IL Decadimento β e la scoperta del neutrino
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- Niccolina Landi
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1 IL Decadimento β e la scoperta del neutrino 1
2 1911 Lise Meitner e Otto Hahn Problema: col decadimento β, si osservava emissione di elettroni con uno spettro continuo. Se si fosse trattato di un decadimento in due corpi in cui un nucleo X emette un elettrone trasformandosi in un altro nucleo Y gli elettroni avrebbero dovuto essere monocromatici E = m 2 m 2 + m 2 X Y e β 2m Y 2
3 Così, durante il convegno Solvey sui nuclei atomici, a Bruxelles nell ottobre 1933, ebbe luogo una chiarificazione generale Ormai era evidente che, sulla base di questa concezione della struttura nucleare, i neutrini, come ora venivano chiamati, dovevano essere fermioni per conservare la statistica nel decadimento beta. Inoltre Ellis ci mise al corrente di un nuovo esperimento effettuato dal suo studente W. J. Henderson, che stabiliva un limite superiore netto allo spettro beta e ne consolidava l interpretazione. Alla luce delle nuove circostanze, le mie precedenti precauzioni nel differire la pubblicazione ora apparivano non necessarie. Alla fine della relazione di Heisenberg comunicai le mie idee sul neutrino. (W. Pauli, On the earlier and more recent history of the neutrino, 1956) 3
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5 Bohr era giunto a proporre che in questo caso l'energia non fosse esattamente conservata. La soluzione di questo problema fu trovata da Pauli: nel decadimento beta non viene solamente emesso un elettrone, ma anche una seconda particella che sfugge alla rivelazione. Le due particelle emesse si suddividono l'energia a disposizione, questo può avvenire con proporzioni differenti, di modo che l'energia conferita all'elettrone non sia univocamente determinata. La seconda particella doveva essere neutra, altrimenti sarebbe facilmente rilevata tramite il suo potere ionizzante, non poteva essere un fotone, poiché i dati sperimentali sembravano escluderlo. Si doveva trattare di una particella interamente nuova 5
6 I dubbi di W. Pauli «Care Signore e Signori radioattivi, sono giunto a una disperata via di uscita [ ] per salvare la legge della statistica e la legge dell energia. Vale a dire la possibilità che possano esistere nel nucleo particelle elettricamente neutre, che chiamerò neutroni, che hanno spin 1/2 e soddisfano il principio di esclusione [ ] La massa dei neutroni dovrebbe essere dello stesso ordine di grandezza della massa degli elettroni [ ] Lo spettro! continuo diventerebbe allora comprensibile assumendo che nel decadimento! un neutrone venga emesso insieme all elettrone, in modo che la somma delle energie del neutrone e dell elettrone rimanga costante. Non oso per ora pubblicare nulla su questa idea e mi rivolgo a voi confidenzialmente, cari radioattivi, con la domanda di come si possa fornire la prova sperimentale di questo neutrone, nel caso dovesse avere un potere dipenetrazione uguale o circa dieci volte maggiore rispetto a quello di un raggio ". [ ] Ammetto che la mia via di uscita può apparire piuttosto improbabile a priori poiché se questi neutroni esistono li avremmo forse già visti da tempo.ma solo chi osa riesce vincitore» (Pauli ai fisici riuniti a Tu bingen 4/12/30) 6
7 Primo Convegno di fisica nucleare Roma Gli elettroni confinati nel nucleo per giustificare fenomeni come il decadimento β e la diffusione anomala di raggi γ ed altri processi radiativi di alta energia sembravano perdere una serie di diritti ormai consolidati, come quello di essere dotati di spin. «Gli elettroni nucleari mostrano una incredibile passività», notava Bohr: «Siamo indotti a considerare la cattura o l espulsione di un elettrone da parte di un nucleo semplicemente come la morte o la creazione, rispettivamente, dell elettrone come entità meccanica. Non possiamo quindi sorprenderci se questi processi non dovessero obbedire a principi come le leggi di conservazione dell energia e dell impulso, la cui formulazione si basa essenzialmente sull idea di particelle materiali». (N. Bohr, Atomic Stability and Conservation Laws). 7
8 I primi modelli di nucleo con neutroni: Heisenberg, Wigner, Majorana Gli elettroni diventano ospiti imbarazzanti nel nucleo, ma nonostante la scoperta del neutrone non significa che subito venga messo da parte il modello e-p. Ancora è difficile rinunciare all!idea che nei processi beta gli elettroni vengano fuori dai nuclei se non si trovano già là. Nonostante la natura puramente fenomenologica di questi primi modelli di nucleo, dopo la scoperta del neutrone il soggetto era ormai abbastanza lanciato. Tuttavia rimaneva il mistero non risolto del tipo di interazione responsabile del decadimento! (le uniche note: elettromagnetica e la gravitazionale). 8
9 Un periodo interessante: 1931 Fermi propone il nome di neutrino 1932 Chadwick scopre il neutrone. Elaborazione dei primi modelli nucleari 1933 viene definita la struttura del nucleo e si apre la strada ad un interpretazione del decadimento β che non assuma che le particelle emesse fossero inizialmente contenute nel nucleo 1933 Fermi e Perrin propongono lo studio dell end-point dello spettro per mettere in evidenza effetti di massa del neutrino. 9
10 VII Convegno di Solvay
11 Così, durante il convegno Solvay sui nuclei atomici, a Bruxelles nell ottobre 1933, ebbe luogo una chiarificazione generale Ormai era evidente che, sulla base di questa concezione della struttura nucleare, i neutrini, come ora venivano chiamati, dovevano essere fermioni per conservare la statistica nel decadimento beta. Inoltre Ellis ci mise al corrente di un nuovo esperimento effettuato dal suo studente W. J. Henderson, che stabiliva un limite superiore netto allo spettro beta e ne consolidava l interpretazione. Alla luce delle nuove circostanze, le mie precedenti precauzioni nel differire la pubblicazione ora apparivano non necessarie. Alla fine della relazione di Heisenberg comunicai le mie idee sul neutrino. (W. Pauli, On the earlier and more recent history of the neutrino, 1956) 11
12 Riassumendo: 12
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16 La teoria di Fermi Secondo Fermi il decadimento beta del nucleo è dovuto a un nuovo tipo di interazione tra i quattro fermioni implicati nel processo di decadimento beta. Questa interazione causa la trasformazione di un neutrone nel nucleo in un protone con la simultanea produzione di una coppia elettroneneutrino. Il modello più semplice consisteva nell assumere una interazione puntiforme con una costante di accoppiamento g. Fermi assume quindi che l interazione sia proporzionale alla sovrapposizione della funzione d onda delle particelle presenti negli stati iniziali e finali, nello stesso punto dello spazio. 16
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18 L interazione debole non ha alcun analogo classico, ma Fermi usa la sua convinzione che la elettrodinamica quantistica sia un prototipo generale delle teorie di campo: formula perciò una teoria delle interazioni deboli che sfrutta per quanto possibile questa analogia. Questa idea è avallata dai risultati che appaiono molto soddisfacenti. Per un fenomenologo come Fermi questo è il risultato migliore che si potesse attendere. Da lì in poi la teoria delle interazioni deboli acquisterà progressivamente un assetto sempre migliore, inglobando al momento opportuno sia la non conservazione della parità che la riformulazione basata sui bosoni intermedi W e Z 0. 18
19 1934 teoria di Fermi: Riassumendo : Ipotesi del neutrino, ν + teoria di Dirac (anti-ν) Il decadimento β - è riconducibile alla trasformazione di un neutrone in un protone Questo processo può essere trattato come un interazione puntiforme tra 4 fermioni (teoria di Dirac) 19
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25 Si può poi ricavare la densità degli stati finali che da cui dipende la forma delle spettro energetico degli elettroni: 25
26 La massa dei neutrini m = 0 m 0 26
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29 Teoria di Fermi: altre reazioni previste Nel 1934 Frédéric Joliot e Irène Curie producono artificialmente un isotopo radioattivo che decade emettendo un positrone e + (antiparticella dell elettrone) secondo la catena: 4 He Al P 15 + n 30 P Si 14 + e + + v e dove il neutrino non era visibile (problema conservazione energia). la trasmutazione di un protone in un neutrone è energeticamente proibita per protoni liberi à Scoperta radioattività artificiale p n + e + +ν e
30 Cattura elettronica La cattura elettronica accade quando un nucleo assorbe uno dei suoi elettroni orbitanti (e ) trasformando un protone (p + ) del nucleo in un neutrone (n); come risultato si ottiene l'emissione di un neutrino (ν e ), è sostanzialmente una reazione simile al decadimento β n p + e +ν e p + e n +ν e avviene se la differenza di energia tra i due nuclei è minore di 2m e = MeV. Reazioni tipiche: 59 Ni + e Co +ν e 26 Al + e Mg +ν e 30
31 Cattura di un elettrone atomico da un protone del nucleo: e + (A, Z ) ν e + (A, Z 1) calcolata da Gian Carlo Wick (1934) implica la onservazione di carica, numero leptonico e numero barionico Osservata per la prima volta nel 1936 da Luis Alvarez nella reazione e + 48 V 23 ν e + 48 Ti 22 Questo tipo di reazione si rivela misurando il fotone (raggio X) emesso nella transizione di un elettrone atomico da un orbita esterna all orbita non più occupata dall elettrone catturato dal nucleo. L. Alvarez - Premio Nobel per la Fisica
32 Decadimento β inverso Il decadimento β inverso avviene quando un neutrino colpisce un nucleo atomico e nella collisione viene creato un elettrone o un positrone, con scomparsa del neutrino incidente e modifica della carica elettrica del nucleo di ± 1. ν e + n p + e ν e + p n + e + La sezione d urto fu calcolata per la prima volta nel 1934 da Bethe e Peierls usando la teoria di Fermi 32
33 Risultato del calcolo con E in MeV: Probabilità d interazione di una particella in uno spessore T di materia: P = 1 exp( T / λ) Percorso libero medio in cm pari ad alcuni anni luce! λ = A N A ρσ 1019 cm A : massa molare (g) N A : numero di Avogadro ρ : densità (g / cm 3 ) σ : sezione d urto (cm 2 ) 33
34 Hans Bethe: e' proprio una gran sfortuna che la probabilita' di disintegrazione di nuclei da parte dei neutrini sia cosi' trascurabilmente piccola, poiche la disintegrazione e' la sola manifestazione dei neutrini liberi che possa essere prevista con certezza : Scoperta della fissione dell Uranio (L. Meittner, O. Hahn, F. Strassmann, O.R. Frisch) Reazione esotermica (energia media emessa: E ~ 200 MeV / fissione) : Applicazioni (principalmente militari) della fissione I neutroni emessi permettono lo sviluppo di una reazione a catena: Reazione divergente (in massa critica di 235 U 92 puro > 95%) à Bomba atomica Reazione controllata à reattori nucleari à produzione di energia neutroni neutrone 34
35 Sorgenti di neutrini sulla terra I reattori Nucleari sono orgenti intense, isotrope di neutrini da decadimento β dei frammenti di fissione Ogni reazione di fissione produce in media 200MeV In un reattore termico da 3 GW avvengono (3x109)/(2x108x1.6x10-19)~10 20 reazioni di fusione/sec Nella reazione di fissione indotta da neutroni termici su U-235 i due frammenti hanno tipicamente A=94 e A=140. Per raggiungere la curva di stabilita' (Zr-94 e Ce- 140) bisogna passare da 92 a 98 protoni e quindi avvengono 6 decadimenti β producendo 6 antineutrini per reazione ovvero 6x10 20 al sec. 35
36 I neutrini portano via tipicamente 1.6 MeV ciascuno ovvero il 6% dell'energia Oltre ai neutrini prodotti dalla catena di fissione dell'u-235 se ne hanno dalle catene dell'u-238, del Pu-239 e del Pu-241 Si ha quindi uno spettro con diverse componenti Questo, convoluto per la sezione d'urto di interazione del neutrino (rosso), fornisce lo spettro osservato (blu) à Max intorno a 4 MeV 36
37 Bruno Pontecorvo Marina di Pisa, Dubna, Russia, Nasce da una famiglia benestante di fede ebraica, non praticante (il 4 di 8 figli). Il padre, Massimo, è proprietario di una fiorente industria tessile (espropriata nel 1938 dalle leggi razziali fasciste). All età di 18 anni è ammesso al 3 anno di fisica presso l Università di Roma, e lavora con Fermi agli esperimenti sulla radioattività indotta dai neutroni lenti. Nel 1936 si trasferisce a Parigi nel laboratorio dei coniugi Joliot-Curie. Simpatizza con l ideologia comunista. Conosce una studentessa svedese, Marianne Nordblom, dalla quale avrà tre figli. Nel 1940, in seguito all invasione della Francia da parte delle truppe tedesche, fugge negli Stati Uniti attraverso la Spagna. Impiegato da una compagnia petrolifera in Oklahoma, brevetta un metodo di introspezione di pozzi petroliferi basato sull uso di neutroni lenti. Nel 1943 si trasferisce al Laboratorio di Chalk River (Canada), dove lavora allo sviluppo di reattori nucleari, ed anche allo studio dei raggi cosmici e dei neutrini. 1948: riceve la cittadinanza britannica e viene chiamato al Centro di Ricerche Nucleari di Harwell (Gran Bretagna). 1950: viene nominato Professore all Università di Liverpool. Tuttavia, prima di cominciare il primo anno accademico ( ), durante una vacanza in Italia scompare con la famiglia senza lasciar traccia. 1955: riappare ufficialmente in pubblico nel centro di ricerche JINR di Dubna (URSS) (l equivalente del CERN per i paesi del blocco comunista).
38 1946: Pontecorvo propone di rivelare i neutrini prodotti dai reattori nucleari osservando la reazione ν e + 37 Cl 17 à 37 Ar 18 + e (Il rapporto interno del Laboratorio di Chalk River PD 205 che descrive la proposta viene dichiarato documento segreto dalla Commissione per l Energia Atomica degli U.S.A perchè si teme che possa servire a potenze straniere ostili per misurare la potenza de reattori nucleari in funzionamento negli Stati Uniti) Metodo proposto: Installazione di un recipiente di grande volume (qualche m 3 ) riempito di C 2 Cl 4 (un liquido generalmente usato come smacchiatore) presso un reattore nucleare; Ogni 3 4 settimane, far bollire il liquido, raccogliere il vapore (che dovrebbe contenere atomi di 37 Ar 18 ) in contatori proporzionali; Misurare la cattura elettronica e + 37 Ar 18 à 37 Cl 17 + neutrino (vita media 49 giorni) mediante la rivelazione dei raggi X / elettroni emessi dall atomo eccitato di 37 Cl 17 nel ritornare allo stato fondamentale.
39 Il sito di Savannah Alvarez persuase l'atomic Energy Commission a prevedere una sala sperimentale in prossimita' del reattore in costruzione (per produrre Trizio per la bomba H) a Savannah River Si rese poi conto che il fondo da raggi cosmici sarebbe stato troppo alto e abbandono' il progetto Peraltro la reazione radiochimica di Pontecorvo ed Alvarez era sensibile ai neutrini e non agli antineutrini... 39
40 1954: Il fisico americano Raymond Davis installa un recipiente contenente litri di C 2 Cl 4 a prossimità di uno dei reattori del Centro Nucleare di Savannah River, ma non rivela alcun segnale della presenza di atomi di 37 A 18 dopo un esposizione di qualche settimana. 1958: Risultato negativo confermato da un secondo esperimento con litri di C 2 Cl 4. Questo risultato negativo suggerisce che i neutrini prodotti dai reattori (da decadimenti β dei prodotti di fissione) non producono elettroni nelle collisioni con i nuclei di 37 Cl 17. L interpretazione più plausibile: i reattori non producono neutrini, ma antineutrini (particelle distinte dai neutrini) Decadimento β : (A, Z) à (A, Z+1) + e + ν Decadimento β + : (A, Z) à (A, Z-1) + e + + ν Cattura elettronica : e + (A, Z) à (A, Z-1) + ν Reazioni con neutrini incidenti: ν + (A, Z) à (A, Z+1) + e ν + p à e + + n
41 Reines e Cowan Reines e Cowan (Los Alamos Laboratory) decisero invece di sfruttare il decadimento beta inverso con la reazione indotta dagli antineutrini su protoni. Dopo avere abbandonato l'idea iniziale di usare un'esplosione nucleare installarono il loro rivelatore al reattore di Hanford (1953), per poi spostarsi a Savannah River (1956) F. Reines - Premio Nobel per la Fisica
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43 Metodo sperimentale 43
44 IL RIVELATORE DI ANTINEUTRINI AL REATTORE DEL CENTRO NUCLEARE DI SAVANNAH RIVER progettato e costruito da Frederic Reines e Clyde Cowan nel metri Recipienti contenenti 200 litri di soluzione H 2 O - CdCl 2 Recipienti contenenti 800 litri di scintillatore liquido
45 LA RIVERLAZIONE DEGLI ANTINEUTRINI Rivelazione dei due raggi γ prodotti dall annichilazione dei positroni: e + + e à γ + γ Rivelazione dei raggi γ ritardati (~ 10 µs) prodotti dalla cattura del neutrone Primi risultati pubblicati nel luglio 1956; risultati finali nel 1960 Frequenza eventi con reattore in funzionamento : 2.9 ± 0.2 / ora
46 Reazioni di fusione nucleare nel sole 46
47 Il problema dei neutrini solari 47
48 Spettro energetico neutrini dal sole 48
49 Spettro energetico neutrini dal sole 49
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51 HOMESTAKE 51
52 Gallex, GNO e Sage 52
53 Kamiokande e superkamiokande 53
54 SNO 54
55 SNO 55
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57 Raggi cosmici, scoperta muone e pione 57
58 La scoperta dei aggi cosmici 58
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61 Il primo indizio: 61
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69 Raggi cosmici 69
70 Le emulsioni nucleari 70
71 Successivamente le emulsioni vennero portate a grandi altezze per mezzo di palloni. Esse permisero così di ricostruire l interazione del nucleo primario con un nucleo dell atmosfera e il successivo sviluppo dello sciame di particelle secondarie da essa generato. 71
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75 Lo spettro energetico 75
76 Il flusso 76
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