Corso di introduzione alla PROTEZIONE CIVILE A0 01 Monza 15 novembre 2016

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1 Corso di introduzione alla PROTEZIONE CIVILE A0 01 Monza 15 novembre 2016

2 PROTEZIONE CIVILE : COS E? LO CHIEDIAMO A VOI!!

3 l Italia è estremamente FRAGILE: Ha un territorio geologicamente giovane ed anche uno dei più abitati (201 ma anche una società tra le ab/kmq) più industriali e ricche del pianeta (9 PIL al Mondo) Lez. 1 Sistema di Protezione Civile Italiano Prof. Ing. Mario Stevanin

4 La PROTEZIONE CIVILE ITALIANA :. una realtà da raccontare. La storia della Protezione Civile in Italia è strettamente legata alle calamità che hanno colpito il nostro paese. Terremoti e alluvioni hanno segnato la storia e l evoluzione del nostro Paese.

5 Le radici della storia della Protezione Civile Il soccorso alle popolazioni colpite da eventi eccezionali si ritrova nelle iscrizioni storiche più antiche (nel 217 a.c. il Console Gneo Servilio Gemino descrive gli eventi a seguito del grave terremoto nell Etruria ). Nel 6 d.c. fu istituito a Roma il corpo dei vigiles urbani con scopo di controllo del territorio e di antincendio. Organizzati in coorti e centurie arrivarono ad essere, sotto Augusto, oltre 7000 uomini. Il loro motto era Ubi dolor ibi vigiles (dove c è dolore ci sono i vigili)

6 FIRENZE 1966 : non esisteva alcun sistema o rete di monitoraggio che poteva permettere di prevedere l esondazione. La struttura centrale dello Stato era inadeguata. Nei primi giorni i soccorsi arrivano solo dalle truppe dell esercito e dai c.d. Angeli del Fango.

7 ... EVENTI E CALAMITA Terremoto in Friuli 976 vittime 1980 Terremoto in Irpinia 3000 vittime Il 26 novembre 1980 il Presidente della Repubblia Italiana Sandro Pertini denuncia i ritardi e l inerzia della macchina statale e dichiara a reti RAI unificate : Qui non c entra la politica, qui c entra la solidarietà umana, tutti gli italiani e le italiane devono sentirsi mobilitiati per andare in aiuto di questi fratelli colpiti da questa sciagura. Perché, credetemi, il modo migliore per ricordare i morti è quello di pensare ai vivi. Ciò che mancava non era la solidarietà spontanea delle persone ma il COORDINAMENTO e l ORGANIZZAZIONE.

8 La normativa si adegua alla storia La Legge 8/12/1970 n.996 e il DPR 66/81 La legge 96/70 privilegia il momento dell emergenza: di fatto si disciplina solo il soccorso da mettere in campo nell immediatezza dell evento. Il regolamento d esecuzione della legge viene approvato solo dopo 11 anni con il DPR 66/81 Nel frattempo si verificano i terremoti del Friuli e quello del Belice che dimostrano la lentezza dei soccorsi e la mancanza di coordinamento tra le forze in campo Lez. 1 Sistema di Protezione Civile Italiano Prof. Ing. Mario Stevanin

9 NEL 1970 UNA LEGGE DEFINISCE PER LA PRIMA VOLTA LA PROTEZIONE CIVILE QUALE COMPITO PRIMARIO DELLO STATO. NEL 1982 NASCE IL DIPARTIMENTO DI PROTEZIONE CIVILE. PASSANO ANCORA DIECI ANNI E ALTRE CALAMITA..

10 1983 Incendio cinema Statuto Torino 64 vittime 1985 Frana in Val di Stava 268 vittime 1987 Alluvione in Valtellina 53 vittime 1990 Terremoto a Carlentini 17 vittime

11 FINO A CHE, NEL FEBBRAIO DEL 1992, VIENE PROMULGATA LA LEGGE DI RIFERIMENTO DELL ATTUALE SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE ITALIANO Legge N 225 Istituzione del Servizio Nazionale della Protezione Civile.

12 . EVENTI E CALAMITA DEI GIORNI NOSTRI 2009 Terremoto L Aquila 308 vittime 1600 feriti 65 mila sfollati 2009 Frana Ischia 1 vittima 2009 Nubifragio Messina 23 vittime

13 . EVENTI E CALAMITA nel alluvione Genova e Varazze 1 vittima 2010 alluvione Veneto 2 vittime 500 mila persone coinvolte oltre 600 mila sfollati

14 . EVENTI E CALAMITA nel alluvione Elba 2011 alluvione Genova

15 EVENTI E CALAMITA nel 2012 Terremoto Emilia Romagna e Lombardia 27 morti 8000 sfollati

16 EVENTI E CALAMITA nel 2013 e 2014 alluvione in Sardegna 18 morti maggio 2014 Senigallia 3 morti

17 8 luglio 2014 alluvione Seveso (Bovisio Masciago) circa 300 nuclei famigliari colpiti dalla calamità oltre 10 attività commerciali e artigianali allagate prima stima danni oltre 1 milione e mezzo di euro

18 Monza Novembre 2014 Fiume Lambro

19 24 agosto 2016 Terremoto in centro Italia H Mw 6.0 h Mw 5.4 circa 300 morti

20 30 ottobre 2016 Terremoto in centro Italia H Mw 6.5

21 LA SITUAZIONE ATTUALE DELLA PROTEZIONE CIVILE ITALIANA

22 L. 225/92 LEGGE QUADRO della Protezione Civile che istituisce, sotto il Coordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il SERVIZIO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE. un sistema coordinato di competenze al quale concorrono le amministrazioni dello Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e gli altri enti locali, gli enti pubblici, la comunità scientifica, il volontariato, gli ordini e i collegi professionali e ogni altra istituzione anche privata.

23 La Protezione Civile è un servizio indispensabile da erogare.

24 tre sono i punti cardini della L. 225/1992 : 1. la protezione civile è qualcosa che deve esistere prima di un evento: non è, e non può essere solo SOCCORSO ma deve essere anche PREVISIONE e PREVENZIONE.

25 Art. 3 - L. 225/92 Attività e compiti di protezione civile Sono attività di protezione civile quelle volte alla PREVISIONE e PREVENZIONE di ogni ipotesi di rischio, al SOCCORSO delle popolazioni sinistrate, nonché ogni altra attività necessaria ed indifferibile diretta a SUPERARE L EMERGENZA e destinato ALLA MITIGAZIONE DEL RISCHIO.

26 tre sono i punti cardini della legge 225/1992 : 2. Il COMUNE viene individuato come l ente chiamato ad erogare questo servizio ed il SINDACO è identificato dalla legge AUTORITA LOCALE di Protezione Civile.

27 I COMPITI del SINDACO - L. 225/92 GARANTIRE A LIVELLO LOCALE IL PRIMO INTERVENTO PER RIMUOVERE I PERICOLI E DARE ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE. REDIGE IL PIANO DI EMERGENZA COMUNALE. IL SINDACO OPERA ATTRAVERSO UNA STRUTTURA COMPLESSA (UFFICIO TECNICO, POLIZIA LOCALE, VVF, FORZE DI POLIZIA, ECC.). IL VOLONTARIATO E UNA DELLE COMPONENTI DI QUESTA STRUTTURA.

28 tre sono i punti cardini della legge 225/1992 : 3. Per la prima volta il volontariato viene individuato come componente del sistema di protezione civile ALLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE VIENE ESPRESSAMENTE RICONOSCIUTO IL RUOLO DI STRUTTURA OPERATIVA NAZIONALE

29 Art L. 225/92 STRUTTURE OPERATIVE NAZIONALI DEL SERVIZIO IL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO LE FORZE ARMATE LE FORZE DI POLIZIA IL CORPO FORESTALE DELLO STATO I SERVIZI TECNICI NAZIONALI I GRUPPI NAZIONALI DI RICERCA SCIENTIFICA LA CROCE ROSSA ITALIANA LE STRUTTURE DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO IL COPRO NAZIONALE SOCCORSO ALPINO

30 IN EMERGENZA COME FANNO TUTTI QUESTI ATTORI AD OPERARE? La parola magica è COORDINAMENTO Ad ogni livello (comunale, provinciale, centrale) si costituiscono dei centri di coordinamento dove sono rappresentati tutti gli attori del sistema che si relazionano fra loro attraverso un linguaggio comune predefinito (pianificato)

31 Eur ope o Europeo Visione Unitaria di Sistema CMIC Meccanismo Europeo di Coordinamento ed ASSISTENZA Nazionale Euro Regionale CMR Provinciale CMP o Comunale/Locale PEC il DPC coordina e gestisce le operazioni di tipo C. sovrintende il SNPC La Regione coordina e gestisce le operazioni di tipo B C e promuove il volontariato e le risorse della Colonna Mobile delle Regioni il Prefetto è autorità provinciale di PC e coordina tutte le forze dello Stato e non, per fronteggiare l emergenza il Sindaco è autoritàdi PC Locale e si avvale del Piano Emergenza Comunale DiComaC Direzione Comando e Controllo SOR Sala Operativa Regionale CFMR Centro Funzionale Monitoraggio Rischi CCS Centro Coordinamento Soccorsi COM Centro Operativo Misto COC Centro Operativo Comunale UCL Unità di Crisi Locale Cortesia Giancarlo Costa

32 Visione Unitaria di Sistema Cortesia Giancarlo Costa

33 IN EMERGENZA TUTTI QUESTI ATTORI COME OPERANO IN SINERGIA? Metodo Augustus dal nome dell imperatore Augusto che oltre 2000 anni fa diceva : IL VALORE DELLA PIANIFICAZIONE DIMINUISCE CON LA COMPLESSITA DELLE COSE Il metodo è basato sulla SEMPLICITA e FLESSIBILITA Il territorio viene inteso come un organismo e tutte le funzioni che lo fanno vivere nell ordinario, in emergenza concorrono a soccorrerlo e operano tutte insieme.

34 Le funzioni di supporto previste dal Metodo Augustus sono Tecnico scientifico, pianificazione 2. Sanità, assistenza sociale veterinaria 3. Mass media e informazione 4. Volontariato 5. Materiali e mezzi 6. Trasporto, circolazione e viabilità 7. Telecomunicazioni 8. Servizi essenziali 9. Censimento danni persone e cose 10. Strutture operative S.A.R. 11. Enti locali 12. Materiali pericolosi 13. Logistica evacuati zone ospitanti 14. Coordinamento centri operativi Ogni attore responsabile di una funzione coordina il suo settore dalla Sala Operativa.

35 E UN SISTEMA. E IL SISTEMA FUNZIONA SOLO SE CIASCUNO FA LA SUA PARTE!!!!!!

36 Quali sono i numeri della componente volontariato del Servizio Nazionale di Protezione Civile? I NUMERI DEL VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE ITALIA oltre 1 milione 500 mila volontari facenti parte di circa 4000 organizzazioni di volontariato iscritte nell elenco del Dipartimento Nazionale e negli elenchi regionali con varie specializzazioni : logistica, AIB, cinofili, rischio idrogeologico, sommozzatori, TLC,.. REGIONE LOMBARDIA circa volontari uomini e 6000 donne oltre 870 organizzazioni iscritte nell albo regionale PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA circa 1000 volontari 44 organizzazioni

37 Cosa vuol dire fare il volontario? Chi e il volontario di protezione civile? Quali sono le competenze e le funzioni del volontario di protezione civile? Quali attività il volontario può e deve fare e quali non può e non deve fare?

38 Chi èil volontario? E un soggetto che opera gratuitamente per una organizzazione di volontariato. Chi èil volontario di protezione civile? E un volontario che opera per una organizzazione che è riconosciuta dalla legge quale struttura operativa nazionale di un sistema pubblico.

39 Cos è il volontario di protezione civile? E un soggetto giuridicamente qualificato. Quando un volontario opera in servizio, quando èattivatoper operare, èun INCARICATO DI PUBBLICO SERVIZIO, soggetto ad obblighi e responsabilità di tipo MORALE LEGALE DISCIPLINARE

40 il volontario di protezione civile E chiamato ad essere parte di un sistema che gestisce una funzione pubblica. La legge valuta le sue azioni od omissioni in modo diverso che un qualsiasi cittadino.

41 La differenza del volontario di P.C. Il Volontariato di Protezione Civile èdiverso da quello operante in altri settori: Perché per essere davvero operativo ed utile al sistema deve: Aver sviluppato una particolare competenza, ossia specializzazione operativa Comprendere che l utilità d intervento risiede nell organizzazione, specializzazione e inquadramento dei gruppi operativi e non nel singolo volontario. Conciliare le azioni dei singoli con il livello più generale d intervento. Passare dalla concezione di volontariato inteso come azione individuale, a quella invece di Organizzazione di Volontariato, quindi con la presa di coscienza del ruolo più efficace che gruppi d intervento organizzati (singoli o uniti in coordinamenti territoriali) possono svolgere.

42 Le specializzazioni del volontariato LE SPECIALIZZAZIONI soccorso e assistenza popolazione attività logistica gestione campi e aree accoglienza assistenza psicosociale rischio idrogeologico salvaguardia beni culturali antincendio boschivo unità cinofile sommozzatori informazione alla popolazione unità equestri..

43 Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini responsabili possa cambiare il mondo. In fondo è così che è sempre andata. Margaret Mead

44 PROTEZIONE CIVILE : COS E? LO RI CHIEDIAMO A VOI

45 e nel Comune di Monza? come funziona il Volontariato? Il Comune si è dotato di un Gruppo Comunale di Volontari che opera sotto la responsabilità del Sindaco, diretto e coordinato dall Ufficio Protezione Civile in collaborazione con le forze di polizia, le organizzazioni del territorio e con la cittadinanza.

46 Le attività del GCVPC nel volontari 5 squadre 4 Nuclei oltre ore di lavoro all anno

47 Chi sono i volontari???

48 Comune di Monza Servizio Protezione Civile