Articoli d'interesse per gli Enti locali contenuti nella bozza della legge di bilancio Art. 69 (Interventi concernenti gli Enti Locali)

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1 Articoli d'interesse per gli Enti locali contenuti nella bozza della legge di bilancio 2017 Art. 69 (Interventi concernenti gli Enti Locali) 1. In attuazione della sentenza della Corte costituzionale n. 129 del 2016, al comma 6 dell articolo 16 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, il quarto periodo è sostituito dai seguenti: Le riduzioni da applicare a ciascun comune a decorrere dall'anno 2013 sono determinate, con decreto di natura non regolamentare del Ministero dell'interno, d intesa con la Conferenza Stato-città ed autonomie locali. In caso di mancata intesa entro 45 giorni dalla data di prima iscrizione all ordine del giorno della Conferenza Stato-città ed autonomie locali della proposta di riparto delle riduzioni di cui al periodo precedente, il decreto del Ministero dell interno può comunque essere adottato ripartendo le riduzioni in proporzione alla media delle spese sostenute per consumi intermedi nel triennio , desunte dal SIOPE, fermo restando che la riduzione per abitante di ciascun ente non può assumere valore superiore al 250 per cento della media costituita dal rapporto fra riduzioni calcolate sulla base dei dati SIOPE e la popolazione residente di tutti i comuni, relativamente a ciascuna classe demografica di cui all'articolo 156 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n In attuazione della sentenza del Consiglio di Stato n del 12 marzo 2015, al comune di Lecce è attribuita la somma di 8,52 milioni di euro nell anno Con riferimento alla rinuncia da parte del Comune di Lecce al ricorso n del 2014 pendente innanzi al Tribunale amministrativo regionale del Lazio, al comune di Lecce è attribuita la somma di 2,8 milioni di euro nell anno All articolo 1 della legge 24 dicembre 2012, n. 228, dopo il comma 380-octies è inserito il seguente: 380-nonies. Le disposizioni di cui ai commi da 380 a 380-octies del presente articolo che riguardano i criteri di ripartizione del Fondo di solidarietà comunale trovano applicazione sino alla determinazione del Fondo stesso relativo all anno A decorrere dall anno 2017, la dotazione del Fondo di solidarietà comunale di cui al comma 380- ter dell articolo 1 della legge 24 dicembre 2012, n. 228, al netto dell eventuale quota dell imposta municipale propria di spettanza dei comuni connessa alla regolazione dei rapporti finanziari è stabilita in euro ,87, di cui ,00 assicurata attraverso una quota dell'imposta municipale propria, di spettanza dei comuni, di cui al citato articolo 13 del decreto- legge n. 201 del 2011, eventualmente variata della quota derivante dalla regolazione dei rapporti finanziari connessi con la metodologia di riparto tra i comuni interessati del Fondo stesso. 5. Il Fondo di solidarietà comunale di cui al comma 4 è: a) ripartito, quanto a euro ,00, tra i comuni interessati sulla base del gettito effettivo IMU e TASI, relativo all'anno 2015 derivante dall applicazione dei commi da 10 a 16, 53 e 54 dell articolo 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208; b) ripartito, nell importo massimo di 80 milioni di euro, tra i comuni per i quali il riparto dell'importo di cui alla lettera a) non assicura il ristoro di un importo equivalente al gettito della TASI sull'abitazione principale stimato ad aliquota di base. Tale importo è ripartito in modo da garantire a ciascuno dei comuni di cui al precedente periodo l'equivalente del gettito della TASI sull'abitazione principale stimato ad aliquota di base;

2 c) destinato, per euro ,70, eventualmente incrementati della quota di cui alla lettera b) non distribuita e della quota dell imposta municipale propria di spettanza dei comuni connessa alla regolazione dei rapporti finanziari, ai comuni delle Regioni a statuto ordinario, di cui il 40 per cento per l'anno 2017, il 55 per cento per l'anno 2018, il 70 per cento per l'anno 2019, l 85 per cento per l'anno 2020 e il 100 per cento a decorrere dall'anno 2021, da distribuire tra i predetti comuni sulla base della differenza tra le capacità fiscali e i fabbisogni standard approvati dalla Commissione tecnica per i fabbisogni standard entro il 30 settembre dell'anno precedente a quello di riferimento. L'ammontare complessivo della capacità fiscale perequabile dei comuni delle regioni a statuto ordinario è determinata in misura pari al 50 per cento dell'ammontare complessivo della capacità fiscale da perequare. La restante quota è, invece, distribuita assicurando a ciascun comune un importo pari all ammontare algebrico della medesima componente del fondo di solidarietà comunale dell anno precedente, eventualmente rettificata, variato in misura corrispondente alla variazione della quota di fondo non ripartita secondo i criteri di cui al primo periodo; d) destinato, per euro ,18, eventualmente incrementati della quote di cui alla lettera b) non distribuita e della quota dell imposta municipale propria di spettanza dei comuni dovuta alla regolazione dei rapporti finanziari, ai comuni delle Regioni Siciliana e Sardegna. Tale importo è ripartito assicurando a ciascun comune una somma pari all ammontare algebrico del medesimo fondo di solidarietà comunale dell anno precedente, eventualmente rettificato, variata in misura corrispondente alla variazione del fondo di solidarietà comunale complessivo; 6. Con riferimento ai comuni delle Regioni a statuto ordinario, nel caso in cui l applicazione dei criteri di riparto di cui alla lettera c) del comma 5 determinino una variazione delle risorse di riferimento, tra un anno e l altro, superiore all 8 per cento o inferiore al meno 8 per cento rispetto all ammontare delle risorse di riferimento storiche, si può applicare un correttivo finalizzato a limitare le predette variazioni. Le risorse di riferimento sono definite dai gettiti IMU e TASI, entrambi valutati ad aliquota di base, e dalla dotazione netta del fondo di solidarietà comunale. Per calcolo delle risorse storiche di riferimento la dotazione netta del fondo di solidarietà è calcolata considerando pari a zero la percentuale di applicazione della differenza tra capacità fiscali e fabbisogni standard di cui alle lettera c) del comma 5. Ai fini di cui al primo periodo, nell ambito del fondo di solidarietà comunale, è costituito un accantonamento alimentato dai comuni che registrano un incremento delle risorse complessive rispetto all anno precedente superiore all 8 per cento. I predetti enti contribuiscono in modo proporzionale all accantonamento in misura non superiore all eccedenza di risorse rispetto alla soglia dell otto per cento e, comunque, nel limite complessivo delle risorse necessarie per ridurre le variazioni negative dei comuni con una perdita superiore all 8 per cento. Il predetto accantonamento è ripartito proporzionalmente tra i comuni che registrano una riduzione delle risorse complessive rispetto all anno precedente superiore all 8 per cento nei limiti delle risorse accantonate. 7. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'interno, previo accordo da sancire in sede di Conferenza Stato-città e autonomie locali entro il 15 ottobre dell anno precedente a quello di riferimento, da emanare entro il 31 ottobre dell anno precedente a quello di riferimento, sono stabiliti i criteri di riparto del fondo di solidarietà comunale di cui al comma 5. In caso di mancato accordo, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al periodo precedente è comunque emanato entro il 15 novembre dell anno precedente a quello di riferimento. 8. Con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di cui al comma 7, può essere previsto un accantonamento sul Fondo di solidarietà comunale nell importo massimo di 15 milioni di euro, da destinare a eventuali conguagli a singoli comuni derivanti da rettifiche dei valori utilizzati ai fini del riparto del fondo. Le rettifiche decorrono dall anno di riferimento del fondo di solidarietà comunale cui si riferiscono.

3 9. Il termine per la deliberazione del bilancio annuale di previsione degli enti locali per l'esercizio 2017, di cui all'articolo 151 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, è differito al 28 febbraio All articolo 5, comma 1, del decreto legislativo 26 novembre 2010, n. 216, sono apportate le seguenti modifiche: a) le parole Società per gli studi di settore-sose S.p.A., ovunque ricorrano, sono sostituite con Società Soluzioni per il sistema economico Sose S.p.A ; b) alla lettera a) le parole Comuni e Province sono sostituite con le seguenti Enti locali ; c) la lettera c) è sostituita dalla seguente c) ai fini di cui alle lettere a) e b), la società Soluzioni per il sistema economico Sose S.p.A. può predisporre appositi sistemi di rilevazione di informazioni funzionali a raccogliere i dati necessari per il calcolo dei fabbisogni standard degli Enti locali. Ove predisposti e somministrati, gli Enti locali restituiscono per via telematica, entro sessanta giorni dalla pubblicazione, le informazioni richieste. Il mancato invio, nel termine predetto, delle informazioni è sanzionato con la sospensione, sino all'adempimento dell'obbligo di invio delle informazioni, dei trasferimenti a qualunque titolo erogati all Ente locale e la pubblicazione sul sito del Ministero dell'interno dell'ente inadempiente. Agli stessi fini di cui alle lettere a) e b), anche il certificato di conto consuntivo di cui all'articolo 161 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, contiene i dati necessari per il calcolo del fabbisogno standard. ; d) alla lettera d) le parole ai Comuni e alle Province sono sostituite con agli Enti locali e la parola questionari è sostituita con sistemi di rilevazione di informazioni ; e) alla lettera e), primo periodo, dopo le parole Commissione tecnica per i fabbisogni standard sono inserite le seguenti, istituita ai sensi dell articolo 1, comma 29, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, ed, al secondo periodo, dopo le parole Commissione tecnica sono inserite le seguenti per i fabbisogni standard ; f) la lettera f) è sostituita dalla seguente i dati raccolti ed elaborati per le attività di cui al presente articolo, ai sensi dell articolo 60 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, confluiscono nella banca dati delle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 13 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, nonché in quella di cui all'articolo 5 della legge 5 maggio 2009, n. 42 e sono, altresì, pubblicati nel sito il quale consente ai cittadini ed agli Enti locali di accedere ai dati monitorati e alle elaborazioni relative, ai sensi degli articoli 50 e 52 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82. L invio delle informazioni, di cui alla precedente lettera c), rappresenta una espressa adozione di una licenza di cui all articolo 2, comma 1, lettere e) ed h), del decreto legislativo 24 gennaio 2006, n. 36. Art. 70 (Regole finanza pubblica per rilancio investimenti) 1. A decorrere dall'anno 2017 cessano di avere applicazione i commi da 709 a 712, da 719 a 734, dell'articolo 1 della legge 28 dicembre 2015, n Restano fermi gli adempimenti degli enti territoriali relativi al monitoraggio e alla certificazione del saldo di cui all articolo 1, comma 710, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, nonché l'applicazione delle sanzioni in caso di mancato conseguimento del saldo 2016, di cui al medesimo comma 710, accertato ai sensi dei commi da 720 a 727 dell'articolo 1 della legge 28 dicembre 2015, n Sono fatti salvi gli effetti connessi all'applicazione nell anno 2016 dei patti di solidarietà di cui ai commi da 728 a 732 dell'articolo 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208.

4 2. L ultimo periodo del comma 721 dell'articolo 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, è abrogato. 3. Ai fini della tutela dell'unità economica della Repubblica e ai sensi dell'articolo 9 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, le città metropolitane, le province e i comuni concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica nel rispetto delle disposizioni di cui ai commi da 1 a 21, che costituiscono princìpi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica, ai sensi degli articoli 117, terzo comma, e 119, secondo comma, della Costituzione. 4. A decorrere dall anno 2017 gli enti di cui al comma 3 devono conseguire il saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate finali e le spese finali, ai sensi dell articolo 9, comma 1, della legge 24 dicembre 2012, n Ai sensi del comma 1-bis del medesimo articolo, le entrate finali sono quelle ascrivibili ai titoli 1, 2, 3, 4 e 5 dello schema di bilancio previsto dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e le spese finali sono quelle ascrivibili ai titoli 1, 2 e 3 del medesimo schema di bilancio. Per gli anni , nelle entrate e nelle spese finali in termini di competenza è considerato il fondo pluriennale vincolato, di entrata e di spesa, al netto della quota rinveniente dal ricorso all indebitamento. A decorrere dall'esercizio 2020, tra le entrate e le spese finali è incluso il fondo pluriennale vincolato di entrata e di spesa, finanziato dalle entrate finali. Non rileva la quota del fondo pluriennale vincolato di entrata che finanzia gli impegni cancellati definitivamente dopo l approvazione del rendiconto dell anno precedente. 5. Le risorse accantonate nel fondo pluriennale di spesa dell esercizio 2015 in applicazione del punto 5.4 del principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria di cui al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, per finanziare le spese contenute nei quadri economici relative a investimenti per lavori pubblici e quelle per procedure di affidamento già attivate, se non utilizzate possono essere conservate nel fondo pluriennale vincolato di spesa dell esercizio 2016 purché riguardanti opere per le quali l ente disponga del progetto esecutivo degli investimenti redatto e validato in conformità alla vigente normativa, completo del cronoprogramma di spesa e a condizione che il bilancio di previsione sia approvato entro il 31 gennaio Tali risorse confluiscono nel risultato di amministrazione se entro l esercizio 2017 non sono assunti i relativi impegni di spesa. 6. Al fine di garantire l equilibrio di cui al comma 4, nella fase di previsione, in attuazione del comma 1 dell articolo 9 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, al bilancio di previsione è allegato il prospetto dimostrativo del rispetto del saldo di cui al comma 4, previsto nell allegato n. 9 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, vigente alla data dell approvazione di tale documento contabile. A tal fine, il prospetto allegato al bilancio di previsione non considera gli stanziamenti non finanziati dall avanzo di amministrazione del fondo crediti di dubbia esigibilità e dei fondi spese e rischi futuri concernenti accantonamenti destinati a confluire nel risultato di amministrazione. Il prospetto è aggiornato dal Ministero dell economia e delle finanze Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato - a seguito di successivi interventi normativi volti a modificare le regole vigenti di riferimento, dandone comunicazione alla Commissione per l armonizzazione degli enti territoriali. Entro 60 giorni dall aggiornamento, il Consiglio approva le necessarie variazioni al bilancio di previsione. Nel corso dell esercizio, ai fini della verifica del rispetto del saldo, il prospetto di cui al periodo precedente è allegato alle variazioni di bilancio approvate dal Consiglio e a quelle di cui: a) al comma 5-bis, lettera e), dell articolo 175, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; b) al comma 5-quater, lettera b), dell articolo 175, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, se relativa al Fondo pluriennale vincolato non rilevante ai fini del saldo di cui al comma 4;

5 c) al comma 5-quater, lettera e-bis), dell articolo 175 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 riguardanti le operazioni di indebitamento; d) al comma 2, lettere a) e g), dell articolo 51 del decreto legislativo n. 118 del 2011; e) al comma 4, dell articolo 51 del decreto legislativo n. 118 del 2011 riguardanti la reiscrizione di economie di spesa e il fondo pluriennale vincolato. 7. Per il monitoraggio degli adempimenti relativi a quanto disposto dal commi da 1 a 21 e per l'acquisizione di elementi informativi utili per la finanza pubblica, gli enti di cui al comma 3 trasmettono al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato le informazioni riguardanti le risultanze del saldo di cui al comma 4, con tempi e modalità definiti con decreti del predetto Ministero sentite, rispettivamente, la Conferenza Statocittà ed autonomie locali e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. 8. Ai fini della verifica del rispetto dell'obiettivo di saldo, ciascun ente è tenuto a inviare, utilizzando il sistema web appositamente previsto nel sito « entro il termine perentorio del 31 marzo dell anno successivo a quello di riferimento, al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato una certificazione dei risultati conseguiti, firmata digitalmente, ai sensi dell'articolo 24 del codice di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, dal rappresentante legale, dal responsabile del servizio finanziario e dall'organo di revisione economico-finanziaria, ove previsto, secondo un prospetto e con le modalità definiti dai decreti di cui al comma 7. La trasmissione per via telematica della certificazione ha valore giuridico ai sensi dell'articolo 45, comma 1, del codice di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82. La mancata trasmissione della certificazione entro il termine perentorio del 31 marzo costituisce inadempimento all'obbligo del pareggio di bilancio. Nel caso in cui la certificazione, sebbene in ritardo, sia trasmessa entro il successivo 30 aprile e attesti il conseguimento dell'obiettivo di saldo di cui al comma 4, si applicano, nei dodici mesi successivi al ritardato invio, le sole disposizioni di cui al comma 13, lettera e), limitatamente alle assunzioni di personale a tempo indeterminato. 9. Decorsi trenta giorni dal termine stabilito per l'approvazione del rendiconto di gestione, in caso di mancata trasmissione da parte dell'ente locale della certificazione, il presidente dell'organo di revisione economico-finanziaria nel caso di organo collegiale, ovvero l'unico revisore nel caso di organo monocratico, in qualità di commissario ad acta, provvede, pena la decadenza dal ruolo di revisore, ad assicurare l'assolvimento dell'adempimento e a trasmettere la predetta certificazione entro i successivi trenta giorni. Nel caso in cui la certificazione sia trasmessa dal commissario ad acta entro sessanta giorni dal termine stabilito per l'approvazione del rendiconto di gestione e attesti il conseguimento dell'obiettivo di saldo di cui al comma 4, si applicano le sole disposizioni di cui al comma 13, lettere e) e f), tenendo conto della gradualità prevista al comma 14. Sino alla data di trasmissione da parte del commissario ad acta, le erogazioni di risorse o trasferimenti da parte del Ministero dell'interno relative all'anno successivo a quello di riferimento sono sospese e, a tal fine, il Ministero dell economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato provvede a trasmettere apposita comunicazione al predetto Ministero. 10. Decorsi trenta giorni dal termine stabilito per l'approvazione del rendiconto di gestione, in caso di mancata trasmissione da parte delle Regioni e delle Province autonome della certificazione si procede al blocco di qualsiasi prelievo dai conti della tesoreria statale sino a quando la certificazione non è acquisita. 11. I dati contabili rilevanti ai fini del conseguimento del saldo di cui al comma 4, trasmessi con la certificazione dei risultati di cui al comma 8, devono corrispondere alle risultanze del

6 rendiconto di gestione. A tal fine, qualora la certificazione trasmessa entro il termine perentorio di cui al comma 8 sia difforme dalle risultanze del rendiconto di gestione, gli enti sono tenuti ad inviare una nuova certificazione, a rettifica della precedente, entro il termine perentorio di sessanta giorni dall approvazione del rendiconto e, comunque, non oltre il 30 giugno del medesimo anno per gli enti locali e il 30 settembre per le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano. 12. Decorsi i termini previsti dal comma 11, sono comunque tenuti ad inviare una nuova certificazione, a rettifica della precedente, solo gli enti che rilevano, rispetto a quanto già certificato, un peggioramento del proprio posizionamento rispetto all'obiettivo di saldo di cui al comma Ai sensi dell articolo 9, comma 4, della legge 24 dicembre 2012, n. 243, in caso di mancato conseguimento del saldo di cui al comma 4: a) l'ente locale è assoggettato ad una riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio o del fondo di solidarietà comunale in misura pari all'importo corrispondente allo scostamento registrato. Le province della Regione siciliana e della regione Sardegna sono assoggettate alla riduzione dei trasferimenti erariali nella misura indicata al primo periodo. Gli enti locali delle regioni Friuli Venezia Giulia e Valle d'aosta e delle province autonome di Trento e di Bolzano sono assoggettati ad una riduzione dei trasferimenti correnti erogati dalle medesime regioni o province autonome in misura pari all'importo corrispondente allo scostamento registrato. Le riduzioni di cui ai precedenti periodi assicurano il recupero di cui all articolo 9, comma 2, legge 24 dicembre 2012, n. 243 e sono applicate nel triennio successivo a quello di inadempienza in quote costanti. In caso di incapienza, per uno o più anni del triennio di riferimento, gli enti locali sono tenuti a versare all'entrata del bilancio dello Stato le somme residue di ciascuna quota annuale, entro l anno di competenza delle medesime quote, presso la competente sezione di tesoreria provinciale dello Stato, al Capo X dell'entrata del bilancio dello Stato, al capitolo 3509, articolo 2. In caso di mancato versamento delle predette somme residue nell'anno successivo, il recupero è operato con le procedure di cui ai commi 128 e 129 dell'articolo 1 della legge 24 dicembre 2012, n. 228; b) nel triennio successivo la regione o la Provincia autonoma è tenuta ad effettuare un versamento all'entrata del bilancio dello Stato, di importo corrispondente a un terzo dello scostamento registrato, che assicura il recupero di cui all articolo 9, comma 2, legge 24 dicembre 2012, n Il versamento è effettuato entro il 31 maggio di ciascun anno del triennio successivo a quello di inadempienza. In caso di mancato versamento si procede al recupero di detto scostamento a valere sulle giacenze depositate a qualsiasi titolo nei conti aperti presso la tesoreria statale; c) nell anno successivo a quello di inadempienza l'ente non può impegnare spese correnti, per le regioni al netto delle spese per la sanità, in misura superiore all'importo dei corrispondenti impegni dell'anno precedente ridotti dell 1 per cento. La sanzione si applica con riferimento agli impegni riguardanti le funzioni esercitate in entrambi gli esercizi. A tal fine, l importo degli impegni correnti dell anno precedente e quello dell anno in cui si applica la sanzione sono determinati al netto di quelli connessi a funzioni non esercitate in entrambi gli esercizi, nonché al netto degli impegni relativi ai versamenti al bilancio dello Stato effettuati come contributo alla finanza pubblica; d) nell anno successivo a quello di inadempienza l'ente non può ricorrere all'indebitamento per gli investimenti. Per le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, restano esclusi i mutui già autorizzati e non ancora contratti. I mutui e i prestiti obbligazionari posti in essere con istituzioni creditizie o finanziarie per il finanziamento degli investimenti o le aperture di linee di credito devono essere corredati da apposita attestazione da cui risulti il rispetto del saldo di cui al comma 4. L'istituto finanziatore o l'intermediario

7 finanziario non può procedere al finanziamento o al collocamento del prestito in assenza della predetta attestazione; e) nell anno successivo a quello di inadempienza l'ente non può procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e di somministrazione, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto. E fatto altresì divieto agli enti di stipulare contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi della presente disposizione. Le regioni, le città metropolitane e i comuni possono comunque procedere ad assunzioni di personale a tempo determinato, con contratti di durata massima fino al 31 dicembre del medesimo esercizio, necessari a garantire l esercizio delle funzioni di protezione civile, di polizia locale, di istruzione pubblica e del settore sociale nel rispetto del limite di spesa di cui al primo periodo del comma 28 dell articolo 9 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122; f) nell anno successivo a quello di inadempienza, il presidente, il sindaco e i componenti della giunta in carica nell'esercizio in cui è avvenuta la violazione sono tenuti a versare al bilancio dell ente il 30 per cento delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza spettanti nell esercizio della violazione. 14. Nel caso in cui il mancato conseguimento del saldo di cui al comma 4: a) risulti inferiore al 3 per cento degli accertamenti delle entrate finali dell esercizio del mancato conseguimento del saldo, nell'anno successivo a quello dell'inadempienza la sanzione: a.1) di cui al comma 13, lettera c), è applicata imponendo agli impegni di parte corrente, per le regioni al netto della sanità, un limite pari all'importo dei corrispondenti impegni dell'anno precedente; a.2) di cui al comma 13, lettera e), è applicata solo per assunzioni di personale a tempo indeterminato; a.3) di cui al comma 13, lettera f), è applicata dal presidente, dal sindaco e dai componenti della giunta in carica nell'esercizio in cui è avvenuta la violazione versando al bilancio dell ente il 10 per cento delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza spettanti nell esercizio della violazione; Resta ferma l applicazione delle restanti sanzioni di cui al comma Agli enti per i quali il mancato conseguimento del saldo di cui al comma 4 sia accertato dalla Corte dei conti successivamente all'anno seguente a quello cui la violazione si riferisce, le sanzioni di cui al comma 13 si applicano nell'anno successivo a quello della comunicazione del mancato conseguimento del saldo, di cui al comma Gli enti di cui al comma 15 sono tenuti a comunicare l'inadempienza entro trenta giorni dall'accertamento della violazione mediante l'invio di una nuova certificazione al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato. 17. Ai sensi dell articolo 9, comma 4, della legge 24 dicembre 2012, n. 243, a decorrere dall'anno 2018, con riferimento ai risultati dell anno precedente, e a condizione del rispetto dei termini perentori di certificazione di cui ai commi 8 e 11: a) alle regioni che rispettano il saldo di cui al comma 4 e che conseguono un saldo finale di cassa non negativo fra le entrate e le spese finali, sono assegnate, con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, entro il 30 luglio di ciascun anno, le eventuali risorse incassate dal bilancio dello Stato alla data del 30 giugno ai sensi del comma 13, lettera b), del presente articolo, per essere destinate alla realizzazione di investimenti. L'ammontare delle risorse per ciascuna regione è determinato d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano. Le regioni che conseguono il saldo finale di cassa non negativo trasmettono, al Ministero dell'economia e delle finanze -

8 Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, le informazioni concernenti il monitoraggio al 31 dicembre del saldo di cui al comma 4 e la certificazione dei relativi risultati, in termini di competenza e in termini di cassa, secondo le modalità previste dal decreto di cui al comma 8. Ai fini del saldo di cassa rileva l'anticipazione erogata dalla tesoreria statale nel corso dell'esercizio per il finanziamento della sanità registrata nell'apposita voce delle partite di giro, al netto delle relative regolazioni contabili imputate contabilmente al medesimo esercizio. b) alle città metropolitane, alle province ed ai comuni, che rispettano il saldo di cui al comma 4 e che conseguono un saldo finale di cassa non negativo fra le entrate finali e le spese finali, sono assegnate, con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, entro il 30 luglio di ciascun anno, le eventuali risorse derivanti dalla riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio o del fondo di solidarietà comunale e dai versamenti e recuperi, effettivamente incassati, di cui al comma 13, lettere a), del presente articolo, per essere destinate alla realizzazione di investimenti. L'ammontare delle risorse per ciascuna città metropolitana, provincia e comune è determinato d'intesa con la Conferenza Stato-città ed autonomie locali. Le città metropolitane, le province e i comuni che conseguono il saldo finale di cassa non negativo, trasmettono, al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, le informazioni concernenti il monitoraggio al 31 dicembre del saldo di cui al comma 4 e la certificazione dei relativi risultati, in termini di competenza e in termini di cassa, secondo le modalità previste dal decreto di cui al comma 7. c) per le regioni e le città metropolitane che rispettano il saldo di cui al comma 4, lasciando spazi finanziari inutilizzati inferiori all 1 per cento degli accertamenti delle entrate finali dell esercizio del rispetto del medesimo saldo, nell anno successivo la spesa per rapporti di lavoro flessibile di cui all articolo 9, comma 28, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, può essere innalzata del 10 per cento della spesa sostenibile ai sensi del predetto comma 28. d) per i comuni che rispettano il saldo di cui al comma 4, lasciando spazi finanziari inutilizzati inferiori all 1 per cento degli accertamenti delle entrate finali dell esercizio del rispetto del medesimo saldo, nell anno successivo la percentuale stabilita al primo periodo del comma 228 dell articolo 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, è innalzata al 75 per cento qualora il rapporto dipendenti-popolazione dell anno precedente sia inferiore al rapporto medio dipendenti-popolazione per classe demografica, come definito triennalmente con il decreto del Ministro dell interno di cui all articolo 263, comma 2, del testo unico degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n I contratti di servizio e gli altri atti posti in essere dagli enti, che si configurano elusivi delle regole di cui ai commi da 1 a 21, sono nulli. 19. Qualora le sezioni giurisdizionali regionali della Corte dei conti accertino che il rispetto delle regole di cui ai commi da 1 a 21, è stato artificiosamente conseguito mediante una non corretta applicazione dei principi contabili di cui al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, o altre forme elusive, le stesse irrogano, agli amministratori che hanno posto in essere atti elusivi delle predette regole, la condanna ad una sanzione pecuniaria fino a un massimo di dieci volte l'indennità di carica percepita al momento di commissione dell'elusione e al responsabile amministrativo individuato dalla sezione giurisdizionale regionale della Corte dei conti una sanzione pecuniaria fino a tre mensilità del trattamento retributivo, al netto degli oneri fiscali e previdenziali. Gli importi di cui al periodo precedente sono acquisiti al bilancio dell'ente. 20. Qualora risultino, anche sulla base dei dati del monitoraggio di cui al comma 7, andamenti di spesa degli enti non coerenti con gli impegni finanziari assunti con l'unione europea, il Ministro dell'economia e delle finanze, sentite la Conferenza Stato-città ed autonomie locali e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, propone adeguate misure di contenimento della predetta spesa.

9 21. Per le regioni Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, nonché per le Province autonome di Trento e di Bolzano, non si applicano le disposizioni di cui ai commi 13 e 17 del presente articolo e resta ferma la disciplina del patto di stabilità interno recata dall articolo 1, commi 454 e seguenti, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, come attuata dagli accordi sottoscritti con lo Stato. Ai fini del saldo di competenza mista previsto per la regione Trentino-Alto Adige e le Province autonome di Trento e di Bolzano, è considerato il fondo pluriennale vincolato, di entrata e di spesa, al netto della quota rinveniente dal ricorso all indebitamento. 22. Alla Regione Valle d Aosta non si applicano le disposizioni in materia di patto di stabilità interno di cui all articolo 1, commi 454 e seguenti, della legge 24 dicembre 2012, n Al fine di favorire gli investimenti, da realizzare attraverso l utilizzo dei risultati di amministrazione degli esercizi precedenti ed il ricorso al debito, per gli anni 2017, 2018 e 2019, sono assegnati agli enti locali spazi finanziari nell ambito dei patti nazionali, di cui all articolo 10, comma 4, della legge 24 dicembre 2012, n. 243, nel limite complessivo di 700 milioni di euro annui, di cui 300 milioni di euro destinati ad interventi di edilizia scolastica. 24. Gli enti locali non possono richiedere spazi finanziari per le finalità di investimento di cui al presente articolo, qualora le operazioni di investimento, realizzate con il ricorso all indebitamento e all utilizzo dei risultati di amministrazione degli esercizi precedenti, possano essere effettuate nel rispetto del proprio saldo di cui al comma 1, dell articolo 9, della legge 24 dicembre 2012, n Gli enti locali comunicano gli spazi finanziari di cui necessitano, entro il termine perentorio del 20 gennaio di ciascun anno, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di missione per il coordinamento e impulso nell attuazione di interventi di riqualificazione dell edilizia scolastica. 26. La Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di missione per il coordinamento e impulso nell attuazione di interventi di riqualificazione dell edilizia scolastica attribuisce a ciascun ente locale gli spazi finanziari, tenendo conto del seguente ordine prioritario: a) interventi di edilizia scolastica già avviati, a valere su risorse acquisite mediante contrazione di mutuo, e per i quali sono stati attribuiti spazi finanziari nell anno 2016 ai sensi del D.P.C.M. 27 aprile 2016; b) interventi di nuova costruzione di edifici scolastici per i quali gli enti dispongono del progetto esecutivo redatto e validato in conformità alla vigente normativa, completo del cronoprogramma della spesa e che non abbiano pubblicato il bando alla data di entrata in vigore della legge;

10 c) interventi di edilizia scolastica per i quali gli enti dispongono del progetto esecutivo redatto e validato in conformità alla vigente normativa, completo del cronoprogramma della spesa e che non abbiano pubblicato il bando di gara alla data di entrata in vigore della presente legge. 27. La Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di missione per il coordinamento e impulso nell attuazione di interventi di riqualificazione dell edilizia scolastica comunica, entro il termine perentorio del 5 febbraio di ciascun anno, al Ministero dell economia e delle finanze Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, gli spazi finanziari da attribuire a ciascun ente locale. 28. Gli enti locali comunicano gli spazi finanziari di cui necessitano per gli investimenti, entro il termine perentorio del 20 gennaio di ciascun anno, al Ministero dell economia e delle finanze Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, mediante l applicativo web appositamente previsto nel sito Le richieste di spazi finanziari di cui al comma 28, per la quota non riferita agli interventi di edilizia scolastica di cui ai commi da 25 a 27, sono completi delle informazioni relative: a) al fondo di cassa al 31 dicembre dell anno precedente; b) all avanzo di amministrazione, al netto della quota accantonata del Fondo crediti di dubbia esigibilità, risultante dal rendiconto o dal pre consuntivo dell anno precedente. 30. L ammontare dello spazio finanziario attribuito a ciascun ente locale è determinato, entro il 15 febbraio di ciascun anno, con decreto del Ministero dell economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, tenendo conto del seguente ordine prioritario: a) interventi di edilizia scolastica non soddisfatti dagli spazi finanziari concessi ai sensi dei commi da 25 a 27; b) investimenti finalizzati all adeguamento e al miglioramento sismico degli immobili, finanziati con avanzo di amministrazione, per i quali gli enti dispongono del progetto esecutivo redatto e validato in conformità alla vigente normativa, completo del cronoprogramma della spesa; c) investimenti finalizzati alla prevenzione del rischio idrogeologico, finanziati con avanzo di amministrazione, per i quali gli enti dispongono del progetto esecutivo redatto e validato in conformità alla vigente normativa, completo del cronoprogramma della spesa; 31. Ferme restando le priorità di cui alle lettere a), b) e c), del comma 30, qualora l entità delle richieste pervenute dagli enti locali superi l ammontare degli spazi disponibili, l attribuzione è effettuata a favore degli enti che presentano la maggiore incidenza del fondo di cassa rispetto all avanzo di amministrazione. 32. In sede di prima applicazione, nell anno 2017, i termini di cui ai commi 25, 27, 28 e 30 sono, rispettivamente, il 20 febbraio, 5 marzo, 20 febbraio e 15 marzo. 33. Al fine di favorire gli investimenti, da realizzare attraverso l utilizzo dei risultati di amministrazione degli esercizi precedenti ed il ricorso al debito, per gli anni 2017, 2018 e 2019, sono assegnati alle regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano, spazi finanziari nell ambito dei patti nazionali, di cui all articolo 10, comma 4, della legge 24 dicembre 2012, n. 243, nel limite complessivo di 500 milioni di euro annui. 34. Le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano non possono richiedere spazi finanziari per le finalità di investimento di cui al comma 33, qualora le operazioni di investimento, realizzate con il ricorso all indebitamento e all utilizzo dei risultati di amministrazione degli esercizi precedenti, possano essere effettuate nel rispetto del proprio saldo di cui al comma 1, dell articolo 9, della legge 24 dicembre 2012, n Gli enti di cui al comma 33 comunicano gli spazi finanziari di cui necessitano per gli investimenti, entro il termine perentorio del 20 gennaio di ciascun anno, al Ministero dell economia

11 e delle finanze Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, mediante l applicativo web appositamente previsto nel sito « 36. Le richieste di spazi finanziari di cui al comma 35 sono complete delle informazioni relative: a) al fondo di cassa al 31 dicembre dell anno precedente; b) all avanzo di amministrazione, al netto della quota accantonata del Fondo crediti di dubbia esigibilità, risultante dal rendiconto o dal pre consuntivo dell anno precedente. 37. L ammontare dello spazio finanziario attribuito a ciascuna regione e provincia autonoma è determinato, entro il 15 febbraio di ciascun anno, con decreto del Ministero dell economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, tenendo conto del seguente ordine prioritario: a) investimenti finalizzati all adeguamento e al miglioramento sismico degli immobili, finanziati con avanzo di amministrazione, per i quali gli enti dispongono del progetto esecutivo redatto e validato in conformità alla vigente normativa, completo del cronoprogramma della spesa; b) investimenti finalizzati alla prevenzione del rischio idrogeologico, finanziati con avanzo di amministrazione, per i quali gli enti dispongono del progetto esecutivo redatto e validato in conformità alla vigente normativa, completo del cronoprogramma della spesa; 38. Ferme restando le priorità di cui alle lettere a) e b), del comma 37, qualora l entità delle richieste pervenute dalle regioni e dalle province autonome superi l ammontare degli spazi disponibili, l attribuzione è effettuata a favore degli enti che presentano la maggiore incidenza del fondo di cassa rispetto all avanzo di amministrazione. 39. In sede di prima applicazione, nell anno 2017, i termini di cui ai commi 35 e 37 sono, rispettivamente, il 20 febbraio e 15 marzo. 40. Alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano che non sanciscono l intesa regionale disciplinata dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui all articolo 10, comma 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 243, si applicano, nell esercizio della mancata intesa, le sanzioni di cui al comma 13, lettere c) ed e). 41. Qualora gli spazi finanziari concessi in attuazione delle intese e dei patti di solidarietà previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui all articolo 10, comma 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 243 non siano totalmente utilizzati, l ente territoriale non può beneficiare di spazi finanziari nell esercizio finanziario successivo. 42. Qualora l ente territoriale beneficiario di spazi finanziari concessi in attuazione delle intese e dei patti di solidarietà previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui all articolo 10, comma 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 243 non effettui la trasmissione delle informazioni richieste dal medesimo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, non può procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto, fino a quando non abbia adempiuto. Art. 71 (Interventi concernenti le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano) 1. In applicazione del punto 1 dell Accordo in materia di finanza pubblica con il Governo, sottoscritto in data 20 giugno 2016, la regione Siciliana garantisce un saldo positivo non inferiore ad euro per l anno 2017 e un saldo non negativo a decorrere dal 2018, calcolato secondo le modalità di cui al comma 4 dell articolo 70. In caso di inadempienza, si applicano le sanzioni di cui ai commi 13 e 14 dell articolo 70. Alla regione Siciliana non si applicano le disposizioni in materia di patto di stabilità interno in contrasto con il presente comma.

12 2. Al fine di riqualificare la spesa regionale e favorire il progressivo incremento della spesa destinata agli investimenti, la regione Siciliana provvede, in attuazione del punto 2 dell Accordo sottoscritto con il Governo in data 20 giugno 2016, a realizzare, per gli anni dal 2017 al 2020, riduzioni strutturali della spesa corrente in misura non inferiore al 3 per cento per ciascun anno rispetto all anno precedente. Qualora in un anno la riduzione sia maggiore del 3 per cento, la parte eccedente può essere portata in diminuzione della riduzione dell anno successivo. Resta fermo che la riduzione della spesa corrente non può in nessun caso essere inferiore al 2 per cento annuo. Tale riduzione avviene mediante una compressione degli impegni di parte corrente risultanti dal consuntivo dell anno precedente, a parità di funzioni attribuite alla Regione, e al netto delle esclusioni elencate al punto 2 del citato Accordo. 3. La riduzione della spesa di cui al comma 2 è realizzata attraverso le modalità di cui al punto 3 dell Accordo con la regione Siciliana sottoscritto in data 20 giugno Il Ministero dell economia e delle finanze Dipartimento della ragioneria generale dello Stato verifica annualmente, previa certificazione regionale, il rispetto dei saldi di bilancio di cui al comma 1 ed il rispetto delle riduzioni strutturali della spesa corrente regionale prevista al punto 2 dell Accordo sottoscritto in data 20 giugno 2016 tra il Governo e la regione Siciliana; con la stessa cadenza la Presidenza del Consiglio dei ministri Dipartimento della funzione pubblica verifica, previa certificazione regionale, il rispetto delle misure regionali previste al punto 3 del predetto Accordo. 4. In caso di mancato raggiungimento dell obiettivo annuale di riduzione degli impegni di spesa di parte corrente di cui al comma 2, il Ministero dell economia e delle finanze, anche per il tramite dell Agenzia delle entrate Ufficio struttura di gestione, è autorizzato a trattenere il corrispettivo importo dello sforamento a valere sulle somme a qualsiasi titolo spettanti alla regione Siciliana. 5. La regione Siciliana, ai sensi dell articolo 31, comma 3, del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68, nelle more dell applicazione delle modalità attraverso le quali lo Stato assicura il conseguimento degli obiettivi costituzionali di perequazione e di solidarietà per le regioni a statuto speciale ai sensi dell articolo 27, comma 2, della legge 5 maggio 2009, n. 42, pone in essere le azioni necessarie affinché gli enti locali del territorio regionale si sottopongano, anche ai sensi dell articolo 8 della legge regionale 7 maggio 2015, n. 9, alle rilevazioni in materia di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard poste in essere dalla SOSE S.p.A. Soluzioni per il Sistema Economico, nelle modalità previste dalle norme richiamate a partire dalla prossima rilevazione. 6. In applicazione delle norme di attuazione dello Statuto siciliano in materia finanziaria, approvate dalla Commissione paritetica in data 3 ottobre 2016, viene assegnato alla regione Siciliana un importo pari a 6,74 decimi per l anno 2017 e pari a 7,10 decimi a decorrere dall anno 2018 dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) determinata con riferimento al gettito maturato nel territorio regionale, mediante attribuzione diretta da parte della struttura di gestione, individuata dal decreto del Ministro delle finanze 22 maggio 1998, n. 183, nei modi e nei tempi da definire con apposito decreto del Ministro dell economia e delle finanze, adottato previa intesa con la Regione. 7. Il Ministero dell economia e delle finanze è autorizzato ad effettuare, con proprio decreto, le conseguenti variazioni di bilancio. 8. A decorrere dall anno 2018, nel caso in cui il regime di cui all articolo 1, comma 629, lettera b), della legge 23 dicembre 2014, n. 190, venga prorogato, la regione Siciliana versa, entro il 30 ottobre di ciascun anno e fino alla scadenza della proroga, al capo 10, capitolo n. 3465, articolo 1, dello stato di previsione dell entrata del bilancio dello Stato, l importo di 285 milioni di euro annui. In mancanza del predetto versamento nei termini previsti dal presente articolo, il Ministero dell economia e delle finanze, anche per il tramite dell Agenzia delle entrate Ufficio struttura di gestione, è autorizzato a trattenere il corrispettivo importo a valere sulle somme a qualsiasi titolo spettanti alla Regione.

13 9. In attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 125 dell 8 giugno 2015, sono restituiti alla regione Valle d Aosta gli accantonamenti effettuati per gli anni dal 2012 al 2015, ai sensi dell articolo 15, comma 22, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135 e dell articolo 1, comma 132, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 e non sono applicati nei confronti della stessa Regione gli accantonamenti previsti dalla predetta normativa a decorrere dall anno In attuazione del punto 7 dell'accordo firmato il 21 luglio 2015 tra il Presidente della regione Valle d'aosta e il Ministro dell'economia e delle finanze, a definitiva compensazione della perdita di gettito subita, per gli anni dal 2011 al 2014, dalla regione Valle d'aosta nella determinazione dell'accisa di cui all'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), della legge 26 novembre 1981, n. 690, è attribuito alla medesima Regione l'importo complessivo di 448,8 milioni di euro da corrispondere nell importo di 74,8 milioni di euro per l anno 2017, di 65,8 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2022 e di 45 milioni di euro per l anno In attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 188 del 20 luglio 2016, il Ministero dell economia e delle finanze e la regione Friuli Venezia Giulia procedono, mediante intesa da raggiungere entro il 30 giugno 2017 alla verifica della misura degli accantonamenti effettuati nei confronti della regione Friuli Venezia Giulia, ai sensi dell articolo 1, commi 711, 712 e 729, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, per gli anni dal 2012 al 2015, per effetto delle modifiche intervenute rispetto all anno 2010 in materia di imposizione locale immobiliare. 12. Ai fini della tutela dell unità economica della Repubblica e per la salvaguardia degli equilibri di finanza pubblica, con l intesa di cui al comma 11 sono definite le modalità alternative di concorso della regione Friuli Venezia Giulia per gli anni dal 2016 al 2020, tenuto conto degli effetti della sentenza della Corte Costituzionale n. 188 del Nelle more dell intesa di cui al periodo precedente, in applicazione del principio di equità sostanziale, con riferimento all incremento del carico fiscale sostenuto nei comuni del restante territorio nazionale, il Ministero dell economia e delle finanze è autorizzato a recuperare il maggior gettito comunale connesso alle modifiche intervenute rispetto all anno 2010 in materia di imposizione locale immobiliare, provvisoriamente quantificato nell importo pari 72 milioni di euro annui salvo conguaglio, mediante corrispondente riduzione delle somme a qualsiasi titolo spettanti alla Regione. 13. Il comma 456 dell articolo 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190 è sostituito dal seguente: 456. In considerazione degli effetti positivi sul proprio disavanzo, derivante dal trasferimento dei debiti di cui al comma 454, nel titolo primo della spesa del bilancio della regione Piemonte è costituito un fondo, allocato su un apposito capitolo di spesa del bilancio gestionale, con una dotazione annua di 151 milioni di euro per l'anno 2015, di ,00 euro per l anno 2016 e di euro a decorrere dall'anno 2017 e fino all'esercizio 2045, per il concorso agli oneri assunti dalla gestione commissariale Il comma 13 determina oneri pari a euro per ciascuno degli anni dal 2017 al Al comma 458 dell articolo 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190 sono apportate le seguenti modificazioni: a) al primo periodo sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: e risulti pagata l ultima rata dell ammortamento delle anticipazioni di liquidità. b) dopo il primo periodo è aggiunto il seguente: Le risorse residue al 31 dicembre 2016 sulla contabilità speciale della gestione commissariale derivanti dall'applicazione del comma 456 e inerenti al contributo ivi disciplinato, sono trasferite al bilancio della Regione Piemonte. A valere delle relative entrate la Regione consegue un valore positivo del saldo di cui all articolo 9 della legge 24 dicembre 2012, n Nel caso in cui il pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2013 risulti inferiore rispetto alle anticipazioni di liquidità ricevute a tal fine dalle Regioni beneficiarie ai

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