RELAZIONE TECNICA. Ubicazione insediamento: VIA VALLE MULINI, FINO MORNASCO (CO)

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1 RELAZIONE TECNICA Ragione sociale dell'azienda: LUCKY PRINTING MILL S.R.L. Ubicazione insediamento: VIA VALLE MULINI, FINO MORNASCO (CO) Attività soggette al controllo secondo l allegato I del D.P.R. n. 151 del : 38/C Tecnico: Ing. Daniele Bellocchi Presidente CDA: Sig. Carlo Strazza Grandate, lì 07/12/2011 Rif. n doc Pag. 1

2 1. PREMESSA La presente documentazione è relativa alle modifiche del lay-out distributivo della LUCKY PRINTING MILL S.R.L. sita in Via Valle Mulini n. 12 a Fino Mornasco (CO), in variante al parere di conformità prot. n /05 del 18/03/2005, che svolge attività di nobilitazione tessile tramite stampaggio di tessuti conto terzi. L attività in oggetto è soggetta ai controlli di prevenzione incendi, ai sensi dell allegato I del D.P.R. n. 151 del : - Att. 38/C Stabilimenti ed impianti ove si producono, lavorano e detengono fibre tessili, tessuti naturali e artificiali, e altri prodotti affini, con quantitativi oltre i kg (ex att. 48 del D.M ). All interno dell immobile sono presenti anche le seguenti attività, soggette ai controlli di prevenzione incendi ai sensi dell allegato I del D.P.R. n. 151 del : - Att. 2/B Impianto di decompressione gas metano con potenzialità superiore a 50 Nm3/h, invariato come da parere di conformità prot. n. 3103/92 del 29/08/1992 (ex att. 2 del D.M ). - Att. 12/B Deposito di liquidi infiammabili e/o combustibili di qualsiasi derivazione di capacità geometrica complessiva compresa tra 1 e 50 mc, invariato come da parere di conformità prot. n /05 del 18/03/2005 (ex att. 20 del D.M ). - Att. 74/A Impianto per la produzione di calore alimentato a gas metano costituito da n. 4 generatori di aria calda con potenzialità al focolare di 44 kw/cad. per un totale di 176 kw, invariato come da parere di conformità prot. n /05 del 18/03/2005 (ex att. 91 del D.M ). - Att. 74/C Centrale termica con impianto per la produzione di calore alimentato a gas metano costituito da n. 2 caldaie con potenzialità al focolare di kw/cad. per un totale di kw, invariata come da parere di conformità prot. n /05 del 18/03/2005 (ex att. 91 del D.M ). - nuova Att. 74/A Nuova centrale termica con impianto per la produzione di calore alimentato a gas metano costituito da una caldaia a basamento con potenzialità al focolare di 210 kw. Si fa presente che sarà eliminato il serbatoio interrato con all interno 10mc di olio combustibile (ex att. 15 del D.M ) di cui al parere di conformità prot. n /05 del 18/03/2005. Al termine dei lavori verrà presentata idonea S.C.I.A. (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) ai fini della sicurezza antincendio ai sensi dell art. 4 del dpr 151/2011, per tutte le attività di cui sopra. Pag. 2

3 2. INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI DI INCENDIO 2.1 Informazioni generali sull attività L immobile si sviluppa su due livelli: - al piano seminterrato saranno presenti spogliatoi e servizi per il personale, il reparto per la stampa digitale ed un ufficio di reparto. - al piano rialzato saranno ubicati gli uffici per lo svolgimento delle normali attività amministrative, il magazzino pezze dove saranno depositati i prodotti finiti e semilavorati e dove avverrà il controllo qualità, i servizi di reparto e il reparto produttivo composto da varie aree dove avviene la nobilitazione dei tessuti. Per quanto riguarda la descrizione delle lavorazioni di reparto, nonché la descrizione delle sostanze chimiche utilizzate e depositate, essendo le stesse invariate, si rimanda alla relazione del progetto approvato prot. n /05 del 18/03/2005. La disposizione del layout operativo è stata realizzata rivolgendo particolare attenzione alle vie di esodo ed ai presidi antincendio. La movimentazione esterna dei quadri da stampa avviene tramite carrelli elevatori a motore diesel, mentre la movimentazione interna dei carichi avviene tramite transpallet manuali e carrelli porta pezze manuali. 2.3 Carichi di incendio Calcolo del carico d incendio specifico di progetto (qf,d) qf,d=δq1 x δq2 x δn x qf dove: -δq1 è il fattore che tiene conto del rischio di incendio in relazione alla dimensione del compartimento e i cui valori sono definiti in base alla tabella 1 dell allegato al D.M. 09/03/2007, punto δq2 è il fattore che tiene conto del rischio di incendio in relazione al tipo di attività svolta nel compartimento e i cui valori sono definiti in base alla tabella 2 dell allegato al D.M. 09/03/2007, punto δn=πi δni è il fattore che tiene conto delle differenti misure di protezione e i cui valori sono definiti in base alla tabella 3 dell allegato al D.M. 09/03/2007, punto qf è il valore nominale del carico d incendio specifico da determinarsi secondo la formula qf=σn gi x hi x mi x Ψi (MJ/mq) dove A - gi è la massa dell i-esimo materiale combustibile (kg) - hi è il potere calorifico inferiore dell i-esimo materiale combustibile (MJ/kg) - mi è il fattore di partecipazione alla combustione dell i-esimo materiale combustibile pari a 0,80 per il legno e altri materiali di natura cellulosica e 1,00 per tutti gli altri materiali combustibili - Ψi è il fattore di limitazione della partecipazione alla combustione dell i-esimo materiale combustibile pari a 0 per i materiali contenuti in contenitori appositamente progettati per resistere al fuoco; 0,85 per i materiali contenuti in contenitori non combustibili e non appositamente progettati per resistere al fuoco; 1 in tutti gli altri casi - A è la superficie in pianta lorda del compartimento Pag. 3

4 Compartimento REPARTO PRODUTTIVO/UFFICI: qf=σn gi x hi x mi x Ψi = A TIPOLOGIA MATERIALE g (kg) H (MJ/kg) m Ψ CARICO D'INCENDIO (MJ) cartone, carta , arredi legno , materiali plastici cotone lana viscosa poliestere (compresi quadri da stampa) seta Superficie in pianta lorda A (mq) 3250 CARICO D'INCENDIO SPECIFICO qf (MJ/mq) 37,8 CARICO D INCENDIO SPECIFICO DI PROGETTO qf,d=δq1 x δq2 x δn x qf = 1,60 x 1 x (δn6 0,90 x δn8 0,90 x δn9 0,90 = 0,73) x 37,8 = 45 MJ/mq Compartimento MAGAZZINO PEZZE: qf=σn gi x hi x mi x Ψi = A TIPOLOGIA MATERIALE g (kg) H (MJ/kg) m Ψ CARICO D'INCENDIO (MJ) cartone, carta , legno , materiali plastici cotone lana viscosa poliestere seta Superficie in pianta lorda A (mq) 190 CARICO D'INCENDIO SPECIFICO qf (MJ/mq) 1081,158 CARICO D INCENDIO SPECIFICO DI PROGETTO qf,d=δq1 x δq2 x δn x qf = 1 x 1 x (δn4 0,85 x δn6 0,90 x δn9 0,90 = 0,69) x = 744 MJ/mq Pag. 4

5 2.3.2 Richiesta di prestazione La prestazione da richiedere alla costruzione in oggetto, in funzione degli obiettivi di sicurezza, è individuata al LIVELLO III: MANTENIMENTO DEI REQUISITI DI RESISTENZA AL FUOCO PER UN PERIODO CONGRUO CON LA GESTIONE DELL EMERGENZA Tale livello di prestazione comporta l adozione delle seguenti classi minime di resistenza al fuoco, in funzione del carico d incendio specifico di progetto qf,d Compartimento REPARTO PRODUTTIVO/UFFICI: qf,d = 45 MJ/mq < 100 CLASSE 0 (Strutture incombustibili) A favore della sicurezza, verrà garantita una classe 15. Compartimento MAGAZZINO PEZZE: qf,d = 744 MJ/mq < 900 CLASSE 60 Pag. 5

6 3. DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI 3.1 Condizioni di accessibilità e viabilità Viabilità L ingresso all insediamento sarà consentito da Via Valle Mulini e da Via Regina tramite cancelli carrai di larghezza non inferiore a 3,50 m. Il sistema di viabilità interna permette l accostamento dei mezzi di soccorso all edificio, da tutti i lati. Accessibilità L accesso al fabbricato sarà consentito tramite porte/portoni dislocati sul perimetro dello stesso. 3.2 Lay-out aziendale Si rinvia alle planimetrie allegate. 3.3 Caratteristiche degli edifici Le strutture portanti orizzontali e verticali in c.a. dell edificio garantiranno una resistenza al fuoco non inferiore a R 15. Le strutture separanti tra il magazzino pezze e il reparto produttivo avranno caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a REI 60. La zona scala di collegamento tra i due piani avrà pareti separanti da altri ambienti con caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a REI 60. Le strutture separanti del magazzino colori e delle centrali termiche avranno caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a REI Areazione Tutti i locali saranno dotati di un sistema di aerazione naturale, che avverrà attraverso porte/portoni poste sulle pareti perimetrali, da finestre in vetro frangibile e da lucernari in materiale autoestinguente, di superficie non inferiore a: - reparti e magazzino 1/30 delle superfici in pianta - uffici 1/8 delle superfici in pianta 3.5 Affollamento degli ambienti Il massimo affollamento è stato calcolato sulla base dei dati forniti dal committente: REPARTO PRODUTTIVO PIANO RIALZATO - 15 persone UFFICI PIANO RIALZATO - 6 persone MAGAZZINO PEZZE - 3 persone PIANO SEMINTERRATO - 6 persone Pag. 6

7 3.6 Vie di esodo La rapida evacuazione degli addetti viene garantita attraverso uscite di emergenza di altezza non inferiore a 2 metri. La larghezza (L - espressa in metri-) delle stesse è stata calcolata con la formula (rif. D.M. 10/03/98 n. 64 All. III): L = (A/50)x 0,60 dove: - A rappresenta il numero delle persone presenti al piano - 0,60 costituisce la larghezza (espressa in metri) sufficiente al transito di una persona (modulo unitario di passaggio) -il valore del rapporto A/50 viene arrotondato al valore intero superiore. In base a quanto detto, ne consegue il seguente dimensionamento delle uscite di emergenza: REPARTO PRODUTTIVO PIANO RIALZATO - 5 U.S. di cui n.4 di larghezza 120 cm e n.1 di larghezza 90cm, verso spazio scoperto; - 1 U.S. di larghezza 120 cm da magazzino colori verso spazio scoperto; - 1 U.S. di larghezza 90 cm verso uffici e successiva uscita su spazio scoperto; - 1 U.S. di larghezza 90 cm verso rampa di scale al piano seminterrato e successiva uscita su spazio scoperto. A= 15 L= (15/50)x0,60=> 0,60 metri < 8,6 metri UFFICI PIANO RIALZATO - 1 U.S. di larghezza 120 cm verso spazio scoperto; A= 6 L= (6/50)x0,60=> 0,60 metri < 1,2 metri MAGAZZINO PEZZE PIANO RIALZATO - 1 U.S. di larghezza 90 cm verso uffici e successiva uscita su spazio scoperto; - 1 U.S. di larghezza 90 cm verso rampa di scale al piano seminterrato e successiva uscita su spazio scoperto. A= 3 L= (3/50)x0,60=> 0,60 metri < 1,8 metri PIANO SEMINTERRATO - 1 U.S. di larghezza 120 cm verso spazio scoperto; - 1 U.S. di larghezza 90 cm verso spazio scoperto. A= 6 L= (6/50)x0,60=> 0,60 metri < 2,1 metri Le uscite saranno posizionate in punti contrapposti e tali che il percorso di esodo risulti inferiore a 40 metri. I percorsi di esodo saranno mantenuti sgomberi da materiale ed adeguatamente segnalati conformemente al D.Lgs. 81/08 e s.m.i.. Le uscite di emergenza risulteranno facilmente ed immediatamente apribili nel verso dell esodo, tramite maniglione antipanico, da parte di qualsiasi persona che abbia bisogno di utilizzarle in caso di necessità. Pag. 7

8 4. VALUTAZIONE QUALITATIVA DEL RISCHIO 4.1 Premessa La valutazione qualitativa del livello di rischio è stata svolta tenendo conto di quanto indicato nel D.M. 10/03/98 riguardante i criteri generali per la sicurezza antincendio e per la gestione delle emergenze nei luoghi di lavoro. 4.2 Definizioni PERICOLO DI INCENDIO: proprietà o qualità intrinseca di determinati materiali o attrezzature, oppure di metodologie e pratiche di lavoro o di utilizzo di un ambiente di lavoro, che presentano il potenziale di causare un incendio; RISCHIO DI INCENDIO: probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di accadimento di un incendio e che si verifichino conseguenze dell incendio sulle persone presenti; VALUTAZIONE DEI RISCHI DI INCENDIO: procedimento di valutazione dei rischi di incendio in un luogo di lavoro, derivante dalle circostanze del verificarsi di un pericolo di incendio. 4.3 Obiettivi della valutazione dei rischi di incendio La valutazione del rischio ha come obiettivo quello di consentire al datore di lavoro di prendere tutti i provvedimenti necessari per salvaguardare la sicurezza dei lavoratori e delle altre persone presenti nel luogo di lavoro. Detti provvedimenti consistono in: - la prevenzione dei rischi; - l informazione dei lavoratori e delle altre persone presenti; - la formazione dei lavoratori; - le misure tecnico-organizzative destinate a porre in atto i provvedimenti necessari. La valutazione del rischio incendio tiene conto: a) del tipo di attività; b) dei materiali immagazzinati e manipolati; c) delle attrezzature presenti nel luogo di lavoro compresi gli arredi; d) delle caratteristiche costruttive del luogo di lavoro compresi i materiali di rivestimento; e) delle dimensioni e dell articolazione del luogo di lavoro; f) del numero di persone presenti, siano esse lavoratori dipendenti che altre persone, e della loro prontezza ad allontanarsi in caso di emergenza. 4.4 Criteri per procedere alla valutazione del rischio incendio La valutazione del rischio incendio si articola nelle seguenti fasi: a) individuazione di ogni pericolo di incendio; b) individuazione dei lavoratori e di altre persone presenti nel luogo di lavoro esposte a rischi di incendio; c) eliminazione o riduzione dei pericoli di incendio; d) valutazione del rischio residuo di incendio; e) verifica della adeguatezza delle misure di sicurezza esistenti ovvero individuazione di eventuali ulteriori provvedimenti e misure necessarie ad eliminare o ridurre i rischi residui di incendio. Pag. 8

9 4.5 Identificazione dei pericoli di incendio Premessa Ai fini della miglior identificazione dei pericoli si è optato per una suddivisione dell azienda in compartimenti. Verranno quindi identificati i pericoli di incendio specifici per i vari compartimenti e pericoli generali per tutta l azienda. Nel presente caso considereremo: Reparto produttivo Materiale infiammabile e/o combustibile - Presenza di materiale combustibile (vedere tabella carico d incendio) Sorgenti di innesco - Malfunzionamenti di apparecchi elettrici in genere e/o anomalie sulla parte elettrica delle macchine presenti; - La maggiore sorgente di innesco consiste nell atto doloso od in comportamenti quali il non rispetto del divieto di fumo o l utilizzo di fiamme libere. Pericoli in caso di incendio - Un pericolo può derivare da un non corretto immagazzinamento interno del materiale che potrebbero occludere le uscite o l accessibilità ai mezzi di spegnimento; - Altro pericolo potrebbe essere costituito dal fumo e calore che comunque si svilupperebbero in caso d incendio - Vedere anche il paragrafo Pericoli generali Magazzino pezze Materiale infiammabile e/o combustibile - Presenza di materiale combustibile (vedere tabella carico d incendio) Sorgenti di innesco - Malfunzionamenti di apparecchi elettrici in genere - La maggiore sorgente di innesco consiste nell atto doloso od in comportamenti quali il non rispetto del divieto di fumo o l utilizzo di fiamme libere. Pericoli in caso di incendio - Un pericolo può derivare da un non corretto immagazzinamento interno del materiale od a mancato rispetto dei divieti di sosta all esterno della struttura, che potrebbero occludere le uscite o l accessibilità ai mezzi di spegnimento; - Altro pericolo potrebbe essere costituito dal fumo e calore che comunque si svilupperebbero in caso d incendio - Vedere anche il paragrafo Pericoli generali. Pag. 9

10 4.5.3 Uffici e servizi piano rialzato e piano seminterrato Materiale infiammabile e/o combustibile - Presenza di materiale combustibile (arredamenti, mobili, materiale cartaceo, tessuti in esposizione) - Presenza di cestini per rifiuti e carta straccia - Si può temere la presenza di prodotti infiammabili usati per la pulizia degli arredi (alcool), nel caso di uno spargimento accidentale od uso improprio. Sorgenti di innesco - Malfunzionamenti di videoterminali, personal computers ed apparecchi elettrici in genere; - La maggiore sorgente di innesco consiste nell atto doloso od in comportamenti quali il non rispetto del divieto di fumo o l utilizzo di fiamme libere. Pericoli in caso di incendio - Presenza di clienti esterni/terzi - Un pericolo può derivare da un non corretto immagazzinamento interno del materiale od a mancato rispetto dei divieti di sosta all esterno della struttura, che potrebbero occludere le uscite o l accessibilità ai mezzi di spegnimento; - Altro pericolo potrebbe essere costituito dal fumo e calore che comunque si svilupperebbero in caso d incendio - Vedere anche il paragrafo Pericoli generali Pericoli generali Materiale combustibile e/o infiammabile - L eventuale accumulo di rifiuti, carta o altro materiale combustibile costituisce un rischio in quanto potrebbe essere incendiato accidentalmente o deliberatamente. - Si può temere la presenza di prodotti infiammabili usati per la pulizia degli arredi (alcool), nel caso di uno spargimento accidentale od uso improprio. Sorgenti di innesco - La maggiore sorgente di innesco consiste nell atto doloso od in comportamenti quali il non rispetto del divieto di fumo o l utilizzo di fiamme libere. - Altre fonti d innesco ipotizzabili possono essere: - Eventuali anomalie degli impianti elettrici o nell utilizzo di apparecchiature elettriche portatili con alimentazione provvisoria tramite prolunghe. - Fiamme o scintille in occasioni di manutenzioni particolari implicanti operazioni di saldatura o di taglio mediante flessibile. Pericoli in caso di incendio Altri pericoli possono derivare da: - ostruzione delle vie di esodo e/o delle uscite di sicurezza con materiale di varia natura; - malfunzionamento dell illuminazione di emergenza; - non accessibilità degli estintori e mancanza di formazione sul loro utilizzo; - non funzionamento della rete antincendio e mancanza di formazione sull utilizzo della stessa; - malfunzionamento dei presidi atti a mettere in sicurezza eventuali soccorritori (pulsanti di emergenza per sezionamento energia elettrica e valvola di intercettazione combustibile); - carenza di formazione dei dipendenti sulle procedure di emergenza; - intossicazione da fumo che potrebbe riempire i locali. - presenza di personale esterno e disinformato. Pag. 10

11 4.6 Identificazione dei lavoratori e di altre persone presenti esposte a rischi di incendio Tenuto conto della tipologia di attività si individua un numero relativamente basso di persone particolarmente esposte a rischi di incendio, da ricercarsi nel personale esterno o nei visitatori, in quanto non a conoscenza dei luoghi e dell ubicazione delle uscite di emergenza e nel personale addetto alle operazioni comportanti l utilizzo di sostanze chimiche. Tali addetti riceveranno un adeguata informazione/formazione specifica. 4.7 Eliminazione o riduzione dei pericoli di incendio Reparto produttivo - Strutture portanti R 15 - Compartimentazione REI 60 rispetto al magazzino pezze e zona scala; - Compartimentazione REI 120 rispetto a magazzino colori e centrali termiche; - Superficie di areazione naturale complessiva non inferiore a 1/30 della superficie in pianta; - Sarà prevista la formazione del personale e l attuazione di criteri idonei di immagazzinamento; - I banchi e le scaffalature saranno in materiale incombustibile; - I banchi, i supporti, gli scaffali ecc. collocati presso i passaggi saranno solidamente fissati al pavimento in modo da non poter essere travolti; - Per permettere l evacuazione del fumo provocato da un eventuale incendio sarà presente un idoneo numero di lucernari in copertura in materiale autoestinguente; - Vedere Considerazioni generali Magazzino pezze - Strutture REI 60 - Superficie di areazione naturale complessiva non inferiore a 1/30 della superficie in pianta; - Sarà prevista la formazione del personale e l attuazione di criteri idonei di immagazzinamento; - Le scaffalature saranno in materiale incombustibile e saranno solidamente fissate al pavimento in modo da non poter essere travolte; - Vedere Considerazioni generali Considerazioni generali - Per permettere l evacuazione del fumo provocato da un eventuale incendio saranno presenti adeguate superfici apribili in tutti i locali; - L innesco dovuto a mozziconi di sigarette sarà limitato attraverso l installazione di idonea cartellonistica di divieto (divieto di fumo e di uso di fiamme libere), controllo ed informazione; - Per quanto riguarda gli impianti elettrici e quelli termici, essi saranno completamente realizzati secondo la regola dell arte e controllati periodicamente, così come per gli apparecchi illuminanti di emergenza; - Durante le operazioni di manutenzione con produzione di scintille, verranno adottate misure preventive atte ad impedire l innesco di materiale combustibile o ad estinguere eventuali principi di incendio; - Verrà effettuata manutenzione periodica dei mezzi di estinzione portatili e fissi, oltre ad una idonea formazione dei lavoratori sul loro utilizzo ed un adeguato controllo del funzionamento dei pulsanti di emergenza e delle valvole di intercettazione; - Al fine di evitare ostruzioni delle vie di esodo o l accumulo sconsiderato di materiale combustibile, è prevista la formazione del personale sugli idonei criteri di immagazzinamento e posizionamento dei prodotti in ogni reparto; Pag. 11

12 4.8 Classificazione del livello di rischio Sulla base della valutazione dei rischi è possibile classificare il livello di rischio d incendio di tipo MEDIO. Pag. 12

13 5. COMPENSAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO (STRATEGIA ANTINCENDIO) 5.1 Accumulo di materiale combustibile Al fine di evitare l accumulo di materiale combustibile all interno degli ambienti di lavoro saranno adottate le seguenti misure: - installazione di cassoni portarifiuti, realizzati in materiali incombustibili, in posizione esterna; - adozione di una procedura per il costante rispetto del divieto di accumulo di materiale combustibile in zone non idonee e della continua pulizia negli ambienti di lavoro con nomina di personale addetto al controllo. 5.2 Presenza di fumatori L innesco dovuto alla negligenza dei fumatori sarà contrastato con adeguata cartellonistica di divieto. 5.3 Vie di uscita Per quanto riguarda la completa accessibilità delle vie di esodo, oltre a quanto detto nell apposito par. 3.6, si procederà alla segnalazione esterna delle uscite di emergenza attraverso cartelli di divieto di sosta e di deposito materiale. 5.4 Lavori di manutenzione e ristrutturazione Durante eventuali lavori di manutenzione e di ristrutturazione: - si metteranno a disposizione estintori portatili; - si procederà all ispezione per assicurarsi che l esodo delle persone sia garantito e che, nella zona circostante, ogni materiale combustibile sia stato rimosso o protetto; - si effettuerà un ulteriore ispezione all ultimazione dei lavori da parte di personale opportunamente formato. 5.5 Strutture e compartimentazioni antincendio Vengono individuati i seguenti compartimenti antincendio: - REPARTO PRODUTTIVI/UFFICI - MAGAZZINO PEZZE - SCALA PROTETTA - MAGAZZINO COLORI -CENTRALI TERMICHE 5.6 Mezzi antincendio Saranno presenti estintori di tipo approvato/omologato, distribuiti come nelle planimetrie allegate. Gli estintori avranno potere estinguente non inferiore a 34A-144BC (se non diversamente specificato). Tutti gli estintori saranno segnalati con apposito cartello. Verrà realizzato un piano di controllo dell accessibilità degli estintori ed una adeguata formazione, comprensiva di esercitazioni pratiche, sull utilizzo degli stessi. Pag. 13

14 5.7 Impianti di spegnimento Le prestazioni idrauliche previste saranno tali da garantire il funzionamento di una rete idrica antincendio di livello 2, con le seguenti caratteristiche: -protezione interna con funzionamento di 3 idranti UNI 45 con portata di 120 l/min cadauno con pressione residua al bocchello di 0,2 Mpa, autonomia 60 minuti. L alimentazione avverrà dalla rete idrica comunale esistente. La rete sarà realizzata in base a quanto previsto dalla norma UNI In particolare sarà presente una tubazione interrata a circa 80cm di profondità, con idonei stacchi per raggiungere gli idranti. La rete risulterà idoneamente intercettabile attraverso opportune valvole. Saranno presenti n. 7 idranti a parete interni UNI 45 a completa copertura di tutti i reparti, completi di cassetta contenente tubazione flessibile e lancia. Esternamente, saranno presenti n. 8 idranti a colonna UNI 70, completi di cassetta contenente tubazione flessibile e lancia, ed un idoneo attacco di mandata autopompa VVF. Anche per quanto riguarda gli idranti si procederà periodicamente ad un adeguato controllo degli stessi e ad una opportuna formazione degli addetti alla gestione delle emergenze. 5.8 Illuminazione di emergenza Le vie di fuga risulteranno illuminate, anche al mancare dell energia elettrica dall ente erogatore, con un sistema di illuminazione di emergenza previsto per entrare in funzione automaticamente entro 0,5 secondi, in caso di mancanza di tensione di rete. Tale sistema sarà realizzato mediante l adozione di singole lampade autonome, dotate di caricatori ed accumulatori stagni al nichelcadmio, all alimentazione delle quali provvederà la normale rete elettrica, quando presente. Sarà garantito un livello di illuminamento pari a 5 lux ad 1 metro di altezza dal piano di calpestio e con una autonomia di 60 minuti. Sarà predisposto un registro per la manutenzione ed il controllo di suddetto sistema. 5.9 Impianto elettrico L impianto elettrico sarà realizzato in base alle vigenti normative, ed in particolare quelle del Comitato Elettrotecnico Italiano. L installatore rilascerà una dichiarazione di conformità in base a quanto previsto dal D.M. 37/2008. Esternamente all edificio in posizione facilmente e sicuramente raggiungibile saranno collocati pulsanti che consentono di togliere tensione agli impianti elettrici in caso di emergenza: detti pulsanti saranno segnalati con adeguato cartello Impianto rivelazione fumi Il magazzino pezze sarà dotato di impianto fisso automatico di rilevazione fumi, integrato da un impianto sonoro di allarme antincendio e un impianto di segnalazione manuale d incendio: il tutto progettato secondo le norme tecniche riportate nella UNI 9795 e realizzato con materiale certificato UNI Il segnale di allarme verrà trasmesso ad una centrale posta in luogo presidiato durante l orario diurno. Per quanto riguarda l orario notturno, l allarme incendio verrà trasferito in luogo presidiato. Pag. 14

15 6. ATTIVITA NORMATA: MONTACARICHI (D.M. 15/09/2005) Il montacarichi a sevizio del magazzino pezze avrà il vano corsa con caratteristiche R 60 e porta di accesso al piano seminterrato REI 60. Le pareti del locale macchinario, ivi compresa la porta di accesso al locale, avranno caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiore a REI 60. I setti di separazione tra il vano corsa e il locale macchine saranno realizzati con materiale incombustibile; i fori di comunicazione, attraverso detti setti per il passaggio di funi, cavi o tubazioni, avranno le dimensioni minime indispensabili. All interno del vano corsa e del locale macchine non ci saranno tubazioni o installazioni diverse da quelle necessarie al funzionamento o alla sicurezza dell impianto come prescritto dalla direttiva 95/16/CE. L intelaiatura di sostegno della cabina sarà realizzata con materiale incombustibile, mentre le pareti, il pavimento ed i tetto saranno costituite da materiali con classe di reazione al fuoco non superiore a 1. L aerazione del vano corsa e del vano macchine saranno fra loro separate. L aerazione del vano corsa e del locale macchine sarà permanente e realizzata tramite aperture non inferiori al 3% della superficie in pianta del vano, con un minimo di 0,20 mq per il vano corsa e 0,05 mq per il locale macchine. Dette aperture saranno realizzate nella parte alta delle pareti del vano e/o del locale da aerare e saranno protette contro gli agenti atmosferici e contro l introduzione di corpi estranei; tali protezioni non consentiranno il passaggio di una sfera di diametro maggiore a 15 mm. In prossimità dell accesso al locale macchine verrà posizionato un estintore di classe 21A 89BC, idoneo per l uso in presenza d impianti elettrici. In caso d incendio non sarà consentito utilizzare l ascensore. Presso ogni porta di piano verrà quindi affisso apposito cartello con l iscrizione Non usare l ascensore in caso d incendio. Detta segnaletica risulterà conforme al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81. Pag. 15

16 7. GESTIONE DELL EMERGENZA Sarà predisposto e tenuto aggiornato un idoneo piano di emergenza (secondo il D.M. 10/03/1998) che conterrà: - Le azioni che i lavoratori devono mettere in atto in caso di incendio; - Le procedure per l evacuazione del luogo di lavoro che devono essere attuate dai dipendenti e dalle altre persone presenti; - Le disposizioni per chiedere l intervento dei vigili del fuoco e per fornire le necessarie informazioni al loro arrivo; - Specifiche misure per assistere le persone disabili. Il piano di emergenza identificherà un adeguato numero di persone incaricate di sovrintendere e controllare l attuazione delle procedure previste. Nel piano saranno inclusi: - le caratteristiche dei luoghi con particolare riferimento alle vie di esodo; - il numero delle persone presenti e la loro ubicazione; - i lavoratori esposti a rischi particolari; - il numero di addetti all attuazione ed al controllo del piano nonché l assistenza per l evacuazione; - il livello di informazione e formazione fornito ai lavoratori. Le istruzioni scritte su cui si basa il piano di emergenza includeranno: - i doveri del personale di servizio incaricato di svolgere specifiche mansioni con riferimento alla sicurezza antincendio; - i doveri del personale cui sono affidate particolari responsabilità in caso di incendio; - i provvedimenti necessari per assicurare che tutto il personale sia informato sulle procedure da attuare; - le procedure per la chiamata dei vigili del fuoco, per informarli al loro arrivo e per fornire la necessaria assistenza durante l intervento. Il piano includerà una planimetria con riportati: - le caratteristiche distributive del luogo, con particolare riferimento alla destinazione delle varie aree, alle vie di esodo ed alle compartimentazioni antincendio; - il tipo, numero ed ubicazione delle attrezzature ed impianti di estinzione; - l ubicazione degli interruttori generali dell alimentazione elettrica, delle valvole di intercettazione delle adduzioni idriche, gas o altri fluidi combustibili. Verrà istituito un registro di manutenzione atto a mantenere sotto controllo i presidi antincendio. Pag. 16

17 7. DOCUMENTAZIONE Fanno parte integrante della presente documentazione, redatta ai fini della richiesta di esame del progetto da parte del Comando dei Vigili del Fuoco: - Planimetria generale Rif. n Planimetrie piano rialzato e piano seminterrato Rif. n Sezioni A-A, B-B e C-C Rif. n Pag. 17

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