GLI ALLIEVI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

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1 GLI ALLIEVI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI NELLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO R.Grison Bussolengo 28 aprile 2016

2 Evitiamo contrapposizioni personali, dotiamoci invece di un quadro di competenze e conoscenze, riconoscendo il grande cambiamento in atto del sistema relazionale e dei rapporti interpersonali Un sistema sociale dove si tende a giudicare gli altri pensando di essere tanto giusti. Un sistema dove vi è difficoltà a comprendere il problema e a farsene carico. Pensiamo ad esempio al ruolo dei genitori come si sta modificando rispetto alla scuola: la famiglia oggi sostiene le ragioni del figlio piuttosto che le competenze del figlio Se la scuola rimane immobile di fronte a queste sfide e a questi cambiamenti corre il rischio di rimanere isolata. Esempio di tutto ciò è proprio il ruolo del docente di sostegno (isolato fra gli isolati): una certa miopia ed una forza di inerzia che tengono in vita una vecchia idea dell alunno con disabilità, come disabile fra i normali tiene in vita anche la vecchia figura del docente di sostegno come insegnante diverso fra i normali insegnanti curriculari

3 Gli orientamenti prevalenti oggi in Europa INCLUSIONE(in rafforzamento) (quasi) tutti gli alunni disabili o con BES nel sistema scolastico ordinario ITALIA - SPAGNA DISTINZIONE(in diminuzione) due sistemi di istruzione separati. Gli alunni con BES di solito inseriti in scuole speciali o classi speciali GERMANIA PAESI BASSI MISTO(prevalente) compresenza di molteplici approcci e servizi: gli alunni con BES possono essere inseriti sia nella scuola ordinaria sia nelle scuole speciali, con mix di soluzioni diverse GRAN BRETAGNA FRANCIA FINLANDIA

4 Inclusione e integrazione sono due termini che vengono intesi, nel dibattito attuale, in almeno tre modi: 1. i due termini sono sinonimi (Vedi Linee guida del 2009 sull integrazione degli alunni con disabilità) 2. i due termini si contrappongono (Fornasa, Medeghini): l integrazione va superata perchè non ha raggiunto lo scopo, non servono più garanzie specifiche, ma una scuola diversa per tutti 3. integrazione come parte del processo di inclusione Integrazione: insieme di politiche e metodologie atte a garantire il massimo sviluppo possibile per alcune categorie di persone con BES, con pedagogia speciale. Inclusione: cornice fatta di didattica e clima, una scuola che cambia per accogliere tutti Quindi stesse finalità: l integrazione pone l accento su alcuni gruppi, l inclusione fornisce la cornice generale per tutti

5 Idea ancor oggi non superata della scuola della medicalizzazione. I bes e i dsa ci devono aiutare a ripensare la disabilità o le disabilità. Non cadiamo però nell errore di continuare a creare categorie, questo non aiuta nessuno. L idea è spesso quella che i problemi o le difficoltà seppur comuni sono di competenza e responsabilità di altri. Dal sostegno prossimale al sostegno distale dalla diversità alle diversità dalle diversità alle differenze individuali. Vi è il rischio che gli insegnanti perdano il loro ruolo istituzionale? (esempio i sempre più numerosi ragazzi che non seguono o non ascoltano )

6 IL PEI E IL DOCUMENTO IN CUI VENGONO DESCRITTI GLI INTERVENTI INTEGRATI ED EQUILIBRATI TRA LORO [ ] AI FINI DELLA REALIZZAZIONE DEL DIRITTO ALL EDUCAZIONE E ALL ISTRUZIONE, tenendo presenti LE FORME DI INTEGRAZIONE TRA ATTIVITA SCOLASTICHE ED EXTRASCOLASTICHE, E CONCORDATO TRA TUTTI I COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI CLASSE Nella scuola secondaria di primo grado EQUIVALENZA DEL PERCORSO APPRENDIMENTI COMUNICAZIONE RELAZIONI SOCIALIZZAZIONE AUTONOMIA GARANTIRE IL PIENO SUCCESSO FORMATIVO ANCHE CON ATTIVITA E VALUTAZIONI DIFFERENZIATE CON RIFERIMENTO AGLI OBIETTIVI DEL PEI

7 gli alunni con disabilità I principi legislativi Costituzione Art. 34 diritto allo studio Art. 3 pari dignità sociale, uguaglianza; rimozione degli ostacoli Art. 38 diritto all ed. e all avviam. professionale dei disabili 1967 Scuola di Barbiana e Don Milani 1977 La 517 : la grande rivoluzione italiana, ovvero la scoperta della diversità (le classi speciali non sono mai state abolite) 1987 La Sentenza 215 della Corte Costituzionale : l apprendimento come diritto soggettivo in tutti gli ordini e gradi di scuola (dal facilitare all assicurare ) 1992 La legge 104 l integrazione scolastica e sociale : l annuncio del progetto di vita e la cura educativa ; attenzione all apprendimento piuttosto che all insegnamento; il PEI, è il momento in cui si esercita il diritto all istruzione e all educazione del soggetto con disabilità 1997 La legge 59 : l inclusione alla prova dell autonomia delle istituzioni scolastiche 2007 Comunità e progetto di vita (Legge quadro 328 per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali); piano di lavoro integrato

8 Nella scuola secondaria di secondo grado EQUIPOLLENZA DEL PERCORSO valutazione - scuola superiore è necessario verificare se: Il livello di preparazione dell allievo è conforme agli obiettivi didattici previsti dai programmi ministeriali, o comunque ad essi globalmente corrispondenti Il sistema di valutazione sarà analogo a quello degli altri studenti con prove uguali o equipollenti esame di stato per assicurare il diritto allo studio (Sentenza 87) il pei è diversificato in vista di obiettivi didattici e formativi non riconducibili ai programmi ministeriali Il consiglio di classe valuta i risultati con voti relativi unicamente al pei; hanno valore legale ai fini della prosecuzione degli studi no titolo di studio

9 a chi compete la scelta: Se un Consiglio di classe intende adottare la valutazione differenziata, deve darne immediata notizia alla famiglia fissandole un termine per manifestare un formale assenso, in mancanza del quale la modalità valutativa proposta si intende accettata. In caso di diniego espresso, l alunno non può essere considerato in situazione di handicap ai soli fini della valutazione, che viene effettuata come per tutti i compagni di classe. La valutazione, per il suo carattere formativo ed educativo e per l'azione di stimolo che esercita nei confronti dell'allievo, deve in ogni caso aver luogo. Il PEI è comunque sempre predisposto, e con la partecipazione dei genitori

10 DPR /6/09 Art. 9. Valutazione degli alunni con disabilita All'alunno con disabilita' che ha svolto un percorso didattico differenziato e non ha conseguito il diploma attestante il superamento dell'esame di Stato conclusivo del secondo ciclo, e rilasciato un attestato recante gli elementi informativi relativi all'indirizzo e alla durata del corso di studi seguito, alle materie di insegnamento comprese nel piano di studi, con l'indicazione della durata oraria complessiva destinata a ciascuna, alle competenze, conoscenze e capacita' anche professionali, acquisite e dei crediti formativi documentati in sede di esame. Ai docenti di sostegno è riconosciuto il diritto di partecipare a pieno titolo alle operazioni di valutazione, con diritto di voto per tutti gli alunni della classe. Vi è la possibilità di avvalersi, durante gli esami di maturità, della presenza delle stesse persone che hanno svolto, durante l anno scolastico, l assistenza in relazione a problemi di autonomia e comunicazione, e per lo svolgimento delle prove equipollenti".

11 Equipollenza L. 104 art.16/comma 3: Nell ambito della scuola secondaria di secondo grado, per gli alunni handicappati sono consentite prove equipollenti - tempi più lunghi per l effettuazione delle prove scritte o grafiche - presenza di assistenti per l autonomia e la comunicazione - utilizzo di mezzi tecnici o di modi diversi - svolgimento di contenuti culturali e/o professionali differenti - altro - in ogni caso, le prove equipollenti devono consentire di verificare che il candidato abbia raggiunto una preparazione culturale e professionale idonea per il rilascio del diploma di maturità Consiglio di Stato n. 348/91 non entra nel merito di che cosa sono le prove equipollenti, ma che il titolo di studio non può essere conseguito da "chi rimane al di sotto di quella soglia di competenza che è necessaria per il conseguimento di quel titolo".

12 DPR 122 del 2009 VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI art. 10 Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento (DSA) 1. Per gli alunni con difficolta' specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell'attivita didattica e delle prove di esame, sono adottati, nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti piu idonei. 2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalita' di svolgimento e della differenziazione delle prove.

13 gli alunni con disturbi specifici di apprendimento STRUMENTI COMPENSATIVI METODOLOGIE E DIDATTICHE COMPENSATIVI COMPETENZE COMPENSATIVE

14 Decreto luglio 2011 Articolo 5 Interventi didattici individualizzati e personalizzati 1. La scuola garantisce ed esplicita, nei confronti di alunni e studenti con DSA, interventi didattici individualizzati e personalizzati, anche attraverso la redazione di un Piano didattico personalizzato, con l indicazione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative adottate Piano didattico Personalizzato Le Ultime disposizioni sono un ulteriore canale di tutela del diritto allo studio, diverso da quello previsto dalla legge 104/1992

15 Piano didattico Personalizzato Gli adattamenti pedagogico didattici attività di recupero individualizzato didattica personalizzata misure dispensative strumenti compensativi forme di verifica e valutazione dovranno essere esplicitati e formalizzati in raccordo con la famiglia. e con l apporto specialistico, (interventi diagnostici e terapeutici degli psicologi, logopedisti e neuropsichiatri) rgrison@tiscali.it

16 LA DIMENSIONE RELAZIONALE Il successo nell apprendimento è l intervento da opporre alla tendenza degli alunni con DSA a una scarsa percezione di autoefficacia e di autostima. La loro specificità cognitiva determina, per le conseguenze del disturbo sul piano scolastico, importanti fattori di rischio di abbandono dovuto a ripetute esperienze negative e frustranti. Ogni apprendimento e ogni successo scolastico rinforzano la percezione di poter riuscire nei propri impegni nonostante le difficoltà che impone il disturbo, con evidenti esiti positivi sul tono psicologico complessivo. Non vi è spesso assenza di buona volontà, ma una problematica chiara: il disturbo specifico di apprendimento. Va sottolineata la delicatezza delle problematiche psicologiche che si innestano nello studente per l utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative. Ai compagni di classe tali strumenti e misure possono risultare incomprensibili facilitazioni. Sentita la famiglia, si possono avviare adeguate iniziative per condividere con i compagni le ragioni dell applicazione degli strumenti e delle misure citate, anche le ricadute psicologiche negative. Resta ferma la necessità di creare un clima della classe accogliente, praticare una gestione inclusiva della stessa, tenendo conto degli specifici bisogni educativi degli studenti con DSA.

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