SEZIONE ESITO NUMERO ANNO MATERIA PUBBLICAZIONE TOSCANA SENTENZA RESPONSABILITA' 03/03/2014

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1 SEZIONE ESITO NUMERO ANNO MATERIA PUBBLICAZIONE TOSCANA SENTENZA RESPONSABILITA' 03/03/2014 N 34/2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE DEI CONTI Sezione Giurisdizionale Regionale per la Toscana composta dai seguenti magistrati: - dott. Francesco Pezzella Presidente - dott. Carlo Greco Consigliere - dott. Angelo Bax Consigliere relatore ha pronunciato la seguente SENTENZA nel giudizio di responsabilità recante il n /Rel del registro di segreteria, promosso dal Vice Procuratore Generale ed instaurato con atto di citazione depositato in segreteria in data 17 aprile 2013, nei confronti del sig. Rosario Gallina, rappresentato e difeso dagli avv.ti Luigi Cuccinelli pec luigi.guccinelli@pecordineavvocatipisa.it e Paolo Barsotti pec avvpaolobarsotti@puntopec.it e presso quest ultimo elettivamente domiciliato in Carrara, via VII luglio n. 19. Uditi, nella pubblica udienza del 25 settembre 2013 il consigliere relatore dott. Angelo Bax, il rappresentante del Pubblico Ministero nella persona del Vice Procuratore Generale dott.ssa Letizia Dainelli e l avv. Luigi Guccinelli per la parte convenuta. Visto l atto introduttivo del giudizio ed i documenti tutti del giudizio. FATTO e DIRITTO

2 Con atto di citazione depositato presso la segreteria di questa Sezione il 17 aprile 2013 la Procura Regionale conveniva in giudizio il sig. Rosario Gallina. La parte attorea chiedeva la condanna dell odierno convenuto dirigente della Direzione Provinciale del Lavoro di Massa Carrara ed in seguito collocato a riposo con decorrenza 15 giugno 2006 in ordine ad un danno erariale indiretto pari a 8.226,23 (euro ottomiladuecentoventisei/ventitrecentesimi) causato al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali a seguito della illecita assegnazione di mansioni superiori alla sig.ra Anna Maria Iardella. Quest ultima, avente la qualifica di coadiutore posizione economica B1 (ex 4^ qualifica) - e in servizio presso la Direzione Provinciale del Lavoro di Massa Carrara dal 19 maggio 1997, era stata assegnataria di mansioni superiori a seguito di vari ordini di servizio del dott. Gallina (8/1997,1/R del 1998, 28 del 2000 e 40/2001). Lo svolgimento delle suddette mansioni aveva determinato un contenzioso attivato presso l a.g.o. dalla sig.ra Anna Maria Iardella contro il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e avente ad oggetto le differenze retributive dal maggio 1997 al 21 febbraio Il giudice ordinario di primo grado Tribunale di Massa Sezione Lavoro sent. n. 103/2007 in data 14 luglio 2007: a) riconosceva per le funzioni espletate - il diritto a percepire il trattamento economico previsto per il lavoratore appartenente all area funzionale B, posizione economica B3 dal 19 maggio 1997 in poi; b) condannava il Ministero al pagamento delle somme pari a 4.518,88 a titolo di differenze retributive e non corrisposte, oltre competenze, interessi legali e rivalutazione monetaria secondo gli indici ISTAT a decorrere dalle singole scadenze retributive sino al soddisfo; c) condannava il Ministero alla refusione delle spese legali pari a 2.000,00, oltre spese generali, IVA e CPA. In sede di gravame la Corte di Appello di Genova - sent. 7 luglio 2010 n riformava parzialmente la sentenza di primo grado e: a) dichiarava il difetto di giurisdizione del giudice

3 ordinario a conoscere per il periodo a tutto il 30 giugno 1998; b) precisava che l importo di 4.518,88 riguardava il periodo a tutto il 31 luglio 2004; c) dichiarava non dovuta la rivalutazione, stante l art. 22, comma 36, l. n. 724 del 1999 (Corte Cost. 2 novembre 2000 n. 459); d) confermava la statuizione di primo grado sulle spese e la compensazione delle spese in appello, ai sensi dell art. 92 c.p.c.. Successivamente all invito a dedurre, cui pervenivano le deduzioni difensive del dott. Gallina in data 19 dicembre 2012, la Procura contabile conveniva in giudizio l odierno convenuto per un importo pari a 8.226,61 di cui: a) 4.518,88 per differenze retributive tra il trattamento economico relativo alla posizione B3 e quanto corrisposto in qualità di B1 e B2 per le mansioni svolte nel periodo 30 giugno 1998/ 31 luglio 2004; b) 570,93 a titolo di interessi legali; c) 2.754,00 a titolo di refusione delle spese legali; d) 382,20, a titolo di competenze corrisposte in favore dell Avvocatura di Stato. La parte attorea riteneva la sussistenza degli elementi fondanti la responsabilità amministrativa, ed in specie il rapporto di servizio, il nesso causale tra il comportamento dell interessato (illegittima assegnazione di mansioni superiori) e l evento dannoso (danno per retribuzione differenziale unitamente alle competenze per lo svolgimento dell attività processuale), e l elemento psicologico, consistente in una condotta connotata da grave negligenza, avendo il dott. Gallina consentito che la dipendente (Anna Maria Iardella) a decorrere dal 19 maggio 1997 svolgesse le mansioni superiori rientranti nelle attribuzioni dell area B3 in via di prevalenza ed esclusività e senza soluzione di continuità, e dunque nel non aver previsto le possibili conseguenze negative per l Amministrazione. Con memoria del 19 luglio 2013 si costituiva in giudizio il dott. Rosario Gallina. Il convenuto deduceva in merito evidenziando i problemi organizzativi e la grave carenza di organico che aveva dovuto affrontare quale dirigente della Direzione Provinciale del Lavoro di Massa Carrara.

4 In specie la circolare n. 42/1997 del Ministero del Lavoro aveva unificato l Ispettorato del Lavoro e dell Ufficio del Lavoro (Direzioni Provinciali del Lavoro) con trasferimento delle originarie articolazioni territoriali e delle conseguenti funzioni alla nuova struttura. Quest ultima, osservava il legale difensore del dott. Gallina, nasceva con un organico fortemente sottodimensionato, a fronte della necessità di un indirizzo unitario da assegnare all unità e della necessaria continuità funzionale, per cui era stato disposto un ordine di servizio (8/1997) di assegnazione della Iardella all unità operativa conflitti di lavoro ed ammortizzatori sociali. Vieppiù il 31 marzo 1998, data in cui entrava in vigore il D.Lgs. n. 80/1998, veniva stabilita l obbligatorietà dei tentativi di conciliazione presso le Direzioni Provinciali sia nel settore privato che pubblico con una crescita esponenziale dell attività conciliativa. La suddetta unità (conflitti di lavoro e ammortizzatori sociali), a seguito del nuovo inquadramento del sig. Taccori, collaboratore amministrativo inquadrato nel ruolo ispettivo per concorso, subiva un ulteriore depotenziamento e da quel momento la sig.ra Anna Maria Iardella, era rimasta praticamente da sola nella gestione delle attività istruttorie (essendo affiancata, solo per un breve periodo, da un altra collaboratrice di V livello). Il dott. Rosario Gallina osservava, inoltre, che in data 24 giugno 1998 aveva presentato un esposto al Ministero del Lavoro per la difficile situazione dell organico, presente nella misura del 50% di quello previsto in sede ministeriale, con consequenziale richiesta di avvio per la procedura del posto vacante, ma l Amministrazione era rimasta silente. In sostanza, nonostante la crescita esponenziale delle istanze (da 127 a 794) per lo strumento conciliativo e la necessità di espletare le fasi propedeutiche, il Ministero del Lavoro non aveva consentito alla Direzione Provinciale del Lavori di Massa Carrara di disporre, neppure dopo il 10 settembre 1998, di personale appartenente all area funzionale B posizione economica B3 da adibire allo svolgimento delle mansioni assegnate alla Iardella, mentre un assistente amministrativo assegnato dal 10 settembre 1998 alla

5 Direzione Provinciale del Lavoro di Massa Carrara (con la qualifica di assistente amministrativo B3) successivamente aveva svolto, in maniera assorbente, sull intero territorio della Regione Toscana, il compito di referente informatico per le apparecchiature in dotazione agli uffici provinciali. Concludeva, la parte convenuta, per l assoluzione da ogni addebito e per il più largo uso possibile del potere riduttivo. Nell odierna udienza di discussione la rappresentante della Procura contabile si riportava al contenuto dell atto di citazione ed analogamente il difensore della parte convenuta si riportava alle memorie difensive prodotte; quindi la causa veniva introitata per la decisione. Osserva il Collegio che inizialmente va ribadito l ambito normativo in cui ha operato l odierno convenuto in giudizio. L art. 52 del D. Lgs. 30 marzo 2001 n norme generali sull ordinamento del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni Pubbliche, e nello specifico, la disciplina delle mansioni - prevede che per obiettive esigenze di servizio il prestatore di lavoro può essere adibito a mansioni proprie della qualifica immediatamente superiore : a) nel caso di vacanza di posto in organico, per non più di sei mesi, prorogabili fino a dodici qualora siano state avviate le procedure per la copertura dei posti vacanti come previsto al comma 4; b) nel caso di sostituzione di altro dipendente assente con diritto alla conservazione del posto, con esclusione dell assenza per ferie, per la durata dell assenza (comma 2). Si considera svolgimento di mansioni superiori, ai fini del presente articolo, soltanto l attribuzione in modo prevalente, sotto il profilo qualitativo, quantitativo e temporale, dei compiti propri di dette mansioni (comma 3).. al di fuori delle ipotesi di cui al comma 2, è nulla l assegnazione del lavoratore a mansioni proprie di una qualifica superiore, ma al lavoratore è corrisposta la differenza di trattamento economico con la qualifica superiore. Il dirigente che ha disposto l assegnazione risponde personalmente del maggior onere conseguente, se ha agito con dolo o colpa grave (comma 5).

6 Le prescrizioni normative costituiscono espressione di un principio del nostro ordinamento che vieta in linea generale l assegnazione di mansioni superiori nel pubblico impiego, ad eccezione di tassative ipotesi. In tal senso la Corte di Cassazione - Sez. Lavoro 24 ottobre 2008 n ha statuito che nell ordinamento dei pubblici dipendenti contrattualizzati vige ai sensi dell art. 29 del D. Lgs. n. 29 del 1993 e successive modifiche, poi sostituto dall art. 52 del D. Lgs. n. 165 del 2001 il divieto di assegnazione di mansioni superiori al di fuori delle ipotesi tassativamente previste dalla legge, con nullità degli atti di conferimento illegittimi. Sicché il dott. Rosario Gallina, assegnando alla sig.ra Anna Maria Iardella le mansioni superiori, ha violato disposizioni normative imperative. La condotta posta in essere nella specie appare connotata da colpa grave, in quanto realizzata in violazione di norme chiare, espressione di regole consolidate da diversi anni e di principi costantemente applicati dalla giurisprudenza, che non potevano essere legittimamente ignorati o disapplicati dal dirigente senza la violazione dei canoni di minima diligenza che lo stesso era tenuto ad adottare nell esercizio delle proprie funzioni (cfr. Corte conti Sez. II Centr. 20 marzo 2006 n. 126 e Sezione giurisdizionale Regione Puglia 22 luglio 2010 n. 475). Il menzionato comportamento si pone come antecedente causale ed immediato del danno subito dall Amministrazione, consistente nelle differenze retributive pagate in conseguenza delle sentenze del giudice ordinario e delle spese corrisposte in sede giudiziale. In conseguenza dell illegittimo svolgimento di mansioni superiori la giurisprudenza considera come danno le relative differenze retributive, costituendo le stesse una spesa disutile per l Amministrazione, ed esclude che possa essere corrisposto in compensazione l arricchimento dell Amministrazione (cfr. Sez. II Centr. 1 febbraio 2010 n. 20 e 5 luglio 2002 n. 225). Ne deriva che sussistono tutti i presupposti per affermare la responsabilità amministrativa.

7 In ordine alla quantificazione del danno questo magistrato contabile ha il potere dovere di ridurre, secondo il proprio apprezzamento, il quantum di danno da porre a carico del pubblico funzionario autore di condotte illecite; cfr., ex plurimis, Sez. I centr. 5 ottobre 2001 n Nell estrema complessità dell organizzazione amministrativa pubblica sussistono corresponsabilità di altri soggetti non convenibili o non convenuti nel giudizio di responsabilità amministrativa, sicché è necessario operare una ripartizione del danno tra questi fattori estrinseci, al fine di stabilire quanta parte di esso debba restare a carico dell Amministrazione e quanto debba essere addebitato al convenuto: cfr. Sezione giurisdizionale di Appello Sicilia 14 febbraio 2013 n. 46. La norme che disciplinano la situazione, artt. 82 e 83 del r.d. 18 novembre 1923 n. 2440, prevedono che del danno ciascuno risponde per la parte che vi ha presa, e che la condanna va pronunciata valutate le singole responsabilità. Per cui il potere riduttivo è mezzo di adeguamento della condanna alla parte di responsabilità che è imputabile al condannato, tenuto debito conto della complessità dell organizzazione e del modo di operare della Pubblica Amministrazione. Nel caso specifico le situazioni oggettive, ovvero il contesto ambientale in cui ha dovuto operare il convenuto visto il relativo organico presente di fatto nell apparato organizzatorio - a parere del Collegio, consentono una quantificazione dell ammontare del danno pari al 50% della richiesta attorea, e quindi pari a 4.100,00. Sulle somme su cui si è pronunciata la sentenza di condanna è, altresì, dovuto, vertendosi nella specie di obbligazione originariamente pecuniaria - e quindi di debito di valuta con decorrenza, dal 1 gennaio successivo all esborso, il maggior importo tra interessi legali e rendimento medio netto dei titoli di Stato con scadenza non superiore a dodici mesi (cfr. Cass. SS.UU. n /2008 e Sez. II n del 2009) fino alla pubblicazione della presente sentenza.

8 Dalla pubblicazione della sentenza spettano gli interessi legali sino al soddisfo. Le spese seguono la soccombenza e vanno liquidate nella misura pari a 228,88.=(Euro duecentoventotto/88.=) P.Q.M. La Corte dei Conti - Sezione Giurisdizionale della Regione Toscana - definitivamente pronunciando sulla domanda proposta dal Vice Procuratore Generale nei confronti del dott. Rosario Gallina, respinta ogni contraria istanza ed eccezione, così decide: a) condanna il dott. Rosario Gallina a risarcire al Ministero del Lavoro l importo di 4.100,00 maggiorato di interessi secondo il calcolo indicato in motivazione; b) il pagamento delle spese processuali per il convenuto condannato va quantificato, nel complesso, fino alla presente decisione in. 228,88.=(Euro duecentoventotto/88.=) Così deciso in Firenze nella Camera di Consiglio del 25 settembre L Estensore F.to ANGELO. BAX Il Presidente F.TO FRANCESCO. PEZZELLA Depositata in Segreteria il 3 MARZO 2014 Il Direttore di Segreteria F.to Paola Altini