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1 PROTOCOLLO D INTESA TRA IL COMUNE DI CREMONA, L AZIENDA SOCIALE DEL CREMONESE E IL CONSORZIO CASALASCO DEI SERVIZI SOCIALI PER LO SVILUPPO DELLA PROGRAMMAZIONE INTEGRATA SOVRADISTRETTUALE Con il presente atto in forma di scrittura privata a valere tra le parti ad ogni effetto, tra il Comune di Cremona, con sede in Cremona Piazza del Comune 8, codice fiscale , quale Ente capofila del Piano di Zona dell Ambito distrettuale di Cremona, rappresentato dal Sindaco, prof. Gianluca Galimberti, quale Presidente dell Assemblea dei Sindaci dell Ambito distrettuale di Cremona, autorizzato a impegnare formalmente e legalmente l Amministrazione che rappresenta, domiciliato per la funzione presso la sede comunale (giusta deliberazione di Giunta Comunale n.... del...) l Azienda Speciale Consortile del Distretto Sociale Cremonese (per brevità di seguito Azienda Sociale del Cremonese), con sede legale in Cremona Corso Vittorio Emanuele II, 42 e sede operativa in Cremona Via Sant Antonio del Fuoco, 9/a Codice fiscale , rappresentata dal Presidente dr. Giuseppe Tadioli autorizzato ad impegnare formalmente e legalmente l Azienda, domiciliato per la sua funzione presso la sede aziendale ed il Consorzio Casalasco dei Servizi Sociali (denominato CONCASS ), con sede legale in Casalmaggiore - Via Corsica, 1, codice fiscale , quale Ente capo-fila del Piano di Zona dell Ambito distrettuale di Casalmaggiore, rappresentato dal Presidente dr. Ennio Cagnazzo, autorizzato ad impegnare formalmente e legalmente l Ente, domiciliato per la funzione presso la sede del Consorzio premesso che: - il COMUNE DI CREMONA ha assunto nell anno 2015 il ruolo di Ente capofila per la programmazione del welfare territoriale dell Ambito distrettuale di Cremona, in attuazione degli indirizzi della legge 328/2000, della legge regionale 3/2008 e delle deliberazioni regionali di indirizzo, ruolo ricoperto dall Azienda Sociale del Cremonese nel periodo ; - l AZIENDA SOCIALE DEL CREMONESE è l ente strumentale dei Comuni associati del Distretto di Cremona, con il ruolo di ente strumentale, di coordinamento dei servizi sociali territoriali, di gestore del sistema informativo territoriale. In tale veste, partecipa alle funzioni dell Ufficio di Piano e del Gruppo Tecnico di Piano. Fatto salvo quanto previsto dalla Statuto, l Azienda Sociale Cremonese assume in capo a sé le seguenti principali attività: gestione dei servizi delegati da parte dei Comuni, tramite le risorse pro quota capitaria assegnata in base alle deliberazioni dell Assemblee dei Sindaci gestione dei servizi conferiti da parte dei Comuni, tramite contratti di servizio sottoscritti da ogni singolo Ente gestione della rete locale delle unità di offerta sociali, nel rispetto degli indirizzi regionali, anche promuovendo processi di confronto e sviluppo delle stesse coordinamento e integrazione dei servizi sociali professionali territoriali 1

2 gestione delle quote del Fondo Nazionale Politiche sociali, del Fondo Sociale Regionale e di altri fondi specifici assegnati per previsioni normativa all Ambito, in base ai Piani Operativi approvati dall Assemblea dei Sindaci organizzazione e gestione del sistema di conoscenza del welfare territoriale, tramite processi di gestione informativa e monitoraggio gestione dei processi di accreditamento delle unità di offerta sociale, secondo le normative previste da Regione Lombardia e gli indirizzi dell Assemblea dei Sindaci supporto specialistico ai servizi sociali professionali dei Comuni del distretto elaborazione di istanze e proposte in merito allo sviluppo e innovazione dei servizi, da sottoporre al Comitato Esecutivo dei Sindaci e all Ufficio di Piano organizzazione e gestione di interventi formativi rivolti agli operatori del sistema di welfare, con particolare riguardo alla formazione obbligatoria per gli assistenti sociali supporto tecnico, di concerto con il Comune di Cremona, agli organismi previsti dall Accordo di Programma per la programmazione del sistema integrato dei servizi. L Azienda è titolare dei rapporti finanziari rispetto alle risorse trasferite nell ambito della programmazione sociale distrettuale; - il CONSORZIO CASALASCO SERVIZI SOCIALI (denominato CONCASS ) è l Ente capofila sia per la programmazione che per la gestione del welfare territoriale dell Ambito distrettuale di Casalmaggiore, in attuazione degli indirizzi della legge 328/2000, della legge regionale 3/2008 e delle deliberazioni regionali di indirizzo; - la programmazione degli interventi previsti dal Piano di Zona è volta al raggiungimento degli obiettivi di cui alla legge regionale 3/2008 e alle linee di indirizzo di cui alla DGR n. X/2941 del 19 dicembre 2014 Un welfare che crea valore per le persone, le famiglie e la Comunità - Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale in particolare, il presente Accordo persegue le seguenti finalità: assicurare continuità e omogeneità negli interventi previsti dal Piano di Zona garantire la destinazione delle risorse attribuite dal Fondo Nazionale Politiche Sociali e dal Fondo Sociale Regionale secondo le priorità e le aree di intervento indicate dal Piano di Zona e dai relativi Piani Operativi annuali perseguire modalità di programmazione integrata degli interventi da parte dei Comuni dell Ambito, secondo quanto previsto dalla Legge regionale 3/2008, anche tramite la promozione di forme di programmazione e gestione associata delle risorse e dei servizi promuovere modalità di programmazione sociale partecipata da parte dei soggetti aderenti e del terzo settore in particolare, anche tramite forme di co-progettazione dei servizi promuovere l'integrazione tra la programmazione della rete locale di offerta sociale e sociosanitaria in ambito distrettuale, con il sistema della sanità, dell'istruzione e della formazione e alle politiche del lavoro e della casa realizzare modalità organizzative e gestionali il più possibile uniformi e integrate a livello di ambito distrettuale. - l'ufficio DI PIANO è l organismo tecnico che assicura il coordinamento degli interventi del sistema integrato e sviluppa la programmazione tecnica del Piano di Zona, secondo gli indirizzi espressi dall Assemblea dei Sindaci e in accordo con il Comitato esecutivo dei Sindaci. Esso svolge le seguenti funzioni: elaborazione delle proposte di programmazione tecnica in merito alle strategie definite dal Piano di Zona e secondo gli indirizzi/priorità stabiliti dall Assemblea dei Sindaci e dal Comitato Esecutivo dei Sindaci 2

3 elaborazione della proposta di Piano di Riparto Operativo e budget annuale da sottoporre al Comitato Esecutivo e all Assemblea dei Sindaci cooperazione con l ASL per il pieno sviluppo dell integrazione socio sanitaria cooperazione con gli Uffici di Piano degli Ambiti distrettuali presenti nel territorio provinciale per lo sviluppo di integrazioni inter-distrettuali coordinamento tra policy territoriali di interesse per il welfare territoriale (sociale, casa, lavoro, educazione) cooperazione con la Provincia di Cremona per il pieno sviluppo delle integrazioni tra ambito sociale e politiche del lavoro, per gli interventi di integrazione scolastica per studenti disabili e per le politiche della formazione, istruzione e dell'orientamento attivazione dei laboratori tematici e territoriali di programmazione e approfondimento per le priorità indicate dal Piano; promozione di progetti innovativi e di sostegno delle reti locali esistenti e di quelle che si possono creare a partire da problemi e priorità condivise; monitoraggio delle attività, valutazione dei risultati conseguiti e proposta di aggiornamento del Piano Tenuto conto che: la legge regionale n. 23 dell 11 agosto 2015 ha modificato la L.R. n. 33/2009 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità) e, al fine di migliorare i servizi, razionalizzare la spesa e rafforzare i controlli favorendo l integrazione delle politiche sanitarie e sociosanitarie con quelle sociali di competenza delle autonomie locali, ha ridisegnato funzioni e competenze della Regione e degli altri enti del Sistema sociosanitario lombardo. Sono state costituite, a decorrere dal 1 gennaio 2016: n. 8 Agenzie di Tutela della Salute (ATS) nelle quali sono confluite le precedenti ASL, ed in particolare per questo territorio, l ATS della Val Padana, coincidente con i territori delle ex Asl provinciali di Cremona e Mantova. Le ATS hanno compiti di programmazione dell'offerta sanitaria, di accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie, di negoziazione e acquisto delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie. La costituzione delle Agenzie determina il venir meno delle precedenti funzioni di erogazione in capo alle disciolte ASL ed il compimento del processo di piena separazione della funzione programmatoria da quella erogativa; n. 27 Aziende socio sanitarie territoriali (ASST) nelle quali sono confluite le precedenti Aziende Ospedaliere. Le ASST hanno il compito di assicurare, con gli altri soggetti erogatori del sistema, l erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) e di eventuali livelli aggiuntivi definiti dalla Regione con risorse proprie, nella logica della presa in carico della persona. Riferimento territoriale è l ASST di Cremona la cui estensione territoriale coincide con i Distretti di Cremona e di Casalmaggiore della ex Asl di Cremona. Ai fini dell integrazione sociosanitaria è importante richiamare brevemente alcuni ulteriori punti sulla organizzazione sanitaria. L ATS, accanto alle tradizionali funzioni delle ex ASL (programmazione dell offerta, accreditamento, negoziazione, contrattualizzazione, acquisto, valutazione e controllo e promozione e tutela della salute) rivestono la specifica funzione di governo della domanda, finalizzata alla presa in carico delle persone in modo coordinato e integrato e alla realizzazione di reti essenziali per la gestione di percorsi assistenziali. 3

4 Per conseguire tali scopi è organizzata in sei dipartimenti: - dipartimento della programmazione per l integrazione delle prestazioni sociosanitarie con quelle sociali (PIPSS) - dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria - dipartimento per la programmazione, accreditamento, acquisto delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie (PAAPS) - dipartimento delle cure primarie - dipartimento veterinario e sicurezza degli alimenti di origine animale - dipartimento amministrativo, di controllo e degli affari generali e legali. L ATS è inoltre articolata in Distretti, i quali con la Direzione Sociosanitaria delle ASST, assicurano l omogeneità dell erogazione delle prestazioni erogate dalle ASST e dai soggetti erogatori del SSL, sono individuati: Distretto di Crema, che ha competenza sul territorio di riferimento dell ASST di Crema; Distretto di Cremona, che ha competenza sul territorio di riferimento dell ASST di Cremona; Distretto di Mantova, che ha competenza sul territorio di riferimento dell ASST di Mantova. La Conferenza dei Sindaci dell ATS è anch essa sub-articolata in Assemblee dei Sindaci di Distretto. L ASST si articola a sua volta in due settori aziendali: rete territoriale polo ospedaliero L ASST di Cremona sviluppa un modello organizzativo di integrazione e raccordo tra ospedale e territorio caratterizzato, attraverso, in particolare tre Reti/Dipartimento - Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze, Rete Integrata di continuità clinico assistenziale (R.I.C.C.A.), Rete Integrata Materno Infantile (R.I.M.I.) e coinvolgendo i nodi/unità d offerta extra aziendali (UDO sociosanitarie, ecc.) per garantire la presa in carico integrata attraverso la valorizzazione del ruolo dei MMG e PLS anche attraverso la sperimentazione di azioni/interventi utili all erogazione delle prestazioni. La condivisione di un modello organizzativo comune alle reti permette un adesione delle aziende sociali, con le loro forme organizzative, avendo l obiettivo di facilitazione di accesso ai servizi e partecipando alla fondamentale fase della valutazione multidimensionale integrata con operatori dei servizi VALUTATO l importanza strategica di sviluppare e implementare forme, strumenti e modalità di collaborazione tecnico-politica tra gli Ambiti distrettuali dei Piani di Zona nel territorio della provincia di Cremona, con particolare riferimento alla maggiore integrazione tra l ambito territoriale di Cremona e di Casalmaggiore la naturale vicinanza geo-territoriale tra i territori del cremonese e del casalasco le progettualità integrate già in corso tra i due territori in oggetto la necessità di avere nei due territori modelli sempre più omogenei di erogazione e standard di servizio sempre più armonizzati e integrati SI RITIENE UTILE CHE COMUNE DI CREMONA, AZIENDA SOCIALE DEL CREMONESE e CONCASS condividano l opportunità di potenziare l interazione intra-territoriale nell ambito della programmazione e della gestione delle politiche di welfare. 4

5 IL PRESENTE ACCORDO disciplina le modalità di collaborazione fra gli Enti per l integrazione territoriale nell ambito della programmazione sociale di welfare al fine di ampliare le sinergie operative tra i territori. Articolo 1 - Oggetto della convenzione Il Comune di Cremona, l'azienda Sociale del Cremonese e ConCass, intendono sviluppare e/o potenziare una programmazione ed una gestione territoriale sinergica, integrata e condivisa circa le politiche di welfare, anche in vista del nuovo Piano di Zona, anche secondo le fasi di attività declinate nell'allegato A al presente protocollo e di esso facente parte integrante e sostanziale. Per la realizzazione di quanto in oggetto, i soggetti sottoscrittori il presente atto, mettono a disposizione proprio personale come segue: - il Comune di Cremona, quale Ente capofila del Piano di Zona dell Ambito di Cremona, individua nella figura del Direttore del Settore Politiche Sociali, anche quale responsabile dell'ufficio di Piano dell'ambito Distrettuale di Cremona, competente in materia, il referente per lo sviluppo di modelli di programmazione territoriale integrata, anche in vista del nuovo Piano di Zona. - il CONCASS individua nella figura del Direttore, esperta in materia di progettazione e programmazione territoriale, dipendente a tempo indeterminato e a tempo pieno categoria D - del medesimo Ente, il profilo professionale più idoneo per la funzione condivisa e contemporanea di Direttore di ASC, secondo le modalità stabilite nella Delibera ASC n 2 del 15 febbraio l Azienda Sociale del Cremonese individua nella figura del proprio consulente esperto di gestione di aziende pubbliche locali, la figura competente, quale collaboratore del Direttore, da impegnare nel presente accordo in relazione all Allegato, con riferimento particolare ai punti e) f) g). Inoltre individua in altro dipendente amministrativo, di adeguata competenza, un supporto all attività del Direttore del Concass. Articolo 2 - Durata della convenzione La presente convenzione mantiene la sua efficacia sino al 31 dicembre 2017 salvo rinnovo, da effettuarsi in forma scritta, almeno trenta giorni prima della scadenza. Articolo 3 Ambiti prioritari di lavoro Si individuano quali ambiti prioritari del presente Protocollo: 1. il confronto e l allineamento fra gli strumenti programmatori; 2. l analisi delle modalità gestionali individuate dai due territori e la loro evoluzione in ottica di maggiore integrazione territoriale; 3. lo sviluppo di processi finalizzati ad esprimere la progressiva armonizzazione dei modelli di programmazione in essere, degli standard di risposta e copertura territoriale ai bisogni anche in relazione all organizzazione delle risorse; 4. l evoluzione dei sistemi di accreditamento e co-progettazione, in coerenza con quanto previsto dal nuovo Codice degli Appalti, secondo le necessità del territorio; 5. l analisi dei modelli di servizio sociale territoriale esistenti nella prospettiva futura e la definizione degli standard di qualità possibili, in coerenza con le competenze previste dalla normativa regionale e a supporto della maggiore integrazione dei servizi, strumenti e modalità di intervento a livello territoriale sovracomunale. Articolo 4 - Monitoraggio Gli Enti sottoscrittori del presente Protocollo concordano nella necessità di attuare un monitoraggio trimestrale delle attività. Cremona,... 5

6 Per il Comune di Cremona Il Sindaco prof. Gianluca Galimberti Per l'azienda Speciale Consortile del Distretto Sociale Cremonese Il Presidente dr. Giuseppe Tadioli Per il Consorzio Casalasco dei Servizi Sociali Il Presidente dr. Ennio Cagnazzo 6

7 ALLEGATO OPERATIVO FASI DI ATTIVITA COMUNI a) Confronti tra gli assetti ed i posizionamenti degli enti strumentali nel sistema locale dei servizi sociali (Ufficio di Piano, Assemblea Distrettuale, Comitato Sindaci, Assemblea consortile, contratti di servizio tra Comuni ed aziende ecc.); raccordi e procedure, ipotesi di implementazione e standardizzazione b) Confronti tra le strutture organizzative, le consistenze dell organico, il grado e la modalità di ricorso a terzi (soggetti accreditati, cooperative sociali, soggetti del terzo settore, appaltatori, altri) per la gestione caratteristica e per le attività di staff, le principali procedure organizzative (certificazioni di qualità) di ASC e CONCASS c) A partire dall elaborazione del preconsuntivo 2016 e del preventivo 2017 di ASC e CONCASS secondo le vigenti modalità, e dall ottenimento di conti economici e rendiconti finanziari uniformati ed aggregati: individuazione di procedure contabili comuni; ridefinizione dei prodotti / servizi resi (centri di costo /ricavo); individuazione dei costi / ricavi di assegnazione diretta a ciascun centro e dei costi / ricavi ad assegnazione indiretta (con identificazione di criteri di ripartizione - driver al fine dell attribuzione a ciascun centro); definizione della frequenza della reportistica infra annuale secondo schemi standard di esposizione, coerente con quella a corredo del bilancio di esercizio; individuazione di un sistema organizzativo comune (risorse, hardware, software). d) Costruzione e confronti degli strumenti di programmazione e gestione della liquidità nel breve periodo e nel medio lungo periodo di ASC e CONCASS; ottenimento di tavole dei flussi finanziari aggregati e) Analisi degli statuti e dei regolamenti di ASC e CONCASS, con valutazione del grado di aggiornamento (appalti ed acquisti, personale e collaborazioni, accesso agli atti, ecc.); ipotesi di omogeneizzazione. Appalti ed acquisti di lavori, forniture e servizi: verifica della realizzazione degli acquisti secondo quanto previsto dal DLgs. 50/2016 e Linee Guida ANAC [a mero titolo di esempio, procedure c.d. sopra soglia: determina a contrarre individuazione del RUP, richiesta del CIG, svolgimento della procedura, proposta di aggiudicazione, verifica dei requisiti, verifica dell anomalia, aggiudicazione definitiva, stand still, sottoscrizione del contratto, esecuzione del contratto]; Reclutamento e gestione del personale e dei collaboratori: verifica dell effettuazione di selezioni ed assunzioni in ottica pubblicistica, in linea con l art. 3 bis, comma 6, D.L. 138/2011, art. 35 comma 3 DLgs. 165/2001, DLgs. 175/2016 Decreto Madia società pubbliche; proposte di intervento (Regolamento); f) Procedure organizzative e qualità: verifica sistematica della sussistenza di procedure organizzative o prassi aziendali afferenti l erogazione di servizi sociali; verifica sistematica della sussistenza di procedure organizzative o prassi aziendali di natura amministrativo - economica [a mero titolo di esempio / ciclo passivo: (1) individuazione degli organi / ruoli aziendali autorizzati ad impegnare l azienda per acquisti; (2) sottoscrizione del relativo contratto di fornitura; 7

8 (3) individuazione del ruolo aziendale che verifica l effettiva realizzazione in quantità /qualità come previsto dal contratto (lavoro, fornitura, servizio), con rilascio del visto tecnico al pagamento delle relative fatture; (4) abbinamento fatture visti tecnici; (5) pagamento delle fatture; proposte di intervento e sviluppo di procedure e prassi afferenti l erogazione dei servizi sociali e di natura amministrativo g) Trasparenza, anticorruzione, prevenzione reati aziendali in ASC e CONCASS: verifica dell effettuazione delle pubblicazioni sulla Sezione Amministrazione Trasparente come previsto dal D.Lgs. 33/2013 modificato dal DLgs. 97/2016 e dagli atti ANAC; verifica dell approvazione del piano triennale anticorruzione e dell effettuazione delle misure ivi previste come da legge 190/2012 come modificata dal DLgs. 97/2016 e come da atti ANAC; verifica della sussistenza del modello di prevenzione dei reati aziendali ex DLgs. 231/2001; proposte di intervento (elaborazione nuovo piano anticorruzione e trasparenza; nomina del nuovo responsabile unico anticorruzione e trasparenza; elaborazione, ove necessario, del modello ex DLgs. 21/2001; nomina dell Organismo di Vigilanza 8

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