Il vento. Il vento. Il vento 10/02/2019

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1 è lo spostamento di una massa d aria provocato da una differenza di pressione. L aria infatti si sposta da una zona di alta pressione (area anticiclonica) verso una di bassa pressione (zona ciclonica). Quanto più ampia è la differenza di pressione (gradiente barico), tanto maggiore è la forza del vento. La forza di un vento si valuta attraverso la scala di Beaufort. Nelle zone anticicloniche l aria è più densa e scende in basso, mentre in quelle cicloniche è meno densa e sale in alto. Tra queste due zone si instaura allora un flusso d aria: il vento. In alta quota si ha il fenomeno inverso: si forma una corrente d aria verso la zona anticiclonica. Si forma in questo modo una cella convettiva. 1

2 La direzione del vento dovrebbe essere rettilinea, in realtà è curvilinea a causa della forza di Coriolis: nel nostro emisfero l aria che esce da una zona anticiclonica subisce una rotazione in senso orario (verso destra), nell emisfero opposto in senso antiorario (verso sinistra) direzione del vento Classificazione I venti si classificano in: 1. costanti, 2. periodici, 3. variabili. I venti costanti sono quelli che soffiano tutto l anno nella stessa direzione e nello stesso senso. I venti periodici sono quelli che, pur mantenendo all incirca la stessa direzione, invertono periodicamente il loro verso. I venti variabili, tipici delle zone temperate, soffiano irregolarmente. Venti costanti Un esempio di venti costanti sono gli alisei, che si generano nelle zone tropicali e si dirigono verso quelle equatoriali. Per effetto del forte riscaldamento, all equatore si formano masse di aria calda e umida che salgono verso l alto. In quota l aria si raffredda e torna verso il basso spostandosi in direzione dei tropici. Qui l aria ridiscende al suolo e si dirige nuovamente verso l equatore, dove, una volta riscaldata, riprende il ciclo. La cella convettiva che si forma è detta cella di Hadley. 2

3 Venti periodici Sono venti che invertono il senso in cui spirano nel corso delle stagioni o anche nel corso di una stessa giornata. Cambia solo il verso ma non la direzione. Esempi di venti periodici sono le brezze e i monsoni. Le brezze La brezza è un vento che inverte la direzione nell arco del giorno. Durante il dì gli strati d aria sopra la terraferma si riscaldano più rapidamente rispetto a quelli che si trovano sopra al mare: si ha quindi alta pressione sul mare e bassa pressione sulla terra. Di conseguenza l aria si sposta dal mare verso terra: brezza di mare. Durante la notte il raffreddamento della terra è rapido e l aria è più fredda e si muove allora dalla terra verso il mare: brezza di terra. Fenomeni simili sono la brezza di monte e di valle, la brezza di lago e di riva. I monsoni I monsoni sono venti periodici causati dal contrasto termico stagionale tra le aree continentali e quelle oceaniche. In primavera-estate (monsone estivo) soffiano dall oceano verso il continente; in autunno-inverno (monsone invernale) invertono il senso e soffiano dal continente verso l oceano. I monsoni estivi portano l umidità raccolta dal mare e sono quindi portatori di abbondanti piogge. 3

4 Venti variabili I venti variabili sono in grado di cambiare sia la direzione che il verso. Sono detti anche venti locali in quanto sono legati a condizioni locali di pressione atmosferica. Nell area mediterranea si classificano a seconda della direzione da cui provengono, secondo la cosiddetta rosa dei venti. I nomi risalgono al XV-XVI secolo, al tempo delle repubbliche marinare, e furono dati dai veneziani che avevano come punto di riferimento il mar Ionio, al centro dei loro traffici commerciali. Venti variabili Scirocco: così chiamato perché sembra provenire dalla Siria, è un vento caldo che soffia in estate e in autunno. Tramontana: dal latino trans-montana, perché proviene dai monti, è un vento freddo dei mesi invernali. Maestrale: proviene da Venezia, La Maestra; è un vento di nordovest e porta aria fresca. Libeccio: dalla Libia, è un vento caldo e umido di sud-ovest. Bora: dall antico nome con cui si indicava il nord (Borea), è un vento freddo simile alla tramontana. Fohn: dal latino Favonio, è un vento caldo e secco che proviene dalle Alpi. Circolazione atmosferica Nella troposfera esistono, per ciascun emisfero, tre grandi sistemi di circolazione atmosferica che prendono il nome di: cella di Hadley cella di Ferrel cella polare 4

5 Cella di Hadley La cella di Hadley è situata in prossimità dell Equatore. Qui l aria, intensamente riscaldata, sale originando una bassa pressione. L aria risalita si sposta verso i tropici e poi, raffreddatasi, scende creando due zone di alte pressioni. Quest aria ritorna poi verso l equatore formando gli alisei. Cella di Ferrel e cella polare Dall alta pressione subtropicale l aria si dirige anche verso le basse pressioni formando altre due celle convettive. In corrispondenza dei poli l aria si raffredda e di conseguenza scende, formando zone di alta pressione. Dai poli l aria si muove poi verso le medie latitudini, costituendo la cella polare. Correnti a getto Al limite superiore della troposfera delle forti correnti d alta quota chiudono le celle: sono le correnti a getto. Si tratta di quattro flussi d aria (due per ciascun emisfero) che circolano sinuosamente intorno al globo nello stesso verso della rotazione della Terra, raggiungendo velocità fino a 500 km/h. 5

6 Correnti a getto La corrente a getto polare ha un andamento assai irregolare e forma profonde «saccature». I cambiamenti nelle sue ondulazioni determinano lo spostamento delle aree di alta e di bassa pressione, e quindi influenzano il clima. La corrente a getto subtropicale è meno sinuosa. Cambia posizione durante l anno: in inverno si avvicina all Equatore, mentre in estate si sposta verso il polo. 6