Ordinanza Commissariale n 8 del 28 novembre 2016

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1 SERVIZIO COORDINAMENTO PROGRAMMI SPECIALI E PRESIDI DI COMPETENZA Ordinanza Commissariale n 8 del 28 novembre 2016 Codice intervento: Titolo intervento: Riduzione della presenza di essenze arboree ed arbustive e ripristino delle condizioni di accessibilità nel Importo del finanziamento: ,00 1) RELAZIONE GENERALE GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Ing. Davide Malfatto Ing. Pier Nicola Tartaglione Geom. Alberto Barani Data, 28/02/2017 Visto di validazione (art. 26 co. 8 D.Lgs 50/2016) Il Responsabile Unico del Procedimento (Dott.ssa Rita Nicolini)

2 INDICE 1 Inquadramento geografico, territoriale e catastale Criteri di progettazione Descrizione delle lavorazioni Problematiche e accessibilità Aspetti paesaggistici e ambientali Quadro economico Relazione fotografica

3 Premesso che: con delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2014, pubblicata nella G.U. n. 34 del 11 febbraio 2014, è stato dichiarato lo stato di emergenza, per la durata di 180 giorni ovvero fino al 30 luglio 2014, in conseguenza degli eccezionali eventi alluvionali verificatisi nei giorni dal 17 al 19 gennaio 2014 nel territorio della provincia di Modena prorogato per 180 giorni ovvero fino al 26 gennaio 2015 con delibera del Consiglio dei Ministri del 23 luglio 2014, pubblicata nella G.U. n. 182 del 7 agosto 2014; con decreto-legge 12 maggio 2014, n. 74 Misure urgenti in favore delle popolazioni dell Emilia Romagna colpite dal terremoto e dai successivi eventi alluvionali verificatisi tra il 17 ed il 19 gennaio 2014, nonché per assicurare l operatività del Fondo per le emergenze nazionali pubblicato nella G.U. n. 108 del 12 maggio 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 giugno 2014 n. 93, che all articolo 1, comma 1, si autorizza il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Commissario delegato per la ricostruzione connessa al sisma del maggio 2012 ai sensi dell art. 1 del decreto-legge n. 74/2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122/2012, ad operare per l attuazione degli interventi per la ricostruzione, l assistenza alle popolazioni e la ripresa economica nei territori dei comuni dell Emilia-Romagna interessati dagli eventi alluvionali verificatisi tra il 17 e il 19 gennaio 2014, individuati dall articolo 3 del decreto legge n. 4/2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 50/2014, limitatamente a quelli già colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio 2012, nonché dalla tromba d aria del 3 maggio 2013, individuati a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza di cui alla delibera del Consiglio dei Ministri del 9 maggio 2013 ed in attuazione dell ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile del 27 maggio 2013 n. 83 ed a garantire il coordinamento delle attività e degli interventi derivanti dalle predette emergenze; con ordinanza n. 3 del 5 giugno 2014 è stato approvato l Allegato 1 che, unitamente all allegato 2 della medesima ordinanza, costituisce il primo stralcio degli interventi più urgenti relativi al programma di messa in sicurezza idraulica dei territori colpiti dagli eventi alluvionali, alcuni dei quali aventi carattere manutentivo nei tratti arginati dei fiumi Secchia e Panaro, funzionali al ripristino delle arginature in corrispondenza dei tratti danneggiati da tane animali e al mantenimento della sezione di deflusso attraverso l asportazione del materiale flottante; con ordinanza n. 5 del 8 luglio 2014 è stato approvato il secondo stralcio degli interventi urgenti di messa in sicurezza idraulica per il superamento delle criticità originate dagli eventi alluvionali del 17 e 19 gennaio 2014 avendo a riferimento le misure di cui alla scheda ARS per i fiumi Secchia e Panaro contenuta nello schema di Progetto di Piano per la valutazione e la gestione del rischio alluvioni pubblicata dall Autorità di Bacino; con ordinanza n. 11 del 10 ottobre 2014 è stato approvato in Allegato 2 un elenco di interventi urgenti finalizzati al contenimento del rischio idraulico attraverso lo sfalcio straordinario delle arginature dei fiumi Secchia e Panaro, comprese le relative Casse di Espansione, e dei Canali Naviglio, Argine e Minutara; con ordinanza n. 4 del 13 marzo 2015 è stato autorizzato un ulteriore stralcio di interventi sui principali affluenti di Secchia e Panaro immediatamente a sud della città di Modena con la finalità di adeguare strutturalmente e funzionalmente il sistema difensivo esistente e di adeguare nodi e tratti particolarmente critici al fine di ridurne la pericolosità in caso di eventi di piena (Allegato 3), le cui schede descrittive di 2

4 dettaglio sono conservate agli atti dell'agenzia Regionale di Protezione Civile e della Provincia di Modena, e ancora su Secchia e Panaro per dare continuità agli interventi urgenti già programmati con Ordinanza n. 3/14 finalizzati a fronteggiare le criticità arginali evidenziate anche durante le campagne periodiche di monitoraggio messe a punto dal sistema di protezione civile provinciale (allegato 4); con ordinanza n. 7 del 16 giugno 2015 e ordinanza n. 8 del 23 giugno 2015 è stato approvato un ulteriore stralcio di interventi di messa in sicurezza idraulica per il superamento delle criticità originate dagli eventi alluvionali del 17 e 19 gennaio 2014, relativamente a interventi sulla cassa di espansione del Secchia e sugli argini del fiume Panaro; con ordinanza n. 11 del 2 Settembre 2015 sono state apportate modifiche all allegato 1 dell Ordinanza n. 5 del 8 luglio 2014; con ordinanza n. 14 del 4 Novembre 2015 sono state finanziate ulteriori risorse per dare continuità agli interventi urgenti già programmati con Ordinanze n. 3/14 e n. 4/15 finalizzati a fronteggiare le criticità arginali evidenziate durante le campagne periodiche di monitoraggio messe a punto dal sistema di protezione civile provinciale; con ordinanza n. 2 del 23 febbraio 2016 sono state stanziate ulteriori risorse per il completamento del sistema arginale e autorizzate proroghe per la progettazione e realizzazione di alcuni interventi di cui alle ordinanze 5/2014 e 7-8/2015, nonché finanziate specifiche prestazioni di servizio per il supporto alla realizzazione del programma di messa in sicurezza idraulica; con ordinanza n.6 del 13 giugno 2016 sono state disposte proroghe per l'ultimazione di alcuni lavori dell'ord.4/2015, ed è stato introdotto come orientamento metodologico per tutti gli interventi in corso di progettazione un analisi multicriteriale che permetta di individuare la soluzione progettuale preferibile attraverso la definizione di specifici indici di performance; con ordinanza n.8 del 28 novembre 2016 è stato approvato un ulteriore stralcio di interventi di messa in sicurezza idraulica per il superamento delle criticità originate dagli eventi alluvionali del 17 e 19 gennaio 2014, tra cui l intervento codice Riduzione della presenza di essenze arboree ed arbustive e ripristino delle condizioni di accessibilità nel per un importo di avente ente attuatore l Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile Servizio coordinamento Programmi Speciali e Presidi di competenza 3

5 1 Inquadramento geografico, territoriale e catastale Gli interventi descritti nella presente relazione riguardano la riduzione delle presenze di essenze arboree ed arbustive e ripristino delle condizioni di accessibilità nel Torrente Tiepido dalla SS9 fino a monte dell autostrada A1 all interno del Comune di Modena. 4

6 2 Criteri di progettazione Da un punto di vista idraulico, la presenza della vegetazione sulle sponde, condizionando il movimento dell acqua in alveo, interagisce con i processi di erosione, di stabilità delle sponde e di deflusso. In genere la vegetazione aumenta stabilità delle sponde sia trattenendo e consolidando il suolo tramite l'apparato radicale ostacolandone l asportazione da parte dell acqua. Riguardo ai processi di deflusso, se da un lato, a livello di bacino idrografico il rallentamento della corrente idrica indotto dalla vegetazione può avere un effetto favorevole sulla laminazione e riduzione dei picchi di piena, a livello di sezione, la resistenza allo scorrimento dell acqua può contribuire ad innalzare il livello idrico ed aumentare il rischio di esondazione. Nella progettazione e in particolare nell individuazione dei tratti oggetto di interventi di manutenzione della vegetazione di sponda sono stati presi in considerazione i seguenti aspetti : Rischio idraulico Conservazione della stabilità di sponde e versanti Salvaguardia della funzionalità dell'ecosistema Rischio idraulico Il rischio idraulico è rappresentato da due componenti: la pericolosità, ovvero la probabilità che accada un evento calamitoso di una certa entità, e il danno atteso, inteso come perdita di vite umane, beni e servizi. Le caratteristiche del bacino imbrifero del corso d acqua e delle zone da esso attraversate, determinano tipologie differenti di rischio idraulico. Corsi d acqua in fase di scavo possono determinare localmente erosione delle sponde con perdita di stabilità dei versanti e rischio idraulico per l erosione delle fondazioni di infrastrutture. Per gli stessi motivi, in altri tratti, possono verificarsi depositi di materiale con conseguente riduzione della sezione di deflusso e maggiori probabilità di esondazione, modifiche del percorso del torrente, diminuzione dell efficacia delle opere di attraversamento e riduzione dei limiti di sicurezza delle opere di difesa. Il rischio idraulico, deriva quindi da fattori naturali interagenti con fattori antropici, quali la consistenza e la natura degli insediamenti, delle infrastrutture e delle attività produttive. La vegetazione interagisce con i deflussi aumentando la scabrezza delle sponde, con conseguente riduzione della velocità dell acqua, aumento dei tiranti idrici e riduzione delle portate che la sezione è in grado di convogliare. Inoltre la vegetazione, occupando una parte della sezione, ne riduce la porzione disponibile per il deflusso. 5

7 La riduzione della velocità dell acqua comporta da un lato la diminuzione dell effetto erosivo sul fondo e sulle sponde, con aumento della stabilità della sezione, dall altra incrementa la possibilità di deposizione di materiale che va ad invadere la sezione utile al deflusso, con ulteriore aumento del rischio di esondazione. A livello di bacino invece, la riduzione generale della velocità di scorrimento dell acqua, aumentando il tempo di corrivazione, favorisce la riduzione dei picchi di piena. L influenza della vegetazione sul flusso idrico, dipende anche dalle caratteristiche idrologiche del bacino imbrifero e dalla morfologia del corso d acqua e delle sponde in particolare. Riguardo a quest ultime, l azione negativa sul deflusso è trascurabile nel caso di sezioni in cui il rapporto B/h (larghezza/profondità-tirante) sia maggiore di 10-15: la resistenza al deflusso è in questi casi esclusivamente funzione della forma e della scabrezza dell alveo e la vegetazione di sponda non influisce significativamente sui flussi idrici. In conclusione la presenza di vegetazione sulle sponde rappresenta un elemento che, in talune circostanze, può abbassare in modo critico il livello di sicurezza idraulica e di conseguenza ha necessità di essere regolata e gestita in funzione degli elementi di criticità correlati al tratto del corso d acqua. Conservazione della stabilità di sponde e versanti La capacità antierosiva della vegetazione presente sulle sponde dei corsi d acqua si manifesta sia attraverso la trattenuta delle particelle di suolo, ostacolandone l asportazione da parte della corrente, sia come rinforzo meccanico al suolo, dovuto alla presenza delle radici, sia come riduzione del contenuto idrico del terreno che compone la sponda, con conseguente diminuzione delle pressioni interstiziali, attraverso processi sia di evapotraspirazione che di infiltrazione profonda. Risulta importante sottolineare il ruolo della vegetazione nel condizionare il livello di sicurezza idrogeologica delle aree prossime agli alvei. La quantità di radici, la distribuzione delle stesse alle differenti profondità, e le caratteristiche di resistenza delle singole radici presenti nel suolo sollecitato, determinano l entità del rinforzo e l opposizione ai fenomeni di movimento superficiale. Conservazione della biodiversità: criteri generali Gli ambienti ripariali sono considerati, a scala globale, tra i più ricchi di biodiversità. Essi infatti, oltre a possedere una base comune di specie che li caratterizza, sono spesso anche aree ecotonali che fungono da zone marginali tra ecosistemi diversificati e nelle quali trovano rifugio tante specie che non sono tipicamente appartenenti ad ambienti umidi 6

8 3 Descrizione delle lavorazioni I lavori oggetto del presente appalto fanno riferimento riduzione delle presenze di essenze arboree ed arbustive e ripristino delle condizioni di accessibilità nel Torrente Tiepido dalla SS9 fino a monte dell autostrada A1. L area demaniale nel tratto oggetto di questo intervento risulta poco più del fondo alveo, pertanto dovranno essere presi accordi di volta in volta con frontisti e proprietari dei terreni per il passaggio delle macchine operatrici. Per quanto riguarda il tratto San Damaso Autostrada, il torrente in sinistra idraulica è costeggiato dalla ciclabile Percorso Tiepido, verrà utilizzato questo percorso per il passaggio dei mezzi previa autorizzazione del ente gestore. Il tratto in esame è stato oggetto di intervento di taglio piante da parte della ditta Wood Energy nell anno , pertanto per la maggior parte del taglio riguarderà solamente specie arbustive. L estensione totale del torrente soggetto alle lavorazioni di taglio e pulizia è di circa 5400m. 7

9 Come anticipato, le lavorazioni in conformità a quanto richiesto dall Amministrazione verrà svolto in due periodi di tempo: Taglio Piante-sfalcio Viene eseguito un taglio di vegetazione spontanea e delle specie arbustive sul torrente Tiepido dalla Via Emilia fino a monte dell Autostrada A1. Nel tratto considerato verrà eseguito un taglio di vegetazione spontanea costituito prevalentemente da pioppelle e cespugli, effettuato con mezzi meccanici ed eventuali rifiniture a mano su golene e superfici arginali piane ed inclinate. Nell intorno della località San Damaso è previsto per buona parte un taglio a mano visto la vicinanza delle abitazioni e la difficoltà di passaggio dei mezzi Lungo il percorso ciclabile in sponda sinistra verrà invece eseguito un taglio di vegetazione spontanea in alveo naturale comprensivo di asportazione di tutte le piante secche, male ancorate al terreno, prossime al crollo e di quelle vegetanti all'interno dell'alveo, taglio selettivo sulla rimanente vegetazione arborea presente sulle sponde, graduando il taglio e selezionando gli individui migliori per portamento e sviluppo, privilegiando, a parità di condizioni, le specie autoctone indicate dalla D.L mantenendo gli arbusti autoctoni e ripulendo dalle infestazioni di piante rampicanti invadenti, le piante da salvaguardare. Il taglio verrà accompagnato in alcuni tratti individuati in fase di lavorazione da interventi di riprofilatura e sistemazione delle scarpate tramite movimentazione del materiale in alveo secondo la pendenza dei tratti adiacenti, scarico dei ciglioni golenali pericolanti o aventi scarpate eccessivamente scoscese ed irregolari, rimozione di ciglioni franati, trasporto del materiale di risulta ritenuto idoneo (terra, ceppaie, ramaglie) nelle vicinanze a tamponamento di franamenti e corrosioni di sponda e per la ricostruzione di scarpate erose. Rimozione materiale depositato sotto ponte A1 Viene previsto inoltre la rimozione del materiale depositato sotto la campata laterale del ponte sull Autostrada A1. Tali lavorazioni vengono previste a ore di escavatore e di autocarro per il trasporto del terreno. Palificata in legno Durante l esecuzione delle lavorazioni è previsto anche la realizzazione di palificata in legno mediante fornitura ed infissione di pali di legno di fresco taglio, privi di curvature o protuberanze, del diametro di cm a 1 m dalla testa, muniti di punta. 8

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13 4 Problematiche e accessibilità Da un punto di vista pratico vi sono una serie di problematiche che si pongono a chi opera per la gestione della vegetazione lungo il corso d'acqua. Tali problematiche riguardano vari aspetti che vanno dalla complicazione dei combinati disposti delle varie norme in materia di competenze e di epoca ammessa per gli interventi a questioni apparentemente più semplici come l accessibilità delle sponde e la proprietà su cui allestire il cantiere. Nella parte seguente vengono sinteticamente descritte le questioni più ricorrenti. Accessibilità Per quanto riguarda l accessibilità il R.D. n. 523/1904 Testo unico delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie, all interno delle fasce di rispetto dei corsi d acqua pubblici, indica, tra le altre cose, le attività vietate e quelle consentite previa autorizzazione o nulla osta idraulico. L utilizzo di dette fasce, denominate anche pertinenze idrauliche, è disciplinato nel Capo VII del T.U. n.523/904 in tali fasce sono vietate in modo assoluto piantagioni e movimento del terreno a distanza minore di metri quattro e di metri dieci per le fabbriche e per gli scavi. In teoria quindi già da lungo tempo è prevista una fascia di rispetto lungo il corso d acqua. Per quanto riguarda l accessibilità bisogna rilevare però che nel R.D. n. 523 il diritto di transito su tali pertinenze non è esplicito e che comunque le fasce di rispetto sono in realtà spesso ingombre da recinzioni e manufatti di ogni genere e tipo che impediscono lo spostamento. Nel tratto di Torrente tiepido individuato oggetto di intervento come previsto dall Ordinanza 8 del 28 Novembre 2016 l area demaniale risulta poco più del fondo alveo. Le lavorazioni verranno programmate per creare meno pregiudizio possibile alle proprietà private. 12

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17 5 Aspetti paesaggistici e ambientali Con riferimento alle cartografie allegate al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.), variante approvata con delibera del C.P. n 46 del 18/03/2009 in vigore dal 08/04/2009, l area oggetto di studio risulta essere compresa all interno delle seguenti cartografie tematiche: Carta Tutela delle risorse paesistiche e storico culturali L area in esame risulta essere ricompresa all interno di Invasi ed alvei di laghi, bacini e corsi d'acqua (art.10 del PTCP), di Zone di tutela ordinaria (art.9, comma 2, lettera b del PTCP) e di Fasce di espansione inondabili (art.9, comma 2, lettera a) nelle quali gli "interventi finalizzati alla difesa idraulica ed alla manutenzione di invasi ed alvei" risultano ammissibili ma "dovranno in ogni caso attenersi a criteri di basso impatto ambientale e ricorrere, ogni qualvolta possibile, all impiego di tecniche di ingegneria naturalistica, ai sensi della Direttiva Regionale approvata con deliberazione di Giunta Regionale n del 6 novembre 1994". L'area in esame risulta essere esterna a perimetri di Siti Rete Natura 2000 SIC-ZPS pertanto non soggetta ai relativi vincoli di tutela ed esterna ad ambiti ed elementi territoriali di interesse paesaggistico-ambientale (normati dall Art. 39 e 40 del PTCP) e pertanto non risultano soggetti ad autorizzazione e/o Nulla Osta alla Soprintendenza ai Beni Architettonici ed ambientali della Regione Emilia-Romagna. Alcune porzioni dell area in esame sono ricomprese all interno delle aree forestali caratterizzate da particolari disposizioni di tutela (Art. 21). L'art. 21 c.5 del PTCP 2009 ammette, in tale area, la realizzazione di opere di difesa idrogeologica ed idraulica ed interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; tali casistiche corrispondono alle lavorazioni contenute nell'intervento proposto. Detto intervento, consistente nella manutenzione ordinaria e straordinaria di alcuni corsi d'acqua, non si applicano le procedure di verifica (screening) e di V.I.A, come previsto nell'art. 4, comma 8, della L.R. 9/99 e s.m. e i. Ai fini della valutazione di incidenza ambientale, il presente progetto non risulta ricadere in zona SIC o ZPS e, pertanto, non è soggetto alla disciplina di tali aree. Il valore economico del macchiatico che si può ricavare dal taglio di tali assortimenti nelle aree demaniali è pertanto pressochè nullo ai fini dello scorporo dello stesso dal quadro economico (DGR 2363/2016). Per quanto riguarda il taglio effettuato in aree private, esso rientra delle attività di manutenzione delle pertinenze idrauliche del corso d acqua ed in fase esecutiva saranno eseguiti opportuni accordi con le proprietà in ordine alla disponibilità del materiale di risulta che in ogni caso dovrà essere opportunamente allontanato dalla ditta aggiudicataria. 16

18 Infine si specifica che, ai sensi della direttiva approvata con deliberazione di giunta regionale n 3939/1994, i tagli di vegetazione in alveo devono essere effettuati preferibilmente nel periodo tardo-autunnale ed invernale escludendo tassativamente il periodo marzo-giugno in cui è massimo il danno all'avifauna nidificante. L autorità idraulica preposta può comunque disporre il taglio di controllo della vegetazione spontanea presente nell alveo in ogni momento, per esigenze di carattere idraulico connesse a situazioni di rischio. Per quel che concerne la tutela dei siti di interesse archeologico, si fa presente che non sono previsti scavi nel sottosuolo, secondo quanto riportato nella Carta Archeologica Comunale (elaborato 1 d.1 del QC del PRG) l area in esame non risulta essere interessata da vincoli di tutela archeologica essendo completamente esterna alle aree vincolate (perimetri A1,A2,A3) e pertanto, ai sensi di quanto riportato nella parte VII Capo XVIII del TESTO COORDINATO DELLE NORME DI PSC - POC RUE aggiornato al 27 luglio 2015, le tipologie degli interventi in esame sono ammesse. 17

19 6 Quadro economico I prezzi utilizzati in perizia sono stati desunti dall' Elenco regionale dei prezzi per lavori e servizi di difesa del suolo, della costa e bonifica, indagini geognostiche, rilievi topografici e sicurezza della Regione Emilia-Romagna Annualità Il tempo utile per dare ultimati i lavori sarà di giorni 90, decorrenti dalla data di consegna dei lavori. Di seguito si riporta il quadro economico: TOTALE LAVORI ,60 per lavorazioni a base d'asta ,00 per la sicurezza 1.911,60 per il personale ,58 SOMME A DISPOSIZIONE Premio per polizza assicurativa verificatore interno ex art. 112 D.Lgs 63/06 Premio per polizza assicurativa progettisti interni ex art D.Lgs 163/06 Incentivi art.113 Decreto legislativo 18 aprile 2016, n ,00 300, ,19 Contributo ANAC 30,00 Arrotondamento 62,10 ONERI FISCALI IVA IVA su Lavori Aliquota al 22% 22% , ,11 TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE ,40 IMPORTO COMPLESSIVO ,00 18

20 7 Relazione fotografica Torrente Tiepido a monte Via Emilia Torrente Tiepido a monte Via Curtatona 19

21 Pista ciclabile torrente Tiepido Torrente Tiepido zona San Damaso 20

22 Ponte Autostrada A1 sul Torrente Tiepido 21

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