L identificazione dinamica. Fig. IV.7 Test a13: Parte immaginaria FRF accelerometro a15. Fig. IV.8 Test a13: Parte immaginaria FRF accelerometro a11

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "L identificazione dinamica. Fig. IV.7 Test a13: Parte immaginaria FRF accelerometro a15. Fig. IV.8 Test a13: Parte immaginaria FRF accelerometro a11"

Transcript

1 Fig. IV.7 Test a13: Parte immaginaria FRF accelerometro a15 Fig. IV.8 Test a13: Parte immaginaria FRF accelerometro a11 Confrontando le forme modali ricavate con quelle del modello numerico è possibile verificare come la successione dei modi forniti dal modelle è coerente, per i punti di indagine, con quella ottenuta sperimentalmente. Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 101

2 Fig. IV.9 Confronto I modo nel piano, modello numerico e test preliminare Fig. IV.10 Confronto II modo nel piano, modello numerico e test preliminare Fig. IV.11 Confronto III modo nel piano, modello numerico e test preliminare Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 102

3 Analisi fuori dal piano Per i test preliminari fuori piano si è scelto come caratteristica la prova a10 eseguita colpendo il piedritto di sinistra ad un altezza di Si ricorda che in questi test si hanno solo 2 accelerometri fuori piano, di cui si riportano le funzioni di trasferimento. Fig. IV.12 Test a10: FRF accelerometro a09 Fig. IV.13 Test a10: FRF accelerometro a19 Considerando i primi 4 picchi di risonanza delle FRF, si riportano le frequenze proprie di vibrazione associate ai primi quattro modi della struttura fuori piano. I frequenza II frequenza III frequenza IV frequenza Fase preliminare 2.92 Hz 7.74 Hz Hz Hz Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 103

4 Anche per questo test sono state controllate le parti immaginarie delle FRF e ricostruite le forme modali. Fig. IV.14 Test a10: Parte immaginaria FRF accelerometro a09 Fig. IV.15 Test a10: Parte immaginaria FRF accelerometro a19 La successione delle forme modali fornite dal modello FEM è coerente con quella sperimentale considerando i punti di indagine. Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 104

5 Fig. IV.16 Confronto I modo fuori piano, modello numerico e test preliminare Fig. IV.17 Confronto II modo fuori piano, modello numerico e test preliminare Fig. IV.18 Confronto III modo fuori piano, modello numerico e test preliminare Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 105

6 Fig. IV.19 Confronto IV modo fuori piano, modello numerico e test preliminare Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 106

7 Analisi con rumore ambientale L esecuzione di una prova con rumore ambientale tra i test preliminari ha fondamentalmente lo scopo di fornire una prima idea delle informazioni ricavabili con questo tipo di eccitazione. I tre segnali registrati hanno una durata nel tempo di poco più di 300 secondi che, considerando il campionamento a 200 Hz, corrispondono a circa punti. L analisi viene eseguita tagliando la registrazione ad una lunghezza di esattamente punti e applicando una finestra di Hanning (vedi Allegato A sul trattamento dei segnali). Fig. IV.20 Segnale accelerazione (da 0 a 300 s) Fig. IV.21 Segnale accelerazione con finestra (da 0 a 300 s) I tre segnali così trattati sono stati elaborati per ottenere una PSD media il cui risultato è qui riportato. Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 107

8 Fig. IV.22 Test a20: PSD accelerometro a11 (nel piano) Fig. IV.23 Test a20: PSD accelerometro a09 (fuori piano) Si può osservare come i risultati delle prove ambientali portino a dei risultati nettamente meno chiari rispetto a quelli ottenuti dalle prove con martello. Tale differenza è fondamentalmente dovuta alla maggior influenza del rumore strumentale sui segnali. Alla luce di questi risultati si è quindi scelto di concentrare la sperimentazione principalmente sulle prove con martello strumentato. Ciò nonostante le prove con rumore ambientale sono state eseguite nelle varie fasi strutturali per poterne verificare, confrontandole con le prove con martello, l attendibilità in termini di riconoscimento dello stato strutturale. Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 108

9 I test con martello nel piano I segnali relativi ai test con martello nel piano sono stati elaborati in maniera diversa da quelli dei test preliminari. Questa scelta è dovuta all esigenza di ottenere delle FRF non troppo affette dal rumore strumentale, senza però applicare delle finestre esponenziali molto invasive che modificassero troppo il segnale iniziale. Procedendo per tentativi si è arrivati ad una soluzione con segnale lungo 4000 punti (20 secondi) partendo sempre a 10 punti prima del picco della martellata. In questo modo si ottiene una risoluzione in frequenza di 0.05 Hz ritenuta sufficiente anche tenuto conto della variabilità dei risultati. A questa storia temporale si è applicata una finestra esponenziale con costante di decadimento 800. Le frequenze proprie Come descritto nei capitoli II e III la struttura è stata monitorata con 14 accelerometri Lucas Schaevitz ad asse di misura orizzontale e un accelerometro Crossbow (a07) verticale sulla facciata est; sulla facciata ovest è stato inoltre posizionato un accelerometro Kinemetrics (57) dotato di un maggior grado di precisione. Si presentano i risultati degli accelerometri Lucas e dell accelerometro Kinemetrics per un confronto fra le qualità dei risultati ottenibili con strumentazioni differenti; l accelerometro a07 (unico sensore con asse di misura verticale) viene utilizzato fondamentalmente per il riconoscimento della seconda forma modale nel piano che, come osservato nel modello numerico, presenta un oscillazione verticale in corrispondenza della chiave dell arco. Inoltre in alcune delle fasi si sono verificati dei picchi di risonanza molto vicini; essi sono attribuibili ad un modo nel piano e ad un altro fuori dal piano. Questa distinzione è stata possibile confrontando i valori di picco delle FRF degli accelerometri misuranti nel piano con la FRF dell accelerometro a52 che ha asse di misura fuori dal piano. Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 109

10 Fase 0 Come prova rappresentativa della fase a struttura integra si è scelta la a133, nella quale si è colpito il piedritto di sinistra. Considerando l insieme delle 5 martellate di intensità media si ottengono le seguenti FRF degli accelerometri: Fig. IV.24 Test a133: FRF accelerometri da a09 ad a31 Fig. IV.25 Test a133: FRF accelerometri da a32 ad a51 Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 110

11 In particolari sui picchi di risonanza le funzioni hanno l andamento riportato nelle figure seguenti. Fig. IV.26 Test a133: FRF I picco Fig. IV.27 Test a133: FRF II picco Fig. IV.28 Test a133: FRF III picco Nella pagina seguente sono riportate le FRF degli altri accelerometri montati sulla struttura. Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 111

12 Fig. IV.29 Test a133: FRF accelerometro a57 (Kinemetrics) Fig. IV.30 Test a133: FRF accelerometro a07 (Crossbow) Fig. IV.31 Test a133: FRF accelerometro a52 (Lucas fuori piano) Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 112

13 L osservazione dei picchi delle funzioni di trasferimento permette l immediato riconoscimento delle frequenze di risonanza. Per quel che riguarda la prima frequenza i Lucas e il Kinemetrics forniscono lo stesso valore di 8.65 Hz. Nell intorno della seconda frequenza per tutti gli accelerometri nel piano il picco di risonanza è sdoppiato in due frequenze: Hz e Hz. Già nel modello numerico si aveva una previsione della vicinanza in frequenza del secondo modo nel piano (VI modo globale) e due modi fuori dal piano (il V e il VII modo globale). Si deve quindi riconoscere quali tra i due picchi che si sono presentati sia quello nel piano. Osservando le FRF nell intorno delle frequenze da distinguere si può notare come l accelerometro a52 (misurante fuori dal piano) abbia un picco a Hz; pertanto a questa frequenza si può collocare il modo fuori piano richiamato dalla vibrazione del II modo nel piano. La frequenza di risonanza viene quindi riconosciuta per la prova a133 a Hz. Un ulteriore conferma viene dalla funzione di trasferimento dell accelerometro a07, avente asse di misura nel piano con direzione verticale, che presenta un unico picco proprio a Hz. Meno identificabile è la terza frequenza per un accentuata differenza tra i valori di picco ottenuti nei vari sensori, come evidenziato nella Fig. IV.28. Anche all interno di una singola prova non si può definire un valore unico per la terza frequenza; si indica quindi un intervallo di variazione da Hz a Hz Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 113

14 Per la completa validazione dei picchi di risonanza si è calcolata la coerenza fra il segnale di ingresso (martello) e quelli di uscita (accelerometri). I valori della funzione di coerenza in corrispondenza delle frequenze proprie sono sempre molto vicini all unità per i segnali nel piano; per quello fuori dal piano, in corrispondenza della frequenza di Hz, ha un valore di circa Fig. IV.32 Test a133: COERENZA accelerometri da a09 ad a31 Fig. IV.33 Test a133: COERENZA accelerometri da a32 ad a51 Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 114

15 Fig. IV.34 Test a133: COERENZA accelerometro a57 (Kinemetrics) Fig. IV.35 Test a133: COERENZA accelerometro a07 (Crossbow) Fig. IV.36 Test a133: COERENZA accelerometro a52 (Lucas fuori piano) Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 115

16 L identificazione delle frequenze di risonanza è stata effettuata anche calcolando lo spettro di potenza delle accelerazioni (Vedi appendice A). I valori dei picchi che si ricavano sono gli stessi della FRF. L utilità di questa operazione non risiede tanto nel confronto fra i valori, ma nella possibilità di ottenere risultati, in termini di frequenza, anche senza considerare (o acquisire) la registrazione nel tempo della forzante di ingresso. Questo trova applicazione nel caso in cui non si disponga di un martello strumentato o di un sistema di acquisizione in grado di alimentarlo. Fig. IV.37 Test a133: PSD accelerometri da a09 ad a31 Fig. IV.38 Test a133: PSD accelerometri da a32 ad a51 Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 116

17 Fig. IV.39 Test a133: PSD accelerometro a 57 (Kinemetrics) Fig. IV.40 Test a133: PSD accelerometro a07 (Crossbow) Fig. IV.41 Test a133: PSD accelerometro a52 (Lucas fuori piano) Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 117

18 Fase 1 La prova a207 è quella che si presenterà di seguito per spiegare il comportamento dinamico dell arco in seguito all abbassamento del piedritto di sinistra di 5 mm. L insieme delle 5 martellate di intensità media si ottengono le seguenti FRF: Fig. IV.42 Test a207: FRF accelerometri da a09 ad a31 Fig. IV.43 Test a207: FRF accelerometri da a32 ad a51 Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 118

19 In particolari sui picchi di risonanza le funzioni hanno l andamento riportato nelle figure seguenti. Fig. IV.44 Test a207: FRF I picco Fig. IV.45 Test a207: FRF II picco Fig. IV.46 Test a207: FRF III picco Le FRF degli altri accelerometri sono riportate nella pagina seguente. Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 119

20 Fig. IV.47 Test a207: FRF accelerometro a57 (Kinemetrics) Fig. IV.48 Test a207: FRF accelerometro a07 (Crossbow) Fig. IV.49 Test a207: FRF accelerometro a52 (Lucas fuori piano) Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 120

21 Considerando le FRF degli accelerometri Lucas e Kinemetrics la frequenza per i primi due picchi è rispettivamente 7.65 Hz e Hz; il secondo valore è ulteriormente confermato se si considera i risultati forniti dall accelerometro Crossbow. In queste prove la FRF relativa all accelerometro misurante fuori dal piano (acc. a52) rileva nell intervallo da 19 Hz a 24 Hz due picchi. Il secondo è dovuto al quarto modo fuori dal piano (come confermato dai risultati degli specifici test esposti in seguito), mentre il primo ha la stessa frequenza del secondo modo nel piano ed è probabilmente dovuto alla sensibilità trasversale dello strumento. Per quel che riguarda il terzo picco si ripete lo stesso problema di riconoscimento della frequenza di risonanza riscontrato nella fase 0. L intervallo di frequenze rilevate va da Hz a Hz. Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 121

22 La coerenza fra i segnali del martello e degli accelerometri ha valori prossimi all unita per le frequenze proprie identificate. Fig. IV.50 Test a207: COERENZA accelerometri da a09 ad a31 Fig. IV.51 Test a207: COERENZA accelerometri da a32 ad a51 Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 122

23 Fig. IV.52 Test a207: COERENZA accelerometro a57 (Kinemetrics) Fig. IV.53 Test a207: COERENZA accelerometro a07 (Crossbow) Fig. IV.54 Test a207: COERENZA accelerometro a52 (Lucas fuori piano) Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 123

24 Fase 2 Risollevando il piedritto alla quota originale ed elaborando i risultati del test a314 si sono ottenuti i dati rappresentativi della fase 2. Calcolando sempre la FRF delle 5 martellate di intensità media si ottengono: Fig. IV.55 Test a314: FRF accelerometri da a09 ad a31 Fig. IV.56 Test a314: FRF accelerometri da a32 ad a51 Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 124

25 In particolari sui picchi di risonanza le funzioni hanno l andamento riportato nelle figure seguenti. Fig. IV.57 Test a314: FRF I picco Fig. IV.58 Test a314: FRF II picco Fig. IV.59 Test a314: FRF III picco Le FRF degli altri accelerometri sono le seguenti: Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 125

26 Fig. IV.60 Test a314: FRF accelerometro a57 (Kinemetrics) Fig. IV.61 Test a314: FRF accelerometro a07 (Crossbow) Fig. IV.62 Test a314: FRF accelerometro a52 (Lucas fuori piano) Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 126

27 I primi due picchi di risonanza si trovano in corrispondenza della frequenze di 7.90 Hz e Hz (la seconda è rilevata anche dall accelerometro a07). Anche in questa fase per la terza frequenza l intervallo nel quale si sono distribuiti i picchi degli accelerometri nel piano va da Hz a Hz. I valori della coerenza fra martello e accelerometri, anche in questo caso, ha valore prossimo all unità per le frequenze proprie dell arco. Fig. IV.63 Test a314: COERENZA accelerometri da a09 ad a31 Fig. IV.64 Test a314: COERENZA accelerometri da a32 ad a51 Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 127

28 Fig. IV.65 Test a314: COERENZA accelerometro a57 (Kinemetrics) Fig. IV.66 Test a314: COERENZA accelerometro a07 (Crossbow) Fig. IV.67 Test a314: COERENZA accelerometro a52 (Lucas fuori piano) Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 128

29 Fase 3 Il test 401 viene di seguito analizzato e i suoi risultati sono rappresentativi della fase 3 (cedimento imposto del piedritto di sinistra pari a 10 mm). Le funzioni di trasferimento delle martellate di intensità media portano ai seguenti risultati: Fig. IV.68 Test a401: FRF accelerometri da a09 ad a31 Fig. IV.69 Test a401: FRF accelerometri da a32 ad a51 Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 129

30 In particolari sui picchi di risonanza le funzioni hanno l andamento riportato nelle figure seguenti. Fig. IV.70 Test a401: FRF I picco Fig. IV.71 Test a401: FRF II picco Fig. IV.72 Test a401: FRF III picco Le FRF degli altri accelerometri sono riportate nella pagina seguente. Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 130

31 Fig. IV.73 Test a401: FRF accelerometro a57 (Kinemetrics) Fig. IV.74 Test a401: FRF accelerometro a07 (Crossbow) Fig. IV.75 Test a401: FRF accelerometro a52 (Lucas fuori piano) Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 131

32 Il primo picco si trova a 6.95 Hz e il secondo Hz. Come per le fasi precedenti per quel che riguarda la frequenza del terzo picco di risonanza non si riesce a fornire un unico valore, ma solo un intervallo di variazione: Hz e Hz. Anche in questa fase le coerenze in prossimità dei picchi di risonanza hanno un valore elevato, prossimo all unità. Fig. IV.76 Test a401: COERENZA accelerometri da a09 ad a31 Fig. IV.77 Test a401. COERENZA accelerometri da a32 ad a51 Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 132

33 Fig. IV.78 Test a401: COERENZA accelerometro a57 (Kinemetrics) Fig. IV.79 Test a401: COERENZA accelerometro a07 (Crossbow) Fig. IV.80 Test a401: COERENZA accelerometro a52 (Lucas fuori piano) Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 133

34 Confronto fra le fasi I risultati in frequenza ottenuti nelle varie fasi si possono riassumere nella seguente tabella. I frequenza II frequenza III frequenza Fase Hz Hz Hz Fase Hz Hz Hz Fase Hz Hz Hz Fase Hz Hz Hz Una volta analizzate singolarmente le fasi strutturali si può procedere al confronto delle frequenze di risonanza proprie di ogni stato, al fine di valutare come i cambiamenti introdotti nella struttura abbiano influito sulle caratteristiche dinamiche. Questa operazione è uno dei metodi riconosciuti per l identificazione dei danni strutturali e si basa sulle sole variazioni delle frequenze proprie, attribuite in maniera univoca alla presenza del danneggiamento. In particolare nel nostro lavoro si sono voluti anche valutare i risultati ottenibili con questo metodo in conseguenza ad una diminuzione dell entità del danno (fase 2). Per un più rapido confronto si possono sovrapporre le funzioni di risposta in frequenza delle diverse fasi. Fig. IV.81 Confronto frequenze proprie nel piano corrispondenti a diverse fasi strutturali: FRF Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 134

35 Data l omogeneità dei risultati sulla frequenza dei primi due picchi di risonanza nei singoli punti di indagine risulta più comprensibile riportare i risultati relativi ad un solo sensore preso come riferimento (accelerometro a57 Kinemetrics). Un discorso a parte merita la terza frequenza propria. Come detto questa presenta un valore variabile fra i diversi punti di indagine anche nell ambito di uno stesso test; quindi la si può riconoscere solo un intervallo di appartenenza e non un valore vero proprio. Pertanto nel grafico seguente i valori relativi al terzo picco sono da intendersi come risultato del singolo accelerometro considerato. Ulteriori considerazioni possono essere fatte analizzando gli effetti del danneggiamento sulla singola frequenza di risonanza. Per la prima frequenza nel piano si può notare come da una frequenza iniziale di 8.65 Hz si sia passati dopo il primo abbassamento ad una frequenza di 7.65 Hz con una variazione di circa 11% del valore iniziale. Riportando la struttura in condizioni iniziali si assiste ad un incremento del valore del picco fino a 7.90 Hz (variazione di circa 9% del valore iniziale). Come si può notare l esistenza dello stato fessurativo, conseguente alla fase1, influenza le caratteristiche dinamiche nonostante sia stato ridotto dal ripristino della quota iniziale. In conseguenza dell ultima fase (abbassamento di 10 mm) la frequenza ridiscende ad un valore di 6.95 Hz corrispondente ad una variazione di circa 20 % del valore allo stato integro. E significativo notare come la frequenza della fase 3 sia inferiore anche a quella della fase 1 evidenziando come la dinamica strutturale riesca a manifestare l incremento del danno. Fig. IV.82 Andamento I frequenza nel piano alle diverse fasi strutturali Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 135

36 La seconda frequenza presenta un andamento analogo alla prima al variare delle fasi. E da osservare come le variazioni fra le frequenze rilevate nei diversi stati strutturali siano in percentuale più accentuate. Infatti nella fase 1 si ha una variazione pari a 28%, nella fase 2 del 15% e nella fase 3 del 38% tutte rispetto al valore della frequenza della struttura integra. Tale andamento potrebbe essere causato dallo stato fessurativo indotto dal cedimento. Per la sua particolare posizione il danno potrebbe influenzare maggiormente il secondo modo di vibrazione. Fig. IV.83 Andamento II frequenza nel piano alle diverse fasi strutturali Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 136

37 Per la terza frequenza nonostante i problemi riscontrati nell identificazione presenta comunque un andamento degli intervalli di frequenza relativi qualitativamente simile a quello delle prime due risonanze. Fig. IV.84 Andamento III frequenza nel piano alle diverse fasi strutturali E da notare che gli stessi risultati si possono ottenere anche dal confronto delle PSD delle accelerazioni degli accelerometri. Ad esempio per l accelerometro a57 Fig. IV.85 Confronto frequenze proprie nel piano corrispondenti a diverse fasi strutturali: PSD Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 137

38 Le forme modali Una volta calcolate le FRF tra ogni accelerometro e la martellata si possono ricostruire le forme modali associate alle frequenze proprie attribuendo ad ogni punto uno spostamento proporzionale all ampiezza della parte immaginaria della funzione di trasferimento in corrispondenza del picco di risonanza. La direzione dello spostamento è quella dell asse di misura del sensore ed il verso è dato dal segno della parte immaginaria. Fig. IV.86 Test a133: Parte immaginaria FRF accelerometri da a09 a a51 Le forme modali nel piano sono state ricavate per ognuna delle fasi per poterle confrontare nell ottica di una possibile individuazione del danno. La determinazione delle deformate modali nel piano è stata eseguita considerando i 14 accelerometri Lucas. L accelerometro a07 (Crossbow), con asse di misura verticale, è stato utilizzato per poter apprezzare lo spostamento verticale. La rappresentazione grafica della deformata non tiene conto di quest ultima informazione perché limitata ad un solo punto. E quindi da intendersi come rappresentativa dei soli spostamenti orizzontali. Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 138

39 Si analizza le parti immaginarie delle FRF ad arco integro in corrispondenza della prima frequenza. Fig. IV.87 Test a133: I picco parte immaginaria FRF accelerometri da a09 a a31 Fig. IV.88 Test a133: I picco parte immaginaria FRF accelerometri da a32 a a51 Si può notare come per tutti i punti di indagine il segno della parte immaginaria sia lo stesso e l ampiezza cresca all aumentare della quota di posizionamento del sensore. Lo spostamento modale verticale rilevato dall accelerometro a07 è circa nullo. La forma modale che si ricava si riporta nella seguente figura. Fig. IV.89 I modo nel piano Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 139

40 Dall osservazione del secondo picco delle FRF si nota come in corrispondenza degli accelerometri a28 a31 a32 e a33 si abbia uno spostamento modale orizzontale praticamente nullo. Le parti immaginarie delle FRF degli altri accelerometri si riportano di seguito. Fig. IV.90 Test a133: II picco parte immaginaria FRF accelerometri da a09 a a31 Fig. IV.91 Test a133: II picco parte immaginaria FRF accelerometri da a32 a a51 I sensori della parte sinistra dell arco presentano segno discorde rispetto a quelli a destra. L abbassamento verticale rilevato in chiave ha valore confrontabile con lo spostamento massimo orizzontale. La seconda forma modale è riportata nella figura seguente. Fig. IV.92 I modo nel piano Damonte Giovanni, Riotto Giuseppe 140

L identificazione dinamica

L identificazione dinamica La forma modale associata alla terza frequenza di risonanza nel piano può essere qualitativamente ricostruita, ma a causa delle difficoltà a riconoscere una vera propria unica frequenza di vibrazione non

Dettagli

Modello numerico a supporto dell attivita sperimentale

Modello numerico a supporto dell attivita sperimentale EMMEDUE Advanced B u i l d i n g S y s t e m Modello numerico a supporto dell attivita sperimentale SISTEMA COSTRUTTIVO EMMEDUE RITAM ISRIM-UNIVERSITÁ DI PERUGIA CSM RITAM ISRIM UNIVERSITA DI PERUGIA CSM

Dettagli

Analisi dei segnali 2.5. Densità Spettrale Incrociata

Analisi dei segnali 2.5. Densità Spettrale Incrociata situazione per i segnali 5, 8 che evidenziano il picco a. Hz, come d altronde doveva verificarsi rappresentando un modo locale di quella porzione di struttura. 6 x Test 5: densità spettrale incrociata

Dettagli

Figura 1: Catena di misura (sistema di acquisizione, scatola di interconnessione, alimentatore)

Figura 1: Catena di misura (sistema di acquisizione, scatola di interconnessione, alimentatore) Figura 1: Catena di misura (sistema di acquisizione, scatola di interconnessione, alimentatore) L apparato di misura sperimentale consiste in alcuni sensori accelerometrici bidirezionali (fino a 8 se si

Dettagli

RELAZIO E FI ALE PER IL PROGRAMMA SHORT TERM MOBILITY

RELAZIO E FI ALE PER IL PROGRAMMA SHORT TERM MOBILITY RELAZIO E FI ALE PER IL PROGRAMMA SHORT TERM MOBILITY Proponente e fruitore: Giovanni Caruso In questa relazione si presenta il lavoro svolto presso l LCPC di Parigi nell ambito del programma Short Term

Dettagli

Caratterizzazione Dinamica dell edificio di Via dei Tigli , Pianola (AQ)

Caratterizzazione Dinamica dell edificio di Via dei Tigli , Pianola (AQ) ANALISI DINAMICA SPERIMENTALE DI EDIFICI DANNEGGIATI DAL SISMA DEL 6 APRILE 2009 Caratterizzazione Dinamica dell edificio di Via dei Tigli 6-8-10, Pianola (AQ) Giacomo Buffarini Attività in campo sismico:

Dettagli

Calibrazione di modelli FE per lo studio delle vibrazioni ferroviarie mediante misure sperimentali

Calibrazione di modelli FE per lo studio delle vibrazioni ferroviarie mediante misure sperimentali IV CONVEGNO NAZIONALE SOLUZIONI E STRATEGIE PER LO SVILUPPO DEL TRASPORTO FERROVIARIO Calibrazione di modelli FE per lo studio delle vibrazioni ferroviarie mediante misure sperimentali G. Cantisani 1,

Dettagli

Risultati delle prove SDMT con misure di Vp eseguite a Cesano

Risultati delle prove SDMT con misure di Vp eseguite a Cesano Risultati delle prove SDMT con misure di Vp eseguite a Cesano 1 24 Febbraio 2009 Nel sito di prova (Via Ponte degli Incastri 102, Cesano (RM)), sono state registrate onde P, generate colpendo dall alto

Dettagli

La strumentazione e i test relativi. Fig. II.16 Tipici Autospettri della forza di impatto. Fig. II.17 Martello strumentato PCB086C50

La strumentazione e i test relativi. Fig. II.16 Tipici Autospettri della forza di impatto. Fig. II.17 Martello strumentato PCB086C50 La strumentazione e i test relativi La struttura usata è una piastra rigida. Fig. II.16 Tipici Autospettri della forza di impatto Durante i test con impatto, per le indagini sull Arco Trionfale, è stato

Dettagli

PROVA DI CARICO STATICA E CARATTERIZZAZIONE DINAMICA CAVALCAVIA DEL CASELLO AUTOSTRADALE DI PEGOGNAGA (MN)

PROVA DI CARICO STATICA E CARATTERIZZAZIONE DINAMICA CAVALCAVIA DEL CASELLO AUTOSTRADALE DI PEGOGNAGA (MN) PROVA DI CARICO STATICA E CARATTERIZZAZIONE DINAMICA CAVALCAVIA DEL CASELLO AUTOSTRADALE DI PEGOGNAGA (MN) PROVE N 3597-3598/VR 26 ottobre 2009 Committente: A22 - Autostrada del Brennero S.p.A. Collaudatore:

Dettagli

INDAGINE DINAMICA COPERTURA STRALLATA PISTE AUTOSTRADALI NUOVO CASELLO DI RONCHIS LATISANA (UD)

INDAGINE DINAMICA COPERTURA STRALLATA PISTE AUTOSTRADALI NUOVO CASELLO DI RONCHIS LATISANA (UD) INDAGINE DINAMICA COPERTURA STRALLATA PISTE AUTOSTRADALI NUOVO CASELLO DI RONCHIS LATISANA (UD) PROVA N.213/TV : 19-2 marzo 29 Committente: Relatori: XXXXXXXXXXXxx ing. Thomas Pavan ing. Maurizio Bruson

Dettagli

Report Monitoraggio Traffico

Report Monitoraggio Traffico 212 Campagna di Monitoraggio presso il Comune di Quinzano D Oglio nel periodo da 2/11/212 al 22/11/212 Redatta Giovanni Santoro Verificata e Approvata Prof. Ing. Maurizio Tira Sommario Premessa... 3 Obiettivo

Dettagli

Onde acustiche in un tubo di Kundt

Onde acustiche in un tubo di Kundt 1 Onde acustiche in un tubo di Kundt [Caravita Ruggero, 727965, ruggero.caravita@rcm.inet.it] Onde acustiche in un tubo di Kundt Relazione sperimentale Scopo dell esperienza è la misura della velocità

Dettagli

INDAGINI DINAMICHE SULLA ATTRAZIONE PUSH & SWING PARIGI

INDAGINI DINAMICHE SULLA ATTRAZIONE PUSH & SWING PARIGI INDAGINI DINAMICHE SULLA ATTRAZIONE PUSH & SWING PARIGI PROVA n. 341/AA 26 maggio 2006 Committente: xxxxxxxxxxxxxxx Relatori: ing. Settimo Martinello ing. Roberto Bruson Attrazione Push & Swing RIF.: C/06-Giostre/341_AA

Dettagli

Misure di Vibrazioni sul Sistema di Misure Magnetiche dei LNF

Misure di Vibrazioni sul Sistema di Misure Magnetiche dei LNF K K DA!NE TECHNICAL NOTE INFN - LNF, Accelerator Division Frascati, October 16, 2006 Note: ME-18 Misure di Vibrazioni sul Sistema di Misure Magnetiche dei LNF U. Rotundo 1. Introduzione La strumentazione

Dettagli

SCANNER SPETTRALE: VERIFICA DELL ATTENDIBILITÀ DELLE MISURE

SCANNER SPETTRALE: VERIFICA DELL ATTENDIBILITÀ DELLE MISURE SCANNER SPETTRALE: VERIFICA DELL ATTENDIBILITÀ DELLE MISURE In questa ricerca sono state valutate le differenze fra le misure di riflettenza ottenute con scanner spettrale in sviluppo e quelle di uno spettrofotometro

Dettagli

CARATTERIZZAZIONE DINAMICA TORRE XXXXX CENTRO DIREZIONALE XXXXXX. Prova N. 1088/AA. 21 marzo 2013

CARATTERIZZAZIONE DINAMICA TORRE XXXXX CENTRO DIREZIONALE XXXXXX. Prova N. 1088/AA. 21 marzo 2013 CARATTERIZZAZIONE DINAMICA TORRE XXXXX CENTRO DIREZIONALE XXXXXX Prova N. 1088/AA 21 marzo 2013 Committente: Relatori: XXXXXXXXXXX Dott. ing. jr. Federico Corazzola Dott. ing. Settimo Martinello Torre

Dettagli

Gli effetti delle alte temperature sulla risposta sismica degli edifici in muratura

Gli effetti delle alte temperature sulla risposta sismica degli edifici in muratura Gli effetti delle alte temperature sulla risposta sismica degli edifici in muratura AUTORI: Antonio Formisano, Ricercatore Università di Napoli Federico II Francesco Fabbrocino, Ricercatore Università

Dettagli

Gli effetti delle alte temperature sulla risposta sismica degli edifici in muratura

Gli effetti delle alte temperature sulla risposta sismica degli edifici in muratura Gli effetti delle alte temperature sulla risposta sismica degli edifici in muratura Antonio Formisano, Ricercatore Università di Napoli Federico II Francesco Fabbrocino, Ricercatore Università Telematica

Dettagli

COPERTURA IN LEGNO CASTELLO DI XXXXXXX

COPERTURA IN LEGNO CASTELLO DI XXXXXXX COPERTURA IN LEGNO CASTELLO DI XXXXXXX RILIEVO - INDAGINI DI LABORATORIO - VERIFICHE STRUTTURALI PROVA N. 3541 / GE Committente: Tecnico Comunale: Consulenti: Relatori: Comune di XXXXXX arch. XXXXXXXX

Dettagli

Seismic response of a monitored R.C. building affected by the 24th August 2016 earthquake:

Seismic response of a monitored R.C. building affected by the 24th August 2016 earthquake: Seismic response of a monitored R.C. building affected by the 24th August 2016 earthquake: Comparison between experimental data and SMAV model results Gianluca Acunzo (CNR-IGAG) Noemi Fiorini (CNR-IGAG)

Dettagli

Rapporti Spettrali per la stazione MI03 nei pressi dell abitato di Onna

Rapporti Spettrali per la stazione MI03 nei pressi dell abitato di Onna Rapporti Spettrali per la stazione MI03 nei pressi dell abitato di Onna A cura di: Marzorati S. 1, Luzi L. 1, Ladina C. 2, Silvestri F. 3, Penna A. 3, Mosca P. 3 1 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia,

Dettagli

Capitolo 7 Analisi dei dati sperimentali

Capitolo 7 Analisi dei dati sperimentali Capitolo 7 Capitolo 7 7.1 Introduzione A partire da test sperimentali, attraverso l analisi modale è possibile identificare le caratteristiche dinamiche di una struttura definite generalmente dalle frequenze

Dettagli

- Luogo dei rilievi: Lido di Classe via Fratelli Vivaldi, 96 Hotel Adler terrazzo 5 piano (Allegato 1).

- Luogo dei rilievi: Lido di Classe via Fratelli Vivaldi, 96 Hotel Adler terrazzo 5 piano (Allegato 1). Report campagne di misura CEM per il sito: via Fratelli Vivaldi, 96 terrazzo 5 piano Hotel Adler - Lido di Classe Comune: Ravenna - Periodo: 2003 2004; 2006 1. PARAMETRI IDENTIFICATIVI DELLA CAMPAGNA DI

Dettagli

Report Monitoraggio Traffico

Report Monitoraggio Traffico 213 Campagna di Monitoraggio presso il Comune di Capriano del Colle nel periodo da 3/8/213 al 5/8/213 Redatta Geom. Giovanni Santoro Verificata e Approvata Prof. Ing. Maurizio Tira Sommario Premessa...

Dettagli

Allegato n. 3. Integrazioni Studio di Impatto Ambientale Procedura di V.I.A. Rilievo Geofisico 3D Permesso di Ricerca Santa Croce ***

Allegato n. 3. Integrazioni Studio di Impatto Ambientale Procedura di V.I.A. Rilievo Geofisico 3D Permesso di Ricerca Santa Croce *** Allegato n. 3 Integrazioni Studio di Impatto Ambientale Procedura di V.I.A. Rilievo Geofisico 3D Permesso di Ricerca Santa Croce *** VIBROMETRIE. MISURE, ELABORAZIONE DATO E DEFINIZIONE DEL MODELLO Copertina

Dettagli

SISTEMA DI MONITORAGGIO AULA LITURGICA DI PADRE PIO SAN GIOVANNI ROTONDO

SISTEMA DI MONITORAGGIO AULA LITURGICA DI PADRE PIO SAN GIOVANNI ROTONDO Premessa Il comune di S. Giovanni Rotondo è situato in una zona sismica che è caratterizzata da frequenti terremoti di bassa intensità. Le vibrazioni prodotte da questi eventi sismici unitamente a quelle

Dettagli

LO SPETTRO DI RISPOSTA

LO SPETTRO DI RISPOSTA Viale Kennedy 4 90014 Casteldaccia (PA) www.ingegneriasolazzo.it LO SPETTRO DI RISPOSTA Premessa Nella pratica professionale quando si effettua un calcolo considerando le azioni sismiche si deve tener

Dettagli

Corso di Costruzioni in Zona Sismica

Corso di Costruzioni in Zona Sismica Corso di Costruzioni in Zona Sismica Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale Ernesto Grande e.grande@unicas.it +39.0776.299.3478 Earthquake Engineering Lecture 5 Sistema a un GdL: vibrazioni

Dettagli

Qualche richiamo teorico

Qualche richiamo teorico Qualche richiamo teorico Nei casi reali il comportamento delle strutture soggette a sollecitazioni dinamiche può essere descritto con l equazione di equilibrio delle forze (oscillazioni libere smorzate

Dettagli

8 febbraio prove a +-1g e +-0.5g. R=500,1000,1500,2000,3000,4000 ohm. m=0,2.4,7.8,15.6 grammi CARATTERIZZAZIONE DELL ENERGY HARVESTER

8 febbraio prove a +-1g e +-0.5g. R=500,1000,1500,2000,3000,4000 ohm. m=0,2.4,7.8,15.6 grammi CARATTERIZZAZIONE DELL ENERGY HARVESTER 8 febbraio 2012 CARATTERIZZAZIONE DELL ENERGY HARVESTER Prove di caratterizzazione harvester V25W come da specifica (utilizzato EH #427): trave montata come cantilever sull'eccitatore armonico. Sono misurati:

Dettagli

INDAGINE SUI FLUSSI DI TRAFFICO

INDAGINE SUI FLUSSI DI TRAFFICO INDAGINE SUI FLUSSI DI TRAFFICO Campagna di monitoraggio presso il Comune di Cazzago San Martino Dal 19/6/212 al 21/6/212 Redatta Giovanni Santoro Verificata e Approvata Prof. Ing. Maurizio Tira Sommario

Dettagli

Report Monitoraggio Traffico

Report Monitoraggio Traffico 213 Campagna di Monitoraggio presso il Comune di Urago d Oglio nel periodo da 6/8/213 al 8/8/213 Redatta Geom. Giovanni Santoro Verificata e Approvata Prof. Ing. Maurizio Tira Sommario Premessa... 3 Obiettivo

Dettagli

INDICE. 1. La normativa di riferimento... 1 NODO STRADALE E AUTOSTRADALE DI GENOVA ADEGUAMENTO DEL SISTEMA A7 A10 A12 PROGETTO DEFINITIVO

INDICE. 1. La normativa di riferimento... 1 NODO STRADALE E AUTOSTRADALE DI GENOVA ADEGUAMENTO DEL SISTEMA A7 A10 A12 PROGETTO DEFINITIVO INDICE. La normativa di riferimento... . La normativa di riferimento Allo stato attuale non esistono atti legislativi che regolino la materia dell inquinamento derivante da moti vibratori. Tuttavia, in

Dettagli

INDAGINE SUI FLUSSI DI TRAFFICO

INDAGINE SUI FLUSSI DI TRAFFICO INDAGINE SUI FLUSSI DI TRAFFICO Campagna di monitoraggio presso il Comune di Cazzago San Martino Dal 22/1/213 al 24/1/213 Redatta Geom. Giovanni Santoro Verificata e Approvata Prof. Ing. Maurizio Tira

Dettagli

Calcolo della risposta di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà con il metodo dell Analisi Modale

Calcolo della risposta di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà con il metodo dell Analisi Modale Calcolo della risposta di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà con il metodo dell Analisi Modale Lezione 1/ Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Disaccoppiamento delle equazioni

Dettagli

SPETTROSCOPIA CON UN RETICOLO DI DIFFRAZIONE: LE LINEE TELLURICHE D. TREZZI 08/04/2013

SPETTROSCOPIA CON UN RETICOLO DI DIFFRAZIONE: LE LINEE TELLURICHE D. TREZZI 08/04/2013 SPETTROSCOPIA CON UN RETICOLO DI DIFFRAZIONE: LE LINEE TELLURICHE D. TREZZI (davide@astrotrezzi.it) 08/04/2013 In questo articolo sono riportate le misure di lunghezza d onda delle linee telluriche (più

Dettagli

STUDIO DELLA VIBRAZIONE AMBIENTALE NELLA SALA MODULATORI DI DAΦNE. L. Pellegrino, U. Rotundo

STUDIO DELLA VIBRAZIONE AMBIENTALE NELLA SALA MODULATORI DI DAΦNE. L. Pellegrino, U. Rotundo K K DAΦNE TECHNICAL NOTE INFN - LNF, Accelerator Division Frascati, November 30, 2004 Note: ME-16 STUDIO DELLA VIBRAZIONE AMBIENTALE NELLA SALA MODULATORI DI DAΦNE L. Pellegrino, U. Rotundo 1. Introduzione

Dettagli

Report campagne di misura CEM per il sito: via Ospedale, 17 Comune: Cervia - Periodo:

Report campagne di misura CEM per il sito: via Ospedale, 17 Comune: Cervia - Periodo: Report campagne di misura CEM per il sito: via Ospedale, 17 Comune: Cervia - Periodo: 2004 2015 1. PARAMETRI IDENTIFICATIVI DELLA CAMPAGNA DI MISURA - Luogo dei rilievi: Ospedale civile via Ospedale, 17

Dettagli

SISTEMA DI MONITORAGGIO SPERIMENTALE DEL FRONTE GLACIALE DEL GHIACCIAIO DI PLANPINCIEUX

SISTEMA DI MONITORAGGIO SPERIMENTALE DEL FRONTE GLACIALE DEL GHIACCIAIO DI PLANPINCIEUX ISTITUTO DI RICERCA PER LA PROTEZIONE IDROGEOLOGICA (IRPI) Perugia U.O.S. Torino Strada delle Cacce, 73 10135 TORINO Rapporto Interno Internal report R.I. 2015/07 SISTEMA DI MONITORAGGIO SPERIMENTALE DEL

Dettagli

Relazione misure MASW

Relazione misure MASW Relazione misure MASW per definizione profilo verticale VS e parametro Vs30 MASW_Cison 7 San Boldo CISON DI VALMARINO Coordinate ED50 Lat. N 46,007387 Long. E 12,170214 Novembre 2012 dott. geol. Simone

Dettagli

Onde sonore stazionarie in un tubo risonante

Onde sonore stazionarie in un tubo risonante Onde sonore stazionarie in un tubo risonante Scopo dell esperimento Determinare la velocità del suono analizzando le caratteristiche delle onde sonore stazionarie in un tubo risonante. Richiamo teorico

Dettagli

Report campagne di misura CEM per il sito: Hotel Londra Comune: Cervia Località: Milano Marittima - Periodo:

Report campagne di misura CEM per il sito: Hotel Londra Comune: Cervia Località: Milano Marittima - Periodo: Report campagne di misura CEM per il sito: Hotel Londra Comune: Cervia Località: Milano Marittima - Periodo: 2003 2015 1. PARAMETRI IDENTIFICATIVI DELLA CAMPAGNA DI MISURA - Luogo dei rilievi: Hotel Londra

Dettagli

Distribuzione statistica delle misure del periodo di un pendolo semplice

Distribuzione statistica delle misure del periodo di un pendolo semplice Gruppo A2 XXX XXX XXX XXX Cesa Joshua 77685 Udine, 20/10/2006 Distribuzione statistica delle misure del periodo di un pendolo semplice Oggetto della prova Oggetto della prova è la misurazione del periodo

Dettagli

EFFETTO DELL ATTRITO LATERALE NELLA PROVA DI COMPRESSIONE EDOMETRICA

EFFETTO DELL ATTRITO LATERALE NELLA PROVA DI COMPRESSIONE EDOMETRICA EFFETTO DELL ATTRITO LATERALE NELLA PROVA DI COMPRESSIONE EDOMETRICA luigi.mongiovi.ing@gmail.com Sommario Nella prova di compressione edometrica la principale causa di errore sperimentale è l attrito

Dettagli

Ing. Nicolantonio Di Turi DTP VE. Padova, Piazza Salvemini 2 Ordine degli Ingegneri di Padova

Ing. Nicolantonio Di Turi DTP VE. Padova, Piazza Salvemini 2 Ordine degli Ingegneri di Padova Ing. Nicolantonio Di Turi DTP VE Padova, Piazza Salvemini 2 Ordine degli Ingegneri di Padova ALL INIZIO DEGLI ANNI 2000 FU DECISO DI AUMENTARE LA VELOCITA DELLA LINEA BOLOGNA PADOVA PORTANDOLA (PER QUANTO

Dettagli

Report campagne di misura CEM per il sito: via Faenza, 12 Comune: Ravenna Località: Lido di Savio - Periodo: 2005; 2007;

Report campagne di misura CEM per il sito: via Faenza, 12 Comune: Ravenna Località: Lido di Savio - Periodo: 2005; 2007; Report campagne di misura CEM per il sito: via Faenza, 12 Comune: Ravenna Località: Lido di Savio - Periodo: 2005; 2007; 2012-2015 1. PARAMETRI IDENTIFICATIVI DELLA CAMPAGNA DI MISURA - Luogo dei rilievi:

Dettagli

COMUNE DI VERDELLINO PROVINCIA DI BERGAMO AGGIORNAMENTO E REVISIONE DELLO STUDIO DELLA COMPONENTE GEOLOGICA E SISMICA DI SUPPORTO AL PGT

COMUNE DI VERDELLINO PROVINCIA DI BERGAMO AGGIORNAMENTO E REVISIONE DELLO STUDIO DELLA COMPONENTE GEOLOGICA E SISMICA DI SUPPORTO AL PGT COMUNE DI VERDELLINO PROVINCIA DI BERGAMO AGGIORNAMENTO E REVISIONE DELLO STUDIO DELLA COMPONENTE GEOLOGICA E SISMICA DI SUPPORTO AL PGT RELAZIONE ILLUSTRATIVA Allegato n 3: Relazione sulle indagini geofisiche

Dettagli

La distribuzione delle frequenze. T 10 (s)

La distribuzione delle frequenze. T 10 (s) 1 La distribuzione delle frequenze Si vuole misurare il periodo di oscillazione di un pendolo costituito da una sferetta metallica agganciata a un filo (fig. 1). A Figura 1 B Ricordiamo che il periodo

Dettagli

EDIFICIO DI CIVILE ABITAZIONE

EDIFICIO DI CIVILE ABITAZIONE MONITORAGGIO VIBRAZIONALE EDIFICIO DI CIVILE ABITAZIONE XXXXXXX (XX) PROVA N. xxx/xx Committente: xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxx Relatore: dott. ing. Maurizio Bruson Monitoraggio casa di civile

Dettagli

Valutazione della capacità dissipativa di un sistema strutturale

Valutazione della capacità dissipativa di un sistema strutturale Tecniche innovative per l identificazione delle caratteristiche dinamiche delle strutture e del danno Valutazione della capacità dissipativa di un sistema strutturale Prof. Ing. Felice Carlo PONZO - Ing.

Dettagli

5.4 Caratterizzazione in regime quasi statico e ad elevata velocità di deformazione di un acciaio per applicazione Oil and Gas

5.4 Caratterizzazione in regime quasi statico e ad elevata velocità di deformazione di un acciaio per applicazione Oil and Gas 5.4 Caratterizzazione in regime quasi statico e ad elevata velocità di deformazione di un acciaio per applicazione Oil and Gas Si riportano in questa sezione i risultati relativi ai test sperimentali effettuati

Dettagli

Report Monitoraggio Traffico

Report Monitoraggio Traffico 214 Campagna di Monitoraggio presso il Comune di Capriano del Colle nel periodo da 11/3/214 al 14/3/214 Reperimento dati Geom. Giovanni Santoro Redazione Arch. Francesco Mazzetti Verificata e Approvata

Dettagli

Analisi dinamica lineare

Analisi dinamica lineare Analisi dinamica lineare 5.1 Introduzione. Nel presente capitolo è illustrata l analisi dinamica lineare del Nuovo Mercato delle Vettovaglie di Livorno secondo la normativa tecnica italiana attualmente

Dettagli

Studio fenomenologico del pendolo

Studio fenomenologico del pendolo Scheda di lavoro: Il pendolo semplice Da Wikipedia, l enciclopedia libera. Scheda di lavoro: Il pendolo semplice== SCHEDA DI LAVORO: Il pendolo semplice == NOME COGNOME SCUOLA CLASSE DATA Table of contents

Dettagli

Indagine Sole 24 Ore-Banca d Italia sulle aspettative di inflazione

Indagine Sole 24 Ore-Banca d Italia sulle aspettative di inflazione Indagine Sole 24 Ore-Banca d Italia sulle aspettative di inflazione Dicembre 2000 INDICE 1. Sintesi dei risultati... 3 2. Indice delle tavole e delle figure... 4 3. Nota metodologica... 12 4. Appendice:

Dettagli

La distribuzione normale

La distribuzione normale La distribuzione La distribuzione normale La curva normale (o curva di gauss) è una distribuzione teorica di probabilità che si applica a variabili continue Molti fenomeni di cui si occupano le scienze

Dettagli

Risposta a segnali dotati di serie o trasformata di Fourier. Identificazione della risposta in frequenza

Risposta a segnali dotati di serie o trasformata di Fourier. Identificazione della risposta in frequenza RISPOSTA IN FREQUENZA Risposta esponenziale Risposta sinusoidale Risposta a segnali dotati di serie o trasformata di Fourier Identificazione della risposta in frequenza Diagrammi di Bode Diagrammi polari

Dettagli

PROGETTO DI RICERCA SPERIMENTALE RELATIVA ALL IMPIEGO DEL GASBETON IN ZONA SISMICA

PROGETTO DI RICERCA SPERIMENTALE RELATIVA ALL IMPIEGO DEL GASBETON IN ZONA SISMICA PROGETTO DI RICERCA SPERIMENTALE RELATIVA ALL IMPIEGO DEL GASBETON IN ZONA SISMICA PREMESSA L Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 regolamenta in modo organico

Dettagli

CONTROLLI SUGLI ELETTRODOTTI DI ALTA TENSIONE TRANSITANTI SUL TERRITORIO DELLA VALLE D AOSTA

CONTROLLI SUGLI ELETTRODOTTI DI ALTA TENSIONE TRANSITANTI SUL TERRITORIO DELLA VALLE D AOSTA CONTROLLI SUGLI ELETTRODOTTI DI ALTA TENSIONE TRANSITANTI SUL TERRITORIO DELLA VALLE D AOSTA Valeria Bottura, C. Desandré, E. Imperial, Leo Cerise ARPA Valle d Aosta, Loc. Grande Charrière 44, 11020 St.

Dettagli

Report Monitoraggio Traffico

Report Monitoraggio Traffico 214 Campagna di Monitoraggio presso il Comune di Roncadelle nel periodo da 18/3/214 al 21/3/214 Reperimento dati Geom. Giovanni Santoro Redazione Arch. Francesco Mazzetti Coordinamento tecnico-scientifico

Dettagli

Report Monitoraggio Traffico

Report Monitoraggio Traffico 2011 Campagna di Monitoraggio presso il Comune di Palazzolo sull Oglio nel periodo dal 9 agosto al 11 agosto 2011 Redatta Michele Davorio Verificata e Approvata Prof. Ing. Maurizio Tira Sommario Premessa......

Dettagli

Analisi dei meccanismi locali (analisi cinematica lineare ribaltamento semplice)

Analisi dei meccanismi locali (analisi cinematica lineare ribaltamento semplice) Michele Vinci Analisi dei meccanismi locali (analisi cinematica lineare ribaltamento semplice) Articolo 4 Giugno 4 Collana Calcolo di edifici in muratura (www.edificiinmuratura.it) Software: CdT (Calcolo

Dettagli

Vulnerabilità sismica Aspetti della modellazione di strutture in muratura

Vulnerabilità sismica Aspetti della modellazione di strutture in muratura Vulnerabilità sismica Aspetti della modellazione di strutture in muratura AUTORI: Ing Corrado Prandi Corso Cavour, 20 - CORREGGIO progettista Ing Roberto Giangualano HARPACEAS Srl Viale Richard, 1 MILANO

Dettagli

ANALISI SISMICA SU TAVOLA VIBRANTE DI SOTTOSISTEMI EMMEDUE: REGISTRAZIONI ACCELEROMETRICHE

ANALISI SISMICA SU TAVOLA VIBRANTE DI SOTTOSISTEMI EMMEDUE: REGISTRAZIONI ACCELEROMETRICHE Convenzione ENEA EMMEDUE Verifica e validazione mediante prove sperimentali del comportamento statico e sismico di edifici costruiti con il sistema EMMEDUE ANALISI SISMICA SU TAVOLA VIBRANTE DI SOTTOSISTEMI

Dettagli

ANALISI DI SEGNALI TEMPO VARIANTI

ANALISI DI SEGNALI TEMPO VARIANTI ANALISI DI SEGNALI TEMPO VARIANTI Nel corso di questa esercitazione verrà illustrato come utilizzare Excel per eseguire la FFT di un segnale. Algebra complessa Excel consente di eseguire calcoli anche

Dettagli

Esercitazioni di statistica

Esercitazioni di statistica Esercitazioni di statistica Boxplot e numeri indici Stefania Spina Universitá di Napoli Federico II stefania.spina@unina.it 14 Ottobre 014 Stefania Spina Esercitazioni di statistica 1/37 Definizioni La

Dettagli

Report Monitoraggio Traffico

Report Monitoraggio Traffico 2012 Campagna di Monitoraggio presso il Comune di Calcio nel periodo da 03/07/2012 al 05/07/2012 Redatta Giovanni Santoro Verificata e Approvata Prof. Ing. Maurizio Tira Sommario Premessa... 3 Obiettivo

Dettagli

3. Rilevazione dello stato deformativo di un palo sottoposto a carico

3. Rilevazione dello stato deformativo di un palo sottoposto a carico 3. Rilevazione dello stato deformativo di un palo sottoposto a carico 3.1 Premessa Questo tipo di misurazione sperimentale è eseguita durante l esecuzione delle prove di carico statiche di progetto su

Dettagli

APPENDICE SCHEDA 1A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A CINGOLI MODELLO FIAT 605 E SIMILI (405, 455, 505, ECC.)

APPENDICE SCHEDA 1A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A CINGOLI MODELLO FIAT 605 E SIMILI (405, 455, 505, ECC.) APPENDICE SCHEDA 1A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A CINGOLI MODELLO FIAT 605 E SIMILI (405, 455, 505, ECC.) Nel presente documento sono illustrati gli elementi meccanici necessari alla costruzione del dispositivo

Dettagli

CARATTERIZZAZIONE DEL FLUSSO DELLA GALLERIA DEL VENTO DALLARA. G.V. Iungo, G. Lombardi

CARATTERIZZAZIONE DEL FLUSSO DELLA GALLERIA DEL VENTO DALLARA. G.V. Iungo, G. Lombardi CARATTERIAIONE DEL FLSSO DELLA GALLERIA DEL VENTO DALLARA G.V. Iungo, G. Lombardi DDIA 2008-3 Marzo 2008 Indice Pagina 1 Misure d anemometro a filo caldo e di Pitot statico 2 1.1 Set-up 2 1.2 Analisi dei

Dettagli

3 RILEVAZIONE DELLA DEFORMATA CON INCLINOMETRI

3 RILEVAZIONE DELLA DEFORMATA CON INCLINOMETRI RILEVAZIONE DELLA DEFORMATA CON INCLINOMETRI. PREMESSA La metodologia di misura attraverso inclinometri permette di rilevare la deformata in tutti quei casi in cui non è possibile l applicazione di sensori

Dettagli

ANALISI SPERIMENTALE DELL EFFETTO DELLA VELOCITÀ SULLA RESISTENZA A TAGLIO

ANALISI SPERIMENTALE DELL EFFETTO DELLA VELOCITÀ SULLA RESISTENZA A TAGLIO ANALISI SPERIMENTALE DELL EFFETTO DELLA VELOCITÀ SULLA RESISTENZA A TAGLIO Luigi Mongiovì Università degli Studi di Trento luigi.mongiovi@ing.unitn.it Anna Pasquato Università degli Studi di Trento pasquanna86@libero.it

Dettagli

Terremoto dell isola di Ischia del 21 agosto 2017: prime valutazioni sismiche e macrosismiche

Terremoto dell isola di Ischia del 21 agosto 2017: prime valutazioni sismiche e macrosismiche Terremoto dell isola di Ischia del 21 agosto 2017: prime valutazioni sismiche e macrosismiche La storia sismica dell isola di Ischia, e dell abitato di Casamicciola Terme in particolare, mostra come l

Dettagli

Corso PAS Misure, strumenti ed Errori di misura. Didattica del Laboratorio di Fisica F. Garufi 2014

Corso PAS Misure, strumenti ed Errori di misura. Didattica del Laboratorio di Fisica F. Garufi 2014 Corso PAS Misure, strumenti ed Errori di misura Didattica del Laboratorio di Fisica F. Garufi 2014 Grandezze ed unità di misura grandezza (misurabile) si intende un attributo di un fenomeno, di un corpo

Dettagli

Dott. Geol. Guglielmo Braccesi. Studio Geologico Dott. Geol. Guglielmo Braccesi

Dott. Geol. Guglielmo Braccesi. Studio Geologico Dott. Geol. Guglielmo Braccesi Comune di Pontassieve Provincia di Firenze Integrazione alla Relazione geologica e sulle indagini relativa al progetto di ampliamento di un capannone ad uso industriale in località Molino del Piano, nel

Dettagli

Monitoraggio dei campi elettromagnetici generati da impianti radio base per telefonia cellulare

Monitoraggio dei campi elettromagnetici generati da impianti radio base per telefonia cellulare ARPAV AGENZIA REGIONALE PER LA PREVENZIONE E LA PROTEZIONE AMBIENTALE DEL VENETO DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI PADOVA Monitoraggio dei campi elettromagnetici generati da impianti radio base per telefonia

Dettagli

Report Monitoraggio Traffico

Report Monitoraggio Traffico 11 Campagna di Monitoraggio presso il Comune di Rudiano nel periodo dal 29 novembre all 1 dicembre 11 Redatta Michele Davorio Verificata e Approvata Ing. Maurizio Tira Sommario Premessa...... 3 Obiettivo

Dettagli

L Oscillatore Armonico

L Oscillatore Armonico L Oscillatore Armonico Descrizione del Fenomeno (max 15) righe Una molla esercita su un corpo una forza di intensità F=-kx, dove x è l allungamento o la compressione della molla e k una costante [N/m]

Dettagli

Lettura Moto uniformemente accelerato

Lettura Moto uniformemente accelerato Moto uniformemente accelerato Le cose che devi già conoscere per svolgere l attività Le definizioni di velocità media e di accelerazione media e la legge oraria del moto uniformemente accelerato. Come

Dettagli

QUALITA DEL SERVIZIO DI TRASMISSIONE LIVELLI ATTESI DELLA QUALITÀ DELLA TENSIONE PER L ANNO 2015

QUALITA DEL SERVIZIO DI TRASMISSIONE LIVELLI ATTESI DELLA QUALITÀ DELLA TENSIONE PER L ANNO 2015 QUALITA DEL SERVIZIO DI TRASMISSIONE LIVELLI ATTESI DELLA QUALITÀ DELLA TENSIONE PER L ANNO 2015 (artt. 31.2 32.4-33.5 della delibera dell Autorità per l energia elettrica il gas e il sistema idrico n.

Dettagli

FORAP: LASTRE SCATOLARI IN C.A.P. per grandi luci e forti sovraccarichi

FORAP: LASTRE SCATOLARI IN C.A.P. per grandi luci e forti sovraccarichi FORAP: LASTRE SCATOLARI IN C.A.P. per grandi luci e forti sovraccarichi Il Gruppo Centro Nord da oltre 20anni impiega i precompressi FORAP nella realizzazione degli impalcati da ponte fino a 20 m, oltre

Dettagli

TEORIA DEGLI ERRORI DI MISURA, IL CALCOLO DELLE INCERTEZZE

TEORIA DEGLI ERRORI DI MISURA, IL CALCOLO DELLE INCERTEZZE TEORIA DEGLI ERRORI DI MISURA, IL CALCOLO DELLE INCERTEZZE Errore di misura è la differenza fra l indicazione fornita dallo strumento e la dimensione vera della grandezza. Supponendo che la grandezza vera

Dettagli

Situazione meteorologica

Situazione meteorologica Situazione meteorologica Ad integrazione della presentazione dei dati rilevati nella rete di monitoraggio della qualità dell aria, si riportano in maniera sintetica i dati relativi ai parametri meteorologici

Dettagli

ESECUZIONE DI UN TEST CON PUNTA SISMICA G1-CONE 2S DOTATA DI DOPPIO RICEVITORE ED ANALISI DEI DATI RACCOLTI

ESECUZIONE DI UN TEST CON PUNTA SISMICA G1-CONE 2S DOTATA DI DOPPIO RICEVITORE ED ANALISI DEI DATI RACCOLTI ESECUZIONE DI UN TEST CON PUNTA SISMICA G1-CONE 2S DOTATA DI DOPPIO RICEVITORE ED ANALISI DEI DATI RACCOLTI M. Bellio (TECNOPENTA s.r.l.) G. Bruzzo (UNINGEO s.n.c.) 1) ABSTRACT Nel presente articolo viene

Dettagli

CHIESA di SANTA LUCIA al SEPOLCRO e CHIESA di SANTA LUCIA alla BADIA SIRACUSA. MONITORAGGIO MICROCLIMATICO Confronto dei parametri microclimatici

CHIESA di SANTA LUCIA al SEPOLCRO e CHIESA di SANTA LUCIA alla BADIA SIRACUSA. MONITORAGGIO MICROCLIMATICO Confronto dei parametri microclimatici CHIESA di SANTA LUCIA al SEPOLCRO e CHIESA di SANTA LUCIA alla BADIA SIRACUSA MONITORAGGIO MICROCLIMATICO Confronto dei parametri microclimatici Il laboratorio di Fisica del C.R.P.R. ha avviato una campagna

Dettagli

Report campagne di misura CEM per il sito: viale dei Navigatori, 33 Comune: Ravenna - Località: Punta Marina - Periodo:

Report campagne di misura CEM per il sito: viale dei Navigatori, 33 Comune: Ravenna - Località: Punta Marina - Periodo: Report campagne di misura CEM per il sito: viale dei Navigatori, 33 Comune: Ravenna - Località: Punta Marina - Periodo: 2009 2015 1. PARAMETRI IDENTIFICATIVI DELLA CAMPAGNA DI MISURA - Luogo dei rilievi:

Dettagli

1 Rappresentazione grafica delle relazioni fra grandezze fisiche

1 Rappresentazione grafica delle relazioni fra grandezze fisiche 1 Rappresentazione grafica delle relazioni fra grandezze fisiche L indagine quantitativa di un fenomeno naturale si realizza attraverso la misura delle grandezze fisiche che lo caratterizzano; la comprensione

Dettagli

Relazione misure MASW

Relazione misure MASW Relazione misure MASW per definizione profilo verticale VS e parametro Vs30 MASW_Cison 3 Mura S.P. 4 (via Circonvallazione) CISON DI VALMARINO Coordinate ED50 Lat. N 45.97047003 Long. E 12.15815306 Novembre

Dettagli

Misura del campo magnetico generato da cabine di trasformazione MT/bt: criticità e definizione di un metodo Sara Adda, Enrica Caputo

Misura del campo magnetico generato da cabine di trasformazione MT/bt: criticità e definizione di un metodo Sara Adda, Enrica Caputo Misura del campo magnetico generato da cabine di trasformazione MT/bt: criticità e definizione di un metodo Sara Adda, Enrica Caputo Obiettivi e metodi Finalità del lavoro: definire una metodologia di

Dettagli

BONIFICA ACUSTICA: RISONANZA MECCANICA. Bonifica acustica_moduloj6_rev_3_10_03

BONIFICA ACUSTICA: RISONANZA MECCANICA. Bonifica acustica_moduloj6_rev_3_10_03 BONIFICA ACUSTICA: RISONANZA MECCANICA La risposta di un sistema meccanico ad un eccitazione costituisce e un argomento generalmente molto complesso, affrontabile solo con idonei strumenti matematici.

Dettagli

13/03/2013. Calcoliamo la tabella delle frequenze, prendendo come classi i singoli valori della variabile T

13/03/2013. Calcoliamo la tabella delle frequenze, prendendo come classi i singoli valori della variabile T La scorsa lezione: eruzioni di un geyser Abbiamo a disposizione un campione (222) di misurazioni su due grandezze D= durata dell eruzione (in minuti) T = tempo di attesa per l eruzione successiva (in minuti)

Dettagli

Club Alpino Italiano. Commissione Lombarda Materiali e Tecniche

Club Alpino Italiano. Commissione Lombarda Materiali e Tecniche Club Alpino Italiano Commissione Lombarda Materiali e Tecniche L ASSICURAZIONE IN PARETE: L IMPORTANZA DELL ALTEZZA DELLA PRIMA PROTEZIONE E DI UNA CORRETTA ASSICURAZIONE PER RIDURRE I RISCHI DI IMPATTO

Dettagli

Metodologie informatiche per la chimica

Metodologie informatiche per la chimica Metodologie informatiche per la chimica Dr. Sergio Brutti Metodologie di analisi dei dati Strumenti di misura Uno strumento di misura e un dispositivo destinato a essere utilizzato per eseguire una misura,

Dettagli

( e j2π ft 0.9 j) ( e j2π ft j)

( e j2π ft 0.9 j) ( e j2π ft j) Esercitazione Filtri IIR Es. 1. Si consideri il filtro dato dalla seguente equazione alle differenze y[n]+0.81y[n-2]=x[n]-x[n-2] - Determinare la funzione di trasferimento del filtro Eseguendo la Trasformata

Dettagli

ANALISI DELLE PRESTAZIONI DI ASSORBIMENTO ACUSTICO DI TENDAGGI IN CAMPO DIFFUSO E PER INCIDENZA NORMALE

ANALISI DELLE PRESTAZIONI DI ASSORBIMENTO ACUSTICO DI TENDAGGI IN CAMPO DIFFUSO E PER INCIDENZA NORMALE Associazione Italiana di Acustica 43 Convegno Nazionale Alghero, 25-27 maggio 216 ANALISI DELLE PRESTAZIONI DI ASSORBIMENTO ACUSTICO DI TENDAGGI IN CAMPO DIFFUSO E PER INCIDENZA NORMALE Nicola Granzotto

Dettagli

Capitolo 7 Studio del posizionamento del microfono

Capitolo 7 Studio del posizionamento del microfono Capitolo 7 : Studio del posizionamento 119 Capitolo 7 Studio del posizionamento del microfono 7.1 Introduzione Il primo aspetto analizzato del segnale microfonico ha riguardato la sua dipendenza dalla

Dettagli

Report campagne di misura CEM per il sito: via Baccagnano, 1 Comune: Brisighella - Periodo: 2003;

Report campagne di misura CEM per il sito: via Baccagnano, 1 Comune: Brisighella - Periodo: 2003; Report campagne di misura CEM per il sito: via Baccagnano, 1 Comune: Brisighella - Periodo: 2003; 2005 2015 1. PARAMETRI IDENTIFICATIVI DELLA CAMPAGNA DI MISURA - Luogo dei rilievi: abitazione civile via

Dettagli