Contesto legislativo. D.P.R. 380/2001 art. 4

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1 EDILIZIA SMART Presentazione Linee guida nuovo Regolamento Edilizio unitario Comuni di Calenzano e Sesto Fiorentino Calenzano, Sala Convegni Piazza Gramsci IV Piano,19 febbraio 2019

2 Contesto legislativo D.P.R. 380/2001 art Il regolamento che i Comuni adottano ai sensi dell articolo 2, comma 4, deve contenere la disciplina delle modalità costruttive, con particolare riguardo al rispetto delle normative tecnico-estetiche, igienico-sanitarie, di sicurezza e vivibilità degli immobili e delle pertinenze degli stessi. 1-sexies. Il Governo, le regioni e le autonomie locali, in attuazione del principio di leale collaborazione, concludono in sede di Conferenza unificata accordi ai sensi dell'art. 9 D.Lgs. 281/1997 o intese ai sensi dell'art. 8 L. 131/2003, per l'adozione di uno schema di regolamento edilizio-tipo, al fine di semplificare e uniformare le norme e gli adempimenti. Ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettere e) e m), della Costituzione, tali accordi costituiscono livello essenziale delle prestazioni, concernenti la tutela della concorrenza e i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Il regolamento ediliziotipo, che indica i requisiti prestazionali degli edifici, con particolare riguardo alla sicurezza e al risparmio energetico, e' adottato dai comuni nei termini fissati dai suddetti accordi, comunque entro i termini previsti dall art. 2 L. 241/1990 e s.m.i.

3 Contesto legislativo L.R. 65/2014 art I regolamenti edilizi comunali dettano norme in tema di modalità costruttive, decoro pubblico, igiene, sicurezza e vigilanza. 2. Le norme dei regolamenti edilizi comunali non possono in alcun caso costituire variante agli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica. 3. La Giunta regionale con deliberazione, nelle materie di cui al comma 1, approva un regolamento edilizio tipo con valenza di linee guida.

4 Contesto legislativo Delibera Giunta Regionale n. 524 Recepisce l Intesa Governo - Regioni - Comuni sull adozione del Regolamento Edilizio-Tipo (ex art. 4 DPR 380/2001) sottoscritta in data 20 ottobre 2016 e allegati: all. A - schema di regolamento edilizio tipo all. B - quadro delle definizioni uniformi all. C - ricognizione delle disposizioni incidenti sugli usi e le trasformazioni del territorio e sull'attività edilizia Stabilisce ai sensi dell'articolo 3 dell'intesa su procedure e tempi da seguire per l'adeguamento comunale e specifiche norme transitorie Dispone l efficacia alla data di entrata in vigore del Reg.to reg.le di attuazione art. 216 LR 65/2014 in materia di unificazione dei parametri urbanistici ed edilizi per il governo del territorio.

5 Contesto legislativo Regolamento DPGR n. 39/R Determina i parametri urbanistici ed edilizi e le definizioni tecniche da applicarsi nei regolamenti edilizi comunali e negli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica. CAPO II - Parametri urbanistici ed edilizi (25 articoli/parametri) CAPO III - Definizioni tecniche di riferimento per gli interventi urbanisticoedilizi (15 articoli/parametri) CAPO IV - Elementi costitutivi o di corredo delle costruzioni (22 articoli/parametri) CAPO V - Adeguamento dei regolamenti edilizi comunali e degli strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica. Disposizioni transitorie e finali.

6 Contesto legislativo Regolamento DPGR n. 39/R CAPO V - Adeguamento dei regolamenti edilizi comunali e degli strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica. Disposizioni transitorie e finali. Entrata in vigore 22 marzo 2019 ( gg. da pubblicazione BURT ) Entro questa data: - i comuni adeguano i regolamenti edilizi ai parametri e alle definizioni unificate - decorso tale termine i parametri e le definizioni unificate trovano diretta applicazione, sostituendo i difformi parametri e definizioni dei regolamenti edilizi e prevalendo sulle disposizioni dei regolamenti edilizi stessi con essi incompatibili.

7 Contesto legislativo Regolamento DPGR n. 39/R Art. 65. Tempi e modalità per l adeguamento degli strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica 1. Il recepimento dei parametri e delle definizioni uniformi nei regolamenti edilizi comunali non comporta la modifica delle previsioni dimensionali degli strumenti comunali di pianificazione territoriale ed urbanistica vigenti. I parametri e le definizioni contenute negli strumenti comunali di pianificazione territoriale ed urbanistica vigenti alla data di approvazione del nuovo regolamento edilizio comunale, continuano ad applicarsi fino all adeguamento degli strumenti medesimi alle disposizioni di cui alla L.R. 65/2014, secondo quanto indicato ai commi 2, 3, 4 e Le definizioni e i parametri contenuti nel presente regolamento si applicano agli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica, e loro varianti generali, adottati successivamente alla data di entrata in vigore del medesimo regolamento, fermo restando quanto previsto dall articolo 66, comma 1, lettera b). 3. Gli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, e loro varianti generali, già adottati alla data di entrata in vigore del presente regolamento possono essere adeguati in fase di approvazione, fermo restando quanto previsto dall articolo 66, comma 1, lettera b). 4. Nei casi di cui al comma 3, qualora non si proceda all'adeguamento in fase di approvazione ai sensi del medesimo comma, gli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, e loro varianti generali, sono adeguati mediante apposita variante da adottare entro 2 anni dalla data di acquisto di efficacia dello strumento. Decorso inutilmente tale termine, i parametri e le definizioni contenute nel presente regolamento prevalgono sulle disposizioni comunali con essi incompatibili. 5. I piani strutturali già approvati alla data di entrata in vigore del presente regolamento nel rispetto delle disposizioni di cui alla L.R. 65/2014 sono adeguati mediante apposita variante contestualmente al procedimento di adozione e approvazione del piano operativo.

8 Contesto legislativo Regolamento DPGR n. 39/R Art. 66. Disposizioni transitorie e finali 1. Il presente regolamento non si applica: a) alle varianti agli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica vigenti alla data di entrata in vigore del presente regolamento, diverse da quelle generali; b) ai piani attuativi e ai PUC (progetti unitari convenzionati), nonché alle relative varianti, approvati prima dell adeguamento dello strumento di pianificazione urbanistica, o di sua variante generale, al presente regolamento; c) alle istanze di permesso di costruire, alle SCIA, nonché alle relative varianti in corso d'opera di cui all articolo 143 della L.R. 65/2014, e alle comunicazioni di inizio lavori che siano già state presentate al momento dell adeguamento dello strumento di pianificazione urbanistica, o di sua variante generale, al presente regolamento. 2. Resta ferma la definizione di "superficie utile lorda" contenuta nell articolo 2, comma 1, lettera b), della L.R. 24/2009(c.d. «Piano casa») limitatamente agli interventi posti in essere in forza della medesima.

9 A cosa serve il Regolamento Edilizio? Secondo vari autori il primo atto regolamentare «moderno» in materia edilizia sarebbe del XIII secolo, non molto lontano geograficamente: il Piano per l allargamento di Via de Calzaiuoli a Firenze (trasformazione in via principale dalla Cattedrale a Palazzo Vecchio) che disponeva in ordine a: - allineamenti - ornato e composizione delle facciate.

10 A cosa serve il Regolamento Edilizio?

11 A cosa serve il Regolamento Edilizio?

12 A cosa serve il Regolamento Edilizio?

13 A cosa serve il Regolamento Edilizio?

14 R.E. SCHEMA-TIPO NAZIONALE-REGIONALE ALLEGATO «A» DGR TOSCANA 524/2018 PARTE PRIMA Principi generali e disciplina generale dell'attività edilizia PARTE SECONDA Disposizioni regolamentari comunali in materia edilizia

15 R.E. SCHEMA-TIPO NAZIONALE-REGIONALE PARTE PRIMA Al fine di evitare inutili duplicazioni di disposizioni statali e regionali, si deve limitare a richiamare, con apposita formula di rinvio, la disciplina relativa alle materie di seguito elencate, la quale pertanto opera direttamente senza la necessità di un atto di recepimento nei regolamenti edilizi: a) le definizioni uniformi dei parametri urbanistici ed edilizi; b) le definizioni degli interventi edilizi e delle destinazioni d uso; c) il procedimento per il rilascio e la presentazione dei titoli abilitativi edilizi e le modalità di controllo degli stessi; d) la modulistica edilizia unificata;

16 R.E. SCHEMA-TIPO NAZIONALE-REGIONALE PARTE PRIMA e) i requisiti generali delle opere edilizie, attinenti: e.1) ai limiti inderogabili di densità, altezza, distanza fra i fabbricati e dai confini; e.2) ai rispetti (stradale, ferroviario, aeroportuale, cimiteriale, dei corsi d acqua, degli acquedotti e impianti di depurazione, degli elettrodotti, dei gasdotti, del demanio marittimo); e.3) alle servitù militari; e.4) agli accessi stradali; e.5) alle zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante; e.6) ai siti contaminati;

17 R.E. SCHEMA-TIPO NAZIONALE-REGIONALE PARTE PRIMA f) alla disciplina relativa agli immobili soggetti a vincoli e tutele di ordine paesaggistico, ambientale, storico culturale e territoriale; g) alle discipline settoriali aventi incidenza sulla disciplina dell'attività edilizia, tra cui la normativa sui requisiti tecnici delle opere edilizie e le prescrizioni specifiche stabilite dalla normativa statale e regionale per alcuni insediamenti o impianti. «RICOGNIZIONE DELLE DISPOSIZIONI INCIDENTI SUGLI USI E LE TRASFORMAZIONI DEL TERRITORIO E SULL'ATTIVITA' EDILIZIA», ALLEGATO «C» ALLA DGR TOSCANA 524/2018, PUBBLICATO SU UNA PAGINA DEDICATA SITO REGIONE TOSCANA, OGGETTO DI AGGIORNAMENTO ANNUALE

18 R.E. SCHEMA-TIPO NAZIONALE-REGIONALE PARTE SECONDA Contiene norme regolamentari comunali che attengono all organizzazione e alle procedure interne dell ente nonché alla qualità, sicurezza, sostenibilità delle opere edilizie realizzate, dei cantieri e dell ambiente urbano, anche attraverso l individuazione di requisiti tecnici integrativi o complementari, rispetto alla normativa uniforme sovraordinata richiamata nella Prima Parte del regolamento. Le AA.CC., nell esercizio della propria autonomia, possono individuare requisiti tecnici integrativi e complementari, anche attraverso ulteriori specificazioni e dettagli, nei limiti previsti dalla normativa sovraordinata richiamata nella prima parte del regolamento edilizio. I requisiti tecnici integrativi devono essere espressi attraverso norme prestazionali, che fissino risultati da perseguirsi nelle trasformazioni edilizie. Le prestazioni da raggiungere potranno essere prescritte in forma quantitativa, ossia attraverso l'indicazione numerica di livelli prestazionali da assolvere, oppure essere espresse attraverso l'enunciazione di azioni e comportamenti progettuali da praticarsi affinché l'intervento persegua l'esito atteso che l obiettivo prestazionale esprime.

19 R.E. SCHEMA-TIPO NAZIONALE-REGIONALE PARTE SECONDA I Comuni, nella definizione della disciplina regolamentare di cui alla Seconda Parte del Regolamento Edilizio, osservano i seguenti principi generali: a) semplificazione, efficienza e efficacia dell azione amministrativa; b) perseguire un ordinato sviluppo edilizio riguardo la funzionalità, l estetica, e l igiene pubblica; c) incrementare la sostenibilità ambientale e energetica; d) armonizzazione della disciplina dei rapporti privati nei rapporti di vicinato; e) applicazione dei criteri di progettazione per il superamento delle barriere architettoniche, per garantire una migliore qualità della vita e la piena fruibilità dell'ambiente, costruito e non costruito, per tutte le persone e in particolare per le persone con disabilità e le fasce deboli dei cittadini, quali anziani e bambini, anche secondo l applicazione dei criteri di Progettazione Universale di cui alla convenzione ONU ratificata con L. 18 del 3 marzo 2009; f) incrementare la sicurezza pubblica e il recupero urbano, la riqualificazione sociale e funzionale delle aree e/o degli edifici abbandonati e/o dismessi, quale valori di interesse pubblico da tutelare mediante attività a difesa della qualità urbana, del decoro e dell incolumità pubblica; g) incentivare lo sviluppo sostenibile, fondato su un rapporto equilibrato tra i bisogni sociali, l'attività economica e l'ambiente; rispetto del paesaggio che rappresenta un elemento chiave del benessere individuale e sociale, anche secondo i principi della Convenzione Europea del Paesaggio 20 ottobre 2000; h) garantire il diritto di accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali in materia edilizia e ambientale, anche secondo i principi stabiliti dalla Convenzione di Århus, Danimarca, 25 giugno 1998 per contribuire a tutelare il diritto di ogni persona, nelle generazioni presenti e future, a vivere in un ambiente atto ad assicurare la sua salute e il suo benessere.

20 R.E. SCHEMA-TIPO NAZIONALE-REGIONALE PARTE SECONDA Le disposizioni regolamentari di competenza comunale devono essere ordinate secondo il seguente indice generale, per semplificarne la consultazione e garantirne l uniformità di impianto, rispettando la suddivisione tra Parti, Titoli e Capi, stabilita nello stesso indice, senza la necessità di regolamentare tutte le singole voci. Eventuali tematiche ed elementi non espressamente indicati nell indice possono essere inseriti nelle parti che presentano la maggiore analogia, mentre le tematiche che necessitano di una trattazione approfondita o che siano già trattate in documenti, regolamenti o atti comunali vigenti, possono essere prodotte sotto forma di specifico allegato o specifico regolamento comunale (ad esempio il piano del colore, il piano dell arredo urbano, il piano del verde, etc.).

21 INDICE-TIPO NAZIONALE-REGIONALE TITOLO I DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVE PROCEDURALI CAPO I SUE, SUAP e organismi consultivi CAPO II Altre procedure e adempimenti edilizi TITOLO II DISCIPLINA DELLA ESECUZIONE DEI LAVORI CAPO I Norme procedimentali sull'esecuzione dei lavori CAPO II Norme tecniche sull'esecuzione dei lavori TITOLO III DISPOSIZIONI PER LA QUALITÀ' URBANA, PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE E FUNZIONALI CAPO I Disciplina dell'oggetto edilizio CAPO II Disciplina degli spazi aperti, pubblici o di uso pubblico CAPO III - Tutela degli spazi verdi e dell'ambiente CAPO IV - Infrastrutture, servizi e reti tecnologiche CAPO V - Recupero urbano, qualità architettonica e inserimento paesaggistico CAPO VI - Elementi costruttivi

22 INDICE-TIPO NAZIONALE-REGIONALE TITOLO IV VIGILANZA E SISTEMI DI CONTROLLO TITOLO V NORME TRANSITORIE

23 INDICE-TIPO NAZIONALE-REGIONALE TITOLO I DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVE PROCEDURALI CAPO I SUE, SUAP e organismi consultivi (1) Composizione, compiti e modalità di funzionamento dello sportello unico per l'edilizia, della commissione edilizia, se prevista, e di ogni altro organo, consultivo o di amministrazione attiva, costituito secondo la disciplina vigente, ivi compresa quella statutaria locale (2) Modalità di presentazione e gestione anche telematica delle pratiche edilizie, con specifiche tecniche sulle modalità di redazione degli elaborati progettuali anche ai fini dell'aggiornamento della cartografia comunale (3) Modalità di coordinamento con il SUAP È prevista la possibilità di rimandare ad apposito regolamento comunale che tratti la materia telematica in modo specifico, ove possibile in forma di allegato allo stesso Regolamento Edilizio

24 INDICE-TIPO NAZIONALE-REGIONALE TITOLO I DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVE PROCEDURALI CAPO II Altre procedure e adempimenti edilizi (1) Autotutela e richieste di riesame dei titoli abilitativi rilasciati o presentati (2) Certificato di destinazione urbanistica (3) Proroga dei titoli abilitativi (4) Sospensione dell'uso e dichiarazione di inagibilità (5) Contributo per oneri di urbanizzazione e costo di costruzione: criteri applicativi, rateizzazioni e altre disposizioni (6) Pareri preventivi (7) Ordinanze e interventi urgenti (8) Modalità e strumenti per l'informazione e la trasparenza del procedimento edilizio

25 INDICE-TIPO NAZIONALE-REGIONALE TITOLO II DISCIPLINA DELLA ESECUZIONE DEI LAVORI CAPO I Norme procedimentali sull'esecuzione dei lavori (1) Comunicazioni di inizio dei lavori e ulteriori adempimenti relativi alla fase di esecuzione dei lavori (impresa esecutrice, direttore dei lavori, responsabile della sicurezza ecc.) (2) Comunicazioni di fine lavori e adempimenti relativi (3) Occupazione di suolo pubblico (4) Comunicazioni inerenti le opere di bonifica, comprese quelle per amianto, ordigni bellici ecc.

26 INDICE-TIPO NAZIONALE-REGIONALE TITOLO II DISCIPLINA DELLA ESECUZIONE DEI LAVORI CAPO II Norme tecniche sull'esecuzione dei lavori (1) Principi generali dell'esecuzione dei lavori (2) Punti fissi di linea e di livello (3) Conduzione del cantiere e recinzioni provvisorie (4) Cartelli di cantiere (5) Criteri da osservare per scavi e demolizioni (6) Misure di cantiere ed eventuali tolleranze (7) Sicurezza e controllo nei cantieri, misure per la prevenzione dei rischi nelle fasi di realizzazione dell'opera (8) Soluzioni per garantire la sicurezza e l accessibilità dei percorsi pubblici (9) Ulteriori disposizioni per la salvaguardia dei ritrovamenti archeologici, per gli interventi di bonifica ed i ritrovamenti di ordigni bellici (10) Ripristino del suolo e degli impianti pubblici a fine lavori

27 INDICE-TIPO NAZIONALE-REGIONALE TITOLO III DISPOSIZIONI PER LA QUALITÀ URBANA, PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE E FUNZIONALI CAPO I Disciplina dell'oggetto edilizio (1) Caratteristiche costruttive e funzionali degli edifici (2) Distanze minime tra edifici e dai confini (3) Dotazioni impiantistiche (4) Superfici aero-illuminanti (5) Requisiti prestazionali degli edifici, riferiti alla compatibilità ambientale, all'efficienza energetica e al comfort abitativo, finalizzati al contenimento dei consumi energetici e idrici, all'utilizzo di fonti rinnovabili e di materiali ecocompatibili, alla riduzione delle emissioni inquinanti o clima alteranti, alla riduzione dei rifiuti (6) Requisiti prestazionali degli edifici riferiti all accessibilità, alla sicurezza d uso e alla prevenzione degli infortuni (7) Incentivi (riduzione degli oneri di urbanizzazione, premi di edificabilità, fiscalità comunale) finalizzati all'innalzamento della sostenibilità energetico ambientale degli edifici, della qualità e della sicurezza edilizia, della accessibilità, rispetto ai parametri cogenti (8) Incentivi finalizzati ad introdurre dispositivi e servizi per elevare l accessibilità degli spazi privati di uso pubblico (9) Prescrizioni costruttive per l'adozione di misure di prevenzione del rischio gas radon (10) Specificazioni sulle dotazioni igienico sanitarie dei servizi e dei locali ad uso abitativo e dei luoghi di lavoro (11) Prescrizioni per le sale da gioco, l'installazione di apparecchiature del gioco d'azzardo lecito e la raccolta della scommessa

28 INDICE-TIPO NAZIONALE-REGIONALE TITOLO III DISPOSIZIONI PER LA QUALITÀ' URBANA, PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE E FUNZIONALI CAPO II Disciplina degli spazi aperti, pubblici o di uso pubblico (1) Strade (2) Portici e sottopassaggi (3) Piste ciclabili (4) Aree per parcheggio (5) Piazze e aree pedonalizzate (6) Passaggi pedonali e marciapiedi (7) Passi carrai ed uscite per autorimesse (8) Chioschi/dehors su suolo pubblico (9) Servitù pubbliche di passaggio sui fronti delle costruzioni e per chioschi/gazebi/dehors posizionati su suolo pubblico e privato (10) Aree per il gioco dei bambini e per il fitness all aperto (11) Servizi igienici pubblici (12) Aree per il commercio ambulante e per gli spettacoli itineranti (13) Recinzioni di spazi pubblici o di uso pubblico (14) Numerazione civica

29 INDICE-TIPO NAZIONALE-REGIONALE TITOLO III DISPOSIZIONI PER LA QUALITÀ' URBANA, PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE E FUNZIONALI CAPO I Norme procedimentali sull'esecuzione dei lavori (1) Comunicazioni di inizio dei lavori e ulteriori adempimenti relativi alla fase di esecuzione dei lavori (impresa esecutrice, direttore dei lavori, responsabile della sicurezza ecc.) (2) Comunicazioni di fine lavori e adempimenti relativi (3) Occupazione di suolo pubblico (4) Comunicazioni inerenti le opere di bonifica, comprese quelle per amianto, ordigni bellici ecc.

30 INDICE-TIPO NAZIONALE-REGIONALE TITOLO III DISPOSIZIONI PER LA QUALITÀ' URBANA, PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE E FUNZIONALI CAPO III Tutela degli spazi verdi e dell'ambiente (1) Aree verdi (2) Parchi urbani e giardini di interesse storico e documentale (3) Orti urbani (4) Parchi e percorsi in territorio rurale (5) Sentieri (6) Tutela del suolo e del sottosuolo È prevista la possibilità di rimandare ad apposito regolamento comunale che tratti la materia del verde pubblico e privato in modo specifico e coordinato con tutte le altre norme vigenti di settore (ove possibile in forma di allegato allo stesso Regolamento Edilizio)

31 INDICE-TIPO NAZIONALE-REGIONALE TITOLO III DISPOSIZIONI PER LA QUALITÀ' URBANA, PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE E FUNZIONALI CAPO I Tutela degli spazi verdi e dell'ambiente (1) Aree verdi (2) Parchi urbani e giardini di interesse storico e documentale (3) Orti urbani (4) Parchi e percorsi in territorio rurale (5) Sentieri (6) Tutela del suolo e del sottosuolo È prevista la possibilità di rimandare ad apposito regolamento comunale che tratti la materia del verde pubblico e privato in modo specifico e coordinato con tutte le altre norme vigenti di settore (ove possibile in forma di allegato allo stesso Regolamento Edilizio)

32 INDICE-TIPO NAZIONALE-REGIONALE TITOLO III DISPOSIZIONI PER LA QUALITÀ' URBANA, PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE E FUNZIONALI CAPO IV Infrastrutture, servizi e reti tecnologiche (1) Approvvigionamento idrico (2) Depurazione e smaltimento delle acque piovane, reflue e dei fumi (3) Raccolta differenziata dei rifiuti urbani e assimilati (4) Distribuzione dell'energia elettrica (5) Distribuzione del gas (6) Ricarica dei veicoli elettrici (7) Produzione di energia da fonti rinnovabili, cogenerazione e reti di teleriscaldamento (8) Telecomunicazioni

33 INDICE-TIPO NAZIONALE-REGIONALE TITOLO III DISPOSIZIONI PER LA QUALITÀ' URBANA, PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE E FUNZIONALI CAPO V Recupero urbano, qualità architettonica e inserimento paesaggistico (1) Pubblico decoro, manutenzione e sicurezza delle costruzioni e dei luoghi (2) Facciate degli edifici ed elementi architettonici di pregio (3) Elementi aggettanti delle facciate, parapetti e davanzali (4) Allineamenti (5) Disposizioni di particolare tutela e piano del colore (6) Coperture degli edifici (7) Illuminazione pubblica (8) Impianti tecnologici a servizio degli edifici (antenne, parabole, impianti di condizionamento e altri impianti tecnici) (9) Serramenti esterni degli edifici (10) Insegne commerciali, mostre, vetrine, tende, targhe (11) Cartelloni pubblicitari (12) Muri di cinta e recinzioni (13) Beni culturali e edifici storici (14) Cimiteri monumentali e storici (15) Progettazione dei requisiti di sicurezza per i luoghi pubblici urbani

34 INDICE-TIPO NAZIONALE-REGIONALE TITOLO III DISPOSIZIONI PER LA QUALITÀ' URBANA, PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE E FUNZIONALI CAPO IV Elementi costruttivi (1) Superamento barriere architettoniche, rampe e altri dispositivi per elevare l accessibilità ambientale (2) Serre bioclimatiche (3) Impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili a servizio degli edifici (4) Coperture, canali di gronda e pluviali (5) Strade e passaggi privati, cortili (6) Cavedi, pozzi luce e chiostrine (7) Intercapedini e griglie di aerazione (8) Muri di cinta e recinzioni (9) Materiali, tecniche costruttive degli edifici per la salvaguardia delle tipicità locali (10) Disposizioni relative alle aree di pertinenza (11) Piscine e altre opere di corredo agli edifici

35 INDICE-TIPO NAZIONALE-REGIONALE TITOLO IV VIGILANZA E SISTEMI DI CONTROLLO (1) Esercizio delle funzioni di vigilanza e controllo delle trasformazioni e usi del territorio (2) Vigilanza durante l'esecuzione dei lavori (3) Sanzioni per violazioni delle norme regolamentari

36 INDICE-TIPO NAZIONALE-REGIONALE TITOLO V NORME TRANSITORIE (1) Aggiornamento del regolamento edilizio (2) Disposizioni transitorie

37 GRAZIE PER L ATTENZIONE arch. Giacomo Trentanovi Coordinatore GdL nuovo Reg.Ed. Calenzano - Sesto

38 EDILIZIA SMART Presentazione linee guida Il nuovo Regolamento Edilizio unitario Sesto Fiorentino e Calenzano. nell ambito della nuova stagione di governo del territorio Calenzano, Palazzo Comunale, 18 febbraio 2019 Marco Carletti Dirigente Settore Pianificazione del Territorio della Regione Toscana

39 Il consumo di suolo

40 Il consumo di suolo

41 Il consumo di suolo

42 Il consumo di suolo

43 Il consumo di suolo

44 Il consumo di suolo

45 Il consumo di suolo

46 Lo stato della pianificazione in Toscana

47 Lo stato della pianificazione nella città metropolitana di Firenze

48 Lo stato della pianificazione nella città metropolitana di Firenze

49 Lo stato della pianificazione nella città metropolitana di Firenze LINK: STATO DELLA PIANIFICAZIONE IN TOSCANA %2Fwww.regione.toscana.it%2Fenti-e-associazioni%2Fpianificazione-e-paesaggio%2Fmonitoraggio-dellapianificazione%3Fp_p_id%3D101_INSTANCE_eonjZadAbVH6%26p_p_lifecycle%3D0%26p_p_state%3Dnormal %26p_p_mode%3Dview%26p_p_col_id%3Dcolumn-3%26p_p_col_pos%3D2%26p_p_col_count%3D3

50 Lo stato della pianificazione nella città metropolitana di Firenze

51 Lo stato della pianificazione in Toscana: PS

52 Lo stato della pianificazione in Toscana: PSI

53 Lo stato della pianificazione in Toscana: PSI A breve uscirà bando 2019 per la redazione dei PSI

54 Lo stato della pianificazione in Toscana: PSI

55 Lo stato della pianificazione in Toscana: PS + PSI

56 Lo stato della pianificazione in Toscana RU/PO art. 224

57 Lo stato della pianificazione in Toscana: PO art. 4

58 Lo stato della pianificazione in Toscana: RU / PO art

59 Lo stato della pianificazione in Toscana: nov nov. 2018

60 Lo stato della pianificazione in Toscana: nov nov Novembre Novembre = 195 = 284

61 Lo stato della pianificazione in Toscana: nov gen Novembre Gennaio

62 Intesa del 20/10/2016 tra il Governo, le Regioni e i Comuni concernente l adozione del regolamento edilizio-tipo di cui all articolo 4, comma 1-sexies del d.p.r. 380/2001 Approva il seguente documento: SCHEMA DI REGOLAMENTO EDILIZIO TIPO (allegato 1) e i relativi allegati: QUADRO DELLE DEFINIZIONI UNIFORMI (allegato A) RICOGNIZIONE DELLE DISPOSIZIONI INCIDENTI SUGLI USI E LE TRASFORMAZIONI DEL TERRITORIO E SULL ATTIVITA EDILIZIA (allegato B) Deliberazione di Giunta Regionale 524 del 21 maggio 2018 (BURT n. 23 del 06/06/2018) Recepimento dell Intesa in attuazione dell art. 106, c. 3, l.r. 65/2014: La Giunta regionale con propria deliberazione ( ) approva un regolamento edilizio tipo, nel rispetto degli accordi di cui all articolo 4, comma 1 sexies, del d.p.r. 380/2001

63 Intesa del 20/10/2016 tra il Governo, le Regioni e i Comuni concernente l adozione del regolamento edilizio-tipo di cui all articolo 4, comma 1-sexies del d.p.r. 380/2001 RICOGNIZIONE DELLE DISPOSIZIONI INCIDENTI SUGLI USI E LE TRASFORMAZIONI DEL TERRITORIO E SULL ATTIVITA EDILIZIA (allegato B)

64 Intesa del 20/10/2016 tra il Governo, le Regioni e i Comuni concernente l adozione del regolamento edilizio-tipo di cui all articolo 4, comma 1-sexies del d.p.r. 380/2001 RICOGNIZIONE DELLE DISPOSIZIONI INCIDENTI SUGLI USI E LE TRASFORMAZIONI DEL TERRITORIO E SULL ATTIVITA EDILIZIA (allegato B)

65 Intesa del 20/10/2016 tra il Governo, le Regioni e i Comuni concernente l adozione del regolamento edilizio-tipo di cui all articolo 4, comma 1-sexies del d.p.r. 380/2001 RICOGNIZIONE DELLE DISPOSIZIONI INCIDENTI SUGLI USI E LE TRASFORMAZIONI DEL TERRITORIO E SULL ATTIVITA EDILIZIA (allegato B) Art. 3 - Monitoraggio, aggiornamenti e ulteriori semplificazioni Il Governo, le regioni ordinarie e i comuni si impegnano altresì all'aggiornamento della raccolta delle disposizioni sovraordinate in materia edilizia. L'aggiornamento è effettuato a cura di ciascuna amministrazione centrale, per la parte di propria competenza e di ciascuna regione ordinaria per le rispettive parti ed è pubblicato sul sito web della regione e sul sito della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.... Deliberazione di Giunta Regionale 524 del 21 maggio 2018 Con DGR 524/2018 la Regione Toscana ha integrato tale ricognizione in conformità alla normativa regionale vigente e ha poi provveduto alla sua pubblicazione sul sito web istituzionale. La Regione provvederà all aggiornamento annuale. Per favorire la conoscibilità della disciplina generale dell attività edilizia avente diretta e uniforme applicazione, i comuni provvedono alla pubblicazione del link sul proprio sito web istituzionale.

66 Intesa del 20/10/2016 tra il Governo, le Regioni e i Comuni concernente l adozione del regolamento edilizio-tipo di cui all articolo 4, comma 1-sexies del d.p.r. 380/2001 SCHEMA DI REGOLAMENTO EDILIZIO TIPO (allegato 1) Semplificare: il regolamento edilizio deve limitarsi a richiamare, senza riprodurre, le disposizioni statali e regionali sovraordinate, che hanno diretta applicazione senza necessità di alcun atto di recepimento nei regolamenti edilizi (Parte Prima del regolamento edilizio competenza regionale) Uniformare: le norme contenute nei regolamenti edilizi comunali devono essere ordinate secondo uno schema prestabilito valevole su tutto il territorio nazionale, rispettando la suddivisione in Parti, Titoli e Capi e inserendo all interno di ciascun capo gli argomenti elencati (Parte Seconda del regolamento edilizio competenza comunale) DGR 524/2018 Migliore definizione di alcune voci Eliminazione voci non pertinenti Inserimento argomenti non presenti Collaborazione con ANCI Toscana

67 DGR n. 524 del 21 maggio 2018 SCHEMA DI REGOLAMENTO EDILIZIO TIPO (allegato A) Le voci interne a ciascun capo non devono necessariamente corrispondere a singoli articoli del regolamento edilizio: esse rappresentano tematiche che ogni comune può disciplinare attraverso una o più disposizioni regolamentari. Non è necessario regolamentare tutte le singole voci: eventuali tematiche per le quali il comune non rileva la necessità di dettare disposizioni nel proprio regolamento edilizio possono essere omesse (All. A, punto 9) Eventuali tematiche non presenti nell indice che il comune ritiene utile affrontare con apposite norme regolamentari, possono essere inserite nelle parti che presentano maggiore analogia (All. A, punto 9) Le tematiche che necessitano di una trattazione approfondita o già trattate in documenti, regolamenti o atti comunali vigenti, possono essere prodotte sotto forma di specifico regolamento comunale o in forma di allegato allo stesso Regolamento Edilizio (All. A, punto 9)

68 DGR n. 524 del 21 maggio 2018 TEMPI E MODALITA PER L ADEGUAMENTO COMUNALE L Intesa prevede che l atto di recepimento regionale stabilisca i tempi, comunque non superiori a 180 giorni, per l adeguamento dei regolamenti edilizi comunali Ai sensi della DGR 524/2018 i comuni provvedono ad adeguare i propri regolamenti edilizi entro 180 giorni dall acquisto di efficacia della delibera stessa, coincidente con la data di entrata in vigore del nuovo regolamento regionale in materia di unificazione dei parametri Riorganizzazione dei contenuti nel rispetto dello schema prestabilito Adeguamento del regolamento edilizio comunale Eliminazione di contenuti pianificatori propri degli strumenti di pianificazione urbanistica Eliminazione di ogni norma sovraordinata riprodotta (ad es. definizione degli interventi edilizi, definizioni uniformi, etc.) Utilizzo delle definizioni uniformi di cui al regolamento 39/R/2018

69 DGR n. 524 del 21 maggio 2018 È stato costituito dalla Regione Toscana un gruppo di lavoro interdirezionale con la finalità di sviluppare ulteriormente il processo di semplificazione e uniformazione dei regolamenti edilizi comunali, implementando lo schema di regolamento edilizio tipo (RET) approvato con DGR 524/2018 con contenuti uniformi a livello regionale, limitatamente ad alcuni argomenti, quali, ad esempio: modalità di presentazione e gestione anche telematica delle pratiche edilizie e modalità di coordinamento tra SUE e SUAP; modalità di calcolo dei contributi per oneri di urbanizzazione e costo di costruzione; conduzione del cantiere; requisiti igienico-sanitari degli edifici; etc... Tale gruppo di lavoro si avvale della collaborazione tecnica di ANCI Toscana Rete Toscana delle Professioni Tecniche (RTPT) Commissione Regionale Soggetti Professionali (organo consultivo della Giunta e del Consiglio regionale istituito ai sensi dell art.3 l.r. 73/2008)

70 Intesa del 20/10/2016 tra il Governo, le Regioni e i Comuni concernente l adozione del regolamento edilizio-tipo di cui all articolo 4, comma 1-sexies del d.p.r. 380/2001 Art. 3 - Monitoraggio, aggiornamenti e ulteriori semplificazioni 1. Il Governo, le regioni ordinarie e i comuni si impegnano a realizzare attività di monitoraggio sull'attuazione del regolamento edilizio tipo con cadenza almeno annuale. Per la realizzazione di tali attività è istituito un apposito gruppo di lavoro composto dal Governo le regioni e l'anci. 2. Sulla base degli esiti dell'attività di monitoraggio, si procede, ove necessario all'aggiornamento, previo accordo tra i soggetti di cui al comma 1 in Conferenza unificata, dello schema di regolamento edilizio tipo e delle definizioni uniformi. Il gruppo di lavoro è stato istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed è composto da rappresentanti del Governo, da rappresentanti ANCI e dalle regioni Basilicata, Lazio, Toscana, Lombardia ed Emilia Romagna ATTIVITA : monitorare l attuazione dell Intesa a livello regionale e locale, rilevando eventuali criticità (ad es. la definizione n Distanze) OBIETTIVI: fornire supporto alle regioni ai fini del corretto recepimento dei contenuti dell Intesa eventualmente aggiornare i documenti dell Intesa STRUMENTI: piattaforma informatica nazionale (data base per il monitoraggio, strumento di conoscenza per le Regioni per seguire l adeguamento in ambito comunale, strumento di supporto ai Comuni per l adeguamento del regolamento edilizio)

71 Intesa del 20/10/2016 tra il Governo, le Regioni e i Comuni concernente l adozione del regolamento edilizio-tipo di cui all articolo 4, comma 1-sexies del d.p.r. 380/2001 PIATTAFORMA INFORMATICA NAZIONALE Area pubblica di informazione e comunicazione Nella quale sarà possibile visualizzare e scaricare: i documenti dell Intesa gli atti regionali di recepimento dell Intesa ed eventuali provvedimenti successivi i regolamenti edilizi comunali adeguati

72 Intesa del 20/10/2016 tra il Governo, le Regioni e i Comuni concernente l adozione del regolamento edilizio-tipo di cui all articolo 4, comma 1-sexies del d.p.r. 380/2001 PIATTAFORMA INFORMATICA NAZIONALE Area riservata agli addetti ai lavori All interno di tale sezione i comuni troveranno lo schema di regolamento edilizio adottato dalla regione con delibera 524 del 21/05/2018 Sarà compito dei comuni inserire i contenuti del proprio regolamento edilizio a seguito dell adeguamento alla delibera regionale

73 Intesa del 20/10/2016 tra il Governo, le Regioni e i Comuni concernente l adozione del regolamento edilizio-tipo di cui all articolo 4, comma 1-sexies del d.p.r. 380/2001 QUADRO DELLE DEFINIZIONI UNIFORMI (allegato A) Elenco di 42 voci (parametri edilizi ed urbanistici ed elementi costitutivi e di corredo delle costruzioni) per ciascuna delle quali è fornita una definizione unica su tutto il territorio nazionale. OBIETTIVO: definire un vocabolario comune su scala nazionale per gli interventi edilizi

74 DGR n. 524 del 21 maggio 2018 QUADRO DELLE DEFINIZIONI UNIFORMI (allegato B) Riproduce il quadro delle definizioni uniformi di cui all Intesa con le seguenti modifiche: le definizioni di alcune voci dell Intesa sono state specificate ed integrate, senza modificarle nella sostanza, ai fini della loro corretta applicazione e per garantire un miglior coordinamento con la disciplina di dettaglio dettata nel regolamento 39/R/2018 Le 42 voci dell Intesa sono state integrate con 4 ulteriori parametri: Voce n Indice insediativo residenziale parametro già previsto a livello regionale ed utilizzato in sede di formazione degli atti comunali di governo del territorio, nel rispetto dei quantitativi medi per abitante stabiliti dalla normativa statale (DM 1444/1968) Voce n Superficie edificabile (o edificata) Voce n Volume edificabile (o edificato) le voci Indice di edificabilità territoriale e Indice di edificabilità fondiaria approvate con l Intesa sono definite in funzione della Superficie edificabile e del Volume edificabile, che non sono definiti: si è ritenuto opportuno introdurre le definizioni di tali parametri ai fini di una corretta ed uniforme applicazione delle definizioni da parte dei comuni Voce n Volume virtuale parametro già previsto ed utilizzato a livello regionale

75 DGR n. 524 del 21 maggio 2018 Approva i seguenti documenti: SCHEMA DI REGOLAMENTO EDILIZIO TIPO (allegato A) QUADRO DELLE DEFINIZIONI UNIFORMI (allegato B) RICOGNIZIONE DELLE DISPOSIZIONI INCIDENTI SUGLI USI E LE TRASFORMAZIONI DEL TERRITORIO E SULL ATTIVITA EDILIZIA (allegato C) Costituisce parte integrante e sostanziale del nuovo regolamento regionale in materia di unificazione dei parametri urbanistici ed edilizi per il governo del territorio, emanato con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 39/R del 24 luglio 2018

76 Recepimento dell Intesa Approvazione del nuovo regolamento regionale in materia di unificazione dei parametri urbanistici ed edilizi Approvazione Deliberazione di Giunta regionale n. 524 del 21 maggio 2018 Adozione Deliberazione di Giunta regionale n. 525 del 21 maggio 2018 Approvazione Deliberazione di Giunta regionale n. 759 del 9 luglio 2018 Emanazione Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 39/R del 24 luglio 2018 Pubblicazione BURT n. 32 del 25 luglio 2018 Acquisto di efficacia 24 settembre 2018 Entrata in vigore 24 settembre 2018

77 DPGR n. 39/R del 24 luglio 2018 Nuovo regolamento in materia di unificazione dei parametri urbanistici ed edilizi per il governo del territorio (art. 216 l.r. 65/2014) CONTENUTI DEL REGOLAMENTO Allegato 1 Quadro delle definizioni uniformi di cui alla DGR 524 del 21 maggio voci - Allegato 2 Ulteriori specificazioni tecnico-applicative di riferimento per gli interventi urbanisticoedilizi - 16 voci - Per ciascuna delle 62 voci è definita una disciplina di dettaglio (art. 2 art. 63), finalizzata a garantire una applicazione corretta ed uniforme sul territorio regionale Capo II Parametri urbanistici ed edilizi Capo III Definizioni tecniche di riferimento per gli interventi urbanistico-edilizi Capo IV - Elementi costitutivi e di corredo delle costruzioni Per ciascuna delle 62 voci sono fornite indicazioni di raffronto con i corrispondenti parametri e definizioni contenuti nel regolamento 64/R/2013

78 DPGR n. 39/R del 24 luglio 2018 Nuovo regolamento in materia di unificazione dei parametri urbanistici ed edilizi per il governo del territorio (art. 216 l.r. 65/2014)

79 DPGR n. 39/R del 24 luglio 2018 Nuovo regolamento in materia di unificazione dei parametri urbanistici ed edilizi per il governo del territorio (art. 216 l.r. 65/2014) TEMPI E MODALITA PER L ADEGUAMENTO COMUNALE (art. 64) Adeguamento dei regolamenti edilizi: entro il termine di 180 giorni dalla data di entrata in vigore del regolamento regionale (termine massimo prescritto dall Intesa): Pubblicazione sul BURT 25 luglio gg Entrata in vigore 24 settembre gg Termine per l adeguamento 23 marzo 2019 Vista la complessità degli adempimenti richiesti ai comuni per l adeguamento dei regolamenti edilizi ai contenuti dell Intesa e del nuovo regolamento regionale si è ritenuto opportuno prevedere che l entrata in vigore del regolamento avvenisse il sessantesimo giorno dalla sua pubblicazione sul BURT Ai sensi dell articolo 2, comma 4 dell Intesa: Il recepimento delle definizioni uniformi non comporta la modifica delle previsioni dimensionali degli strumenti urbanistici vigenti Adeguamento degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica: parametri e definizioni contenute negli strumenti comunali di pianificazione territoriale ed urbanistica vigenti alla data di approvazione del nuovo regolamento edilizio comunale, continuano ad applicarsi fino all adeguamento degli strumenti medesimi alla l.r. 65/2014

80 DPGR n. 39/R del 24 luglio 2018 Nuovo regolamento in materia di unificazione dei parametri urbanistici ed edilizi per il governo del territorio (art. 216 l.r. 65/2014) TEMPI E MODALITA PER L ADEGUAMENTO DEGLI STRUMENTI COMUNALI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA (art. 65) Entrata in vigore 24 settembre Adozione strumento pianificaz. terr./urb. o variante generale dpgr 64/R/2013 Approvaz. strumento pianificaz. terr./urb. o variante generale dpgr 39/R/2018 Adozione strumento pianificaz. terr./urb. o variante generale Approvaz. strumento pianificaz. terr./urb. o variante generale dpgr 39/R/2018 dpgr 64/R/2013 Approvaz. strumento pianificaz. terr./urb. o variante generale 2 Adozione variante di adeguamento dpgr 64/R/2013 dpgr 39/R/2018 max 2 anni Approvaz. PS nel rispetto della l.r. 65/ dpgr 64/R/2013 Approvaz. variante di adeguamento Adozione PO e variante di adeguamento PS dpgr 39/R/2018 Approvaz. PO e variante di adeguamento PS

81 DPGR n. 39/R del 24 luglio 2018 Nuovo regolamento in materia di unificazione dei parametri urbanistici ed edilizi per il governo del territorio (art. 216 l.r. 65/2014) DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI (art. 66) Entrata in vigore 24 settembre dpgr 64/R/2013 Adozione strumento pianificaz. terr./urb. o variante generale Approvaz. strumento pianificaz. terr./urb. o variante generale dpgr 39/R/2018 Adeguamento PS/PO al dpgr 39/R/2018 Varianti (non generali) agli strumenti di pianificaz. terr./urb. dpgr 64/R/2013 Approvazione piani attuativi e progetti unitari convenzionati dpgr 64/R/2013 Adeguamento PO al dpgr 39/R/2018 dpgr 64/R/2013 Adeguamento PO al dpgr 39/R/2018 Istanze di permessi di costruire SCIA CIL/CILA Rilascio PdC in conformità al precedente strumento

82 norme per l edilizia sostenibile L.R. 65/14 Art

83 edilizia sostenibile la gestione razionale delle risorse; l impiego di tecnologie a bassa emissione di carbonio; sistemi di mobilità multimodale sostenibili; art. 217 finalità e azioni pubbliche 1. La Regione promuove e incentiva: la sostenibilità ambientale; il risparmio e la produzione energetica nella realizzazione delle opere edilizie, pubbliche e private; gli interventi di rigenerazione urbana, ispirati ai principi dell ecoquartiere volti a perseguire la auto-sostenibilità energetica mediante l uso integrato di fonti rinnovabili; la resilienza ai cambiamenti climatici;

84 edilizia sostenibile regione redigono regolamenti edilizi coerenti con i principi della legge e le linee guida; applicano gli incentivi; collaborano con la Regione nelle attività di monitoraggio e controllo. art. 217 finalità e azioni pubbliche promuove gli interventi di edilizia sostenibile anche nell ambito dei propri piani e programmi; promuove attività formative per tecnici pubblici e privati e imprese; approva le linee guida; definisce e aggiorna un sistema di certificazione di sostenibilità ambientale dell edilizia, compreso l accreditamento dei soggetti che svolgono le attività di certificazione di sostenibilità ambientale dell'edilizia; organizza e promuove, in collaborazione con i comuni, le attività di monitoraggio sulla realizzazione degli interventi di edilizia sostenibile; comuni Il ruolo degli enti

85 edilizia sostenibile Per i nuovi edifici pubblici il sistema è obbligatorio anche in osservanza dei contenuti delle norme comunitarie. Per gli interventi edilizi realizzati da soggetti privati la certificazione di sostenibilità ambientale rimane facoltativa costituendo uno strumento volontario di qualificazione del prodotto "edificio" ma necessaria per accedere agli incentivi definiti a livello locale. art. 217 finalità e azioni pubbliche La certificazione di sostenibilità ambientale dell edilizia ha carattere obbligatorio per gli interventi con finanziamento pubblico superiore al 50% e per gli interventi che beneficiano degli incentivi di cui all articolo 220.

86 edilizia sostenibile requisiti edilizia sostenibile art definizioni

87 edilizia sostenibile sistema di certificazione ambientale dell'edilizia un sistema in grado di valutare e differenziare il livello di sostenibilità ambientale degli edifici, definendo le prestazioni richieste per ciascun livello di sostenibilità art definizioni valutazione del ciclo di vita di un edificio l'impatto generato sull'ambiente nel corso della sua esistenza, dalle fasi di estrazione e lavorazione delle materie prime alla fabbricazione, trasporto, distribuzione, uso ed eventuale riuso, nonché raccolta, stoccaggio, recupero e smaltimento finale che ne deriva

88 edilizia sostenibile 1. a) i criteri prestazionali, con particolare riferimento al risparmio idrico, al recupero delle acque meteoriche e grigie, alla selezione dei materiali da costruzione salubri e al relativo ciclo di vita, al risparmio energetico, all approvvigionamento energetico, alla selezione dei materiali da costruzione salubri ed al relativo ciclo di vita; b) i requisiti minimi da raggiungere per ottenere gli incentivi di cui all articolo 220; c) il metodo di verifica delle prestazioni riferite ai requisiti e il sistema di valutazione degli stessi, nonché la loro ponderazione in relazione alle particolari esigenze ambientali del territorio regionale; d) i criteri per il recupero dell'edilizia tradizionale locale o rurale con presenza di elementi e soluzioni costruttive proprie dell'architettura sostenibile; e) i criteri per il miglioramento dei livelli di sostenibilità ambientale e di risparmio energetico coerenti e compatibili con i caratteri morfo-tipologici dell'edilizia di valore storico. art. 219 linee guida regionali la Giunta regionale, per garantire la qualità dell edilizia sostenibile, nel rispetto delle norme tecniche europee e nazionali, approva entro un anno dall entrata in vigore della presente legge, linee guida contenenti:

89 edilizia sostenibile Nell ambito delle linee guida la Giunta regionale definisce e aggiorna il sistema di certificazione di sostenibilità ambientale dell edilizia, comprese le relative attività di gestione. 3. Per poter accedere agli incentivi di cui all articolo 220, la progettazione degli edifici privati si adegua alle linee guida regionali e alle norme, ove presenti, del regolamento edilizio adeguato ai sensi dell articolo 217, comma 4. art. 219 linee guida regionali CAM 2.

90 edilizia sostenibile art incentivi economici ed urbanistici 1. Nel rispetto delle linee guida regionali, e secondo quanto disposto dall articolo 219, al fine di incentivare l edilizia sostenibile, i comuni applicano incentivi economici mediante la riduzione degli oneri di urbanizzazione in misura crescente fino ad un massimo del 70 per cento, a seconda dei livelli di risparmio energetico, di qualità ecocompatibile dei materiali e delle tecnologie costruttive utilizzate.

91 edilizia sostenibile Nelle nuove costruzioni non sono computati a fini del calcolo del volume: b) il maggior spessore dei solai intermedi e di copertura oltre la funzione esclusivamente strutturale; c) le serre solari; d) tutti i maggiori volumi e superfici strettamente finalizzati al miglioramento dei livelli di isolamento termico e acustico o di inerzia termica, o alla captazione diretta dell energia solare, o alla realizzazione di sistemi di ombreggiamento delle facciate nei mesi estivi o alla realizzazione di sistemi per la ventilazione e il raffrescamento naturali. Negli interventi di recupero degli edifici esistenti resta ferma la tutela degli elementi tipologici allineamenti. art incentivi economici ed urbanistici a) il maggiore spessore delle murature esterne, siano esse tamponature o muri portanti, oltre i 30 cm.;

92 edilizia sostenibile art incentivi economici ed urbanistici 7. I comuni possono applicare agli interventi di edilizia sostenibile incentivi di carattere edilizio urbanistico, mediante la previsione negli strumenti della pianificazione urbanistica di un incremento fino al 10 per cento della superficie utile ammessa per gli interventi di nuova edificazione, di ristrutturazione urbanistica, di sostituzione edilizia, di ristrutturazione edilizia ricostruttiva e di addizione volumetrica, compatibilmente con i caratteri storici ed architettonici degli edifici e dei luoghi

93 edilizia sostenibile 2. A garanzia dell ottemperanza di quanto previsto dagli incentivi e dalle agevolazioni di cui al presente capo, è prestata garanzia fideiussoria pari all importo degli incentivi previsti. La quota di essi, pari al 30 per cento, è vincolata fino al monitoraggio della struttura, per un periodo non inferiore a dodici mesi dall ultimazione dei lavori, al fine di verificare l effettiva rispondenza alle previsioni di progetto in termini di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni in atmosfera. art. 221 modalità di accesso agli incentivi 1. Per accedere agli incentivi di cui all articolo 220, la conformità del progetto a quanto disposto dalle linee guida di cui all articolo 219, è certificata dal progettista con una relazione illustrativa da allegarsi alla richiesta di permesso di costruire o alla SCIA, redatta in sede di elaborazione del progetto esecutivo, e dal professionista abilitato alla ultimazione dei lavori con la attestazione asseverata di cui all articolo 149, comma 1.

94 edilizia sostenibile art. 243 disposizioni transitorie 1. Fino all approvazione delle linee guida regionali di cui all articolo 219, si applicano le linee guida approvate con deliberazione della Giunta regionale 28 febbraio 2005, n. 322 (Approvazione delle istruzioni tecniche denominate Linee guida per la valutazione della qualità energetica ed ambientale degli edifici in Toscana ai sensi dell'art. 37, comma 3 della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 ed in attuazione dell'azione B.13 del P.R.A.A ).

95 norme per l edilizia sostenibile La D.G.R. 322/2005 e Le nuove Linee Guida (in fase di definizione)

96 edilizia sostenibile linee guida esistenti

97 Le nuove Linee Guida in fase di definizione

98 Le nuove Linee Guida in fase di definizione

99 Le nuove Linee Guida in fase di definizione

100 Le nuove Linee Guida in fase di definizione

101 Le nuove Linee Guida in fase di definizione

102 Le nuove Linee Guida in fase di definizione

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