Organismi dannosi presenti in TIcino
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- Giorgia Simonetti
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1 Organismi dannosi presenti in TIcino Diabrotica del mais, Cancro colorato del platano, Coleottero giapponese, Cimice asiatica Giornata dei Comuni Rivera, Repubblica e Cantone Ticino Sezione dell agricoltura Servizio fitosanitario
2 Diabrotica del mais Diabrotica virgifera Diabrotica virgifera (Dv) è un coleottero proveniente dall America centrale È incluso nell allegato 1, parte A degli organismi nocivi particolarmente pericolosi nell ordinanza federale sulla protezione dei vegetali (OPV), pertanto la sua lotta è obbligatoria pag. 2
3 Ciclo Diabrotica virgifera Durata del ciclo: giorni Estate Pupa 2-3 settimane Adulto 1-4 settimane Autunno volo degli adulti Primavera crescita della larva nel suolo Larva 4 stadi: 5-9 settimane Uovo forma svernante Inverno l insetto passa l inverno come uovo pag. 3
4 Danni Diabrotica virgifera 1. Gli adulti non provocano danni rilevanti: qualche macchia su foglie ed infiorescenze apparato radicale distrutto dall attività trofica delle larve 2. I danni più rilevanti sono provocati dalle larve, in quanto si nutrono delle radici pag. 4
5 Diffusione Diabrotica virgifera Primo ritrovamento in Italia: 1998 a Venezia Prime catture in Ticino: nel 2000 cattura di 4 adulti ad Agno Scoperta di un grande focolaio: nel 2001 nei pressi del raccordo ferroviario di Novazzano Dal 2003: presenza di adulti in tutto il Cantone pag. 5
6 Lotta Diabrotica virgifera La lotta chimica è sconsigliata oltre a causare problemi ambientali, non da garanzia di buona efficacia La sola misura di lotta efficace è la rotazione su suolo seminato a mais, l anno successivo deve seguire un altra coltura, in modo da impedire lo sviluppo delle larve di Dv che si trovano nel terreno pag. 6
7 Lotta (2) Diabrotica virgifera Essendo obbligatoria, la lotta è regolamentata da decisione annue emanate dalla Sezione dell agricoltura ( ) Per il 2019 vige in tutto il Cantone Ticino il divieto di coltivare mais sulle superfici già interessate dalla stessa coltura nel corso dell'annata 2018 (divieto di ristoppio). Tale misura è valida anche per le seconde colture di mais e per le piccole parcelle di mais da polenta. Ai Comuni del Cantone è dato l'obbligo di censire tutte le superfici coltivate a mais nel 2018 e di segnalare eventuali casi di ristoppio riscontrati nel 2019 alla Sezione dell'agricoltura entro il 1 giugno 2019 La collaborazione dei comuni risulta anche in questo caso fondamentale pag. 7
8 Cancro colorato del platano Ceratocystis platani pag. 8
9 Introduzione Ceratocystis platani dato il suo potere distruttivo, il cancro colorato del platano (ccp) è considerato un organismo particolarmente pericoloso vige l obbligo di annunciare qualsiasi caso sospetto la lotta è obbligatoria in ossequio alle direttive del 2 ottobre 2017 emanate dalla Sezione dell agricoltura nuove direttive: in preparazione pag. 9
10 Presentazione Ceratocystis platani L agente del ccp (Ceratocystis platani) è un fungo che colpisce diverse specie del genere Platanus tra le principali abbiamo: Platano occidentale o americano Platano orientale Platano comune P. occidentalis P. orientalis P. hybrida pag. 10
11 Diffusione Ceratocystis platani Areale di origine: America, parte orientale Espansione: è stata introdotta in Europa (Francia) durante la seconda guerra mondiale, con le casse di munizioni ( Marsiglia 1945) Diffusione attuale della malattia: in America, in Asia (Armenia), Francia, Spagna, Italia (ubiquitaria) e Svizzera In Ticino: si suppone arrivata negli anni 70, quando il patogeno ha avuto una forte espansione generale. In realtà il fungo ha potuto essere isolato per la prima volta solo nel 1986, su un platano morente nel comune di Balerna Da allora, sono stati rinvenuti diversi focolai (Carta di distribuzione) pag. 11
12 Ceratocystis platani Cancro colorato del platano in Ticino pag. 12
13 Sintomatologia Ceratocystis platani Periodo migliore per l osservazione: primavera estate Caratteristiche macroscopiche di un albero colpito: clorosi più o meno estese disseccamento delle branche sviluppo stentato pag. 13
14 Sintomi: da breve distanza Ceratocystis platani Sul tronco e sulle grosse branche si evidenziano dei rigonfiamenti e imbrunimenti dei tessuti corticali In seguito queste bollosità si spaccano longitudinalmente lasciando scoperta la zona xilematica sottostante, che assume una colorazione dal bruno al violaceo pag. 14
15 Sintomi: da breve distanza (2) Ceratocystis platani Necrosi provocata dal fungo che sale come una fiamma sul tronco Confini fra tessuti colpiti e tessuti sani ben definiti pag. 15
16 Sintomi: da breve distanza (3) Ceratocystis platani Durante il taglio, sono visibili delle macchie nerastre come conseguenza dell ostruzione dei vasi xilematici pag. 16
17 Epidemiologia Ceratocystis platani Il fungo si riproduce tramite la produzione di spore Il patogeno riesce a penetrare nella pianta solo se messo a contatto con i tessuti vivi del legno (ferite o soluzioni di continuità quali le anastomosi radicali) Una volta superata la parete corticale, invade i tessuti legnosi interni, espandendosi rapidamente Le condizioni ottimali per lo sviluppo del fungo sono temperature di C La sua diffusione è minima con temperature tra 5 a 10 C, mentre si arresta al di sotto di 5-10 C e al di sopra dei 35 C pag. 17
18 Contenimento Ceratocystis platani Misure di profilassi: Eseguire la potatura esclusivamente durante il riposo vegetativo della pianta (completa caduta delle foglie). Essa va limitata al minimo indispensabile, evitando capitozzature È consigliabile ricoprire i tagli di potatura con soluzioni fungistatiche e cicatrizzanti Disinfettare gli attrezzi di potatura al passaggio di ogni pianta Evitare traumi e/o ferite accidentali pag. 18
19 pag. 19
20 Direttive fitosanitarie Ceratocystis platani Scopo contrastare la diffusione di questo patogeno di quarantena attraverso l'adozione di alcune specifiche tecniche In particolare per ciò che attiene l abbattimento dei platani infetti il trasporto e lo smaltimento del legname infetto la potatura dei platani In seguito a ripetute trasgressioni notificate negli scorsi anni, dal 2019 si sono introdotte delle sanzioni fino a fr. (art. 43 LAgr) per l inosservanza delle misure ordinate dalla Sezione dell Agricoltura pag. 20
21 Coleottero giapponese Popillia japonica pag. 21
22 Introduzione Popillia japonica Animali e piante si evolvono in equilibrio con predatori e parassiti che ne controllano naturalmente la popolazione Questo spesso non accade con le specie esotiche che, prive di competitori naturali, si diffondono facilmente causando danni agli ecosistemi e quindi anche all agricoltura pag. 22
23 Presentazione Popillia japonica Popillia japonica (Pj) un coleottero appartenente alla Famiglia dei Rutelidi, simile al comune maggiolino È originario del Giappone e dell isola russa di Kunashir È considerato organismo di quarantena (lista A1 OEPP, scheda informativa n 40), link: In Svizzera è considerato organismo di quarantena dal 1985 (allegato 1, parte A, capitolo I, lettera a, 16.2 OPV) È estremamente polifago: ha al suo attivo più di 100 piante ospiti, tra cui pomodoro, nocciolo, vite, pero, pesco e fragole, per citarne solo alcune ad interesse agrario pag. 23
24 Determinazione Popillia japonica La forma più riconoscibile è l adulto, in quanto ha diversi caratteri distintivi: ha forma ovale, di lunghezza tra gli 8-12 mm capo e pronoto: verde metallico elitre: color rame carattere distintivo: presenza di 5 ciuffi di peli bianchi per lato e 2 all estremità pag. 24
25 Biologia in qualche cifra Popillia japonica Femmine: Adulti Volo si accoppiano più volte in media depongono dalle 40 alle 60 uova scavano buche nel terreno (5-10 cm di profondità) per deporre 3-4 uova per volta (di preferenza prati di graminacee) vita media: dalle 4 alle 6 settimane condizioni ideali: T C = C; HR < 60%, vento < 20 km/h non volano con pioggia e nuvole eseguono spostamenti anche di 5 miglia in condizioni favorevoli: ampliamento dei confini dell'area infestata tra 2 e 10 miglia/anno pag. 25
26 Ciclo Popillia japonica larva svernante in profondità nel terreno larva si nutre di radici pupa adulto: deposizione uova picco adulti larva si nutre di radici scomparsa adulti larva svernante in profondità nel terreno pag. 26
27 Lo sviluppo larvale Popillia japonica Lo sviluppo delle uova richiede una buona umidità del terreno Le uova schiudono in giorni I tre stadi larvali si nutrono di radici Lo svernamento è sostenuto di norma da larve di 3 età (presenti da metà settembre) Movimento della larva in superficie o in profondità secondo le condizioni di temperatura e umidità del terreno pag. 27
28 Danni Popillia japonica necrosi fogliari, defogliazioni ortica (Ortica dioica) vigna (Vitis vinifera) rovo (Rubus spp.) nocciolo (Corylus avellana) ciliegio selvatico (Prunus avium) luppolo (Humulus lupulus) pag. 28
29 Danni adulti Popillia japonica Indebolimento generale della pianta pag. 29
30 Danni adulti (2) Popillia japonica attacco sui fiori salcerella (Lythrum salicaria) rosa (Rosa spp.) pag. 30
31 Danni adulti (3) Popillia japonica Diminuzione o assenza di produzione (colture agricole) lampone (Rubus idaeus) pag. 31
32 Danni larve Popillia japonica Danni a prati (di graminacee), tappeti erbosi di giardini e campi da golf, erosioni delle radici pag. 32
33 Evoluzione Popillia japonica Nel 1911 Pj è arrivato in America orientale e centrale e sud est del Canada Nel 1970 è arrivato nelle Azzorre Nel 2014 è arrivato in Italia, nell areale del Parco del Ticino, interessando le Regioni Lombardia e Piemonte Nel 2017 ha raggiunto il nostro Cantone: rilevato solo in una trappola di Stabio, nessun individuo trovato in natura pag. 33
34 Situazione attuale Popillia japonica In Italia: stagione 2015: i due Servizi fitosanitari hanno organizzato una vasta campagna di cattura massale e solo in Piemonte sono stati catturati più di 8 mio d insetti stagione 2016: malgrado gli sforzi per contenere il focolaio, l espansione di Pj avanza e vengono catturati 21 mio d insetti. Vengono autorizzati i trattamenti nei vivai e vengono fatte le prime prove di lotta con i nematodi. Risultati promettenti ma non sufficienti stagione 2017: proseguimento del monitoraggio e della catture massali: solo in Piemonte sono state posizionate trappole e sono stati catturati ca. 50 mio di Pj (superficie del focolaio: ca km 2 ) stagione 2018: focolaio attuale (ottobre 2018) (ottobre 2018) pag. 34
35 Situazione attuale Popillia japonica In Ticino: stagione 2016: cominciato monitoraggio con il posizionamento di 3 trappole per la cattura massale, poste lungo il confine (Stabio, Novazzano e Magadino) stagione 2017: scoperti i primi adulti nella trappola di Stabio. In tutta la stagione sono stati catturati 24 individui, sempre nella stessa trappola. Nessuna Pj ritrovata in natura Stagione 2018: Aumentato il numero di trappole (10 in totale). Anche quest anno, l unica trappola che ha catturato è stata quella di Stabio, per un totale di 147 Pj. Malpensa pag. 35
36 Stagione 2019 Popillia japonica In Ticino: proseguimento del monitoraggio con 10 trappole per la cattura massale collaborazione con gli Istituti di ricerca, in particolare con Agroscope Reckenholz, per la messa a punto di tecniche di lotta biologica (funghi entomopatogeni) informazione alla popolazione tramite schede tecniche attualizzate, comunicati stampa e bollettini fitosanitari stimolare la collaborazione con gli uffici tecnici dei comuni ed i privati cittadini ottenere il maggior numero di segnalazione di eventuali ritrovamenti pag. 36
37 Cimice asiatica Halyomorpha halys pag. 37
38 Distribuzione Halyomorpha halys prima segnalazione: Zurigo, Seefeld, nel 2004 (identificazione fatta dall Ufficio Federale delle Foreste di Birmensdorf) tra il 2005 ed il 2011: osservazioni sporadiche a Zurigo città settembre 2012: in una coltivazione di peperoni in una serra di Zurigo sono stati annunciati i primi danni, ma niente di incisivo nel 2013 c è stata una rapida espansione della colonia: trovata in Ticino (agosto) e a Ginevra (ottobre), ma anche oltre confine (Strasburgo e Milano) pag. 38
39 Distribuzione in Svizzera Halyomorpha halys , estero BS Strasburgo SH ZH I focolai annunciati nel resto della Svizzera si trovano soprattutto nei campi BE coltivati e nei giardini privati, ma dal 2017 sono stati segnalati i primi danni anche in altri cantoni TG SG GE Milano TI Dal 2015 primi gravi danni nei frutteti in Ticino (soprattutto pesche e ciliegie, ma anche mele, pere e piccoli frutti) pag. 39
40 Distribuzione in Ticino Halyomorpha halys Dal suo arrivo ufficiale, ha avuto un espansione estremamente rapida, e attualmente è presente in tutto il territorio cantonale La sua distribuzione non è comunque omogenea: le popolazioni più numerose si trovano tra i boschetti e le aree coltivate pag. 40
41 N catture N catture Monitoraggio con trappole a feromoni Halyomorpha halys Catture Halyomorpha halys, Seseglio, 2017 Trappola prototipo, Trécé, nocciolo Catture Halyomorpha halys, Seseglio, 2018 Trappola prototipo, Trécé, nocciolo Catture totali 2017: Adulti: 726 Neanidi: Catture totali 2018: Adulti: 642 Neanidi: % in meno di adulti 59% in meno di neanidi Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Adulti Neanidi Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Adulti Neanidi pag. 41
42 Biologia Halyomorpha halys tra aprile e maggio gli adulti svernanti riprendono l attività tra giugno e luglio le femmine depongono le uova a gruppi di nella pagina inferiore delle foglie (1 generazione) pag. 42
43 Biologia (2) Halyomorpha halys neanidi neanidi (5 stadi) (5 stadi) I a II a adulti adulti svernanti uova uova alle nostre latitudini, compie almeno 2 generazioni all anno sverna come adulto in ripari di diversa natura ha comportamento gregario pag. 43
44 Danni alle colture Halyomorpha halys È in grado di pungere e danneggiare i frutti rendendoli: più sensibili alle malattie, in particolare ai marciumi non adatti al commercio In caso di forti infestazioni, il frutto diventa amaro ed insipido (però non lascia il gusto di «cimiciato»!) attenzione alla presenza di H. halys nei frutti destinati alla lavorazione (succhi, marmellate, gelatine,..): conferisce cattivi gusti al prodotto! Coreide marginato (Coreus marginatus): conferisce odore di cimice alla frutta pag. 44
45 pag. 45
46 Danni (effetti secondari) Halyomorpha halys In autunno costituisce aggregati di numerosi individui Colonizza abitazioni e/o magazzini durante la fase di svernamento pag. 46
47 Lotta: cosa si può fare Halyomorpha halys Lotta meccanica consiste nell eliminazione manuale di uova e adulti Protezione delle colture con le reti antigrandine costituiscono una barriera solo per l insetto adulto, sono adatte solo se piazzate ad inizio stagione anti-insetto non lasciano passare né le giovani neanidi, né gli adulti. Inoltre sono una buona soluzione anche per altri tipi di fitofagi (Drosophila suzukii, carpocapsa, tentredini, mosca del ciliegio, ). Purtroppo non sono sempre attuabili! pag. 47
48 Lotta: cosa non si può fare Halyomorpha halys Prodotti in omologazione? Efficacia? in Svizzera, ancora nessun prodotto è stato omologato a questo scopo finora testati gli esteri fosforici e i neonicotinoidi: risultati scadenti in quanto non sempre funzionano oppure riescono ad abbattere solo la piccola parte di popolazione presente in quel momento nella parcella? l utilizzo del caolino (argilla) potrebbe avere un effetto disseccante sugli insetti. Test? Omologazione? pag. 48
49 Lotta biologica: da sapere Halyomorpha halys il parassitoïde capace di tenere sotto controllo le popolazioni di H. halys nei suoi areali d origine si chiama Trissolcus japonicus Un eventuale rilascio nell ambiente di questo insetto ai fini di una lotta biologica sottostà ad una procedura ai sensi dell articolo 30 dell ordinanza del 10 settembre 2008 sull emissione deliberata nell ambiente (OEDA; RS ) misura di difficile attuazione (bio-sicurezza) Trissolcus japonicus pag. 49
50 Lotta biologica: di attualità Halyomorpha halys Prove scientifiche in corso delle ricerche internazionali (per la Svizzera: CABI Bioscience, Delémont) sono in corso per stabilire se esistono degli ooparassitoïdi indigeni, sufficientemente efficaci a garantire una lotta biologica (in particolare Anastatus bifasciatus) dal 2017: lavori in corso in Ticino Dalla campagna di ricerca dell anno scorso, è risultato che A. bifasciatus è presente su territorio cantonale (trovate le prime uova parassitate)! nel 2018, T. Haye ed il suo gruppo di ricercatori (CABI, Delémont) hanno individuato i primi Trissolcus japonicus (E:\ _s pdf) in un meleto a conduzione biologica del Luganese pag. 50 Anastatus bifasciatus
51 Uova di cimice marmorizzata (Halyomorpha halys) 1 ritrovamento stagionale: Balerna, Riva San Vitale: Uova di cimice marmorizzata (Halyomorpha halys) PARASSITIZZATE Riequilibrare un ecosistema turbato da un nuovo arrivo è un meccanismo che richiede sempre molto tempo! pag. 51
52 Conclusioni Halyomorpha halys Al momento crediamo che la combinazione dei seguenti metodi sia l approccio più efficace per contenere la popolazione: a fine estate, nelle zone particolarmente colpite, effettuare una disinfestazione della casa per controllare la popolazione svernante (che sarà quella che provocherà i danni alle colture nella primavera successiva) se possibile, nelle parcelle particolarmente sensibili, utilizzare le reti per proteggere le colture se possibile, ogniqualvolta le si incontrano, eliminare le cimici utilizzando un contenitore con dell acqua saponata pratiche colturali: mantenere la chioma delle piante da frutto sempre ben arieggiata (praticare anche le potature verdi) non appena disponibili: trappole a feromoni? Parassitoïdi? pag. 52
53 Ulteriori informazioni Cristina Marazzi Viale Stefano Franscini 17 Telefono: Repubblica e Cantone Ticino Sezione dell Agricoltura Dipartimento delle Finanze e dell Economia
La cimice marmorizzata (Hh) Halyomorpha halys
(Hh) Resoconto stagione 2018 Sant Antonino, 15.02.2019 Repubblica e Cantone Ticino Cristina Marazzi Sezione dell agricoltura Servizio fitosanitario Distribuzione in Ticino Dal suo arrivo ufficiale, ha
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