RELAZIONE SULLO STATO DELL AMBIENTE DELLA COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA

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1 Attivazione di processi di Agenda 21 locale nelle Comunita Montane di Scalve, Valle Brembana, Valle Imagna e Valle Seriana Superiore RELAZIONE SULLO STATO DELL AMBIENTE DELLA COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA Bozza Gennaio

2 INDICE Premessa 1. Il contesto di riferimento 1.1 Aspetti ambientali e territoriali (Il territorio, Il clima, Il reticolo idrografico, L ambiente naturale, I rischi naturali) 1.2 Aspetti socioeconomici (Popolazione e modelli insediativi, Economia e lavoro, Industria, Trasporti, Agricoltura e zootecnia, Commercio e servizi, Turismo) 2. Aria 3. Acqua 4. Suolo e sottosuolo 5. Rifiuti 6. Energia 7. Natura e biodiversità 8. Agenti fisici 9. Le azioni della Comunità Montana Conclusioni Glossario Bibliografia 2

3 PREMESSA Il progetto Attivazione di processi di Agenda 21 locale nelle quattro comunità montane con Comuni compresi in Obiettivo 2 o a sostegno transitorio si inserisce in un più ampio contesto di iniziative realizzate negli ultimi cinque anni nell ambito del processo di Agenda 21 locale della Provincia di Bergamo. Con questo progetto, la Provincia di Bergamo si pone l obiettivo di avviare processi di Agenda 21 locale nei territori delle Comunità Montane di Valle Scalve, Valle Brembana, Valle Imagna e Valle Seriana Superiore che includono Comuni ricadenti in aree Obiettivo 2 e a Sostegno Transitorio. Il progetto è promosso dal Settore Ambiente della Provincia di Bergamo, si avvale del supporto finanziario della Commissione Europea e della Regione Lombardia ed è realizzato in collaborazione con le quattro Comunità Montane coinvolte. L insieme delle attività svolte nell ambito del progetto sono finalizzate all individuazione delle priorità e alla definizione degli obiettivi per la realizzazione di un modello di sviluppo sostenibile nell ambito delle Comunità interessate. In particolare, nell ambito del progetto si prevede la redazione di una Relazione sullo Stato dell Ambiente per ciascuna delle quattro Comunità e l attivazione dei Forum locali delle quattro Comunità e di un Forum intercomunitario. Sono inoltre previste attività di sensibilizzazione, informazione e formazione rivolte agli attori locali e più in generale ai cittadini dei Comuni coinvolti. La presente Relazione sullo Stato dell Ambiente (RSA) della Valle Brembana è stata redatta sulla base della documentazione esistente presso la Comunità Montana, dei dati e delle informazioni raccolti presso enti e organizzazioni attivi sul territorio e delle successive elaborazioni compiute dal gruppo di ricerca. 1 L obiettivo della RSA è quello di descrivere lo stato dei diversi sottosistemi ambientali in relazione alle attività esercitate sul territorio e alle sue caratteristiche strutturali, di identificare e valutare le principali criticità rilevabili e di costituire la base informativa sulla quale predisporre le azioni future finalizzate ad aumentare la conoscenza delle problematiche, a mitigare i fenomeni di degrado in corso e a valorizzare le risorse ambientali e territoriali esistenti. In analogia con quanto realizzato nell ambito della RSA della Provincia di Bergamo, il modello utilizzato nell elaborazione degli indicatori è il modello denominato DPSIR, in quanto suddivide gli indicatori elaborati a partire dai dati disponibili in cinque categorie: drivers, pressione, stato, impatto e risposta. Per ciascuna delle tematiche rilevanti sono stati pertanto elaborati un certo 1 Il gruppo di ricerca è composto da Vittorio Biondi (coordinatore), Daniele Ferrero, Davide Fortini e Sara Lodrini. 3

4 numero di indicatori che nell insieme permettono di ottenere una valutazione dei diversi aspetti rilevanti. In alcuni casi, laddove il set di informazioni disponibili non è stato giudicato sufficiente per formulare una valutazione, questa carenza è stata segnalata e potrà essere colmata nel corso delle attività successive alla redazione della RSA. Il presente documento costituisce la seconda versione della RSA (la prima è stata presentata e discussa in occasione della costituzione del Forum intercomunitario dello scorso 3 dicembre) ed è destinato ad essere sottoposta alla valutazione degli uffici della Provincia e dei Forum locali attivati presso le quattro Comunità Montana nel corso del mese di febbraio Sulla base delle osservazioni raccolte e delle integrazioni suggerite verrà redatta e consegnata la versione definitiva del documento, completa del paragrafo 9 relativo ai progetti elaborati dalle Comunità Montane e del paragrafo contenente le considerazioni conclusive, entro il mese di marzo Bergamo, 30 gennaio

5 1. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO 1.1 ASPETTI AMBIENTALI E TERRITORIALI Il territorio La Comunità Montana Valle Brembana è un ente locale territoriale istituito nel 1973 e costituito da 38 amministrazioni comunali 2. Figura 1 La Comunità Montana Valle Brembana Rispetto alla Provincia di Bergamo si colloca nella fascia altimetrica montana più elevata; a nord confina con la Provincia di Sondrio e Lecco, a est con la Comunità Montana Valle Seriana, a sud con la fascia collinare della Provincia di Bergamo e a ovest con la Provincia di Lecco e con la Comunità Montana Valle Imagna (figura 1). Fonte: Regione Lombardia, nostra elaborazione Il territorio della Comunità Montana Valle Brembana, si estende per una superficie complessiva di 643,69 km 2 (23,64% del territorio provinciale, 37,21% della fascia di montagna), registrando al suo interno consistenti variazioni altimetriche. Tabella 1 Superficie territoriale della Comunità Valle Brembana e dei suoi Comuni Comune Superficie Superficie Superficie (km 2 Comune ) (km 2 Comune ) (km 2 ) Algua 8,14 Foppolo 16,25 San Giovanni Bianco 31,45 Averara 10,56 Gerosa 10,04 San Pellegrino Terme 22,83 Blello 2,18 Isola di Fondra 13,25 Santa Brigida 14,21 Bracca 5,53 Lenna 12,88 Sedrina 5,98 Branzi 25,29 Mezzoldo 18,81 Serina 27,54 Brembilla 20,91 Moio de' Calvi 6,18 Taleggio 46,47 Camerata Cornello 12,56 Olmo al Brembo 7,79 Ubiale Clanezzo 7,35 Carona 44,19 Oltre il Colle 32,41 Valleve 14,96 Cassiglio 14,03 Ornica 14,32 Valnegra 2,09 Cornalba 9,40 Piazza Brembana 6,54 Valtorta 30,59 Costa di Serina 12,12 Piazzatorre 23,57 Vedeseta 19,78 Cusio 9,34 Piazzolo 4,19 Zogno 34,86 Dossena 19,60 Roncobello 25,50 CM Valle Brembana 643,69 Fonte: ISTAT 2 Algua, Averara, Blello, Bracca, Branzi, Brembilla, Camerata Cornello, Carona, Cassiglio, Cornalba, Costa Serina, Cusio, Dossena, Foppolo, Gerosa, Isola di Fondra, Lenna, Mezzoldo, Moio de Calvi, Olmo al Brembo, Oltre il Colle, Ornica, Piazza Brembana, Piazzatorre, Piazzolo, Roncobello, San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme, Santa Brigida, Sedrina, Serina, Taleggio, Ubiale Clanezzo, Valleve, Valnegra, Valtorta, Vedeseta, Zogno 5

6 Gli estremi nord sud sono rappresentati dalle Alpi Orobie (ove è presente il Pizzo del Diavolo, sorgente del fiume Brembo posta a metri s.l.m.) e dallo sbocco nella pianura nei pressi del Comune di Villa d Almè (300 metri s.l.m.). Dal punto di vista geologico, la Valle Brembana appartiene al settore delle Alpi Meridionali, a loro volta parte della catena alpina posta a sud della linea insubrica (linea di frattura che corre lungo il fondovalle valtellinese). Il territorio della Valle Brembana (in particolare quello montano) è il risultato di deformazioni tettoniche, occorse nel tempo, che hanno determinato piegamenti, ricoprimenti e fratture e che hanno depositato i corpi rocciosi (formazioni) in posizioni diverse dalle originarie. Percorrendo la valle da nord a sud, si incontrano due aree precise: la zona orobica compresa fra la linea insubrica e il sovrascorrimento orobico (cresta spartiacque) costituita prevalentemente da basamento cristallino e la zona delle anticlinali orobiche, costituite prevalentemente da conglomerati, arenarie, siliti, prodotti vulcanici. Rispetto alla suddivisione in pedopaesaggi effettuata dalla Regione Lombardia per l intero territorio regionale (figura 2), la Comunità Montana Valle Brembana appartiene alla categoria classificata con la lettera P Rilievi montuosi della Alpi e Prealpi lombarde, caratterizzati da substrato roccioso e, sovente, da affioramenti litoidi. Figura 2 Pedopaesaggi della regione Lombardia Fonte: Regione Lombardia 6

7 Il clima La valli alpine presentano un insieme di microclimi che a volte risultano assai diversi in zone anche contigue. Sulla base delle isoterme di gennaio e di luglio e all escursione termica in aumento da gennaio a luglio, si può collocare la Valle Brembana nella zona climatica compresa tra il tipo temperato continentale (bassa e media Valle) e quello freddo (alta Valle del Brembo dell Enna e Serina). Il regime delle precipitazioni varia dai 1400 mm medi/anno della bassa valle ai 1600/1700 dell alta valle con punte di 1800 mm nella Val Brembilla, alta Val Taleggio, alta Val Serina. Con riferimento alle precipitazioni nevose, trascurando l analisi del parametro altezza in quanto chiaramente molto differenziato, si ritiene utile riportare i dati sulla permanenza media annua del manto nevoso. La Valle risulta compresa fra le isodiamene (media annua in giorni di permanenza del manto nevoso) 4 per la bassa valle e 200 per le alte quote dei Laghi Gemelli, transitando dai 25 della zona di Vedeseta e Piazza Brembana ai 50 di Foppolo. Nella Valle predominano in assoluto i venti di origine termica (brezze). Occasionalmente giungono venti moderati di componente Nord (5/8 volte/anno), i quali con l effetto caduta, portano marcati rialzi termici, talora eccezionali in inverno. Il reticolo idrografico Il territorio della Valle Brembana è percorso da un importante corso d'acqua e ospita piccoli laghi che contribuiscono a rendere il paesaggio molto caratteristico. Il Fiume Brembo, il più importante fiume interamente bergamasco, nasce nella parte occidentale delle Alpi Orobie da numerosi torrenti che portano questo nome a monte di Lenna. La sorgente principale nasce dai versanti ovest del Pizzo del Diavolo (2916 metri) e del Pizzo Poris (2712 metri) in una zona disseminata di laghetti nel comune di Carona. In pianura sfocia come affluente di sinistra nel fiume Adda a monte dell'abitato di Canonica d'adda a 134 m s.l.m.. Il Brembo ha una lunghezza di 71,5 km con un bacino idrografico sotteso di 945 kmq, pari al 35 % del territorio provinciale. 7

8 Scheda sintetica del Fiume Brembo Sorgente principale Al Pizzo del Diavolo di Tenda (m ) nel comune di Carona Bacino 945 kmq, pari al 35% del territorio provinciale Lunghezza km 71,5 Foce Fiume Adda, tra Capriate e Canonica d'adda Primo tronco: dalle origini agli oltre metri delle sorgenti del Pizzo del Diavolo di Tenda scende, in poco più di 7 km, ai slm di Carona. Da qui a Lenna, in meno di 15 km scende a m 465 slm, dove c'è la confluenza del Profilo altimetrico Brembo di Mezzoldo, che poco prima ha ricevuto il Brembo di Averara. Secondo tronco intermedio: da Lenna attraversando una zona montagnosa e poi collinare fino a Ponte S. Pietro scendendo a m 211. Terzo tratto: in pianura, da Ponte S. Pietro ai 134 m della foce in Adda poco prima di Canonica. Brembo di Valleve, Brembo di Mezzoldo, T. Enna, T. Brembilla, T. Imagna, T. Principali affluenti di destra Lesina, T. Dordo Affluenti di sinistra T. Valsecca, T. Parina, T. Ambria, T. Quisa Al Ponte di Briolo: operante dal 1889 con osservazioni idrometriche Stazione idrometrica dal 1938 con strumentazione a registrazione continua fa capo all'ufficio Idrografico della Provincia. Nel periodo è stata di 31 mc/sec. La portata massima assoluta è stata di Portata media annua mc/sec si è avuta lo , mentre la minima assoluta di 2,46 mc/sec si è verificata il Nel tratto sino a Ponte S. Pietro: utilizzazioni per la produzione di energia elettrica Utilizzazioni in atto attraverso impianti idroelettrici. I più importanti sono nella zona del Brembo di Carona. L'abbondanza di acque e di idonee caratteristiche morfologiche ha favorito lo sfruttamento per usi idroelettrici di molte delle conche esistenti. Molti laghi naturali preesistenti od opportuni avvallamenti sono stati sbarrati con dighe creando così numerosi bacini artificiali. Interconnessi tra loro con una serie di condotte sotterranee essi alimentano le turbine idrauliche delle centrali elettriche situate più a valle. Oggi si contano 17 piccoli laghi di sbarramento, in prevalenza situati nella costiera tra la Val Brembana e la Val Seriana. I grandi serbatoi dell alta Val Brembana permettono di regolarizzare e rendere uniformi le portate del fiume Brembo e dei suoi affluenti che per loro natura sono molto variabili, oscillando tra valori bassi durante i periodi di magra e valori alti durante le piene. Questa funzione regolatrice è di vitale importanza durante eventi atmosferici di forte intensità che potrebbero creare condizioni di rischio per strutture e centri abitati lungo i corsi d acqua. Altra funzione dei serbatoi è quella di rendere integrale l'utilizzazione nel ciclo settimanale. Generalmente nel corso di una settimana il deflusso di un torrente si mantiene pressoché costante. Al contrario la richiesta di energia varia moltissimo essendo forte nelle ore diurne dei giorni feriali e quasi nulla nelle ore notturne e nei giorni festivi. Il serbatoio permette di accumulare l'acqua che sarebbe inutilizzata aumentando sensibilmente la potenza degli impianti nelle ore lavorative, elevando al suo massimo valore il coefficiente di utilizzazione. 8

9 Il sistema idraulico dell alta Val Brembana comprende 8 laghi (Diavolo, Fregabolgia, Val di Frati, Colombo, Gemelli, Marcio, Pian Casere e Pian del Becco), le cui acque confluiscono in un nono serbatoio, quello di Sardegnana, destinato alla funzione di bacino di carico. Questo serbatoio, che ha una capacità di m3 si trova a ridosso di Carona; ha una quota più bassa di tutti gli altri serbatoi ed è in posizione centrale rispetto ad essi. Due canali collettori convogliano le acque degli altri serbatoi e di tutto il bacino imbrifero superiore alla quota di 1750 m nel Sardegnana che alimenta, attraverso una condotta forzata lunga m, in grado di trasportare ogni secondo fino a 9 m³ d acqua, la Centrale di Carona. Questo sistema è in grado di accumulare complessivamente di m³ d acqua e permette alla Centrale di Carona di produrre annualmente di chilowattora, sufficienti al fabbisogno di circa famiglie. La Centrale di Carona è entrata in servizio nel 1924; alla fine degli anni '80 i tre gruppi turbina/alternatore originali, tuttora visibili, sono stati sostituiti da un unico gruppo di potenza pari a 48 mila chilowatt. Le acque di scarico di questa Centrale vengono riprese mediante uno sbarramento circa 800 m a valle. Al termine del ciclo l acqua utilizzata viene restituita all ambiente senza che abbia subito alcuna trasformazione e con le stesse caratteristiche originali. In tabella vengono riassunti i dati relativi ai singoli corpi idrici artificiali che costituiscono il sistema idraulico della zona in studio: Corpo idrico Lago di Sardegnana Lago Colombo Lago del Diavolo Laghi Gemelli Lago Fregabolgia Periodo di costruzione Altezza diga Quota s.l.m. Capacità (m3) Note Due canali convogliano in questo lago le acque dei laghi Marcio, Pian del Becco, Pian Casere, Diavolo, Fregabolgia e Val di Frati. Le acque di due ulteriori invasi artificiali, quelli dei laghi Gemelli e Colombo, confluiscono anch esse nel lago di Sardegnana dopo aver alimentato la centrale omonima costruita sulla sponda sinistra del serbatoio Le acque del lago Colombo, con quelle dei laghi Gemelli, dopo aver alimentato la piccola Centrale di Sardegnana confluiscono nel lago omonimo , Le acque del lago, con quelle dei laghi Fregabolgia e Val di Frati, confluiscono attraverso la galleria orientale nel bacino di Sardegnana La Diga dei laghi Gemelli, rappresenta per lunghezza, 198 m, e capacità di invaso, il più grande bacino del sistema idraulico dell alta Val Brembana. Le acque del lago, insieme a quelle del Colombo, alimentano la Centrale di Sardegnana per confluire poi nel serbatoio omonimo Il lago è, dopo quello dei laghi Gemelli, il serbatoio più grande dell alta Val Brembana. Le acque del lago, con quelle dei laghi del Diavolo e Val di Frati, vengono immesse, attraverso la galleria orientale, nel lago di Sardegnana. 9

10 Lago Marcio Lago Pian del Becco Lago Val dei Frati Lago Pian di Casere Lago di Carona Lago Valnegra Lago Alto Mora Lago Ponte dell'acqua Lago Cassiglio ca Le acque, attraverso la galleria occidentale, vengono trasportate nel serbatoio di Sardegnana , Le acque, attraverso la galleria occidentale, vengono trasportate nel serbatoio di Sardegnana , Le acque raccolte nel serbatoio vengono trasportate, insieme a quelle dei laghi Fregabolgia e del Diavolo, con la galleria orientale fino al lago di Sardegnana Le acque del Pian Casere, con quelle dei laghi Marcio e Pian del Becco, vengono immesse attraverso la galleria occidentale, nel lago di Sardegnana Lago di Carona in esso vengono convogliate anche le acque del Brembo di Valleve L ambiente naturale La Comunità Montana Valle Brembana presenta un territorio con consistenti aree naturali (prevalentemente boscate), anche di pregio, in particolare nella zona alta della valle meno antropizzata. A conferma di tale affermazione, il Piano di Sviluppo Socio Economico cita la presenza nella Valle Brembana di endemismi, anche di rilevante valore naturalistico, di caratterizzazione orobica: endemismi orobici: specie endemiche alpine a distribuzione meridionale - orientale, poste tra i fiumi Oglio e Adda; endemismi alpini: specie endemiche alpine a diverso grado di distribuzione; endemismi italiani: specie endemiche italiane a distribuzione alpina e appenninica. Per quanto riguarda le specie floristiche, il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco delle Orobie bergamasche (cui parte del territorio della Comunità Montana Valle Brembana appartiene), rivela la presenza di 120 specie floristiche protette secondo la normativa regionale o provinciale. In merito alla fauna, l intera Valle Brembana è attraversata dalla linea di migrazione Italo Ispanica percorsa da milioni di uccelli; il territorio brembano è inoltre area invernale e di erratismo per numerose specie di avifauna. Il Piano di Sviluppo Socio Economico registra l esistenza, anche se in un forte calo, della fauna tipica di monte (gallo forcello, coturnice, francolino, pernice bianca); presenti anche i rapaci diurni e notturni, i camosci, i caprioli, i cervi e gli stambecchi. 10

11 Figura 1 - Classi di sismicità (Ordinanza PCM 2003) I rischi naturali Per quanto riguarda il rischio sismico, la recente ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (Ordinanza n del 20 marzo 2003) ha portato a una nuova classificazione del territorio nazionale, basata su una scala di valori che va dalla classe 1 rischio maggiore alla classe 4 rischio minore. Dalla figura è possibile notare come la Valle Brembana sia Fonte: Regione Lombardia, nostra elaborazione completamente compresa nella classe di rischio 4. Il territorio della Comunità Montana Valle Brembana risulta essere maggiormente interessato da altre tipologie di rischi naturali, in particolare dal rischio idrogeologico (alluvionale e da frana) e dal rischio valanghivo. La figura 2, riporta la classificazione del livello di rischio idrogeologico totale presente in ogni Comune della Comunità Montana Valle Brembana effettuata dall Autorità di Bacino del fiume Po in occasione della redazione del Progetto di Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico 3. Tale classificazione prevede quattro classi: 1 - rischio moderato, 2 - rischio medio, 3 - rischio elevato, 4 - rischio molto elevato. Figura 2 - Classi di rischio idrogeologico Secondo tale studio la Comunità Montana Valle Brembana presenta un rischio molto elevato nei territori di alta valle che sfuma gradatamente scendendo ad altitudini minori. Il Progetto di Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico del fiume Po riporta inoltre, per ogni Comune, le principali tipologie di dissesto componenti il rischio (conoide, esondazione, fluvio torrentizie, frana valanga, non specificata); tali informazioni, per la Valle Brembana, sono riportate nella tabella 1. Fonte: Autorità di Bacino del fiume Po, nostra elaborazione 11

12 Dalla tabella è possibile notare come vi sia una prevalenza di tipologie di dissesto quali frane (interessanti tutti i Comuni della Valle Brembana), valanghe e, in misura minore, conoidi, esondazioni e fluvio torrentizie. Tabella 1 Principali tipologie di dissesto componenti il rischio Comune Rischio Conoide Esondazione Fluvio t. Frana Valanga n. s. Algua 1 Averara 3 Blello 1 Bracca 1 Branzi 4 Brembilla 2 Camerata Cornello 4 Carona 4 Cassiglio 3 Cornalba 1 Costa di Serina 2 Cusio 4 Dossena 2 Foppolo 4 Gerosa 2 Isola di Fondra 4 Lenna 3 Mezzoldo 4 Moio de' Calvi 1 Olmo al Brembo 3 Oltre il Colle 3 Ornica 4 Piazza Brembana 4 Piazzatorre 4 Piazzolo 1 Roncobello 4 San Giovanni Bianco 2 San Pellegrino Terme 2 Santa Brigida 4 Sedrina 2 Serina 3 Taleggio 2 Ubiale Clanezzo 1 Valleve 4 Valnegra 2 Valtorta 4 Vedeseta 3 Zogno 2 Fonte: Autorità di Bacino del fiume Po Infine, vi è un ulteriore tipologia di rischio da considerare, che nella maggior parte dei casi non rientra nella classificazione dei rischi naturali in quanto provocato dall uomo: il rischio di incendio boschivo. La consistente presenza di aree boscate nella Valle Brembana (l 80% delle aree naturali è costituito da bosco) rendono questo rischio particolarmente presente. 3 In tale progetto, nella dicitura rischio idrogeologico, rientra anche il rischio valanghivo, solitamente trattato 12

13 Per maggiori approfondimenti sui rischi naturali e non presenti nel territorio della Comunità Montana Valle Brembana si rimanda al capitolo 4 Suolo e sottosuolo. separatamente rispetto al rischio alluvionale e da frana. 13

14 1.2 ASPETTI SOCIOECONOMICI Popolazione e modelli insediativi Nel 2001, la popolazione residente nella Valle Brembana risulta essere pari a abitanti (4,5% della popolazione provinciale), il 50% dei quali residente nei Comuni di Brembilla, S. Giovanni Bianco, S. Pellegrino Terme e Zogno. La tabella seguente mostra l andamento della popolazione negli anni 1981, 1991 e Tabella 1 - Popolazione residente, anni 1981, 1991, 2001 Comuni Popolazione residente Variazione % / /2001 Algua ,59 0,00 Averara ,69-17,28 Blello ,92-13,21 Bracca ,01 22,26 Branzi ,30-6,40 Brembilla ,67 3,61 Camerata Cornello ,06 9,38 Carona ,02-11,60 Cassiglio ,89-10,83 Cornalba ,02-5,70 Costa di Serina ,52 3,15 Cusio ,63-15,68 Dossena ,82 7,55 Foppolo ,39 8,29 Gerosa ,82 5,83 Isola di Fondra ,04-8,00 Lenna ,66 2,01 Mezzoldo ,62-21,00 Moio de' Calvi ,74 4,26 Olmo al Brembo ,03 0,19 Oltre il Colle ,17-7,44 Ornica ,57-19,54 Piazza Brembana ,91 6,66 Piazzatorre ,58-5,38 Piazzolo ,95-10,81 Roncobello ,75 5,74 S. Giovanni Bianco ,98 5,07 S. Pellegrino Terme ,56-5,86 S. Brigida ,92-1,39 Sedrina ,47-1,04 Serina ,88 3,01 Taleggio ,16-15,20 Ubiale Clanezzo ,14 6,44 Valleve ,06 0,00 Valnegra ,93-3,36 Valtorta ,75-13,74 Vedeseta ,01-11,11 Zogno ,26 3,38 Totale CM ,95 0,53 Totale Provincia di Bergamo ,08 6,49 Fonte: Istat 14

15 Complessivamente, la Comunità Montana Valle Brembana registra un saldo negativo nel passaggio dagli anni 1981 agli anni 1991 e una piccola crescita pari allo 0,53% nel decennio successivo. Entrando nel dettaglio comunale emergono però situazioni abbastanza differenziate: per quanto riguarda il decennio 1981/1991 emergono alcuni andamenti positivi (Blello, Camerata Cornello, Cornalba, Dossena, Isola di Fondra, Piazza Brembana, Piazzatorre, Sedrina, Serina, Ubiale Clanezzo, Zogno); nel decennio 1991/2001 i Comuni con andamento demografico positivo aumentano anche se permangono situazioni con decremento di popolazione rilevante (ad esempio i Comuni di Mezzoldo ed Ornica rispettivamente con una variazione di -21,00% e -19,54%). Un ulteriore elemento da rilevare è la quasi totale presenza di Comuni di piccole dimensioni, con un numero di abitati al di sotto delle persone; nel 2001 vi fanno eccezione Brembilla, Dossena, Oltre il Colle, Piazza Brembana, S. Giovanni Bianco, S. Pellegrino Terme, Sedrina, Serina, Ubiale Clanezzo, Zogno. La tabella 2, riporta il dettaglio del saldo naturale e del saldo migratorio di tutti i Comuni della Comunità Montana Valle Seriana Superiore per gli anni 1991 e Per quanto riguarda il saldo naturale, la situazione generale dell intera Comunità Montana, registra valori negativi, sia per l anno 1991 che per l anno Anche in questo caso l approfondimento svolto a livello comunale evidenzia situazioni differenziate. Nel 2001, il Comune con il saldo naturale positivo maggiore (+8) è Ubiale Clanezzo, mentre il saldo naturale negativo più consistente si registra nel Comune di Valtorta (-8). In merito al saldo migratorio, nel decennio 1991/2001 la Valle Brembana presenta un aumento notevole, passando da un consistente saldo negativo (-80) ad uno positivo (51). Sono comunque presenti valori di segno negativo in alcuni Comuni anche nel 2001 (tra tutti San Pellegrino Terme, con uno scarto di -33). Tra i saldi migratori positivi spiccano i Comuni di San Giovanni Bianco (+41) e Brembilla (+30). 15

16 Tabella 2 - Saldo naturale e saldo migratorio, anni 1991, 2001 Saldo naturale Saldo migratorio Comune Nati Morti Saldo Nati Morti Saldo Immigr Emigr Saldo Immigr Emigr Saldo Algua Averara Blello Bracca Branzi Brembilla Camerata C Carona Cassiglio Cornalba Costa di Serina Cusio Dossena Foppolo Gerosa Isola di Fondra Lenna Mezzoldo Moio de' Calvi Olmo al B Oltre il Colle Ornica Piazza Bremb Piazzatorre Piazzolo Roncobello S. Giovanni B S. Pellegrino T S. Brigida Sedrina Serina Taleggio Ubiale C Valleve Valnegra Valtorta Vedeseta Zogno Totale CM Fonte: Istat L analisi delle classi d età della popolazione residente, riportata nelle tabelle seguenti, evidenzia la prevalenza di popolazione al di sopra dei 25 anni. Quasi il 50% della popolazione della Comunità Montana Valle Brembana è compresa fra i 25 e i 54 anni; scarsa la presenta di abitanti con età al di sotto dei quattordici anni. 16

17 Tabella 3 - Classi d età della popolazione, anno 2001 Valori assoluti Comune meno oltre di 5 75 Totale Algua Averara Blello Bracca Branzi Brembilla Camerata C Carona Cassiglio Cornalba Costa di S Cusio Dossena Foppolo Gerosa Isola di F Lenna Mezzoldo Moio de' Calvi Olmo al B Oltre il Colle Ornica Piazza B Piazzatorre Piazzolo Roncobello S. Giovanni B S. Pellegrino T S. Brigida Sedrina Serina Taleggio Ubiale Clanezzo Valleve Valnegra Valtorta Vedeseta Zogno Totale CM Fonte: Istat 17

18 Tabella 4 - Classi d età della popolazione, anno 2001 Valori percentuali Comune meno di oltre 75 Algua 4,75 4,75 4,60 12,52 12,37 17,99 14,10 10,50 10,94 7,48 Averara 4,98 3,98 1,99 3,98 11,44 13,43 6,97 16,92 16,92 19,40 Blello 4,35 3,26 7,61 14,13 14,13 7,61 20,65 15,22 5,43 7,61 Bracca 6,20 4,35 6,07 10,95 15,44 15,04 13,72 11,61 9,23 7,39 Branzi 3,81 5,26 5,12 10,51 14,32 16,95 13,40 12,48 11,30 6,83 Brembilla 5,21 4,98 4,72 12,56 15,43 16,30 14,38 10,40 8,95 7,06 Camerata C. 6,22 5,38 5,21 9,41 17,48 18,66 11,60 11,76 8,24 6,05 Carona 3,41 2,62 2,62 7,61 10,50 19,16 10,76 15,22 16,27 11,81 Cassiglio 4,67 5,61 0,93 11,21 18,69 11,21 19,63 8,41 8,41 11,21 Cornalba 1,07 3,56 4,98 13,52 13,17 12,10 16,01 14,59 10,68 10,32 Costa di Serina 4,48 5,02 5,90 12,45 11,57 17,03 15,72 11,35 9,28 7,21 Cusio 1,92 3,53 4,49 8,33 14,10 12,50 12,50 14,74 16,67 11,22 Dossena 5,64 5,14 6,23 13,85 13,55 17,51 14,14 9,00 9,10 5,84 Foppolo 3,83 4,78 4,78 7,66 17,22 10,05 16,27 14,83 12,44 8,13 Gerosa 6,04 5,77 3,67 9,71 15,75 17,06 10,76 9,19 10,24 11,81 Isola di Fondra 3,26 3,80 4,35 10,87 10,33 15,22 17,93 11,41 14,67 8,15 Lenna 4,23 4,08 4,37 10,99 14,08 15,35 12,54 13,52 11,13 9,72 Mezzoldo 3,60 0,00 2,25 11,26 15,32 9,01 13,96 13,96 14,86 15,77 Moio de' Calvi 4,08 3,06 4,59 9,69 14,29 14,29 14,80 12,76 10,71 11,73 Olmo al Brembo 3,58 2,64 2,83 11,13 17,55 13,02 11,51 17,55 9,62 10,57 Oltre il Colle 4,20 4,81 4,81 10,05 13,37 14,07 15,21 12,33 10,14 11,01 Ornica 2,86 5,24 3,81 9,05 17,14 10,95 13,33 11,90 15,71 10,00 Piazza B. 5,82 4,05 4,47 10,30 14,26 15,70 13,33 12,91 10,72 8,44 Piazzatorre 4,21 3,16 2,95 9,47 17,05 13,47 13,47 16,21 11,37 8,63 Piazzolo 5,05 3,03 5,05 7,07 17,17 12,12 12,12 15,15 11,11 12,12 Roncobello 4,63 5,63 4,83 8,25 12,27 11,87 12,47 14,08 12,47 13,48 S. Giovanni B. 5,34 5,26 5,12 11,34 14,67 16,11 13,61 11,56 9,70 7,28 S. Pellegrino T. 3,61 4,22 4,68 9,66 15,26 15,06 13,84 13,80 11,35 8,53 S. Brigida 3,61 5,81 4,08 10,20 12,40 15,07 12,56 13,19 12,72 10,36 Sedrina 5,28 5,12 4,78 11,91 14,97 16,81 13,50 10,78 9,94 6,92 Serina 5,24 4,88 5,43 10,49 14,09 15,28 13,32 11,45 11,04 8,80 Taleggio 2,76 3,45 4,14 9,48 11,90 14,31 13,10 12,07 14,14 14,66 Ubiale Clanezzo 5,50 4,56 4,56 12,26 15,57 15,41 14,15 12,34 8,18 7,47 Valleve 4,43 3,80 1,27 12,66 17,72 11,39 17,72 13,29 6,33 11,39 Valnegra 3,48 3,48 2,61 8,70 10,43 13,04 13,04 19,13 16,52 9,57 Valtorta 5,60 3,54 4,13 10,91 15,93 12,68 11,80 12,98 11,21 11,21 Vedeseta 1,52 2,65 3,79 9,47 12,50 13,26 13,26 18,18 15,15 10,23 Zogno 5,23 5,06 5,09 11,34 14,82 15,96 13,67 11,38 9,30 8,15 Totale CM 4,80 4,72 4,80 11,01 14,64 15,59 13,69 12,07 10,29 8,39 Fonte: Istat Tali valori sono confermati dall indice di vecchiaia e dall indice di ricambio (tabella 5). L indice di vecchiaia della Comunità Montana Valle Brembana è ampiamente superiore all unità (1,30); il valore più elevato si registra nel Comune di Mezzoldo (5,23) mentre il valore più basso è presente nel Comune di Camerata Cornello (0,85). 18

19 Tabella 5 - Indice di vecchiaia e indice di ricambio, anno 2001 Comuni Indice vecchiaia Indice di ricambio Algua 1,31 1,19 Averara 3,32 0,24 Blello 0,86 0,93 Bracca 1,00 0,94 Branzi 1,28 0,84 Brembilla 1,07 1,21 Camerata Cornello 0,85 0,80 Carona 3,24 0,50 Cassiglio 1,75 1,33 Cornalba 2,19 0,93 Costa di Serina 1,07 1,10 Cusio 2,81 0,57 Dossena 0,88 1,54 Foppolo 1,54 0,52 Gerosa 1,42 1,06 Isola di Fondra 2,00 0,95 Lenna 1,64 0,81 Mezzoldo 5,23 0,81 Moio de' Calvi 1,91 0,76 Olmo al Brembo 2,23 0,63 Oltre il Colle 1,53 0,82 Ornica 2,16 0,76 Piazza Brembana 1,34 0,80 Piazzatorre 1,94 0,58 Piazzolo 1,77 0,47 Roncobello 1,72 0,59 S. Giovanni Bianco 1,08 0,98 S. Pellegrino Terme 1,59 0,70 S. Brigida 1,71 0,77 Sedrina 1,11 1,11 Serina 1,28 0,92 Taleggio 2,78 0,79 Ubiale Clanezzo 1,07 0,99 Valleve 1,87 0,95 Valnegra 2,73 0,45 Valtorta 1,69 0,84 Vedeseta 3,19 0,52 Zogno 1,13 1,00 Totale CM 1,30 0,91 Fonte: Istat L indice di ricambio invece, mostra valori al di sotto dell unità (0,91); il dato più alto si registra a Dossena (1,54), il più basso Nel Comune di Averara (0,24). Infine, una panoramica sulla densità abitativa, valutata sia rispetto alla superficie territoriale che nei confronti della sola superficie urbanizzata. 19

20 Tabella 6 - Densità abitativa, anno 2001 Superficie Densità abitativa COMUNI Superficie km 2 Sup urbanizz. km 2 Densità abitativa Pop./sup. urb. (ab/ km 2 ) (ab/ km 2 ) Algua 8,14 0,28 85, ,45 Averara 10,56 0,11 19, ,92 Blello 2,18 0,04 42, ,73 Bracca 5,53 0,26 137, ,47 Branzi 25,29 0,39 30, ,38 Brembilla 20,91 1,48 204, ,58 Camerata Cornello 12,56 0,50 47, ,44 Carona 44,19 0,26 8, ,51 Cassiglio 14,03 0,05 7, ,31 Cornalba 9,40 0,25 29, ,74 Costa di Serina 12,12 0,57 75, ,88 Cusio 9,34 0,13 33, ,05 Dossena 19,60 0,26 51, ,24 Foppolo 16,25 0,20 12, ,27 Gerosa 10,04 0,17 37, ,36 Isola di Fondra 13,25 0,15 13, ,53 Lenna 12,88 0,39 55, ,90 Mezzoldo 18,81 0,14 11, ,32 Moio de' Calvi 6,18 0,18 31, ,83 Olmo al Brembo 7,79 0,23 68, ,61 Oltre il Colle 32,41 0,70 35, ,63 Ornica 14,32 0,07 14, ,80 Piazza Brembana 6,54 0,38 181, ,48 Piazzatorre 23,57 0,46 20, ,81 Piazzolo 4,19 0,05 23, ,51 Roncobello 25,50 0,37 19, ,24 S. Giovanni Bianco 31,45 1,49 158, ,93 S. Pellegrino Terme 22,83 1,26 218, ,60 S. Brigida 14,21 0,31 44, ,59 Sedrina 5,98 0,67 398, ,49 Serina 27,54 0,93 79, ,43 Taleggio 46,47 0,52 12, ,87 Ubiale Clanezzo 7,35 0,41 173, ,88 Valleve 14,96 0,15 10, ,54 Valnegra 2,09 0,08 110, ,40 Valtorta 30,59 0,23 11, ,49 Vedeseta 19,78 0,17 13, ,41 Zogno 34,86 2,45 258, ,21 Totale CM 643,69 16,75 67, ,72 Fascia Montagna 1.729,90 138,39 121, ,40 Totale Provincia di Bergamo 2.722,90 350,82 355, ,31 Fonte: Istat La densità abitativa della Comunità Montana Valle Brembana è pari a 67,55 abitanti/km 2, valore ampiamente inferiore sia al dato provinciale che a quello della fascia montana; vi sono comunque singole situazioni comunali in contraddizione con tale andamento (es. Brembilla 204,54 20

21 abitanti/km 2, San Pellegrino Terme 218,13 abitanti/km 2, Sedrina 398,83 abitanti/km 2 e Zogno 258,72 abitanti/km 2 ). Se, nella valutazione della densità abitativa, consideriamo esclusivamente la superficie urbanizzata, il valore medio della Valle Brembana sale a 2.596,72 abitanti/km 2, superiore al dato della fascia montana e in linea con la situazione provinciale. A livello di singolo comune i valori spaziano dai 1.031,54 abitanti/km 2 di Valleve ai 3.963,60 abitanti/km 2 di San Pellegrino Terme. Struttura delle attività economiche Ai fini di un inquadramento socio-economico funzionale alla valutazione dello stato dell ambiente, è opportuno focalizzare alcuni parametri essenziali relativi alla struttura delle attività economiche. Tuttavia, il livello di aggregazione sub-provinciale dell analisi in oggetto non consente di reperire alcune tipologie di dati, tra le quali anche alcune di natura economica (prodotto interno lordo, reddito disponibile, consumi). Nelle seguenti tabelle sono riportati il numero delle unità locali per settore di attività economica, così come rilevati dall Istat (Censimento Industria e Servizi 2001). Unità locali delle imprese per comune e tipologia - Anno 2001 Agricoltura e pesca Estraz. minerali Industria manifatt. Energia, gas, acqua Costruz. Commercio e riparazioni Alberghi e ristoranti Trasporti e Altri servizi comunicaz. Totale Averara Blello Bracca Branzi Brembilla Camerata Cornello Carona Cassiglio Cusio Dossena Foppolo Gerosa Isola di Fondra Lenna Mezzoldo Moio de'calvi Olmo al Brembo Oltre il Colle Ornica Piazza Brembana Piazzatorre Piazzolo Roncobello San Giovanni Bianco

22 San Pellegrino Terme Santa Brigida Sedrina Serina Taleggio Ubiale Clanezzo Valleve Valnegra Valtorta Vedeseta Zogno Costa di Serina Algua Cornalba Comunità Montana Fonte: Istat, Censimento Industria e servizi Nel seguente grafico è possibile osservare la ripartizione delle unità locali per settore di attività economica. Ripartizione delle unità locali per settore Agricoltura e pesca Estrazione minerali Industria 0,4% 0,4% manifatturiera Altri servizi 13,8% 20,6% Energia, gas, acqua 0,2% Trasporti e comunicaz. 5,8% Costruzioni 22,3% Alberghi e ristoranti 11,7% Commercio e riparazioni 24,8% Si può osservare una certa presenza dei servizi (in particolare alberghi e ristoranti) e del settore delle costruzioni, con il 22,3% delle unità locali, di poco superiore al dato provinciale. Infatti, nello stesso anno 2001, nella Provincia di Bergamo sono presenti unità produttive locali (per un totale di addetti), di cui il 20% circa attivo nelle costruzioni, un altro 20% nel comparto manifatturiero (in particolare, lavorazione di metalli, industria meccanica, tessile, elettrica) e il restante 60% principalmente nel settore del commercio e servizi. Rispetto al dato 22

23 provinciale si osserva invece un peso nettamente inferiore del comparto manifatturiero, anche se non così marcato come la natura del territorio potrebbe suggerire. Analizzando con maggiore dettaglio la distribuzione delle unità locali nei diversi comuni, si possono osservare le vocazioni specifiche di alcune località: a Branzi e Valleve sono insediate la quasi totalità delle attività estrattive, a Brembilla il 22% delle attività manifatturiere, mentre Zogno annovera, oltre al 14% delle attività manifatturiere, una netta superiorità anche nel settore delle costruzioni e dei servizi (oltre il 25% delle unità locali che operano nel commercio). Tenendo presente che lo scopo del presente inquadramento socio-economico è quello di fornire un quadro di riferimento per la successiva elaborazione di indicatori di sostenibilità, nelle pagine seguenti sono riportati alcuni dati di natura descrittiva, relativi ai diversi settori di attività economica, con un livello di approfondimento differenziato per tenere conto della peculiarità del territorio considerato. In particolare, sono fornite solo alcuni elementi specifici sull industria e sul commercio, al fine di evidenziare e localizzare sul territorio le possibili criticità, mentre saranno analizzate con un maggiore grado di approfondimento in paragrafi successivi le tematiche dell agricoltura e zootecnia e del turismo. Industria Come anticipato in termini generali, nel territorio della Comunità Montana la presenza di attività industriali in senso stretto (escludendo quindi le costruzioni) è sensibilmente inferiore a quella media della Provincia, ma si registrano alcune situazioni di concentrazione significativa. Si tratta tuttavia di realtà isolate e non sono presenti aggregazioni di comuni caratterizzati da attività omogenee che si possano configurare come distretto industriale. Nessun comune della Comunità Montana infatti appartiene a Distretti Industriali istituiti dalla Regione Lombardia. Per valutare la presenza industriale sul territorio, al fine di mettere in luce eventuali situazioni critiche, è comunque possibile utilizzare un indice di concentrazione industriale, analogamente a quanto riportato nella Relazione sullo Stato dell Ambiente della Provincia. Tale indice è in grado di individuare le concentrazioni di attività omogenee in ambiti territoriali specifici, mettendo in luce le aree che dovrebbero essere oggetto di particolare attenzione ai fini della sostenibilità ambientale. 23

24 Di seguito è riportato il valore dell indice di concentrazione di imprese 4 per alcuni settori industriali presenti nel territorio della Comunità Montana. A scopo di confronto, sono riportati i comuni per i quali il valore dell indicatore supera il 2%, anche se non appartenenti alla Comunità. Estrattivo Tessile Comune Conc. Comune Conc. Bergamo 10,97% Albino 8,31% Branzi 6,60% Leffe 6,05% Palosco 5,66% Gandino 5,59% Zandobbio 5,07% Cene 4,55% San Paolo d'argon 4,48% Urgnano 4,22% Ghisalba 4,25% Casnigo 3,40% Covo 3,30% Cazzano Sant'Andrea 3,39% Trescore Balneario 3,18% Zogno 3,30% Alzano Lombardo 3,18% Capriate San Gervasio 2,93% Casazza 3,07% Ponte San Pietro 2,72% Pontida 2,83% Bergamo 2,38% Brembate 2,83% Ciserano 2,31% Grumello del Monte 2,71% Fiorano al Serio 2,19% Zanica 2,59% Carvico 2,07% Pontirolo Nuovo 2,36% Osio Sopra 2,36% Credaro 2,36% Endine Gaiano 2,12% Castelli Calepio 2,00% Legno e prodotti in legno Legno e prodotti in legno Comune Conc. Comune Conc. Sant'Omobono Imagna 4,79% Sedrina 2,48% Brembilla 3,75% Treviglio 2,44% Berbenno 3,67% Bolgare 2,40% Zogno 3,62% Romano di Lombardia 2,35% Bergamo 2,95% Fonte: ISTAT 1996, elaborazioni IPA Si tenga presente che, se ogni attività produttiva fosse uniformemente distribuita sul territorio provinciale, l indicatore assumerebbe ovunque valore pari a circa 0,4% 5. Si osservano alcuni valori significativi per l attività estrattiva a Branzi, una presenza importante di Brembilla, Sedrina e Zogno nel legno e una buona presenza di quest ultima località nel settore tessile. Trasporti La Comunità Montana Valle Brembana, presenta una bassa dotazione di infrastrutture stradali. Si accede al territorio della Valle grazie principalmente alla strada di penetrazione ex 470, che collega 4 Tale indicatore è stato calcolato come rapporto tra il numero di addetti di ciascun settore e di ciascun comune e il numero di addetti complessivi del medesimo settore. 5 Pari al contributo medio di uno sui 244 comuni complessivi della Provincia. 24

25 il capoluogo ai principali centri della valle; vi sono poi numerosi sentieri e percorsi anche di notevole pregio dal punto di vista panoramico. Gli studi sulla mobilità redatti per il PTCP rilevano per la fascia montana della Provincia di Bergamo, le seguenti criticità: intensità del traffico veicolare, inadeguatezza dei servizi di trasporto pubblico, pericolosità di alcuni tratti stradali, inadeguatezza delle strade agro-silvo-pastorali. La tabella 1, mostra l indice di motorizzazione dei Comuni della Valle Brembana; tali dati confermano quanto rilevato dal PTCP in merito all intensità del traffico veicolare. L indice di motorizzazione complessivo è pari a 0,63 veic/ab, di poco inferire alla media provinciale (0,73 veic/ab). Tabella 1 - Indice di motorizzazione, anno 2001 Comuni Veicoli circolanti Indice di motorizzazione Algua 397 0,57 Averara 132 0,66 Blello 53 0,58 Bracca 449 0,59 Branzi 569 0,75 Brembilla ,61 Camerata Cornello 345 0,58 Carona 287 0,75 Cassiglio 71 0,66 Cornalba 180 0,64 Costa di Serina 545 0,59 Cusio 173 0,55 Dossena 600 0,59 Foppolo 154 0,74 Gerosa 232 0,61 Isola di Fondra 143 0,78 Lenna 467 0,66 Mezzoldo 138 0,62 Moio de' Calvi 152 0,78 Olmo al Brembo 408 0,77 Oltre il Colle 707 0,62 Ornica 117 0,56 Piazza Brembana 813 0,69 Piazzatorre 358 0,75 Piazzolo 58 0,59 Roncobello 251 0,51 S. Giovanni Bianco ,60 S. Pellegrino Terme ,64 S. Brigida 355 0,56 Sedrina ,65 Serina ,55 Taleggio 433 0,75 Ubiale Clanezzo 855 0,67 Valleve 128 0,81 25

26 Valnegra 148 0,64 Valtorta 197 0,58 Vedeseta 157 0,59 Zogno ,64 Totale CM ,63 Totale Provincia di Bergamo ,73 Fonte: ACI; Istat Nella tabella 2 si riportano invece i valori del Traffico Giornaliero Medio (TGM) rilevati per alcuni strade presenti nel territorio della Valle Brembana. E evidente come si sia verificato un generale aumento nel TGM nel decennio trascorso fra il 1981/1982 e il 1992/1993, in particolare per alcune strade (SP 6, SP 9, SP 25, SP 26); è lecito pensare che ad oggi i valori del TGM di tali sezioni stradali sia ulteriormente aumentati. Tabella 2 Traffico Giornaliero Medio di alcune sezioni stradali, anni 1981/1982 e 1992/1993 Denominazione TGM 1981/1982 TGM 1992/1993 Variazione % SP 24 Valle Brembilla (Brembilla) (Brembilla) 17,10 SP 1 Lenna - Mezzoldo (Lenna) (Piazza Brembana) 15,25 SP 2 Lenna - Foppolo (Piazza Brembana) (Valnegra) -18,82 SP 6 Cugno - Valtorta 618 (Olmo al Brembo) (Olmo al Brembo) 77,51 SP 9 Mezzoldo Conf. Valtellinese 221 (Mezzoldo) 434 (Mezzoldo) 96,38 SP 25 S. Giovanni B. Val Bordesigli 679 (S. Giovanni B.) (S. Giovanni B.) 254,23 SP 26 S. Pellegrino - Dossena 978 (S. Pellegrino) (Antea) 61,55 SP 28 Algua - Selvino (Algua) (Algua) 2,60 Fonte: Provincia di Bergamo, Settore Politiche del Territorio In merito agli spostamenti pendolati per motivi di lavoro e di studio, non sono ancora disponibili i dettagli comunali dell ultimo censimento Istat; i dati contenuti nel PTCP registrano però un elevato pendolarismo. La figura seguente può aiutare a comprendere la situazione della Comunità Montana Valle Brembana. Il pendolarismo interno alla Provincia registra spostamenti interni alla Valle o gravitanti sui grandi agglomerati urbani posti a sud della Comunità Montana, (in particolare con il Comune capoluogo di Provincia). In merito al pendolarismo extra provinciale è presente la relazione con le Province vicine: Lecco, Sondrio, Milano. 26

27 Figura 1 - Pendolarismo interno alla Provincia Fonte: Provincia di Bergamo, Settore Politiche del Territorio Gli studi redatti per il Programma Triennale dei Servizi di Trasporto Pubblico della Provincia di Bergamo nel 2000, confermano quanto esposto finora. La tabella 3 riassume le relazioni Origine/Destinazione, caratterizzate da maggiore domanda potenziale di mezzi pubblici di trasporto dovuta al numero elevato di spostamenti, per i Comuni della Valle Brembana. Tabella 3 Principali relazioni della matrice O/D, anno 2000 Tipologia Origine Destinazione Spostamenti Zogno Bergamo 401 San Giovanni Bianco Bergamo 209 San Pellegrino Terme Bergamo 206 Brembilla Bergamo 206 Sedrina Bergamo 182 In uscita Ubiale Clanezzo Bergamo 90 Piazza Brembana Bergamo 81 Serina Bergamo 61 Zogno Dalmine 47 Sedrina Almè 42 San Giovanni Bianco Lenna 37 Villa d Almè Zogno 75 In entrata Almè Zogno 83 Ponte San Pietro San Pellegrino Terme 18 Interni San Giovanni Bianco Zogno 214 San Pellegrino Terme Zogno 193 Brembilla Zogno 154 Serina Zogno 82 Zogno San Pellegrino Terme 157 San Giovanni Bianco San Pellegrino Terme 155 Sedrina Zogno 106 Dossena Zogno 35 Ubiale Clanezzo Zogno 62 27

28 Fonte: Provincia di Bergamo, 2000 Costa di Serina Zogno 54 Taleggio Zogno 16 Zogno Brembilla 97 Sedrina Brembilla 49 Tra le destinazioni principali emerge il Comune capoluogo, mentre gli spostamenti in entrata o interni prediligono il Comune di Zogno. Commercio Per quanto riguarda le attività commerciali, appare interessante fornire alcune indicazioni sulla presenza della grande distribuzione nel territorio in oggetto. Nella seguente tabella è riportata la consistenza della grande distribuzione alimentare e, come si può osservare, nel 2002 risultano censiti solo due supermercati nel Comune di San Pellegrino Terme, per una superficie complessiva di m 2. Esercizi della grande distribuzione. Supermercati alimentari autonomi per comune Numero, superficie, addetti. Anno 2002 Comuni N Superficie (m 2 ) Addetti esercizi di vendita totale Maschi Femmine Totale San Pellegrino Terme Totale Comunità Montana Totale Lombardia Fonte: Ministero delle attività produttive La densità commerciale della grande distribuzione, espressa come superficie complessiva dedicata alla grande distribuzione ogni abitanti sul territorio della Comunità Montana, vale pertanto circa 38 m 2 /ab, con una punta a San Pellegrino di 330 m 2 /ab, circa il doppio della media regionale (174 m 2 /ab) e un valore nullo in tutti gli altri comuni. Agricoltura e zootecnia La Comunità Montana Valle Brembana ha una superficie agricola utilizzata (SAU) pari a ,7 ha, che costituisce il 17% dell'intero territorio. 28

29 Ripartizione in ha delle colture per Regione Agraria. Anno Superficie Agricola Utilizzata Superficie Colture Altra Superficie Coltivazioni Prati Agricola boschive superf. territoriale Seminativi legnose permanenti Totale Totale agrarie e pascoli Val Bremb. Merid. 12,8 4, Val Bremb. Sett. 1,8 0, Tot. Comunità M. 14,6 4, Analizzando la distribuzione della SAU fra le due Regioni Agrarie presenti (Val Brembana Settentrionale e Val Brembana Meridionale) si osserva che essa costituisce rispettivamente il 13,7% e il 20,1% del territorio preso in esame. Prati permanenti e pascoli incidono per il 99,8% sulla SAU complessiva. Rispetto al 1990 è diminuita la relativa superficie sia in Val Brembana Meridionale sia in quella Settentrionale, con una diminuzione più consistente in quest'ultima regione (-37,4%). Ripartizione delle colture per Regione Agraria - Variazione percentuale provinciale Superficie Agricola Utilizzata Seminativi Coltivazioni legnose agrarie Prati permanenti e pascoli Totale Colture boschive Superficie Altra Agricola superficie totale Val Bremb. Merid. -48,1% -31,7% -23,1% -23,2% -73,2% -52,7% -51,6% Val Bremb. Sett. -85,4% -100,0% -37,4% -37,5% -32,7% -7,2% -30,2% Tot. Comunità M. -60,5% -41,7% -29,5% -29,5% -50,9% -25,5% -40,4% Prov. di Bergamo -8,9% -28,2% -12,7% -11,4% -42,4% -36,7% -24,4% Le colture boschive conservano ancora un peso rilevante sulla superficie agricola totale, nonostante la riduzione del 73,2% in Val Brembana Meridionale e del 32,7% in Val Brembana Settentrionale. Una così consistente diminuzione potrebbe essere giustificata con l uscita dal campo di osservazione del Censimento di numerose aziende forestali, che non svolgono più alcuna attività di sfruttamento del patrimonio boschivo e non sono pertanto più rilevate come aziende silvicole. In entrambe le Regioni Agrarie poco diffusa è la coltivazione dei seminativi, che coprono lo 0,13% della SAU; rispetto al 1990 la superficie investita a seminativi si è ridotta del 60,5%, valore nettamente superiore a quello provinciale (-8,9%). Particolarmente bassa è la superficie destinata alle coltivazioni legnose agrarie, del tutto scomparse in Val Brembana Settentrionale e diminuite del 31,7% in Val Brembana Meridionale, nel periodo intercorso tra i due censimenti. Un fattore di pressione rilevante del settore agricolo è costituito dalle attività zootecniche, poiché i reflui prodotti dai capi di bestiame contribuiscono all apporto di sostanza organica biodegradabile e di nutrienti nei corpi idrici. 29

30 Il marcato orientamento zootecnico dell attività agricola nel territorio della Comunità è evidentemente determinato dalle condizioni orografiche e climatiche del territorio stesso, che garantiscono buone produzioni foraggiere ai prati stabili di fondovalle e di versante e un ampia disponibilità di superfici pascolabili in quota che caratterizzano pressoché tutte le superfici poste al di sopra dell attuale limite superiore del bosco. I valori di seguito riportati consentono una prima caratterizzazione del sistema agricolo locale che si configura fortemente orientato verso l allevamento bovino e avicolo, anche se analizzando i dati relativi agli anni 1990 e 2000, si nota come nella Comunità si è assistito a una diminuzione del numero di bovini, tendenza confermata anche a livello provinciale e regionale. Capi di bestiame per Regione Agraria - provinciale e regionale - Anni 1990 e 2000 Capi bovini e Capi ovini e Capi suini bufalini caprini Capi equini Capi avicoli Val Bremb. Merid nd Val Bremb. Sett nd Tot. Comunità M nd Prov. di Bergamo nd Reg. Lombardia nd Una diminuzione più marcata si è avuta per i capi suini, pressochè dimezzati e presenti quasi esclusivamente nella regione agraria Val Brembana Meridionale, dato in controtendenza rispetto ai valori provinciali e regionali, che testimoniano invece un incremento per questa tipologia di capi. Una tendenza più specifica della Provincia di Bergamo e in particolare della Val Brembana Meridionale è lo sviluppo significativo dell allevamento ovino e caprino, grazie anche all introduzione di razze da latte e a forme di allevamento intensivo. E interessante notare che per tutte le categorie di bestiame la netta prevalenza dell indirizzo produttivo zootecnico è caratteristica della Val Brembana Meridionale, dove sono presenti 668 aziende su un totale di 768 dell intera Comunità. Aziende con allevamenti per Regione Agraria - provinciale - Anno 2000 Aziende Aziende Aziende Aziende Aziende Aziende bovini e ovini e totali suini equini avicoli bufalini caprini Val Bremb. Merid Val Bremb. Sett Tot. Comunità M Prov. di Bergamo

31 Capi di bestiame - Anno 2000 Ripartizione percentuale per Regione Agraria 100% 80% % 40% % 0% Capi bovini e bufalini Capi suini Capi ovini e caprini Capi equini Capi avicoli Val Bremb. Mer. Val Bremb. Sett. Analizzando i dati relativi al carico zootecnico dell intera Comunità si nota come questo sia nettamente inferiore al valore provinciale e regionale soprattutto per quel che riguarda i capi bovini (7,4 capi/km2), suini (0,3 capi/km2) e avicoli (24,2 capi/km2), con eccezione di ovini e caprini (soprattutto per la Val Brembana Meridionale). Carico zootecnico per cat. di bestiame e Regione Agraria - prov. e reg. - Anni 1990 e Capi per km2 Capi bovini e Capi ovini e Capi suini bufalini caprini Capi equini Capi avicoli Val Bremb. Merid. 11,4 14,7 0,6 1,2 7,2 4,5 1,1 1,0 45,1 nd Val Bremb. Sett. 3,2 4,2 0,0 0,3 2,1 2,4 0,2 0,2 2,4 nd Tot. Comunità M. 7,4 9,6 0,3 0,8 4,7 3,5 0,7 0,6 24,2 nd Prov. di Bergamo 57,6 65,0 95,5 70,2 13,3 11,2 1,8 1, ,4 nd Reg. Lombardia 67,4 82,2 159,6 120,7 5,9 6,1 0,9 1, ,5 nd Si può pertanto affermare che, malgrado la dominanza dell indirizzo zootecnico, confermata anche dalla classificazione dei comuni per Orientamento Tecnico Economico, la zootecnia non sembra costituire affatto un fattore di pressione ambientale particolarmente rilevante, poichè il carico zootecnico non risulta significativo. Va rilevato, per altro, che un analisi del dato comunale permette di costruire significativi scenari e di mettere in luce le variabilità presenti: accanto a comuni di grandi dimensioni come San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme e Zogno, con un numero significativo di aziende agricole, esistono realtà nelle quali l attività zootecnica potrebbe essere oggetto di valorizzazione ulteriore. Le difficili condizioni di accesso e altri fattori territoriali e socio-economici hanno infatti comportato l abbandono o il sotto utilizzo di alcune alpi che potrebbero altrimenti essere pienamente recuperate. Una risposta alla necessità di sviluppare attività intersettoriali che valorizzino in modo 31

32 integrato le risorse presenti nel sistema rurale dell area è fornita inoltre dalle attività agrituristiche, che ricomprendano, insieme a specifiche risorse aziendali, i beni storico-culturali e ambientalinaturalistici che caratterizzano gran parte del territorio. Turismo Le strutture ricettive Il maggiore richiamo per il turismo nella Valle Brembana è rappresentato dalla località termale di San Pellegrino Terme e dalle località montane, che attraggono numerosi turisti soprattutto per gli impianti sciistici di cui sono dotate. Inoltre per quanto concerne il territorio comunitario, questo presenta ricchezze naturalistiche di notevole interesse: le Prealpi Orobie, infatti, possiedono la più elevata diversità botanica e zoologica dell intero arco alpino. Nel territorio della Comunità ricadono il Parco delle Orobie Valtellinesi, il Parco delle Orobie Bergamasche e il Parco dei Colli di Bergamo, che coinvolgono 32 Comuni per una copertura del territorio del 50% circa. Le infrastrutture destinate alla ricettività turistica in Valle Brembana sono così suddivise: Esercizi alberghieri (2001) Alberghi da 1 a 4 stelle 64 Alloggi extra-alberghieri (2001) Campeggi e villaggi turistici 4 Rifugi 17 Alloggi iscritti al REC 0 Alloggi agrituristici 2 Altre strutture ricettive 2 Esercizi complementari 8 Alloggi non iscritti al REC 0 Gli alberghi e le altre strutture ricettive sono così ripartiti sul territorio: Esercizi alberghieri Campeggi e villaggi turist. Alloggi agri-turist. Altre strutt.ricett. Eserc. complem. Num. Posti-letto Num. Posti-letto Sup. (mq) Num. Posti-letto Num. Posti-letto Num. Posti-letto Località montane Località termali Altre località Tot. Comunità M Prov. di Bergamo Fonte: Istat e Regione Lombardia 32

33 Da quest ultima tabella emerge un buon livello di ricettività, che offre oltre posti letto alberghieri sui poco più della Provincia. Spicca per numero di strutture alberghiere San Pellegrino Terme, dove è concentrato il 18,8 % degli alberghi dell intera Valle: unica località termale del territorio comunitario, offre da sola 800 postiletto circa, in risposta alla forte attrattiva che tale luogo rappresenta per il turismo. Le località montane, costituite dai comuni di Foppolo, Oltre il Colle, Piazzatorre, Serina e Valleve offrono altri 800 posti-letto circa, ma analizzando il dato a livello comunale emerge che in alcuni casi, ad esempio a Foppolo, l'impulso precedentemente dato alla politica della "seconda casa" ha un po' frenato lo sviluppo alberghiero, che avrebbe bisogno di maggior respiro per sostenere ampie dinamiche di frequentazione/soggiorni infrasettimanali. Di seguito viene riportato il numero di strutture alberghiere (relativo al triennio ) presenti nelle quattro Comunità Montane della Valle Brembana, della Valle Imagna, della Valle di Scalve e della Valle Seriana Superiore CM Valle Brembana CM Valle Imagna CM Valle di Scalve CM Valle Seriana Sup. Prov. di Bergamo Anno 2001 Anno 2002 Anno 2003 Dalla figura si può notare come in queste quattro valli sia concentrato nel complesso più del 49,3% degli alberghi dell intera Provincia di Bergamo. Tra le valli, spiccano la Valle Brembana con 64 alberghi e la Valle Seriana Superiore, che ha visto crescere il numero di alberghi da 47 a 49 nel triennio Tali zone sono quelle dove più numerosi sono anche gli impianti sciistici. A tale riguardo si stima che in Provincia di Bergamo siano presenti 469,5 km di piste da sci, di cui 319,5 km per la discesa e 150 km per il fondo. In Valle Brembana, inoltre, esistono quattro campeggi, situati nei Comuni di Isola di Fondra, Oltre il Colle e Piazzatorre e occupano nel complesso una superficie di mq, pari allo 0,02% della superficie dell intera Comunità. 33

34 Numerosi, infine, sono i rifugi presenti nella Valle; dei 17 censiti e di seguito elencati, 10 sono privati, gli altri sono gestiti dal Club Alpino Italiano o dalla Provincia di Bergamo: Comune Nome rifugio Altezza m.s.l.m. Posti letto Averara Cantoniera S. Marco Branzi Laghi Gemelli Brembilla Lupi di Brembilla Carona Baita Armentarga Carona Fratelli Longo Carona Giretta Carona Fratelli Calvi Mezzoldo Madonna delle Nevi Mezzoldo S. Marco Oltre il Colle Capanna Oltre il Colle Palazzi Oltre il Colle Ca' Arera Ornica Benigni C Piazzatorre Rododendro Taleggio Gherardi A Valtorta Trifoglio Valtorta Grassi A Dalla tabella emerge una ricettività totale di circa 750 posti che va ad aggiungersi alle strutture tradizionali elencate in precedenza. Analizzando la tabella si può osservare che 11 rifugi sono situati ad un altitudine superiore ai m, mentre gli altri 7 sono situati a quote notevolmente più basse: ciò permette una diversificazione nell offerta che riesce a soddisfare le necessità di diverse categorie di persone (dallo sciatore all'escursionista, all'alpinista, ai gruppi sportivi o culturali). La domanda Per analizzare lo stato e le tendenze della domanda sono utilizzati gli arrivi e le presenze, così come rilevate dalle consuete statistiche inerenti il turismo. È necessario tenere presente fin da subito che il dato non include due importanti categorie di soggetti: coloro che pernottano in seconde case di proprietà o affittate da privati; gli escursionisti che si recano in Valle in giornata. Questo porta a un'inevitabile sottostima del dato di reale presenza e di conseguente pressione sul territorio, che può essere particolarmente accentuata per le località montane facilmente raggiungibili dai grandi centri urbani. 34

35 Nel 2003 in Valle Brembana sono stati registrati arrivi, di cui in strutture alberghiere (63,6%) e in esercizi complementari (36,4%). Arrivi e presenze dei turisti totali (italiani e stranieri) negli esercizi ricettivi, per comunità. Anno 2003 Esercizi alberghieri Esercizi complementari Tot. Ricettività (escl. non REC) Arrivi Totali Presenze Totali Arrivi Totali Presenze Totali Arrivi Totali Presenze Totali CM Valle Brembana CM Valle Imagna CM Valle di Scalve CM Valle Seriana Sup Prov. di Bergamo Benché la Valle Brembana conti ben il 22,1% degli alberghi totali provinciali, il numero di arrivi rappresenta solo il 5,2% degli arrivi totali. Questo è, almeno in parte, spiegabile se si considera che gran parte del turismo nella Provincia di Bergamo è rappresentato da turismo di lavoro, e che comunque la città capoluogo rappresenta una grandissima attrattiva e da sola viene visitata da circa turisti all anno. Se si analizza il dato relativo alle presenze si nota come in Valle Brembana vi sia il 10,3 % delle presenze provinciali, a testimonianza di soggiorni più lunghi. Di seguito viene riportata la tabella relativa agli arrivi e alle presenze dei turisti italiani e stranieri (nel 2003) nel complesso degli esercizi ricettivi, per le quattro comunità e la Provincia di Bergamo. Italiani Stranieri Totale Arrivi Presenze % di arrivi sul totale Arrivi Presenze % di arrivi sul totale Arrivi Presenze CM Valle Brembana ,2% ,8% CM Valle Imagna ,7% ,3% CM Valle di Scalve ,8% ,2% CM Valle Seriana Sup ,1% ,9% Prov. di Bergamo ,7% ,3% Degli arrivi totali registrati nella Comunità sono italiani (84,2%) e sono stranieri (15,8%). Come si evince dalla tabella, rispetto alle altre comunità, la Valle Brembana segue la Valle Seriana Superiore, sia come arrivi complessivi in un anno, sia come presenze complessive. Per quanto riguarda, invece, gli arrivi degli stranieri in rapporto agli arrivi totali, la Valle Brembana, presenta percentuali maggiori di quelle della Valle di Scalve e della Valle Seriana Superiore, ma inferiori a quelle registrate in Valle Imagna e in Provincia. 35

36 Analizzando il dato a livello comunale si nota che il maggior numero di arrivi si registra nei comuni di Foppolo, Isola di Fondra, San Pellegrino Terme, seguiti da Valleve, Piazzatorre, Oltre il Colle e Ubiale Clanezzo La percentuale di stranieri più alta si registra a San Pellegrino Terme, Foppolo (meta sciistica di molti turisti inglesi) e Ubiale Clanezzo. Italiani Stranieri Totale Arrivi Presenze % di arrivi sul totale Arrivi Presenze % di arrivi sul totale Arrivi Presenze Algua ,5% ,5% Averara Blello Bracca ,3% ,7% Branzi ,0% ,0% Brembilla ,5% ,5% Camerata Cornello ,0% 0 0 0,0% Carona ,9% ,1% Cassiglio Cornalba Costa di Serina Cusio Dossena ,4% 4 6 4,6% Foppolo ,0% ,0% Gerosa Isola di Fondra ,7% ,3% Lenna Mezzoldo ,7% ,3% Moio de'calvi ,0% 0 0 0,0% Olmo al Brembo ,1% ,9% Oltre il Colle ,2% ,8% Ornica Piazza Brembana ,7% ,3% Piazzatorre ,7% ,3% Piazzolo ,0% 1 2 3,0% Roncobello ,8% ,2% San Giovanni Bianco ,6% ,4% San Pellegrino Terme ,8% ,2% Santa Brigida Cedrina Serina ,3% ,7% Taleggio ,3% ,7% Ubiale Clanezzo ,4% ,6% Valleve ,9% ,1% Valnegra Valtorta ,8% ,2% Vedeseta Zogno ,7% ,3%

37 Gli arrivi in Val Brembana, nel 2003, sono stati, 0,9 per abitante e 57,8 per km 2. Tali indicatori risultano piuttosto significativi dal punto di vista ambientale in quanto rappresentano la pressione esercitata dal turismo sul territorio in esame. Dall analisi delle tabelle emerge come la Valle Brembana subisca una pressione inferiore alla media provinciale in termini sia di arrivi sia di presenze per chilometro quadrato, ma nettamente superiore in termini di arrivi e presenze per abitante. Arrivi per ab e per kmq. Anno 2003 Arrivi Arrivi/ab Arrivi/km2 CM Valle Brembana ,9 57,8 CM Valle Imagna ,2 71,9 CM Valle di Scalve ,1 35,0 CM Valle Seriana Sup ,3 106,7 Prov. di Bergamo ,5 189,9 Presenze per ab e per kmq. Anno 2003 Presenze Presenze/ab Presenze/km2 CM Brembana ,0 4,1 275,3 CM Valle Imagna ,1 319,9 CM Valle di Scalve ,8 151,6 CM Valle Seriana Sup ,6 463,2 Prov. di Bergamo ,0 1,4 498,6 Di seguito viene riportata la tabella relativa agli arrivi e alle presenze in ogni comune della Valle: Comuni Arrivi Arrivi/ab Arrivi/km2 Presenze Pres./ab Pres./km2 Algua 232,00 0,32 28,50 706,00 0,98 86,73 Averara 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Blello 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Bracca 31,00 0,04 5,61 639,00 0,79 115,55 Branzi 399,00 0,53 15, ,00 7,27 217,64 Brembilla 343,00 0,08 16, ,00 0,28 56,43 Camerata cornello 48,00 0,08 3,82 153,00 0,25 12,18 Carona 662,00 1,77 14, ,00 5,76 48,61 Cassiglio 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Cornalba 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Costa di Serina 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Cusio 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Dossena 87,00 0,09 4,44 695,00 0,68 35,46 Foppolo 3.908,00 18,61 240, ,00 84, ,29 Gerosa 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Isola di Fondra 8.103,00 43,10 611, ,00 239, ,36 Lenna 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 37

38 Mezzoldo 2.135,00 9,70 113, ,00 44,26 517,70 Moio de' Calvi 33,00 0,17 5,34 67,00 0,34 10,84 Olmo al Brembo 13,00 0,02 1,67 19,00 0,04 2,44 Oltre il Colle 2.371,00 2,11 73, ,00 10,87 376,95 Ornica 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Piazza Brembana 822,00 0,68 125, ,00 3,10 572,94 Piazzatorre 2.394,00 5,09 101, ,00 24,00 478,53 Piazzolo 33,00 0,35 7,88 217,00 2,28 51,79 Roncobello 347,00 0,72 13, ,00 5,23 99,06 San Giovanni Bianco 49,00 0,01 1,56 498,00 0,10 15,83 San Pellegrino Terme 7.860,00 1,57 344, ,00 6, ,94 Santa Brigida 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Sedrina 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Serina 1.677,00 0,75 60, ,00 4,91 398,00 Taleggio 965,00 1,68 20, ,00 11,49 142,39 Ubiale Clanezzo 2.031,00 1,59 276, ,00 2,78 482,72 Valleve 2.434,00 17,02 162, ,00 58,73 561,43 Valnegra 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Valtorta 128,00 0,39 4,18 657,00 1,98 21,48 Vedeseta 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Zogno 127,00 0,01 3,64 798,00 0,09 22,89 In Valle Brembana tra il 2001 e il 2003 gli arrivi nel complesso degli esercizi ricettivi sono aumentati, in totale, del 11,4%; scomponendo questi ultimi in esercizi alberghieri ed esercizi ricettivi complementari, si nota una riduzione degli arrivi nelle strutture alberghiere e una crescita negli altri esercizi. Da questo punto di vista, l andamento del turismo nella Comunità si distingue da quello registrato in Provincia e in Lombardia, dove si è avuta una crescita degli arrivi sia negli alberghi, sia nelle altre strutture ricettive. Evoluzione degli arrivi CM Valle Brembana CM Valle di Scalve CM Valle Imagna CM Valle Seriana Sup. 38

39 Gli impianti di risalita Per quanto riguarda gli impianti di risalita e le piste di sci l'alta Val Brembana propone oltre 80 Km di piste battute e dotate in buona parte di innevamento programmato. Tutte le sue principali stazioni fanno parte delle Prealpi Orobiche. In Val Brembana è possibile effettuare sia lo sci alpino, sia lo sci nordico. Foppolo e' al centro del comprensorio, quello del Brembo Ski che comprende anche San Simone e Carona Carisole, stazioni sciistiche di origine piu' recente. Nella vallata occidentale del Brembo si trova poi Piazzatorre, dove si e' proceduto recentemente ad un radicale rinnovo degli impianti di risalita. L'ultima nata delle stazioni sciistiche della Valle Brembana e' Valtorta, collegata con i Piani di Bobbio, centro invernale di primaria importanza della Valsassina. Per quanto riguarda lo sci di fondo particolarmente attrezzato è il Centro dello sci nordico della Conca dell'alben di Serina Oltre il Colle e del biathon di Serina-Valpiana, che consentono di sciare su tracciati lunghi alcune decine di chilometri di facile e media difficolta'. Altre possibilita' di sci nordico sono offerte dagli anelli di Valtorta Piani di Bobbio (sede di prestigiose competizioni internazionali), Branzi, Gardata e Roncobello. Di seguito si riportano i dati relativi alla lunghezza delle piste dello sci alpino e dello sci nordico. Comune Altitudine Numero Piste Lungh. Piste Sci Numero Anelli Lungh. Anelli Sci Nordico (km) m.s.l.m. Sci Alpino Alpino (km) Sci Nordico Branzi ,5 5 Foppolo 1.500/ Carona 1.100/ ,5 San Simone 1.650/ ,5 Oltre il Colle 1.100/2.000 Impianti Impianti chiusi 6 Rispettivamente: ,5 5 chiusi Piazzatorre 900/ Peghera Impianto Impianto - - Taleggio chiuso chiuso Roncobello Rispettivamente: 5 3 1,5-5 Serina Rispettivamente: ,5 Valpiana Valtorta 935/ Rispettivamente: 3 5 7, Come si può notare dalla tabella Foppolo, con i suoi 47 km di piste, è la piu' importante stazione invernale della Valle Brembana. Già nota negli anni '30 agli sciatori bergamaschi e milanesi, è oggi conosciuta soprattutto in Inghilterra da dove arrivano ogni inverno migliaia di turisti. Di seguito vengono riportati i dati tecnici degli impianti di risalita del comprensorio Brembo Ski. 39

40 Impianti Foppolo Partenza Arrivo Lunghezza Portata/h Note (m) (m) (m) Seggiovia Ronchi-IV Baita Quadriposto Seggiovia IV Baita-Montebello Quadriposto Seggiovia Ronchi-Valgussera Sciovia A. Bianchi-3 Stalle Sciovia 3 Stalle - Foppane Seggiovia Paese Piazzale Alberghi Collegamento paese impianti Sciovia Giretta Sciovia K2-IV Baita Sciovia Vago-Della Croce Impianti Carona Partenza Arrivo Lunghezza Portata/h Note (m) (m) (m) Seggiovia biposto Alpe Soliva Sciovia Bimby campo scuola Sciovia Terre Rosse A Sciovia Terre Rosse B Sciovia Conca Nevosa Impianti San Simone Valleve Partenza Arrivo Lunghezza Portata/h Note (m) (m) (m) Sciovia Arale Sciovia Arale Seggiovia Colla Triposto Sciovia Capriolo Sciovia Sessi Sciovia Forcella Rossa Sciovia Camoscio Sciovia Minibelt Nastro trasportatore Foppolo è situata in zona molto nevosa e grazie alla posizione favorevole l'innevamento si mantiene ottimo fino a primavera inoltrata. Nonostante ciò Foppolo è dotato di strutture per la neve programmata: ha un impianto ad alta e bassa pressione sulla pista IV Baita Montebello e Val Carisole. Con la strategia dell'innevamento programmato e l'apertura del servizio promozionale Brembo Ski in questi anni Foppolo ha provveduto ad adeguarsi alle crescenti richieste, estendendo la praticabilita' delle piste alla confinante conca di Carisole e alla vicina stazione di San Simone. Gli impianti di risalita dell intero comprensorio comprendono: 6 seggiovie, 14 sciovie, 3 campi scuola. Inoltre due seggiovie (Ronchi-IV Baita e IV Baita-Montebello) sono state recentemente rimodernate: la loro portata oraria è ora di ben persone. 40

41 Infine Foppolo offre in località Convento un anello di 3 km per lo sci nordico di media difficoltà. Per quel che riguarda Carona l'ottimo impianto di innevamento artificiale (impianto a bassa e alta pressione) consente di sciare anche con scarse precipitazioni nevose. Le piste di Carona sono in totale 10 (2 facili, 6 medie e 2 difficili) per complessivi km 22. Lo sci di fondo si svolge in località Carisole, dove è presente un anello di 4,5 km di media difficoltà e si raggiunge con la seggiovia. San Simone è un centro sciistico nelle vicinanze di Foppolo da cui dista 8 km; la Stazione Ski di San Simone e' una delle piu' "spartane" di tutto l'arco montuoso bergamasco, nel senso che al momento della sua formazione si ritenne di dover privilegiare la pratica dello sci su ogni altra motivazione. Benché a San Simone non ci sia mai crisi di neve, esiste un impianto di neve programmata sulla pista Arale e sulla pista Colla. Le Piste, di varia difficolta', sono 13 (4 facili, 6 medie e 3 difficili) per complessivi 30 km. In località Laghetto d Arale a quota 1700 m è poi possibile praticare lo sci di fondo in un anello di 1,5 km. Per quel che riguarda la stazione sciistica di Piazzatorre le principali piste di sci sono ubicate sul Monte Torcola, raggiungibile tramite seggiovia. La particolarita' della stazione sciistica di Piazzatorre e' che permette sciate anche con poco manto nevoso per il suo terreno di pascolo e assenza di fondo ghiaioso. Piazzatorre offre la possibilita' di pratica dello sci per principianti anche in paese, grazie ad un impianto di servizio e ad alcune piste tracciate nella parte alta della sua conca. In totale sono presenti 17 piste (3 facili, 10 medie e 4 difficili) per complessivi 35 km. Esiste un impianto per la neve programmata sulle piste Torcola, Toracchio e pista del Bosco, di 9 km. I due comprensori, però, non sono collegati fra loro e due sono le società che gestiscono gli impianti. Di seguito vengono riportati i dati tecnici degli impianti di risalita di Piazzatorre. Impianti Piazzatorre Partenza Arrivo Lunghezza Portata/h Note (m) (m) (m) Cabinovia Monte Zuccone Biposto Seggiovia Monte Torcola Monoposto Seggiovia Gremei Seggiovia Gremei Sciovia Roccolo Canalotti Seggiovia Toracchio Biposto Sciovia del Sole Lo sci alpino era inoltre praticabile in altre due stazioni sciistiche: a Oltre il Colle e a Peghera Taleggio. In queste località gli impianti di risalita sono temporaneamente chiusi. A Peghera Taleggio, tuttavia, erano presenti solo 3 piste (1 media e 2 difficili) per complessivi 3 km, le cui caratteristiche sono riportate in tabella. 41

42 Impianti Taleggio Partenza Arrivo Lunghezza Portata/h (m) (m) (m) Sciovia Peghera Note A Oltre il Colle è dunque praticabile esclusivamente lo sci nordico. In località Pian della Palla e Colli di Zambla a quota 1256 m, sono presenti anelli di 3 km (pista tecnica), 6 km (pista facile), 8 km (pista facile), 16 km (pista impegnativa). Due piste di 7,5 km e 5 km sono omologate FISI. Come già anticipato lo sci di fondo si può praticare anche a Branzi, Roncobello e a Serina dove è presente un poligono di tiro per la pratica del biathlon (sede del Centro di addestramento al biathlon FISI e di numerosi ritiri delle squadre nazionali della specialità). Infine, la stazione sciistica di Valtorta Piani di Bobbio si colloca sulle pendici della montagna che degrada dai Piani di Bobbio. I nuovi impianti di Valtorta partono dai pendii che sovrastano la conca Ceresola e sono collegati con gli impianti dei Piani di Bobbio, per cui questo centro è il primo a carattere intervallare che sia stato realizzato in provincia di Bergamo. Esiste un impianto di neve programmata di 7 km sulle piste: Tre Signori Nube Bianca Fortino per Nube Bianca. Le piste sono in tutto 23 (9 facili, 11 medie e 3 difficili) per complessivi 30 km. Impianti Valtorta-Piani di Bobbio Partenza Arrivo Lunghezza Portata/h Note (m) (m) (m) Telecabina Barzio-Bobbio Seggiovia Valtorta Seggiovia Orscellera Sciovia Casari Sciovia Ongania Sciovia Ausilia Seggiovia Fortino Quadriposto Sciovia Chiesetta Esistono, inoltre, diversi anelli per lo sci di fondo di 3-5-7,5-10 km. In sintesi in Valle Brembana si scia su piu' di trenta impianti di risalita; esistono moderne seggiovie quadriposto dai ai metri di quota, oltre un centinaio di chilometri di piste da discesa, dalle piu' facili alle piu' impegnative, un innevamento garantito in ogni stazione, piste per lo sci di fondo di livello internazionale, aree destinate alla pratica dello snow board. Accanto a questa realtà esistono centri minori che non riescono più a essere competitivi, soprattutto per quel che riguarda lo sci alpino. 42

43 COMUNITA MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Aria Codice indicatore DPSIR P Descrizione Emissioni in atmosfera totali Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati L indicatore misura l emissione complessiva per ciascuno degli inquinanti censiti nel database Inemar e permette di valutare il carico inquinante complessivo sull ambiente atmosferico, a prescindere dalla sua distribuzione spaziale. È possibile inoltre valutare il contributo percentuale delle principali sorgenti per gli inquinanti considerati. La classificazione delle sorgenti emissive in 11 macrosettori, utilizzata per l inventario, è quella definita a livello comunitario nell ambito del progetto CORINAIR. Il dato è acquisito dal database Inemar della Regione Lombardia a livello comunale e aggregato per i diversi Comuni della Comunità Montana. ARPA LOMBARDIA - REGIONE LOMBARDIA (2003), INEMAR, Inventario Emissioni in Atmosfera: emissioni in regione Lombardia nell'anno Dati per revisione pubblica Unità di misura kt (CO 2 ) t (altri) Ambito territoriale Comunale, aggregazione per Comunità Montana Periodo di calcolo 2001 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale Non disponibile spaziale Tra i comuni, tra le Comunità Montane, rispetto alla Provincia Valori di riferimento Non significativi per la tipologia di indicatore RISULTATI Valore dell indicatore Seriana Sup. Scalve Brembana Imagna Provincia SO NOx COV

44 CH CO CO N 2 O NH PM Nei grafici riportati nella pagina seguente è riportata la ripartizione delle emissioni negli 11 macrosettori Corinair per i pincipali inquinanti. 44

45 Elementi di valutazione I dati di emissione per la Val Brembana mettono in luce valori del tutto trascurabili rispetto al dato provinciale per quasi tutti gli inquinanti, con l eccezione di composti organici volatili e monossido di carbonio, per quali il contributo della Comunità, pur molto marginale, assume comunque una certa significatività. Per quanto riguarda la ripartizione delle diverse sorgenti, emerge il contributo secondario ma non del tutto trascurabile dei processi di combustione in ambito industriale (il 31% delle emissioni di Nox e il 44% delle emissioni di CO 2 ). Il ruolo del traffico veicolare appare notevole per gli Nox (41%) ma molto più contenuto per gli altri inquinanti e, in particolare per il CO (10%), che altrove deriva per un ampia percentuale da tale fonte. È opportuno mettere in luce, infine, il contributo rilevante della combustione non industriale nell emissione di CO (80%), per il quale si può ipotizzare un ruolo non secondario della combustione della legna. Si noti infine il contributo dei processi produttivi all emissione di CO 2, interpretabile solo con la presenza di specifici insediamenti produttivi che, in un contesto territoriale non particolarmente emissivo, altera in modo sensibile la ripartizione. Valle Brembana Emissioni di Nox per macrosettore Trasporto su strada 41% Altre sorgenti e assorbimenti 1% Combustione non industriale 21% Valle Brembana Emissioni di COV per macrosettore Altre sorgenti e assorbimenti 44% Combustione non industriale 19 % Combustione nell'industria 1% Processi produttivi 3% Estrazione e distribuzione c ombustibili 1% Processi produttivi 6% Combustione nell'industria 31% Trasporto su strada 8% Uso di solventi 24% Valle Brembana Emissioni di CO per macrosettore Valle Brembana Emissioni di CO2 per macrosettore Trasporto su strada Processi 10 % produttivi 1% Altre sorgenti e assorbimenti 2% Trasporto su strada 9% Combustione non industriale 16 % Combustione nell'industria 7% Combustione non industriale 80% Processi produttivi 44% Combustione nell'industria 31% VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento 45

46 NA Emissioni poco rilevanti nel contesto provinciale 46

47 COMUNITA MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Aria Codice indicatore DPSIR P Descrizione Emissioni in atmosfera unitarie Tipologia Efficienza CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati L indicatore misura l emissione per unità di territorio per ciascuno degli inquinanti censiti nel database Inemar e permette di valutare il carico inquinante sull ambiente atmosferico, rapportato alla superficie territoriale. L indicatore pertanto esprime l effettiva pressione ambientale sul territorio relativamente al settore aria. Il dato è acquisito dal database Inemar della Regione Lombardia a livello comunale, aggregato per i diversi Comuni della Comunità Montana e diviso per la superficie territoriale. ARPA LOMBARDIA - REGIONE LOMBARDIA (2003), INEMAR, Inventario Emissioni in Atmosfera: emissioni in regione Lombardia nell'anno Dati per revisione pubblica Unità di misura kt/km (CO 2 ) t/km (altri) Ambito territoriale Comunale, aggregazione per Comunità Montana Periodo di calcolo 2001 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale Non disponibile spaziale Tra i comuni, tra le Comunità Montane, rispetto alla Provincia Valori di riferimento Valore regionale lombardo Valore nazionale RISULTATI Valore dell indicatore Seriana Sup. Scalve Brembana Imagna Provincia SO 2 0,094 0,054 0,085 0,275 1,616 NOx 1,342 0,478 0,976 2,991 10,706 COV 4,322 3,351 4,327 11,054 12,259 47

48 CH 4 2,224 1,550 1,800 4,501 14,786 CO 9,715 13,224 12,996 38,660 27,116 CO 2 0,454 0,119 0,640 0,873 2,708 N 2 O 0,189 0,121 0,112 0,243 0,553 NH 3 0,521 0,322 0,332 0,752 3,129 PM 10 0,266 0,341 0,339 1,018 0,998 48

49 Elementi di valutazione Le emissioni per unità di superficie in Val Brembana per gli inquinanti Inemar appaiono poco consistenti con riferimento al dato medio provinciale (sempre pari ad almeno il triplo e, per alcuni inquinanti, superiore di un ordine di grandezza), e risultano inferiori in molti casi anche rispetto alle altre Comunità Montane considerate. Gli unici inquinanti che, pur con valori inferiori, mantengono una certa rilevanza sono i composti organici volatili (COV), il monossido di carbonio (CO) e il particolato fine (PM10), tutti pari a circa un terzo del valore medio provinciale (quasi la metà per il CO).. Questo dato potrebbe essere interpretato in prima battuta nel senso di una prevalenza netta del traffico autoveicolare rispetto alle altre sorgenti emissive. Tale interpretazione appare tuttavia dubbia per due motivi: il valore di emissione unitaria per i NOx è comunque inferiore di un ordine di grandezza rispetto al dato provinciale; il dato relativo alla ripartizione delle sorgenti (vedere scheda Emissioni totali ) non mostra contributi significativi per CO e COV in val Brembana. La relativa presenza di precursori degli inquinanti fotochimici deve essere attentamente valutata alla luce dei livelli di ozono rilevati nelle campagne di monitoraggio. Deve essere infine tenuto presente il carattere per sua natura incerto delle stime di emissioni riportate, che devono essere interpretati più come valori indicativi che come numeri sui quali trarre conclusioni certe. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Emissioni poco rilevanti nel contesto provinciale 49

50 COMUNITA MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Acqua Codice indicatore DPSIR P Descrizione Consumi idrici totali Tipologia Descrittiv o Obiettivi e significato Metodologia di calcolo CARATTERISTICHE L indicatore permette di conoscere i volumi assoluti erogati dalla rete per ciascun Comune. Essendo di natura descrittiva, non consente confronti tra i diversi Comuni o valutazioni dell efficienza nell utilizzo della risorsa idrica. Dati rilevati dalla ricognizione effettata dal ATO sulle infrastrutture acquedottistiche sul territorio provinciale, in attuazione della L. 36/1994. Fonte dei dati ATO Bergamo Unità di misura m 3 / anno Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2002/03 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale Nessuno spaziale Nessuno Valori di riferimento Nessuno RISULTATI Valore dell indicatore Comune Consumi Comune Consumi ALGUA OLMO AL BREMBO AVERARA OLTRE IL COLLE BLELLO ORNICA BRACCA PIAZZA BREMBANA BRANZI PIAZZATORRE BREMBILLA PIAZZOLO CAMERATA CORNELLO RONCOBELLO CARONA SAN GIOVANNI BIANCO CASSIGLIO SAN PELLEGRINO TERME CORNALBA ND SANTA BRIGIDA COSTA DI SERINA SEDRINA ND CUSIO SERINA DOSSENA TALEGGIO FOPPOLO UBIALE CLANEZZO

51 GEROSA VALLEVE ISOLA DI FONDRA VALNEGRA ND LENNA VALTORTA MEZZOLDO VEDESETA MOIO DE'CALVI ZOGNO NOTA: per Algua, Costa di Serina, Foppolo, Valleve, Zogno il consumo indicato è una stima volume immesso in rete; per Costa di Serina, Foppolo, Zogno, inoltre, il dato non è disponibile per alcuni impianti Elementi di valutazione Pur costituendo un importante passo avanti nella conoscenza delle infrastrutture per l erogazione dell acqua potabile sul territorio, i dati di partenza presentano alcuni valori scarsamente attendibili e difficoltà interpretative, specie nel caso di acquedotti consortili. La base conoscitiva disponibile prima della ricognizione ATO era quella rilevata alla fine degli anni 80 per l elaborazione del PRRA e presentava lacune notevolmente maggiori. Trattandosi di un dato assoluto, non è possibile trarre elementi di carattere valutativo: non sono disponibili infatti elementi per valutare la sostenibilità degli approvvigionamenti rispetto agli apporti naturali. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA NA - 51

52 COMUNITA MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Acqua Codice indicatore DPSIR P Descrizione Consumi idrici procapite Tipologia Efficienza Obiettivi e significato Metodologia di calcolo CARATTERISTICHE L indicatore permette di valutare il consumo idrico rapportato alla popolazione presente nei diversi Comuni, evidenziando le aree più critiche ai fini dell approvvigionamento. Poiché il dato si riferisce ai volumi erogati dagli acquedotti, occorre tenere presente due aspetti fondamentali: la possibile presenza di approvvigionamenti autonomi, specie ad uso industriale; la presenza di popolazione non residente, specie nelle aree a vocazione turistica. L indicatore è calcolabile dividendo il consumo idrico totale per il valore della popolazione totale, comprensivo di quella residente e quella cosiddetta fluttuante. Quest ultima tiene conto delle presenze non residenti (turistiche, per motivi di lavoro, etc.) ed è stata ponderata nella somma con la popolazione residente su 90 giorni di permanenza. Fonte dei dati ATO Bergamo Unità di misura l / ab giorno Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2002/03 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale Nessuno spaziale Tra i diversi Comuni Valori di riferimento Alcune città italiane (es. Milano: 466 ) e valore medio nazionale (300) Valore dell indicatore RISULTATI Comune Consumi procapite Comune Consumi procapite ALGUA 123 Res OLMO AL BREMBO 936 Tot AVERARA 176 Tot OLTRE IL COLLE 244 Tot BLELLO 298 Tot ORNICA 256 Tot BRACCA 246 Res PIAZZA BREMBANA 190 Tot BRANZI 493 Tot PIAZZATORRE 146 Tot BREMBILLA 228 Tot PIAZZOLO 271 Tot CAMERATA CORNELLO 170 Tot RONCOBELLO 379 Tot CARONA 197 Tot SAN GIOVANNI BIANCO 256 Tot 52

53 CASSIGLIO 155 Tot SAN PELLEGRINO TERME 139 Tot CORNALBA ND Res SANTA BRIGIDA 154 Tot COSTA DI SERINA 126 Res SEDRINA ND Res CUSIO 138 Tot SERINA 184 Tot DOSSENA 108 Tot TALEGGIO 431 Tot FOPPOLO 386 Res UBIALE CLANEZZO 182 Tot GEROSA 539 Tot VALLEVE 959 Tot ISOLA DI FONDRA 177 Tot VALNEGRA ND Res LENNA 130 Tot VALTORTA 8 Tot MEZZOLDO 270 Tot VEDESETA 329 Tot MOIO DE'CALVI 101 Tot ZOGNO 31 Res Elementi di valutazione I valori di consumo procapite risultano tendenzialmente bassi, se paragonati con i riferimenti proposti. Fanno eccezione alcune località (Branzi, Gerosa, Olmo al Brembo, Taleggio, Valleve), per cause difficilmente valutabili: possibile sottostima dei fluttuanti, difficilmente censibili quando occupano seconde case), consumi particolarmente elevati connessi con particolari attività, etc.. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Consumi tendenzialmente contenuti 53

54 COMUNITA MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Acqua Codice indicatore DPSIR S Descrizione Abitanti serviti da acquedotto Tipologia Prestazion e Obiettivi e significato Metodologia di calcolo CARATTERISTICHE L indicatore permette di conoscere la percentuale di abitanti servita da acquedotto, misurando l efficacia del sistema di distribuzione dell acqua potabile. Rapporto tra il numero di abitanti serviti da acquedotto e il numero di abitanti complessivi: i dati sono rilevati dalla ricognizione effettata dal ATO sulle infrastrutture acquedottistiche sul territorio provinciale, in attuazione della L. 36/1994. Fonte dei dati ATO Bergamo Unità di misura Percentuale Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2002/03 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale Nessuno spaziale Tra i diversi Comuni Valori di riferimento Valore medio provinciale: prossimo al 100% Valore dell indicatore RISULTATI % % ab. tot. % residenti % ab. tot. Comune residenti serviti serviti serviti serviti Comune ALGUA ND ND OLMO AL BREMBO 100,0% 100,0% AVERARA 100,0% 100,0% OLTRE IL COLLE 97,0% 97,0% BLELLO 100,0% 100,0% ORNICA 100,0% 100,0% BRACCA ND ND PIAZZA BREMBANA 100,0% 100,0% BRANZI 100,0% 100,0% PIAZZATORRE 100,0% 100,0% BREMBILLA 100,0% 100,0% PIAZZOLO 100,0% 100,0% CAMERATA CORNELLO 100,0% 100,0% RONCOBELLO 100,0% 100,0% CARONA 100,0% 100,0% SAN GIOVANNI BIANCO 100,0% 100,0% CASSIGLIO 100,0% 100,0% SAN PELLEGRINO TERME 100,0% 100,0% CORNALBA ND ND SANTA BRIGIDA 100,0% 100,0% COSTA DI SERINA ND ND SEDRINA ND ND CUSIO 100,0% 100,0% SERINA 100,0% 100,0% DOSSENA 100,0% 100,0% TALEGGIO 100,0% 82,5% 54

55 FOPPOLO ND ND UBIALE CLANEZZO 100,0% 100,0% GEROSA 100,0% 100,0% VALLEVE 100,0% 100,0% ISOLA DI FONDRA 100,0% 55,3% VALNEGRA ND ND LENNA 100,0% 100,0% VALTORTA 100,0% 100,0% MEZZOLDO 100,0% 88,4% VEDESETA 98,1% 98,0% MOIO DE'CALVI 100,0% 100,0% ZOGNO ND ND Elementi di valutazione La tabella evidenzia la pressoché totale copertura della popolazione, sia residente, sia fluttuante, da parte della rete acquedottistica. Le rare eccezioni coinvolgono comunque prevalentemente i fluttuanti. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Copertura pressoché totale 55

56 COMUNITA MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Acqua Codice indicatore DPSIR S Descrizione Abitanti serviti da fognatura Tipologia Prestazion e Obiettivi e significato Metodologia di calcolo CARATTERISTICHE L indicatore permette di conoscere la percentuale di abitanti servita dalla rete fognaria, misurando l efficacia del sistema di collettamento delle acque reflue, presupposto indispensabile per garantire un livello elevato di qualità delle acque superficiali e sotterranee. Rapporto tra il numero di abitanti serviti da rete fognaria e il numero di abitanti complessivi: i dati sono rilevati dalla ricognizione effettata dal ATO sulle infrastrutture acquedottistiche sul territorio provinciale, in attuazione della L. 36/1994. Fonte dei dati ATO Bergamo Unità di misura Percentuale Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2002/03 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale Nessuno spaziale Tra i diversi Comuni Valori di riferimento Valore medio provinciale - 87% dei Comuni con copertura superiore all 80% - 30% dei Comuni con copertura del 100%. RISULTATI Valore dell indicatore Comune % Abitanti Totali Serviti % Abitanti Residenti Serviti % Abitanti Fluttuanti Serviti Comune % Abitanti Totali Serviti % Abitanti Residenti Serviti % Abitanti Fluttuanti Serviti ALGUA ND ND ND OLMO AL BREMBO 98% 96,0% 100% AVERARA 99% 96,9% 100% OLTRE IL COLLE 100% 100% 100% BLELLO 100% 100% 100% ORNICA 100% 100% 100% BRACCA ND ND ND PIAZZA BREMB. 100% 100% 100% BRANZI 100% 100% 100% PIAZZATORRE 100% 100% 100% BREMBILLA 100% 100% 100% PIAZZOLO 100% 100% 100% CAMERATA COR. 100% 100% 100% RONCOBELLO 96% 96,0% 96,0% CARONA 100% 100% 100% S. GIOVANNI B. 100% 100% 99,6% CASSIGLIO 93% 87,6% 94,7% S. PELLEGRINO T. ND ND ND CORNALBA ND ND ND SANTA BRIGIDA 100% 100% 100% 56

57 COSTA DI SERINA ND ND ND SEDRINA ND ND ND CUSIO 100% 100% 100% SERINA 100% 100% 100% DOSSENA 100% 100% 100% TALEGGIO 118% 98,4% 123,7% FOPPOLO 100% 100% 100% UBIALE CLAN. 100% 100% - GEROSA 100% 100% 100% VALLEVE 90% 100% 85,7% ISOLA DI FONDRA 100% 100% 100% VALNEGRA 98% 91,3% 100% LENNA 100% 100% 100% VALTORTA 90% 87,4% 90,8% MEZZOLDO 100% 100% 100% VEDESETA 100% 100% 100% MOIO DE'CALVI 100% 100% 100% ZOGNO ND ND ND Elementi di valutazione Si osserva che la percentuale di abitanti serviti da fognatura risulta nella maggior parte dei casi elevata e non lontana dal 100%. Emergono solo alcune criticità localizzate in alcuni comuni, interpretabili con una prevalenza di nuclei abitativi isolati o di case sparse, dove si verificano più facilmente situazioni di scarico diretto nel suolo (pozzi perdenti, subirrigazione, etc.). Si evidenzia la situazione anomala di Taleggio, dove il valore superiore al 100% rivela possibili incongruenze nella banca dati di origine. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Elevata percentuale di abitanti serviti 57

58 COMUNITA MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Acqua Codice indicatore DPSIR S Descrizione Abitanti serviti da depurazione Tipologia Prestazion e Obiettivi e significato Metodologia di calcolo CARATTERISTICHE L indicatore permette di conoscere la percentuale di abitanti servita da impianti di depurazione, misurando l efficacia del sistema depurativo delle acque reflue e il suo grado di diffusione sul territorio, presupposto indispensabile per garantire un livello elevato di qualità delle acque superficiali e sotterranee. Rapporto tra il numero di abitanti serviti da depuratore e il numero di abitanti complessivi: i dati sono rilevati dalla ricognizione effettata dal ATO sulle infrastrutture acquedottistiche sul territorio provinciale, in attuazione della L. 36/1994. Sono riportate anche le percentuali di abitanti le cui acque reflue sono recapitate in corpo idrico, sul suolo o in recettore non identificato. Fonte dei dati ATO Bergamo Unità di misura Percentuale Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2002/03 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale Nessuno spaziale Tra i diversi Comuni Valori di riferimento Valore medio provinciale RISULTATI Valore dell indicatore Comuni Depuratore Corpo idrico Spandimento Altro/non id. ALGUA ND ND ND ND AVERARA 0% 99% 0% 0% BLELLO 0% 100% 0% 0% BRACCA ND ND ND ND BRANZI 100% 0% 0% 0% BREMBILLA 6% 94% 0% 0% CAMERATA CORNELLO 0% 82% 0% 18% CARONA 49% 51% 0% 0% CASSIGLIO 0% 102% 0% 0% CORNALBA ND ND ND ND COSTA DI SERINA ND ND ND ND 58

59 CUSIO 100% 0% 0% 0% DOSSENA 88% 12% 0% 0% FOPPOLO 0% 100% 0% 0% GEROSA 35% 50% 15% 0% ISOLA DI FONDRA 85% 15% 0% 0% LENNA 68% 32% 0% 0% MEZZOLDO 100% 0% 0% 0% MOIO DE'CALVI 100% 0% 0% 0% OLMO AL BREMBO 0% 98% 0% 0% OLTRE IL COLLE 0% 70% 30% 0% ORNICA 50% 50% 0% 0% PIAZZA BREMBANA 100% 0% 0% 0% PIAZZATORRE 95% 5% 0% 0% PIAZZOLO 100% 0% 0% 0% RONCOBELLO 96% 0% 0% 0% SAN GIOVANNI BIANCO 48% 51% 1% 0% SAN PELLEGRINO TERME ND ND ND ND SANTA BRIGIDA 100% 0% 0% 0% SEDRINA ND ND ND ND SERINA 0% 100% 0% 0% TALEGGIO 0% 118% 0% 0% UBIALE CLANEZZO 0% 100% 0% 0% VALLEVE 90% 0% 0% 0% VALNEGRA 48% 49% 0% 0% VALTORTA 15% 69% 6% 0% VEDESETA ND ND ND ND ZOGNO ND ND ND ND Elementi di valutazione La situazione che emerge è estremamente diversificata: per circa 10 Comuni (tra cui Branzi e Piazza Brembana) la depurazione degli scarichi è totale, esistono quindi alcune situazioni intermedie e, infine, un cospicuo numero di Comuni privi di depurazione, con recapito esclusivo in corso d acqua. Con l eccezione di Oltre il Colle, è scarsamente praticato lo scarico sul suolo. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Buona capacità depurativa per un numero limitato di Comuni 59

60 COMUNITA MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Acqua Codice indicatore DPSIR S Descrizione Qualità acque superficiali: stato ecologico e ambientale Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo L indicatore permette di valutare lo stato ambientale di un corso d acqua, rapportando i dati relativi allo stato ecologico con i dati relativi alla presenza di determinati inquinanti chimici stabiliti dal D.Lgs. n. 258/2000, tra cui i metalli pesanti e i composti organici clorurati. Stato ecologico: combinazione dell I.B.E. e della classificazione basata sui macrodescrittori, secondo la seguente metodologia: CLASSE CLASSE CLASSE CLASSE CLASSE I.B.E. > , 2, 3 Livello di inquinamento dei < macrodescrittori Stato ambientale: combinazione tra lo stato di qualità ecologico con i dati relativi alla presenza degli inquinanti chimici di cui alla tabella 1 del D.Lgs. n. 258/2000, secondo lo schema seguente: Stato Ecologico CLASSE 1 Concentrazione <=valore soglia/ Concentrazione > valore soglia CLASSE 2 Fonte dei dati Provincia di Bergamo - Settore Ambiente - Servizio Acque CLASSE 3 CLASSE 4 CLASSE 5 ELEVATO BUONO SUFFIC. SCADENTE PESSIMO SCADENTE SCADENTE SCADENTE SCADENTE PESSIMO Unità di misura Classi di qualità D.Lgs. n. 258/2000 Ambito territoriale Stazione di controllo Periodo di calcolo , 2002 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale Tra le due campagne di misura spaziale Tra le stazioni di controllo delle Comunità Montane Valori di riferimento Obiettivi del D.Lgs. n. 152/

61 RISULTATI Valore dell indicatore Campagna Corso d'acqua Punteggio macrodescr. I.B.E. Stato ecologico Inquinanti chimici > valore soglia Stato di qualità ambientale Bacino idrografico Stazione di controllo Comunità Montana Torrente Ambria 300 7,25 Classe 3 Nessuno Sufficiente Brembo Zogno Brembana Torrente Imagna 290 5,6 Classe 3 Nessuno Sufficiente Brembo Ubiale Clanezzo Brembana Fiume Serio - Ponte Nossa 245 5,5 Classe 3 Nessuno Sufficiente Serio Ponte Nossa Seriana Torrente Riso 205 7,12 Classe 3 Nessuno Sufficiente Serio Ponte Nossa Seriana Campagna 2002 Corso d'acqua Punteggio macrodescr. I.B.E. Stato ecologico Inquinanti chimici > valore soglia Stato di qualità ambientale Torrente Ambria Classe 3 n.d. Sufficiente Torrente Imagna Classe 3 n.d. Sufficiente Fiume Serio - Ponte Nossa 310 7,9 Classe 3 n.d. Sufficiente Torrente Riso 310 5,4 Classe 4 n.d. Scadente Bacino idrografico Stazione di controllo Comunità Montana Brembo Zogno Brembana Brembo Ubiale Clanezzo Brembana Serio Ponte Nossa Seriana Serio Ponte Nossa Seriana Nel 2002 non sono stati rilevati gli inquinanti chimici. Lo stato di qualità ambientale è valutato ipotizzando l assenza di contaminazioni. Elementi di valutazione Per quanto riguarda lo stato ecologico dei corsi d acqua del bacino del Brembo, si rileva che il valore discriminante nell attribuzione dello stato ecologico è il risultato dell I.B.E. Nelle due stazioni di campionamento e per i torrenti Ambria ed Imagna la classe 3 corrisponde ad uno stato ambientale sufficiente, mentre per altre situazioni nel bacino idrografico del Brembo la situazione appare compromessa. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento 61

62 Stato di qualità sufficiente. 62

63 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Codice indicatore DPSIR P Descrizione Tasso di urbanizzazione Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Rileva il rapporto fra superficie urbanizzata e superficie territoriale totale Percentuale del rapporto fra superficie urbanizzata e superficie territoriale totale Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Unità di misura % Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore La figura mostra la percentuale di superficie comunale occupata da aree urbanizzate. Nella Valle Brembana, tale valore, è per la maggior parte dei casi inferiore al 5% ad eccezione dei Comuni di Brembilla, Piazza Brembana, San Pellegrino Terme, Sedrina, Ubiale Clanezzo, Zogno, che comunque non superano il 12% circa (Sedrina). 63

64 Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana, mostra un tasso di urbanizzazione contenuto, sia rispetto alla media provinciale (12%) che nei confronto della media provinciale della fascia montana (8%). VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Basso tasso di urbanizzazione 64

65 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Codice indicatore DPSIR P Descrizione Superficie occupata da siti industriali Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Rileva il rapporto fra superficie occupata da siti industriali e superficie territoriale totale Percentuale del rapporto fra superficie occupata da siti industriali e superficie territoriale totale Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Unità di misura % Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore La figura mostra la percentuale di superficie comunale occupata da siti industriali. Nella Valle Brembana, tale valore, è sempre inferiore al 2,5%; in alcuni Comuni (Averara, Blello, Carona, Cassiglio, Cornalba, Cusio, Foppolo, Gerosa, Isola di Fondra, Mezzoldo, Ornica, Piazzolo, Roncobello, Santa 65

66 Brigida, Taleggio) tale tipologia di siti non è presente. Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana, mostra una esigua quota di superficie territoriale dedicata ai siti industriali (la media della Comunità Montana è 0,24%); tale valore è inferiore sia al valore della situazione provinciale (1,68%), che in rapporto alla situazione della fascia di montagna (0,44%). VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Esigua quota di superficie territoriale dedicata ai siti industriali 66

67 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Codice indicatore DPSIR P Descrizione Superficie occupata da aree estrattive Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Rileva il rapporto fra superficie occupata da aree estrattive e superficie territoriale totale Percentuale del rapporto fra superficie occupata da aree estrattive e superficie territoriale totale Provincia di Bergamo, Settore Tutela risorse naturali Unità di misura % Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore La figura mostra la percentuale di superficie comunale occupata da aree estrattive esclusivamente per i Comuni ove sono presenti e attive. 67

68 % sup. territoriale cave 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0,00 BRANZI CAMERATA CORNELLO DOSSENA Comuni SEDRINA UBIALE CLANEZZO VALLEVE Nella Valle Brembana, tale valore, è sempre inferiore al 4%; il Comune che ospita nel proprio territorio comunale la più consistente area estrattiva è Ubiale Clanezzo (3,97 %). Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana nel suo complesso, mostra una esigua quota di superficie territoriale dedicata ad aree estrattive (la media della Comunità Montana è inferiore allo 0,1%); tale valore è inferiore al dato provinciale (0,62 %), e alla situazione della fascia di montagna (0,52%). VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Esigua quota di superficie territoriale occupata da aree estrattive 68

69 COMUNITA MONTANA DELLA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Codice indicatore. DPSIR P Descrizione Prelievo da cave attive Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Rileva la quantità di materiale cavato da ogni singola cava attiva Quantità di materiale cavato Provincia di Bergamo, Settore Tutela risorse naturali Unità di misura Tonnellate Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2003 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore Il grafico mostra la quantità di materiale cavato dalle aree estrattive della Comunità Montana Valle Brembana. 69

70 Volume cavato in tonnellate BRANZI CAMERATA CORNELLO DOSSENA SEDRINA UBIALE CLANEZZO VALLEVE Comuni La maggiore quantità di materiale estratto è registrata nel Comune di Ubiale Clanezzo, poco meno di tonnellate. Elementi di valutazione Nel complesso, il volume di materiale cavato nelle aree estrattive della Comunità Montana Valle Brembana ammonta a più di un milione di tonnellate. La tabella seguente mostra la percentuale di materiale effettivamente cavato rispetto alla potenzialità estrattiva annua, arricchendo l informazione con il tipo di materiale cavato. Comune Materiale cavato % cavato / potenzialità estrattiva BRANZI ardesia 42% CAMERATA CORNELLO marmo 11% DOSSENA gesso 63% SEDRINA calcare per calce 46% UBIALE CLANEZZO calcare per calce 89% VALLEVE ardesia 549% Generalmente si registra un prelievo che si aggira attorno al 50% della potenzialità estrattiva annua; fanno eccezione i Comuni di Dossena, Ubiale Clanezzo e Valleve che cavano rispettivamente il 63% di gesso, l 89% di calcare per calce, il 549% di ardesia. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Cospicuo prelievo di materiale da cave in particolare nei Comuni di Dossena, Ubiale Clanezzo e Valleve 70

71 71

72 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Codice indicatore DPSIR P Descrizione Numero di siti contaminati Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Riporta il numero di siti contaminati presenti specificando la tipologia di contaminanti - Provincia di Bergamo, Settore Ambiente Unità di misura - Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore La Comunità Montana Valle Brembana presenta all interno del proprio territorio, nell anno 2004, un siti contaminato nel Comune di San Pellegrino Terme. Elementi di valutazione Tale sito contaminato (la zona Tiro al volo ) è oggi sotto verifica per quanto riguarda la contaminazione del suolo da Piombo e l area non è di conseguenza ancora definita. Rispetto alla situazione provinciale, che nel 2003 riportava 134 siti contaminati con interessamento del suolo e della falda, non si tratta di una criticità rilevante. VALUTAZIONE SINTETICA 72

73 Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Scarsa presenza di siti contaminati 73

74 COMUNITA MONTANA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Codice indicatore DPSIR S Descrizione Uso del suolo non urbanizzato Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Rileva il rapporto fra superficie territoriale non urbanizzata suddivisa per tipologia d uso e superficie territoriale non urbanizzata totale Percentuale del rapporto fra superficie territoriale non urbanizzata suddivisa per tipologia d uso e superficie territoriale non urbanizzata totale Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Unità di misura % Ambito territoriale Comunità Montana Periodo di calcolo 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore Il grafico mostra la percentuale di superficie territoriale della Comunità Montana Valle Brembana non urbanizzata suddivisa secondo le diverse tipologie d uso. 74

75 20% 6% 13% 61% Boschi Vegetaz. Naturale Prati Aree sterili Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana, mostra una quota di superficie territoriale non urbanizzata elevata (il 97% circa); la maggior parte di questa superficie è occupata da boschi (61%). Gli altri uso del suolo rilevanti sono prati (20%), vegetazione naturale (13%) e aree sterili (6%). Vi è inoltre una piccola percentuale (inferiore all 1%) di aree idriche e di seminativo. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Consistente quota di superficie territoriale non urbanizzata, prevalentemente occupata da boschi 75

76 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Codice indicatore DPSIR S Descrizione Superficie esposta a rischio idrogeologico da frana Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Rileva il rapporto fra superficie esposta a rischio idrogeologico da frana e superficie territoriale totale Percentuale del rapporto fra superficie esposta a rischio idrogeologico da frana e superficie territoriale totale Provincia di Bergamo, Settore Viabilità e Protezione Civile Unità di misura % Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2003 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore La comunità Montana Valle Brembana presenta il 20% circa di superficie territoriale esposta a fenomeno franosi. In particolare nella Valle Brembana superiore tale valore ammonta al 22% mentre nella parte inferiore al 17%. Il grafico riportato sotto mostra la quota di superficie territoriale in dissesto suddivisa secondo la tipologia di frana; su tutti emergono i crolli (56%). 76

77 60,00 % superficie in dissesto per tipologia 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 Aree a franosità diffusa Colate Conoidi Crollo Tipologia di frana Deformazioni gravitative profonde Frane complesse Scivolamenti Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana, mostra una consistente presenza di superficie territoriale soggetta a fenomeni franosi come dimostrano i dati esposti. Vi è da precisare che tali valori si riferiscono esclusivamente alla percentuale di territorio sottoposta a dissesti e dunque alla pericolosità senza operare un confronto con gli elementi esposti a tale rischio. Le analisi effettuate per la redazione del Piano di Emergenza Provinciale settoriale per il Rischio Idrogeologico da frana, evidenziano (senza quantificarne la superficie) la possibilità di coinvolgimento di centri abitati e di strade di collegamento. Tra i centri abitati segnalati vi sono quelli posti nel tratto compreso tra Fondra e Carona, Piazzatorre, Santa Brigida, Valtorta, Dossena e gli abitati delle valli Taleggio e Brembilla. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Consistente presenza di superficie territoriale soggetta a fenomeni franosi con coinvolgimento di aree urbanizzate 77

78 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Codice indicatore DPSIR S Descrizione Superficie esposta a rischio idrogeologico alluvionale Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Rileva il rapporto fra superficie esposta a rischio idrogeologico alluvionale e superficie territoriale totale Percentuale del rapporto fra superficie esposta a rischio idrogeologico alluvionale e superficie territoriale totale Provincia di Bergamo, Settore Viabilità e Protezione Civile Unità di misura % Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2003 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore La superficie della Comunità Montana Valle Brembana esposta a rischio idrogeologico alluvionale ammonta a circa m 2 (in corso di verifica da parte della CM). La pericolosità alluvionale della Comunità Montana Valle Brembana è connessa con il reticolo idrografico contenuto nel Bacino del fiume Brembo. Al momento non si dispone dei dati necessari a calcolare la superficie territoriale esposta a rischio idrogeologico di tipo alluvionale nel dettaglio; la tabella riporta le valutazioni contenute nel Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione della Protezione Civile della Provincia di Bergamo. 78

79 Rischio Elevato Medio Basso Territorio S.P. 1, S.P. 2, S.P. 6 in corrispondenza degli attraversamenti Aree esondive del Brembo nei comuni di S. Giovanni Bianco, S. Pellegrino Terme, Zogno (area industriale) Aree esondabili del Brembo nel comune di Lenna, Piazza Brembana, Camerata Cornello, Algua, Zogno, e in corrispondenza di edifici isolati posti lungo il corso del fiume Brembo Centri abitati e poli produttivi per i tratti interessati dai torrenti minori S.S. 470 Maggior parte dei centri abitati posti nei pressi dei fondivalle dei corsi d acqua secondari Elementi di valutazione Secondo le valutazioni effettuate nel Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione della Protezione Civile della Provincia di Bergamo, la Comunità Montana Valle Brembana è soggetta ad un rischio idrogeologico alluvionale medio. Tale valutazione è data dall incrocio di una pericolosità elevata lungo il fondovalle del fiume Brembo e nelle aree poste sul conoide dalle Val del Gerù a Piazzatorre compensata da una fragilità generalmente media dei centri abitati e della rete viaria. Dai dati in possesso della Comunità Montana, i Comuni maggiormente interessati risultano essere San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme e Lenna. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Discreta presenza di rischio idrogeologico alluvionale; carenza di dati in merito 79

80 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Codice indicatore DPSIR S Descrizione Numero di eventi di frana Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Registra, nel tempo, il numero di eventi di frana occorsi - CNR Gruppo Nazionale Difesa Catastrofi Idrogeologiche Provincia di Bergamo, Settore Viabilità e Protezione Civile Unità di misura - Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore La figura accanto, mostra il numero di eventi di frana accaduti nel territorio della Comunità Montana Valle Brembana dal 1927 circa ai primi anni del Il numero di eventi di frana spazia fra 0 e 16; in particolare si sono verificati nel tempo 16 eventi franosi nel Comune di San Giovanni Bianco e 14 nel Comune di Brembilla. 80

81 Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana, mostra nel tempo una consistente presenza di eventi franosi. Gli anni nei quali si sono verificate le frane registrate sono vari ma si concentrano prevalentemente negli ultimi decenni. Questo indicatore deve essere letto in rapporto all indicatore che registra i danni alle persone, beni ed attività provocati da queste eventi franosi per avere maggiori informazioni sulla gravità dell evento. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Consistente presenza di eventi franosi 81

82 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Codice indicatore DPSIR S Descrizione Numero di eventi di piena Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Registra, nel tempo, il numero di eventi di piena occorsi - CNR Gruppo Nazionale Difesa Catastrofi Idrogeologiche Unità di misura - Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore La figura accanto, mostra il numero di eventi di piena accaduti nel territorio della Comunità Montana Valle Brembana dal 1927 circa ai primi anni del In numero di eventi di piena spazia fra 0 e 4; in particolare si sono verificate 4 piene nel Comune di San Pellegrino Terme, mentre gli altri comuni registrano da 0 a 2 eventi di piena. 82

83 Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana, mostra nel tempo una scarsa presenza di eventi di piena. Gli anni nei quali si sono verificate le piene registrate sono: 1974, 1987, 1991, 1996 e 2001; i mesi vanno da giugno a luglio e novembre con un evento nel gennaio Questo indicatore deve essere letto in rapporto all indicatore che registra i danni alle persone, beni ed attività provocati da queste piene per avere maggiori informazioni sulla gravità dell evento. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Scarsa presenza di eventi di piena 83

84 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Codice indicatore DPSIR S Descrizione Persone, beni ed attività danneggiate da eventi di frana Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Registra, nel tempo, il numero di persone, beni ed attività danneggiate da eventi di frana - CNR Gruppo Nazionale Difesa Catastrofi Idrogeologiche Provincia di Bergamo, Settore Viabilità e Protezione Civile Unità di misura - Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore Il sistema informativo sulle catastrofi idrogeologiche del CNR registra per la Comunità Montana Valle Brembana sette eventi in particolare (frane del 16/9/1927, 19/7/1987, 24-25/8/1987, 4/10/1993, 19/10/1993, 17/11/2002, 28/11/2002) che hanno provocato nel complesso circa 50 senza tetto e più di 500 sfollati. Sono sempre presenti anche danni a beni ed attività, in particolare edifici civili ed industriali, infrastrutture di servizio e di comunicazione. L analisi dei fenomeni franosi avvenuti nel 2002 da parte del Settore Sicurezza e Protezione Civile della Provincia di Bergamo, ha inoltre approfondito le frane avvenute nel 2002 nei Comuni di Bracca, Branzi, Brembilla, Carona, Dossena, Gerosa, Oltre il Colle, Piazzatorre, San Giovanni Bianco, Santa Brigida, San Pellegrino Terme, Sedrina, Taleggio esplicitando i danni (prevalentemente alle infrastrutture di collegamento) e corredando le analisi con cartografie e 84

85 fotografie. Elementi di valutazione I dati raccolti per la Comunità Montana Valle Brembana evidenziano consistenti danni a persone, beni ed attività derivanti da eventi franosi in particolare edifici civili ed industriali, infrastrutture di servizio e di comunicazione. Ad essi si aggiungono i danni di natura organizzativa e relazionale come interruzioni di collegamenti fra un Comune e l altro con conseguenti isolamenti di porzioni di abitato. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Consistenti danni a persone, beni ed attività in seguito ad eventi di frana 85

86 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Codice indicatore DPSIR S Descrizione Persone, beni ed attività danneggiate da eventi di piena Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Registra, nel tempo, il numero di persone beni ed attività danneggiate da eventi di piena CNR Gruppo Nazionale Difesa Catastrofi Idrogeologiche Unità di misura - Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore Il sistema informativo sulla catastrofi idrogeologiche del CNR registra per la Comunità Montana Valle Brembana un evento in particolare (piena del 18/7/1987) che ha provocato nel complesso 2 vittime, 3 dispersi, una decina di feriti, una dozzina di senza tetto e alcune famiglie sfollate (circa 20 persone). Sono sempre presenti anche danni a beni ed attività, in particolare edifici civili ed industriali, infrastrutture di servizio e di comunicazione. Elementi di valutazione Nonostante la Comunità Montana Valle Brembana non presenti numerosi eventi di piena, questi possono avere una alta magnitudo, come dimostrano le cifre sopra esposte. Nell evento di piena del 1987, i Comuni maggiormente colpiti sono stati Camerata Cornello, San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme, Piazzatorre e Lenna. 86

87 VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Consistenti danni a persone, beni ed attività in seguito ad eventi di piena 87

88 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Codice indicatore DPSIR S Descrizione Superficie a rischio di incendi boschivi Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Valuta la quota di superficie territoriale boscata e dunque esposta a rischio di incendi boschivi Percentuale del rapporto fra superficie esposta a rischio incendi boschivi e superficie territoriale totale Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Unità di misura % Ambito territoriale Comunità Montana Periodo di calcolo 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore La figura mostra la quota di superficie boscata della Comunità Montana Valle Brembana. I valori sono nella maggior parte superiori al 50%. In particolare, la quota di superficie boscata maggiore viene registrata nel Comune di Piazzolo (93%) mentre la quota inferiore si trova nel Comune di 88

89 Foppolo (21%). Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana presenta una buona quota di superficie territoriale a bosco e di conseguenza esposta al rischio di incendio. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Consistente presenza di superfici boscate esposte a rischio di incendio 89

90 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Codice indicatore DPSIR S Descrizione Numero di incendi boschivi Tipologia Descrittiv o Obiettivi e significato Metodologia di calcolo CARATTERISTICHE Numero di incendi boschivi occorsi per anno Numero di incendi boschivi occorsi suddivisi per anno Fonte dei dati Comunità Montana Valle Brembana Unità di misura - Ambito territoriale Comunità Montana Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE temporale spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore Il grafico mostra il numero di incendi boschivi occorsi nella Comunità Montana Valle Brembana dal 1992 ad oggi (2004). 90

91 30 25 Numero incendi Anni L andamento è altalenante con una punta massima nel 2002 (24 incendi boschivi) ed una punta minima nel 1996 (2 incendi boschivi). La media è di 13 incendi boschivi all anno. Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana, ha subito negli anni dal 1992 al 2004 non ancora concluso, 167 episodi di incendio boschivo. In totale sono state impiegate 136 squadre di intervento per un totale di volontari e di ore di intervento. I mesi maggiormente colpiti dagli incendi boschivi sono i primi dell anno, da gennaio ad aprile. Se si considera il numero medio di ore di volo necessarie allo spegnimento di un incendio boschivo, l andamento che ne risulta per gli anni considerati è altalenante con una punta massima nel 1992 (156 ore/incendio) e un valore minimo nel 1996 (12 ore/incendio); si ricorda che i dati per il 2004 sono incompleti essendo l anno corrente. N. ore per incendio Anni L indicatore deve essere letto in relazione a quello inerente la superficie percorsa dagli incendi boschivi. 91

92 VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento Consistente presenza di incendi boschivi a volte di consistente gravità 92

93 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Codice indicatore DPSIR S Descrizione Superficie percorsa da incendi boschivi Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Valuta la quota di superficie territoriale percorsa da incendi boschivi negli anni considerati Percentuale del rapporto fra superficie percorsa da incendi boschivi e superficie territoriale totale Regione Lombardia, Direzione Generale Agricoltura Unità di misura % Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore Il grafico mostra la quota di superficie territoriale percorsa da incendi boschivi negli anni dal 1992 al 2003 per ogni Comuni della Comunità Montana Valle Brembana. I valori sono generalmente al di sotto del 10% ad eccezione dei Comuni di Cusio (10,25%), Zogno (13,32%), Moio de Calvi (18,32%), San Giovanni Bianco (29,86%) e Camerata Cornello (41,86%). 93

94 %sup terr percorsa da incendi 45,00 40,00 35,00 30,00 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00 Valnegra Blello Algua Piazzolo Bracca Sedrina Moio de` Calvi Piazza Brembana Ubiale Clanezzo Olmo al Brembo Cusio Cornalba Gerosa Averara Costa di Serina Camerata Cornello Isola di Fondra Lenna Cassiglio Santa Brigida Valleve Comuni Ornica Foppolo Mezzoldo Vedeseta Dossena Brembilla San Pellegrino T. Piazzatorre Roncobello Branzi Serina San Giovanni B. Valtorta Oltre il Colle Zogno Carona Taleggio Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana presenta una esigua quota di superficie territoriale percorsa da incendi boschivi (4,40%) ad eccezione dei Comuni sopra citati. Il grafico seguente mostra dell intera superficie territoriale percorsa da incendi boschivi la quota composta da bosco vero e proprio e non da pascolo o incolto. 120,00 % sup percorsa da incendi composta da boschi 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 0,00 Valnegra Blello Algua Piazzolo Bracca Sedrina Moio de` Calvi Piazza Brembana Ubiale Clanezzo Olmo al Brembo Cusio Cornalba Gerosa Averara Costa di Serina Camerata Cornello Isola di Fondra Lenna Cassiglio Santa Brigida Valleve Comuni Ornica Foppolo Mezzoldo Vedeseta Dossena Brembilla San Pellegrino T. Piazzatorre Roncobello Branzi Serina San Giovanni B. Valtorta Oltre il Colle Zogno Carona Taleggio Tra i Comuni maggiormente colpiti vi sono Sedrina, Olmo al Brembo, Lenna, Santa Brigida, Mezzoldo, Vedeseta e Brembilla con il 100% di superficie coinvolta costituita da bosco; la media della Comunità Montana è del 43% circa. L indicatore deve essere letto in relazione al numero di incendi boschivi occorsi per anno. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento Discreta estensione degli incendi con consistente coinvolgimento di superfici boscate 94

95 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Codice indicatore DPSIR S Descrizione Superficie esposta a rischio valanghe Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Rileva il rapporto fra superficie esposta a rischio valanghe e superficie territoriale totale Percentuale del rapporto fra superficie esposta a rischio valanghe e superficie territoriale totale Provincia di Bergamo, Settore Viabilità e Protezione Civile Unità di misura % Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2003 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore Il grafico mostra la percentuale di superficie territoriale a rischio di valanghe per tutti i Comuni della Comunità Montana Valle Brembana soggetti a tale fenomeno. Il valore medio è del 25% circa, con estremi che vanno da Valleve (70% circa) a Bracca (0,06%). 95

96 80,00 % sup. territoriale a rischio valanghe 70,00 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 AVERARA BRACCA BRANZI BREMBILLA CAMERATA CARONA CASSIGLIO CUSIO DOSSENA FOPPOLO GEROSA ISOLA DI LENNA MEZZOLDO MOIO DE` OLMO AL OLTRE IL ORNICA PIAZZA PIAZZATORRE PIAZZOLO RONCOBELLO SAN GIOVANNI SAN SANTA SERINA TALEGGIO VALLEVE VALTORTA VEDESETA ZOGNO COSTA DI CORNALBA Comuni Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana, mostra una consistente presenza di rischio da valanghe come dimostrano i dati esposti che derivano dall unione delle informazioni sulla valanghe rilevate direttamente o fotointerpretate. Le analisi effettuate per la redazione del Piano di Emergenza Provinciale settoriale per il Rischio Valanghe ha inoltre registrato la localizzazione (accertata o fotointerpretata) delle valanghe. Per l intera area oggetto di studio sono state localizzati poligoni, di cui 178 nel Comune di Carona e 141 nel Comune di Oltre il Colle. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Consistente presenza di rischio da valanghe 96

97 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Codice indicatore DPSIR S Descrizione Numero di valanghe Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Registra, nel tempo, il numero di valanghe occorse - Provincia di Bergamo, Settore Viabilità e Protezione Civile Unità di misura - Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore La figura accanto, mostra il numero di valanghe accadute nel territorio della Comunità Montana Valle Brembana dal 1980 circa al Emergono per numero di eventi accaduti i Comuni di Valleve (51 eventi), Carona (39), Foppolo (28) e Mezzoldo (28). 97

98 Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana presenta un consistente numero di eventi valanghivi dal 1980 al 2003, localizzati prevalentemente nell alta valle. Il Piano di Emergenza Provinciale settoriale per il Rischio Valanghe segnala la Valle Brembana come una delle Comunità Montane bergamasche maggiormente a rischio insieme alla Valle Seriana Superiore e alla Valle di Scalve. Tale documento, segnala inoltre una situazione di rischio elevato in particolare per i centri abitati dei Comuni di Foppolo, Carona, Roncobello e marginalmente Valtorta e per la viabilità di collegamento con Foppolo e con il Passo San Marco da Mezzoldo. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Consistente presenza di eventi valanghivi 98

99 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Codice indicatore DPSIR R Descrizione Comuni dotati di studio geologico Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Registra i Comuni dotati di uno studio geologico ai sensi della L.R. 41/97 Rapporto fra numero dei Comuni dotati di studio geologico e numero dei Comuni totali Regione Lombardia, Direzione Generale Territorio e urbanistica Unità di misura % Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore Per quanto riguarda lo studio geologico ai sensi della L.R. 41/97, il 79% dei Comuni della Comunità Montana Valle Brembana ha redatto tale documento. Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana, mostra una buona quota di studi geologici redatti fra i propri Comuni. Un ulteriore informazione in merito al rischio idrogeologico viene dalla figura accanto che mostra i Comuni della Comunità Montana Valle Brembana che hanno già adeguato i propri strumenti urbanistici alle prescrizioni del Piano di Assetto Idrogeologico (art. 18 NTA PAI) 99

100 e sono dunque esonerati unitamente a quei Comuni che hanno concluso l iter di adeguamento ma sono ancora in attesa di parere positivo dalla Regione Lombardia. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Buona dotazione di studi geologici 100

101 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Suolo e sottosuolo Codice indicatore DPSIR R Descrizione Interventi per rischio idrogeologico Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Registra i Comuni beneficiari di finanziamenti per la redazione dello studio geologico e per la messa in opera di interventi finalizzati alla riduzione del rischio idrogeologico - Regione Lombardia, Direzione Generale Territorio e urbanistica Unità di misura - Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore La Comunità Valle Brembana ha ottenuto, dalla Regione Lombardia, il finanziamento di 21 Comuni per la redazione dello Studio geologico (55% dei comuni totali) e di 3 Comuni per la realizzazione di interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico (16%). Elementi di valutazione Dai dati esposti emerge un positivo supporto da parte della Regione Lombardia ai Comuni della Comunità Valle Brembana sia per la redazione dello studio geologico (ai sensi dell art. 7 della L.R. 41/97) sia per la realizzazione interventi di riduzione e mitigazione del rischio idrogeologico (ai sensi della L. 267/1998). In particolare, in merito a questi interventi la tabella seguente mostra il dettaglio delle iniziative: 101

102 Comune Descrizione intervento Ente attuatore Stato Sistemazione zona di dissesto nella parte alta Branzi Provincia In esecuzione del bacino Gardata (Valle Scura) Sistemazione frana su abitato di Brembilla, Brembilla Regione Terminato loc.era Opere di difesa attiva e passiva per valanghe, Carona Comune Progettazione loc. Corne Bianche e Pizzo del Vescovo Dossena Sistemazione frana su abitato Regione In esecuzione Opere di difesa attiva e passiva, loc. Pizzo del Foppolo Comune In esecuzione Vescovo Opere di difesa attiva e passiva, loc. Pizzo del Fasi Foppolo Comune Vescovo, San Camillo e Val delle Foppelle preliminari Piazzatorr Difesa abitati Piazzo Rosanella mediante Comune Progettazione e arginature della conoide attiva Non sono da dimenticare poi, i finanziamenti erogati dalla cosiddetta Legge Valtellina (102/90) e dalle emergenze varie che negli anni si sono verificate. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Buona presenza di interventi per la riduzione del rischio idrogeologico 102

103 COMUNITA MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Rifiuti Codice indicatore DPSIR P Descrizione Produzione totale rifiuti urbani Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati La conoscenza di questo indicatore è fondamentale per una prima valutazione in termini assoluti della pressione sull ambiente provocata dai rifiuti urbani. L indicatore è di natura descrittiva e non permette di effettuare confronti in termini di efficienza ambientale o di prestazione rispetto a riferimenti specifici. Il dato è acquisito dall Osservatorio Rifiuti della Provincia di Bergamo a livello comunale e aggregato per i diversi Comuni della Comunità Montana. Provincia di Bergamo Osservatorio Rifiuti Unità di misura Tonnellate / anno Ambito territoriale Comunale, aggregato per Comunità Periodo di calcolo 2002 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale Non disponibile spaziale Tra i comuni, tra le Comunità Montane, rispetto alla Provincia Valori di riferimento Non significativi per la tipologia di indicatore RISULTATI Valore dell indicatore Seriana Sup. Scalve Brembana Imagna Provincia RSU Spazz. strade Ingombranti Racc. Diff Totale RU Elementi di valutazione 103

104 La produzione totale di rifiuti urbani è pari a quasi tonnellate / anno, con una quota abbastanza rilevante di rifiuto raccolto in forma differenziata ( t/a), una quantità abbastanza rilevante di ingombranti e oltre 400 t/a di rifiuti da spazzamento stradale. Il confronto tra le Comunità Montane e con il valore provinciale permette di completare il quadro conoscitivo ma non è sufficiente, data la natura dell indicatore, per trarre un giudizio di valutazione. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA NA NA 104

105 COMUNITA MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Rifiuti Codice indicatore DPSIR P Descrizione Produzione procapite di rifiuti urbani Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Tale indicatore permette di evidenziare il carico generato dal singolo cittadino in termini di produzione di rifiuti urbani. In generale è possibile ritenere che la produzione pro capite aumenti con l aumentare dello standard di vita e dipenda dai modelli di produzione e consumo dei beni. Benché si tratti di un indicatore descrittivo, è possibile e interessante il confronto con altre realtà territoriali, all interno e all esterno della Provincia. Il dato è acquisito dall Osservatorio Rifiuti della Provincia di Bergamo a livello comunale, aggregato per i diversi Comuni della Comunità Montana e diviso per la popolazione residente. Provincia di Bergamo Osservatorio Rifiuti Unità di misura Kg/abitante anno Ambito territoriale Comunale, aggregato per Comunità Periodo di calcolo 2002 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale Non disponibile spaziale Tra i comuni, tra le Comunità Montane, rispetto alla Provincia Valori di riferimento Valore medio Regione Lombardia: 1,39 Valore medio nazionale: 1,43 Valore dell indicatore RISULTATI Seriana Sup. Scalve Brembana Imagna Provincia Totale RU Abitanti RU procapite 1,38 1,08 1,12 0,97 1,22 105

106 Elementi di valutazione Il dato di produzione procapite di rifiuti urbani della Val Brembana, pari a 1,12 Kg/abitante giorno, è abbastanza contenuto rispetto alle altre Comunità Montane prese in considerazione e risulta comunque inferiore non solo al valore medio nazionale (1,43) e lombardo (1,39), ma anche rispetto al dato provinciale (1,22). Ne emerge una valutazione del tutto positiva, tenendo anche presente l incidenza della presenza turistica che, non essendo conteggiata nel valore della popolazione residente utilizzata per elaborare l indicatore, può contribuire a elevare il valore dell indicatore. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Valore inferiore al dato provinciale, regionale e nazionale 106

107 COMUNITA MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Rifiuti Codice indicatore DPSIR R Descrizione Raccolta differenziata dei rifiuti urbani Tipologia Prestazion e CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati La conoscenza di tale indicatore permette sia di valutare in modo semplice la porzione di rifiuti teoricamente destinata al riciclo, rispetto al flusso del rifiuto indifferenziato, destinato alla discarica o alla termodistruzione. Si tratta di un indicatore di prestazione in quanto il valore che assume è riferibile a un target definito a livello nazionale dal D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 (Decreto Ronchi). L indicatore è calcolato rapportando la quantità di rifiuto urbano raccolta in forma differenziata alla quantità di rifiuto urbano raccolta complessivamente. Provincia di Bergamo Osservatorio Rifiuti Unità di misura Percentuale Ambito territoriale Comunale, aggregato per Comunità Periodo di calcolo 2002 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale Con gli anni precedenti spaziale Tra i comuni, tra le Comunità Montane, rispetto alla Provincia Valori di riferimento Obiettivo stabilito dal D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22: 35% entro l anno 2003 Valore medio Regione Lombardia: 36,4% (anno 2002) Valore medio nazionale: 19,2% (dato provvisorio anno 2002) RISULTATI Valore dell indicatore Seriana Sup. Scalve Brembana Imagna Provincia Racc. Diff Totale RU Percentuale RD 33,25% 23,69% 42,49% 42,37% 48,33% 107

108 Elementi di valutazione La percentuale di raccolta differenziata della Val Brembana (42,49%), per risultando inferiore di circa 6 punti al dato provinciale (48,33%), si caratterizza come il migliore tra le Comunità Montane prese in considerazione e risulta comunque superiore al valore lombardo (36,4%) e ampiamente superiore a quello nazionale (19,2%). L obiettivo stabilito dal Decreto Ronchi per il 2003 (35%) è stato ampiamente e anticipatamente raggiunto. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Valore inferiore alla media provinciale ma pienamente positivo nel quadro regionale e nazionale 108

109 COMUNITA MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Rifiuti Codice indicatore DPSIR P Descrizione Produzione totale rifiuti speciali Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati La conoscenza di questo indicatore è fondamentale per una prima valutazione in termini assoluti della pressione sull ambiente provocata dai rifiuti speciali. L indicatore è di natura descrittiva e non permette di effettuare confronti in termini di efficienza ambientale o di prestazione rispetto a riferimenti specifici. Il dato, basato sulle dichiarazioni MUD, è acquisito dall Ufficio Catasto Rifiuti della Provincia di Bergamo e aggregato per Comune e per categoria CER (prima coppia di cifre). Provincia di Bergamo Ufficio Catasto Rifiuti Unità di misura Tonnellate / anno Ambito territoriale Comunale, aggregato per Comunità Periodo di calcolo 2002 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale Non disponibile spaziale Tra i comuni, tra le Comunità Montane, rispetto alla Provincia Valori di riferimento Produzione di rifiuti speciali della provincia di Bergamo: tonnellate (anno 2000) RISULTATI Valore dell indicatore Analisi per Comune Comune t/a Comune t/a ALGUA 53 PIAZZA BREMBANA 569 AVERARA 24 PIAZZATORRE 0,1 BRACCA 28 PIAZZOLO 0,6 BRANZI 5 SAN GIOVANNI BIANCO SAN PELLEGRINO BREMBILLA TERME COSTA DI SERINA SEDRINA DOSSENA 0,6 SERINA 7,6 FOPPOLO 0,2 TALEGGIO 5,5 109

110 LENNA UBIALE CLANEZZO 55 MEZZOLDO 8,5 VALLEVE 1,0 MOIO DE'CALVI 152 VALNEGRA 0,1 OLMO AL BREMBO 17 ZOGNO OLTRE IL COLLE 23 Totale Comunità M Analisi per categoria Cat. t/a 12 - Rifiuti dalla lavorazione e dal trattamento superficiale di metalli e plastiche Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta, polpa, cartone, pannelli e mobili Oli esauriti (tranne gli oli commestibili 05 e12) Rifiuti di imballaggio; assorbenti; stracci, mat. filtranti e indumenti protettivi non spec. altrimenti Rifiuti urbani ed assimilabili da commercio, industria ed istituzioni inclusi i rifiuti della racc. diff Rifiuti derivanti da prospez.,estrazione, tratt. e ulteriore lavoraz. di minerali e materiali di cava 02 Rif. da produz., tratt. e prep. di alimenti in agricoltura, orticoltura, caccia, pesca ed acquicoltura Altri Elementi di valutazione La produzione totale di rifiuti speciali è pari a quasi tonnellate/anno, valore che appare piuttosto contenuto se confrontato con quello provinciale. Inoltre, la quasi totalità dei rifiuti risulta prodotto in un numero limitato di comuni: tra cui Brembilla, Costa di Serina, Lenna, San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme e Zogno, dove sono concentrate la maggior parte delle attività produttive. Analizzando la distribuzione per categoria, si osserva la netta prevalenza dei rifiuti della lavorazione e trattamento superficiale dei metalli e delle plastiche, seguiti dalla lavorazione del legno. Le altre quantità rilevanti sono costituite da categorie di rifiuti che sono prodotti da numerose tipologie di attività diffuse sul territorio (es. officine), senza una caratterizzazione specifica in funzione dell attività: oli, imballaggi e materiali assorbenti. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA NA Produzione limitata di rifiuti speciali. 110

111 COMUNITA MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Rifiuti Codice indicatore DPSIR R Descrizione Recupero e smaltimento dei rifiuti speciali Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati L indicatore consente di individuare i flussi di smaltimento e recupero di rifiuti speciali sul territorio, evidenziando, da un lato, la capacità di gestione dei rifiuti prodotti, dall altro le potenziali criticità ambientali connesse. Il dato, basato sulle dichiarazioni MUD, è acquisito dall Ufficio Catasto Rifiuti della Provincia di Bergamo e aggregato per Comune e per categoria CER (prima coppia di cifre). E stata assunta come quantità smaltita o recuperata la quantità dichiarata come ricevuta da terzi, senza una contestuale cessione a terzi, che configurerebbe un attività di solo trasporto. Provincia di Bergamo Osservatorio Rifiuti Unità di misura Tonnellate / anno Ambito territoriale Singolo impianto, aggregato per Periodo di calcolo 2002 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale Non disponibile spaziale Tra le Comunità Montane, rispetto alla Provincia Valori di riferimento Quantità di rifiuti speciali prodotta sul territorio della Comunità Montana: t/a RISULTATI Valore dell indicatore Analisi per Comune Comune t/a Comune t/a BREMBILLA 34 ZOGNO CAMERATA CORNELLO 528 Totale Comunità M Analisi per categoria Cat. t/a 12 - Rifiuti dalla lavorazione e dal trattamento superficiale di metalli e plastiche Rifiuti derivanti da prospez.,estrazione, tratt. e ulteriore lavoraz. di minerali e 528 materiali di cava 17 - Rifiuti da costruzioni e demolizioni (compresa la costruzione di strade)

112 15 - Rifiuti di imballaggio; assorbenti; stracci, mat. filtranti e indumenti protettivi non spec. altrimenti Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta, polpa, cartone, pannelli e mobili 34 Altri 1,60 Elementi di valutazione La presenza di impianti di recupero/smaltimento è esigua limitata ai soli comuni di Brembilla, Camerata Cornello e Zogno, con quantità trattate esigue rispetto alla produzione. La categoria prevalente è quella dei rifiuti dalla lavorazione e dal trattamento superficiale di metalli e plastiche, la cui produzione tuttavia è quasi 30 volte superiore. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA NA Limitate quantità di rifiuti destinate a recupero/smaltimento 112

113 COMUNITA MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Energia Codice indicatore DPSIR P Descrizione Consumi elettrici totali Tipologia Descrittiv o Obiettivi e significato Metodologia di calcolo CARATTERISTICHE L indicatore permette di conoscere consumata da ciascun Comune. Essendo di natura descrittiva, non consente confronti tra i diversi Comuni o valutazioni dell efficienza nell utilizzo energetico. L indicatore è ottenuto aggregando i dati di consumo per Comunità Montana. Fonte dei dati Annuario statistico regionale Unità di misura Migliaia di kwh Ambito territoriale Comunale (aggregati per Comunità Montana) Periodo di calcolo 1999 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale Nessuno spaziale Nessuno Valori di riferimento Nessuno RISULTATI Valore dell indicatore CM Val Brembana CM di Scalve CM Valle Imagna CM Valle Seriana Sup. Provincia di Bergamo Agricoltura Industria Servizi Residenziale Totale Elementi di valutazione Nonostante la vocazione industriale non particolarmente marcata, emerge una netta prevalenza del consumo industriale rispetto agli altri settori. Il contributo della Comunità al consumo provinciale 113

114 appare comunque modesto (circa 1/30). Non disponibili i dati disaggregati a livello comunale per i consumi di metano e carburanti: di conseguenza non è possibile elaborare il dato per il territorio della Comunità Montana. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA NA Modesto contributo ai consumi elettrici 114

115 COMUNITA MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Acqua Codice indicatore DPSIR P Descrizione Consumi elettrici procapite Tipologia Efficienza Obiettivi e significato Metodologia di calcolo CARATTERISTICHE L indicatore permette di valutare il consumo elettrico rapportato a specifici parametri unitari in funzione del settore di utilizzo: la popolazione residente per i consumi residenziale, gli addetti per i consumi industriali. E possibile in questo modo evidenziare le aree più critiche e quelle dove emergono le maggiori efficienze nell uso energetico. L indicatore è calcolabile dividendo: il consumo elettrico residenziale per il valore della popolazione residente; il consumo industriale per il numero degli addetti industriali (includendo, oltre all industria in senso stretto, energia, gas acqua e costruzioni). Fonte dei dati Annuario statistico Regionale Unità di misura KWh / ab anno KWh / add. anno Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE temporale Nessuno spaziale Tra i diversi Comuni Valori di riferimento Valore provinciale (riportato in tabella) RISULTATI Valore dell indicatore Brembana Scalve Imagna Seriana Sup. Prov. Bergamo Procapite residenziale Procapite industriale Elementi di valutazione I dati riportati evidenziano un consumo procapite residenziale del tutto analogo a quello delle altre Comunità Montane esaminate e lievemente superiore a quello medio provinciale. Per quanto riguarda invece il consumo procapite industriale, si osserva un valore nettamente più elevato delle Comunità Montane della Valle Imagna e di Scalve, ma decisamente più contenuto del dato medio provinciale. 115

116 VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Residenziale allineato ai valori di riferimento, industriale decisamente inferiore. 116

117 COMUNITA MONTANA DELLA VAL BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Energia Codice indicatore DPSIR R Descrizione Cogenerazione e fonti rinnovabili Tipologia Descrittiv o Obiettivi e significato Metodologia di calcolo CARATTERISTICHE L indicatore permette di valutare la presenza di impianti che utilizzano fonti rinnovabili o sistemi di cogenerazione che, pur utilizzando fonti fossili, raggiungono una migliore efficienza energetica, rendendo fruibile l energia termica che andrebbe dispersa con i sistemi convenzionali. L indicatore è calcolato come la somma del numero di impianti e della potenza installata per ciascuna Comunità Montana. Fonte dei dati Provincia di Bergamo Piano energetico Provinciale Analisi Energetica Feb Unità di misura n. kw Ambito territoriale Comunità Montana Periodo di calcolo 2001 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale Nessuno spaziale Tra le Comunità Montane Valori di riferimento Valore Provinciale (riportato in tabella) RISULTATI Valore dell indicatore Brembana Scalve Imagna Seriana Sup. Prov. Bergamo Idroelettrico: n. impianti Idroelettrico: potenza installata Altre rinnovabili: n. impianti Altre rinnovabili: potenza installata Cogenerazione: n. impianti Cogenerazione: potenza installata Elementi di valutazione I dati sopra riportati sono tratti da un indagine finalizzata all elaborazione del Piano Energetico Provinciale e basata sulla situazione del 2002 ed evidenziano che, pur in presenza di un 117

118 significativo deficit di produzione energetica globale in Provincia di Bergamo, nel territorio delle Comunità Montane della Val Brembana e Seriana Superiore sono concentrati la maggior parte degli impianti idroelettrici. Poco rilevante invece la presenza di impianti di cogenerazione: se ne conta solo uno in Val Brembana, che contribuisce in minima parte alla produzione provinciale di questo tipo. Del tutto assenti risultano gli altri impianti a fonte rinnovabili (solare, etc), anche se va tenuto presente che esiste sul territorio un certo numero di piccoli impianti solari, che hanno fruito dei numerosi finanziamenti statali e regionali, ma che non sono censiti nella fonte citata. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Elevata presenza di impianti idroelettrici, assenti le altre rinnovabili, poco diffusa la cogenerazione COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e Biodiversità Codice indicatore DPSIR P Descrizione Tasso di urbanizzazione Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Rileva il rapporto fra superficie urbanizzata e superficie territoriale totale Percentuale del rapporto fra superficie urbanizzata e superficie territoriale totale Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Unità di misura % Ambito territoriale Comunità Montana Periodo di calcolo 2003 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento 8% - Tasso di urbanizzazione della fascia di montagna della Provincia di Bergamo al 2000 RISULTATI Valore dell indicatore 118

119 Tasso di urbanizzazione pari al 2,60%. Elementi di valutazione Il tasso di urbanizzazione della Valle Brembana è pari al 2,60% della superficie totale; rispetto al valore del territorio montano della Provincia di Bergamo nel suo complesso, registrato nel 2000, è ampiamente al di sotto della media. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Basso tasso di urbanizzazione 119

120 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e Biodiversità Codice indicatore DPSIR P Descrizione Pressione dell attività venatoria Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Rileva la presenza di cacciatori nei diversi ambiti territoriali di caccia e per Comune di residenza, le giornate di caccia e i capi abbattuti nei diversi ambiti territoriali di caccia - Provincia di Bergamo, Settore Agricoltura caccia e pesca Unità di misura - Ambito territoriale Ambito territoriale di Caccia - Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE temporale spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore Giornate di caccia / / / Valle di Scalve Valle Borlezza Valle Brembana Valle Seriana Ambiti di caccia Figura 1 - Ambiti territoriali di caccia Grafico 1 - Giornate di caccia per stagione venatoria Anno Ambito di caccia A.T.C. Pianura bergamasca A.T.C. Prealpino

121 121

122 Elementi di valutazione La figura 1 mostra gli ambiti di caccia nei quali è suddivisa la Provincia di Bergamo; la Valle Brembana, rientra nel Comprensorio Alpino (C.A.) Valle Brembana e in parte nell Ambito Territoriale di Caccia (A.T.C.) Prealpino. Considerando soprattutto il C.A. Valle Brembana, per quanto riguarda la presenza di cacciatori nei diversi ambiti territoriali, la tabella 1 mostra nel tempo un andamento crescente fino all anno 2000 per poi rallentare ed oscillare negli anni successivi intorno a poco più di cacciatori. Anche la figura 2 mostra variazioni generalmente contenute per quanto riguarda il numero di cacciatori per Comune di residenza. In merito alle giornate di caccia (grafico 1) dopo un consistente decremento nella stagione 2001/2002, la stagione successiva ha registrato una lieve crescita; analogo andamento viene registrato se si considerano le giornate di caccia medie per ogni cacciatore. In generale il C.A. Valle Brembana è l ambito di caccia, fra i diversi Comprensori Alpini, maggiormente frequentato. Infine, in merito ai capi abbattuti (grafico 2 e 3), vi è da fare una suddivisione fra la Zona delle Alpi e gli appostamenti fissi, prevalentemente collocati nella bassa e media montagna; in entrambi i casi il C.A. Valle Brembana mostra una sostanziale stazionarietà dei capi abbattuti nelle ultime tre stagioni venatorie: circa capi negli appostamenti fissi e poco meno di nella zona delle Alpi. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento 122

123 Pressione venatoria consistente ma generalmente stazionaria nel tempo e sotto controllo 123

124 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e biodiversità Codice indicatore DPSIR S Descrizione Superficie delle aree naturali Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Misura la superficie occupata dalle aree naturali (aree boscate, aree vegetazione naturale, aree idriche) rispetto alla superficie totale Percentuale del rapporto fra superficie aree naturali e superficie territoriale totale Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Unità di misura % Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore Per quanto riguarda le aree boscate e le aree a vegetazione naturale (vedi figura a lato), la Comunità Montana Valle Brembana mostra percentuali di superficie territoriale sempre al di sopra della soglia del 25%. In particolare il valore più basso è rappresentato dal 25% del Comune di Foppolo mentre il valore più alto, di poco superiore al 90%, è raggiunto da Piazzolo. 124

125 Per quanto riguarda le aree idriche, benché quasi sempre presenti, la superficie comunale loro dedicata non oltrepassa il 3% circa (Comune di Branzi). Elementi di valutazione La Comunità Montana Valle Brembana registra una buona dotazione di aree naturali, sia rispetto alla Provincia che alle altre Comunità Montana più simili. In particolare per quanti riguarda le aree boscate (che rappresentano l 80% circa delle aree naturali), il 64% circa è costituito da boschi di latifoglie, il 25% da boschi di conifere e l 11% da boschi misti. La vegetazione naturale è prevalentemente costituita da arbusti, cespuglieti, vegetazione rupestre. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Buona presenza di aree naturali, in particolare di aree boscate 125

126 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e biodiversità Codice indicatore DPSIR P Descrizione Grado di frammentazione delle aree naturali Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Misura la continuità areale delle superfici naturali; essa è legata alla funzionalità e vitalità degli ecosistemi presenti Rapporto fra perimetro aree naturali e area aree naturali Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Unità di misura Km/Km 2 Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale Comunità Montane Provincia di Bergamo Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore Per quanto riguarda il grado di frammentazione delle aree naturali presenti nella Valle Brembana, la tabella seguente mostra la situazione di tutte le Comunità Montane bergamasche per quanto concerne le fasce boscate e la vegetazione naturale. Comunità Montana Grado di frammentazione boschi (Km/Km 2 ) Grado di frammentazione vegetazione naturale (Km/Km 2 ) Basso Sebino 11,17 45,36 Alto Sebino 12,28 25,14 Valle Cavallina 11,18 39,20 Valle Seriana Superiore 8,91 11,68 Val di Scalve 7,23 12,54 Valle Seriana 12,42 21,92 126

127 Valle Imagna 14,94 34,68 Val San Martino (Solo comuni in provincia di BG) 14,45 56,44 Il grado di frammentazione delle fasce boscate è pari a 8,85 km/km 2, mentre il grado di frammentazione della vegetazione naturale è di 17,90 km/km 2. Elementi di valutazione Il grado di frammentazione rileva la continuità di un area; maggiore è il grado di frammentazione maggiore è la divisione al suo interno. La Comunità Montana Valle Brembana registra una buona continuità areale delle superfici boscate, anche in rapporto alle altre Comunità Montane presenti in Provincia di Bergamo. Maggiormente frammentata risulta essere la vegetazione naturale. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Basso grado di frammentazione delle aree naturali, in particolare dei boschi 127

128 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e Biodiversità Codice indicatore DPSIR S Descrizione Indice di Shannon Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Misura il grado di diversità del paesaggio analizzato (eterogeneità dell ecotessuto) Sigma pi x sigma log2 pi Sigma: sommatoria di tutti gli elementi che compongono il sistema pi: frequenza relativa di ogni singola specie Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Unità di misura - Ambito territoriale UTO (Unità Territoriale Ottimale) Periodo di calcolo 2002 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento Valore medio fascia montana provinciale 1,59 Valore massimo fascia montana provinciale 2,33 Valore dell indicatore RISULTATI La figura seguente mostra i valori dell Indice di Shannon per la Comunità Montana della Valle Brembana; tali valori spaziano dai 1,18 della Valle Brembilla versante destro ai 2,18 del fondovalle nord orientale. 128

129 Elementi di valutazione L indice di Shannon valuta il grado di diversità del paesaggio; maggiore è il valore dell indice maggiore è il grado di diversità del paesaggio. La Comunità Montana Valle Brembana presenta al proprio interno indici di Shannon generalmente al di sopra della media. Rispetto alla media della fascia montana (1,59) ed anche al suo valore massimo (2,33) si registra un buon grado di diversità del paesaggio. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Elevata diversità del paesaggio 129

130 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e Biodiversità Codice indicatore DPSIR S Descrizione Indice di Patton Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Misura l effetto margine, ovvero il grado di contatto che ciascun sistema ambientale presenta al proprio interno Rapporto fra perimetro del sistema ambientale e area del sistema ambientale Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Unità di misura Km/Km 2 Ambito territoriale UTO (Unità Territoriale Ottimale) Periodo di calcolo 2002 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento Valore medio fascia montana provinciale 2,73 Valore massimo fascia montana provinciale 8,42 Valore dell indicatore RISULTATI La figura riporta per la Comunità Montana Valle Brembana i diversi valori dell indice di Patton. Tale indice, nella Valle Brembana oscilla fra il 2,49 della Conca dell Alben e lo 8,42 del fondovalle nord orientale, dove si raggiunge il più elevato indice di Patton dell intera Provincia. 130

131 Elementi di valutazione L indice di Patton misura il grado di contatto che ciascun sistema ambientale presenta al proprio interno; maggiore è il valore dell indice maggiore è il grado di contatto. Rispetto alla situazione generale della fascia montana della Provincia di Bergamo (Valore medio 2,73; Valore massimo 8,42) tali valori sono sicuramente elevati e dimostrano un buon grado di contatto interno a ciascun sistema ambientale. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Elevato grado di contatto dei sistemi ambientali al loro interno 131

132 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e Biodiversità Codice indicatore DPSIR S Descrizione Specie faunistiche e floristiche soggette ad interesse conservazionistico Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Rileva le specie faunistiche e floristiche soggette ad interesse conservazionistico presenti nel territorio della Comunità Montana - Provincia di Bergamo, Settore Tutela risorse naturali Unità di misura - Ambito territoriale Comunità Montana Periodo di calcolo CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore Dai dati presenti nel Piano Territoriale di Coordinamento del Parco delle Orobie bergamasche, in tale area risultano essere presenti circa 120 specie floristiche protette secondo la normativa regionale o provinciale; il piano ha inoltre individuato le porzioni di territorio in cui è stata segnalata una particolare concentrazione di emergenze floristiche puntiformi che vanno a costituire le aree di interesse botanico (tabella 1). Specie soggetta a tutela Sanguisorba dodecandra Saxsifraga vandelii, Rhodothahnus chamaecistus, Campanula raineri, Campanula elantoides, Galium tendae, Sanguisorba dodecandra Viola comollia Saxsifraga vandelii, Rhodothahnus chamaecistus, Campanula raineri, Galium tendae Comunità Montana Valle Brembana Valle Brembana Valle Brembana Valle Brembana e Valle Seriana Sup. 132

133 Saxsifraga vandelii, Rhodothahnus chamaecistus, Campanula raineri, Campanula elantoides Sanguisorba dodecandra Saxsifraga vandelii, Rhodothahnus chamaecistus, Campanula raineri, Campanula elantoides, Galium tendae Sanguisorba dodecandra Saxsifraga vandelii, Rhodothahnus chamaecistus, Campanula raineri, Galium tendae Tabella 1 Aree di interesse botanico Valle Seriana Sup. Valle Seriana Sup. Valle di Scalve. Valle di Scalve Valle di Scalve Per quanto riguarda invece la fauna, il Piano individua quelle porzioni di territorio ove sono presenti specie di particolare interesse e dunque meritevoli di una particolare tutela, classificandole come Aree di interesse faunistico (tabella 2). Area Specie soggetta a tutela Estension Comunità e Montana Tre Signori, Salmurano San Valle Pernice Bianca 566 ha Marco Brembana Torcola, Badile, Valle di Valle Gallo cedrone ha Mezzoldo Brembana Venturosa, Cancervo Coturnice, Avifauna Valle 980 ha termofila Brembana Grem Bombina 734 ha Valle Seriana Sup. Diavolo di Tenda, Redorta Pernice Bianca, Stambecco ha Valle Seriana Sup. Vigna Soliva Gallo cedrone 363 ha Valle Seriana Sup. Valzurio, Avert, Val Sedornia Francolino di m., Coturnice, Valle Seriana ha Avifauna Alpina Sup. Arera, Fop Tetraonidi, Coturnice, Valle Seriana ha Avifauna alpina Sup. Valle del Vò, Valle del Gleno Pernice Bianca, Coturnice ha Valle di Scalve Giovetto di Palline, Camino, Avifauna alpina, Gallo Giovo cedrone ha Valle di Scalve Tabella 2 Aree di interesse faunistico Elementi di valutazione Il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco delle Orobie bergamasche e gli studi ad esso preliminari, hanno evidenziato la presenza di numerose e rilevanti specie floristiche e faunistiche soggette ad interesse conservazionistico. 133

134 In particolare, per quanto riguarda la Comunità Montana Valle Brembana sono stati individuati tre areali ospitanti una consistente concentrazione di emergenze floristiche puntiformi e tre zone con alcune specie faunistiche rilevanti (Pernice bianca, Gallo Cedrone, Coturnice, Avifauna termofila). VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Consistente presenza di specie faunistiche e floristiche soggette ad interesse conservazionistico 134

135 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e Biodiversità Codice indicatore DPSIR S Descrizione Specie di Comunità vegetali indicatrici di qualità ambientale Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Rileva il numero di specie censite di orchidee spontanee, indicatori ambientali della biodiversità floristica Numero di specie censite Provincia di Bergamo, FAB (Gruppo Flora Alpina Bergamasca) Unità di misura - Ambito territoriale Comune Periodo di calcolo 2001 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore Le seguenti figure mostrano il numero di orchidee spontanee censite per la Provincia di Bergamo e nel dettaglio della Comunità Montana della Valle Brembana. Figura 1 Numero orchidee spontanee censite Provincia di Figura 2 Numero orchidee spontanee censite Comunità Montana 135

136 La maggiore diffusione di orchidee spontanee nella Provincia di Bergamo, si registra nella fascia collinare e montana mentre la bassa pianura più urbanizzata registra scarse presenze. In merito alla Comunità Montana Valle Brembana la situazione si presenta diversificata da Comune a Comune. Elementi di valutazione Le orchidee spontanee sono spesso utilizzate quali indicatori ambientali della biodiversità floristica di un luogo, in quanto abbastanza rare e tipiche di un habitat con un buon grado di naturalità. Per quanto riguarda la Valle Brembana, il numero di specie censite segnala una situazione positiva, con punte di eccellenza dove si registrano 24 e 26 specie (Zogno e Oltre il Colle). VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Buona presenza di orchidee spontanee, indicatrici di biodiversità floristica 136

137 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e biodiversità Codice indicatore DPSIR R Descrizione Superficie occupata dalle aree protette Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Misura la superficie occupata dalle aree protette rispetto alla superficie totale Percentuale del rapporto fra superficie aree protette e superficie territoriale totale Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Unità di misura % Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore La figura mostra la percentuale di superficie comunale occupata da aree protette. Nella Valle Brembana, tale valore, dove positivo, oscilla fra il 16% di San Giovanni Bianco fino al 100% circa dei Comuni posti ad altitudini più elevate. 137

138 Elementi di valutazione Le aree protette (intese come parchi regionali, parchi locali di interesse sovracomunale e riserve naturali) della Valle Brembana sono costituite dal Parco delle Orobie Bergamasche, riconosciuto con legge regionale nel 1989 ma ancora sprovvisto di un Ente Gestore e da un PLIS ubicato nei Comuni di Lenna, Camerata Cornello, Moio de Calvi, Roncobello, Valnegra. La Valle Brembana ospita inoltre circa 74 kmq di area di rilevanza ambientale (Legnone-Pizzo dei Tre Signori-Gerola) presente nei Comuni di Averara, Camerata Cornello, Cassiglio, Cusio, Olmo al Brembo, Ornica, Piazza Brembana, San Giovanni Bianco, Santa Brigida, Taleggio, Valtorta, Vedeseta. VALUTAZIONE SINTETICA Situazione Qualità dato Evoluzione Commento NA Elevata presenza di aree protette e di aree di rilevanza ambientale, in particolar modo nella parte alta della valle 138

139 COMUNITA MONTANA VALLE BREMBANA SCHEDA DESCRITTIVA DELL INDICATORE GENERALITÀ Settore Natura e biodiversità Codice indicatore DPSIR R Descrizione Superficie occupata da SIC e da ZPS Tipologia Descrittiv o CARATTERISTICHE Obiettivi e significato Metodologia di calcolo Fonte dei dati Valuta la superficie occupata da Siti di Importanza Comunitaria e da Zone di Protezione Speciale rispetto al totale - Provincia di Bergamo, Settore Pianificazione territoriale e trasporti Unità di misura - Ambito territoriale Comunale Periodo di calcolo 2004 CRITERI DI VALUTAZIONE temporale NO spaziale NO Valori di riferimento - RISULTATI Valore dell indicatore La figura mostra la percentuale di superficie comunale occupata da Siti di Interesse Comunitario (SIC). I valori spaziano, ove presenti i SIC, da 0,04% di Zogno e Roncobello a più del 90% di Moio de Calvi Non sono presenti Zone a Protezione Speciale (ZPS). 139

PRESENZE DEI COMUNI SOCI ALLE ASSEMBLEE ANNUALI

PRESENZE DEI COMUNI SOCI ALLE ASSEMBLEE ANNUALI ASSEMBLEE 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 3/2009 10/2009 2010 2011 TOT Totale Comuni 128 128 128 128 128 128 128 128 128 128 128 128 128 1.664 TOT. PRESENTI 91 71 76 76 65 106 76 83 72 72

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