Prefettura di Firenze
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- Angela Moro
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1 Prefettura di Firenze Informativa sull aggiornamento del Piano di Emergenza Esterno ICAP-SIRA Chemicals and Polymers S.p.A. Stabilimento di Barberino di Mugello (FI) ai sensi del D.lgs. 105/2015 art. 21 comma 10 INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE EDIZIONE 2017 PREMESSA Il presente documento è stato elaborato ai sensi dell art. 21, comma 10 del D.lgs. 105/15. Il Piano di Emergenza Esterna (P.E.E.), redatto dalla Prefettura di Firenze, è il documento con cui si definiscono le procedure d intervento che le Amministrazioni e gli Enti competenti, in collaborazione reciproca, sono chiamati a svolgere in caso di una situazione di emergenza causata da un incidente rilevante. (Viene definito incidente rilevante un evento quale un emissione, un incendio o una esplosione di grande entità, dovuto a sviluppi incontrollati che si verifichino durante l attività di uno stabilimento e che dia luogo a un pericolo grave per la salute umana o l ambiente ). Pagina 1 di 7
2 DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE DELL AREA INTERESSATA DALLA PIANIFICAZIONE La ICAP-SIRA S.p.A. con sede a Barberino di Mugello (FI) è un'industria chimica che produce resine sintetiche destinate principalmente al mercato tessile, cartario, degli adesivi, delle pitture, vernici e pitture murali e nel campo medicale. L attività svolta dalla Società si può sintetizzare nella produzione di resine sintetiche (polimeri) in dispersione o soluzione acquosa ed in solvente organico, derivate da sostanze organiche ed inorganiche tramite i processi di polimerizzazione e di miscelazione. Per la quantità e la tipologia di sostanze detenute e lavorate l'azienda è soggetta alla normativa di cui al D.lgs. n. 105 del 26 giugno 2015 Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose una normativa di derivazione europea volta a prevenire l'accadimento di incidenti rilevanti (o a mitigarne le conseguenze in caso di accadimento) attraverso puntuali strumenti di prevenzione e azioni periodiche di controllo da parte delle autorità competenti. La società ha riservato parte dei suoi impegni organizzativi alle necessità di compatibilità ambientale dell'unità di produzione ottenendo, grazie anche al controllo qualitativo e monitoraggio globale in tempo reale dell attività, la certificazione di qualità UNI EN ISO 9001/2000 dal 1994, quella dell ambiente ISO 14001/2004 dal 2014 e quella della sicurezza OHSAS 18001:2007 dal Sotto il profilo della sicurezza e dell ambiente la ICAP-SIRA S.p.A. nella consapevolezza dei rischi associati all impiego e manipolazione di alcune sostanze chimiche ed al funzionamento di alcuni impianti e processi della propria attività produttiva, ha realizzato, attuato e mantenuto un Sistema di Gestione Integrato dell Ambiente, della Salute e della Sicurezza, progettato e documentato in accordo con i requisiti del D.Lgs. 105/15, inteso come strumento di integrazione nella strategia aziendale degli obiettivi di prevenzione degli incidenti rilevanti. Attualmente, all'interno dello stabilimento, in un'area di mq, si trovano Uffici, Laboratori di controllo, Produzione, Logistica. Il personale è composto da circa 60 addetti. In considerazione delle sostanze utilizzate nei cicli di lavorazione o immagazzinate, il Piano di Emergenza prende in esame tutti i possibili scenari incidentali per: ANALIZZARE tutti i rischi potenziali, in base alle sostanze utilizzate nei cicli di lavorazione o immagazzinate nello stabilimento e gli eventuali effetti che all esterno dello stabilimento DELIMITARE le zone esterne allo stabilimento che potrebbero essere interessate dalle conseguenze di un incidente rilevante PIANIFICARE le azioni di soccorso affinché tutto sia pronto per un intervento rapido ed efficace INFORMARE tutte le persone presenti nelle zone potenzialmente interessate, su come comportarsi in caso di incidente Il Piano di Emergenza Esterna individua e delimita tali zone la cui differenziazione è riconducibile all intensità del danno che la popolazione e l'ambiente potrebbe subire. Le aree potenzialmente interessate dall evento incidentale sono denominate zone di rischio. Nella cartografia sottostante è riportata la mappatura delle zone desunte dal Piano. Pagina 2 di 7
3 Zona : è ricompresa nei confini dello stabilimento ed è la zona di sicuro impatto (soglia elevata letalità) è l area operativa accessibile esclusivamente alle squadre dei Vigili del Fuoco, dotate di specifici dispositivi di protezione individuale. Zona : comprende cautelativamente un area, la cui rappresentazione è riportata in cartografia. In detta zona debbono attendersi effetti sanitari che comportano lesioni potenzialmente "irreversibili" per le persone e danni ai beni e/o all ambiente e vi possono accedere esclusivamente le squadre dei Vigili del Fuoco, dotate di specifici dispositivi di protezione individuale. Zona : comprende cautelativamente un area, la cui rappresentazione è riportata in cartografia. Detta zona è definita di di attenzione : (soglia lesioni reversibili). PCA: Posto di Comando Avanzato PMA: Posto Medico Avanzato NATURA DEI RISCHI Il Piano di Emergenza Esterna è stato realizzato prendendo in considerazione a riferimento l'incidente di massima intensità a seguito di rilascio accidentale di sostanze chimiche, che corrisponde ad una perdita di ACRILONITRILE, materiale infiammabile e tossico. La probabilità di accadimento di tale massimo evento è estremamente bassa (pari a 1 su occ./anno). In relazione alle sostanze utilizzate nei cicli di lavorazione e/o immagazzinate nello stabilimento, sono state comunque prese in considerazione, numerose ipotesi di incidente. Tutte le ipotesi incidentali valutate mostrano un interessamento principale limitato all'area interna allo stabilimento. Pagina 3 di 7
4 In sintesi, è importante sottolineare che: la conseguenza dannosa più credibile che si può verificare all'esterno dello stabilimento, ipotizzabile in via cautelativa, è la dispersione in aria di vapori sotto forma di "nube"; l evento è condizionato dalla quantità fuoriuscita della sostanza coinvolta e dalle condizioni climatiche in atto. Si riporta, a seguire, la scheda relativa alla sostanza chimica che è coinvolta nell ipotesi di "incidente rilevante" che produce maggiori effetti. AZIENDA ATTIVITA DI PRODUZIONE SOSTANZA COINVOLTA ATTIVITA INDUSTRIALE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE Società Icap-Sira Chemicals and Polymers S.p.A. Via di Bellavalle,1/2 con ingresso da via del Cornocchio 1/O Barberino di Mugello (FI) Industria chimica che produce resine sintetiche (polimeri) in dispersione o soluzione acquosa ed in solvente organico destinati principalmente al mercato tessile, cartotecnico, cartario, degli adesivi e degli intonaci plastici. PRINCIPALI CARATTERISTICHE DI PERICOLOSITA ACRILONITRILE H225 H350 H301 H311 H331 H318 - H315 H335 H317 LEGENDA INCIDENTE IPOTIZZATO che produce i maggiori effetti Liq inf, cat 2 H225 - Liquido e vapori facilmente infiammabili Carc. 1B H350 - Può provocare il cancro Acut.Tox, cat 3 H301 - Tossico se ingerito Acut.Tox, cat 3 H311 - Tossico per contatto con la pelle Acut.Tox, cat 3 H331 - Tossico se inalato Eye Dam. 1 H318 - Provoca gravi lesioni oculari Skin. Irrit. 2 H315 - Provoca irritazione cutanea Stot Se 3 H335 - Può irritare le vie respiratorie Skin. Sens. 1 H317 - Può provocare una reazione allergica cutanea Acqu. Chron 2 H411 - Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata Repr. 2 H361f d - Sospettato di nuocere alla fertilità/ feto Una perdita di materiale infiammabile e tossico, durante la fase di rifornimento di acrilonitrile da una autobotte al serbatoio di stoccaggio della ditta. Informazioni sulle altre sostanze utilizzate nel ciclo di produzione dell azienda e considerate nella redazione del P.E.E., sono pubblicate sul sito web del Comune e possono altresì essere richieste presso l Ufficio Ambiente. AZIONI PREVISTE PER LA MITIGAZIONE E LA RIDUZIONE DEGLI EFFETTI E DELLE CONSEGUENZE DI UN INCIDENTE La Soc. ICAP-SIRA S.p.A. ha previsto una serie di accorgimenti per la mitigazione degli effetti incidentali derivanti dalla propria attività quali: - adozioni delle migliori tecnologie impiantistiche disponibili; - impianti di rilevazione di fughe di gas e di prodotti infiammabili collegati con gli impianti di allarme e di protezione dello stabilimento; Pagina 4 di 7
5 - adozione e attuazione di un Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS); - adozione di uno Piano di Emergenza Interno. Sotto il profilo della sicurezza e dell ambiente la ICAP-SIRA S.p.A. visti i rischi associati alla propria attività e all impiego e manipolazione di alcune sostanze chimiche oltre che al funzionamento di alcuni impianti e processi produttivi, deve adottare, attuare e mantenere un Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS), secondo quanto previsto dal D.Lgs. 105/15. L azienda è soggetta a periodici e sistematici controlli da parte degli Enti deputati (VV.F., ARPAT, AUSL, INAIL) Gli effetti sulla salute in caso di esposizione a sostanze tossiche rilasciate durante un incidente rilevante, variano a seconda delle caratteristiche delle sostanze, della loro concentrazione, della durata dell esposizione e della dose assorbita dall organismo. Gli effetti derivanti dalla dispersione in aria sotto forma di nube dei vapori sopra detti a seguito dell incidente, sono conseguenti al contatto con la sostanza, alla sua inalazione o ingestione, per questo è consigliato di tenersi in luoghi chiusi durante l emergenza. I disagi fisici, provocati nell immediato e che potrebbero essere avvertiti sono: irritazione cutanea, lacrimazione, difficoltà respiratorie. L intensità degli effetti è strettamente legata alla quantità di sostanza con la quale si viene in contatto. Gli effetti che si possono verificare sull ambiente sono prevalentemente riferiti agli organismi presenti in ambiente acquatico. FASI E RELATIVO CRONOPROGRAMMA DELLA PIANIFICAZIONE Nella pianificazione sono previsti tre livelli di allerta, che di seguito si definiscono in ordine crescente di gravità: Fase di attenzione Rappresenta il livello di allerta che si raggiunge quando l'evento incidentale, pur non essendo classificabile dal gestore, per il suo livello di gravità, come incidente rilevante e senza prevedibili evoluzioni peggiorative all'interno e/o all'esterno dello stabilimento, può o potrebbe comportare un impatto avvertibile dalla popolazione. Le fattispecie riconducibili a tale fase sono tutte quelle previste ed affrontate dal piano di emergenza interno. Fase di preallarme Rappresenta il livello di allerta che si raggiunge quando l'evento incidentale, in prima analisi, non viene classificato dal gestore come incidente rilevante, fermo restando il fatto che comunque la sua evoluzione potrebbe potenzialmente aggravarsi con effetti verso l'ambiente esterno dello stabilimento (l eventuale attivazione del PEE sarà in funzione della potenziale evoluzione dell evento). Fase di allarme Rappresenta il più alto livello di allerta raggiunto quando l'evento incidentale, già dalle sue prime fasi evolutive è classificato dal gestore come "incidente rilevante", oppure quando evolve in incidente rilevante. Vengono attivate tutte le procedure operative nei confronti dei soggetti interessati. Pagina 5 di 7
6 Stato di allarme Se l incidente è classificato rilevante, il prefetto dichiara lo stato di allarme ed attiva il P.E.E., nomina il Direttore tecnico dei soccorsi e istituisce il Centro Coordinamento Soccorsi. Si procede all allertamento della popolazione. Nel caso di rilascio di sostanze tossiche, il prefetto valuterà - sentito il Direttore tecnico dei soccorsi, il Direttore dei soccorsi sanitari, l ASL e l ARPAT - l opportunità di diramare l ordine di rifugio al chiuso in locali poco elevati per la popolazione, che dovrà sigillare porte e finestre con nastro adesivo e spegnere gli impianti di climatizzazione. AZIONI PREVISTE CONCERNENTI IL SITEMA DEGLI ALLARMI IN EMERGENZA E RELATIVE MISURE DI AUTO PROTEZIONE DA ADOTTARE Allo scopo di allertare, sia il personale dello stabilimento ICAP-SIRA, sia gli addetti delle attività produttive ubicate nelle aree arancione e gialla nonché i residenti, è previsto un sistema di segnalazione di emergenza, attraverso l'attivazione dei dispositivi di allarme dello stabilimento, azionati dall azienda e periodicamente provati. ALLARME: 15 suoni modulati, della durata complessiva di 2 minuti, emessi con intervalli di 8 secondi. Questo suono informa la popolazione che l incidente verificatosi all interno dello stabilimento sta coinvolgendo anche le zone esterne con presenza di persone, e che tutti i cittadini residenti nelle aree individuate come a zone di rischio dovranno adottare comportamenti e precauzioni per proteggersi, per prevenire e limitare soprattutto i danni alle vie respiratorie e agli occhi. CESSATO ALLARME: 8 suoni modulati, per una durata complessiva di 1 minuto, emessi con intervalli di 8 secondi. MESSAGGIO INFORMATIVO IN EMERGENZA MESSAGGIO TELEFONICO Durante l emergenza potrà pervenire alle utenze telefoniche nelle aree a rischio una telefonata per comunicare le informazioni utili al fine di agevolare la messa in atto dei comportamenti di autoprotezione. MESSAGGIO MEDIANTE MEGAFONO Durante l'emergenza le auto della polizia municipale munite di altoparlante diffonderanno le informazioni sui comportamenti di autoprotezione. Pagina 6 di 7
7 COMPORTAMENTI E MISURE DI AUTOPROTEZIONE COSA FARE chiudersi all interno degli edifici; chiudere porte e finestre che danno all'esterno chiudere porte e finestre sigillandole nel miglior modo possibile; abbassare le serrande; recarsi in un locale dotato di acqua e possibilmente sul lato opposto allo stabilimento; evitare assolutamente scantinati o seminterrati; spegnere i sistemi di riscaldamento, condizionamento, ventilazione COSA NON FARE non usare telefoni fissi o cellulari, se non per segnalare situazioni di emergenza e di necessità; tener conto delle esigenze straordinarie di mantenere libere le linee per i soccorritori non recarsi sul luogo dell'incidente non usare ascensori Interrompere l'erogazione del gas; spegnere ogni tipo di fiamma attendere che venga diramato il segnale di cessata emergenza, dopodiché provvedere ad aerare gli ambienti Se si è in automobile fermarsi, posteggiare in modo da non intralciare la circolazione dei mezzi di soccorso, spegnere il motore e cercare riparo nel locale al chiuso più vicino seguendo le istruzioni degli operatori addetti all emergenza, se presenti AUTORITA PUBBLICHE COINVOLTE CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE QUESTURA di FIRENZE COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI - FIRENZE COMANDO COMPAGNIA CARABINIERI COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO - FIRENZE COMPARTIMENTO DELLA POLIZIA STRADALE PER LA TOSCANA COMANDO STRUTTURA UNICA POLIZIA MUNICIPALE UNIONE MUGELLO SINDACO DEL COMUNE DI BARBERINO DI MUGELLO ARPAT - Dipartimento di FIRENZE SERVIZIO DI EMERGENZA SANITARIA FIRENZE e PRATO SOCIETÀ AUTOSTRADE PER L'ITALIA DIREZIONE IV TRONCO Pagina 7 di 7
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