CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE

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1 Ufficio Speciale Rom, Sinti e Caminanti CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE PROCEDURA NEGOZIATA PER L'AFFIDAMENTO DI UN PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIALE PER LE PERSONE ROM, SINTI E CAMINANTI FINALIZZATO AL SUPERAMENTO DEL CAMPO ROM LA MONACHINA PON CITTA METROPOLITANE ART.1- PREMESSA E FINALITA DEL SERVIZIO PREMESSA All inizio del 2011 il governo italiano, nell approvare la Strategia Nazionale d'inclusione del RSC, dava piena attuazione alla Comunicazione della Commissione Europea n. 173/2011 riconosceva la multidimensionalità della questione Rom. A tal fine venivano coinvolti sei Ministeri (Cooperazione Internazionale ed Integrazione, Lavoro e Politiche Sociali, Interno, Salute, Istruzione e Giustizia), oltre che i Sindaci delle grandi aree urbane, per la realizzazione delle priorità individuate, coerentemente con l'idea di fondo di offrire soluzioni integrate evitando risposte orientate prevalentementeal mantenimento dell'ordine pubblico. La Strategia Nazionale di Inclusione Rom (SNIR)copre 4 assi d'intervento: Istruzione, Lavoro, Salute ed Abitazione. In particolare, per l ambito di intervento relativo all abitazione il testo spiega che è necessario: "Aumentare l'accesso ad un ampio ventaglio di soluzioni abitative per RSC, in un ottica partecipata di superamento definitivo di logiche emergenziali e di grandi insediamenti monoetnici e nel rispetto delle opportunità locali, dell unità familiare e di una strategia fondata sull'equa dislocazione". Per quanto sopra esposto Roma Capitale intende perseguire indirizzi di inclusione sociale per le comunità Rom, Sinti e Caminanti costruendo progetti integrati per l inclusione attiva dei gruppi RSC. DESCRIZIONE DEL CONTESTO Si stima che sul territorio nazionale vi siano circa persone residenti nei campi autorizzati distribuiti nelle principali città, da nord a sud, prodotto di una "soluzione amministrativa" divenuta il modello di riferimento delle politiche abitative delle amministrazioni locali delle principali città. Nel corso degli anni 80 infatti, 11 Regioni italiane emettono delle Leggi Regionali dirette ai gruppi RSC genericamente indicati come nomadi (per la Regione Lazio vedi L.R. 24/5/1985, n. 82 Norme in favore dei Rom ). Quelle leggi, nate con l intento di tutelare la cultura nomade e di proteggere un modo di vita tradizionale hanno generato dal Nord al Sud dell Italia il sistema dei campi. I campi sono un dispositivo di segregazione spaziale e sociale che moltiplica e rinforza la sofferenza sociale cronicizzandola creando dei veri e propri ghetti dove le possibilità di inclusione e scambio e di accesso ai diritti minimi di cittadinanza è quasi ridotta a zero. In questo senso questa Amministrazione intende recepire appieno le indicazioni della Commissione Europea con le quali:"è stato chiesto da tempo un superamento del sistema dei campi nomadi nell'usuale e consueta accezione di grandi, eterogenei e mutevoli insediamenti di persone, spesso prive di qualsivoglia parentela e affinità, costrette a convivere forzatamente in aree ai margini dei centri urbani, in conciliazioni di forte degrado sociale" (SNIR, Attuazione Comunicazione CE n. 173/2011). 1

2 In tali ghetti, separati anche spazialmente dalla città, si è finora operato secondo una logica di mantenimento degli insediamenti creando per i RSC servizi ad hoc. Questo modello di interventoha cristallizzato i RSC in una condizione di eterno bisogno. Questo impegno si è tradottonell impiego di risorse ingenti in termini finanziari e di personale impiegato, senza che però venissero prodotti effetti concreti, duraturi e misurabili in termini di effettiva inclusione socio-economica o di progresso educativo e nell accesso ai servizi. Oggi quindi rispetto al passato sono mutate le condizioni che avevano portato alla scelta di istituire e mantenere campi, La graduale e progressiva chiusura dei campi autorizzati, tollerati ed informali è dunque un operazione di civiltà necessaria e non più prorogabile.la presente Amministrazione intende seguire le raccomandazioni europee provvedendo alla chiusura graduale degli insediamenti. Si vuole porre fine all idea di area delimitata che ha alimentato negli anni degrado e disagio per coloro che vi risiedono e per il territorio perchè si è finalmente compreso che non si deve concentrare la sofferenza sociale, e che per favorire la coesione sociale è importante realizzare percorsi di inclusione attiva e condivisa in un ottica di emancipazione e progressivo affiancamento dai servizi. L attuale Amministrazione ha più volte dichiarato di voler realizzare il superamento progressivo dei campi RSC presenti a Roma in linea con la predetta Strategia Nazionale ed ha approvato a tal fine, in data 18 novembre 2016, un apposita Memoria della Giunta Capitolina, individuando gli attori, le fasi ed i tempi per l avvio del processo volto al superamento dei villaggi della solidarietà ed i percorsi per l inclusione e l integrazione delle popolazioni RSC, attraverso un cronoprogramma di azioni-attività la cui attuazione è demandata al Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute. Con deliberazione n.117 del la Giunta Capitolina ha approvato l istituzione del Tavolo cittadino per l inclusione delle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti con compiti consultivi, di studio e confronto sulle azioni di Roma Capitale, in coerenza con la Strategia Nazionale d inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti Al Tavolo è stato attribuito il compito di elaborare un piano di programmazione e progettazione di interventi di breve e di lungo periodo, per la graduale chiusura dei campi Rom presenti nel territorio capitolino e di promuovere la partecipazione ai Bandi Europei aventi come oggetto l inclusione delle comunità RSC, con particolare riguardo all occupazione lavorativa e per tutte le fasce della popolazione in difficoltà socio-economica. Il tavolo è operativo dal mese di gennaio La Giunta Capitolina con successiva deliberazione n.105 del in esito al lavoro prodotto dal Tavolo cittadino per l inclusione delle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti, ha infine approvato il Piano di Indirizzo di Roma Capitale per l inclusione delle Popolazioni Rom, Sinti e Caminanti (RSC) per il graduale superamento delle residenzialità dei campi, dei centri di raccolta e dei villaggi della solidarietà presenti nel territorio capitolino, autorizzando, in via sperimentale, le azioni e gli interventi, elaborati nel predetto Piano di Indirizzo, da attuarsi nei campi denominati La Barbuta e La Monachina, con particolare riferimento alle misure di sostegno economico, definite in dettaglio nell allegato 1/A al suddetto Piano. Coerentemente con l indirizzo espresso, l Ufficio Speciale Rom, Sinti e Caminanti (già Direzione Accoglienza ed Inclusione) con determinazione dirigenziale rep. n. QE/2310 del ha indetto la Procedura di gara aperta in n. 2 lotti funzionali, per l affidamento del Progetto di inclusione sociale per le Persone Rom, Sinti e Caminanti e superamento dei campi rom La Barbuta e La Monachina Pon Città Metropolitane CUP J81B Gara n finalizzata all affidamento di un progetto di inclusione sociale per la definitiva chiusura in tempi predeterminati dei primi due insediamenti individuati (La Barbuta e La Monachina), attraverso la costruzione di percorsi individualizzati di fuoriuscita e di raggiungimento dell'autonomia e dell'autodeterminazione delle persone, con l impiego delle risorse del PON Città Metropolitane 2014/2020, asse III "Servizi per l'inclusione sociale" - Azione integrata "Tutte le strade portano a Rom". All esito della procedura è rimasto non aggiudicato il lotto n.2 (La Monachina). QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite (1945) e dalla Dichiarazione Universale del Diritti Umani (1948), dai quali trae origine il Diritto Internazionale del Diritti Umani principi adottati nella Costituzione italiana (dall'art. 1 all'art. 12, dove sono sanciti i "Principi Fondamentali" su cui si basa 2

3 l'ordinamento giuridico e lo stesso sistema-paese), in particolare sancisce agli artt. 2 "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo", all'art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana... ; "Convenzione sui Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza", approvata dall'assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20/11/ ratificata dallo Stato italiano con Legge n. 176 del depositata presso le Nazioni Unite in data ; Art. 1 della Legge Regione Lazio n. 29/92 'Diritto allo studio"; Art.1 dello Statuto di Roma Capitale, approvato con deliberazione dell Assemblea Capitolina n. 8 del 7 marzo 2013, che stabilisce: Roma Capitale rappresenta la comunità di donne e uomini che vivono nel suo territorio, ne cura gli interessi, ne promuove il progresso e si impegna a tutelare i diritti individuali delle persone così come sanciti dalla Costituzione Italiana ; Art.1 del DPR n. 616 del 1977, che attribuisce agli Enti Locali competenze socio-assistenziali; D.Lgs.31 marzo 1996 n. 112, dove, all'art. 131, viene previsto che agli Enti Locali siano conferite le funzioni e i compiti amministrativi nella materia dei servizi sociali in ragione del quali debbano essere previsti gli interventi per il miglioramento delle condizioni di vita dei gruppi sociali svantaggiati; della Legge n. 328/2000 per la tutela e l'assistenza di persone in condizione di bisogno e di emarginazione, delle minoranze etniche e culturali presenti sul territorio cittadino; D.lgs fl. 215 recante "Attuazione della direttiva CE per la parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica" che reca disposizioni di attuazione della Legge sulla parità di trattamento delle persone, indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica; Direttive Europee in materia di inclusione e di integrazione delle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti; Strategia Nazionale sull'integrazione e sull'inclusione delle comunità Rom, Sinti e Caminanti" del Attuazione della comunicazione commissione europea n. 173/2011 della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza e sull'origine etnica, frutto di lavori interministeriali, condotti dal Ministero per la Cooperazione lnternazionale e Integrazione, con la partecipazione delle rappresentanze degli enti regionali e locali e delle stesse comunità, presenti in ltalia. Detta Strategia Nazionale delinea le politiche di settore dei prossimi anni, per una concreta attività di inclusione sociale dei Rom, Sinti e Caminanti (RSC). Nell'ambito della suddetta Strategia sono previsti assi di intervento, articolati in obiettivi specifici, come esplicitato nelle premesse di questo capitolato. Regolamento (UE) ii. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUUE del recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di Coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e definisce disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fonda sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e abroga il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio; Regolamento (UE) n.1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUUE del 20 dicembre 2013 relativo al Fondo sociale europeo e abrogante il Regolamento (CE) n.1081/2006 del Consiglio, il quale sostiene, all'art. 16, l iniziativa a favore dell'occupazione giovanile per la lotta alla disoccupazione giovanile"; Accordo di Partenariato per l impiego dei fondi strutturali e di investimento europei, adottato il 29 ottobre alla Commissione europea; Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane , approvato dalla Commissione europea il 14 luglio I CAMPI DI ROMA CAPITALE La moltiplicazione dei campi avvenuta in seguito all Ordinanza n. 80 del 23/1/1996, gli sgomberi di campi grandi come Casilino 900 e Tor De Cenci e l aumento dei flussi costituiti da Rom provenienti dalla Romania 3

4 hanno contribuito a rendere la già drammatica situazione dei campi romani assolutamente invivibile e ad una proliferazione di micro insediamenti informali. Per far fronte alla presenza di insediamenti di comunità rom e sinte sul territorio italiano, il Presidente del Consiglio dei Ministri il 21 maggio 2008 ha ordinato "lo stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunità nomadi" ed emesso alcune ordinanze attuative con le quali ha nominato i prefetti di Roma, Napoli, Milano (e successivamente quelli di Torino e Venezia) "commissari delegati per la realizzazione di tutti gli interventi necessari al superamento dello stato di emergenza" nelle regioni di Lazio, Campania, Lombardia, Piemonte e Veneto. Il Piano ha conferito alle Prefetture locali i poteri di gestione delle risorse economiche dedicate e delle azioni rivolte a RSC. A seguito della sentenza numero 6050 del 16 novembre 2011 del Consiglio di Stato, Roma Capitale ha ripreso le funzioni di programmazione ordinaria per la gestione degli 8 campi attrezzati e degli 11 campi spontanei ex Ordinanza n. 80/96. In conseguenza degli sgomberi effettuati durante l attuazione del "Piano Nomadi", Roma Capitale si trova a dover affrontare l'incremento delta popolazione residente nei Campi, oggi più che duplicata rispetto alla capienza e alla ricettività definite al momento della loro costruzione. Attualmente Roma Capitale segue con i propri servizi ed interventi una popolazione RSC di circa 4500 persone presso i campi e villaggi attrezzati (dati risultanti dal censimento della Polizia Locale di Roma Capitale febbraio 2017). Queste popolazioni sono prevalentemente di nazionalità Rumena, Bosniaca, Montenegrina, Serba, Macedone, Kosovara oltre a qualche insediamento di Sinti. Da una stima desunta sulla base dei dati del censimento risulta rilevante il dato emerso che circa la metà del totale popolazione è rappresentato da bambini ed adolescenti, mentre risulta essere esiguo il numero di persone anziane presenti neicampi. Il contesto romano è composto da diverse realtà che si articolano in Campi attrezzati, insediamenti tollerati ex Ordinanza 80/96, come pure dai numerosissimi insediamenti spontanei e abusivi; questi ultimi spesso sorgono sulle sponde dei fiumi in condizioni di precarietà, provvisorietà estrema e degrado ed esposti alle intemperie stagionali; infatti ai dati sopra descritti, si debbono aggiungerequelli relativi ad una quota consistente di Rom che vive nell'anonimato e in sistemazioni di fortuna. Tuttavia, indipendentemente dalla tipologia dei campi, questi erano e restano luoghi di esclusione e marginalità, che impediscono lo sviluppo di processi di autodeterminazione ed emancipazione ed i cui effetti si ripercuotono sulle fasce più deboli rappresentate dai bambini, anziani, donne in gravidanza, sugli ammalati e sui portatori di disabilità. L INSEDIAMENTO OGGETTO DEL PRESENTE CAPITOLATO La presente procedura di gara interessa esclusivamente l insediamento "La Monachina". L'insediamento spontaneo "La Monachina" - ubicato in un'area di sosta all altezza dello svincolo del Km 13 di Via Aurelia, composto da baracche autocostruite e alcune roulotte (in gran parte di proprietà degli ospiti) - consta di n.115 persone organizzate in circa 30 nuclei familiari. Le motivazioni che hanno condotto ad inserire quest ultimo insediamento nella sperimentazione sono di seguito elencate: 1. allocazione in un area di svincolo di proprietà dell ANAS all altezza del Km 13 di Via Aurelia, sulla quale da tempo è stato presentato ai competenti uffici un progetto di significativa modifica della viabilità; 4

5 2. storicità della presenza della maggior parte dei nuclei famigliari insediati e dei rapporti già instaurati tra questi e i servizi del territorio, utili a rendere più flessibile l adesione al progetto proposto e la sua realizzazione nella finalità ultima dello stesso; 3. tipicità dell insediamento (ex art. 80) ARTICOLO 2 - OGGETTO DELL APPALTO L'obiettivo generale previsto dal presente capitolato è quello di progettare e sostenere percorsi relativi alla fuoriuscita degli ospiti dall insediamento La Monachina. Tali percorsi prevedono l implementazione di misure sistematiche volte al raggiungimento di una progressiva inclusione sociale, economica ed abitativa in vista della chiusura definitiva dei Campi. La data ultima di chiusura e dismissione dei campi La Barbuta e la Monachina è fissata al Le azioni sono rivolte a tutti gli individui ed i nuclei familiari inseriti negli elenchi ufficiali che saranno forniti dalla Direzione Accoglienza ed Inclusione presso i due campi in modo da coinvolgere in prima persona i membri dei gruppi RSC nelle decisioni che li riguardano. L obiettivo generale del progetto è quello del raggiungimento dell autonomia dei soggetti coinvolti. Pertanto le azioni a carico dell affidatario, meglio descritti allart.9 del presente capitolato sono le seguenti: mappatura delle risorse e del capitale sociale del campo; strutturazione e implementazione diprogetti individualizzati di inclusione lavorativa per l acquisizione della piena autonomia delle famiglie e dei singoli; ricerca di mercato per individuare attività economiche sostenibili; sostegno all abitare; supporto nella creazione ditte individuali, accompagnamento al lavoro; accompagnamento e tutoring attivo con monitoraggio continuo. ARTICOLO 3 IMPORTO Il costo complessivo del servizio è determinato in (Oltre IVA max 22% se dovuta, oneri della sicurezza pari a zero. Al pagamento si provvederà, mensilmente e posticipatamente, con apposita Determinazione Dirigenziale, dietro presentazione di regolari fatture, relazione delle attività svolte e previo accertamento dell effettivo e regolare svolgimento del servizio oggetto della presente convenzione, così come meglio dettagliato nello schema di contratto. L Organismo assume tutti gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui all art. 3 della legge 13 agosto 2010, n. 136 e successive modifiche, e si impegna a comunicare uno o più c/c bancari o postali dedicati e i soggetti autorizzati ad operare sugli stessi. ARTICOLO 4 - DURATA L'affidamento del Servizio oggetto del presente capitolato ha durata di 36 mesi continuativi (dal al ) o, dall'eventuale diversa data di effettivo affidamento del servizio. ARTICOLO 5 - BENEFICIARI E FINALITA L affidatario dovrà individuare i beneficiari degli interventi previsti dal presente Capitolato, partendo dauna accurata mappatura del capitale sociale presente nei Campi in termini di competenze formali e non formali, attività pregresse, abilità personali ecc.. 5

6 Tutte le persone presenti negli insediamenti sono destinatarie a vario titolo e secondo modalità differenziate degli interventi della presente procedura di gara, nella prospettiva di accompagnare la fuoriuscita dai campi in tempi predefiniti. L individuazione dei beneficiari delle specifiche misure di sostegno avverrà in sinergia con i Servizi Sociali territoriali, con il supporto dei Gruppi di Polizia Locale, attenendosi alla disciplina Misure sperimentali e temporanee a sostegno delle persone Rom, Sinti e Caminanti in condizioni di fragilità per il superamento delle residenzialità nei campi e villaggi attrezzati di Roma Capitale, parte integrante del Piano di indirizzo di Roma Capitale per l inclusione delle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti approvato con deliberazione della Giunta Capitolina n.105 del Il possesso della cittadinanza italiana o del permesso di soggiorno non costituiranno invece criteri selettivi, volendo considerare in maniera inclusiva anche quei residenti nell'insediamento/campo per i quali la mancanza di un documento può aver costituito causa di impedimento nell accesso al sistema dei servizi. In caso di dubbio sui criteri sopra enunciati o sull opportunità di individuare uno i più famiglie come beneficiarie, il Contraente potrà chiedere supporto all Amministrazione appaltante. Il progetto produrrà piani individuali per la realizzazione di business planper lo sviluppo e l implementazione delle attività selezionate dopo la prima mappatura del capitale sociale, una analisi delle opportunità di sviluppo dell attività economica individuata (analisi di mercato, dei rischi ecc.) ed una proposta di progetto integrato individualizzato. Per ogni gruppo familiare vanno prospettate le soluzioni abitative più idonee tenendo conto dei bisogni e delle possibilità delle famiglie o degli individui (avviamento all affitto, alla casa popolare, al contributo all affitto, allo spostamento in altri Comuni, a progetti di rientro assistito). Uno degli obiettivi del progetto è quello di realizzare azioni che vedano come protagonisti i Rom ed altri soggetti, valorizzando tutte le possibili forme di autorganizzazione. Il progetto avrà cura di indirizzare i Rom verso soluzioni abitative caratterizzate da mixité, evitando così il riproporsi di logiche segregative. ARTICOLO 6 - METODOLOGIA DI INTERVENTO Ai fini della progettazione si recepiscono le indicazioni metodologiche suggerite dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (UNAR) nella "Strategia nazionale d'inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti - attuazione comunicazione Commissione Europea n. 173/2011 nella quale viene esplicitamente detto che tutte le azioni devono essere sempre e comunque fondate sul principio dell equa dislocazione e della prevenzione di ogni segregazionismo spaziale e urbanistico. (ec.europa.eu/justice/discrimination/files/roma_italy_strategy_it.pdf). L approccio metodologico da seguire, richiede: l'individuazione di personale specializzato con conoscenze specifiche, in grado di porre in essere metodi operativi mirati, utilizzando idonei strumenti di lavoro incentrati sul coinvolgimento delle persone stesse nelle attività progettuali e nel rispetto delle pari opportunità, soprattutto competenti nel campo dell occupazione, dell economia circolare e dell inclusione economica e sociale di gruppi svantaggiati. la pianificazione con i servizi territoriali al fine di sostenereigruppi RSC verso l'utilizzo dei servizi a disposizione della cittadinanza, evitando la creazione di servizi esclusivi e garantendo, al contempo, le medesime opportunità degli altri utenti in condizioni di disagio (esempio: raccordo con ASL per networking con il Piano di intervento socio sanitario in favore delle popolazioni Romanì a Roma ecc.); servizio di tutoring finalizzato a fornire strumenti pratici per il raggiungimento dell'autonomia sociale ed economica L aggiudicatario dovrà svolgere le azioni attuando le metodologie coerenti con le caratteristiche degli insediamenti, sopra descritti. 6

7 In particolare dovrà: applicare modelli di intervento adatti ai contesti specifici di riferimento, caratterizzati per loro natura da alta complessità sociale e relazionale. Gli interventi dovranno essere calibrati sulle specifiche caratteristiche della/e famiglia/e o degli individui considerati; progettare e applicare azioni, che intervengano sul complessivo processo di integrazione/inclusione sociale, strutturando rapporti sinergici con le Istituzioni interessate; coinvolgere attivamente i giovani adulti verso attività economiche sostenibili che consentano l accesso ad un reddito non intermittente; applicare un metodo di lavoro in rete con tutti i soggetti istituzionali e del privato sociale, presenti nel territorio al fine di realizzare sinergie, favorendone e sollecitandone la diretta collaborazione e coinvolgimento nell azione. Principi di base sono: 1. l impegno richiesto agli interessati di sottoscrivere il Patto di Responsabilità Solidale; 2. l equa dislocazione e la prevenzione di ogni forma di segregazionismo spaziale e urbanistico con l esclusione di nuovi agglomerati similari agli attuali insediamenti; 3. la creazione di percorsi individualizzati e la strutturazione da parte dell Aggiudicatario di diversi soluzioni possibili, in considerazione dell eterogeneità delle competenze e delle capacità dei beneficiari; 4. la temporaneità progettuale e la graduale compartecipazione alla spesada parte del nucleo familiare riconosciuto in grado, al fine di sostenerlo in un cammino di autonomia attraverso la piena valorizzazione delle risorse personali; 5. monitoraggio dei casi dopo la conclusione dei percorsi di sostegno attivati. ARTICOLO 7 - RUOLO DELL UFFICIO SPECIALE ROM, SINTI E CAMINANTI L Ufficio Speciale ROM, Sinti e Caminanti per rispondere alla complessità del progetto: 1. collabora,preliminarmente all avvio delle azioni specifiche previste dal presente capitolato, con i Servizi Sociali dei Municipi di riferimento dei due insediamenti sia per mettere a disposizione le informazioni relative ai destinatari degli interventi, sia per predisporre piani di lavori interni che rendano fluidi i processi di intervento dal momento dell avvio della sperimentazione (pregressi screening delle presenze, presa in carico e gestione casi complessi, attivazione di servizi specifici ecc ); 2. collabora con i Gruppi di Polizia Locale territorialmente competenti per integrare ed aggiornare le esistenti analisi e raccolta dati, per avere piena contezza del contesti sociali - ivi incluso informazioni e dati sull'età, sulla provenienza, al fine di procedere ad una valutazione del nuclei familiari a cui proporre la costruzione del percorso di inclusione; 3. istituisce una "cabina di regia" per garantire il raccordo inter-istituzionale e per facilitare e monitorare l'andamento delle progettualità poste in essere.la cabina di regiavedrà la partecipazione, insieme all affidatario del servizio, dei Municipi competenti territorialmente e di altre Strutture e Dipartimenti di Roma Capitale quali: Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute, Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici, Dipartimento Turismo, Formazione e Lavoro; Dipartimento Politiche Abitative; Dipartimento per il Patrimonio; Dipartimento Tutela Ambiente; Dipartimento Sviluppo lnfrastrutture e Manutenzione Urbana, Dipartimento progetti di sviluppo e finanziamenti europei, Anagrafe centrale. Le competenze saranno relative al monitoraggio del programma, alla fluidificazione dei processi, alla facilitazione amministrativa e in linea generale a rappresentare il contesto gestionale e organizzativo di riferimento per gli operatori. La cabina di regia, attraverso accordi di programma e protocolli di 7

8 intesa, formalizzerà lacollaborazione con le altre istituzioni quali: UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), Regione Lazio, Area Città Metropolitana - Centri per l'impiego, Università, ASL, Prefettura, Polizia Locale, Questura, Anci. 4. Eroga contributi economici in favore di singoli/nuclei familiari in condizioni di fragilitàper favorire l inclusione abitativa e lavorativa. L individuazione dei beneficiari delle specifiche misure di sostegno e la gradazione dei contributi sarà effettuata, tenuto conto dei risultati dell istruttoria documentata condotta dagli affidatari della presente procedura di gara, da una Commissione appositamente costituita presso l Ufficio Speciale Rom, Sinti e Caminanti e presieduta da un Dirigente dipartimentale, composta da minimo 5 membri da individuarsi tra: personale del Dipartimento medesimo, del servizio sociale dei Municipi interessati, del Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici, Politiche della Famiglia e dell Infanzia e di altre professionalità, connesse agli obiettivi del progetto, che valuterà le istanze sulla base dei parametri previsti nella sopra citata disciplina Misure sperimentali e temporanee a sostegno delle persone Rom, Sinti e Caminanti in condizioni di fragilità per il superamento delle residenzialità nei campi e villaggi attrezzati di Roma Capitale. L incentivo, di importo non superiore ad per singolo/nucleo familiare, verrà erogato direttamente dal Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute, con i previsti fondi del PON Città Metropolitane 2014/2020, mediante determinazione del Direttore della Direzione Accoglienza ed Inclusione. Il Patto di Responsabilità Solidale definirà la quota di compartecipazione alla spesa da parte del singolo/nucleo familiare. Saranno ammessi ai benefici le persone inserite negli elenchi ufficiali del Dipartimento che presentino un ISEE relativo all anno di predisposizione del progetto, pari o inferiore a euro ed abbiano presentato domanda di partecipazione al progetto e sottoscritto il Patto di Responsabilità solidale con Roma Capitale, di cui al successivo articolo 8. Non potranno essere beneficiari delle misure di sostegno economico sopra descritte coloro che: 1. risultino titolari di diritti di proprietà, superficie, usufrutto di beni immobili in Italia o all estero, riferiti a tutte le tabelle delle categorie catastali; 2. risultino assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica destinati all assistenza abitativa (ivi compresi gli immobili ad uso abitativo di proprietà di Roma Capitale); 3. abbiano la titolarità e/o il possesso di beni mobili di lusso; 4. abbiano la titolarità di conti correnti, depositi bancari, titoli ed altri componenti del patrimonio mobiliare per un valore pari o superiore a ,00; 5. abbiano sottoscritto il Patto di Responsabilità solidale con Roma Capitale e, successivamente, ne abbiano violato gli obblighi; 6. abbiano sottoscritto il Patto sopra richiamato e fornito dichiarazioni mendaci ARTICOLO 8 - IL PATTO DI RESPONSABILITÀ SOLIDALE La natura sperimentale della progettualità oggetto della presente procedura di gara e la volontà di procedere con il sostanziale coinvolgimento degli ospiti dei campi fin dalle prime fasi di elaborazione a garanzia delle dimensioni di autodeterminazione richiedono la concreta connessione tra la finalità del percorso e le azioni da svolgere, connessione che dovrà convergere nella sottoscrizione di specifico patto, denominato Patto di Responsabilità Solidale. Tale strumento diventa essenziale per accedere al percorso e per definire competenze, diritti ed oneri dei sottoscrittori. E indispensabile per rendere visibili le responsabilità assunte, garantire trasparenza e consentire di lavorare su possibili criticità con richiami agli impegni presi e a eventuali ri responsabilizzazioni, con la costruzione di percorsi flessibili, determinati da regole, valori e principi, ma aperti e personalizzabili. 8

9 Per rafforzare il rapporto con il nucleo familiare nell'individuazione del percorso di inclusione più idoneo il Patto di Responsabilità Solidale dovrà essere sottoscritto da tutti i membri maggiorenni partecipanti in qualità di beneficiari del progetto.quest'ultimo, elaborato dall affidatario del servizio con il supporto del Servizio Sociale municipale competente per territorio di attuale domicilioe del servizio sociale del Municipio o comune di destinazione se già presente al momento della sottoscrizione,secondo lo schema allegato al presente capitolato, dovrà contenere tutte le indicazioni relative al nucleo nel suo insieme, nonché quelle riferite ad ogni singolo membro e il percorso con la declinazione di tutte le attività da espletarsi nelle diverse fasi, per il raggiungimento della piena integrazione sociale. Si considera coerente con la finalità della presente sperimentazione, la pregressa adesione del nucleo alla progettazione di inclusione attiva (SIA), sia perchè è già manifesta la volontà di partecipare in modo propositivo al cambiamento; sia perchè l'adesione ad uno strumento precedente il Piano Rom non può essere discriminante. Il progetto redatto per la SIA quindi diventerà parte del Patto di Responsabilità con eventuali integrazioni o modifiche. Anche coloro che usufruiscono di altri aiuti (163/98, 154/97 ecc..) che prevedono progetti di partecipazione attiva, potranno accedere al contributo. La presenza di tali interventi comporterà la riparametrazione dell entità della misura di sostegno concessa, nei limiti degli importi massimi previsti. Nel firmare tale accordo, il nucleo familiare si assume la responsabilità di garantire il rispetto di tutti gli impegni del Patto (garantire la frequenza scolastica delle persone minorenni, partecipare alle attività previste per la famiglia, decostruire la propria baracca di provenienza per l'insediamento della Monachina, mentre per il Campo attrezzato de La Barbuta impegnarsi nella formale riconsegna al Dipartimento dell'unita abitativa assegnata, ecc.). ARTICOLO 9 PRESTAZIONI A CARICO DELL AFFIDATARIO. PIANO DELLE ATTIVITÀ. Il presente Capitolato intende mettere a valore comune le esperienze di successo e le buone pratiche esistenti,pur con la consapevolezza che il loro utilizzo su "larga scala" impone necessarie ridefinizioni calibrate su ciascuna realtà. A questo scopovengonoindicate di seguito le azioni di sistema da realizzareprevedendo forme sinergiche di collaborazione sia con i beneficiari che con i diversi livelli istituzionali. Sono quindi a carico dell aggiudicatario le seguenti azioni: 1) MAPPATURA DELLE RISORSE, PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI CON GLI STAKEHOLDERS COINVOLTI 1.a) Mappatura delle risorse: capitale sociale, competenze, organizzazione e bisogni di ogni campo.la mappatura è finalizzata ad un approfondita analisi delle risorse e dei bisogni presenti nei campi coinvolti e dei loro partner operativi, individuati dall organismo affidatario, in relazione ai ruoli che ricopriranno nelle future attività da implementare. La mappatura sarà effettuata sotto il coordinamento scientifico ed il supporto metodologico dell aggiudicatario e implementato con l assistenza delle istituzioni locali, dei Rom beneficiari del progetto e dell eventuale ente terzo incaricato dell attività di tutoraggio. I dati verranno rilevati per mezzo di una griglia dettagliata 1.b) Ricognizione delle pratiche per l emersione delle attività economiche condotte irregolarmente e pratiche per la regolarizzazione di piccole attività 1.c) Preparazione degli actionplans ed identificazione delle potenziali attività economiche, dei luoghi, persone, istituzioni ed organizzazionicoinvolte nel piano. Glistakeholder ricopriranno ruoli diversi con una dettagliata descrizione di ogni attività, inclusi i requisiti operativi e materiali per la realizzazione. 1.d) Preparazione di un business plan dettagliato per ogni gruppo familiare. Dovranno essere declinati: tempi e modalità di attuazione degli obiettivi di sviluppo secondo cronoprogramma, metodologia, follow-up e 9

10 monitoraggio del progetto individualizzato. E richiesto un follow up continuo con incontri di monitoraggio ravvicinati per consentire di intervenire per tempo nel caso di difficoltà. 1.e) Confronto con gli stakeholder coinvolti sugli actionplan, sulla metodologia per lo sviluppo dei business plan, sui risultati conseguiti ma anche sui rischi, le sfide e le soluzioni possibili (SWOT analysis, studi di fattibilità, di mercato e dei costi). Analisi dei rischi per minimizzare le possibilità di insuccesso. Finalizzazione dei business plane loro validazione. 1.f) Disseminazione e comunicazione al pubblico del progetto e dei suoi risultati. L aggiudicatario avrà il ruolo di assicurare il coordinamento complessivo del progetto ed il suo management amministrativo e finanziario, in partnership con gli stakeholder coinvolti. Ciò include: organizzazione e partecipazione degli attori sociali nei due campi oggetto dell appalto; identificazione di esperti per il training in soft financial skills e per il sostegno all avviamento delle attività commerciali; contatti con la comunità per incoraggiarne la motivazione e garantire il sostegno per la sostenibilità del progetto; partecipazione agli incontri periodici fornendo suggerimenti e feedback sulle varie fasi progettuali; armonizzazione e consolidamento degli input provenienti dagli esperti e dai vari partner e assicurazione di un flusso regolare e continuo di informazioni fra tutti i partner, gli esperti e gli stakeholder coinvolti; scambio di buone pratiche, network operativo e supporto reciproco fra gli esperti e gli stakeholder del campo; organizzazione di incontri periodici dedicati al follow up del progetto (aspetti organizzativi, finanziari, di contenuto) e preparazione di report e documenti; risoluzione dei problemi; reporting; visibilità (sito web e altro); organizzazione del materiale per la disseminazione del progetto (sito web con notizie, descrizione del progetto ecc.); sottoporre all approvazione del committente i documenti finali (rapporti degli esperti, business ed actionplan, resoconti finali e report finanziari, aspetti burocratici, amministrativi e di auditing). 2) ACQUISIZIONE DELLE DOMANDE DI PARTECIPAZIONE AL PROGETTO, REDAZIONE E SOTTOSCRIZIONE DEI PIANI DI INTERVENTO INDIVIDUALI E DEI PATTI DI RESPONSABILITÀ SOLIDALE, MONITORAGGIO E CONTROLLO CONTINUO SUGLI IMPEGNI ASSUNTI DAI SINGOLI/FAMIGLIE E SUI TEMPI DI USCITA DAGLI INSEDIAMENTI, PIANIFICAZIONE ED ATTUAZIONE DI MISURE CORRETTIVE IN CASO DI CRITICITA. 3) AZIONI PER L INCLUSIONE LAVORATIVA L obiettivo è favorire la promozione dei diritti di cittadinanza e di inserimento sociale attuando i processi di seguito descritti, a partire da una accurata mappatura delle potenzialità, capacità e competenzepresenti in ognuno dei due campi. Le azioni da avviare includono: 3.a) Organizzazione di corsi di formazione finalizzati alla creazione e la conduzione in autonomia di piccole realtà imprenditoriali di livello locale. Il percorso formativo punterà a consolidare e incrementare nei singoli partecipanti: la capacità tecnica ed analitica dei fenomeni legati alla piccola imprenditoria; la conoscenza del quadro normativo di riferimento della propria iniziativa imprenditoriale; la capacità di assicurare l autonomia ed integrità gestionale della propria iniziativa imprenditoriale; l attitudine a far di conto e a gestire la contabilità della propria realtà economica; la capacità di comprendere il mercato di riferimento ed individuarne debolezze ed opportunità. 10

11 3.b) Accompagnamento alla fruizione dei servizi e delle prestazioni già attivi, creazione di relazioni fattive con il tessuto produttivo delle aree interessate e di quelle immediatamente limitrofe al fine di sostenere nella pratica l inclusione lavorativa (ad esempio attraverso attività di intermediazione tra domanda ed offerta di lavoro, partendo da una mappatura dell esistente). 3.c) La formazione proposta dovrà essere integrata anche con alcuni moduli individuali (talent management & personal development programs) non solo incentrati sulla autovalutazione e sul miglioramento delle proprie competenze (self-assessment), ma anche alla promozione di momenti di scambio tra i partecipanti per potenziare, in particolare, le tecniche comunicative, organizzative fino a quelle strategico-finanziarie. I contenuti da promuovere saranno i seguenti: mentoring and personal coaches il gruppo lavoro si occuperà di fornire il supporto adeguato in termini di strumenti e competenze per le prime fasi di avvio delle iniziative imprenditoriali aiutando gli ideatori a fare le scelte giuste in ordine ai processi lavorativi e strategico finanziari; directedlearning- il gruppo di lavoro si occuperà di promuovere una formazione diretta basata sulla pratica reale alla quale agganciare elementi teorici essenziali utili alla realizzazione e conduzione del progetto; rotation and on-the-job development.- il gruppo di lavoro si occuperà di fornire conoscenze semplici e diffuse utili a garantire un certo ricambio di personale tra le diverse iniziative progettuali messe in atto in modo tale da consentire una reale propagazione di competenze e abilità; target e recruitment il gruppo di lavoro si occuperà di elaborare un programma di coinvolgimento delle risorse al fine di consentire la realizzazione del maggior numero possibile di start-up; accompagnamento e monitoraggio del percorso di creazione d impresa; 3.d) Attivazione di tirocini formativi per i primi ingressi nel mondo del lavoro e per gli individui più giovani, con previsione di rimborsi spese per tutti i partecipanti e borse di studio per i più meritevoli. L obiettivo perseguito è quello di offrire ad ogni individuo la possibilità di sviluppare le proprie competenze imprenditoriali assieme alle competenze tecniche e comportamentali per raggiungere una condizione di autonomia e crescita. Strumenti come i tirocini sono insufficienti ai fini di una autosufficienza economica e vanno perciò previsti esclusivamente per i giovani che sono ormai fuori dal circuito dell obbligo scolastico. 3.e) Proposta di assegnazione di contributi economici a sostegno all inclusione lavorativa. L aggiudicatario, una volta individuate le situazioni di maggiore fragilità, proporrà al Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute l attivazione di misure economiche una tantum a sostegnodell avvio di piccole realtà imprenditoriali (es. spese di costituzione dell impresa, acquisto di beni strumentali, macchinari, attrezzature, arredi necessari all attività imprenditoriale; quote iniziali di contratto di franchising; applicazioni aziendali inerenti l attività di impresa; registrazione e sviluppo di marchi e brevetti e relative spese per consulenze specialistiche) o per avviare percorsi di inclusione lavorativa (es. spese per acquisizione della licenza di guida, espletamento pratiche ecc ) entro il limite massimo di per singolo individuo o nucleo familiare, secondo un piano finanziario allegato al Patto e sottoscritto dal beneficiario stesso. 4) AZIONI PER L INCLUSIONE ABITATIVA Una volta individuati i singoli/nuclei familiari disposti ad iniziare un percorso di inclusione abitativa con la definizione condivisa delle esigenze e della sostenibilità degli intendimenti che ciascun singolo/nucleo intende perseguire, si definiscono tre possibili scenari che l aggiudicatario dovrà sostenere tenendo conto dell eterogeneità dei beneficiari e in coerenza con i patti sottoscritti: 4.a) Reperimento attraverso il mercato immobiliare privato di abitazioni per i beneficiari in possesso delle condizioni minime economiche per sostenerne le relative spese. Tale percorso prevede da parte dell aggiudicatario: 11

12 - la realizzazione di incontri con privati per fornire rassicurazioni sulla regolarità degli accordi relativi ai contratti di locazione; sulla garanzia del monitoraggio relativo al rispetto degli accordi presi anche in base al Patto di Responsabilità Solidale; sulla forte presenza dell Aggiudicatario per effettuare percorsi di mediazione abitativa e di prevenzione di eventuali conflitti; - la realizzazione di interventi per preparare il vicinato alla convivenza, nella convinzione che la conoscenza reciproca e l intraprendere percorsi comuni fa Rom e non rom aiuti a smorzare i pregiudizi e i conseguenti conflitti. Si auspica la promozionedi esperienze di associazionismo di vicinato che sperimentino percorsi virtuosi di lavoro e cooperazione con i Rom e Sinti coinvolti nel progetto, in favore della mixitè sociale; - l'affiancamento dei nuclei da parte di operatori specializzati che realizzeranno corsi di economia domestica per insegnare la relazione con i condomini e come affrontare le utenze relative a luce gas, acqua, tasse, servizi vari e se necessario corsi di lingua per adulti e giovani; - la facilitazione dell accesso dei beneficiari ai servizi e alle strutture disponibili nella zona della futura residenza. 4.b) Supporto motivazionale e materiale alle famiglie nella ricerca autonoma di soluzioni abitative, Sono previsti incontri con i proprietari, verifica degli atti e del rispetto delle norme di sicurezza, di abitabilità ecc. 4.c) Accompagnamento alla fruizione dei servizi e delle prestazioni già attivi, supporto al reperimento di alloggi attraverso l Associazionismo o altro, per i nuclei in situazione di particolare fragilità che non sono in grado di accedere nel breve periodo ad altre soluzioni abitative. L aggiudicatario fornirà, tra l altro, il supporto tecnico necessario per la partecipazione ai bandi per l assegnazione di alloggi di edilizia popolare e nel monitoraggio delle graduatorie per chi ha già presentato la domanda. 4.d) Proposta di assegnazione di contributi economici a sostegno dell inclusione abitativa Per supportare i percorsi di inclusione abitativa, l affidatario proporrà al Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute l erogazione di contributi in favore di singoli/nuclei familiari in condizioni di fragilità. E prevista la compartecipazione alle spese per l abitazione, fino ad una somma mensile massima di 800 per singolo/nucleo familiare, per un periodo non superiore ad anni due, per far fronte alle seguenti necessità: 1. pagamento di una parte del canone di locazione, con graduale assunzione del totale onere a carico del nucleo interessato, in relazione al contratto di locazione di una civile abitazione, regolarmente stipulato e prodotto dallo stesso beneficiario, secondo un piano finanziario allegato al Patto e sottoscritto dal beneficiario medesimo; 2. pagamento delle spese relative ai ratei di condominio per l abitazione familiare, con graduale assunzione dell'intero onere a carico del richiedente, secondo un piano finanziario allegato al Patto e sottoscritto dal beneficiario stesso; 3. erogazione di una somma una tantum non superiore all ammontare del deposito cauzionale, laddove richiesto nel contratto di locazione di un immobile destinato a civile abitazione, il cui preliminare, sottoscritto dal locatore e dal beneficiario, deve essere prodotto dal beneficiare; 4. pagamento delle utenze relative alla conduzione dell immobile quali: bollette per le utenze elettriche, idriche, gas e TARI. 5) MONITORAGGIO E CONTROLLO SU TUTTE AZIONI PREVISTE COME IMPEGNO A CARICO DEI SINGOLI/FAMIGLIE NEI PROGETTI INDIVIDUALI E SULLA RENDICONTAZIONE DEI CONTRIBUTI EROGATI DAL DIPARTIMENTO POLITICHE SOCIALI, SUSSIDIARIETA E SALUTE. L affidatario dovrà rendere relazione mensile sull andamento delle attività. 12

13 ARTICOLO 10 REQUISITI DEL PERSONALE Il Servizio dovrà essere erogato con l impiego delle seguenti figure professionali: 1 Responsabile del lotto con pregressa e certificata esperienza (min. 10 anni) nel campo dello sviluppo e dell inclusione socio economica attiva di gruppi svantaggiati(full-time) 2 operatori sociali(full-time) 2 facilitatori di impresa esperti di microimprenditoria e di impresa(part-time). RESPONSABILE DEL LOTTO Il Responsabile del lotto (Project Manager) che deve svolgere il ruolo di referente unico per l Amministrazione deve, per il lotto aggiudicato, svolgere le seguenti attività: Scopo del ruolo: Management quotidiano del progetto sotto il coordinamento del Supervisore Contribuire all effettiva integrazione dei principi e delle azioni esplicitate nel presente Capitolato Responsabilità nello svolgimento regolare di tutte le attività del progetto Coordinamento degli stakeholder coinvolti Mediazione con altre istituzioni, agenzie o altri soggetti Garantire la consegna in tempo utile della documentazione relativa al progetto (aspetti finanziari, di contenuto e metodologici) Organizzazione degli incontri relativi al progetto Supporto amministrativo alle attività di project management Profilo del candidato: RICHIESTO: Laurea specialistica in Scienze Umane (Sociologia), Antropologia dello Sviluppo o Economia Esperienza professionale livello Senior (10 anni) nel project management e in altri progetti di sviluppo Esperienza pregressa nell amministrazione di progetti ed altre attività complesse incluse attività di budget reporting Esperienza pregressa di lavoro in ambiti interculturali e multi-stakeholders (min. 5 anni) Capacità di lavorare autonomamente, con un piccolo team e su scadenze ravvicinate Capacità di approccio proattivo Conoscenza approfondita strumenti Microsoft Office e sistemi di rilevazione ed analisi statistica dei dati DESIDERABILE: Esperienza di lavoro pregresso con gruppi svantaggiati Esperienza nel campo dello sviluppo Conoscenza dei sistemi di monitoraggio e valutazione (inclusa misurazione di impatto) Conoscenza della lingua inglese documentata (IELTS o TOEFL) Il Responsabile dovrà altresì svolgere funzioni di coordinamento e di intermediazione nei rapporti istituzionali con il Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute, con gli altri Dipartimenti capitolini interessati, con i Municipi territorialmente competenti, con le istituzioni territoriali coinvolte, con la Polizia Locale di Roma Capitale, nonché con le Forze dell Ordine, e con tutti gli altri soggetti esterni che a vario titolo collaboreranno alla realizzazione del presente progetto. Il Responsabile del lotto, deve garantire la propria reperibilità mettendo a disposizione un numero di cellulare dedicato. Il Responsabile del lotto dovrà partecipare agli incontri promossi dall Amministrazione in ordine al monitoraggio, controllo e valutazione del raggiungimento degli obiettivi e finalità del progetto. 13

14 Il nominativo del Responsabile del lotto deve restare invariato per tutta la durata dell'appalto. Qualora si rendesse necessaria la sua sostituzione, per cause di forza maggiore, la stessa dovrà essere effettuata con figure di pari professionalità ed esperienza, previa approvazione dell Amministrazione. OPERATORI SOCIALI Gli operatori, impegnati nel servizio, devono svolgere tutte le azioni finalizzate allo svolgimento delle attività di Segretariato Sociale, di supporto e di mediazione con le Istituzioni coinvolte, sostegno e supporto in tutti i percorsi posti in essere a favore dei singoli o dei nuclei familiari finalizzati al lavoro e alla fuoriuscita dal Campo. Le figure operative richieste sono quelle di: Assistente Sociale, Esperto inclusione attiva nel lavoro (sotto la direzione dell esperto per l inclusione economica attiva). Tutto il personale deve avere una esperienza pregressadi minimo 5 anni in progetti di inclusione sociolavorativa diretta a singoli o gruppi svantaggiati. Le esperienze pregresse debbono essere certificate presentando copia della documentazione relativa ed indicando la lista degli obiettivi raggiunti. Gli operatori dovranno, a fronte di un trasferimento di residenza del nucleo familiare, garantire la continuità educativa nell ambito della scuola di riferimento, almeno fino al termine dell anno educativo. Nello svolgimento del servizio oggetto del presente capitolato, tutti gli operatori a qualsiasi titolo impiegati dovranno avere una comprovata competenza rispetto ai compiti assegnati. Gli operatori, durante l esecuzione del servizio, dovranno essere dotati in modo visibile di un cartellino identificativo, nel quale oltre alla dicitura Roma Capitale - Segretariato Sociale Pon-Metro e Roma Capitale - Servizio di presidio territoriale Pon-Metro deve risultare il nome e cognome dell operatore unitamente alla sua foto di riconoscimento. Il cartellino identificativo è personale e può essere usato solo dal titolare. OBBLIGHI NEI CONFRONTI DEL PERSONALE L'Organismo affidatario deve ottemperare, nei confronti del personale impiegato nel servizio, agli obblighi derivanti dalle disposizioni normative e contrattuali in materia di lavoro e di assicurazioni sociali e previdenziali, assumendo a proprio carico tutti gli oneri relativi. L affidamento della realizzazione del servizio non comporta l instaurazione di alcun rapporto di lavoro tra la Pubblica Amministrazione ed i singoli operatori impiegati per l espletamento del servizio. L'Organismo deve applicare, nei confronti del personale impiegato, le condizioni normative e retributive non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro applicabili alla categoria e nella località in cui si svolgono le prestazioni, nonché le condizioni risultanti da successive modifiche e integrazioni, e in genere da ogni contratto collettivo, successivamente stipulato per la categoria. L'Organismo affidatario è obbligato, altresì, a continuare ad applicare i suindicati contratti collettivi anche dopo la loro eventuale scadenza e fino alla loro sostituzione. Tali obblighi vincolano l'organismo affidatario anche nel caso lo stesso non sia aderente alle associazioni stipulanti o receda da esse. Inoltre dovrà contenere l'attestazione obbligatoria da parte dell'organismo del puntuale rispetto di tutti gli articoli dei CCNL del settore, con particolare riferimento alla deliberazione del Consiglio Comunale n. 135/2000 e successive normeapplicative. 14

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