Aspetti metodologici del riparto 2014 delle aziende piemontesi ( DGR del 22 dicembre 2014) Ragnar Gullstrand IRES

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1 Aspetti metodologici del riparto 2014 delle aziende piemontesi ( DGR del 22 dicembre 2014) Ragnar Gullstrand IRES Torino 25 marzo 2015

2 Aspetti significativi Scopo del riparto. Legame tra gli obiettivi del SSN e il riparto. Regole. Importi e modelli di riparto. Torino 25 marzo 2015

3 Obiettivi del riparto Creare equità ed efficienza nella ripartizione del fondo nazionale tra le aree geografiche, tra i diversi erogatori e tra i livelli assistenziali. Equità: garantendo a tutti i cittadini-ovunque risiedano e a prescindere dalla loro capacità fiscale gli stessi diritti e la stessa possibilità di accedere ai servizi essenziali. Efficienza: assegnare risorse mediamente necessarie (standard) a produrre servizi di buona qualità e in quantità adeguata. Quindi Fornire risorse alle ASL per il fabbisogno dei propri assistiti sia per le prestazioni erogate in proprio sia per quelle acquistate (funzione assicurativa). Garantire agli erogatori di prestazioni risorse necessarie ed utili per gli assistiti (sistema tariffario) Torino 25 marzo

4 Funzione assicurativa E possibile rispondere in diversi modo a questa funzione: 1. Quota capitaria semplice (tante teste - tanti soldi) 2. Quota capitaria ponderata (p. e. per età, per deprivazione) Fascia Peso <1 0, , , , , , ,155 > 74 2,136 Valore unitario * Peso per fascia* Numero di residenti nella fascia= Valore della fascia Torino 25 marzo

5 La spesa pro-capite virtuosa La spesa pro-capite virtuosa (bench-mark, Legge 42/2009) La spesa media per livello assistenziale (Prevenzione, Assistenza distrettuale, Assistenza ospedaliera) delle tre regioni virtuose (Umbria, Emilia-Romagna e Veneto) è considerata il valore da raggiungere / valore con cui confrontarsi. Torino 25 marzo

6 Quota capitaria analitica a costi e quantità standard Quantità media prevista per disciplina, fascia di età e genere * Prezzo medio relativo * Popolazione per fascia di età e genere= Valore previsto per disciplina, fascia di età e genere Il totale dei valori è la quota capitaria Questo metodo permette di assegnare risorse a priori e di valutare, a posteriori, l effettiva erogazione di prestazioni. Le ASL saranno in grado di acquistare, effettivamente, le prestazioni necessarie per la popolazione. Torino 25 marzo

7 Esempio: N. ricoveri ordinario di ortopedia N RO per assistiti F M Fascia di età Torino 25 marzo

8 Esempio: valore per RO di ortopedia Valore per RO In euro F M Fascia di età Torino 25 marzo

9 Esempio: valore atteso di RO di ortopedia Valore per RO In euro F M Fascia di età Torino 25 marzo

10 Confronto valore atteso e valore effettivo F Ortopedia, ASL TO Valore per RO In euro Valore atteso Valore effettivo Fascia di età Torino 25 marzo

11 Confronto valore atteso e valore effettivo M Ortopedia, ASL TO Valore per RO In euro Valore atteso Valore effettivo Fascia di età Torino 25 marzo

12 Confronto valore atteso e effettivo postacuzie Confrontando il valore atteso e quello effettivo esiste un range di 50% da -31 % a +21% rispetto alla media. ASL differenza% 207 ASL di Biella -31% 206 ASL di Vercelli -15% 210 ASL di CN1-15% 213 ASL di Alessandria -11% 205 ASL di Torino 5-10% 212 ASL di Asti -7% 211 ASL di CN2-4% 203 ASL di Torino 3 0% 208 ASL di Novara 4% 209 ASL di VCO 8% 204 ASL di Torino 4 9% ASL Torino Città 21% Totale 0% Torino 25 marzo

13 5. Assegnazione diretta dalla Regione Nei casi in cui esiste una responsabilità diretta regionale (per esempio 118) è possibile che sulla base della dislocazione di attività e risorse decisa a livello centrale, la Regione assegni i valori economici relativi. Torino 25 marzo

14 Alcuni dati Gli over 65 sono un quarto della popolazione e consumano circa 55% del valore dei ricoveri Torino 25 marzo

15 LR 8/95 Art 1: Le risorse disponibili per il finanziamento delle Unita' Sanitarie Locali (U.S.L.), al netto delle quote individuate ai sensi dell'articolo 4 (5% per spese impreviste ecc..), sono ripartite annualmente dalla Giunta Regionale sulla base di quote capitarie di finanziamento riferite ai livelli uniformi di assistenza sanitaria. Art 2: Le AO: il valore delle prestazioni erogate, sulla base di tariffe definite dalla Giunta Regionale; I presidi e i distretti devono avere contabilità separata. Torino 25 marzo

16 502 Articolo 8-sexties Articolo 8-sexties. Remunerazione 1. Le strutture che erogano assistenza ospedaliera e ambulatoriale a carico del Servizio sanitario nazionale sono finanziate secondo un ammontare globale predefinito indicato negli accordi contrattuali di cui all'articolo 8- quinquies e determinato in base alle funzioni assistenziali e alle attività svolte nell'ambito e per conto della rete dei servizi di riferimento. Ai fini della determinazione del finanziamento globale delle singole strutture, le funzioni assistenziali di cui al comma 2 sono remunerate in base al costo standard di produzione del programma di assistenza, mentre le attività di cui al comma 4 sono remunerate in base a tariffe predefinite per prestazione. 1-bis. Il valore complessivo della remunerazione delle funzioni non può in ogni caso superare il 30 per cento del limite di remunerazione assegnato.168 Torino 25 marzo

17 502 Articolo 8-sexties. 2. Le regioni definiscono le funzioni assistenziali a) programmi a forte integrazione fra assistenza ospedaliera e territoriale, sanitaria e sociale b) programmi di assistenza a elevato grado di personalizzazione della prestazione o del servizio reso alla persona; c) attività svolte nell'ambito della partecipazione a programmi di prevenzione; d) programmi di assistenza a malattie rare; e) attività con rilevanti costi di attesa (DEA); f) programmi sperimentali di assistenza; g) programmi di trapianto di organo Torino 25 marzo

18 Applicazione in Piemonte 2014 Determinazione del 1. valore a disposizione per la distribuzione 2. modello per la distribuzione tra le aziende Alcune regole di base del riparto Si applicano modelli di riparto diversi per ciascun sottolivello assistenziale La valorizzazione del consumo di risorse si fa a tariffe standard per le prestazioni per cui esiste un flusso (ricoveri, prestazioni ambulatoriali, prestazioni di pronto soccorso non seguite da ricovero, consumo di farmaci) Idem per la determinazione del valore prodotto dalle aziende. Gestione GSA ha un ruolo attivo nella distribuzione Torino 25 marzo

19 Importi a disposizione Voce Importo Tabella di distribuzione Disponibilità finanziarie Finanziamento regionale per indennizzi, rata mutuo e payback 59 B/8 Ministero della salute lordo Quota FSR vincolati (allegato B7) 153 B/7 Quota premiali B/9 FSR indistinto ante saldo mobilità extraregionale Quota FSR per riequilibrio programmato 694 B/6 Quota FSR al netto del riequilibrio programm B/1,B/2,B/3,B/4,B/5 (la mobilità extraregionale è a carico delle ASL interessate) Torino 25 marzo

20 Sottolivelli assistenziali e modello di ripartizione (1) Sottolivello assistenziale % Modello di ripartizione Tipo Assistenza sanitaria collettiva 5% 376 1A Prevenzione generale 135 quota capitaria e popolazione specifica assistita 1, 2 1B Prevenzione veterinaria 106 quota capitaria e popolazione specifica assistita 1, 2 1C Med legale e screening ecc 83 quota capitaria 1 1D ARPA e spese dirette 52 GSA e finalizzati 5 GSA (Gestione Sanitaria Accentrata) Il tipo di modello fa riferimento ai cinque diversi modelli presentati Torino 25 marzo

21 Sottolivelli assistenziali e modello di ripartizione (2) Sottolivello assistenziale % Modello di ripartizione TIPO Assistenza distrettuale 51% A Medicina generale 474 Quota capitaria secca 1 2B Emergenza sanitaria territoriale 119 finanziamento diretto 5 2C Assistenza farmaceutica 906 Quota capitaria secca 1 2D Assistenza specialistica Popolazione pesata 2 2E Assistenza territoriale di base 514 Quota capitaria secca 1 Assistenza psichiatrica 2F territoriale 230 Popolazione residente (18-64 anni) 2 Assistenza territoriale ai 2G tossicodip 84 Popolazione residente (15-50 anni) 2 Assistenza territoriale agli 2H anziani 461 Popolazione residente (65+ anni) 2 2i Spese dirette e finalizzate 16 finanziamento diretto 5 Torino 25 marzo

22 Sottolivelli assistenziali e modello di ripartizione (3) Sottolivello assistenziale % Modello di ripartizione TIPO Assistenza ospedaliera 44% Pronto soccorso ed altre funzioni 3A specifiche 525 In funzione della rete ospedaliera e università 2 3B Ricoveri ospedalieri Valore atteso dei ricoveri (per età e genere) 4 3C Finanziamento integrativo 694 In funzione dei disavanzi attesi 5 3D Spese dirette e finalizzate 19 Finanziamento diretto 5 Totale 100% Torino 25 marzo

23 Finanziamento dei presidi Il valore delle prestazioni erogate (ricoveri, prestazioni ambulatoriali, accessi in pronto soccorso non seguiti da ricoveri, distribuzione di farmaci) come da tariffari regionali, al netto del ticket, e documentate con i flussi regionali. Le funzioni non tariffate ai sensi dell'art. 8-sexies, comma 2, del D.Lgs.502/92 e attività didattica e di ricerca di cui all'art. 7 comma 2 del D.Lgs. 517/99. DEA 2 livello e università 30% sul valore prest. erogate Dea 2 livello 24% Dea 1 livello 18% PS 14% Torino 25 marzo

24 Finanziamento delle Aziende Il modello tratta le AO e le ASL in modo equo. Il finanziamento è al netto delle entrate proprie L inclusione del valore delle prestazioni (anche a consuntivo) presuppone la capacità di gestire questa aspetto. Torino 25 marzo ASL Prestazioni erogate da flusso + + Funzioni non tariffate + + Università + Spese finalizzate + + Prestazioni consumate da flusso - Fattori produttivi acquistate - - Prestazioni sanitarie acquistate - Quote capitarie per sottolivello LEA + Riequilibrio programmato + + AO

25 DGR riparto 2014 Finanziamento 2014 Torino 25 marzo 2015 di cui per riequilibrio programmato (al netto mobilità) GSA (Gestione Sanitaria Accentrata) 196,3 0,0 TO1 805,8 64,0 TO2 752,1 123,8 TO3 897,8 29,3 TO4 838,2 60,7 TO5 471,0 18,0 VC 304,7 29,1 BI 296,0 21,2 NO 510,1 4,0 VCO 297,4 33,6 CN1 672,3 13,1 CN2 259,4 0,0 AT 351,7 24,6 AL 753,2 58,1 AO San Luigi 34,7 5,9 AO Novara 70,0 0,6 AO Cuneo 49,4 10,6 AO Alessandria 63,1 15,8 AO Mauriziano 42,9 15,1 AO Città della salute 372,0 167,2 Totale 8.038,1 694,7 9% 157 /ass. Per assistiti 31 milioni

26 Il proseguimento Affinare il modello attraverso delle misurazioni sul consumo effettivo di prestazioni e sui costi sostenuti per livello assistenziale. Equità: garantire a tutti i cittadini-ovunque risiedano e a prescindere dalla loro capacità fiscale gli stessi diritti e la stessa possibilità di accedere ai servizi essenziali. Efficienza: assegnare risorse mediamente necessarie (standard) a produrre servizi di buona qualità e in quantità adeguata. Torino 25 marzo

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