ha pronunciato la presente

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1 Pagina 1 di 6 N /2014 REG.PROV.COLL. N /2000 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda Bis) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale del 2000, proposto da: SAVE - Aeroporto di Venezia Marco Polo s.p.a., in persona del suo rappresentante legale, rappresentata e difesa dagli avv.ti Angelo Clarizia, Vittorio Domenichelli e Davide Cester, con domicilio eletto presso Angelo Clarizia in Roma, via Principessa Clotilde, 2; contro Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell'ambiente, Ministero dei Trasporti e della Navigazione, in persona dei Ministri pro tempore, rappresentati e difesi dall'avvocatura Generale dello Stato, domiciliati in Roma, via dei Portoghesi, 12; nei confronti di Alitalia Linee Aeree Italiane s.p.a., in persona del suo rappresentante legale, rappresentata e difesa dagli avv.ti Enzo

2 Pagina 2 di 6 Fogliani e Alfredo Antonini, con domicilio eletto presso Enzo Fogliani in Roma, via Prisciano, 42; per l'annullamento del D.P.R n. 476, avente per oggetto regolamento recante modificazioni al decreto del Presidente della Repubblica n. 496, concernente il divieto di voli notturni ; Visti il ricorso e i relativi allegati; Visti gli atti di costituzione in giudizio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dell'ambiente, del Ministero dei Trasporti e della Navigazione e di Alitalia Linee Aeree Italiane s.p.a.; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 19 giugno 2014 il dott. Antonio Vinciguerra e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO e DIRITTO La SAVE Aeroporto di Venezia Marco Polo s.p.a. aveva presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto avverso il D.P.R n. 476, avente per oggetto regolamento recante modificazioni al decreto del Presidente della Repubblica n. 496, concernente il divieto di voli notturni. Il ricorso è stato attribuito alla competenza del T.A.R. Lazio, e ivi

3 Pagina 3 di 6 riassunto, a seguito di regolamento di competenza definito dal Consiglio di Stato (Cons.St., VI, n. 6011/2000). Si sono costituite in giudizio le Autorità ministeriali che hanno adottato il regolamento contestato e la società Alitalia, cui è stato notificato l atto introduttivo. Quest ultima ha presentato memoria con argomentazioni favorevoli all accoglimento del ricorso. La causa è passata in decisione all udienza del 5 giugno Detto ricorso segue ad altro definito dal T.A.R. del Veneto (sentenza n. 535) e in secondo grado dal Consiglio di Stato (decisione n. 281/2005), proposto dalla SAVE avverso l art. 5 del D.P.R n. 496, norma che sanciva il divieto dei movimenti aerei negli aeroporti civili dalle ore 23,00 alle ore 6,00. Il provvedimento in questa sede impugnato conferma il divieto di voli notturni nella stessa fascia oraria, sia pur con la previsione di parziali deroghe. La società ricorrente prospetta censure di violazione di legge ed eccesso di potere, violazione del principio del giusto procedimento e difetto di istruttoria. Alla stregua dei motivi dedotti il Tribunale ritiene fondato il ricorso. Va condivisa l impostazione dei Giudici di primo e secondo grado nelle pronunce sul precedente ricorso di SAVE avverso il divieto di voli notturni contenuto nel D.P.R. n. 496/1997, allorché è stata sottolineata l esigenza di circoscrivere e differenziare la previsione del divieto, in considerazione delle singole situazioni di effettivo

4 Pagina 4 di 6 inquinamento acustico e di effettivo danno o pericolo per la salute e per l interesse ambientale protetto, da accertare in concreto mediante apposito procedimento amministrativo, non essendo conforme a leggi primarie e al principio costituzionale di libera circolazione di persone e merci l imposizione di un divieto indiscriminato di volo notturno esteso a realtà territoriali e ambientali disomogenee. Anche in fattispecie è stata operata la scelta di imporre il divieto di volo in via preventiva, senza il preliminare accertamento di situazioni di inquinamento acustico negli aeroporti interessati, giacché la commissione commessa a definire le procedure antirumore nelle attività aeroportuali, istituita con il D.M del Ministro dell Ambiente di concerto con il Ministro dei Trasporti e della Navigazione, ha predisposto le bozze del decreto oggetto della presente impugnativa, ma senza farle precedere dall accertamento in concreto delle effettive emergenze che possano giustificare la soluzione inibitoria adottata in via generale (la stessa memoria della difesa erariale ammette che i lavori della commissione non sono stati verbalizzati; talché non è possibile stabilire se e in che misura in fase istruttoria sono stati registrati gradi di inquinamento acustico negli aeroporti soggetti al divieto di voli notturni). Emergono, pertanto, vizi di elusione legislativa e del principio costituzionale di libera circolazione, nonché difetto di istruttoria. Il regolamento contestato appare altresì in contrasto con la direttiva 2002/30/CE e con il D.Lgs n. 13 di attuazione della

5 Pagina 5 di 6 medesima. Quest ultimo espressamente subordina (art. 4, comma 5) le restrizioni operative del traffico aereo al caso in cui le valutazioni effettuate abbiano dimostrato che l attuazione di ogni altra misura di contenimento acustico prevista dalla normativa vigente non consenta di raggiungere gli obiettivi stabiliti. L art. 6 prevede, poi, la costituzione di un comitato tecnico-consultivo al fine di emanare linee di indirizzo per l adozione delle restrizioni operative, nonché, tenendo conto delle proposte delle commissioni aeroportuali competenti, per individuare e proporre all E.N.A.C. le ipotesi di eventuali restrizioni operative ritenute idoneee ad evitare il ripetersi del superamento dei limiti acustici. Sussistono giusti motivi per compensare, tra le parti, le spese del giudizio. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda Bis) accoglie il ricorso in epigrafe e, per l effetto, annulla il provvedimento impugnato. Compensa le spese. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 19 giugno 2014 con l'intervento dei magistrati: Antonino Savo Amodio, Presidente Antonio Vinciguerra, Consigliere, Estensore

6 Pagina 6 di 6 Antonella Mangia, Consigliere L'ESTENSORE IL PRESIDENTE DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 01/10/2014 IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)