CRITERI PER L APPLICAZIONE DELLA LEGGE PROVINCIALE 7 NOVEMBRE 2005, N. 15 E DEL SUO REGOLAMENTO DI ESECUZIONE

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1 Allegato n. 1 alla deliberazione del Comitato esecutivo n.9 di data 25 gennaio 2016 IL SEGRETARIO GENERALE f.to dott. Adriano Ceolan CRITERI PER L APPLICAZIONE DELLA LEGGE PROVINCIALE 7 NOVEMBRE 2005, N. 15 E DEL SUO REGOLAMENTO DI ESECUZIONE 1) L.P. 15/2005 articolo 5, comma 4, e articolo 6, comma 5 bis. Individuazione del numero di alloggi pubblici da destinare alla locazione a favore di nuclei familiari in condizione di particolare bisogno abitativo. Il comma 4 dell articolo 5 della L.P. 15/2005 prevede che in casi straordinari di urgente necessità, gli alloggi di cui al comma 1 sono messi a disposizione da ITEA Spa, in via temporanea e secondo quanto previsto dalla convenzione con gli enti locali, a soggetti individuati dagli enti locali medesimi prescindendo dalle graduatorie. L articolo 26 del Regolamento di esecuzione dispone che i nuclei familiari in possesso dei requisiti per l accesso alle agevolazioni in materia di edilizia abitativa pubblica di cui all articolo 4, prescindendo dalla presenza o dalla collocazione nella graduatoria di cui all articolo 7, possono presentare domanda di locazione temporanea di un alloggio a canone sostenibile nei seguenti casi straordinari di urgente necessità: a) sgombero dell alloggio occupato, ove il nucleo familiare ha la propria residenza, disposto dalla competente autorità; b) situazioni alloggiative improprie, vale a dire carenti sotto il profilo igienico-sanitario, e comunque gravemente pregiudizievoli alla salute degli occupanti, che perdurino da almeno 24 mesi dalla data di presentazione della domanda e vengano accertate dal servizio sanitario provinciale; c) incapacità di soddisfare, autonomamente o tramite rete familiare, il bisogno alloggiativo, accertata dal servizio sociale dell ente locale in relazione a nuclei familiari caratterizzati da particolare disagio; d) situazione di grave disagio sociale in cui sono coinvolti minori, accertate con provvedimenti dell autorità giudiziaria competente in materia di minori oppure dal sevizio sociale territorialmente competente; e) ragioni di sicurezza personale o familiare accertate dal servizio sociale dell ente locale oppure dalle strutture provinciali competenti, anche limitatamente alle esigenze di uno o più componenti il nucleo familiare: L assegnazione in via d urgenza ha la durata massima di tre anni prorogabile in presenza di gravi e giustificati motivi e previa verifica della persistenza della situazione di emergenza abitativa. La deliberazione della Giunta provinciale n di data 30 aprile 2010 prevede inoltre la possibilità di autorizzare la locazione di alloggi pubblici a canone concordato a nuclei familiari non in possesso dei requisiti nei casi espressamente determinati al punto 4 del deliberato. Ai sensi del comma 5 dell articolo 34 si stabilisce in numero 3 gli alloggi da destinare ad emergenze abitative per l anno Le autorizzazioni deliberate in favore di cittadini extracomunitari in condizione di urgente necessità abitativa non si considerano comprese nella quota minima da destinare ad immigrati stranieri.

2 2) Legge provinciale 7 novembre 2005, n. 15. Atto di indirizzo in merito alle quote di alloggi pubblici da destinare agli immigrati stranieri per l anno L articolo 1, secondo comma, lettera c) della L.P. 15/2005, n. 15, stabilisce che sono riservati alla Provincia la funzione di indirizzo e di coordinamento concernente, in particolare, la definizione degli standard o livelli minimi delle prestazioni pubbliche nel rispetto di quelli definiti dallo Stato; la funzione di indirizzo e coordinamento si svolge mediante atti di carattere generale adottati previo intesa in seno alla Conferenza permanente per i rapporti tra la Provincia e le autonomie locali, ove costituita, e previo parere della competente commissione permanente del Consiglio provinciale. Ravvisato che non risulta ancora approvato il documento inerente le linee di indirizzo e coordinamento agli enti locali concernenti la politica della casa approvato dalla Giunta provinciale previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra la Provincia e le autonomie locali nonché previo parere della competente Commissione consigliare. Si propone di destinare ai cittadini stranieri per l anno 2016 una quota di alloggi pubblici pari al 10% degli alloggi disponibili in base alle graduatorie vigenti. Sarà pertanto autorizzata in favore dei nuclei familiari di immigrati stranieri, in base alle graduatorie vigenti, una locazione ogni dieci assegnazioni effettuate per cittadini comunitari. Tale quota potrà essere superata nei casi particolari in cui l alloggio, collocato in zone periferiche, risulti non facilmente assegnabile, sentito il Sindaco del Comune interessato. 3) Articolo 4, comma 2, del Regolamento di esecuzione della L.P. 7 novembre 2005, n. 15. Disposizioni in materia di determinazione della condizione economico-patrimoniale del nucleo familiare. Premesso che l articolo 4, comma 2, del Regolamento di esecuzione della L.P. 7 novembre 2005, n. 15, Disposizioni in materia di determinazione della condizione economico-patrimoniale del nucleo familiare stabilisce che: a) l indicatore della condizione economico-patrimoniale del nucleo familiare (ICEF) non può essere superiore al valore di 0,23 secondo quanto indicato nell Allegato 1), punto 2 del Regolamento. b) L Ente locale può aumentare o diminuire il predetto valore fino ad un massimo di 0,02. Dato atto che la raccolta delle domande di edilizia abitativa pubblica che inizia con il 1 luglio 2012 e termina il 31 dicembre 2012 è la prima effettuata dalla Comunità, e considerate le risorse economiche della medesima, si ritiene di non effettuare alcun spostamento nell indicatore della condizione economico-patrimoniale del nucleo familiare (ICEF) e pertanto di mantenere l indicatore pari a 0,23 stabilito nel Regolamento della L.P. 7 novembre 2005, n ) Articolo 9, comma 1, Regolamento di esecuzione della L.P. 15/2005. Termini per l accettazione o il rifiuto dell alloggio pubblico proposto. L articolo 9, comma 1, del Regolamento di esecuzione della L.P. 15/2005 dispone che l Ente locale comunica al soggetto richiedente utilmente collocato in graduatoria la disponibilità di un alloggio e chiede l attestazione del possesso dei requisiti previsti dall articolo 2. L alloggio proposto è accettato o rifiutato dall interessato nel termine stabilito dall ente locale.

3 Ciò premesso, sentito l ufficio edilizia pubblica, si stabilisce in 10 giorni dal ricevimento della comunicazione di disponibilità dell alloggio pubblico il termine per l accettazione o il rifiuto dell alloggio. La proposta dell alloggio è di norma effettuata mediante lettera raccomandata AR. La mancata accettazione nel termine sopra stabilito comporta ai sensi dell articolo 11, comma 1, del Regolamento: a) la decadenza dal beneficio; b) l esclusione dalla graduatoria; c) l inammissibilità della domanda di alloggio a canone sostenibile per 5 anni decorrenti dalla data del rifiuto o, in caso di mancato riscontro, dalla scadenza del termine per l accettazione dell alloggio offerto in locazione. 5) Legge provinciale 7 novembre 2005, n. 15, articolo 6 bis. Criteri per valutare la non idoneità dell alloggio nei casi previsti dall articolo 6 bis, commi 1, 2 e 3 Tutela dei soggetti deboli. Premesso che: l articolo 6 bis, comma 1, della legge provinciale n. 15/2005 Tutela dei soggetti deboli permette ai nuclei familiari che occupano alloggi pubblici sulla base di provvedimenti di assegnazione adottati ai sensi delle precedenti leggi provinciali, compresi quelli assegnati in base agli articoli 28 e 29 della legge provinciale 13 novembre 1992, n. 21 o di contratti di locazione stipulati ai sensi della legge provinciale 15/2005, anche in assenza del requisito economico richiesto o in presenza di un diritto reale di proprietà, usufrutto o abitazione su un altro alloggio non idoneo alle peculiari condizioni di difficoltà presentate, la permanenza nell alloggio, attraverso la stipula o il rinnovo di un contratto di locazione nei casi in cui: sia presente nel nucleo familiare un componente con grado di invalidità pari o superiore al 75%, oppure con accertata difficoltà a svolgere gli atti quotidiani della vita o con accertata difficoltà a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell età o sia presente almeno un componente ultrasessantacinquenne. Il comma 2 prevede che i soggetti di cui al comma 1 possono presentare domanda per la locazione di un alloggio ancorché i componenti del nucleo di appartenenza siano titolari, o lo sono stati nel triennio precedente, di un diritto reale di proprietà, usufrutto o abitazione su altro alloggio non idoneo alle peculiari condizioni di difficoltà presentate. Il comma 3 del sopraccitato art. 6 bis dispone inoltre che gli enti locali definiscono i casi in cui l alloggio è da considerarsi non idoneo alle peculiari condizioni di difficoltà presentate dai nuclei familiari. Ravvisata la necessità di determinare i criteri per definire la non idoneità degli alloggi sui quali i soggetti con invalidità pari o superiore al 75% o di età superiore a 65 anni vantano un diritto di proprietà, usufrutto o abitazione per effetto dei commi 1 e 2 dell art. 6 bis della L.P. 15/2005 si definiscono i seguenti parametri: L alloggio posseduto si considera non idoneo alle peculiari condizioni di difficoltà quando sia situato a più di 50 km dal luogo di residenza anagrafica del nucleo familiare e abbia una rendita catastale rivalutata non superiore ad 301,80 ( rendita catastale rivalutata calcolata sulla base della media matematica tra le rendite catastali riferite a un alloggio, situato in ogni comune della Comunità, aventi le seguenti caratteristiche: categoria catastale A/3 classe II vani catastali n. 5). rendita catastale non superiore ad 301,80 qualora risulti da documentazione medica specialistica la difficoltà o impossibilità del soggetto anziano o invalido a raggiungere o fruire dell alloggio durante tutto l anno solare.

4 rendita catastale non superiore ad 301,80 che per ubicazione e posizione geografica non permetta a soggetti invalidi o ultrasessantacinquenni di svolgere gli atti quotidiani della vita in rapporto alle esigenze e le funzioni proprie dell età. Tale situazione sarà comprovata, nella specificità dei casi, con idonea documentazione rilasciata dalle sedi opportune. rendita catastale non superiore ad 301,80 qualora non sia accessibile o adattabile alle esigenze abitative del soggetto anziano o invalido con un intervento comportante una spesa complessiva pari o inferiore ad ,00. La spesa dovrà essere quantificata dall interessato con riferimento al prezziario provinciale. All uscita dal nucleo familiare del soggetto con invalidità accertata pari o superiore al 75% (ovvero con difficoltà a svolgere gli atti quotidiani della vita o con accertata difficoltà a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell età) o del soggetto ultrasessantacinquenne, il nucleo rimanente, in assenza dei requisiti, dovrà rilasciare l alloggio. 6) L.P. 7 novembre 2005, n. 15, articolo 9, comma 4. Proroga eccezionale di un ulteriore anno per gravi e giustificati motivi. Premesso che: a) L articolo 9 comma 3 stabilisce che l ente locale dispone la revoca dei provvedimenti di assegnazione degli alloggi di edilizia abitativa pubblica nei seguenti casi: a) superamento, da parte del nucleo familiare del soggetto assegnatario, del limite di condizione economico-patrimoniale previsto per la permanenza negli alloggi ai sensi dell articolo 5, comma 3; b) l articolo 9, comma 4, dispone che, a seguito del provvedimento di revoca adottato per le motivazioni di cui al comma 3, lettere a) e a bis), l assegnatario e il suo nucleo familiare sono tenuti a rilasciare l alloggio entro il termine massimo di un anno, salvo proroga eccezionale di un ulteriore anno per gravi e giustificati motivi. c) Il comma 7 dell articolo 13 del Regolamento di esecuzione prevede che il provvedimento di revoca adottato per supero del limite del valore ICEF richiesto per la permanenza negli alloggi fissa il termine di rilascio dell alloggio nel massimo di un anno, prorogabile di un ulteriore anno per gravi e giustificati motivi. d) Dato atto che la categoria dei soggetti deboli individuati dall articolo 6 bis della L.P. 15/2005 (componente con grado di invalidità pari o superiore al 75% o componente ultrasessantacinquenne) sono tutelati dal disposto dell articolo 5, comma 5 bis della L.P. 15/2005 il quale dispone che il superamento del requisito economico per la permanenza non costituisce causa di revoca nei confronti dei nuclei familiari di cui all articolo 6 bis fino a quando permangono in essi i soggetti indicati nel comma 1, lettere a) e b), del medesimo articolo. Si ritiene di individuare i seguenti parametri di valutazione dei gravi motivi che possono giustificare la eccezionale proroga di un ulteriore anno per il rilascio dell alloggio in caso di supero del limite del valore ICEF richiesto per la permanenza negli alloggi, dando atto che nel caso in cui il coefficiente ICEF dovesse rientrare nel limite nel corso dell anno di proroga concesso il provvedimento di revoca dell alloggio decade: 1) Impossibilità dichiarata dal richiedente di trovare una diversa soluzione abitativa a causa di gravi difficoltà familiari. 2) I gravi motivi devono essere in ogni caso documentati e vengono valutati dall ufficio competente.

5 e) Articolo 24 del Regolamento di esecuzione della L.P. 7 novembre 2005, n. 15. Disciplina della revoca per morosità. Disposizioni in merito al termine per il rilascio dell alloggio pubblico. Premesso che l articolo 5, comma 5 ter, della L.P. 7 novembre 2005, n. 15, dispone che il provvedimento di revoca previsto dall articolo 9, comma 3, comporta la risoluzione di diritto del contratto di locazione. I provvedimenti di revoca fissano un termine per il rilascio dell alloggio. L articolo 9, comma 5 bis, dispone che nei casi di revoca previsti dal comma 3, lettera c) cessione dell alloggio in tutto o in parte in sublocazione a terzi nonché gravi e ripetute violazioni delle condizioni contrattuali, il provvedimento di revoca stabilisce il termine, comunque non superiore ad un anno dalla data della sua adozione, entro il quale il nucleo familiare è tenuto a rilasciare l alloggio. Al fine di prevenire l aumento progressivo del debito maturato nei confronti di ITEA Spa nei casi di revoca dell alloggio per morosità si ritiene opportuno stabilire il termine per il rilascio dell alloggio da parte del nucleo moroso in 3 mesi dalla data del provvedimento. f) Integrazione al canone di locazione, articolo 34 del Regolamento. Atto di indirizzo in merito ai tempi e modalità di erogazione del contributo integrativo al canone di locazione sul libero mercato. Premesso che il comma 1 dell articolo 34 del Regolamento di esecuzione della L.P. 15/2005 dispone che il beneficiario del contributo integrativo al canone di locazione è tenuto a dare dimostrazione all ente locale, secondo tempi e modalità dallo stesso determinate, dell avvenuta corresponsione al locatore del canone di locazione. La mancata dimostrazione dell avvenuto pagamento del canone di locazione determina la sospensione del contributo integrativo fino alla regolarizzazione, che deve avvenire entro il periodo di durata del contributo. La mancata regolarizzazione produce la decadenza dell agevolazione a decorrere dal mese di insolvenza. Allo scopo di regolamentare l erogazione del contributo si stabilisce: La liquidazione del contributo integrativo al canone di locazione è effettuata mensilmente posticipatamente al controllo da parte dell ufficio edilizia pubblica del pagamento del canone di locazione al locatario; Il beneficiario del contributo è tenuto alla dimostrazione del pagamento del canone di affitto al locatore mediante presentazione all ufficio edilizia pubblica del bonifico bancario debitamente timbrato dall istituto di credito o dell attestazione del pagamento on line completa dell esplicito riferimento sullo stato eseguito dell operazione oppure della dichiarazione sottoscritta dal locatore dell avvenuto versamento del canone; Nel caso di mancata dimostrazione del pagamento del canone di locazione l erogazione del contributo è sospesa; Nel caso di mancata dimostrazione o di interruzione temporanea del pagamento del canone di locazione, il contributo è sospeso per le mensilità delle quali non è dimostrato il versamento del canone; La revoca e l eventuale recupero del contributo indebitamente erogato sono effettuati alla scadenza dell anno di durata della concessione. Con riferimento alla lettera d) si stabilisce inoltre che la decadenza dal contributo integrativo si conferma dal mese successivo a quello del rifiuto dell alloggio a canone sostenibile.