Con il presente atto in forma di scrittura privata a valere tra le parti ad ogni effetto, tra
|
|
- Vittore Gasparini
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 PROTOCOLLO D INTESA TRA IL COMUNE DI CREMONA, L AZIENDA SOCIALE DEL CREMONESE E IL CONSORZIO CASALASCO DEI SERVIZI SOCIALI PER LO SVILUPPO DELLA PROGRAMMAZIONE INTEGRATA SOVRADISTRETTUALE Con il presente atto in forma di scrittura privata a valere tra le parti ad ogni effetto, tra il Comune di Cremona, con sede in Cremona Piazza del Comune 8, codice fiscale , quale Ente capofila del Piano di Zona dell Ambito distrettuale di Cremona, rappresentato dal Sindaco, prof. Gianluca Galimberti, quale Presidente dell Assemblea dei Sindaci dell Ambito distrettuale di Cremona, autorizzato a impegnare formalmente e legalmente l Amministrazione che rappresenta, domiciliato per la funzione presso la sede comunale (giusta deliberazione di Giunta Comunale n.... del...) l Azienda Speciale Consortile del Distretto Sociale Cremonese (per brevità di seguito Azienda Sociale del Cremonese), con sede legale in Cremona Corso Vittorio Emanuele II, 42 e sede operativa in Cremona Via Sant Antonio del Fuoco, 9/a Codice fiscale , rappresentata dal Presidente dr. Giuseppe Tadioli autorizzato ad impegnare formalmente e legalmente l Azienda, domiciliato per la sua funzione presso la sede aziendale ed il Consorzio Casalasco dei Servizi Sociali (denominato CONCASS ), con sede legale in Casalmaggiore - Via Corsica, 1, codice fiscale , quale Ente capo-fila del Piano di Zona dell Ambito distrettuale di Casalmaggiore, rappresentato dal Presidente dr. Ennio Cagnazzo, autorizzato ad impegnare formalmente e legalmente l Ente, domiciliato per la funzione presso la sede del Consorzio premesso che: - il COMUNE DI CREMONA ha assunto nell anno 2015 il ruolo di Ente capofila per la programmazione del welfare territoriale dell Ambito distrettuale di Cremona, in attuazione degli indirizzi della legge 328/2000, della legge regionale 3/2008 e delle deliberazioni regionali di indirizzo, ruolo ricoperto dall Azienda Sociale del Cremonese nel periodo ; - l AZIENDA SOCIALE DEL CREMONESE è l ente strumentale dei Comuni associati del Distretto di Cremona, con il ruolo di ente strumentale, di coordinamento dei servizi sociali territoriali, di gestore del sistema informativo territoriale. In tale veste, partecipa alle funzioni dell Ufficio di Piano e del Gruppo Tecnico di Piano. Fatto salvo quanto previsto dalla Statuto, l Azienda Sociale Cremonese assume in capo a sé le seguenti principali attività: gestione dei servizi delegati da parte dei Comuni, tramite le risorse pro quota capitaria assegnata in base alle deliberazioni dell Assemblee dei Sindaci gestione dei servizi conferiti da parte dei Comuni, tramite contratti di servizio sottoscritti da ogni singolo Ente gestione della rete locale delle unità di offerta sociali, nel rispetto degli indirizzi regionali, anche promuovendo processi di confronto e sviluppo delle stesse coordinamento e integrazione dei servizi sociali professionali territoriali 1
2 gestione delle quote del Fondo Nazionale Politiche sociali, del Fondo Sociale Regionale e di altri fondi specifici assegnati per previsioni normativa all Ambito, in base ai Piani Operativi approvati dall Assemblea dei Sindaci organizzazione e gestione del sistema di conoscenza del welfare territoriale, tramite processi di gestione informativa e monitoraggio gestione dei processi di accreditamento delle unità di offerta sociale, secondo le normative previste da Regione Lombardia e gli indirizzi dell Assemblea dei Sindaci supporto specialistico ai servizi sociali professionali dei Comuni del distretto elaborazione di istanze e proposte in merito allo sviluppo e innovazione dei servizi, da sottoporre al Comitato Esecutivo dei Sindaci e all Ufficio di Piano organizzazione e gestione di interventi formativi rivolti agli operatori del sistema di welfare, con particolare riguardo alla formazione obbligatoria per gli assistenti sociali supporto tecnico, di concerto con il Comune di Cremona, agli organismi previsti dall Accordo di Programma per la programmazione del sistema integrato dei servizi. L Azienda è titolare dei rapporti finanziari rispetto alle risorse trasferite nell ambito della programmazione sociale distrettuale; - il CONSORZIO CASALASCO SERVIZI SOCIALI (denominato CONCASS ) è l Ente capofila sia per la programmazione che per la gestione del welfare territoriale dell Ambito distrettuale di Casalmaggiore, in attuazione degli indirizzi della legge 328/2000, della legge regionale 3/2008 e delle deliberazioni regionali di indirizzo; - la programmazione degli interventi previsti dal Piano di Zona è volta al raggiungimento degli obiettivi di cui alla legge regionale 3/2008 e alle linee di indirizzo di cui alla DGR n. X/2941 del 19 dicembre 2014 Un welfare che crea valore per le persone, le famiglie e la Comunità - Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale in particolare, il presente Accordo persegue le seguenti finalità: assicurare continuità e omogeneità negli interventi previsti dal Piano di Zona garantire la destinazione delle risorse attribuite dal Fondo Nazionale Politiche Sociali e dal Fondo Sociale Regionale secondo le priorità e le aree di intervento indicate dal Piano di Zona e dai relativi Piani Operativi annuali perseguire modalità di programmazione integrata degli interventi da parte dei Comuni dell Ambito, secondo quanto previsto dalla Legge regionale 3/2008, anche tramite la promozione di forme di programmazione e gestione associata delle risorse e dei servizi promuovere modalità di programmazione sociale partecipata da parte dei soggetti aderenti e del terzo settore in particolare, anche tramite forme di co-progettazione dei servizi promuovere l'integrazione tra la programmazione della rete locale di offerta sociale e sociosanitaria in ambito distrettuale, con il sistema della sanità, dell'istruzione e della formazione e alle politiche del lavoro e della casa realizzare modalità organizzative e gestionali il più possibile uniformi e integrate a livello di ambito distrettuale. - l'ufficio DI PIANO è l organismo tecnico che assicura il coordinamento degli interventi del sistema integrato e sviluppa la programmazione tecnica del Piano di Zona, secondo gli indirizzi espressi dall Assemblea dei Sindaci e in accordo con il Comitato esecutivo dei Sindaci. Esso svolge le seguenti funzioni: elaborazione delle proposte di programmazione tecnica in merito alle strategie definite dal Piano di Zona e secondo gli indirizzi/priorità stabiliti dall Assemblea dei Sindaci e dal Comitato Esecutivo dei Sindaci 2
3 elaborazione della proposta di Piano di Riparto Operativo e budget annuale da sottoporre al Comitato Esecutivo e all Assemblea dei Sindaci cooperazione con l ASL per il pieno sviluppo dell integrazione socio sanitaria cooperazione con gli Uffici di Piano degli Ambiti distrettuali presenti nel territorio provinciale per lo sviluppo di integrazioni inter-distrettuali coordinamento tra policy territoriali di interesse per il welfare territoriale (sociale, casa, lavoro, educazione) cooperazione con la Provincia di Cremona per il pieno sviluppo delle integrazioni tra ambito sociale e politiche del lavoro, per gli interventi di integrazione scolastica per studenti disabili e per le politiche della formazione, istruzione e dell'orientamento attivazione dei laboratori tematici e territoriali di programmazione e approfondimento per le priorità indicate dal Piano; promozione di progetti innovativi e di sostegno delle reti locali esistenti e di quelle che si possono creare a partire da problemi e priorità condivise; monitoraggio delle attività, valutazione dei risultati conseguiti e proposta di aggiornamento del Piano Tenuto conto che: la legge regionale n. 23 dell 11 agosto 2015 ha modificato la L.R. n. 33/2009 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità) e, al fine di migliorare i servizi, razionalizzare la spesa e rafforzare i controlli favorendo l integrazione delle politiche sanitarie e sociosanitarie con quelle sociali di competenza delle autonomie locali, ha ridisegnato funzioni e competenze della Regione e degli altri enti del Sistema sociosanitario lombardo. Sono state costituite, a decorrere dal 1 gennaio 2016: n. 8 Agenzie di Tutela della Salute (ATS) nelle quali sono confluite le precedenti ASL, ed in particolare per questo territorio, l ATS della Val Padana, coincidente con i territori delle ex Asl provinciali di Cremona e Mantova. Le ATS hanno compiti di programmazione dell'offerta sanitaria, di accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie, di negoziazione e acquisto delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie. La costituzione delle Agenzie determina il venir meno delle precedenti funzioni di erogazione in capo alle disciolte ASL ed il compimento del processo di piena separazione della funzione programmatoria da quella erogativa; n. 27 Aziende socio sanitarie territoriali (ASST) nelle quali sono confluite le precedenti Aziende Ospedaliere. Le ASST hanno il compito di assicurare, con gli altri soggetti erogatori del sistema, l erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) e di eventuali livelli aggiuntivi definiti dalla Regione con risorse proprie, nella logica della presa in carico della persona. Riferimento territoriale è l ASST di Cremona la cui estensione territoriale coincide con i Distretti di Cremona e di Casalmaggiore della ex Asl di Cremona. Ai fini dell integrazione sociosanitaria è importante richiamare brevemente alcuni ulteriori punti sulla organizzazione sanitaria. L ATS, accanto alle tradizionali funzioni delle ex ASL (programmazione dell offerta, accreditamento, negoziazione, contrattualizzazione, acquisto, valutazione e controllo e promozione e tutela della salute) rivestono la specifica funzione di governo della domanda, finalizzata alla presa in carico delle persone in modo coordinato e integrato e alla realizzazione di reti essenziali per la gestione di percorsi assistenziali. 3
4 Per conseguire tali scopi è organizzata in sei dipartimenti: - dipartimento della programmazione per l integrazione delle prestazioni sociosanitarie con quelle sociali (PIPSS) - dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria - dipartimento per la programmazione, accreditamento, acquisto delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie (PAAPS) - dipartimento delle cure primarie - dipartimento veterinario e sicurezza degli alimenti di origine animale - dipartimento amministrativo, di controllo e degli affari generali e legali. L ATS è inoltre articolata in Distretti, i quali con la Direzione Sociosanitaria delle ASST, assicurano l omogeneità dell erogazione delle prestazioni erogate dalle ASST e dai soggetti erogatori del SSL, sono individuati: Distretto di Crema, che ha competenza sul territorio di riferimento dell ASST di Crema; Distretto di Cremona, che ha competenza sul territorio di riferimento dell ASST di Cremona; Distretto di Mantova, che ha competenza sul territorio di riferimento dell ASST di Mantova. La Conferenza dei Sindaci dell ATS è anch essa sub-articolata in Assemblee dei Sindaci di Distretto. L ASST si articola a sua volta in due settori aziendali: rete territoriale polo ospedaliero L ASST di Cremona sviluppa un modello organizzativo di integrazione e raccordo tra ospedale e territorio caratterizzato, attraverso, in particolare tre Reti/Dipartimento - Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze, Rete Integrata di continuità clinico assistenziale (R.I.C.C.A.), Rete Integrata Materno Infantile (R.I.M.I.) e coinvolgendo i nodi/unità d offerta extra aziendali (UDO sociosanitarie, ecc.) per garantire la presa in carico integrata attraverso la valorizzazione del ruolo dei MMG e PLS anche attraverso la sperimentazione di azioni/interventi utili all erogazione delle prestazioni. La condivisione di un modello organizzativo comune alle reti permette un adesione delle aziende sociali, con le loro forme organizzative, avendo l obiettivo di facilitazione di accesso ai servizi e partecipando alla fondamentale fase della valutazione multidimensionale integrata con operatori dei servizi VALUTATO l importanza strategica di sviluppare e implementare forme, strumenti e modalità di collaborazione tecnico-politica tra gli Ambiti distrettuali dei Piani di Zona nel territorio della provincia di Cremona, con particolare riferimento alla maggiore integrazione tra l ambito territoriale di Cremona e di Casalmaggiore la naturale vicinanza geo-territoriale tra i territori del cremonese e del casalasco le progettualità integrate già in corso tra i due territori in oggetto la necessità di avere nei due territori modelli sempre più omogenei di erogazione e standard di servizio sempre più armonizzati e integrati SI RITIENE UTILE CHE COMUNE DI CREMONA, AZIENDA SOCIALE DEL CREMONESE e CONCASS condividano l opportunità di potenziare l interazione intra-territoriale nell ambito della programmazione e della gestione delle politiche di welfare. 4
5 IL PRESENTE ACCORDO disciplina le modalità di collaborazione fra gli Enti per l integrazione territoriale nell ambito della programmazione sociale di welfare al fine di ampliare le sinergie operative tra i territori. Articolo 1 - Oggetto della convenzione Il Comune di Cremona, l'azienda Sociale del Cremonese e ConCass, intendono sviluppare e/o potenziare una programmazione ed una gestione territoriale sinergica, integrata e condivisa circa le politiche di welfare, anche in vista del nuovo Piano di Zona, anche secondo le fasi di attività declinate nell'allegato A al presente protocollo e di esso facente parte integrante e sostanziale. Per la realizzazione di quanto in oggetto, i soggetti sottoscrittori il presente atto, mettono a disposizione proprio personale come segue: - il Comune di Cremona, quale Ente capofila del Piano di Zona dell Ambito di Cremona, individua nella figura del Direttore del Settore Politiche Sociali, anche quale responsabile dell'ufficio di Piano dell'ambito Distrettuale di Cremona, competente in materia, il referente per lo sviluppo di modelli di programmazione territoriale integrata, anche in vista del nuovo Piano di Zona. - il CONCASS individua nella figura del Direttore, esperta in materia di progettazione e programmazione territoriale, dipendente a tempo indeterminato e a tempo pieno categoria D - del medesimo Ente, il profilo professionale più idoneo per la funzione condivisa e contemporanea di Direttore di ASC, secondo le modalità stabilite nella Delibera ASC n 2 del 15 febbraio l Azienda Sociale del Cremonese individua nella figura del proprio consulente esperto di gestione di aziende pubbliche locali, la figura competente, quale collaboratore del Direttore, da impegnare nel presente accordo in relazione all Allegato, con riferimento particolare ai punti e) f) g). Inoltre individua in altro dipendente amministrativo, di adeguata competenza, un supporto all attività del Direttore del Concass. Articolo 2 - Durata della convenzione La presente convenzione mantiene la sua efficacia sino al 31 dicembre 2017 salvo rinnovo, da effettuarsi in forma scritta, almeno trenta giorni prima della scadenza. Articolo 3 Ambiti prioritari di lavoro Si individuano quali ambiti prioritari del presente Protocollo: 1. il confronto e l allineamento fra gli strumenti programmatori; 2. l analisi delle modalità gestionali individuate dai due territori e la loro evoluzione in ottica di maggiore integrazione territoriale; 3. lo sviluppo di processi finalizzati ad esprimere la progressiva armonizzazione dei modelli di programmazione in essere, degli standard di risposta e copertura territoriale ai bisogni anche in relazione all organizzazione delle risorse; 4. l evoluzione dei sistemi di accreditamento e co-progettazione, in coerenza con quanto previsto dal nuovo Codice degli Appalti, secondo le necessità del territorio; 5. l analisi dei modelli di servizio sociale territoriale esistenti nella prospettiva futura e la definizione degli standard di qualità possibili, in coerenza con le competenze previste dalla normativa regionale e a supporto della maggiore integrazione dei servizi, strumenti e modalità di intervento a livello territoriale sovracomunale. Articolo 4 - Monitoraggio Gli Enti sottoscrittori del presente Protocollo concordano nella necessità di attuare un monitoraggio trimestrale delle attività. Cremona,... 5
6 Per il Comune di Cremona Il Sindaco prof. Gianluca Galimberti Per l'azienda Speciale Consortile del Distretto Sociale Cremonese Il Presidente dr. Giuseppe Tadioli Per il Consorzio Casalasco dei Servizi Sociali Il Presidente dr. Ennio Cagnazzo 6
7 ALLEGATO OPERATIVO FASI DI ATTIVITA COMUNI a) Confronti tra gli assetti ed i posizionamenti degli enti strumentali nel sistema locale dei servizi sociali (Ufficio di Piano, Assemblea Distrettuale, Comitato Sindaci, Assemblea consortile, contratti di servizio tra Comuni ed aziende ecc.); raccordi e procedure, ipotesi di implementazione e standardizzazione b) Confronti tra le strutture organizzative, le consistenze dell organico, il grado e la modalità di ricorso a terzi (soggetti accreditati, cooperative sociali, soggetti del terzo settore, appaltatori, altri) per la gestione caratteristica e per le attività di staff, le principali procedure organizzative (certificazioni di qualità) di ASC e CONCASS c) A partire dall elaborazione del preconsuntivo 2016 e del preventivo 2017 di ASC e CONCASS secondo le vigenti modalità, e dall ottenimento di conti economici e rendiconti finanziari uniformati ed aggregati: individuazione di procedure contabili comuni; ridefinizione dei prodotti / servizi resi (centri di costo /ricavo); individuazione dei costi / ricavi di assegnazione diretta a ciascun centro e dei costi / ricavi ad assegnazione indiretta (con identificazione di criteri di ripartizione - driver al fine dell attribuzione a ciascun centro); definizione della frequenza della reportistica infra annuale secondo schemi standard di esposizione, coerente con quella a corredo del bilancio di esercizio; individuazione di un sistema organizzativo comune (risorse, hardware, software). d) Costruzione e confronti degli strumenti di programmazione e gestione della liquidità nel breve periodo e nel medio lungo periodo di ASC e CONCASS; ottenimento di tavole dei flussi finanziari aggregati e) Analisi degli statuti e dei regolamenti di ASC e CONCASS, con valutazione del grado di aggiornamento (appalti ed acquisti, personale e collaborazioni, accesso agli atti, ecc.); ipotesi di omogeneizzazione. Appalti ed acquisti di lavori, forniture e servizi: verifica della realizzazione degli acquisti secondo quanto previsto dal DLgs. 50/2016 e Linee Guida ANAC [a mero titolo di esempio, procedure c.d. sopra soglia: determina a contrarre individuazione del RUP, richiesta del CIG, svolgimento della procedura, proposta di aggiudicazione, verifica dei requisiti, verifica dell anomalia, aggiudicazione definitiva, stand still, sottoscrizione del contratto, esecuzione del contratto]; Reclutamento e gestione del personale e dei collaboratori: verifica dell effettuazione di selezioni ed assunzioni in ottica pubblicistica, in linea con l art. 3 bis, comma 6, D.L. 138/2011, art. 35 comma 3 DLgs. 165/2001, DLgs. 175/2016 Decreto Madia società pubbliche; proposte di intervento (Regolamento); f) Procedure organizzative e qualità: verifica sistematica della sussistenza di procedure organizzative o prassi aziendali afferenti l erogazione di servizi sociali; verifica sistematica della sussistenza di procedure organizzative o prassi aziendali di natura amministrativo - economica [a mero titolo di esempio / ciclo passivo: (1) individuazione degli organi / ruoli aziendali autorizzati ad impegnare l azienda per acquisti; (2) sottoscrizione del relativo contratto di fornitura; 7
8 (3) individuazione del ruolo aziendale che verifica l effettiva realizzazione in quantità /qualità come previsto dal contratto (lavoro, fornitura, servizio), con rilascio del visto tecnico al pagamento delle relative fatture; (4) abbinamento fatture visti tecnici; (5) pagamento delle fatture; proposte di intervento e sviluppo di procedure e prassi afferenti l erogazione dei servizi sociali e di natura amministrativo g) Trasparenza, anticorruzione, prevenzione reati aziendali in ASC e CONCASS: verifica dell effettuazione delle pubblicazioni sulla Sezione Amministrazione Trasparente come previsto dal D.Lgs. 33/2013 modificato dal DLgs. 97/2016 e dagli atti ANAC; verifica dell approvazione del piano triennale anticorruzione e dell effettuazione delle misure ivi previste come da legge 190/2012 come modificata dal DLgs. 97/2016 e come da atti ANAC; verifica della sussistenza del modello di prevenzione dei reati aziendali ex DLgs. 231/2001; proposte di intervento (elaborazione nuovo piano anticorruzione e trasparenza; nomina del nuovo responsabile unico anticorruzione e trasparenza; elaborazione, ove necessario, del modello ex DLgs. 21/2001; nomina dell Organismo di Vigilanza 8
ATS VAL PADANA. Piano di Organizzazione Aziendale Strategico (P.O.A.S.) ORGANIGRAMMA AZIENDALE
ATS VAL PADANA Piano di Organizzazione Aziendale Strategico (P.O.A.S.) ORGANIGRAMMA AZIENDALE (Adottato con deliberazione n. 34 del 31/01/2017 approvato con D.G.R. n. 6328/2017) Legenda Simboli Acronimi
DettagliATS VAL PADANA PROPOSTA PIANO DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE STRATEGICO (P.O.A.S.)
ATS VAL PADANA PROPOSTA PIANO DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE STRATEGICO (P.O.A.S.) Legenda Simboli Acronimi Gestionale : Unità Operativa Complessa Unità Operativa Complessa D: : Unità Operativa Semplice Dipartimentale
DettagliLa trasformazione dell ASL in ATS: che cosa cambia Marco Bosio Direttore Generale ATS Città Metropolitana di Milano
Marco Bosio Direttore Generale ATS Città Metropolitana di Milano Milano 21 novembre 2016 LO SCENARIO EVOLUTIVO I PILASTRI DEL NUOVO MODELLO DI WELFARE Integrazione servizio sanitario, sociosanitario e
DettagliLegge di evoluzione del Sistema Socio Sanitario Lombardo
Legge di evoluzione del Sistema Socio Sanitario Lombardo Agenzie di Tutela della Salute (ATS) in numero di 8, rispetto alle precedenti 15 ASL. Hanno compiti di programmazione dell'offerta sanitaria, di
DettagliCapitolo 3 Il nuovo modello di governo del Piano di Zona
Capitolo 3 Il nuovo modello di governo del Piano di Zona Tavolo di Consultazione del Terzo Settore Commissione Istituzionale 3.1 Il nuovo modello di governo del Piano di Zona La governance del Piano di
DettagliIl sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio
Il sistema di governo della programmazione Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Gli organismi coinvolti nel processo programmatorio 1. Assemblea
DettagliD.ssa Lorella Cecconami Direttore Sanitario ATS della Montagna
D.ssa Lorella Cecconami Direttore Sanitario ATS della Montagna MONTAGNA INSUBRIA BRIANZA BERGAMO BRESCIA VALPADANA PAVIA CITTA METROPOLITANA Come eravamo Come siamo Art. 6 comma 3 Negoziazione e acquisto
DettagliACCORDO DI PROGRAMMA PER L ADOZIONE DEL PIANO DI ZONA PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE E DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2009 DEL DISTRETTO N.
ACCORDO DI PROGRAMMA PER L ADOZIONE DEL PIANO DI ZONA PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE 2009-2011 E DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2009 DEL DISTRETTO N. 1 DI CARPI E DEI COMUNI DELL'UNIONE TERRE D'ARGINE IN
DettagliLinee di indirizzo per la redazione. del Piano Sociale Integrato. della Conferenza dei Sindaci dell A.S.L. 3 Genovese
Linee di indirizzo per la redazione del Piano Sociale Integrato della Conferenza dei Sindaci dell A.S.L. 3 Genovese 2014-2016 Premesse La Regione Liguria con la Deliberazione del Consiglio Regionale n.
DettagliP.G DEL 01/04/2009
P.G. 12162 DEL 01/04/2009 Accordo di programma per l approvazione del Piano di zona per la salute e il benessere sociale del distretto di San Lazzaro di Savena triennio 2009-2011 La Provincia di Bologna
DettagliUn welfare che crea valore per le persone, le famiglie e la Comunità
Un welfare che crea valore per le persone, le famiglie e la Comunità Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale 2015-2017 DGR X/2941 del 19/12/2014 " 1 Lo scenario di partenza per
DettagliRuolo e funzione del Distretto ATS di Bergamo
Ruolo e funzione del Distretto ATS di Bergamo Bergamo, 15 febbraio 2017 Dott.ssa MARA AZZI Direttore Generale ATS Bergamo Articolazione territoriale ATS: i Distretti L Agenzia di Tutela della Salute si
DettagliACCORDO DI PROGRAMMA PER L ADOZIONE DEL PIANO TRIENNALE DI ZONA PER LA SALUTE E PER IL BENESSERE SOCIALE DEL DISTRETTO N.
ACCORDO DI PROGRAMMA PER L ADOZIONE DEL PIANO TRIENNALE DI ZONA PER LA SALUTE E PER IL BENESSERE SOCIALE 2009-2011 DEL DISTRETTO N. 6 DI VIGNOLA IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 8 NOVEMBRE 2000, N. 328 E DELLA
DettagliCOMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO. Provincia di Bologna
COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO Provincia di Bologna Accordo di programma per l approvazione del Piano di zona per la salute e il benessere sociale triennio 2009-2011 e del Programma attuativo 2009
DettagliNUOVI ASSETTI TERRITORIALI. Area Sanità e Sociale
NUOVI ASSETTI TERRITORIALI Area Sanità e Sociale 1 1 Presidiare un sistema complesso, derivante da interconnessioni di ambiti funzionali diversi (clinico, assistenziale, amministrativo), di soggetti diversi
DettagliINTEGRAZIONE ALL ACCORDO DI PROGRAMMA DEL PIANO DI ZONA PER L ADOZIONE DEL PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE 2017 DEL DISTRETTO N.
INTEGRAZIONE ALL ACCORDO DI PROGRAMMA DEL PIANO DI ZONA 2009-2011 PER L ADOZIONE DEL PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE 2017 DEL DISTRETTO N. 1 IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 8 NOVEMBRE 2000, N. 328 E DELLA LEGGE
DettagliSimboli delle strutture e relazioni
Organigramma 1 Indice delle tavole Tavola 1.1 Direzione e Dipartimenti Tavola 1.2 Organi e Organismi Tavola 2.1.1 Staff Direzione Generale Tavola 2.1.2 Staff Direzione Sanitaria Tavola 2.1.3 Staff Direzione
DettagliOggetto: PRESA D ATTO PROTOCOLLO OPERATIVO TRA LE SCUOLE, I COMUNI E LE ASSOCIAZIONI COINVOLTI PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO IL MONDO A SCUOLA 2.
G.C. Oggetto: PRESA D ATTO PROTOCOLLO OPERATIVO TRA LE SCUOLE, I COMUNI E LE ASSOCIAZIONI COINVOLTI PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO IL MONDO A SCUOLA 2. LA GIUNTA COMUNALE Su proposta dell Assessore
DettagliDIREZIONE SOCIALE. DGR 856 del 25/10/2013 in attuazione alla DGR X/116 del 14/05/2013
DIREZIONE SOCIALE DGR 856 del 25/10/2013 in attuazione alla DGR X/116 del 14/05/2013 Premessa Vista la normativa della Regione Lombardia: DGR X/116 del 14/05/2013: Determinazione in ordine all istituzione
Dettagli1. Strumenti per la costituzione dell'ufficio
Programma regionale finalizzato "Promozione e sviluppo nuovi Uffici di piano" DGR 1791/2006, punto 3.2.2 e DGR 1004/2007. Scheda per la presentazione del progetto distrettuale COMUNE DI MODENA E DISTRETTO
DettagliIL NUOVO WELFARE LOMBARDO
LOMBARDIA REGIONE CONCRETA IL NUOVO WELFARE LOMBARDO ANTICIPIAMO IL FUTURO NOVEMBRE 2015 I PUNTI SALIENTI Riequilibrio dell asse di cura ospedale - territorio in una logica di valorizzazione di entrambi
DettagliScopo della proposta di legge
Proposta di legge Modifiche alla legge regionale n.40/2005 (Disciplina del servizio sanitario regionale) e alla legge regionale n.28/2015 (Disposizioni urgenti per il riordino dell'assetto istituzionale
DettagliIl governo dell assistenza primaria nel nuovo contesto del servizio socio sanitario lombardo. SITI Seminario Vittorio Bosio ASST Lariana
Il governo dell assistenza primaria nel nuovo contesto del servizio socio sanitario lombardo SITI Seminario 29.09.2016 - Vittorio Bosio ASST Lariana Garantire adeguati percorsi di prevenzione, diagnosi,
DettagliRegione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori 19/07/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 57
Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 5 luglio 2016, n. 384 L. R. 38/96 articolo 47. Individuazione degli ambiti territoriali per la gestione associata da parte degli
DettagliCITTA' DI COMUNE DI COMUNE DI COMUNE DI CARPI CAMPOGALLIANO NOVI SOLIERA
CITTA' DI COMUNE DI COMUNE DI COMUNE DI CARPI CAMPOGALLIANO NOVI SOLIERA INTEGRAZIONE ALL ACCORDO DI PROGRAMMA DEL PIANO DI ZONA 2009-2011 PER L ADOZIONE DEL PROGRAMMA ATTUATIVO BIENNALE 2013-2014 DEL
DettagliD.G. Welfare D.d.g. 10 novembre n Aggiornamento delle modalità organizzative dei programmi di screening oncologici in Regione Lombardia
10 Bollettino Ufficiale D.G. Welfare D.d.g. 10 novembre 2017 - n. 13960 Aggiornamento delle modalità organizzative dei programmi di screening oncologici in Regione Lombardia IL DIRETTORE GENERALE DELLA
DettagliAMBITO TERRITORIALE DEL CONSORZIO CISA GASSINO T.se
AMBITO TERRITORIALE DEL CONSORZIO CISA GASSINO T.se LINEE DI INDIRIZZO PER L ATTIVAZIONE DEL PROCESSO PROGRAMMATORIO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DI ZONA, DI CUI ALL ART.19 DELLA LEGGE 328/2000 E ALL
DettagliRuolo del Distretto. Approfondimenti e riflessioni. DCA 206/2013 e gli atti di autonomia aziendale. Roma 11 Settembre 2013 Sala Tirreno Regione Lazio
Roma 11 Settembre 2013 Sala Tirreno Regione Lazio DCA 206/2013 e gli atti di autonomia aziendale Ruolo del Distretto Approfondimenti e riflessioni Mete Rosario: Presidente Card Lazio Direttore Distretto
DettagliUna Sanità rinnovata per la Liguria
LA REGIONE LIGURIA 1 Una Sanità rinnovata per la Liguria Istituzione di A.Li.Sa. e indirizzi per il riordino del S.S.R. Riordino del Servizio Sociosanitario Regionale (ASL Aziende Sociosanitarie Liguri)
DettagliREGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELL UFFICIO DI PIANO DISTRETTO SOCIO-SANITARIO ROMA 4.1
REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELL UFFICIO DI PIANO DISTRETTO SOCIO-SANITARIO ROMA 4.1 Articolo 1 Oggetto Il presente regolamento disciplina l organizzazione ed il funzionamento dell Ufficio
DettagliDECRETO N Del 11/10/2017
DECRETO N. 12407 Del 11/10/2017 Identificativo Atto n. 626 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto DETERMINAZIONI INTEGRATIVE ALL AVVISO PUBBLICO PER L ASSEGNAZIONE DEI CONTRIBUTI AI
DettagliVERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE
VERBALE DI DELIBERAZIONE n. 468 U.O. Direzione Medica dei Presidi Responsabile del procedimento: Roberto Sfogliarini VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Il giorno 30 Dicembre 2016 presso la
DettagliRelazione della I Commissione permanente
REGIONE MARCHE 1 ASSEMBLEA LEGISLATIVA Relazione della I Commissione permanente AFFARI ISTITUZIONALI, CULTURA, ISTRUZIONE, PROGRAMMAZIONE E BILANCIO (Seduta del 30 gennaio 2017) Relatore di maggioranza:
DettagliCITTA DI LECCO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE. Numero 463/Gestione Associata. Data: 11/06/2009
N. -2009 Reg. CITTA DI LECCO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE Numero 463/Gestione Associata Data: 11/06/2009 SETTORE: POLITICHE SOCIALI E DI SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA Gestione Associata ID n. 3942671 del 11/06/2009
DettagliSTATO DELL ARTE RIFORMA n. 23/2015 Direttore Generale Welfare Dr. Giovanni Daverio
STATO DELL ARTE RIFORMA n. 23/2015 Direttore Generale Welfare Dr. Giovanni Daverio STIAMO LAVORANDO SU. Regole di sistema 2017 Approvazione dei POAS Piani di efficientamento aziendali D.M. 70/2015 Monitoraggio
DettagliDelibera 8928 dell 11 febbraio Costituzione, composizione e modalità di funzionamento dell'osservatorio Regionale sulle Dipendenze
Delibera 8928 dell 11 febbraio 2009 Costituzione, composizione e modalità di funzionamento dell'osservatorio Regionale sulle Dipendenze VISTA la legge 8 novembre 2000, n. 328 Legge quadro per la realizzazione
DettagliPatto per il Welfare Monza e Brianza
Patto per il Welfare Monza e Brianza Patto per il Welfare Monza e Brianza - la Provincia di Monza e Brianza - i 55 Comuni della Provincia di Monza e Brianza, rappresentati dai cinque Ambiti Territoriali
DettagliIL DIRETTORE GENERALE nella persona della Dott.ssa Paola Lattuada
AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELL INSUBRIA CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE La presente deliberazione é stata pubblicata nei modi di legge dal 14.12.2017 Varese, 14.12.2017 IL FUNZIONARIO DELEGATO Dott.
DettagliPOLITICHE DEL LAVORO IN LOMBARDIA PER LE PERSONE CON DISABILITÀ
POLITICHE DEL LAVORO IN LOMBARDIA PER LE PERSONE CON DISABILITÀ - 24 giugno 2019 Paola Antonicelli Quadro normativo L.68 del 12 Marzo 1999 L.R. 13 del 4 Agosto 2003 Promozione dell inserimento e dell integrazione
DettagliDELIBERAZIONE N. 14/2016 ADOTTATA IN DATA 14/01/2016 IL DIRETTORE GENERALE
DELIBERAZIONE N. 14/2016 ADOTTATA IN DATA 14/01/2016 OGGETTO: Contratto con la Fondazione per la ricerca Ospedale Maggiore di Bergamo per l affidamento delle attività necessarie all attivazione della rete
DettagliSERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ATS AREA SOCIO SANITARIA DI CAGLIARI
SERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ATS AREA SOCIO SANITARIA DI CAGLIARI DETERMINAZIONE DIRETTORE ASSL N DEL / / Proposta n. PDET 2018-2395 del 28/05/2018 STRUTTURA PROPONENTE: DIPARTIMENTO
DettagliPER LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI, DEI SERVIZI E/O DEGLI INTERVENTI SOCIALI INTEGRATI PER LA REALIZZAZIONE DEL PIANO DI ZONA 2015/2017
CONVENZIONE tra i Comuni coincidenti con il Distretto Sociale 6 - ASL Milano 2 Pieve Emanuele, Binasco, Casarile, Lacchiarella, Noviglio, Vernate e Zibido San Giacomo PER LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI,
DettagliCapitolo 6 Tematiche trasversali a valenza provinciale
Capitolo 6 Tematiche trasversali a valenza provinciale Tematiche trasversali a valenza provinciale La complessità del governo del sistema, lo sviluppo di attività nelle diverse aree di intervento e il
DettagliCURRICULUM DI: MARA FERRONI
CURRICULUM DI: MARA FERRONI DATI PERSONALI NOME ENTE DI APPARTENENZA Mara Ferroni UNIONE DEI COMUNI VALLI DEL RENO LAVINO E SAMOGGIA Ente di provenienza: Comune di Casalecchio di Reno TEL. 051 598 257
DettagliREGOLAMENTO - DPS 1. - DPS
ALLEGATI REGOLAMENTO Direzioni Professioni Sanitarie - DPS 1. La Direzione Professioni Sanitarie - DPS La Direzione delle Professioni Sanitarie (DPS), di cui alla Legge 251/2000, è una struttura complessa
DettagliFORUM P.A. SANITA' 2001
FORUM P.A. SANITA' 2001 Azienda Ulss n. 15 Alta Padovana Direzione servizi sociali - Direzione servizi sanitari Il distretto socio-sanitario al centro del sistema per la tutela della salute: le realizzazioni
DettagliEstratto del verbale della seduta della Giunta Comunale
Estratto del verbale della seduta della Giunta Comunale NUMERO DI REGISTRO SEDUTA DEL 138 12 luglio 2017 Immediatamente Eseguibile Oggetto : Approvazione dello schema di Accordo per la realizzazione dell'alleanza
DettagliGovernance delle politiche giovanili per il territorio provinciale di Bologna
Governance delle politiche giovanili per il territorio provinciale di Bologna La presente proposta di governance territoriale è stata presentata dalla Presidente della Provincia ai Sindaci dei Comuni della
DettagliSERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ATS- AREA SOCIO SANITARIA LOCALE CAGLIARI
SERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ATS- AREA SOCIO SANITARIA LOCALE CAGLIARI..DI DETERMINAZIONE DIRETTORE ASSL Cagliari N DET8-2017-660 DEL 30/08/2017 Dott. Paolo Tecleme (firma digitale
DettagliDECRETO N Del 24/03/2017
DECRETO N. 3329 Del 24/03/2017 Identificativo Atto n. 28 DIREZIONE GENERALE REDDITO DI AUTONOMIA E INCLUSIONE SOCIALE Oggetto INDICAZIONI OPERATIVE PER L ATTUAZIONE DEL CRITERIO PREMIALE SULLA CARTELLA
DettagliDIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO
12574 22/12/2014 Identificativo Atto n. 1269 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO PIANO REGIONALE DEI SERVIZI DEL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE - OFFERTA FORMATIVA 2015/2016
DettagliSERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ATS- AREA SOCIO SANITARIA LOCALE CAGLIARI
SERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ATS- AREA SOCIO SANITARIA LOCALE CAGLIARI..DI DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N DTD8-2017-629 DEL 21/09/2017 STRUTTURA PROPONENTE: DIPARTIMENTO DI STAFF -
DettagliIl Nuovo Circondario Imolese. L Azienda USL di Imola Distretto di Imola. Premesso che
Accordo di programma per l approvazione del Piano di zona per la salute e il benessere sociale triennio 2018-2020 - comprensivo del Programma attuativo 2018- dell ambito distrettuale di Imola. Il Nuovo
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA
PROTOCOLLO D INTESA TRA INAIL - ISTITUTO NAZIONALE PER L ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO, con sede in legale in Roma, via IV Novembre 144, nella persona di E CNCPT - COMMISSIONE NAZIONALE
DettagliServizio Sociale dei Comuni Ambito Distrettuale 6.2
Servizio Sociale dei Comuni Ambito Distrettuale 6.2 PIANO DI ZONA 2013-2015: LINEE GUIDA CONTENUTI PRINCIPALI SERATA INFORMATIVA San Vito al Tagliamento, Auditorium Comunale Piazzale Zotti 1, ore 18 2
DettagliCorso SITI Il SSL un anno dopo: un primo bilancio possibile Il ruolo del Direttore Sociosanitario nell evoluzione del SSR: obiettivi e strumenti
Corso SITI Il SSL un anno dopo: un primo bilancio possibile Il ruolo del Direttore Sociosanitario nell evoluzione del SSR: obiettivi e strumenti Annamaria Indelicato 28 ottobre 2016 Riequilibrio dell'asse
DettagliA M B I T O T E R R I T O R I A L E
A M B I T O T E R R I T O R I A L E ACCORDO DI PROGRAMMA PER L ATTUAZIONE DEL PIANO DI ZONA 2015/2017 LR 3/2008 L. 328/2000 Richiamata la legge regionale del 12.3.2008 n. 3, con oggetto: Governo della
DettagliOGGETTO: Organizzazione e funzionamento dell Osservatorio regionale sui rifiuti ai sensi dell art. 36 della l.r. 20/2006 Nuovo ordinamento dell Arpal.
D.G.R. n. 1337 del 09.11.2007 OGGETTO: Organizzazione e funzionamento dell Osservatorio regionale sui rifiuti ai sensi dell art. 36 della l.r. 20/2006 Nuovo ordinamento dell Arpal. RICHIAMATE: La L.R.
DettagliIL DIRETTORE GENERALE nella persona della Dott.ssa Paola Lattuada
AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELL INSUBRIA CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE La presente deliberazione é stata pubblicata nei modi di legge dal 23.09.2016 Varese, 23.09.2016 IL FUNZIONARIO DELEGATO Dott.
DettagliVERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE
VERBALE DI DELIBERAZIONE n. 287 Direzione SocioSanitaria Responsabile del procedimento: Dr.ssa Maria Gloria Mencatelli VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Il giorno 25 Luglio 2018 presso la
DettagliDECRETO N Del 19/12/2017
DECRETO N. 16460 Del 19/12/2017 Identificativo Atto n. 870 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto PIANO REGIONALE DEI SERVIZI DEL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE - OFFERTA
DettagliA relazione dell'assessore Saitta: Premesso che:
REGIONE PIEMONTE BU47S2 20/11/2014 Deliberazione della Giunta Regionale 10 novembre 2014, n. 34-562 Approvazione dello schema di protocollo d'intesa triennale tra Regione Piemonte e Ministero dell'istruzione,
DettagliVERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE
VERBALE DI DELIBERAZIONE n. 300 U.O. Risorse Umane Responsabile del procedimento: Guido Avaldi VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Il giorno 23 Agosto 2017 presso la sede legale, il Direttore
DettagliPIANO TRIENNALE DELLA RICERCA
PIANO TRIENNALE DELLA RICERCA 2011 2013 (ai sensi dei DD.MM. 23.12.2010, n. 50 e 4.8.2011, n. 345) L Ateneo di Modena e Reggio Emilia intende seguire linee di indirizzo che portino al perseguimento dell'avanzamento
DettagliCOMUNE DI BRUGHERIO (PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA)
Settore Servizi alla Persona Sezione Servizi Sociali proposta n. 1093 / 2017 DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 761 / 2017 OGGETTO: FONDO NON AUTOSUFFICIENZA ANNO 2016 - ACCERTAMENTO DI ENTRATA EURO 87.927,71
DettagliRegolamento REGOLAMENTO DEL CONSORZIO SOCIALE DELLA COSTA TOSCANA (C.S.C.T.) PREMESSA
Regolamento REGOLAMENTO DEL CONSORZIO SOCIALE DELLA COSTA TOSCANA (C.S.C.T.) PREMESSA Il C.S.C.T. costituisce una opportunità ed uno strumento che le cooperative socie utilizzano per il rafforzamento e
Dettagli\ SERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA PER LA TUTELA DELLA SALUTE DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE N DEL / /
\ SERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA PER LA TUTELA DELLA SALUTE DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE N DEL / / Proposta n. 432 del 8/03/2018 STRUTTURA PROPONENTE: DIREZIONE AZIENDALE
Dettaglidi negoziazione nazionale, regionale ed a- ziendale; - l art. 4 prevede la definizione di intese integrative PARTE I
Pag. 4 Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo Anno XXXVII - N. 85 Speciale (20.09.2006) PARTE I LEGGI, REGOLAMENTI ED ATTI DELLA REGIONE ATTI DELIBERAZIONI DELLA GIUNTA REGIONALE GIUNTA REGIONALE Omissis
DettagliSERVIZIO PERSONALE SERVIZIO ECONOMICO. DETERMINAZIONE PER / 126 Del 21/12/2018
SERVIZIO PERSONALE SERVIZIO ECONOMICO DETERMINAZIONE PER / 126 Del 21/12/2018 OGGETTO: CONTRATTO DI SOMMINISTRAZIONE LAVORO INTERINALE SERVIZIO PERSONALE DAL 01/01/2019 AL 28/02/2019 - IMPEGNO DI SPESA
DettagliDECRETO N Del 20/12/2016
DECRETO N. 13591 Del 20/12/2016 Identificativo Atto n. 1184 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto PIANO REGIONALE DEI SERVIZI DEL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE - OFFERTA
DettagliROAD MAP LEGGE REGIONALE 23 DEL
ROAD MAP LEGGE REGIONALE 23 DEL 11-8-2015 Azioni previste e loro applicazione attuazione Titolarità Tempistica ACCESSO RETE OFFERTA SOCIOSANITARIA E COMPARTECIPAZIONE Art 1 c. 1 f) art 3 finalità c.7 accesso
DettagliOGGETTO: ACCORDO CON L'ATS DI BERGAMO PER LA GESTIONE DEI PROCESSI DI LIQUIDAZIONE INDENNIZZI AI SENSI DELLA LEGGE 210/92.
OGGETTO: ACCORDO CON L'ATS DI BERGAMO PER LA GESTIONE DEI PROCESSI DI LIQUIDAZIONE INDENNIZZI AI SENSI DELLA LEGGE 210/92. IL DIRETTORE GENERALE nella persona del Dott. Carlo Nicora ASSISTITO DA: IL DIRETTORE
DettagliBOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 DELIBERAZIONE 3 novembre 2014, n. 951
136 12.11.2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 DELIBERAZIONE 3 novembre 2014, n. 951 Rettifica DGR 842/2014 Approvazione schema di Accordo tra Regione Toscana e Dipartimento della
DettagliF O R M A T O E U R O P E O
F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo ROBERTA CHIESA Telefono 030/3998531 Fax 030/303300 E-mail direttore.sociosanitario@asst-spedalicivili.it
DettagliC O M U N E D I I G L E S I A S Provincia Sud Sardegna
C O M U N E D I I G L E S I A S Provincia Sud Sardegna D E T E R M I N A Z I O N E D I R I G E N Z I A L E Numero 1453 del 04/06/2019 - Settore - Servizi Socio Assistenziali e Culturali Oggetto ORIGINALE
DettagliIl ruolo delle zone distretto e la programmazione nella proposta del nuovo Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale
Il ruolo delle zone distretto e la programmazione nella proposta del nuovo Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale Firenze 27 settembre 2018 Regione Toscana Settore Politiche per l'integrazione socio-sanitaria
DettagliUNIONE DI COMUNI LOMBARDA ADDA MARTESANA
UNIONE DI COMUNI LOMBARDA ADDA MARTESANA Città Metropolitana di Milano Via Martiri della Liberazione n. 11 Pozzuolo Martesana Comuni di Bellinzago Lombardo Liscate - Pozzuolo Martesana - Truccazzano SETTORE
DettagliDISTRETTO CITTÀ DI PIACENZA ACCORDO DI PROGRAMMA PER L APPROVAZIONE DEL PIANO DI ZONA TRIENNALE PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE
DISTRETTO CITTÀ DI PIACENZA ACCORDO DI PROGRAMMA PER L APPROVAZIONE DEL PIANO DI ZONA TRIENNALE PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE 2009-2011 Il Comune di Piacenza, Codice Fiscale 00229080338 rappresentato
DettagliOrganigramma approvato con DGR XI/771 del ATS Città Metropolitana di Milano
Organigramma approvato con DGR XI/771 del 12.11.2018 ATS Città Metropolitana di Milano ORGANISMI Conferenza Sindaci ORGANI Consiglio Rappresentanza Collegio Sindacale Collegio di Direzione DIREZIONE GENERALE
DettagliLA LEGGE DI RIFORMA DEI SERVIZI SOCIALI (LR 328/2000)alla luce della successiva RIFORMA COSTITUZIONALE (LC N. 3/2001)
1 DISPENSA N.5 25 ottobre 2013 Esercitazione applicativa: LA LEGGE DI RIFORMA DEI SERVIZI SOCIALI (LR 328/2000)alla luce della successiva RIFORMA COSTITUZIONALE (LC N. 3/2001) 2 Linee guida per lo studio
DettagliSERVIZIO DI STAFF SERVIZI SOCIALI - PIANO DI ZONA AMBITO S4 LA COORDINATRICE DELL UFFICIO DI PIANO
Comune di Pontecagnano Faiano PROVINCIA DI SALERNO DETERMINAZIONE N. 517 Data di registrazione 19/04/2018 SERVIZIO DI STAFF SERVIZI SOCIALI - PIANO DI ZONA AMBITO S4 OGGETTO: EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI
DettagliSERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ATS - AREA SOCIO SANITARIA LOCALE DI CAGLIARI
SERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ATS - AREA SOCIO SANITARIA LOCALE DI CAGLIARI DETERMINAZIONE DIRETTORE ASSL N DEL / / Proposta n.2890 del 12/12/2017 STRUTTURA PROPONENTE: SSD SALUTE
DettagliAccreditamento dei servizi socio-sanitari: un'opportunità per garantire maggiore qualità dei servizi ed equità per i cittadini
Accreditamento dei servizi socio-sanitari: un'opportunità per garantire maggiore qualità dei servizi ed equità per i cittadini Demenze: Qualità e innovazione nell assistenza residenziale Expo sanità Bologna,
DettagliUFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA CONFCOOPERATIVE TOSCANA
PROTOCOLLO DI INTESA tra UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA (di seguito denominato USR) e CONFCOOPERATIVE TOSCANA (di seguito denominata CONFCOOPERATIVE) Rafforzare il rapporto tra scuola e mondo
DettagliSCHEMA DI CONVENZIONE
ALLEGATO B) SCHEMA DI CONVENZIONE OGGETTO: Delega di attività endoprocedimentali connesse al potenziamento delle strutture tecnicoprofessionali degli Ambiti territoriali sociali per l implementazione degli
DettagliArea Servizi alla Persona
Area Servizi alla Persona Dirigente ANNA DEL MUGNAIO PEG ANNO 2015 AREA SERVIZI ALLA PERSONA RESPONSABILE: Anna Del Mugnaio CENTRO DI COSTO: Area Servizi alla Persona OBIETTIVI PERMANENTI : OBIETTIVI SPECIFICI
DettagliDECRETO N Del 18/07/2017
DECRETO N. 8764 Del 18/07/2017 Identificativo Atto n. 448 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto APPROVAZIONE DELL AVVISO PUBBLICO PER L ASSEGNAZIONE DEI CONTRIBUTI AI COMUNI A SUPPORTO
Dettaglisociosanitaria sociosanitaria
Bozza di linee guida del Piano sociale regionale 2016-2018 Assetti istituzionali e di integrazione Gli assetti istituzionali e di integrazione PUNTO DI PARTENZA: riconoscimento e promozione del valore
DettagliUNIONE TERRE D ARGINE
Schema di Accordo di programma per l approvazione del Piano di zona per la salute e il benessere sociale triennio 2018-2020 - comprensivo del Programma attuativo 2018- dell ambito distrettuale di Carpi
DettagliPIANO DI ZONA 2002/2003
PIANO DI ZONA 2002/2003 Programma attuattivo 2004 Integrazione Accordo di Programma 30 marzo 2004 INTEGRAZIONE E PROROGA DELL ACCORDO DI PROGRAMMA RELATIVO AL PIANO DI ZONA DEL DISTRETTO DI PIANURA EST
DettagliDECRETO n. 6 del 14/01/2016
ATS di Brescia Sede Legale: viale Duca degli Abruzzi, 15 25124 Brescia Tel. 030.38381 Fax 030.3838233 - www.ats-brescia.it - informa@ats-brescia.it Posta certificata: protocollo@pec.ats-brescia.it Codice
DettagliPIANO DI ZONA AMBITO S4 E SERVIZI SOCIALI. L anno duemiladiciotto, il giorno sei del mese di dicembre, nella sede comunale
Comune di Pontecagnano Faiano PROVINCIA DI SALERNO DETERMINAZIONE N. 1517 Data di registrazione 11/12/2018 PIANO DI ZONA AMBITO S4 E SERVIZI SOCIALI OGGETTO: EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA SOCIO-EDUCATIVA
Dettagliil D. Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni e integrazioni;
Oggetto DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLA MISURA INNOVATIVA A SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA PER I CARICHI DI CURA ACCESSORI DELLA PERSONA RICOVERATA IN UNITÀ D OFFERTA RESIDENZIALI PER ANZIANI VISTI: il D. Lgs.
DettagliBOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 11 DEL 17 MARZO 2008
REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 29 dicembre 2007 - Deliberazione N. 2298 - Area Generale di Coordinamento N. 18 - Assistenza Sociale, Attività Sociali, Sport, Tempo Libero, Spettacolo
Dettagli1. Strumenti per la costituzione dell'ufficio
Programma regionale finalizzato "Promozione e sviluppo nuovi Uffici di piano" DGR 1791/2006, punto 3.2.2 e DGR 1004/2007. ZONA SOCIALE DI MIRANDOLA ( MODENA) SCHEDA PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO DISTRETTUALE
DettagliAtto di Indirizzo e Coordinamento, PAL e PdZ: un occasione per lo sviluppo dell integrazione socio-sanitaria. Gabriele Annoni
Atto di Indirizzo e Coordinamento, PAL e PdZ: un occasione per lo sviluppo dell integrazione socio-sanitaria Gabriele Annoni 1 COORDINAMENTO E PROFILO DI COMUNITA Se la Conferenza Territoriale Sociale
DettagliRelazione di accompagnamento al PAC
Relazione di accompagnamento al PAC ASST di CREMA 1 Relazione di accompagnamento al PAC - ASST DI CREMA 1 1) Soggetti dell Azienda responsabili del PAC I soggetti designati dall azienda con il presente
DettagliP a g Allegato A)
LINEE-GUIDA PER LA SOTTOSCRIZIONE DI ACCORDI DI COLLABORAZIONE CON I COMUNI CAPOFILA DI RETI TERRITORIALI INTERISTITUZIONALI FINALIZZATI AL SOSTEGNO DEI SERVIZI E DELLE AZIONI PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO
Dettagli