schede fitopatologiche (*)
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- Marcellina Festa
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1 PRINCIPALI PARASSITI DEL PESCO E RELATIVO CONTROLLO schede fitopatologiche (*) BOLLA DEL PESCO CORINEO DEL PESCO CANCRO RAMEALE DEL PESCO MONILIOSI DEL PESCO OIDIO O MAL BIANCO DEL PESCO AFIDE VERDE DEL PESCO AFIDE FARINOSO DEL PESCO AFIDE NERO DEL PESCO ANARSIA TIGNOLA ORIENTALE DEL PESCO COCCINIGLIA BIANCA DEL PESCO COCCINIGLIA DI S. JOSÉ TRIPIDI DEL PESCO MOSCA DELLA FRUTTA ACARI DEL PESCO SHARKA TUMORE BATTERICO SU RADICE (*) Si ringrazia Bayer SpA per il materiale fotografico di cui ha concesso l utilizzazione.
2 scheda 1 BOLLA DEL PESCO Attacco di Bolla su foglie Agente patogeno: Limiti termici: Inizio dell attività vegetativa: Tipologia di attacco: Organi vegetali soggetti all attacco: Sintomatologia: Taphrina deformans (Berk.) Tulasne min. = 7-8 C max. = C sotto forma di ascospore o conidi o tratti miceliali tra le anfrattuosità della corteccia o delle perule ha luogo allorquando la temperatura raggiunge i 7-8 gradi e la pianta rimane bagnata alcune ore il micelio del patogeno penetra attivamente nel tessuto fogliare perforando la cuticola sono soprattutto le foglie, ma possono essere attaccati anche germogli, rametti, fiori e frutti il sintomo più caratteristico e più precoce è quello che si manifesta sulle foglie dove l attacco si evidenzia, inizialmente, con decolorazioni e piccole bollosità della lamina, distinte tra loro e concentrate soprattutto lungo la nervatura centrale. Progressivamente, queste bollosità confluiscono insieme conferendo alla foglia un aspetto assai caratteristico con una deformità complessiva della lamina che nelle zone colpite assume anche un colore rosso più o meno marcato. la difesa si fonda soprattutto su due interventi di cui il primo in autunno, ad avanzata caduta delle foglie, e l altro a fine inverno, non oltre la fase di bottoni rosa. In caso di andamento climatico favorevole al diffondersi della malattia, potrebbe essere necessario effettuare uno o due interventi fitosanitari in vegetazione, di solito in corrispondenza delle fasi fenologiche della scamiciatura e dell accrescimento dei frutti. I fitofarmaci ammessi nei Disciplinari di difesa integrata della Campania sono: Ziram, Dodina e rameici. riepilogativa (Tab. 3). LA RAZIONALE GESTIONE DEL PESCHETO IN CAMPANIA 123
3 scheda 2 CORINEO DEL PESCO Attacco di Corineo su foglie Agente patogeno: Limiti termici: Coryneum beijerinkii Oud. min. = 5-6 C max. = C opt. = C Inizio dell attività vegetativa: Tipologia di attacco: Organi vegetali soggetti all attacco: Sintomatologia: sotto forma di conidi o tratti miceliali tra le anfrattuosità della corteccia o delle perule allorquando la temperatura raggiunge i 5-6 C e la pianta rimane bagnata per alcune ore il micelio del patogeno penetra attivamente nel tessuto vegetale perforando la cuticola foglie, rami e frutti il sintomo più caratteristico e più precoce è quello che si manifesta sulle foglie: la cosiddetta impallinatura. Inizialmente l attacco si evidenzia con piccole tacche rosso violacee, disseminate irregolarmente sul lembo fogliare, circondate da un alone clorotico che successivamente assume un colore rossastro. A completo sviluppo della malattia, ciascuna di queste piccole tacche raggiunge una configurazione tendenzialmente circolare, del diametro di qualche millimetro. L impallinatura della foglia è determinata dalla caduta precoce di queste minuscole aree di lembo fogliare infetto. Il sintomo della malattia sul frutto in accrescimento è una tipica butteratura mentre sul frutto maturo le aree infette si evidenziano sotto forma di piccole macchie rossastre ricoperte da incrostazioni gommose. gli interventi di difesa che si effettuano contro la Bolla, di norma esplicano una buona azione di contenimento anche nei confronti del Corineo. I fitofarmaci ammessi nei Disciplinari di difesa integrata della Campania sono: Ziram, Dodina e rameici. riepilogativa (Tab. 3). 124 LA RAZIONALE GESTIONE DEL PESCHETO IN CAMPANIA
4 scheda 3 CANCRO RAMEALE DEL PESCO Caratteristico cancro su ramo Agente patogeno: Limiti termici: Inizio dell attività vegetativa: Tipologia di attacco: Organi vegetali soggetti all attacco: Sintomatologia: Fusicoccum amygdali Delacroix temperature miti ed alta umidità relativa sotto forma di picnidi che si differenziano sugli organi della pianta infetti o di micelio all interno dei tessuti avviene in primavera, ma gli attacchi più consistenti possono verificarsi oltre che nel periodo primaverile anche durante il periodo autunnale il micelio del patogeno penetra all interno dei tessuti attraverso ferite presenti sulla pianta ospite. La diffusione dell infezione è affidata ai conidi che si producono all interno dei picnidi e sono abbondantemente presenti in cirri mucillaginosi che emergono dai tessuti infetti. I conidi vengono trasportati dall acqua in prossimità di microferite dalle quali si diparte la nuova infezione giovani rametti, il tronco e le grosse branche il sintomo più caratteristico dell infezione è la presenza di cancri su tutti gli organi legnosi. Sui giovani germogli l attacco si manifesta con depressioni corticali, di forma ellittica, centrate di solito in corrispondenza di una gemma. Quest area necrotica circonda progressivamente tutto il rametto e provoca la morte della sua parte terminale. Sul tronco e sulle grosse branche i cancri sono molto evidenti e profondi. Da essi geme un abbondante essudato gommoso. la difesa contro questa malattia, prevede interventi agronomici ed interventi di difesa chimica: - interventi agronomici: 1) asportazione e distruzione dei rami infetti o già secchi; 2) protezione delle ferite più estese con idonei mastici; 3) esecuzione della potatura nei periodi più freddi e con bassa umidità relativa; 4) esecuzione di una accurata sistemazione del terreno per agevolare lo sgrondo delle acque; 5) esclusione dell eventuale irrigazione sopra chioma; 6) esecuzione di adeguate concimazioni azotate; segue LA RAZIONALE GESTIONE DEL PESCHETO IN CAMPANIA 125
5 scheda 3 SEGUE CANCRO RAMEALE DEL PESCO - interventi fitoiatrici: lo schema di intervento più tipico è basato su un trattamento all inizio della caduta delle foglie, eventualmente seguito da un altro, sempre nel periodo autunnale e poi 1 o 2 trattamenti primaverili. In caso di aree fortemente infette dovrà essere assicurata la completa copertura delle piante durante tutta la fase di caduta delle foglie, con ripetuti trattamenti anticrittogamici. In primavera gli interventi dovranno quindi riprendere all ingrossamento delle gemme, dopo la fioritura e durante lo sviluppo dei germogli. I fitofarmaci ammessi nei Disciplinari di difesa integrata della Campania sono: Bitertanolo, Ditianon, composti rameici. riepilogativa (Tab. 3). 126 LA RAZIONALE GESTIONE DEL PESCHETO IN CAMPANIA
6 scheda 4 MONILIOSI DEL PESCO Attacco di Monilia su frutto Agente patogeno: Limiti termici: Inizio dell attività vegetativa: Tipologia di attacco: Organi vegetali soggetti all attacco: Sintomatologia: 1) f.asc. Monilinia fructigena 2) f.asc. Monilinia laxa (Aderh. et Ruhl) Honey (Aderh. et Ruhl) Honey f.con. Monilia fructigena Pers. f.con. Monilia laxa (Ehrenb) Sacc C sotto forma di micelio all interno dei cancri rameali che procura, o sotto forma di conidi alla ripresa vegetativa in presenza di alti livelli di umidità il micelio penetra nei tessuti attraverso lesioni o attraverso i fiori. fiori, foglie, rami e frutti sintomo più caratteristico dell infezione, i frutti mummificati che rimangono attaccati ai rami anche dopo la caduta delle foglie. Vengono però attaccati anche i fiori che prima imbruniscono e poi disseccano sui rami. Gli attacchi sui rametti causano delle profonde lesioni corticali cui fa seguito la morte dei rami infetti. Sulle foglie, l attacco si manifesta inizialmente con delle chiazze decolorate sulla lamina fogliare che ben presto divengono marcescenti. L attacco può interessare anche i frutti, che restano mummificati sui rami, o manifestarsi dopo la raccolta. la difesa contro questa malattia prevede interventi agronomici ed interventi di difesa chimica: - interventi agronomici: 1) asportazione e distruzione dei rami infetti o già secchi e delle mummie; 2) esclusione dell eventuale irrigazione sopra chioma; 3) esecuzione di concimazioni azotate equilibrate; - interventi fitoiatrici: i fitofarmaci ammessi nei Disciplinari di difesa integrata della Campania sono: Bitertanolo, Esaconazolo, Ciproconazolo, Fenbuconazolo, Iprodione, Procimidone, Clozolinate, Fludioxinil+ Ciprodinil. riepilogativa (Tab. 3). LA RAZIONALE GESTIONE DEL PESCHETO IN CAMPANIA 127
7 scheda 5 OIDIO O MAL BIANCO DEL PESCO Attacco di oidio su frutto Agente patogeno: Limiti termici: Inizio dell attività vegetativa: Tipologia di attacco: Organi vegetali soggetti all attacco: Sintomatologia: f.asc.sphaerotheca pannosa (Wallr. ex Fr.) Lev f.con. Oidium leucoconium Desm. min. = 5-6 C; max. = C; opt. = C sotto forma di micelio all interno delle gemme o come spora durevole (cleistotecio) nelle anfrattuosità della corteccia allorquando la temperatura raggiunge i 5-6 gradi il micelio del patogeno è esterno all organo attaccato ed approfondisce nei tessuti solo gli austori attraverso cui assume l alimento di cui necessita foglie, germogli e frutti il sintomo più caratteristico dell infezione è la tipica muffa bianca di cui si ricoprono gli organi vegetali colpiti; infatti la malattia è anche conosciuta come mal bianco. Sulle foglie, l attacco si manifesta inizialmente con delle chiazze decolorate dalle quali ben presto si sviluppa la tipica muffa bianca che si estende a tutta la lamina. Anche sui germogli il sintomo più appariscente è la muffa bianca, che compare quando il germoglio è ancora erbaceo. I frutti colpiti precocemente possono cascolare, quelli che permangono sulla pianta presentano le tipiche aree bianche cui fanno seguito aree suberificate che deprezzano il prodotto. gli interventi di difesa si articolano nel modo seguente: 1) in aree soggette a forti attacchi o in presenza di cultivar molto suscettibili si consigliano interventi preventivi in corrispondenza delle fasi fenologiche: fine fioritura, scamiciatura, ingrossamento frutticini; 2) in aree a più basso rischio e con cultivar più resistenti si effettuano interventi solo al verificarsi dei primi attacchi. I fitofarmaci ammessi nei Disciplinari di difesa integrata della Campania sono: Zolfo, Bupirimate, Bitertanolo, Esaconazolo, Penconazolo, Tetraconazolo, Fenarimol, Nuarimol, Triadimenol, Miclobutanil, Ciproconazolo, Propiconazolo, Flusilazolo, Tebuconazolo, Pyrifenox, Fenbuconazolo. Gli altri principi attivi efficaci sono riportati nell apposita tabella riepilogativa (Tab. 3). 128 LA RAZIONALE GESTIONE DEL PESCHETO IN CAMPANIA
8 scheda 6 AFIDE VERDE DEL PESCO Colonia di Myzus persicae Nome scientifico: Tipo di fitofago: Predato o parassitizzato da: Numero ed epoca di generazioni all anno: Organi vegetali colpiti: Danni: Myzus persicae Sulzer Insetto Fitomizo; (Afide) Braconidi: Aphidius matricariae Lysiphlebus spp Coccinellidi: Adalia bipunctata Coccinella septempunctata Scymnus spp Cecidomidi: Therodiplosus persicae Crisopidi: Crysopa spp Sirfidi: Syrphus spp sotto forma di uovo durevole d inverno svolge numerose generazioni annuali germogli, rami, foglie, fiori accartocciamento fogliare, produzione di melata, sottrazione di linfa, trasmissione di virosi gli interventi di difesa contro questo afide si fondano soprattutto sui trattamenti contro le fondatrici. I fitofarmaci ammessi nei Disciplinari di difesa integrata della Campania sono: Pirimicarb, Etiofencarb, Imidacloprid, Acefate. riepilogativa (Tab.4). LA RAZIONALE GESTIONE DEL PESCHETO IN CAMPANIA 129
9 scheda 7 AFIDE FARINOSO DEL PESCO Colonia di Hyalopterus amygdali Nome scientifico: Tipo di fitofago: Predato o parassitizzato da: Numero ed epoca di generazioni all anno: Organi vegetali colpiti: Danni: Hyalopterus amygdali (Blanch.) Insetto Fitomizo (Afide) Braconidi: Aphidius matricariae Lysiphlebus spp Coccinellidi: Adalia bipunctata Coccinella septempunctata Scymnus spp Cecidomidi: Therodiplosus persicae Crisopidi: Crysopa spp Sirfidi: Syrphus spp sotto forma di uovo durevole d inverno svolge numerose generazioni annuali germogli, rami, foglie, fiori produzione di melata, sottrazione di linfa. Non producono accartocciamento fogliare gli interventi di difesa contro questo afide si fondano soprattutto sui trattamenti contro le fondatrici. I fitofarmaci ammessi nei Disciplinari di difesa integrata della Campania sono: Pirimicarb, Etiofencarb, Imidacloprid, Acefate. riepilogativa (Tab.4) 130 LA RAZIONALE GESTIONE DEL PESCHETO IN CAMPANIA
10 scheda 8 AFIDE NERO DEL PESCO Colonie di Brachycaudus persicae Nome scientifico: Tipo di fitofago: Predato o parassitizzato da: Numero ed epoca di generazioni all anno: Organi vegetali colpiti: Danni: Brachycaudus persicae (Pass) Insetto Fitomizo (Afide) Braconidi: Aphidius matricariae Lysiphlebus spp Coccinellidi: Adalia bipunctata Coccinella septempunctata Scymnus spp Cecidomidi: Therodiplosus persicae Crisopidi: Crysopa spp Sirfidi: Syrphus spp sulle radici come virginopara attera svolge numerose generazioni annuali radici, foglie, fiori e frutticini ipertrofie radicali marcescenti; danni ai fiori con conseguente cascola; alle foglie che avvizziscono increspandosi, senza però accartocciarsi ed agli stessi frutticini gli interventi di difesa contro quest afide si fondano soprattutto sui trattamenti contro le fondatrici. I fitofarmaci ammessi nei Disciplinari di difesa integrata della Campania sono: Pirimicarb, Etiofencarb, Imidacloprid, Acefate riepilogativa (Tab.4). LA RAZIONALE GESTIONE DEL PESCHETO IN CAMPANIA 131
11 scheda 9 ANARSIA Attacco di Anarsia su germoglio Nome scientifico: Tipo di fitofago: Predato o parassitizzato da: Limiti termici: Numero ed epoca di generazioni all anno: Organi vegetali colpiti: Danni: Anarsia lineatella Zeller Insetto Lepidottero Encirtide: Paralitomastix variicornis (Nees) da 10 a 31 C come larva tra le screpolature del legno, avvolta in un ammasso sericeo le larve svernanti abbandonano i loro ricoveri in concomitanza della fioritura Tipicamente si verificano 3 generazioni all anno di cui l ultima è incompleta: - la prima inizia con la comparsa degli adulti, in maggio-giugno; - la seconda inizia con la comparsa degli adulti, in luglio-agosto; - la terza inizia con la comparsa degli adulti, a fine agosto-settembre. fiori, germogli e frutti le larve che hanno svernato danneggiano i fiori; le larve della prima generazione danneggiano germogli e frutti; le larve della seconda generazione attaccano soprattutto i frutti e secondariamente i germogli; le larve di terza generazione, normalmente iniziano lo svernamento. gli interventi di difesa contro questo insetto si fondano soprattutto su trattamenti contro le larve di prima e seconda generazione. L epoca di intervento viene individuata attraverso le catture dei maschi con trappole a feromone e la verifica dei primi attacchi sui frutti. Si considera raggiunta la soglia di intervento quando, allo stadio di frutto noce, si verificano catture superiori a 7 adulti/trappola/settimana. I fitofarmaci ammessi nei Disciplinari di Difesa integrata della Campania sono: Triflumuron, Teflubenzuron, Fenitrotion, Fosalone, Diazinone, Triclorfon, Bacillus thuringensis var. kurstaki, Clorpirifos etile, Esaflumuron, Lufenuron, Etofenprox riepilogativa (Tab.4). 132 LA RAZIONALE GESTIONE DEL PESCHETO IN CAMPANIA
12 scheda 10 TIGNOLA ORIENTALE DEL PESCO Attacco di Cidia su germoglio Nome scientifico: Tipo di fitofago: Predato o parassitizzato da: Limiti termici: Numero ed epoca di generazioni all anno: Organi vegetali colpiti: Danni: Cydia molesta Busck Insetto Lepidottero Rafidiotteri: Parainocellia bicolor (Costa) Braconidi: Macrocentrus gifuensis Ashm Macrocentrus ancylivorus Roh Icneumonidi: Scambus elegans Wald da 10 a 31 C come larva matura tra le screpolature del legno, avvolta in un bozzolo sericeo le larve svernanti abbandonano i loro ricoveri in concomitanza della fioritura. Tipicamente compie 4-5 generazioni all anno di cui l ultima è incompleta: - la prima inizia con la comparsa degli adulti, in aprile-maggio; - la seconda inizia con la comparsa degli adulti, in giugno; - la terza inizia con la comparsa degli adulti, in luglio ed in pratica si accavalla con la quarta e la quinta generazione che giunge fino alla metà di ottobre. germogli e frutti i danni più importanti della Cidia riguardano i frutti, ma vengono attaccati anche i germogli. L epoca di maggiore attività del fitofago va dalla metà di luglio alla metà di agosto.le larve che attaccano il frutto lo danneggiano scavandovi all interno ampie gallerie. Le larve che attaccano i germogli vi penetrano scavando una galleria discendente. La parte superiore del germoglio dissecca. l epoca di intervento con mezzi chimici viene individuata attraverso le catture dei maschi con trappole a feromone e la verifica dei primi attacchi sui frutti. Si considera raggiunta la soglia di intervento quando, allo stadio di frutto noce, si verificano catture superiori a 10 adulti/ trappola/ settimana. segue LA RAZIONALE GESTIONE DEL PESCHETO IN CAMPANIA 133
13 scheda 10 SEGUE TIGNOLA ORIENTALE DEL PESCO Attacco di Cidia su frutto i fitofarmaci ammessi nei Disciplinari di Difesa integrata della Campania sono: Triflumuron, Teflubenzuron, Fenitrotion, Fosalone, Diazinone, Triclorfon, Bacillus thuringensis var. kurstaki, Clorpirifos etile, Esaflumuron, Lufenuron, Etofenprox. riepilogativa (Tab.4). 134 LA RAZIONALE GESTIONE DEL PESCHETO IN CAMPANIA
14 scheda 11 COCCINIGLIA BIANCA DEL PESCO Ramo con incrostazioni da Cocciniglia bianca del pesco Nome scientifico: Tipo di fitofago: Predato o parassitizzato da: Numero ed epoca di generazioni all anno: Organi vegetali colpiti: Danni: Pseudaulacaspis pentagona (Targ. Tozz.) Insetto Fitomizo (Cocciniglia) Afelinidi: Encarsia berlesei (How.) Aphytis spp. Coccinellidi: Chilocorus bipustulatus Cybocephalus rufifrons Rhyzobius lophantae sotto forma di femmina fecondata dell ultima generazione estivo-autunnale tipicamente si verificano 3 generazioni all anno di cui l ultima è incompleta: - una ibernante, con comparsa delle neanidi in maggio; - una primaverile-estiva, con comparsa delle neanidi in luglio; - una estivo-autunnale, con comparsa delle neanidi in agostosettembre. soprattutto rami e frutti incrostazioni consistenti sui rami, meno sui frutti che comunque vengono deprezzati sia per la presenza dell insetto sia per i tipici aloni rosso vinosi che maculano la frutta infestata. La sottrazione della linfa può essere molto consistente ed in caso di gravi attacchi può causare la morte delle branche o dell intera pianta. gli interventi di difesa contro questa cocciniglia si fondano soprattutto su trattamenti contro le giovani neanidi. Quando l infestazione è localizzata su qualche pianta, la si può asportare manualmente (soprattutto i follicoli maschili). I fitofarmaci ammessi nei Disciplinari di Difesa integrata della Campania sono: Oli minerali, eventualmente attivati con Clorpirifos metile, Buprofezin. riepilogativa (Tab.4). LA RAZIONALE GESTIONE DEL PESCHETO IN CAMPANIA 135
15 scheda 12 COCCINIGLIA DI S. JOSÉ Cocciniglia di S.Josè su frutto Nome scientifico: Tipo di fitofago: Predato o parassitizzato da: Numero ed epoca di generazioni all anno: Organi vegetali colpiti: Danni: Quadraspidiotus perniciosus (Comst) Insetto Fitomizo Afelinidi: Encarsia perniciosi (Tow.) Aphytis spp. Coccinellidi: Chilocorus bipustulatus Cybocephalus rufifrons Rhyzobius lophantae sotto forma di neanide di I e II età. Raramente di femmina adulta tipicamente si verificano 3 generazioni all anno: - una ibernante, con comparsa delle neanidi in maggio; - una primaverile-estiva, con comparsa delle neanidi in luglio; - una estivo-autunnale, con comparsa delle neanidi in agostosettembre. soprattutto rami e frutti incrostazioni consistenti sui rami, meno sui frutti che comunque vengono deprezzati sia per la presenza dell insetto e sia per i tipici aloni rosso vinosi che maculano la frutta infestata. La sottrazione della linfa talora può essere molto consistente ed in caso di gravi attacchi può causare la morte delle branche o dell intera pianta. gli interventi di difesa contro il fitomizo si fondano soprattutto su trattamenti autunno-invernali contro le neanidi svernanti. Nel caso non sia stato effettuato tale intervento si può intervenire in occasione della nascita delle neanidi. I fitofarmaci ammessi nei Disciplinari di Difesa integrata della Campania sono: Olio minerali, Polisolfuro di bario, Clorpirifos metile, Buprofezin. riepilogativa (Tab.4). 136 LA RAZIONALE GESTIONE DEL PESCHETO IN CAMPANIA
16 scheda 13 TRIPIDI DEL PESCO Danni da Tripidi su frutto Nome scientifico: Tipo di fitofago: Predato o parassitizzato da: Svernano: Numero ed epoca di generazioni all anno: Organi vegetali colpiti: Danni: Taeniothrips meridionalis Prisner Thrips major Uzel Frankliniella occidentalis (Perg.) Insetti Fitomizi Antocoridi: Orius spp. Fitoseidi: Amblyseiulus spp. sotto forma di femmina fecondata fra i residui vegetali del suolo numerosissime generazioni all anno, ma non tutte si compiono sul pesco fiori e frutti le punture sui fiori appena fecondati creano delle necrosi e rugginosità già evidenti alla scamiciatura ed ancora di più man mano che si accresce il frutto. Trasmissione di virosi. gli interventi di difesa contro gli afidi, di norma, risultano efficaci anche contro questi fitomizi. In caso di necessità, un ulteriore intervento specifico è necessario effettuarlo alla caduta dei petali. I fitofarmaci ammessi nei Disciplinari di Difesa integrata della Campania sono: Acefate, Lufenuron, Acrinatrina. riepilogativa (Tab. 4). LA RAZIONALE GESTIONE DEL PESCHETO IN CAMPANIA 137
17 scheda 14 MOSCA DELLA FRUTTA Adulto di Mosca della frutta Nome scientifico: Tipo di fitofago: Predato o parassitizzato da: Numero ed epoca di generazioni all anno: Organi vegetali colpiti: Danni: Ceratitis capitata Wied Insetto Dittero Braconidi: Opius spp Coleotteri stafilinidi e carabidi da adulto, nelle zone a inverni miti; da larva in frutti invernali tipicamente si verificano 6-7 generazioni ad anno: I da gennaio ad aprile, II da maggio a giugno, III e IV da luglio ad agosto, V in settembre, VI in ottobre-novembre, VII in novembre-dicembre. frutti le larve scavano gallerie nella polpa dei frutti che marciscono gli interventi di difesa contro questo Dittero si effettuano al superamento della soglia (Tab.2). I fitofarmaci ammessi nei Disciplinari di Difesa integrata della Campania sono: Triclorfon, Diazinone, Etofenprox. riepilogativa (Tab.4). 138 LA RAZIONALE GESTIONE DEL PESCHETO IN CAMPANIA
18 scheda 15 ACARI DEL PESCO Panonychus ulmi su foglia Nome scientifico: Tipo di fitofago: Predato o parassitizzato da: Numero ed epoca di generazioni all anno: Organi vegetali colpiti: Danni: 1) Panonychus ulmi Koch 2) Tetranychus urticae Koch Acaro fitofago Acari fitoseidi 1) Panonychus ulmi Koch, sotto forma di uovo durevole d inverno 2) Tetranychus urticae Koch, sotto forma di femmina adulta ambedue le specie svolgono numerose generazioni all anno foglie ingiallimento delle foglie e successiva defogliazione. Riduzione attività fotosintetica i fitofarmaci consigliati sono: Amitraz, Binapacryl, Chinometionato, Clofentezine, Exitiazox, Fenbutatin, Tebufenpirad. riepilogativa (Tab.4). LA RAZIONALE GESTIONE DEL PESCHETO IN CAMPANIA 139
19 scheda 16 SHARKA Sintomi di Sharka su frutto Nome inglese: Sigla: Tipo di virus: Diffusione: Sintomatologia: Plum pox virus PPV Potyvirus in natura, la diffusione di questo virus avviene ad opera di afidi. Possibilità di trasmissione anche per seme. Incerta la trasmissione attraverso il polline. Il mezzo più rapido di diffusione della malattia è attraverso materiale di propagazione infetto. sulle foglie: ingiallimento e clorosi di tratti del reticolo nervale sui frutti: si evidenziano striature o anellature di colore verde chiaro o bianche. Durante la fase acuta: - sulle foglie compaiono piccole macchie a forma di anello, di colore bianco, da cui deriva anche il nome della malattia. Le aree così delimitate si distaccano e si determina così una sorta di impallinatura del lembo fogliare; - sui frutti infetti la malattia si evidenzia con l irregolare pigmentazione dell epidermide e reticolatura rugginosa; - sulle piante infette si può verificare una ripresa vegetativa ritardata, disseccamento della parte distale dei germogli, necrosi delle gemme, comparsa di fessurazioni e cancri corticali. attraverso una attenta azione di profilassi fitosanitaria che si basa: - sull acquisto di piante certificate Virus esenti o Virus controllate ; - sull eliminazione delle prime piante che presentano i sintomi dell infezione; - sul controllo degli afidi vettori. 140 LA RAZIONALE GESTIONE DEL PESCHETO IN CAMPANIA
20 scheda 17 TUMORE BATTERICO SU RADICE Tumore batterico su radice Agente patogeno: Tipo di patogeno: Forma di conservazione: Tipologia di attacco: Organi vegetali soggetti all attacco: Sintomatologia: Danno: Agrobacterium tumefaciens (Smith et Townsend) Conn Batterio nel terreno come saprofita o nei cancri radicali. il batterio infetta la pianta attraverso ferite dell apparato radicale causate da lavorazioni, roditori, insetti, fenomeni di asfissia che causano l abnorme apertura delle lenticelle. radici il sintomo più caratteristico consiste nella formazione di ipertrofie radicali o cancri singoli o plurimi. la funzionalità radicale è compromessa sia per la presenza del cancro, che altera la struttura radicale, e sia per la degenerazione della radice conseguente al disfacimento dei cancri e all attacco di altri parassiti tra i quali quelli del marciume radicale. gli interventi di difesa si fondano soprattutto su misure di carattere preventivo: - utilizzazione di piante sane per realizzare il pescheto; - immersione delle radici delle piante, prima della messa a dimora, in una sospensione di Cap 84 di Agrobacterium radiobacter antagonista di A. tumefaciens. Nel caso si individuino, nel pescheto già impiantato, piante infette, è buona norma provvedere alla loro asportazione lasciando la buca aperta per almeno un mese prima di ricollocare una nuova pianta allo stesso posto. In ogni caso, è sempre necessario ridurre i rischi di ferite all apparato radicale. LA RAZIONALE GESTIONE DEL PESCHETO IN CAMPANIA 141
P E S C O. SOSTANZE ATTIVE E AUSILIARI Ziram(1) Prodotti rameici Dodina Ditianon
P E S C O AVVERSITÀ CRITTOGAME Bolla del pesco (Taphrina deformans) Scelta di sesti idonei in funzione del portinnesto e della cultivar. Somministrazioni equilibrate di concimi azotati e di apporti idrici.
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