ANALISI DEL CONTESTO DEL PIANO INTEGRATO DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI

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1 ANALISI DEL CONTESTO DEL PIANO INTEGRATO DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI ASSISI, 29 ottobre Intervento di Mons. Domenico Pompili Direttore Ufficio nazionale per le Comunicazioni Sociali e Portavoce CEI

2 Il mondo della comunicazione sociale entri a pieno titolo nella programmazione pastorale (Benedetto XVI al convegno Testimoni digitali ) Destinare alla comunicazione persone e risorse Pastorale della comunicazione: non un settore tra gli altri ma un elemento di coagulo, lo sfondo per una pastorale interamente e integralmente ripensata a partire da ciò che la cultura mediale è e determina nelle coscienze e nella società. (Direttorio 2004)

3 Il processo comunicativo è stato a cuore alla Chiesa fin dai suoi albori GRANDE CURA PER 1. il messaggio da annunciare, 2. il mezzo attraverso il quale esso viene annunciato 3. il contesto culturale in cui l annuncio viene effettuato 4. senza perdere di vista il modello delle opere e delle parole di Cristo

4 Varie forme di trasmissione, a cominciare dalla scrittura Strumenti all avanguardia (papiri al posto di pietre intagliate e tavolette d argilla) Inculturazione del messaggio (discorso di San Paolo all Areopago) Utilizzo dell arte (vinta l iconoclastia): Nelle chiese si mettono le pitture affinché gli analfabeti possano leggere quel che non sono capaci di leggere nei codici (S. Gregorio Magno)

5 Impegno nell elaborazione scientifica della dottrina: senza le Summae, non ci sarebbero stati i catechismi popolari Stampa tipografica a caratteri mobili: in Italia tra il 1465 e il 1494 furono prodotte 735 edizioni di 248 libri religiosi L immenso sforzo di inculturazione della fede prodotto dai missionari (Americhe, Oriente e Africa).

6 Massiccio ingresso anche dei cristiani nel mondo della stampa Utilizzo disinvolto del cinema, della radio, della televisione e ultimamente dei nuovi media. Dal decreto conciliare Inter mirificafino al Messaggio per il 5 giugno 2011 Annunciare il messaggio del Vangelo con i migliori strumenti a disposizione e cercando di sintonizzarsi meglio che si può sulle frequenze recettive di chi ci ascolta

7 L era della convergenza H. Jenkins: siamo nell era della convergenza e non ha più senso un approccio che proceda per singoli strumenti. NON SI PUO PRESCINDERE DALLA RETE!

8 Innovazione il fattore umano conta più di quello tecnico

9 Convergenza Occorre valorizzare il più possibile le potenzialità integrate del nuovo ambiente, utilizzando di volta in volta le piattaforme più adeguate e spostandosi se necessario dall una all altra

10 Quotidianità mantenere un'attenzione diffusa e "a bassa intensità" su una molteplicità di stimoli, per poi focalizzarla ad alta intensità quando uno di questi stimoli si modifica in maniera significativa e ci interpella

11 Interattività Virtù come la vigilanza, il discernimento, la verifica delle fonti vanno riscoperte per far fronte ai rischi del nuovo ambiente; occorre un nuovo impegno a un maggiore ascolto o allo sforzo di far fronte alla crisi dell autorità con una più impegnativa costruzione di autorevolezza

12 Partecipazione oggi non si può più solo stare a guardare dal di fuori: occorre cogliere la sfida della partecipazione per poter dare un contributo dall interno

13 Globalità le nuove tecnologie ci permettono di interagire in qualsiasi momento con persone e situazioni, a prescindere dalla collocazione geografica

14 Generazionalità la rete offre importanti sfide a ripensare la stessa educazione in termini di incontro, accoglienza e scambio più che trasmissione

15 Ineguaglianza non possiamo non cogliere le opportunità, che queste vie immateriali oggi ci offrono, di trasformare la vicinanza in prossimità

16 UCS/1 luogo di incontro e di dialogo per tutta la comunità. Innanzitutto: un servizio per il Vescovo e per gli altri Uffici pastorali. Nello stesso tempo: curare il rapporto col territorio, a cominciare dalle parrocchie. Una equipe della comunicazione in ogni parrocchia

17 UCS/2 promuovere la formazione e la media education, valorizzando le offerte dell Ufficio regionale e di quello nazionale, (convegni, Anicec, Copercom, WeCa, ecc )

18 UCS/3 curare i rapporti con i media locali (conferenze stampa, rassegna stampa locale, portavoce del vescovo) buone relazioni con la stampa locale senza perdere il rispetto della verità offrire occasioni formative per giornalisti (S. Francesco di Sales)

19 UCS/4 interfacciarsi con l Ufficio regionale e con quello nazionale, consultarsi sempre prima di esporsi per non fare frittate mediatiche

20 UCS/5 favorire una crescente sinergia tra i media locali e quelli nazionali-cei: (Avvenire, Tv 2000, InBlu, Sir) Poco conosciuti e frequentati!!

21 UNCS AIUTATECI AD AIUTARVI!!