Il capello nella storia. Prof.ssa Laura Frizza

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1 Il capello nella storia Prof.ssa Laura Frizza

2 Tutta la massa di capelli che incorona una testa femminile è la base e il fine dell opera che si compie con essa, la pettinatura. Storia del capello EGITTO Il popolo era solito rasarsi la testa, i sacerdoti si lasciavano un lungo ciuffo fatto a treccia nella parte superiore della testa che cadeva lungo, vicino all orecchio, e divenuti adulti lo recidevano e lo consacravano agli dei. La coda simboleggiava l infanzia, in onore al dio- bambino Horo. I faraoni e gli uomini della corte per distinguersi indossavano una parrucca, come testimoniano i bassorilievi delle tombe, così come i principi ereditari che vi aggiungevano una treccia. I funzionari ponevano un velo sulla fronte e lo facevano ricadere sulle spalle. I soldati utilizzavano parrucche con ornamenti di piume. Le donne lasciavano cadere sulle spalle i capelli in forma naturale o a piccole treccine, e per le grandi occasioni indossavano parrucche con capelli neri e ondulati, ornati con fiori e diademi. ASIA MINORE In Asia Minore i capelli venivano lasciati cadere sulle spalle, a boccoli e coperti con una papalina. Gli ebrei si limitavano a nascondere i capelli dietro dei turbanti. Le donne ebree invece, li cingevano con delle reti di seta intrecciata d oro e spesso aggiungevano fili di corallo o immagini di metallo. Tutto ciò non prima di averli trattati con unguenti e balsami profumati. I giovani mantenevano i capelli lunghi e come stabiliva la legge ebraica questi non dovevano essere tagliati alle tempie, così come la barba che assolutamente non poteva essere modificata. GRECIA Gli uomini portavano i capelli scoperti e lasciati cadere sulle spalle si nota simmetria tra il lato dx e sx. Molto spesso ornavano fronte e tempie con riccioli ispirati all oriente. Era questa un epoca di grande semplicità, anche se non mancavano gli stravaganti con pettinature ampollose quali: KERAS aggiungeva corna ai capelli sulla fronte; ONEOS pettinatura costruita con l aggiunta di capelli a forma di piramide. Per quanto riguarda le donne queste erano solite dividere sulla fronte i capelli e riunirli dietro, in una cocchia, sostenuta da un fazzoletto o da un nastro; altre volte ciocche di capelli cerchiavano la fronte con piccoli monili pendenti.

3 ROMA La plebe portava capelli e barba lunga, le classi bene invece, capelli e barba rasata dal tensore, l attuale barbiere. Le calvizie erano ritenute una vergogna, Cesare infatti vi rimediò con una corona d alloro. Le donne nella Roma antica acconciavano i capelli con aghi chiamati discriminali, per agganciarli ad altri aghi di avorio o metallo, di 8, 10 cm, chiamati comatori. In pieno impero le pettinature femminili si diversificarono, la più frequente prevedeva l arricciare i capelli di fronte e tempie, e nella parte inferiore i capelli venivano intrecciati fini e stretti e portati dietro la nuca con un laccio arrotolato. Negli ultimi quattro secoli dell impero romano vi sono una serie di esagerazioni. parrucche di ogni genere e forma. MEDIO EVO E TEMPI MODERNI UOMINI Nei secoli VII e VIII i Romani subiscono le invasioni barbariche. I popoli del nord erano soliti portare lunghi capelli biondi (li schiarivano con acqua e calce) sulle spalle o raccolti in grandi trecce. Le barbe spariscono per lasciare spazio a grandi baffi. La testa rasata è un segno di schiavitù. Con l inizio del X secolo i capelli venivano tagliati alle orecchie cadendo simmetricamente ai lati della testa. Nel XII secolo i capelli si rasano sopra la testa e cadono in lunghi ricci sulla nuca, la barba divisa in 4 ciocche e intrecciate. I toupetes acquistano grande importanza nel XIII secolo. Tra il XIV e il XV secolo nascono le prime cooperative di parrucchieri che esercitano tale attività insieme a quella di chirurgo. Nel XVI secolo, il Rinascimento, finalmente, si ritorna all ORDINE, come quello greco. È quindi in Francia che nasce la distinzione tra parrucchieri- barbieri e parrucchieri- pettinatori, quindi tra parrucchieri femminili e maschili. Nel secolo XVII Luigi XII portava i capelli arricciati in piccoli ricci, incipriati e annodati intorno alla testa; chi non aveva tale capigliatura utilizzava delle parrucche. La più conosciuta fu la BINETTE GRAN IN FOLIO, pesava 700 g, era un edificio di capelli arricciati che contornava la fronte, copriva la nuca e cadeva sulle spalle in boccoli arrotondati. Luigi XIV ingaggio 200 parrucchieri per mantenere le sue parrucche, realizzate con capelli di donna bagnati e arricciati intorno a piccoli pali cilindrici e poi, scaldati in forni da panetteria (odierna permanente a caldo). I nobili per imitare il re compravano queste parrucche che però visto il peso causavano vomito, vertigini, svenimenti ecc.. La borghesia la portava più piccola e di tipo più economico di capra o di crine di cavallo.

4 Durante il regno di Luigi XV invece, si lasciò l utilizzo delle parrucche per quello dei propri capelli. Iniziò la moda delle grandi code, lunghe larghe e a punta. Fu durante la Rivoluzione Francese che si tornò alla semplicità con i capelli lisci e molto corti dietro, più lunghi sulla fronte, la barba rasata. DONNE La più remota raffigurazione femminile in Francia è quella delle donne galliche che avevano l abitudine di tingersi i capelli di rosso, lavandoli con una miscela di grasso di capra e cenere di frassino. I capelli erano separati in due bande e si riunivano alla nuca, dove cadevano liberamente, talvolta erano intrecciati con nastri e coperti con veli o con un cappuccio adattato a un piccolo cappotto chiamato caracalla. Nel periodo gallo-romano, gli stili si fondono e i capelli vengono portati intrecciati, profumati e con l aggiunta di gioielli e perle. Nell epoca barbarica si portano capelli più lunghi e sotto l impero di Carlomagno si impone un velo leggero, sotto il quale vengono tenuti lisci. Dall XI al XIII secolo i capelli vengono divisi in in due larghe trecce, lunghe fino alle ginocchia, che lasciavano le orecchie scoperte. Proliferano le retine fino all epoca delle crociate dove vennero importati i turbanti dall oriente. Tra il XIV e il XIV secolo fanno tendenza le pettinature a racchetta, a pera e cuore. Nella racchetta i capelli formano due trecce che dalla nuca vanno alla fronte; dietro resta una lunga coda annodata all altezza del collo con un nastro. Le trecce erano guarnite con una ricca cuffia guarnita di ghirlande di fiori. La racchetta, propriamente detta, è una crocchia coperta da una retina ornata da grani d oro. Nella pera o nel cuore le trecce si attorcigliavano in due crocchie sporgenti su ogni lato della fronte, che restava alta e libera. Tali sporgenze erano chiamate corni. Ma è durante il Rinascimento che le pettinature si sbizzarriscono e che la tinta assume grande importanza. Le donne veneziane tingevano i capelli con un miscuglio di zolfo nero, allume e miele; li lasciavano, poi, asciugare al sole. I capelli erano portati all indietro, arricciati, incipriati con una sostanza (mucillagine) che impediva il passaggio del pettine (scarsa igiene, proliferare di pidocchi), il tutto in pettinature con un enorme impalcatura. Una figura molto spesso utilizzata era quella di dividere la testa in tre parti; quelli della parte superiore portati indietro a formare una crocchia, quelli sulla fronte tenuti molto corti e a forma di piccoli anelli, mentre quelli dei lati che cadono sulle orecchie in piccolissimi ricci. Nel XVII secolo fa la sua prima apparizione Champagne, il primo parrucchiere per donna, che si diletta nella costruzione di pettinature che tornano a salire verso l alto. Le dame per partecipare ad un avvenimento

5 cominciavano il giorno prima e senza dormire, ad acconciarsi, e quando salivano sulla carrozza, che le portava a destinazione, dovevano farlo a carponi. Molto spesso erano ulteriormente appesantite da bambole, ornamenti con uccelli, fiori, vele, bandiere ec.. Successivamente Napoleone Bonaparte introduce la moda del capello corto, e le donne alla moda non ne possono fare a meno, arricciandoli e circondandoli con una ricca frangia. In questo periodo da ricordare è un importante figura, quella di Marcel Grateau, inventore dei ferri caldi e dell ondulazione. All inizio del XX secolo, tale invenzione venne però superata da Renè Rambaud con l ondulazione ad anellini e la messa in piega, superato poi, da Carlo Nessler che applica un sistema di arricciatura, la permanente. FONTI