ASPETTI IDROGEOLOGICI 4 CONCLUSIONI 5
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- Graziana Bertini
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2 CONTENUTO PREMESSA 2 ASPETTI GEOLOGICI GENERALI 2 DINAMICA STRUTTURALE, GEOLOGICA E GEOMORFOLOGICA 3 ASPETTI IDROGEOLOGICI 4 CONCLUSIONI 5 R. E S. GEOTECNICA - Geol. Francesco Moscarella, Via Degli Oleandri POPOLI (PE) 1
3 PREMESSA Con Giudizio 2630 del 15 marzo 2016, il Comitato VIA chiamato ad esprimersi relativamente ad un progetto di variante con modifica ampliamento dell impianto esistente autorizzato per l esercizio e l attività di recupero dei rifiuti non pericolosi ha richiesto un approfondimento dello studio delle caratteristiche idrogeologiche dell'area interessata al fine di escludere possibili interferenze con la falda freatica. Il presente elaborato va quindi ad integrare i precedenti studi già redatti e, in particolare: - studio del 2006; - studio del 2010 ai quali si fa riferimento per la parte generale della presente relazione idrogeologica. ASPETTI GEOLOGICI GENERALI L area in studio é ubicata sul margine nord occidentale dell altopiano di Navelli, in prossimità del raccordo morfologico con la media valle dell Aterno, in località Farfona ; il cento abitato di Barisiciano è ubicato poco più ad Est dell area in studio Gli affioramenti visibili sull area e nelle zone limitrofe sono essenzialmente costituiti da terreni di origine alluvionale, di età pleistocene medio e superiore, di tipo lacustre e fluvio-lacustre; tali terreni poggiano in discordanza su di un substrato pre-quaternario costituito dal complesso calcareo meso-cenozoico. L area in studio é ubicata in corrispondenza della parte mediana di un piccolo cono di deiezione che va a compenetrarsi all'interno della formazione alluvionale pleistocenica (V. Tav. 1: CARTA GEOLOGICA) Il complesso calcareo meso-cenozoico (indifferenziato per motivi di semplicità descrittiva), nel corso del Plio-Pleistocene é stato oggetto di tettonica distensiva; a seguito di tale fenomeno strutturale é dovuta la formazione delle valli intraappenniniche tra cui la valle del Fiume Aterno e l altopiano di Navelli. La rapida formazione della depressione strutturale ha prodotto l innalzamento della soglia di sbocco della rete idrografica, all epoca già esistente, in corrispondenza della stretta di Campana e, più ad Est, delle Gole di S. Venanzio; come conseguenza si é verificato l alluvionamento della Media Valle del Fiume Aterno con conseguente sedimentazione marne lacustri e limi calcarei; la formazione fluvio-lacustre é stata chiusa verso l alto da ghiaie e sabbie ghiaiose Il rapido abbassamento della Valle ha favorito infine l erosione dei rilievi calcarei circostanti con conseguente formazione di coni di deiezione allo sbocco delle incisioni laterali; a tale fenomeno é dovuta la formazione del cono di deiezione sul quale insiste l area in studio. I prodotti di deiezione, costituiti principalmente da ghiaia eterometrica e pietrisco in matrice sabbiosa, sono stati compenetrati ed anastomizzati all interno dei sedimenti alluvionali lacustri e fluviolacustri pleistocenici dell altopiano di Navelli. R. E S. GEOTECNICA - Geol. Francesco Moscarella, Via Degli Oleandri POPOLI (PE) 2
4 DINAMICA STRUTTURALE, GEOLOGICA E GEOMORFOLOGICA Il complesso lacustre e fluvio lacustre è costituito da una successione di marne argillose, passanti superiormente a conglomerati, ghiaie sabbiose e sabbie di notevole spessore. La formazione lacustre e fliuviolacustre pleistocenica risulta lateralmente in contatto tettonico con il complesso calcareo pre-quaternario e con conglomerati plio-pleistocenici. L'area in studio insiste dunque su i prodotti di un cono di deiezione che vanno a compenetrarsi all'interno della formazione di chiusura del ciclo fluviolacustre (3 in Tav. 1) costituita da ghiaia sabbiosa e limosa. Il complesso fluvio lacustre è stato successivamente interessato da dislocazioni tettoniche neoquaternarie, ponendo a contatto, nell'area di interesse del presente studio, i sedimenti pleistocenici con il substrato affiorante di Colle S. Croce e Colle Cicogna (v. Tav. 1, sez. A'-A). La creazione di depressioni tettoniche con orientazione N-S ha modificato dunque l'intero assetto della valle dell'aterno; l'evoluzione tettonica ha definito l'attuale conformazione della rete idrografica che, nella sua evoluzione, ha prodotto le profondi incisioni in sinistra idrografica dell'aterno. All'interno delle depressioni tettoniche, nel corso del Pleistocene medio e superiore è continuato il deposito di sedimenti alluvionali; quindi terreni di diverse caratteristiche vengono a trovarsi a contatto sia in modo erosionale che tettonico. ASPETTI IDROGEOLOGICI I terreni in affioramento nell'area in studio e per tutta l'estensione di interesse idrogeologico, sono costituiti essenzialmente da calcari spesso fratturati e carsificati a contatto tettonico con sedimenti fluviolacustri, costituiti da marne lacustri, limi sabbiosi e ghiaie, a loro volta incisi per erosione e con forme di incisione interessate da successiva deposizione. Il complesso calcareo presenta caratteristiche di permeabilità molto elevate; in un discorso più generale, vanno a costituire una struttura idrogeologica di importanza regionale. Tuttavia il livello piezometrico, molto profondo, non risulta (in quest'area) interferente con il complesso alluvionale recente. Il complesso alluvionale, in virtù delle caratteristiche litologiche, stratigrafiche e strutturali descritte precedentemente, presenta le condizioni favorevoli alla creazione di particolari strutture idrogeologiche in grado di delimitare altrettanti acquiferi; i terreni in grado di favorire l'immagazzinamento idrico sono da identificare essenzialmente nei termini maggiormente permeabili costituiti da ghiaia sabbiosa e limosa. Le caratteristiche di permeabilità delle ghiaie risultano molto variabili in funzione della presenza percentuale del fuso granulometrico più fine; le stesse possono essere quindi caratterizzate da una permeabilità da media a bassa, ovvero compresa tra 10-4 < k(cm s -1 )<10-2, ma senza precludere la possibilità della creazione di una struttura idrogeologica. Le caratteristiche di permeabilità, infatti, permettono l'infiltrazione più o meno rapida delle acque meteoriche; il confinamento della struttura può essere costituito sia da limiti di permeabilità o da vere e proprie soglie di permeabilità prodotte dal contatto tettonico o erosionale con i sedimenti fluviolacustri più antichi costituiti da marna lacustre, relativamente meno permeabile o impermeabile, R. E S. GEOTECNICA - Geol. Francesco Moscarella, Via Degli Oleandri POPOLI (PE) 3
5 Sorgenti per limite di permeabilità sono diffuse all'intorno dell'area in studio; nella carta geologica di Tav. 1 si possono osservare la sorgente Sinizzo a q. 700 ca e la sorgente Acqualina a q. 750 il cui acquifero è costituito dal complesso ghiaioso a contatto con le marne lacustri, meno permeabili. La sorgente Le Fontanelle, a q ca è alimentata dall'acquifero contenuto nella formazione ghiaiosa e limitata in basso dal contatto con le marne lacustri; lateralmente il contatto è tettonico. E' evidente dunque il ruolo di impermeabile che caratterizza le marne lacustri. Nell'area in studio vengono a mancare gli elementi che giungono a formare una struttura idrogeologica: mancano infatti i contatti laterali con un terreno impermeabile ; il cono di deiezione va a compenetrarsi direttamente nei sedimenti argilloso e limoso-sabbiosi lacustri che pur limitando il corpo del conoide in basso, non lo limitano lateralmente. Il complesso ghiaioso del cono di deiezione, non presenta le caratteristiche strutturali in grado di permettere la creazione di un acquifero; l'assenza di un corpo idrico all'interno del cono di deiezione è confermata dalla mancata presenza di sorgenti che normalmente vanno a localizzarsi su i punti più distali del conoide, laddove tende a diminuire la permeabilità, o al contatto del corpo del cono su i sedimenti meno permeabili lacustri e fluviolacustri. Sulla scorta delle informazioni di carattere stratigrafico acquisite nel corso dei rilevamenti geologici eseguiti sia nell'area che esternamente a questa, si ritiene probabile un contatto con i sedimenti meno permeabili, costituiti dalle marne lacustri, alla quota 750 (livello della sorgente Sinizzo) sino a salire a q 820 ca (sorgente Fonte Vallebeata, a valle di Barisciano). Sulla scorta di queste ultime osservazioni, in corrispondenza dell'area in studio si ritiene poco probabile la presenza di una falda con quota piezometrica livellata a quota superiore a 820, ovvero entro una profondità inferiore a m dal p.c. L'assenza di acqua viene infine confermata grazie alla presenza di alcuni piezometri ubicati a confine dell'area in studio verso NE; si fa riferimento alla Sintesi non tecnica di un A.I.A. Relativa al Polo Tecnologico di Barisciano, Giudizio V.I.A. n del 07/06/2012 e pubblicato sul sito WEB della Regione Abruzzo. In tale documento si conferma l'assenza di acqua all'interno dei perfori attrezzati a piezometri eseguiti a seguito delle prescrizioni ed indicazioni dell'a.r.t.a. (c.r.f. Pag. 40 della relazione di sintesi) R. E S. GEOTECNICA - Geol. Francesco Moscarella, Via Degli Oleandri POPOLI (PE) 4
6 CONCLUSIONI Lo studio geologico eseguito nell'area interessata dall'attività di stoccaggio di rifiuti da parte della Committente Panone SRL conferma quanto segue: i terreni in affioramento sono costituiti da ghiaie sabbiose passanti inferiormente a marne lacustri i contatti tra le ghiaie, permeabili, e le marne lacustri, meno permeabili, sono essenzialmente di tipo stratigrafico, erosionale con successiva rideposizione, o tettonico esistono in generale i presupposti per la creazione di una struttura idrogeologica all'interno della formazione alluvionale, come testimonia la presenza di alcune sorgenti, ma non in corrispondenza dell'area in studio, dove si può escludere la presenza di un corpo idrico entro una profondità inferiore ai m dal p.c. Infine la tipologia dei lavori previsti nell'area, prevedono lo stoccaggio dei materiali potenzialmente inquinanti all'interno di contenitori stagni, con assoluta impossibilità di rilascio di percolato o di altri liquidi in grado di inquinare il terreno e la falda. POPOLI, 23 MARZO 2016 R. E S. GEOTECNICA (Geol. Dr. Francesco Moscarella) Ordine Geologi Reg. Abruzzo n 119 Coordinatore per la Sicurezza in fase di progettazione ed in corso d'opera Albo Collaudatori OO.PP. Regione Abruzzo Amministratore e Direttore Tecnico di Geocontrol Lavori Speciali S.a.s. R. E S. GEOTECNICA - Geol. Francesco Moscarella, Via Degli Oleandri POPOLI (PE) 5
7 CARTA GEOLOGICA Scala 1:25000 R. E S. GEOTECNICA - Geol. Francesco Moscarella, Via Degli Oleandri POPOLI (PE) 6
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