Notiziario sui Fondi europei
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- Sergio Gori
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1 F E B B R A I O Notiziario sui Fondi europei Dati, informazioni e notizie sulla programmazione comunitaria Ombre sul presente e sul futuro dei Fondi UE Mancano appena due anni alla fine del ciclo dei Fondi comunitari e ancora non è chiaro come si articolerà il bilancio dell Unione europea dopo il Nel frattempo, prosegue la corsa contro il tempo per spendere le risorse UE già assegnate, anche riducendo la quota di cofinanziamento nazionale, col rischio che a risentirne sia la qualità dei progetti. In questo numero: Spesa PON e POR Lo 0,5% delle risorse FSE è a rischio disimpegno. Co-finanziamento Meno risorse nazionali per i programmi europei Dialogo sociale europeo Nuovo programma per il dialogo sociale
2 Il POR Valle d Aosta, finanziato dal Fondo sociale europeo, alla fine dell anno scorso non aveva certificato risorse per un totale di 1,4 milioni di euro. Gli altri programmi operativi regionali hanno invece raggiunto e in molti casi superato il target di spesa. Spesa PON e POR Tre programmi operativi finanziati dal Fondo sociale europeo non hanno raggiunto gli obiettivi di spesa 2 programmi nazionali in difficoltà L Agenzia per la coesione territoriale ha reso noti i dati sulla spesa dei programmi operativi nazionali (PON) e regionali (POR) al 31 dicembre Per effetto della regola n+3, il mancato raggiungimento del target di spesa alla fine dell anno portava a un disimpegno automatico delle risorse non certificate. Due PON, Ricerca e innovazione e Inclusione, non hanno raggiunto il target di spesa, il primo per 45 milioni di euro e il secondo per 24,6 milioni di euro. Entrambi i programmi hanno chiesto a Bruxelles un eccezione al disimpegno per la presenza ri ricorsi giudiziari o per cause di forza maggiore. Oltre sei miliardi di euro certificati Complessivamente, i 51 PON e POR hanno certificato finora a Bruxelles un totale di 9 miliardi e 748 milioni di euro, di cui 6 miliardi e 190 milioni di euro a valere sul bilancio UE. Una cifra esigua, a fronte dell ammontare complessivo dei fondi europei riservati all Italia per il periodo Dall estate scorsa a capo dell Agenzia per la coesione territoriale è stato nominato Antonio Caponetto. 2
3 La riduzione del cofinanziamento nazionale Per agevolare il raggiungimento del target di spesa certificate ed evitare il disimpegno delle risorse, a ottobre dell anno scorso cinque PON e tre POR hanno subìto una riduzione del cofinanziamento nazionale, per un totale di 916 milioni di euro. I cinque PON sono: Città metropolitane (gestito dall Agenzia per la coesione territoriale); Governance (gestito anch esso dall Agenzia); Ricerca e innovazione (gestito dal Ministero dell istruzione); Scuola (gestito dallo stesso dicastero); Inclusione (gestito dal Ministero del Lavoro). La riduzione del cofinanziamento nazionale per questi cinque PON ammonta complessivamente a 381 milioni di euro, che sono spostati sui programmi operativi complementari (POC). I tre POR con la riduzione del cofinanziamento nazionale sono: quello della Sicilia, finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR); il POR Basilicata, finanziato anch esso dal FESR; il programma del Molise, che è plurifondo, poiché è finanziato sia dal FESR sia dal FSE. Le tre Regioni interessate, rispondendo positivamente alla richiesta fatta dall Agenzia per la coesione territoriale, dal Dipartimento politiche di coesione della Presidenza del Consiglio e dalla stesso Ministro per il Sud Barbara Lezzi, hanno acconsentito a un taglio complessivo del cofinanziamento nazionale pari a 585 milioni di euro. Questa cifra affluirà nei POC delle tre regioni. Legge di Bilancio 2018 In Legge di Bilancio 2019 è contenuta una rimodulazione delle risorse disponibili per il Fondo di rotazione destinato al cofinanziamento nazionale dei fondi SIE, pari a 850 milioni per il Si passa infatti dai 2,6 miliardi dalla previsione dello scorso anno a 1,75 miliardi del Bilancio 2019 (Cap del Bilancio pluriennale dello Stato). Sostanzialmente il Governo annuncia per l anno in corso minori investimenti per progetti finanziati nel contesto dei fondi UE, rispetto a quanto preventivato lo scorso anno. 3
4 Meno risorse per la coesione Politiche di coesione indebolite L allarme del CNEL sui Fondi Ue Nel documento di Osservazioni e proposte sui Fondi UE, pubblicato alla fine dello scorso anno il CNEL ha lanciato un allarme sull insufficienza delle risorse comunitarie stanziate per il prossimo ciclo dei Fondi UE Tali risorse sono, infatti, minori di circa il 10% rispetto al precedente ciclo di programmazione per le politiche di coesione. Per il CNEL, questo taglio di risorse indebolisce le politiche di coesione e mette a rischio gli investimenti in quei territori caratterizzati da maggiori difficoltà strutturali come il Mezzogiorno. La politica di coesione deve dunque essere difesa. Le proposte della Commissione UE per le politiche di coesione per il periodo (in mld di euro) Fondo europeo di sviluppo regionale Fondo di coesione Fondo sociale europeo + TOTALE POLITICHE DI COESIONE Le proposte del CNEL Nel documento, le parti sociali e gli organismi della società civile rappresentati al CNEL si propongono di farsi soggetti attivi per facilitare l utilizzo dei Fondi UE, a esempio attraverso: la misurazione della qualità dei servizi all impiego dei Fondi strutturali della pubblica amministrazione; la promozione, anche in collaborazione con l Agenzia per la coesione territoriale, di eventi formative e informative per il personale delle pubbliche amministrazioni; la promozione della conoscenza del Codice europeo di partenariato; la costituzione di un Osservatorio e di una banca dati; la definizione di criteri per la misurazione in trasparenza del grado di rappresentatività delle parti sociali chiamate dal principio di partenariato a svolgere un ruolo centrale negli accordi, nella programmazione e nei Comitati di sorveglianza. Il CNEL potrebbe svolgere il compito di organizzazione ombrello. Maggiori informazioni su: 4
5 Conferenza sulla capacity building delle parti sociali (Bruxelles, 6 febbraio 2019) La conferenza è stata organizzata congiuntamente dalla CES e dalle tre associazioni imprenditoriali europee (BusinessEurope, SMEUnited e CEEP) con l'obiettivo di fare il punto sulle risorse di cui dispongono le parti sociali a livello comunitario e nazionale per il rafforzamento delle proprie capacità (capacity building). Tali risorse erogate a livello comunitario o nazionale/regionale - possono servire a finanziare corsi di formazione per delegati sindacali ed esponenti delle associazioni imprenditoriali o a sostenere le spese sostenute dalle parti sociali per la partecipazione o l'organizzazione di alcune attività. Si tratta di un tema ormai centrale anche per l'attività del sindacato, tanto è vero che rappresenta una delle sei priorità del programma di lavoro sul dialogo sociale europeo. Dalla discussione è emerso che la Commissione UE ha negli ultimi anni incrementato le risorse su questo argomento mentre a livello nazionale, a parte alcune eccezioni, molto è ancora da fare. Il caso dell'italia è da questo punto di vista significativo: il Fondo sociale europeo per il periodo finanzia nel nostro Paese le attività di capacity building delle parti sociali per un ammontare complessivo di dieci milioni di euro, dei quali cinque milioni per le associazioni imprenditoriali e cinque milioni per le organizzazioni sindacali. L'obiettivo è quello di accrescere le competenze e le abilità professionali dei delegati e degli operatori delle parti sociali, in funzione dello sviluppo dell'occupazione e dei settori produttivi interessati, per rafforzare l'interlocuzione fra le parti sociali e le pubbliche amministrazioni a livello territoriale. L'ANPAL, l'agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, ha pubblicato un primo bando a valere su tali risorse soltanto nel 2018, cui hanno partecipato CGIL, CISL e UIL con due progetti unitari. Nonostante che il bando si sia chiuso agli inizi di luglio dell'anno scorso, non è ancora giunta dall'anpal alcuna notizia sull'esito del bando. Andriana Sukova, vice direttore generale per l'occupazione, gli affari sociali e l'inclusione della Commissione europea, ha affermato nel suo intervento che i vertici di Bruxelles non solo puntano a incrementare nel prossimo ciclo di programmazione dei Fondi UE la dotazione finanziaria riservata ad attività di capacity building delle parti sociali ma intendono anche vigilare affinché gli Stati membri effettivamente allochino risorse dedicate su questo tema. Le altre priorità del programma di lavoro sul dialogo sociale europeo sono, oltre il rafforzamento della capacity building delle parti sociali: digitalizzazione; rafforzamento delle prestazioni dei mercati del lavoro e dei sistemi sociali; competenze; attenzione agli aspetti psicologici e sociali e dei rischi nei luoghi di lavoro; economia circolare. La conferenza di Bruxelles si è chiusa con la firma del nuovo programma, alla presenza del segretario generale della Ces Luca Visentini, dei vertici delle tre associazioni imprenditoriali europee e di Valdis Dombrovskis, vice presidente per l'euro e il dialogo sociale della Commissione europea. 5
6 Alcuni link utili Agenzia per la coesione territoriale - Italia - Anpal Fondo sociale europeo eu/esf/home.jsp - Commissione europea - Ciclo di programmazione Fondi UE Vi invitiamo a mandare i vostri contributi sulla contrattazione comunitaria a livello locale a: sviluppo@cgil.it Il Notiziario è a cura di Ornella Cilona (Area delle Politiche per lo sviluppo) 6
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