Progetto LIFE10 ENV IT NO.WA. Azione 3 - Attività 3.1

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1 GENERALITÀ Azione 3 Attività 3.1 Organizzazione delle attività di mappatura Denominazione della buona pratica:educazione ambientale curricolare Scuola apolo di comunicazione Promotore/i: Soggetti partner: Ente Ente pubblico/gdo GDO altro (specificare) Principali attività: Campagna di comunicazione su riduzione rifiuti Riduzione imballaggi, tra cui Riduzione imballaggi banco gastronomia Vendita prodotti con ricariche (detersivi, lamette, pile ecc..) Vendita prodotti con vuoto a rendere (acqua, vini), Vendita prodotti con ridotto imballaggio (ecodesign) Utilizzo cassette/pallet riutilizzabili Altro (specificare) Vendita prodotti sfusi o alla spina (specificare quali):. Vendita prodotti ecologici (pannolini riutilizzabili, batterie ricaricaricabili etc.), prodotti Ecolabel o con altre certificazioni ecologiche Riutilizzo prodotti invenduti (alimentari e non alimentari). In particolare: Cessione ad associazioni benefiche Sconti al consumatore per prodotti prossimi alla scadenza Altro (specificare)uso tessuti esistenti Mercati del riuso

2 Altre azioni di prevenzione: efficace a costo zero prevenzione rifiuti attraverso una comunicazione Data inizio attività: anno scolastico Stato dell attività : in itinere conclusa altro(specificare) Paese, Regione, Località in cui le attività sono state sviluppate: sarno(sa)/ Abitanti: Contatti: rachelemercogliano@libero.it Link utili: (descrizione completa del progetto) DESCRIZIONE 1. BREVE DESCRIZIONE DELL ATTIVITA creare percorsi brevi e chiari per il trasferimento di conoscenza e trasmissione delle idee. Sicuramente fino ad oggi è stato poco valutato il ruolo che la scuola può ricoprire collocandosi tra ricerca e territorio come una sorta di traduttore"facilitatore "che diffonda ed indirizzi i prodotti della ricerca nei luoghi di applicazione. l'itis "Fermi" di Sarno ha a tale scopo creato un "Polo Educativo" multidisciplinare(come può essere la prevenzione e gestione dei rifiuti) che favorisca la diffusione e il consolidamento della pratica del compostaggio e attivazione di un circuito positivo tra ricerca, prevenzione e smaltimento dei rifiuti partendo da dati territoriali reali. Si auspica a tale scopo la creazione di un "LABORATORIO territoriale di EDUCAZIONE AMBIENTALE" quale centro risorse di informazioni, formazione e comunicazione aperto a DOCENTI, STUDENTI, ASSOCIAZIONI, ENTI, AZIENDE e CITTADINI in genere. I risultati ottenuti sono diventati fruibili attraverso disegni e simboli pronti ad essere messi a disposizione dei comuni e delle famiglie per un miglioramento

3 della qualità della raccolta differenziata. Questo progetto parte con una prima fase che comprende un corso di formazione per i docenti sul tema "educazione Ambientale" diretto ai responsabili dei vari dipartimenti(16 APR.2014) a cura dell'associazione "PROTEO" fare sapere Campania. Da questo incontro nasce un Gruppo di Lavoro(GdL) che garantirà la formazione successiva dei docenti dei vari dipartimenti disciplinari e l'espansione dell'esperienza a tutte le classi dell'istituto. In una fase successiva gli stessi studenti e le rispettive famiglie diventeranno educatori trasferendo competenze ed informazioni all'esterno della scuola. 2. ATTORI Scuola, comune. Cittadini, enti di ricerca. imprenditori 3. BENEFICIARI Alunni, famiglie, attività commerciali. 4. OBIETTIVI Attraverso una comunicazione diretta ed efficace arrivare ad una raccolta differenziata consapevole e conforme alle direttive europee 5. ADOZIONE DI STRUMENTI VOLONTARI (se rilevante) Indicare se e quali strumenti di comunicazione, economici e legislativi e volontari sono stati utilizzati per lo sviluppo delle attività (esempi:, Agenda 21, strumentimetologia di partecipazione, protocolli d intesa, certificazioni, sistemi di gestione ambientale).

4 6. DESCRIZIONE DEL PROCESSO Questo progetto parte con una prima fase che comprende un corso di formazione per i docenti sul tema "educazione Ambientale" diretto ai responsabili dei vari dipartimenti(16 APR.2014) a cura dell'associazione "PROTEO" fare sapere Campania. Da questo incontro nasce un Gruppo di Lavoro(GdL) che garantirà la formazione successiva dei docenti dei vari dipartimenti disciplinari e l'espansione dell'esperienza a tutte le classi dell'istituto. In una fase successiva gli stessi studenti e le rispettive famiglie diventeranno educatori trasferendo competenze ed informazioni all'esterno della scuola. Costruire una banca dati (consultabile per esempio sul sito web dell'ufficio scolastico regionale oppure su un sito ufficiale regionale che abbia una pagina dedicata (es. all'interno del del quale tutte le scuole possono depositare i progetti di educazione ambientale realizzati nel loro istituto, generando così un utile strumento in grado di fornire dati ed informazioni relative alle progettualità realizzate da parte delle singole scuole. per ora alcune informazioni per i docenti si possono trovare sul sito della scuola entrare/ scorrere in basso fino a trovareportale PREVENZIONE RIFIUTI Lavagna Interattiva Multimediale Scuola polo di Comunicazione continua...da qui si può accedere al blog dove per ogni materia sono postati spunti per i docenti alunni e famiglie(srivendo sull'0pzione "CERCA" in alto a destra la parola "RIFIUTOLOCIA") 7. MONITORAGGIO Descrivere l approccio metodologico adottato per il monitoraggio degli output e risultati: Sono stati predisposti ex ante degli indicatori per misurare gli output e i risultati? Indicare la lista degli indicatori. 8. RISULTATI DI RIDUZIONE DEI RIFIUTI Indicare in quale misura il progetto ha contribuito alla riduzione dei rifiuti:

5 9. COSTI Per ora il tutto è stato fatto a costo zero, per le fasi successive si prevede la ricerca di fondi 10. FONTI DI FINANZIAMENTO Indicare la tipologia e la quota di finanziamenti disponibili e intercettati ANALISI SWOT SI PREGA DI COMPILARE IL SEGUENTE SCHEMA: PUNTI DI FORZA può essere riprodotto a livello regionale costo basso PUNTI DI DEBOLEZZA OPPORTUNITA MINACCE

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