FORUM P.A. SANITA' 2001
|
|
- Pio Ruggeri
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 FORUM P.A. SANITA' 2001 Azienda Ulss n. 15 Alta Padovana Direzione servizi sociali - Direzione servizi sanitari Il distretto socio-sanitario al centro del sistema per la tutela della salute: le realizzazioni nell'alta Padovana Parte 1: Anagrafica Titolo del Progetto: Il distretto socio-sanitario al centro del sistema per la tutela della salute: le realizzazioni nell'alta Padovana Amministrazione proponente: Azienda Ulss n. 15 Alta Padovana Unità organizzativa (dipartimento, servizio, ufficio...): Direzione servizi sociali - Direzione servizi sanitari Indirizzo: via Casa di Ricovero 40, Cittadella (PD) Sito web: Indirizzo internet dove esiste una descrizione del progetto: Referente Nome e Cognome: Carlo Scapin, Maria Giacobbo Funzione: Direttore sociale; Direttore Sanitario Ente: Azienda Ulss n. 15 Alta Padovana Telefono: Fax: direzione_soc@ulss15.pd.it Parte 2: Aspetti generali 2.1 Area di intervento (max due risposte) Qualità/Organizzazione Miglioramento dell accesso ai servizi/strutture Miglioramento della gestione Integrazione struttura/territorio, coordinamento Xx Miglioramento del rapporto con l utenza Informazione/prevenzione Miglioramento dell assistenza xx Altro (specificare) 2.2 Progetto: realizzato in corso di realizzazione 2.3 Descrizione sintetica del progetto (max 15 righe) L azienda Ulss 15 Alta padovana comprende 28 comuni con una popolazione di circa abitanti. Vi sono due ospedali con complessivamente 895 posti letto. Con questo progetto l Azienda ha voluto riorganizzare i distretti socio-sanitari per creare le condizioni strutturali e organizzativo-gestionali a favorire: - l integrazione socio-sanitaria, elemento essenziale per una visione globale dei problemi di salute affrontati nel territorio; - risposte adeguate agli utenti in tema di prevenzione e promozione della salute, di assistenza domiciliare, di gestione e controllo della domanda, di accessibilità; - l integrazione delle relazioni con i medici di medicina generale e con i presidi ospedalieri per una visione unitaria e completa dei bisogni di salute e delle risposte della struttura.. Il progetto accorpa il territorio in due distretti di circa abitanti ciascuno, stabilisce la nuova articolazione organizzativa e delle responsabilità, attribuisce le risorse in modo adeguato spingendo anche verso una ridefinizione dei sistemi informativi, informatici e di controllo. 2.4 Motivazioni Con sempre maggior rilievo il distretto diventa luogo privilegiato di accesso per gli utenti. Le problematiche che è chiamato ad affrontare sono sempre più articolate e complesse e richiedono grande efficacia ed efficienza nella presa in carico dei problemi di salute di cui gli utenti sono portatori.
2 I 28 Comuni dell Azienda Ulss 15 Alta Padovana hanno delegato completamente le competenze di natura sociale all Azienda, risultando essi stessi promotori dell integrazione socio-sanitaria distrettuale. La stesura, in collaborazione con i Comuni, del Piano di zona ha consentito la mappatura dei servizi offerti, una maggior conoscenza dei bisogni e l attivazione di interventi che coinvolgessero tutti i diversi soggetti erogatori. Lo sviluppo dei distretti richiedeva anche la loro ridefinizione territoriale: una maggiore estensione era condizione necessaria per rafforzare tutto l impianto organizzativo e delle risorse, ponendo il distretto al centro del sistema. 2.5 Soggetti destinatari Indicare a quali categorie di utenti è rivolto il progetto: I soggetti destinatari sono tutta la popolazione residente nel territorio dell azienda Ulss 15 Alta padovana, costituita di circa abitanti. Possono comunque essere individuate alcune categorie, in relazione alle attività rispetto alle quali il nuovo distretto è organizzato quali: - u.o. per le cure primarie e specialistiche - u.o. Maternità, infanzia e adolescenza, - u.o. Disabilità - u.o. Adulti anziani - u.o. Dipendenze - u.o. Salute mentale. 2.6 Caratteristiche del progetto (max 20 righe) Descrivere le caratteristiche principali del progetto: Il progetto è strategico, nasce dalle direzioni dei servizi sociali e sanitari e rivede completamente l organizzazione distrettuale. Il progetto ha ottenuto l approvazione della Conferenza dei Sindaci. 2.7 Finalità Indicare le finalità generali del progetto: Il progetto si prefigge di riorganizzare profondamente i distretti al fine di contribuire allo sviluppo del benessere sanitario e socio-sanitario locale, garantendo ai cittadini maggiori risultati in termini di miglioramento della salute. 2.8 Obiettivi Indicare gli obiettivi specifici del progetto: Obiettivo generale è di rilanciare il distretto collocandolo al centro del sistema socio-sanitario. Obiettivi specifici: - aumentare i punti di accesso territoriali alle prestazioni socio-sanitarie: da 3 del 2000 a 8 del 2002; - aumentare il numero, la tipologia e la complessità di prestazioni socio-sanitarie eseguite nel territorio: entro il % rispetto il Aumentare il numero di servizi erogati presso i distretti. - aumentare l unitarietà degli interventi sul territorio attraverso la nomina di responsabili delle unità operative previste dal progetto e di coordinatori interdistrettuali che approvano protocolli, attribuiscono risorse e conducono verifiche. Nomina entro maggio Ridefinizione e miglioramento della metodica di budget a livello distrettuale entro anno creare una rete di operatori per riorganizzare il sistema informativo e definire linee guida su temi specifici. Numero linee guida da definire entro 2002: 4; - integrare le sedi operative distrettuali al sistema di prenotazioni specialistiche aziendali (Cup) entro il 2002; - sviluppare progetti di miglioramento continuo (continuità assistenziale e appropriatezza) con i medici di medicina generale e con le strutture ospedaliere, anche ai fini di stabilire possibilità alternative ai ricoveri: quattro progetti entro sviluppare interventi di prevenzione ed educazione alla salute, anche in collaborazione con le comunità locali: almeno un progetto entro il Migliorare la comunicazione tra operatori e cittadini anche attraverso la formazione specifica del personale dipendente: realizzare nel 2001 e 2002 almeno due corsi di counselling per il personale che opera presso le sedi distrettuali.
3 2.9 Vantaggi attesi Indicare quali sono i vantaggi attesi rispetto a : Efficienza interna: - Migliorare la gestione degli interventi nel territorio attraverso l applicazione, di metodologie e di protocolli condivisi e di dimostrata efficacia - Migliorare la gestione dei servizi distrettuali attraverso l individuazione di compiti e di responsabilità precise Rapporto con i cittadini: - I cittadini potranno accedere alle sedi operative distrettuali, riducendo i loro spostamenti presso le sedi centrali - I cittadini potranno trovare una risposta unitaria a bisogni anche complessi - I cittadini potranno riscontrare una migliore presa in carico dei problemi socio-sanitari individuali e della comunità 2.10 Risultati conseguiti Indicare i principali risultati conseguiti: - aumento dei servizi sanitari e socio-sanitari erogati in sede distrettuale - maggiori dotazioni di risorse per l assistenza domiciliare integrata - uniformità dei processi di presa in carico - miglioramento dell efficienza degli interventi e contenimento dei costi di gestione - miglioramento della partecipazione delle istituzioni locali con l avvio operativo dei comitati dei Sindaci di distretto Parte III: Aspetti specifici 3.1 Risorse Indicare le risorse assegnate al progetto: finanziarie personale Il progetto non prevede inizialmente l utilizzo di risorse finanziarie aggiuntive. Il personale complessivamente coinvolto è di 195 unità. 3.2 Soggetti coinvolti (partnership) Indicare se il progetto ha previsto la partecipazione di più soggetti istituzionali Indicare se il progetto prevede forme di partnership pubblico/privato Indicare il contributo/ruolo dei partner Il progetto prevede il coinvolgimento dei sindaci dei 28 comuni nella fase di approvazione e verifica sia nella conferenza dei sindaci che nei comitati di distretto. Le attività sociali realizzate nei distretti sono finanziate dai Comuni. 3.3 Stato di realizzazione Indicare le fasi di realizzazione in cui è articolato il progetto Indicare lo stato di attuazione Il progetto prevede le seguenti fasi: - 1 Valutazione dello sviluppo raggiunto rispetto alla fase precedente di costituzione dei distretti sociosanitari iniziata nel Individuazione dei problemi, delle nuove esigenze emerse e delle aree di miglioramento. Fase realizzata nel elaborazione di una strategia condivisa tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti. Fase realizzata nel presentazione delle linee di sviluppo del progetto alla comunità locale ed agli operatori socio-sanitari. Fase realizzata nel avvio della riorganizzazione dei servizi distrettuali, definizione ed utilizzo dei nuovi strumenti di gestione. Fase in corso di realizzazione. - 5 individuazione ed avvio delle azioni volte al raggiungimento degli obiettivi. Fase prevista dal secondo semestre 2001
4 3.4 Realizzazione Il progetto: è stato promosso dalla direzione generale dell azienda; prevede nuove modalità organizzative sia in ambito gestionale che nella conduzione dei processi - coinvolge tutte le strutture aziendali (presidi ospedalieri, distretti, dipartimento di prevenzione, servizi sociali, servizi amministrativi e tecnici, medici di famiglia) - ha comportato la ridefinizione territoriale dei distretti e delle unità operative ad essi afferenti - richiede una forte e continua riorganizzazione aziendale - comporta rilevanti azioni di semplificazione e riordino amministrativo con la finalità di migliorare l accesso e la facilitazione nella erogazione dei servizi per i cittadini 3.5 Utilizzo nuove tecnologie Indicare se il progetto ha richiesto l utilizzo di nuove tecnologie Lo sviluppo maggiore riguarda: - l utilizzo dell informatica per la messa in rete di tutte le strutture aziendali, con particolare riferimento all integrazione delle sedi operative distrettuali nel sistema di prenotazioni specialistiche aziendali - la realizzazione di un sito internet aziendale per migliorare la fruibilità delle informazioni per i cittadini - l utilizzo di nuove attrezzature nei servizi sanitari nei distretti 3.6 Comunicazione interna Indicare se sono state avviate azioni di comunicazione interna Indicare destinatari, obiettivi, strumenti delle azioni di comunicazione interna avviate Contestualmente alla elaborazione del progetto sono state realizzate iniziative di comunicazione interna attraverso: - la divulgazione delle finalità e degli obiettivi del progetto nelle pagine dell house organ aziendale (Quindici InForma) - il coinvolgimento dei gruppi di miglioramento aziendale interessati a definire protocolli e linee guida 3.7 Formazione personale Indicare se sono state avviate azioni di formazione/riqualificazione del personale Indicare destinatari e obiettivi della formazione Le iniziative di formazione, in parte già realizzate e che hanno coinvolto i diversi profili professionali del personale che opera nei distretti, hanno come obiettivi: - Miglioramento della capacità di presa in carico degli utenti - Miglioramento dell utilizzo di protocolli e linee guida - Miglioramento della cooperazione e della capacità di condurre progetti trasversali - Miglioramento della capacità di relazione con i cittadini - Miglioramento delle capacità di utilizzo delle tecnologie e delle procedure informatiche - Miglioramento della produzione di linee guida di carattere medico 3.8 Comunicazione/partecipazione Indicare se il progetto prevede forme di partecipazione di rappresentanze dei cittadini Indicare se sono state avviate azioni di comunicazione esterna Indicare destinatari, obiettivi, strumenti delle azioni di comunicazione esterna Lo strumento principale utilizzato è il periodico (Quindici salute) inviato ogni quattro mesi a tutte le famiglie residenti (75.000). I numeri finora realizzati sono stati 15 con la produzione di inserti informativi specifici. Il regolamento di pubblica tutela, aggiornato nel 2000, prevede la possibilità di organizzare conferenze dei servizi a livello distrettuale ( la prima è prevista nel primo semestre del 2001) favorendo la partecipazione dei cittadini e delle forze sociali. Tra gli impegni stabiliti dalla carta dei servizi vi è anche lo sviluppo di forme stabili di partecipazione delle forze sociali e di volontariato.
5 3.9 Monitoraggio e valutazione Il principale strumento utilizzato è la metodica di budget che prevede verifiche periodiche degli obiettivi concordati con le strutture interessate. La verifica è strettamente collegata al sistema incentivante, approvato con i contratti di lavoro aziendali, sia del personale dirigente che del personale del comparto. Per favorire la valutazione più efficace è stato previsto il passaggio nel contratto della sanità anche del personale dei servizi sociali Sostenibilità organizzativa Indicare gli elementi che garantiscono la sostenibilità organizzativa del progetto: Il progetto è il più rilevante varato dall azienda nell ultimo biennio. La priorità della sua realizzazione, la condivisione conseguita, lo sforzo generale in atto in vista degli importanti risultati ottenibili, fanno prevedere il completo conseguimento degli obiettivi entro il 2002.
FORUM P.A. SANITA' 2001
FORUM P.A. SANITA' 2001 ULSS n 17 Conselve-Este-Monselice-Montagnana (PD) Consultorio Familiare di Montagnana Sviluppare e migliorare le condizioni organizzative per l attuazione degli interventi consultoriali
DettagliParte 1: Anagrafica. Titolo del Progetto: Blocco Operatorio
FORUMPA SANITA' 2001 Azienda sanitaria locale di Cesena Direzione Servizio infermieristico - tecnico e Area dipartimentale omogenea dipartimentale omogenea dipartimentale omogenea chirurgica Blocco Operatorio
DettagliFORUM P.A. SANITA' Miglioramento dell assistenza
FORUM P.A. SANITA' 2001 Azienda Ospedaliera S.Camillo-Forlanini di Roma Dipartimento dell Assistenza Infermieristica, Tecnico-Sanitaria, Riabilitativa e Ostetrica La Documentazione Infermieristica Aziendale
DettagliUSL 7, Azienda Ospedaliera Senese Dipartimento Interaziendale di Programmazione Sanitaria Sistema integrato provinciale della diagnostica per immagini
FORUMPA SANITA' 2001 Parte 1: Anagrafica USL 7, Azienda Ospedaliera Senese Dipartimento Interaziendale di Programmazione Sanitaria Sistema integrato provinciale della diagnostica per immagini Titolo del
DettagliParte 1: Anagrafica. Parte 2: Aspetti generali. 2.1 Area di intervento (max due risposte) Qualità/Organizzazione
FORUMPA SANITA' 2001 Azienda Ospedaliera di Padova Direzione Sanitaria Progetto Integrazione Interistituzionale ed Interprofessionale, in particolare nell ambito del servizio di assistenza domiciliare
DettagliF O R M A T O E U R O P E O
F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo ROBERTA CHIESA Telefono 030/3998531 Fax 030/303300 E-mail direttore.sociosanitario@asst-spedalicivili.it
DettagliStrumenti per la programmazione integrata sociale e sanitaria
Strumenti per la programmazione integrata sociale e sanitaria, Medicina Generale, Pianificazione e Sviluppo dei Servizi Sanitari Novembre 2008 PSSR e altri strumenti di programmazione regionali Piano Attuativo
DettagliLinee di indirizzo per la redazione. del Piano Sociale Integrato. della Conferenza dei Sindaci dell A.S.L. 3 Genovese
Linee di indirizzo per la redazione del Piano Sociale Integrato della Conferenza dei Sindaci dell A.S.L. 3 Genovese 2014-2016 Premesse La Regione Liguria con la Deliberazione del Consiglio Regionale n.
Dettagli1. Strumenti per la costituzione dell'ufficio
Programma regionale finalizzato "Promozione e sviluppo nuovi Uffici di piano" DGR 1791/2006, punto 3.2.2 e DGR 1004/2007. Scheda per la presentazione del progetto distrettuale COMUNE DI MODENA E DISTRETTO
DettagliUn esperienza di rete locale co-partecipata: il Progetto V.A.I.
Un esperienza di rete locale co-partecipata: il Progetto V.A.I. Vincitore del PREMIO INNOVAZIONE 2007 Qualità e semplificazione A CURA DI : Rita Giannetti e Gabriella Zoff Centri Regionali di Orientamento
DettagliIl welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali
Il welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO Teresa Petrangolini 23 giugno 2014
DettagliDISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR)
DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR) PIANO DI ZONA 2013 ALLEGATO A: Piano Distrettuale per i Piccoli Comuni 1 CONTATTI DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A Piazza Caduti di Nassiriya
DettagliFunzione:Responsabile Servizio Anziani Amministrazione proponente: ASL DI BRESCIA
FORUMPA SANITA' 2001 ASL DI BRESCIA Dipartimento ASSI Servizio Anziani Cure Domiciliari LA REGIA DELLA RETE DI SERVIZI A FAVORE DELLA CRONICITA CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AGLI ANZIANI Parte 1: Anagrafica
DettagliPIANO DI ZONA Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA
PIANO DI ZONA 2012-2014 Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA 1. Titolo del progetto Assistenza domiciliare indiretta. 2. Nuovo progetto - No 3. Progetto già avviato - Sì 4. Se il progetto dà
DettagliParte 1 : Anagrafica. Parte 2 : Aspetti generali. 2.1 Area di intervento ( max due risposte ) 2.2 Progetto: realizzato x in corso di realizzazione
FORUMPA SANITA' 2001 Azienda U.L.S.S. n.21 Unità Operativa di Chirurgia Generale Ospedale di Legnago Implementazione attività di Day-Surgery Parte 1 : Anagrafica Titolo del Progetto: Implementazione attività
DettagliVenerdì, 12 giugno Le scelte del sistema sanitario piemontese per rispondere alle sfide poste dalla transizione epidemiologica
Venerdì, 12 giugno 2015 9.30 13.30 Le scelte del sistema sanitario piemontese per rispondere alle sfide poste dalla transizione epidemiologica Ragnar Gullstrand Venerdì, 12 giugno 2015 Ore 9.30-13.30 Sala
DettagliRuolo e funzione del Distretto ATS di Bergamo
Ruolo e funzione del Distretto ATS di Bergamo Bergamo, 15 febbraio 2017 Dott.ssa MARA AZZI Direttore Generale ATS Bergamo Articolazione territoriale ATS: i Distretti L Agenzia di Tutela della Salute si
DettagliLE POLITICHE SOCIALI: IL WELFARE DELLA RESPONSABILITA
LE POLITICHE SOCIALI: IL WELFARE DELLA RESPONSABILITA Il Bilancio è un documento giuridico-contabile indispensabile per il funzionamento degli enti locali Il Bilancio ha un ruolo strategico della vita
DettagliScopo della proposta di legge
Proposta di legge Modifiche alla legge regionale n.40/2005 (Disciplina del servizio sanitario regionale) e alla legge regionale n.28/2015 (Disposizioni urgenti per il riordino dell'assetto istituzionale
DettagliLe strategie per la promozione della salute nell anziano del Piano Sociale e Sanitario Regionale
Le strategie per la promozione della salute nell anziano del Piano Sociale e Sanitario Regionale dott. Raffaele FABRIZIO Bologna, 20 gennaio 2010 La società regionale oggi Invecchiamento popolazione (aumento
DettagliREGOLAMENTO DI DIPARTIMENTO. Art. 1 Finalità ed obiettivi del Dipartimento:
REGOLAMENTO DI DIPARTIMENTO Art. 1 Finalità ed obiettivi del Dipartimento: Il Dipartimento realizza: 1. le attività di coordinamento e di indirizzo rivolte alle strutture ed ai servizi ad esso afferenti;
DettagliI requisiti La qualificazione del personale La qualificazione dei soggetti
L avvio dell accreditamento per i servizi sociosanitari: governo del processo, criteri, procedure, standard. I requisiti La zione del personale La zione dei soggetti Raffaele Fabrizio Direzione Sanità
DettagliOsservazioni al testo Rete territoriale. I principi per la definizione degli assetti organizzativi delle ASL - 7 aprile 2015
Ai fini di dare i riscontri utili per lo sviluppo del nostro SSR procediamo nell'analisi del documento identificando, sulla base delle ipotesi da noi formulate, quali proposte possono essere d'interesse
DettagliLe leggi di riordino del SSN: l aziendalizzazione
Le leggi di riordino del SSN: l aziendalizzazione Stefano Tardivo Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica Università degli Studi di Verona Legge 833/78 Principi guida del SSN (art. 2, 3 e 32 della Costituzione):
DettagliAdozione e sostegno alle famiglie
Adozione e sostegno alle famiglie Firenze, 19 aprile 2017 «Il lavoro nelle adozioni come pratica di sostegno alla genitorialità: nuovi indirizzi e nuovi strumenti» Regione Toscana Settore Innovazione Sociale
DettagliProposta di riorganizzazione
Proposta di riorganizzazione 1. L assetto attuale e il Sistema Ospedaliero Provinciale: L attuale assetto organizzativo dell APSS, definito dalla L.P. 23 luglio 2010, n. 16 e dal Regolamento di organizzazione,
DettagliRedazione a cura della Commissione Tecnica Interaziendale Dimissioni Protette
PERCORSO CONDIVISO PER GARANTIRE LA CONTINUITA ASSISTENZIALE TRA OSPEDALE E TERRITORIO DEL PAZIENTE RICOVERATO (dimissioni protette) ELABORATO E CONDIVISO DA: ASL Provincia di Monza e Brianza A.O SAN GERARDO
DettagliPROGETTO INTERAZIENDALE PER LA GESTIONE DELLA PATOLOGIA UROLOGICA NELL AREA DEL NORD SARDEGNA
PROGETTO INTERAZIENDALE PER LA GESTIONE DELLA PATOLOGIA UROLOGICA NELL AREA DEL NORD SARDEGNA (AOU SASSARI & ASL OLBIA) Avvio fase Sperimentale A cura di: AOU SS ASL 2 OLBIA (BOZZA) Febbraio 2016 1 Premessa:
DettagliSCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA tra. Regione Toscana. Il giorno del mese di dell anno 2016 presso Regione Toscana, Piazza del Duomo n.
SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA tra Regione Toscana Coordinamento Toscano delle Associazioni per la Salute Mentale e Il giorno del mese di dell anno 2016 presso Regione Toscana, Piazza del Duomo n.10 sono
Dettagli7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio
SEGRETARIATO SOCIALE E P.U.A. PUNTO UNICO DI ACCESSO INTEGRATO 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Multiarea 5. Macrotipologia
DettagliUna Sanità rinnovata per la Liguria
LA REGIONE LIGURIA 1 Una Sanità rinnovata per la Liguria Istituzione di A.Li.Sa. e indirizzi per il riordino del S.S.R. Riordino del Servizio Sociosanitario Regionale (ASL Aziende Sociosanitarie Liguri)
DettagliOspedale e Territorio nelle nuova Legge Regionale n. 23/2015
Ospedale e Territorio nelle nuova Legge Regionale n. 23/2015 Bergamo, 19 aprile 2016 Dott.ssa MARA AZZI Direttore Generale ATS Bergamo Evoluzione del Sistema Sociosanitario Lombardo In vigore dal 1 gennaio
DettagliLe fragilitàsociali: gli anziani e il ruolo della rete socio sanitaria.
Le fragilitàsociali: gli anziani e il ruolo della rete socio sanitaria. Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso Conferenza
DettagliLinee guida sul funzionamento del Punto Unico di Accesso nel processo delle Cure Domiciliari Integrate e nei percorsi socio-sanitari
Allegato alla Delib.G.R. n. 15/24 del 13.4.2010 Linee guida sul funzionamento del Punto Unico di Accesso nel processo delle Cure Domiciliari Integrate e nei percorsi socio-sanitari sanitari Il Punto Unico
DettagliEQUIPE TERRITORIALE. DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE U.O. ASSISTENZA SANITARIA Via Montescaglioso Matera Tel. 0835/ Fax 0835/253538
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE - REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE U.O. ASSISTENZA SANITARIA Via Montescaglioso - 75100 Matera Tel. 0835/253630 - Fax 0835/253538 EQUIPE TERRITORIALE L ACN che
DettagliL infermiere Direttore Sociosanitario Royal Hotel Carlton Bologna, 19 gennaio 2016
L infermiere Direttore Sociosanitario Royal Hotel Carlton Bologna, 19 gennaio 2016 La riorganizzazione sociosanitaria regionale Legge regionale 16 ottobre 2014, n. 17 Riordino dell'assetto istituzionale
DettagliSi aggiunga come primo riconoscimento:
PROPOSTA DI EMENDAMENTI DELL'OSSERVATORIO REGIONALE DEL VOLONTARIATO TRATTE DAL DOCUMENTO "RICHIESTE DI MODIFICHE ED INTEGRAZIONE ALLA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE CONCERNENTE IL SISTEMA INTEGRATO DEGLI
DettagliEvoluzione del sistema sociosanitario
Evoluzione del sistema sociosanitario Patto per la Salute 2014-2016 Regolamento per la definizione degli standard dell assistenza ospedaliera Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo Il Patto per
DettagliFORUM P.A. SANITA' 2001
FORUM P.A. SANITA' 2001 Az. Osp. S.Camillo Forlanini Dipartimento dell Assistenza Infermieristica Tecnico Sanitaria Riabilitativa ed Ostetrica Accoglienza Inserimento del personale Infermieristico Neo-Assunto
DettagliAzienda Ospedaliera di Caserta controllo interno CARTELLA INFERMIERISTICA INFORMATIZZATA
FORUMPA SANITA' 2001 Azienda Ospedaliera di Caserta controllo interno CARTELLA INFERMIERISTICA INFORMATIZZATA Titolo del progetto : CARTELLA INFERMIERISTICA INFORMATIZZATA Amministrazione proponente Azienda
DettagliPrefettura Ufficio Territoriale del Governo di Lecco
Prefettura Ufficio Territoriale del Governo di Lecco PROTOCOLLO DI INTESA PER LA PROSECUZIONE DEL PROGETTO DELLA GIORNATA DEL CITTADINO tra Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Lecco Comune
DettagliLa prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore
La prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore L esperienza della regione Emilia-Romagna a cura di Clara Curcetti Roma, 18 aprile 2007 Linee regionali di intervento per mitigare l impatto
DettagliL ACCESSO AI SERVIZI SANITARI: SCENARI DI EVOLUZIONE. Lorenzo Sornaga Responsabile Sanità LAZIOcrea S.p.a.
L ACCESSO AI SERVIZI SANITARI: SCENARI DI EVOLUZIONE Lorenzo Sornaga Responsabile Sanità LAZIOcrea S.p.a. Un CUP regionale, il ReCUP 18 aziende 760 sportelli 250.000 h di back office oltre 12.000.000 prenotazioni
Dettagliweb:
Direzione regionale Attuazione Programmazione Sanitaria Servizio Tutela Salute Mentale e-mail: salutementale@regione.veneto.it web: www.regione.veneto.it/salutementale Il Contesto Nel 2007 sono stati trattati
DettagliStili di vita. Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte
Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte Villa Gualino, Torino, 9 dicembre 2009 Modo di vivere fondato su modelli comportamentali riconoscibili, determinati a loro volta dall interazione
DettagliUNA ESPERIENZA PARTECIPATIVA DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE: IL CASO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
UNA ESPERIENZA PARTECIPATIVA DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE: IL CASO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA Gianni Vicario Danilo Spazzapan Regione Automoma Friuli Venezia Giulia LEGGE REGIONALE 17/08/2004,
Dettaglila L.R. 21 aprile 1999, n.3 Riforma del sistema regionale e locale capo III: Istruzione e formazione professionale;
ALLEGATO ALLA D.C. N. 81 DEL 27.11.2002 PROTOCOLLO DI INTESA TRA LA PROVINCIA DI BOLOGNA, I COMUNI E LE ISTITUZIONI SCOLATICHE DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER L EMILIA ROMAGNA
DettagliLa riforma del sistema (socio)sanitario lombardo. ANCITEL Lombardia Milano, 4 febbraio 2016
La riforma del sistema (socio)sanitario lombardo ANCITEL Lombardia Milano, 4 febbraio 2016 FONTI L.R. 23/2015 modifica L.R. 33/2009 (T.U. leggi regionali in materia di sanità) Le modifiche riguardano i
DettagliBilancio Sociale di mandato Ulss n. 2 Feltre
TAVOLI DI LAVORO IN AGENZIA Partecipazione ai tavoli di lavoro Risorse Umane e Organizzazione Condivisione con gli altri colleghi delle criticità delle sezioni Predisposizione di indicatori condivisi e
DettagliProtocollo d intesa per la costituzione del Patto per la Giustizia della città di Bologna
Protocollo d intesa per la costituzione del Patto per la Giustizia della città di Bologna Promotori Il Comune di Bologna e La Corte d Appello di Bologna; Il Tribunale di Bologna; Il Tribunale per i Minorenni
DettagliStato dell arte AFT nell Ulss 4. Dott. Mario Righele Direttore Cure Primarie
Stato dell arte AFT nell Ulss 4. Dott. Mario Righele Direttore Cure Primarie Mappa AFT Obiettivi Riorganizzazione della medicina generale verso la MGI per tutti i medici Nel nostro territorio entro i primi
DettagliI percorsi di presa in carico delle persone fragili. L esperienza della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento.
Congresso CARD Regioni Nord Italia Trieste 7 dicembre 2012 I percorsi di presa in carico delle persone fragili. L esperienza della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento. Paola Maccani Direzione
DettagliSCHEDA PROGETTO/ SERVIZIO/INTERVENTO per la realizzazione di azioni nelle aree di intervento previste dall obiettivo 3 delle linee guida dei PdZ
11.8. Area Trasversale 11.8.1. MOTORETTE, BICICLETTE E CAMIONETTE: AZIONI VOLTE AL POTENZIAMENTO DEI TRASPORTI SOCIALI PER SOGGETTI IN DIFFFICOLTÁ DI MOVIMENTO SCHEDA PROGETTO/ SERVIZIO/INTERVENTO per
DettagliASL PROVINCIA DI VARESE UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA. 29 giugno 2011
ASL PROVINCIA DI VARESE 29 giugno 2011 UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA 1 PRINCIPALI PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI RELATIVI ALL INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA
Dettagli6. IL MONITORAGGIO, LA VERIFICA E LA VALUTAZIONE DEL PDZ
6. IL MONITORAGGIO, LA VERIFICA E LA VALUTAZIONE DEL PDZ 1 IL MONITORAGGIO, LA VERIFICA E LA VALUTAZIONE DEL PDZ 1. Premessa Il monitoraggio, la verifica e la valutazione del Piano di Zona, così come delle
DettagliGli orientamenti della Regione Sardegna sui sistemi di valutazione e classificazione dell anziano e del disabile
Dai sistemi di valutazione e classificazione un modello per la governance Gli orientamenti della Regione Sardegna sui sistemi di valutazione e classificazione dell anziano e del disabile Cagliari, 26 ottobre
DettagliI CONSULTORI FAMILIARI INTEGRATI DEL TERRITORIO DI ASL MILANO
I CONSULTORI FAMILIARI INTEGRATI DEL TERRITORIO DI ASL MILANO INDICE Sedi e orari di apertura Risorse Utenza Prestazioni erogate Criticità Prospettive per il futuro Consultori SEDI E ORARI DI APERTURA
DettagliLinee di Indirizzo per la riorganizzazione del sistema di Servizi e Strutture per le Dipendenze Normativa di riferimento
Linee di Indirizzo per la riorganizzazione del sistema di Servizi e Strutture per le Dipendenze Normativa di riferimento D.P.R. 309/90 D.M. 444/90 L. n.45/99 D.M. del 14/06/02 L. n.328/00 L. n.125/01 Atto
DettagliSERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Ferrara
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Ferrara 1 Il contesto di riferimento 2 Il profilo aziendale 3 Obiettivi istituzionali e strategie aziendali 4 Condizioni di
DettagliVerso nuove formule gestionali dei servizi sociali: dal Consorzio In.Re.Te. all Unione
Corso finanziato dalla Provincia di Torino Ivrea, 8 febbraio 2012 Verso nuove formule gestionali dei servizi sociali: dal Consorzio In.Re.Te. all Unione a cura di: Dott. Marco Bertocchi: Consulente Labser
DettagliAspetti sull organizzazione Distrettuale futura in Piemonte. Ragnar Gullstrand IRES
Aspetti sull organizzazione Distrettuale futura in Piemonte Ragnar Gullstrand IRES La leggenda dell Araba Fenice E bellissima, tutti la conoscono ma nessuno l ha mai vista. 2 Equità (giornate di degenza
DettagliLa trasformazione delle Cure Primarie nel Servizio sanitario italiano. Un analisi di progetti ed esperienze di Case della Salute in Emilia Romagna
Pierpaola Pierucci Laboratorio Paracelso Università degli Studi di Ferrara pierpaola.pierucci@unife.it La trasformazione delle Cure Primarie nel Servizio sanitario italiano. Un analisi di progetti ed esperienze
DettagliIL PERCORSO DI LAVORO - AREA INFANZIA - ZONA VALDARNO INFERIORE
IL PERCORSO DI LAVORO - AREA INFANZIA - ZONA VALDARNO INFERIORE Gloria Tognetti & Barbara Pagni Coordinamento Gestionale e Pedagogico Zonale del Valdarno Inferiore La Conferenza, in raccordo agli indirizzi
DettagliPROGRAMMA DI AZIONI INNOVATIVE PER LA SALUTE MENTALE. Progetto Esecutivo
PROGRAMMA DI AZIONI INNOVATIVE PER LA SALUTE MENTALE Progetto Esecutivo Titolo del programma Sviluppo nei Dipartimenti di Salute Mentale dei processi di Miglioramento Continuo di Qualità attraverso l applicazione
DettagliREGOLAMENTO GRUPPI DI LAVORO AZIENDALI PER LA SICUREZZA (GLAS) REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO. rev Data
REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE! Via S. Lorenzo, 101 01100 VITERBO O761-339608 FAX 0761-226472 e.mail: dir.spp@asl.vt.it GRUPPI DI LAVORO AZIENDALI PER
DettagliSoggetti e funzioni della programmazione sociale
Servizio Sanità e Servizi Sociali Soggetti e funzioni della programmazione sociale a cura di Maria Lodovica Fratti Dirigente Servizio Sanità e Servizi Sociali Regione Emilia Romagna Programma annuale degli
Dettagli2. TITOLO AZIONE Potenziamento A.D.I. Assistenza Domiciliare Integrata (AREA: ANZIANI e/o DISABILI)
1. NUMERO AZIONE 7 2. TITOLO AZIONE 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ EROGAZIONE DI CURE DOMICILIARI INTEGRATE DI PRIMO E SECONDO LIVELLO come definite nel documento della Commissione Nazionale LEA con Decreto
DettagliSPINA PATRIZIA Corso Vercelli 55/E Novara (ufficio) (ufficio)
F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo Telefono Fax E-mail Corso Vercelli 55/E - 28100 Novara 0321-3703582 (ufficio) 0321-3703557 (ufficio)
DettagliLe politiche sociosanitarie in Italia: realtà attuali e prospettive. La rete delle elette nelle Autonomie Locali del Polesine
Le politiche sociosanitarie in Italia: realtà attuali e prospettive La rete delle elette nelle Autonomie Locali del Polesine Rovigo, 15 ottobre 2005 Gianmaria Gioga Gli strumenti introdotti dalle riforme
DettagliLIVEAS Assistenza Domiciliare e Altro - Progetti di prevenzione
DIRITTI DEI BAMBINI E DOVERI DEGLI ADULTI 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Minori e Famiglia 5. Macrotipologia LIVEAS Assistenza
DettagliDIREZIONE SOCIALE. DGR 856 del 25/10/2013 in attuazione alla DGR X/116 del 14/05/2013
DIREZIONE SOCIALE DGR 856 del 25/10/2013 in attuazione alla DGR X/116 del 14/05/2013 Premessa Vista la normativa della Regione Lombardia: DGR X/116 del 14/05/2013: Determinazione in ordine all istituzione
DettagliL area vasta nel Veneto
L area vasta nel Veneto Orientamento dei Progetti di Area Vasta PROCESSO ACQUISTI Le Aree vaste si stanno orientando alla creazione: nel breve termine di modelli di governance di dipartimenti interaziendali
Dettaglidall adolescenza all età adulta: un modello per i servizi di Salute Mentale
Conferenza annuale per la salute mentale : un modello per i servizi di Salute Mentale Venerdì 22 Maggio 2009 Teatro della ASL di Brescia Viale Duca degli Abruzzi 15 1 2 IDENTIFICAZIONE E IMPOSTAZIONE DEL
DettagliVERSO UN SISTEMA INTEGRATO DI TUTELA SINDACALE IL RUOLO DELL OPERATORE POLIFUNZIONALE (MARZO 2016)
VERSO UN SISTEMA INTEGRATO DI TUTELA SINDACALE IL RUOLO DELL OPERATORE POLIFUNZIONALE (MARZO 2016) Premessa Con la delibera del 20 aprile 2015 il Comitato Direttivo della CGIL nazionale istituisce la figura
DettagliAzienda USL Pescara IL FARMACISTA : UN RIFERIMENTO PER LA GOVERNANCE AZIENDALE
Azienda USL Pescara IL FARMACISTA : UN RIFERIMENTO PER LA GOVERNANCE AZIENDALE Le scelte dell Asl di Pescara 2 - INTEGRAZIONE E TRASVERSALITA Agevolare forme di forte integrazione organizzativa tra: Stessa
DettagliIl Piano sociale e sanitario in Emilia-Romagna : la sfida dell integrazione
Il Piano sociale e sanitario in Emilia-Romagna 2008-2010: la sfida dell integrazione a cura di Anna Rosetti Direzione Sanità e Politiche sociali 23 aprile 2008 Piano Sociale e Sanitario 2008-2010 PRINCIPI
DettagliAllegato al Piano famiglia anno 2001
Allegato al Piano famiglia anno 2001 REGIONE ABRUZZO DIREZIONE QUALITÀ DELLA VITA, BENI ED ATTIVITÀ CULTURALI, PROMOZIONE SOCIALE Servizio Interventi Socio-Assistenziali LEGGE REGIONALE 02.05.1995, n 95
DettagliScheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi
Scheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi PIANO DI ZONA I triennio Annualità: I ann. II ann. III ann. Progetto di durata triennale AMBITO TERRITORIALE N.6 PROV TA ASL TA 1.1
DettagliA. O. SAN GERARDO DI MONZA
A. O. SAN GERARDO DI MONZA Il Dipartimento Infermieristico Tecnico Riabilitativo Aziendale DITRA Mission e vision Anna Maria RAIMONDI 13 novembre 2007 1 A. O. SAN GERARDO DI MONZA PRESIDI OSPEDALIERI PRESIDIO
DettagliDistretto Sanitario di Enna Distretto Sanitario di Piazza Armerina Distretto Sanitario di Nicosia Distretto Sanitario di Agira
L ambito territoriale dell ASP di Enna corrisponde a quello della provincia di Enna, nonché del Comune di Capizzi (ME), con una popolazione di circa 180.000 abitanti distribuiti in 2.563,13 Kmq. di superficie
DettagliMariella Martini Direttore Generale AUSL Reggio Emilia
FORUM della PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Roma - 10 maggio 2005 GOVERNO CLINICO QUALE INSIEME DI STRUMENTI E METODOLOGIE PER IL PERSEGUIMENTO DELLA CONTINUITA ASSISTENZIALE Mariella Martini Direttore Generale
DettagliCartella Clinica Elettronica Integrata: l esperienza dell Azienda ULSS 18 di Rovigo
Cartella Clinica Elettronica Integrata: l esperienza dell Azienda ULSS 18 di Rovigo Alessio Gasparetto Referente tecnico per l informatizzazione dei processi clinici SOC Innovazione e Gestione delle Tecnologie
DettagliPROTOCOLLO D INTESA tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità
TITOLO: Protocollo d intesa tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità - Presidenza del Consiglio dei Ministri per la realizzazione congiunta
DettagliDELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE
Regione del Veneto Azienda Unità Locale Socio Sanitaria OVEST VICENTINO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N 5 OVEST VICENTINO Sede Legale: Via Trento, 4 36071 ARZIGNANO (VI) DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE
DettagliPDTA. Gruppi Multidisciplinari. Continuità assistenziale tra servizi ospedalieri e territoriali (cure palliative,mmg).
ASSICURARE LA PRESA IN CARICO DELL ASSISTITO NELL INTERO PERCORSO ASSISTENZIALE GARANTIRE LA SICUREZZA DELLE PRESTAZIONI AL PAZIENTE, STRETTAMENTE CORRELATA ALL EXPERTISE CLINICA E AD UNA ADEGUATA ORGANIZZAZIONE
DettagliAVVISO PUBBLICO DIREZIONE DELLA STRUTTURA COMPLESSA OSPEDALIERA DI DIREZIONE OSPEDALIERA DELL ASSL DI ORISTANO
Allegato A alla Deliberazione n.675_ del 02/08/2017 AVVISO PUBBLICO DIREZIONE DELLA STRUTTURA COMPLESSA OSPEDALIERA DI DIREZIONE OSPEDALIERA DELL ASSL DI ORISTANO DEFINIZIONE DEL FABBISOGNO/PROFILO OGGETTIVO
DettagliCarta dei rapporti. tra ULSS 4 Alto Vicentino Comuni della Conferenza dei Sindaci e altri Enti Locali
Carta dei rapporti tra ULSS 4 Alto Vicentino Comuni della Conferenza dei Sindaci e altri Enti Locali Gennaio 2015 Indice Carta dei rapporti tra ULSS 4 Alto Vicentino, Comuni della Conferenza 1. Introduzione
DettagliPROTOCOLLO D INTESA. IN MATERIA DI SICUREZZA e per l esercizio coordinato delle funzioni di polizia locale tra. la PROVINCIA DI PISA e i COMUNI di
PROTOCOLLO D INTESA IN MATERIA DI SICUREZZA e per l esercizio coordinato delle funzioni di polizia locale tra la PROVINCIA DI PISA e i COMUNI di Orciano Pisano, Monteverdi M.mo, Casale M.mo, Guardistallo,
DettagliWelfare di seconda generazione per il benessere e la salute
Welfare di seconda generazione per il benessere e la salute Il sistema informativo a supporto del processo di innovazione dei servizi Ing. G. Paoli Regione Liguria Dipartimento Salute e Servizi Sociali
DettagliLa Cooperazione Sociale tra tecnologia, cure e solidarietà
ICT&ACTIVE AGEING: PROGETTI E NUOVE TECNOLOGIE PER LO SVILUPPO E IL SOSTEGNO DELL E-HEALTH E DELL INVECCHIAMENTO ATTIVO La Cooperazione Sociale tra tecnologia, cure e solidarietà Mario Monge "Capitale
DettagliPROGRAMMA DI AZIONI INNOVATIVE PER LA SALUTE MENTALE. Scheda sintetica di Programma
ALLEGATO 3 PROGRAMMA DI AZIONI INNOVATIVE PER LA SALUTE MENTALE Scheda sintetica di Programma Titolo del programma Sviluppo nei Dipartimenti di Salute Mentale dei processi di Miglioramento Continuo di
DettagliPLUS IGLESIAS PUNTO UNICO D ACCESSO
\ PLUS IGLESIAS Provincia di Carbonia/Iglesias Azienda Sanitaria Locale n. 7 Comuni di : Iglesias, Musei, Villamassargia, Domusnovas, Gonnesa, Fluminimaggiore, Buggerru. REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE
DettagliGabriella Viberti L evoluzione del ruolo della medicina di famiglia nella sanità nazionale e regionale
Gabriella Viberti L evoluzione del ruolo della medicina di famiglia nella sanità nazionale e regionale Evoluzione della medicina di famiglia: fino al 2000 Prima metà degli anni 2000: le forme di integrazione
DettagliCopia tratta dal sito Ufficiale della G.U.R.S Copia non valida per la commercializzazione
66 10-11-2017 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 49 ASSESSORATO DELLA FAMIGLIA, DELLE POLITICHE SOCIALI E DEL LAVORO DECRETO 16 ottobre 2017. Assegnazione ai distretti socio-sanitari
DettagliIl Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione
Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione 06/12/07 Mario Paganessi e Angela Daniela Stabilini 1 Definizione Il Case Management è un metodo di gestione integrato per il quale viene assegnata
DettagliLo sportello Unico Socio Sanitario Integrato
Lo sportello Socio Sanitario Integrato Consorzio Intercomunale per la gestione dei servizi socio-assistenziali dell Ovestticino (Comune di Cameri, Cerano, Galliate, Romentino, Sozzago e Trecate) ASL NO
DettagliTitolo evento Luogo,data. Cabina di Regia. 7 marzo Agostina Betta Coordinamento Pane e Internet
Titolo Titolo evento evento Luogo, Luogo,data data Cabina di Regia 7 marzo 2014 Agostina Betta Coordinamento Pane e Internet 2 f Linee sviluppo di Pane e Internet 2014-2017 Verso un sistema locale per
DettagliI PATTI AZIENDALI NELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE
Venezia, 13 dicembre 2005 Workshop Medicina Convenzionata III edizione I PATTI AZIENDALI NELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE Dott.. ANGELO LINO DEL FAVERO Direttore generale ULSS n. 7 Pieve di Soligo Coordinatore
DettagliALLEGATO A Dgr n. del pag. 1/8
giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATO A Dgr n. del pag. 1/8 PROGETTI TERRITORIALI VENETO ADOZIONI (P.T.V.A) 1. Presentazione delle progettualità Soggetto incaricato della presentazione Ciascuna Azienda
DettagliComunicazione al Consiglio Comunale. Generalità, contenuti e finalità del progetto MobilitYme. A cura del gruppo di lavoro
Comunicazione al Consiglio Comunale di. 2008 Generalità, contenuti e finalità del progetto MobilitYme A cura del gruppo di lavoro 1 Elementi chiave del progetto mobilità sostenibile bando tempi orari Stezzano
Dettagli