SINDACATO NAZIONALE CACCIATORI

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1 Codice fiscale n SINDACATO NAZIONALE CACCIATORI Via S. Carlo, Acireale (CT) Tel e fax: info@sindacatonazionalecacciatori.it Oggi, 7 novembre 2013, l'a.n.ca. (Associazione Nazionale Cacciatori), i L.C.S. (Liberi Cacciatori Siciliani), oltre che Paolo Augliera e Stefano Privitera in proprio, hanno dato incarico al proprio legale di notificare a tutte le parti in causa il proprio ricorso in appello avverso la sent. n. 1474/13 del T.A.R. Palermo riguardante, tra l'altro, l'annosa questione dell'esercizio venatorio all'interno dei siti della Rete Natura 2000, dunque, l'annosa questione della caccia soprattutto nelle isole minori. È questo l'ultimo atto al quale possono affidarsi i cacciatori di Caltagirone dediti, un tempo, ad esercitare l'attività venatoria nel Bosco di Santo Pietro, è questo l'ultimo concreto contributo che possiamo offrire ai cacciatori di Marettimo, di Favignana, di Lampedusa, di Linosa, di Pantelleria, e delle Eolie in genere, è questo l'ultimo sforzo che dedichiamo ai cacciatori dei Peloritani e dei Sicani. Non è questa la sede per potere spiegare le ragioni delle nostre pretese, tuttavia la bontà delle allegazioni offerte ad un non imparziale Giudice di prime cure ci consentono di essere fiduciosi sull'esito dell'appello. Nelle more del giudizio, auspichiamo che la nuova Dirigenza della Federazione Siciliana della Caccia sappia ritrovare le proprie origini, invertire la propria rotta, contribuire ad una ri-fondazione dell'associazionismo siciliano e, soprattutto, nell'immediato, sappia contribuire insieme a noi ed a quanti di buona volontà ad ottenere dall'amministrazione le necessarie quanto ineludibili Pagina 1 di 8

2 modifiche di un Piano Faunistico Venatorio concepito e realizzato a misura del più cieco ambientalismo. Acireale, il 7 novembre 2013 Il Presidente Stefano Privitera R.G. n. 936/13 ECC.MO CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE SICILIANA IN SEDE GIURISDIZIONALE APPELLO dell'associazione Liberi Cacciatori Siciliani, con sede in Acireale (CT), Via San Carlo n. 19, C.F , in persona del legale rappresentante pro tempore Privitera Stefano, nato ad Acireale il ; del Sig. Paolo Augliera, nato a Messina il , C.F. GLR PLA 50D06 F158N; del Sig. Privitera Stefano, nato ad Acireale il e residente in S.P. per S. Maria Ammalati n. 101 C.F. PRV SFR 57B24 A028X, in proprio; dell'associazione Nazionale Cacciatori A.N.CA., in persona del legale rappresentante pro tempore sig. Vincenzo Salamone, con sede in Palermo P.zza Tommaso Natale C.F , tutti rappresentati e difesi per procura in calce al presente atto dall'avv. Venerando Gambino (C.F. GMBVRN52S23A028X), il quale dichiara di volere ricevere le comunicazioni al n. di tel./fax: 095/ ovvero all'indirizzo venerando.gambino@pec.ordineavvocaticatania.it, elett. dom. presso la segreteria del C.G.. appellanti; Pagina 2 di 8

3 CONTRO Legambiente Comitato Regionale Siciliano ONLUS, in persona del legale rappresentante pro tempore; Associazione Mediterranea per la Natura, in persona del legale rappresentante pro tempore; Lega Italiana Protezione Uccelli, in persona del legale rappresentante pro tempore; elett. dom.te presso l'avv. Nicola Giudice in Palermo, via M. D'Azeglio n. 27/C, appellate; E NEI CONFRONTI DI World Wide Fund for Nature (WWF Italia) O.N.L.U.S. in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato in Palermo, via Houel n. 5, presso lo studio dell'avv Giovanni Crosta; Lega Anti Vivisezione (LAV) O.N.L.U.S. in persona del legale rappresentante pro tempore, elett. dom. presso l'avv. Nicola Giudice in Palermo, via M. D'Azeglio n. 27/C; Ente Nazionale Protezione Animali (E.N.P.A.) in persona del legale rappresentante pro tempore, elett. dom. presso l'avv. Nicola Giudice in Palermo, via M. D'Azeglio n. 27/C; Lega per l'abolizione della Caccia (L.A.C.) in persona del legale rappresentante pro tempore, elett. dom. presso l'avv. Nicola Giudice in Palermo, via M. D'Azeglio n. 27/C; intervenienti; E NEI CONFRONTI DI - ARCI CACCIA COMITATO FEDERATIVO SICILIANO, in persona del legale rappresentante pro tempore, in Altofonte (PA), Via Vittorio Emanuele n. 72; Pagina 3 di 8

4 - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ex INFS), in persona del legale rappresentante pro tempore, in Ozzano Emilia (BO), Via Ca' Fornacetta 9; - Commissione Europea, in persona del Direttore pro tempore della Rappresentanza in Italia, in Roma, Via IV Novembre n. 149; - Assessorato Reg.le Risorse Agricole e Alimentari, in persona dell'assessore pro tempore, ex lege rappresentato e difeso dall'avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, via A. De Gasperi 81; - Dipartimento Regionale Ambiente dell'assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, in persona del Direttore generale, ex lege dom. presso l'avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, via A. De Gasperi 81; - Dipartimento Regionale Interventi Strutturali in agricoltura dell'assessorato Risorse Agricole e Alimentari della Regione Sicilia, in persona del Direttore generale, ex lege dom. presso l'avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, via A. De Gasperi 81; PER L'ANNULLAMENTO O, COMUNQUE, LA RIFORMA della sentenza del TAR Palermo n depositata il 09 luglio 2013 in seno al ricorso n. 1458/2012 R.R. proposto da Legambiente Comitato Regionale Siciliano Onlus, Associazione Mediterranea per la Natura - Mediterranean Association For Nature (M.A.N.), Lega Italiana Protezione Uccelli, in persona dei rispettivi rappresentanti legali pro tempore, contro Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari della Regione Siciliana + altri, con cui è stata dichiarata l'illegittimità del calendario venatorio 2012/13 adottato con D.A. n dell' 8 agosto 2012 e D.A. n del 10 agosto 2012 dell'assessore Reg.le alle Risorse Agricole e Alimentari della Regione Siciliana (e relativo allegato "A" facente parte integrante del medesimo decreto 2693/12) (all. 1) Pagina 4 di 8

5 P R E M E S S O - che attraverso i decreti n. 2693/2012 e n. 2721/2012 pubblicati sulla G.U.R.S. n. 36 del 24/08/2012 l'assessorato Reg.le per le Risorse Agricole e Alimentari emanava il calendario venatorio 2012/13; - che avverso tali decreti veniva proposto ricorso presso il TAR Palermo da Legambiente Comitato Regionale Siciliano Onlus, Associazione Mediterranea per la Natura - Mediterranean Association For Nature (M.A.N.), Lega Italiana Protezione Uccelli, in persona dei rispettivi rappresentanti legali pro tempore, contro l'assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari della Regione Siciliana + altri e in via incidentale veniva chiesta la sospensione dei decreti medesimi; - che nella relativa fase cautelare, intervenivano ad adiuvandum la Lav Lega Anti Vivisezione Onlus e Consorti e ad opponendum anche gli odierni appellanti; - che a seguito del ricorso di cui sopra il TAR Palermo, con ordinanza n. 583/2012, sospendeva l'esecuzione dei decreti soprammenzionati che regolavano l'attività venatoria per la stagione 2012/13; - che le Associazioni allora ricorrenti e oggi appellate, sostanzialmente, si dolevano di tre fatti: a) - che il Piano Faunistico Venatorio (P.F.V.) 2006/11 era scaduto e che in assenza del Piano l'attività venatoria non poteva esercitarsi; b) - che in assenza di Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) la caccia all'interno dei siti della Rete Natura 2000 doveva essere vietata; c) - che in assenza di P.F.V. non poteva essere autorizzata la c.d. preapertura della stagione venatoria 2012/13; - che nelle more del giudizio di primo grado è intervenuto il nuovo P.F.V. 2013/18 non impugnabile in questa sede; che sia nella fase cautelare che in quella di merito di detto giudizio si è accertato che l'assenza di un valido P.F.V. non determina né il divieto di pre-apertura della stagione venatoria, né, Pagina 5 di 8

6 tantomeno, il divieto generale di caccia, ma, secondo il TAR Palermo, l'applicazione del precedente C.V. 2011/12 già adottato in vigenza del P.F.V. 2006/11 (seppur non sottoposto a V.A.S.); - che a seguito del sopracitato intervento e accertamento l'interesse degli appellanti, con riferimento al solo ricorso principale, residua nella riforma della sentenza appellata limitatamente al punto b) di cui sopra, circa l'asserita necessità del Giudice di prime cure di porre il divieto ASSOLUTO di caccia nei siti della Rete Natura 2000 in assenza di Valutazione d'incidenza Ambientale (VINCA); - che l'interesse in capo alle parti impugnanti a coltivare l'appello sussiste seppur i provvedimenti impugnati (C.V. 2012/13) non spiegano più alcun effetto; che sul punto ampiamente si è dilungato il Giudice di prime cure avuto a mente l'interesse delle Associazioni ambientaliste al risarcimento di eventuali danni ed a che i successivi CC.VV. non fossero affetti dagli stessi vizi; che tale interesse, per motivi opposti, riguarda, ovviamente, anche le odierne appellanti; che in merito a ciò, oltre a quanto già esposto dal TAR Palermo in seno alla sentenza impugnata, in questa sede basta riportare quanto statuito dal TAR L'Aquila, sez. I, sent. 719/2013 secondo cui "In caso di impugnazione di un calendario venatorio relativo ad un periodo di tempo ormai trascorso, sussiste l'interesse alla decisione, in quanto, trattandosi di un provvedimento annuale che regola la caccia sul territorio, le norme agendi della sentenza possono ancora rivestire concrete utilità, ai fini della predisposizione dei prossimi calendari" (negli stessi termini stesso TAR, sent. 606/2013); che se i giudici di prime cure hanno riconosciuto l'interesse delle Associazioni ambientaliste ad avere una pronuncia di merito ai fini "conformativi", l'interesse, agli stessi effetti, sussiste in direzione opposta anche per gli odierni appellanti a che i prossimi CC.VV. siano conformi a quello erroneamente annullato con la sentenza oggi appellata; che per evitare la conformazione della P.A. all'erroneo Pagina 6 di 8

7 principio affermato dal TAR Palermo in forza del quale "l'assenza di VINCA comporta il divieto di caccia nei siti della Rete Natura 2000" è indispensabile che la sentenza adottata dallo stesso TAR Palermo sia riformata, agli stessi effetti conformativi, da codesto Consiglio; - che detto interesse a coltivare l'appello è già pregnante alla luce del C.V. 2013/14 partorito dal P.F.V. 2013/18 redatto secondo i principi (rectius: disposizioni) già dettati dal TAR Palermo e confermati con la sentenza oggi impugnata; - che ai sensi dell'art. 34, co. 3, c.p.a. l'interesse all'annullamento o alla riforma della sentenza impugnata sussiste in capo alle appellanti anche ai fini del risarcimento delle spese relative al primo grado di giudizio; Tanto premesso, la predetta sentenza del TAR Palermo è errata e va annullata o, comunque, riformata per i motivi di cui appresso. DIRITTO 1 - NULLITÀ DELLA DECISIONE - MANCATA VALUTAZIONE DI FATTI DECISIVI AI FINI DELLA DECISIONE E, COMUNQUE, CARENZA O INSUFFICIENTE MOTIVAZIONE ALMENO SUL PUNTO RELATIVO ALLA VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE DEL PIANO FAUNISTICO O DEL CALENDARIO VENATORIO. Per questi motivi, si conclude: Omissis PIACCIA ALL'ECCELLENTISSIMO CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE SICILIANA, IN SEDE GIURISDIZIONALE Pagina 7 di 8

8 - annullare o comunque riformare la sentenza del TAR Palermo n. 1474/13 perché erronea in fatto e in diritto; - per l'effetto, ritenere e dichiarare la piena legittimità del D.A. n. 2693/2012 e del D.A. n. 2721/ 2012 (e relativo allegato "A" facente parte integrante del medesimo decreto 2693/12 cui in narrativa). Vittoria di spese processuali del doppio grado del giudizio.. Ai fini del contributo unificato si dichiara che trattasi di impugnazione soggetta al contributo di 975,00. Si producono: 1) sentenza TAR Palermo n. 1474/2013 impugnata; 2) copia studio e valutazione d'incidenza relativo alle misure di prevenzione (di salvaguardia per il redattore dello studio); 3) copia del Decreto A.R.T.A. n. 442/12. Acireale, il Pagina 8 di 8