La gestione innovativa della sicurezza attraverso le norme tecniche: il ruolo dell UNI
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- Lucrezia Luciani
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1 ISO 9001 : 2000 Certificato n Settore Territorio Area Ambiente e Sicurezza La gestione innovativa della sicurezza attraverso le norme tecniche: il ruolo dell UNI Presentazione: Virginio Galimberti Milano, 23 novembre 2006
2 DPI Dispositivi di Protezione Individuale e Segnaletica di Sicurezza Il ruolo della norma tecnica 2
3 Norma (tecnica) Definizioni..documento elaborato con sistema consensuale e approvato da un organismo riconosciuto, che fornisce, per usi comuni e ripetuti, regole, linee guida o caratteristiche, relative a determinate attività o ai loro risultati, al fine di ottenere il miglior ordine in un determinato contesto 3
4 Definizioni Norma tecnica Europea (EN.) elaborata a livello europeo (dal CEN - Comitato europeo di normazione) che deve essere adottata obbligatoriamente a livello nazionale con lo status di norma nazionale ed impone il ritiro di tutte le norme nazionali contrastanti 4
5 Definizioni Norma ARMONIZZATA (D.Lgs. 475/92) Disposizione di carattere tecnico predisposta dal Comitato Europeo di Normazione adottata da organismi europei su incarico della Commissione CEE. si definiscono armonizzate quando il loro riferimento viene pubblicato sullagazzettaufficialedelle Comunità Europee) 5
6 Le Norme Tecniche sono strumenti la cui applicazione è a carattere volontario (salvo che i riferimenti delle stesse non vengano richiamati nella legislazione) 6
7 Struttura standard della norma Tecnica PREMESSA INTRODUZIONE SCOPO e CAMPO DI APPLICAZIONE RIFERIMENTI NORMATIVI DEFINIZIONE e DESCRIZIONE CLASSIFICAZIONE APPENDICE ZA Verifica e valutazione dei punti riguardanti i REQUISITI ESSENZIALI di salute e di sicurezza comprese eventuali altre disposizioni richieste dalle Direttive UE DESIGNAZIONE REQUISITI PROVE MARCATURA ISTRUZIONI PER L USO Appendici varie 7
8 Organismi di Normazione 8
9 Tutte le norme elaborate dal (Comitato Europeo di Normalizzazione) devono essere obbligatoriamente recepite dai Paesi aderenti alla Unione Europea Le norme altrettanto impositive non sono 9
10 i DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) e Le Norme Tecniche 10
11 SOTTOCOMMISSIONE D.P.I. GdL Commissione Sicurezza UNI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE PROTEZIONE DELLA TESTA PROTEZIONE DEGLI OCCHI e DEL VISO PROTEZIONE DELL UDITO STIVALI E SCARPE DI PROTEZIONE PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL ALTO GUANTI E INDUMENTI DI PROTEZIONE 11
12 Comitati Tecnici CEN SPECIFICI per DPI VIE RESPIRATORIE TESTA TC 85 TC 158 TC 159 CADUTE DALL ALTO TC 79 OCCHI e VISO TC 160 RUMORE TC 161 PIEDE e GAMBA INDUMENTI e GUANTI TC 162 CHE SI INTERESSANO ANCHE di DPI TC 122 TC 136 TC 211 ERGONOMIA EQUIP. PER SPORTS E TEMPO LIBERO ACUSTICA 12
13 D.Lgs. 475/92 Il FABBRICANTE ha l OBBLIGO di dimostrare il possesso dei REQUISITI ESSENZIALI DI SALUTE E DI SICUREZZA Tale dimostrazione si concretizza con l apposizione della marcatura sul dispositivo stesso 13
14 L UNIONE EUROPEA conferisce al CEN un mandato speciale per lo studio delle norme tecniche necessarie alla costruzione di prodotti o servizi contemplati dalle particolari Direttive Europee del nuovo approccio che richiedono il possesso dei Requisiti essenziali di salute e di sicurezza 14
15 norma norma di buona tecnica Se la norma viene elaborata su specifico mandato della norma ARMONIZZATA 15
16 alla norma ARMONIZZATA Il D.Lgs. 475/92 (D.E. 89/686/CEE) conferisce la Presunzione di CONFORMITA ai Requisiti essenziali di salute e di sicurezza 16
17 Requisiti Essenziali di Salute e Sicurezza? Chiodo!!!! INSERTO ANTIPERFORAZIONE Norma EN 12568:98 Armonizzata il 06/11/1998 Ago CALZATURA DI SICUREZZA Norma EN ISO 20345:04 Armonizzata il 6/10/2005 Graffetta da cucitrice Sostituisce le norme EN 345:92 e 345-2:96 la cui presunzione di conformità è scaduta il: 6/10/
18 REQUISITI A NORMA Valutazione dei rischi ipotizzata Caratteristiche di protezione (da valutazione ipotizzata) Varietà di classi/livelli Prove dei soli materiali Verifiche di laboratorio Dimensioni e Taglie Documentazione per certificazione ESIGENZE DELL UTILIZZATORE Valutazione dei rischi reale Caratteristiche adatte al rischio evidenziato Definizione di classi/livelli necessari Adeguatezza del DPI completo Adeguatezza al luogo di lavoro Adattamento all utilizzatore Documentazione per informazione, formazione e addestramento Dal momento che i livelli prestazionali sono basati sui risultati di prove di laboratorio,, essi non corrispondono necessariamente alle reali condizioni esistenti sul posto di lavoro (punto 3.7 EN 420:2004). Perciò la scelta del DPI dovrebbe essere effettuata conoscendo i lavori e il processo eseguito dal lavoratore, tenendo conto delle condizioni di lavoro, i rischi connessi e le informazioni fornite dal fabbricante del DPI sulle sue prestazioni contro il pericolo o i pericoli in questione 18
19 a livello EUROPEO - Mandato della UE all ente normatore (CEN / CENELEC) - Elaborazione e definizione consensuale della norma da parte dell ente normatore - Pubblicazione della norma da parte dell ente normatore - Verifica, da parte della UE, dei contenuti al fine di accertare che siano soddisfatti i Requisiti Essenziali - Pubblicazione dei riferimenti della norma (numero e titolo) sulla Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea a livello NAZIONALE - Implementazione (recepimento e tradeuzione in lingua) della norma europea da parte degli organismi nazionali (UNI / CEI) - Pubblicazione dei riferimenti della norma nazionale (numero e titolo) che recepisce la norma europea sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana 19
20 Non esiste alcun OBBLIGO di impiegare norme ARMONIZZATE per ottenere l ATTESTATO di CERIFICAZIONE La procedura per la certificazione si basa sull accertamento del possesso dei REQUISITI ESSENZIALI DI SALUTE E DI SICUREZZA contemplati nell allegato II del D.Lgs. 475/92 (D.E.89/686/CEE).89/686/CEE) 20
21 i DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) Scelta e Gestione 21
22 DEFINIZIONE D.P.I. D.Lgs. 626/94 art qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la salute e la sicurezza durante il lavoro nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo 22
23 D.Lgs. 626/94 art. 43 Requisiti i D.P.I devono possedere i: Requisiti Essenziali di Salute e Sicurezza inoltre essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare un rischio maggiore essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore poter essere adattati all utilizzatore secondo le sue necessità essere compatibili tra di loro in caso di rischi multipli 23
24 FABBRICANTE UTILIZZATORE 89/391/CEE 89/656/CEE 93/68/CEE (art. 7) 93/95/CEE 96/58/CE 89/686/CEE DLgs 475/92 98/24/CE 2001/45/CE Dlgs 626/94 (Titolo IV) Dlgs 242/96 DLgs 25/2002 DLgs 235/2003 DLgs 10/ /92/CE DLgs 233/2003 Decreto 2 Maggio /42/CEE DLgs 46/97 (DISPOSITIVI MEDICI) 24
25 Soggetti INTERESSATI 25
26 Quando si USANO L uso è consentito solamente quando NON risulti possibile attuare specifici accorgimenti tecnici di protezione (Protezione Collettiva) BONIFICA dell AMBIENTE ORGANIZZAZIONE del LAVORO 26
27 OBBLIGHI D.Lgs. 626/94 Datore di LAVORO deve fornire al lavoratore attrezzature e DPI IDONEI e ADEGUATI ai tipi di rischi correlati alle lavorazioni da eseguire e deve mantenerli in EFFICIENZA curando la MANUTENZIONE e/o la SOSTITUZIONE 27
28 Datore di LAVORO OBBLIGHI D.Lgs. 626/94 assicura una formazione adeguata e organizza, se necessario, uno specifico ADDESTRAMENTO circa l uso corretto e l utilizzo pratico dei DPI in ogni caso l ADDESTRAMENTO è INDISPENSABILE - per ogni DPI che, ai sensi del D.Lgs. 475/92 appartenga alla 3^ categoria - per i dispositivi di protezione dell UDITO 28
29 OBBLIGHI D.Lgs. 626/94 IL LAVORATORE deve utilizzare in modo corretto e secondo le istruzioni ricevute, i DPI forniti dal Datore di Lavoro 29
30 30
31 RISCHIO RESIDUO ANALISI RISCHI MANSIONE/LAVORO Individuazione delle PARTI del CORPO esposte Identificazione delle TIPOLOGIE di DPI necessari Identificazione delle CARATTERISTICHE dei singoli DPI Ricerca dei DPI disponibili in commercio Scelta del DPI ADEGUATO 31
32 Una volta identificato il tipo di DPI da impiegare bisogna identificarne le caratteristiche Le caratteristiche dei DPI si possono ricavare da: - i contenuti della nota informativa che il fabbricante deve mettere a disposizione - nelle norme tecniche Armonizzate con le quali il DPI è stato certificato - l esperienza maturata 32
33 MANUTENZIONE Apposite procedure devono stabilire CHI, COME e COSA FARE evidenziando in modo particolare i limiti di operatività Manutenzione ORDINARIA I riferimenti e i limiti operativi sono contenuti nelle note informative a corredo dei DPI. NON è possibile attuare modalità diverse da quelle indicate dal fabbricante pena la decadenza della responsabilità da parte di quest ultimo e, se del caso della certificazione CE 33
34 MANUTENZIONE Manutenzione STRAORDINARIA Tutte le operazioni di manutenzione necessarie ma non contemplate nella nota informativa devono essere considerate Manutenzione Straordinaria e devono essere eseguite esclusivamente dal fabbricante o da struttura da lui autorizzata Per la Protezione delle Vie Respiratorie, il D.M. 2 Maggio 2001 suggerisce l istituzione di registri su cui annotare le operazioni effettuate e le periodicità per la loro ripetizione. Modalità e intervalli delle manutenzioni e frequenza dei controlli sono comunque stabiliti dal FABBRICANTE 34
35 INFORMAZIONE, FORMAZIONE e ADDESTRAMENTO OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE IL LAVORATORE DEVE UTILIZZARE IL DPI MESSO A SUA DISPOSIZIONE E PER L INTERO PERIODO IN CUI RISULTA ESPOSTO AL RISCHIO 35
36 INFORMAZIONE, FORMAZIONE e ADDESTRAMENTO INFORMAZIONE FORMAZIONE ADDESTRAMENTO Semplice fornitura di documentazione o informazioni generiche sui dispositivi es.: la consegna della nota informativa Consegna di documentazione integrata con la dimostrazione e le necessarie spiegazioni relative a caratteristiche e modalità di uso Esercitazione pratica circa l uso del dispositivo con simulazione delle condizioni reali d uso Ogni singolo lavoratore deve indossare e usare il dispositivo di protezione 36
37 INFORMAZIONE, FORMAZIONE e ADDESTRAMENTO Efficacia dei metodi impiegati nelle fasi informative e formative attuate Accettabilità e Uso del DPI da parte del Lavoratore Quando il Lavoratore manifesta difficoltà o rifiuta di impiegare i DPI a lui assegnati, è opportuno verificare, tra le eventuali altre cause da ricercare, l efficacia dei processi formativi 37
38 INFORMAZIONE, FORMAZIONE e ADDESTRAMENTO Gli strumenti e le tecniche da impiegare devono essere: - individuati e delineati a monte - strutturati in contenuti e in sequenze logiche progressive - resi espliciti, visibili e misurabili per la consapevolezza interna (utenti e formatori) ed esterna (ambiente e sistemi) Le Norme Tecniche (LINEE GUIDA e le Appendici alle Norme) SONO UN VALIDISSIMO AIUTO 38
39 INFORMAZIONE, FORMAZIONE e ADDESTRAMENTO UNI 10720: Respiratori A FILTRO formazione TEORICA su: (ove applicabili): Composizione ed effetti delle sostanze pericolose in questione (gas, vapori, nebbie, polveri) Conseguenze di una insufficienza di ossigeno sull organismo Limiti dell effetto protettivo, durata d impiego, sostituzione dei filtri Indossamento dell apparecchio filtrante Comportamento riguardo la protezione respiratoria durante l addestramento, durante l uso effettivo e in caso di fuga Conservazione e manutenzione 39
40 INFORMAZIONE, FORMAZIONE e ADDESTRAMENTO UNI 10720: Respiratori ISOLANTI formazione TEORICA [minimo 8 ore (20 per gli autorespiratori)] su: (ove applicabili): Struttura e organizzazione del programma di protezione, compresi i piani di emergenza Composizione ed effetti delle sostanze pericolose in questione (gas, vapori, nebbie, polveri) Conseguenze di una insufficienza di ossigeno sull organismo Respirazione umana Aspetti fisiologici Classificazione, struttura, funzionamento e prove degli APVR e degli apparecchi di rianimazione 40
41 la Segnaletica di Sicurezza e Le Norme Tecniche 41
42 GdL Segnaletica di Sicurezza della Commissione Sicurezza ISO TC 145 non esistono comitati tecnici L argomento è regolato dalla D.E. 92/58/CEE (D.Lgs 493/96) 42
43 Dimensioni dei SEGNALI SIGNIFICATO FORMA GEOMETRICA DISTANZA MASSIMA DI PERCEZIONE in m DIVIETO PRESCRIZIONE AVVERTIMENTO ANTINCENDIO SALVATAGGIO INFORMAZIONE SUPPLEMENTARE d l l l h h Ricavato da norma UNI 7543/1 - Dimensioni in mm 43
44 Segnali SUPPLEMENTARI Hanno lo scopo di fornire informazioni AGGIUNTIVE necessarie che il pittogramma non riesce ad esplicitare devono essere abbinati al SEGNALE PRINCIPALE e contenere Testi brevi, semplici e facilmente comprensibili Fondo Bianco Scritta Nera (secondo UNI ) Fondo Colore di SICUREZZA Scritta Colore di CONTRASTO 44
45 AVVISI (o segnali di INFORMAZIONE) Sono segnali di INFORMAZIONE di grandi dimensioni che possono contenere scritte, prescrizioni, disegni, pittogrammi, colori codificati, ecc Possono essere realizzati con fondo BLU e scritta BIANCA (ex D.P.R. 524/82) oppure con fondo BIANCO e scritta NERA (UNI 7543 parte 3^) 45
46 CONTENITORI e TUBAZIONI (allegato III) Sistemi di contrassegnatura TUBAZIONI VISIBILI Norma UNI TUBAZIONI e CANALIZZAZIONI Sistemi di identificazione delle TUBAZIONI e CANALIZZAZIONI convoglianti FLUIDI convoglianti FLUIDI verde grigio argento marrone giallo ocra arancione violetto chiaro azzurro chiaro nero rosso bianco Acqua Vapore/acqua surriscaldata Oli minerali/vegetali/animali Liquidi combustibili e/o infiamm. Gas allo stato gassoso o liquefatto esclusa aria Acidi Alcali Aria Altri FLUIDI Estinzione INCENDI Comburenti 46
47 CONTENITORI e TUBAZIONI (allegato III) Sistemi di contrassegnatura TUBAZIONI VISIBILI Visibilità della contrassegnatura Norma UNI 5634:97 Esempi di etichettatura Modalità di applicazione Completare le informazioni con il nome o la formula della sostanza o del preparato pericoloso Se necessario, indicare il senso del flusso 47
48 CONTENITORI e TUBAZIONI (allegato III) Senza norme tecniche di riferimento la strada è in SALITA 48
49 49
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