Eurobarometro del Parlamento europeo (EB/PE 79.5) "A UN ANNO DALLE ELEZIONI EUROPEE DEL 2014" Parte Parlametro SINTESI ANALITICA

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1 Direzione generale della Comunicazione Unità per il seguito dell'opinione pubblica Eurobarometro del Parlamento europeo (EB/PE 79.5) Bruxelles, Dicembre 2013 "A UN ANNO DALLE ELEZIONI EUROPEE DEL 2014" Parte Parlametro SINTESI ANALITICA Copertura: UE 28 ( cittadini europei) Popolazione: cittadini europei con almeno 15 anni di età Metodologia: modalità faccia a faccia (CAPI) Periodo interessato: dal 7 al 23 giugno 2013 (TNS opinion) A. INFORMAZIONE SUL PARLAMENTO EUROPEO Memoria mediatica Interesse per la politica europea in generale Aspettative di informazione Immagine generale del Parlamento europeo B. RUOLO DEL PARLAMENTO EUROPEO Quadro della situazione Percezione (passato) Aspettativa (futuro) C. CONOSCENZA DELLE ISTITUZIONI EUROPEE Citare tre istituzioni europee Funzionamento delle istituzioni europee L'Istituzione che rappresenta meglio l'ue D. CONOSCENZA DEL PARLAMENTO EUROPEO Data delle prossime elezioni europee Funzionamento del Parlamento europeo Metodo decisionale al Parlamento europeo Conoscenza generale del Parlamento europeo E. IL PARLAMENTO EUROPEO OGGI E DOMANI: I VALORI E LE POLITICHE Politiche prioritarie Politiche prioritarie durante la crisi Valori da difendere IT 1

2 Sondaggi Eurobarometro utilizzati per le tematiche di tendenza: EB78.2 Parlametro Periodo considerato: dal 17 novembre al 2 dicembre 2012 (TNS opinion) Copertura: UE 27 ( cittadini intervistati in modalità faccia a faccia) Popolazione: cittadini europei con almeno 15 anni di età EB77.4 Gli europei a due anni dalle elezioni europee del 2014 Periodo considerato: dal 2 al 17 giugno 2012 (TNS opinion) Copertura: cittadini europei intervistati in modalità faccia a faccia Popolazione: cittadini europei con almeno 15 anni di età EB 76.3 EB 71.1 EB 68.1 EB 66.1 Parlametro Periodo considerato: dal 3 al 20 novembre 2011 (TNS opinion) Copertura: persone intervistate in modalità faccia a faccia Popolazione: cittadini europei con almeno 15 anni di età Parlametro Periodo considerato: dal 16 gennaio al 22 febbraio 2009 (TNS opinion) Copertura: persone intervistate in modalità faccia a faccia Popolazione: cittadini europei con almeno 15 anni di età Parlametro Periodo considerato: dal 22 settembre al 3 novembre 2007 (TNS opinion) Copertura: persone intervistate in modalità faccia a faccia Popolazione: cittadini europei con almeno 15 anni di età Standard CE Periodo considerato: dal 6 settembre al 10 ottobre 2006 (TNS opinion) Copertura: persone intervistate in modalità faccia a faccia Popolazione: cittadini europei con almeno 15 anni di età Si ricorda al lettore che i risultati di un sondaggio sono stime, la cui esattezza, a parità di condizioni, dipende dalle dimensioni del campione e dalla percentuale osservata. Per campioni di circa interviste (come quelli generalmente utilizzati su scala nazionale), la percentuale reale, ovvero quella che si otterrebbe intervistando l'intera popolazione, varia entro i seguenti intervalli di fiducia: Percentuali osservate 10% o 90% 20% o 80% 30% o 70% 40% o 60% 50% Intervalli di fiducia +/- 1,9 punti +/- 2,5 punti +/- 2,7 punti +/- 3,0 punti +/- 3,1 punti 2

3 INTRODUZIONE AVVERTENZA In ragione dell'adesione della Croazia avvenuta il 1 luglio 2013, ossia otto giorni dopo la fine del periodo considerato dal presente Eurobarometro, taluni quesiti per questo paese sono stati posti in maniera modificata. Il Parlametro è un sondaggio Eurobarometro del Parlamento europeo che si propone di valutare la percezione che i cittadini europei hanno del Parlamento europeo, della sua immagine, del suo ruolo e la conoscenza che hanno di esso. La presente pubblicazione costituisce il terzo capitolo del sondaggio Eurobarometro del Parlamento europeo "A un anno dalle elezioni europee del 2014" (periodo considerato nel giugno 2013), la cui prima parte (sezione istituzionale) è stata pubblicata il 5 settembre 2013 e la seconda parte (sezione economica e sociale) è stata pubblicata il 18 ottobre Le interviste sono state effettuate fra il 7 e il 23 giugno Il sondaggio è stato condotto in modalità faccia a faccia da TNS opinion intervistando cittadini dei 28 paesi dell'unione europea. I risultati sono presentati a livello dell'ue a 28 per i nuovi quesiti o sotto forma di tendenze per l'ue a 27. IL CONTESTO EUROPEO Come accade ormai da 6 anni, il contesto europeo nel quale si inseriscono i sondaggi Eurobarometro è segnato dalle conseguenze della crisi monetaria, finanziaria, economica e sociale. Una serie di eventi contestuali nelle settimane precedenti o durante il sondaggio ha probabilmente influenzato le risposte degli intervistati. Per esempio, nel mese di giugno, Eurostat ha pubblicato statistiche negative sull'andamento della disoccupazione e del PIL nell'ue e nei suoi Stati membri. Nel medesimo periodo, la Banca mondiale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita globale per il Peraltro, durante questo periodo, la situazione politica in molti paesi dell'ue è stata segnata da una serie di agitazioni e cambiamenti politici: l'elezione del Presidente della Repubblica in Italia e il cambio di governo; le prime elezioni europee in Croazia; le elezioni regionali o locali in Austria, nel Regno Unito, in Lettonia e in Italia; manifestazioni in strada, soprattutto in Bulgaria e in Grecia; un nuovo primo ministro nella Repubblica ceca, ecc. Si ricorda al lettore che il periodo considerato dal presente sondaggio precede la percezione dei primi segnali di ripresa dell'attività in alcuni paesi dell'ue da parte dell'opinione pubblica. È importante evidenziare il fatto che, come in tutti i sondaggi di questo tipo, occorre tenere presente che la media europea è ponderata e che i sei Stati membri più popolosi rappresentano circa il 70% di tale media. 3

4 È inoltre opportuno sottolineare che, nella media globale dell'unione europea, l'area euro rappresenta il 64% e l'area non euro il 36%. NB: il lettore troverà in allegato un'analisi sociodemografica dettagliata in merito ad alcuni quesiti, così come le differenze tra l'area euro e l'area non euro. 4

5 GLI INSEGNAMENTI PRINCIPALI In relazione all'immagine generale del Parlamento europeo, si nota un'inversione di tendenza rispetto al novembre 2012: il rapporto immagine positiva/immagine negativa s'inverte e ritorna ad essere positivo. Il numero di intervistati che hanno un'immagine positiva del Parlamento europeo, rappresenta la maggioranza relativa. In relazione a diversi altri aspetti, si osserva una diminuzione delle opinioni positive, che potrebbe essere motivata da una differenza di contesto. Si ricorda che in occasione dell'ultimo Parlametro di metà novembre/inizio dicembre 2012, il Parlamento europeo era oggetto di particolare attualità, a causa dei dibattiti assai controversi sulla programmazione del bilancio dell'ue nonché sulla vigilanza bancaria, il patto di crescita, l'unione bancaria e la ricapitalizzazione delle banche ecc. - La metà dei cittadini europei dichiara pertanto di non aver sentito parlare del Parlamento europeo di recente. Tale "memoria mediatica" raggiunge il suo livello minimo da gennaio-febbraio 2009, a pochi mesi dalle elezioni europee del L'interesse per le questioni di politica europea è sensibilmente diminuito tra novembre 2012 e giugno Nell'attuale contesto di crisi, tra le tematiche o le aree politiche dibattute in seno al Parlamento europeo in relazione alle quali gli intervistati desiderano ricevere maggiori informazioni, non sorprende che un "piano d'investimento per creare nuovi posti di lavoro, in particolare per i giovani" si collochi al vertice con poco meno di un terzo delle risposte, con "i suoi diritti di cittadino europeo" e "le soluzioni proposte dall'ue per affrontare la crisi (condivisione del debito, eurobbligazioni, TTF, ecc.)". Tali argomenti sono immediatamente seguiti da "la lotta alla frode fiscale e i paradisi fiscali". Il ruolo attuale svolto dal Parlamento europeo è percepito come "importante" dai tre quarti degli intervistati, opinione che resta relativamente stabile nel lungo termine. - Sul ruolo del Parlamento europeo svolto nel corso degli ultimi dieci anni, le opinioni si dividono: quasi un terzo dei cittadini europei crede che il ruolo del PE in seno all'ue "si è rafforzato", mentre la stessa proporzione afferma che il suo ruolo "è rimasto invariato". - Quanto al suo ruolo futuro, quasi un cittadino europeo su due auspica che il Parlamento europeo svolga un ruolo più importante in futuro. Anche se in calo rispetto al sondaggio precedente del novembre 2012, tale livello è paragonabile a quello di gennaio-febbraio 2009, pochi mesi prima delle ultime elezioni europee. Quando è stato chiesto alle persone intervistate di citare spontaneamente 3 istituzioni europee, i risultati sono assai stabili, il Parlamento europeo si colloca ampiamente al primo posto con oltre la metà delle risposte. 5

6 Quando i cittadini europei sono stati intervistati sulla loro conoscenza delle istituzioni, indipendentemente dalla correttezza della risposta, il Parlamento europeo si colloca al primo posto delle risposte tanto per "i suoi membri sono eletti a suffragio universale", quanto per "propone le leggi dell'ue" o "è costituito da ministri di ognuno degli Stati membri". Come nel giugno 2012, il Parlamento europeo è l'istituzione che meglio rappresenta l'ue per un cittadino europeo su due. La stabilità delle risposte è marcata rispetto a tale quesito. Oltre un terzo dei cittadini europei sa già che le prossime elezioni europee si svolgeranno nel 2014/nel maggio La conoscenza generale sui poteri del Parlamento europeo è relativamente stabile: una maggioranza assoluta dei cittadini europei sa che le leggi europee devono essere oggetto di un accordo tra il Parlamento europeo e gli Stati membri, che il bilancio è adottato congiuntamente dal Parlamento europeo e dagli Stati membri, che i deputati sono eletti a suffragio universale diretto e che ogni Stato membro non ha lo stesso numero di deputati europei. Non sorprende che, come nei precedenti sondaggi, la "lotta alla povertà e all'esclusione sociale" sia la politica considerata come prioritaria. Le evoluzioni sono relativamente limitate, ma indicative di uno spostamento delle priorità verso le tematiche sociali. E, più specificamente, in tempo di crisi, la priorità è data all'occupazione e alla lotta alla disoccupazione, e alle questioni economiche e sociali. Per quanto riguarda i valori che il Parlamento europeo deve tutelare in via prioritaria, la loro gerarchia ha subìto un'evoluzione tra novembre 2012 e giugno 2013: "la tutela dei diritti dell'uomo" si colloca sempre in prima posizione, mentre "la parità uomo/donna" passa dalla terza posizione (ex-aequo con "la libertà di espressione") alla seconda posizione (ex-aequo con "la solidarietà tra gli Stati membri" e "la libertà di espressione"). 6

7 I PRINCIPALI RISULTATI A. Informazioni sul Parlamento europeo Memoria mediatica Come indicato in precedenza, tali risultati devono essere interpretati alla luce di un contesto particolare. Infatti, nel novembre 2012, il Parlamento europeo si trovava maggiormente al centro del dibattito europeo e nazionale. In un anno, la memoria mediatica è in forte diminuzione (47%, -17). Era stato questo il caso, benché in misura minore, nel gennaio 2009, nei pochi mesi che hanno preceduto le elezioni europee del D'altra parte, la metà dei cittadini europei dichiara di non avere sentito parlare del Parlamento europeo di recente (50%, +16 punti rispetto al novembre 2012). Si osservano variazioni significative sulla memoria mediatica e l'immagine del Parlamento europeo a seconda del sesso, dell'età e soprattutto della categoria occupazionale. Essa è più importante presso gli uomini (52%), le persone con almeno 40 anni di età (49%), i pensionati (49%), i dirigenti (54%) e i lavoratori autonomi (59%) rispetto alle donne (43%), i più giovani (39%), e le casalinghe (39%). Si osserva altresì che la memoria mediatica è leggermente migliore nell'area euro (48% contro un 45% nell'area non euro). Interesse per la politica europea in generale L'interesse per le questioni europee è sensibilmente diminuito tra novembre 2012 e giugno 2013: il 43% (-8) degli intervistati dichiara di essere interessato a fronte del 56% (+8) che afferma il contrario. Ci si può chiedere in quale misura tale diminuzione di interesse per le questioni di politica europea potrebbe essere collegata al calo della memoria mediatica del Parlamento europeo. La diminuzione dell'interesse riguarda quasi tutti gli Stati membri: La Romania è l'unico Stato membro in cui il livello d'interesse dei cittadini è in aumento (33%, +3). Nella Repubblica ceca è stabile al 25% (=). Al contrario, negli altri 25 Stati membri l'interesse per le questioni di politica europea è in calo. Le diminuzioni più significative si riscontrano in Svezia (49% di interessati, -16), in Lussemburgo (51%, -16), a Cipro (38%, -15) e in Francia (36%, -13). 7

8 Desiderio di informazione Agli intervistati è stato posto il seguente quesito: "Su quale argomento o questione politica dibattuti nel Parlamento europeo o su quale altro argomento legato all'ue Le piacerebbe ricevere più informazioni?". Gli intervistati potevano scegliere fra quattro opzioni possibili: La risposta più citata a livello europeo è un "piano d'investimento per creare nuovi posti di lavoro, in particolare per i giovani", con il 29%. Al secondo posto si collocano a pari merito al 28% "i suoi diritti di cittadino europeo" e "le soluzioni proposte dall'ue per affrontare la crisi (condivisione del debito, eurobbligazioni, TTF, ecc.)". Tali argomenti sono immediatamente seguiti (due punti) da "la lotta alla frode fiscale, l'evasione fiscale e i paradisi fiscali", citati dal 26% degli intervistati. Si osserva che il "piano d'investimento per creare nuovi posti di lavoro, in particolare per i giovani" si colloca allo stesso livello di risposte sia nell'area euro sia nell'area non euro (rispettivamente 28% e 29%); mentre le "soluzioni per affrontare la crisi" (28%) sono nettamente preferite nell'area euro (30%, in testa ex-aequo) rispetto alle risposte dell'area non euro (22%, in terza posizione). Immagine generale del Parlamento europeo Dal 2007, è interessante notare che l'immagine neutra permane maggioritaria e relativamente stabile nel lungo termine, con il 41% nel 2007 e il 42% nel Inoltre vi è un'inversione di tendenza rispetto allo scorso anno sulle immagini "positiva" e "negativa": gli intervistati che hanno un'immagine positiva del Parlamento europeo sono in aumento e diventano relativamente maggioranza (30%, +3 punti rispetto a novembre 2012), mentre quelli che ne hanno un'immagine negativa sono in diminuzione (25%, -3). La progressione dell'immagine positiva è più marcata nell'area non euro (32%, +4) rispetto all'area euro (29%, +2). L'immagine generale del Parlamento europeo è in aumento nella grande maggioranza degli Stati membri, anche nella maggioranza dei paesi maggiormente colpiti dalla crisi. Ad esempio essa aumenta di 17 punti in Irlanda e di 10 in Belgio. Al contrario, le diminuzioni più significative si riscontrano a Cipro (- 7) e nei Paesi Bassi (-4). 8

9 B. Ruolo del Parlamento europeo Il ruolo percepito del Parlamento europeo Sono stati posti tre quesiti sulla percezione del ruolo passato, presente e futuro del Parlamento europeo in seno all'ue. Essi sono ripresi in dettaglio nel prosieguo: Situazione attuale (presente): Il ruolo attuale svolto dal Parlamento europeo è percepito come "importante" dal 76% (+1 rispetto a novembre 2012) degli intervistati. Tale opinione resta relativamente stabile nel tempo. Percezione (passato): Su tale punto, le opinioni si dividono: i cittadini europei pensano sia che il ruolo del PE in seno all'ue "si è rafforzato" nel corso degli ultimi 10 anni (32%, -3 punti rispetto a novembre 2012), sia che il suo ruolo "è rimasto invariato" (32%, +3). Tale sentimento è in diminuzione nell'area euro (33%, -4), e stabile nell'area non euro (31%, =). Desiderio (futuro): Sul lungo termine, si osserva che il livello del desiderio di un ruolo più significativo del Parlamento europeo in futuro rispetto al momento attuale (49%) è comparabile a quello di gennaio-febbraio 2009 (48%), alcuni mesi prima delle ultime elezioni europee. Al contrario, in un anno, la tendenza è in diminuzione con un calo di 5 punti rispetto a novembre 2012 della proporzione di cittadini europei che desiderano che il Parlamento europeo svolga un ruolo più importante in futuro. In senso opposto rispetto al sondaggio precedente, i cittadini di taluni dei paesi maggiormente colpiti dalla crisi che desiderano che il Parlamento europeo svolga un ruolo più importante sono in diminuzione, ad esempio in Spagna (56%, -12), in Grecia (61%, -5) e in Italia (45%, -4). Su tale quesito, si osserva altresì che le evoluzioni più significative si riscontrano negli Stati membri molto popolati, in Germania (43%, -11) e in Polonia (50%, - 13). 9

10 C. Conoscenza delle istituzioni europee Diversi quesiti sono stati posti sulla conoscenza delle istituzioni europee, il loro funzionamento e la loro funzione di rappresentanza. Il Parlamento europeo è l'istituzione più conosciuta Quando viene chiesto alle persone intervistate di citare spontaneamente 3 istituzioni europee, i risultati sono assai stabili: il 53% risponde il Parlamento europeo (= rispetto a giugno 2012), il 27% la Banca centrale europea (=), il 24% la Commissione europea (-1), il 13% la Corte di giustizia dell'unione europea (+3) e l'11% il Consiglio dell'unione europea (+1). Tale gerarchia, che si basa sulla media UE27, corrisponde a quella della zona euro ma non a quella della zona non euro. In quest'ultima, la Commissione (24%) è più conosciuta rispetto alla BCE (14%). A livello nazionale, significativi cambiamenti devono essere osservati in Romania (81%, +12) e in Portogallo (67%, +11); e all'inverso in Italia con -10 al 63%. È tuttavia importante notare che oltre un terzo (31%) delle persone intervistate non ne conosce nemmeno una. Infatti, le differenze in punti percentuali ammontano a 57, mentre le proporzioni di "non so" vanno dal 4% in Austria e il 10% in Slovacchia, al 61% nel Regno Unito e 51% in Francia. Funzionamento delle istituzioni Agli intervistati vengono posti tre quesiti sul funzionamento e sulla composizione delle istituzioni europee. - "I suoi membri sono eletti a suffragio universale": 51% il PE (-4 punti rispetto a giugno 2012), 12% la CE (+3), 9% (+1) il Consiglio dell'ue. - "Propone le leggi" dell'ue: 38% il PE (-2), 27% la CE (+5) e 14% (=) il Consiglio dell'ue. - "È costituito da ministri di ognuno degli Stati membri": 30% il PE (+1), 19% la CE (=) e 28% il Consiglio dell'ue (=). Le risposte a tali quesiti sono relativamente stabili rispetto all'anno scorso (EB/PE 77.4, giugno 2012): si osserva che i principali cambiamenti riguardano la diminuzione delle risposte corrette rispetto al Parlamento europeo e l'aumento delle risposte corrette rispetto alla Commissione europea. Quanto alla dimensione nazionale, la conoscenza delle risposte varia in modo significativo in funzione degli Stati membri. Questi possono raggiungere differenze che arrivano fino a 45 punti percentuali. 10

11 Il Parlamento europeo: l'istituzione che meglio rappresenta l'ue Un anno dopo, il Parlamento europeo permane l'istituzione che meglio rappresenta l'ue, con il 50% delle risposte (-2 punti rispetto a giugno 2012). La Commissione europea (=) e il Consiglio dell'ue (+1) seguono a pari merito con il 15%. La stabilità delle risposte è assai marcata rispetto a tale quesito. Rispetto alla dimensione nazionale, gli Stati membri in cui il Parlamento europeo è maggiormente citato sono la Bulgaria (60%), l'italia, la Slovacchia, la Lituania e la Romania (59% per i quattro paesi). I tre Stati membri in cui il Parlamento europeo è citato in misura minore sono l'irlanda (43%), il Belgio (41%), e il Regno Unito (39%). D. Conoscenza del Parlamento europeo Data delle prossime elezioni europee Oltre un terzo dei cittadini europei sa già che le prossime elezioni europee si svolgeranno nel 2014/nel maggio A un anno dalle elezioni europee, il 34% dei cittadini europei ne conosce la data (anno o mese e anno), il 20% risponde in modo errato e il 46% dichiara di non saperlo. A livello nazionale, le differenze si spingono fino a 55 punti percentuali tra il Regno Unito (16%), la Francia (20%) e la Spagna (23%) e il Belgio (71%), Malta (62%) o l'ungheria (60%). Conoscenza delle modalità di funzionamento Se si nota una certa stabilità nel numero di cittadini europei che sanno che i deputati siedono in funzione delle loro affinità politiche (43%, -1 punto rispetto a novembre 2012), il numero di intervistati che crede che essi siedano in funzione della loro cittadinanza resta sempre minoritario, nonostante un leggero incremento (39%, +3). Sui quesiti relativi al metodo decisionale in seno al Parlamento europeo, la divisione degli intervistati è netta: più di un terzo risponde in funzione delle loro affinità politiche (37%, =), oppure in funzione degli interessi degli Stati membri da cui provengono (39%, +2). Soltanto il 12% (-1) risponde spontaneamente che le decisioni nel Parlamento europeo sono adottate sia in funzione delle affinità politiche dei deputati europei sia degli interessi degli Stati membri da cui provengono. Una conoscenza generale del Parlamento europeo relativamente stabile, con una maggioranza assoluta di intervistati che risponde in modo corretto Agli intervistati sono stati posti quattro quesiti secondo la modalità "vero/falso", con: il 62% (+1 punto da giugno 2012) che sa che le leggi europee devono essere oggetto di un accordo tra il Parlamento europeo e gli Stati membri. 11

12 il 61% (+2) sa che il bilancio è approvato congiuntamente dal Parlamento europeo e dagli Stati membri. il 57% (-1) il 57% (-1) che sa che i deputati sono eletti a suffragio universale diretto dai cittadini di ogni Stato membro. il 58% (+2) che sa che ogni Stato membro non ha lo stesso numero di deputati europei. E. Il Parlamento europeo oggi e domani: le politiche e i valori Nel contesto della crisi, si osserva rispetto agli ultimi due sondaggi, una diminuzione delle risposte di argomenti puramente economici e finanziari. Seppur limitati, tali cambiamenti rivelano uno spostamento delle priorità verso le preoccupazioni sociali dei cittadini europei. Infatti, oltre alla questione tradizionale sulle politiche prioritarie, i cittadini europei sono stati intervistati più nello specifico sui settori che dovrebbero essere resi prioritari nel quadro della crisi. Politiche prioritarie Come ogni anno dal 2010, i cittadini europei sono stati innanzitutto intervistati sulle politiche che desiderano siano tutelate in via prioritaria dal Parlamento europeo: La "lotta alla povertà e all'esclusione sociale" 51% (-2 punti rispetto a settembre 2012) rappresenta, come accade per i sondaggi precedenti, la politica maggiormente citata. La diminuzione più significativa riguarda l'opzione "il coordinamento delle politiche economiche, di bilancio e fiscali" (30%, -5). Mentre con il 33% (+3), la "tutela rafforzata del consumatore e della salute pubblica" si colloca in seconda posizione. Gli intervistati sono stati poi interrogati più specificamente sulle misure da adottare in tempo di crisi "L'occupazione e la lotta alla disoccupazione", con il 74% (+2 punti da giugno 2012), supera ampiamente tutte le altre politiche. Si collocano a seguire il "potere di acquisto, la lotta all'inflazione" al 34% (-1). Seguono le pensioni (31%, +3) e la casa (21%, +3). Ancora una volta, si osserva una diminuzione delle opzioni economiche e finanziarie direttamente collegate alla lotta alla crisi, ad eccezione dell'"incentivazione della crescita" al 35% (=): "la riduzione del debito pubblico degli Stati membri dell'ue" con -5 (32%) e "la regolamentazione dei mercati finanziari" con -4 (29%). 12

13 Si noteranno tuttavia talune specificità nelle risposte di alcuni paesi, con un significativo aumento dell'opzione maggiormente citata a livello europeo, "l'occupazione e la lotta alla disoccupazione" (74%), nei Paesi Bassi (79%, +12), a Malta (67%, +11) e in Belgio (69%, +10). I valori da tutelare Tra novembre 2011 e novembre 2012 la gerarchia dei valori era praticamente stabile, essa varia in misura limitata tra il 2012 e giugno 2013: o "La tutela dei diritti dell'uomo" si colloca sempre in prima posizione (54%, -2) Seguono altri tre valori a pari merito con il 33%: o "La parità uomo/donna" passa dalla terza alla seconda posizione (33%, +1), exaequo con: o "La solidarietà tra gli Stati membri", che rimane in seconda posizione ex-aequo (33%,-2) e o "La libertà di espressione", che a sua volta si colloca in seconda posizione exaequo (33%, +1) Il "dialogo tra le culture e le religioni" si colloca a seguire con il 20% delle risposte (-1). L'opzione "la solidarietà tra l'ue e i paesi poveri nel mondo" diminuisce nel modo più significativo con -4 punti al 20%. Unità per il seguito dell'opinione pubblica Jacques Nancy EPEurobarometer@europarl.europa.eu 13

14 A. INFORMAZIONE SUL PARLAMENTO EUROPEO 1. Memoria mediatica 1) Media europea 14

15 2) Risultati nazionali 15

16 3) Evoluzioni nazionali 16

17 2. Interesse per la politica europea in generale 1) Media europea 17

18 2) Risultati nazionali 18

19 3) Evoluzioni nazionali 19

20 3. Aspettative di informazione 1) Media europea 20

21 2) Risultati nazionali 21

22 3) Evoluzioni nazionali Risposte con una percentuale almeno del 15% 22

23 4. Immagine generale del Parlamento europeo 1) Media europea 23

24 2) Risultati nazionali 24

25 3) Evoluzioni nazionali 25

26 B. RUOLO DEL PARLAMENTO EUROPEO 1. Quadro della situazione 1) Media europea 26

27 2) Risultati nazionali 27

28 3) Evoluzioni nazionali 28

29 2. Percezione (passato) 1) Media europea 29

30 2) Risultati nazionali 30

31 3) Evoluzioni nazionali 31

32 3. Aspettativa (futuro) 1) Media europea 32

33 2) Risultati nazionali 33

34 3) Evoluzioni nazionali 34

35 C. CONOSCENZA DELLE ISTITUZIONI EUROPEE 1. Citare tre istituzioni europee 1) Media europea Domanda aperta 35

36 2) Risultati nazionali Domanda aperta 36

37 Domanda aperta 37

38 3) Evoluzioni nazionali Domanda aperta Risposte con una percentuale almeno del 10% 38

39 2. Funzionamento delle istituzioni europee 1) Media europea 39

40 2) Risultati nazionali 40

41 41

42 42

43 3) Evoluzioni nazionali 43

44 3. L'Istituzione che rappresenta meglio l'ue 1) Media europea 44

45 2) Risultati nazionali 45

46 3) Evoluzioni nazionali 46

47 D. CONOSCENZA DEL PARLAMENTO EUROPEO 1. Data delle prossime elezioni europee 1) Media europea Domanda aperta 47

48 2) Risultati nazionali Domanda aperta 48

49 Domanda aperta 49

50 2. Funzionamento del Parlamento europeo 1) Media europea 50

51 2) Risultati nazionali 51

52 3) Evoluzioni nazionali 52

53 3. Metodo decisionale al Parlamento europeo 1) Media europea 53

54 2) Risultati nazionali 54

55 3) Evoluzioni nazionali 55

56 4. Conoscenza generale del Parlamento europeo 1) Media europea 56

57 2) Risultati nazionali 57

58 58

59 59

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61 3) Evoluzioni nazionali 61

62 E. IL PARLAMENTO EUROPEO OGGI E DOMANI: I VALORI E LE POLITICHE 1. Politiche prioritarie 1) Media europea 62

63 2) Risultati nazionali 63

64 3) Evoluzioni nazionali Risposte con una percentuale almeno del 25% 64

65 2. Politiche prioritarie durante la crisi 1) Media europea 65

66 2) Risultati nazionali 66

67 3) Evoluzioni nazionali Risposte con una percentuale almeno del 30% 67

68 3. Valori da difendere 1) Media europea 68

69 2) Risultati nazionali 69

70 3) Evoluzioni nazionali Risposte con una percentuale almeno del 20% 70