PRESENTAZIONE DELLE ATTIVITA E DEGLI INDIRIZZI
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- Fabrizio Massaro
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1 PRESENTAZIONE DELLE ATTIVITA E DEGLI INDIRIZZI 30 MAGGIO 2012 SEDE EX CAPPELLA VIALE CIUSA 21
2 LE FUNZIONI DELLA PROVINCIA IN AMBITO PIANIFICATORIO NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI (ai sensi del Piano Regionale Gestione Rifiuti Urbani approvato del.gr 73/7 del ) Alle Province viene affidato il compito di pianificazione e programmazione nel proprio territorio del sistema di raccolta e trasporto verso il sistema regionale di recuperosmaltimento individuando gli Enti Locali attuatori Agli Enti Locali viene affidata la funzione di organizzazione e controllo del sistema di raccolta e trasporto compreso l affidamento della gestione dei servizi Alle Province spetta il compito di redigere, nel rispetto delle linee guida del Piano regionale, il Piano Provinciale di gestione della fase della raccolta e trasporto dei rifiuti urbani nel proprio territorio, individuando gli Enti Locali attuatori e fornendo le linee guida affinché gli stessi Enti possano svolgere, secondo indirizzi unitari, le funzioni precedentemente svolte dai singoli Comuni (par P.R.G.R.U. della Regione Sardegna)
3 OBIETTIVI DEL PIANO PROVINCIALE Studia le aggregazioni dei comuni secondo bacini ottimali di raccolta Individua le eccezioni rispetto all ambito provinciale Individua gli Enti Locali a cui affidare il compito di organizzazione e controllo del servizio di raccolta nel bacino ottimale Fissa gli obiettivi in termini di contenimento della produzione dei rifiuti urbani e di livello di raccolta differenziata per bacino e/o per comune Prescrive gli elementi inderogabili per i disciplinari tecnici e gli standard di qualità dei servizi di gestione della raccolta e trasporto Individua la convenzione-tipo con i gestori e lo schema della carta dei servizi
4 I BACINI OTTIMALI DI RACCOLTA Obiettivo è il superamento della frammentazione delle gestioni (art.200 D.Lgs. 152/06) In prima istanza il bacino ottimale è l ambito provinciale Si possono studiare aggregazioni come bacini ottimali di raccolta inferiore a quella provinciale se è dimostrata la convenienza tecnico-economica ed energetico ambientale La ripartizione deve comunque essere congruente con quanto stabilito dalla L.R. n.12/2005 Nuovo riferimento normativo: Legge 14 settembre 2011 n 148 art.3-bis comma 1 (.. Le Regioni organizzano lo svolgimento dei servizi pubblici locali a rilevanza economica in ambiti o bacini territoriali ottimali e omogenei entro il 30 giugno La dimensione di norma non deve essere inferiore a quella provinciale ) Modifica dell art.33 del D.Lgs.163/2006: Unica centrale di committenza per Comuni < ab (a partire dal 31 marzo 2013)
5 LO STUDIO DEI BACINI OTTIMALI DI RACCOLTA QUADRO ATTUALE UNIONE DI COMUNI (del. G.R. 29/31 del ) Unione di Comuni I nuraghi di Monte Idda e Fanaris : n 4 comuni ATO Campidano di Cagliari (Decimoputzu Siliqua Vallermosa-Villaspeciosa abitanti: (2,2%)) Unione di Comuni della Trexenta: n 9 Comuni ATO Trexenta (Gesico Guamaggiore-Guasila Ortacesus Pimentel Selegas Senorbì Siurgus Donigala-Suelli ab (2,9%)) Unione di Comuni Gerrei : n 9 Comuni ATO Gerrei (n 6) + ATO Trexenta (n 3) (Armungia Ballao Escalaplano S.N. Gerrei Silius Villasalto+Goni-S.Basilio-S.A.Frius ab (1,9%)) Unioni di Comuni Basso Campidano : n 6 Comuni ATO Campidano di Cagliari (5)+ ATO Trexenta (1) (Monastir-Nuraminis-S.Sperate-Ussana-Villasor+ Samatzai ab (5,0%)) Unione dei Comuni del Sarrabus: n 5 Comuni ATO Sarrabus (Castiadas Muravera San Vito Villaputzu Villasimius ab (3,4%)) Unione dei Comuni del Parteolla e del Basso Campidano: n 6 Comuni ATO Parteolla (Barrali-Dolianova-Donori-Serdiana-Settimo S.P.-Soleminis - ab (4,2%)) Unione dei Comuni Costa del Sud-Nora e Bithia : N 4 Comuni ATO Capoterra (Domus de Maria Pula Teulada Villa San Pietro ab (2,6%)) Comunità Montana Sarcidano-Barbagia di Seulo: n 14 Comuni ATO Sarcidano (13) + ATO Marmilla (1) ab (3,18%) Genoni eccezione d Ambito TOTALE N 8 Unioni di Comuni N 56 Comuni - Abitanti (25,5%)
6 LO STUDIO DEI BACINI OTTIMALI DI RACCOLTA QUADRO ATTUALE UNIONE/ASSOCIAZIONI COMUNI CON SERVIZIO ASSOCIATO DI RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI URBANI (12 Rapporto Oss. Rifiuti) Comunità Montana Sarcidano-Barbagia di Seulo: n 16 Comuni: Abitanti: di cui prov Ca (3,9%) (Escalaplano e Laconi in aggiunta ai Comuni della C.M.) (Genoni e Laconi sono eccezioni d ambito) Unione dei Comuni del Parteolla e del Basso Campidano: n 6 Comuni Abitanti: (4,2%) Unione Comuni Trexenta: n 3 Comuni (Gesico-Guamaggiore-Senorbì): Abitanti: (1,2%) Consorzio CISA: N 4 Comuni (Nuramins-Samatzai-Villasor-Serrenti): Abitanti: di cui (prov. Ca 2,0%) ( Serrenti è eccezione d ambito) Associazione S.N. Gerrei-Silius (n 2 Comuni): Abitanti: (0,4 %) Associazione Comuni Monserrato-Selargius-Sinnai Campidano Ambiente : N 3 Comuni Abitanti: (11,7%) TOTALE N 6 Unioni/Associazioni di Comuni N 31 Comuni prov. Ca - Abitanti (23,5%)
7 Scenari Aggregativi LO STUDIO DEI BACINI OTTIMALI DI RACCOLTA METODOLOGIA DI STUDIO DEI BACINI DI RACCOLTA NEL PIANO PROVINCIALE Unico Ambito Provinciale di Raccolta Bacini di Raccolta Coincidenti con le Unioni di Comuni previsti dalla L.R.12/85 (n 23 bacini di cui 8 con Comuni Associati e 15 con Comuni Singoli) Bacini di Raccolta nella situazione attuale (n 46 bacini di cui 6 con Comuni Associati e 40 con Comuni Singoli) Altri Bacini di Raccolta che conseguono alle indicazioni dei Comuni Modalità di Studio Tutti gli scenari verranno studiati secondo aspetti tecnico-economici ed energetico-ambientali Individuazione dello scenario preferenziale Lo scenario preferenziale verrà individuato sulla base dei risultati ottenuti dagli studi. Verrà individuato l Ente Locale di riferimento di ciascun bacino ottimale dello scenario preferenziale
8 INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI CONTENIMENTO DEI RIFIUTI E DEI LIVELLI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA Individuazione di valori soglia per Bacino Ottimale e per singolo Comune Produzione di rifiuti urbani (max t/a al 2012 per la Provincia di Cagliari) % di Raccolta differenziata (65% imperativo 70% valore guida al 2012) Al 2010 l Osservatorio Regionale e Provinciale documenta una produzione di t/anno col 46,7% di Raccolta Differenziata. IMPORTANZA DEI VALORI SOGLIA Valori soglia come strumento operativo per l adeguamento dei meccanismi di premialità - penalità regionali Nel futuro le tariffe di smaltimento verranno commisurate alle fasce produttive in modo analogo ai servizi a consumo
9 INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI CONTENIMENTO DEI RIFIUTI E DEI LIVELLI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA I VALORI SOGLIA DEVONO TENER CONTO DELLE SPECIFICITA TERRITORIALI (vocazione turistica, poli attrattivi di popolazione e attività economiche) Approccio metodologico per l individuazione dei valori soglia Analisi storica delle produzioni per singolo Comune Caratteristiche della qualità del secco residuo con monitoraggio mirato Caratteristiche dell assetto urbano dei Comuni Studio di correlazione tra caratteristiche quali-quantitative dei rifiuti e tecniche di servizio di raccolta Previsioni di popolazione fluttuante Obiettivi già raggiunti a livello di singolo Comune o comprensorio DALLO STUDIO DEI VALORI SOGLIA SCATURISCONO LE INDICAZIONI SUGLI ELEMENTI TECNICI DEI CIRCUITI DI RACCOLTA INTEGRATA NECESSARI PER L OTTENIMENTO DEI RISULTATI ATTESI
10 INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI TECNICI PER I SERVIZI DI GESTIONE DELLA RACCOLTA E TRASPORTO Gli indirizzi del Piano Provinciale Adozione estensiva della raccolta domiciliare Attivazione di Ecocentri di Raccolta Comunale Individuazione di Aree di Raggruppamento funzionali ai Bacini Ottimali di Raccolta Adozione della tariffa commisurata alla quantità di rifiuti conferiti Sviluppo del compostaggio domestico Sviluppo di attività di comunicazione/formazione
11 INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI TECNICI PER I SERVIZI DI GESTIONE DELLA RACCOLTA E TRASPORTO Approccio Metodologico Sulla base della ricognizione dello stato di fatto a livello provinciale si individuano: Le tecniche preferenziali nella raccolta domiciliare (circuiti, frequenze, attrezzature,.) Gli elementi tecnici per la gestione degli Ecocentri Gli elementi tecnici del servizio per l attivazione della tariffa Gli elementi tecnici per la pratica del compostaggio domestico Le linee guida di base unitarie per la campagna di sensibilizzazione TUTTI QUESTI ELEMENTI TECNICI VERRANNO PROPOSTI COME SCHEMA DI DISCIPLINARE TECNICO A BENEFICIO DELL ENTE LOCALE ATTUATORE DELLA FUNZIONE
12 GLI STRUMENTI DI SERVIZIO DEL PIANO PROVINCIALE Lo schema del Regolamento di Gestione dei Rifiuti Urbani e Assimilati (Linee guida per la redazione del Regolamento di cui all art.198 del D.Lgs. 152/06 da parte dell Ente Locale) Lo schema delle convenzioni tipo con i soggetti gestori Lo schema della Carta dei Servizi Lo schema procedurale per l istituzione della tariffa Piano d azione per la prevenzione ed il contenimento della produzione di rifiuti
13 GLI STRUMENTI DI SERVIZIO DEL PIANO PROVINCIALE Nuovo riferimento normativo in riferimento alla tariffa sui rifiuti Legge 22 dicembre 2011 n 214 (conversione con modifiche del D.L.201/2011) Istituzione del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (R.E.S.) a decorrere dal 1 gennaio 2013 a copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati avviati allo smaltimento svolto mediante diritto di esclusiva nelle ipotesi di cui all art. 4 della L. 148/2011(gestione concorrenziale con liberalizzazione dei servizi), e dei costi relativi ai servizi indivisibili dei comuni Il tributo è corrisposto in base a tariffa commisurata ad anno solare La tariffa è commisurata alla quantità e qualità medie ordinarie dei rifiuti prodotti per unità di superficie sulla base dei criteri determinati dal regolamento (da emanarsi entro il 31 ottobre 2012) La tariffa è composta da una quota determinata in relazione ai costi di investimento e da una quota rapportata alla quantità di rifiuti conferiti Nelle more dell emanazione del regolamento si applicano in via transitoria a decorrere dal 1 gennaio 2013 le disposizioni di cui al D.P.R. 27 aprile 1999 n 158.
14 GLI STRUMENTI DI SERVIZIO DEL PIANO PROVINCIALE Piano d azione per la prevenzione e il contenimento della produzione Coordinamento con l Ufficio Sviluppo Sostenibile Nodo In.F.E.A Schema di Accordo di Programma tra Provincia e Aziende della distribuzione finalizzato allo sviluppo di sistemi che prevengano la produzione di rifiuti (prodotti sfusi, prodotti con cauzione a rendere, ) Azioni e accordi di programma già stipulati da Ecosportello G.P.P. sugli acquisti verdi Azioni sul territorio per la promozione di beni e prodotti a minor contenuto di imballaggi, di concerto con CONAI e Consorzi di Filiera Predisposizione di un Manuale delle buone pratiche legato al comportamenti nel quotidiano Inserimento delle iniziative già attuate dai Comuni nel settore della prevenzione che verranno comunicate all Ufficio Gestione Rifiuti Provinciale
15 GLI STRUMENTI PER LA PROCEDURA VAS DEL PIANO PROVINCIALE RIFIUTI Il Rapporto di scoping con scelta degli indicatori Contestualmente al Piano vengono redatti Il Rapporto Ambientale contenente Analisi del contesto Analisi della coerenza delle azioni di Piano Valutazione degli effetti di Piano La valutazione di incidenza ambientale Le modalità di monitoraggio degli effetti ambientali del Piano La Sintesi non tecnica del rapporto Ambientale Il Documento di Piano ed il Rapporto Ambientale vengono adottati dal Consiglio Provinciale e quindi presentati agli Enti Locali per le osservazioni e le modifiche e le modifiche prima dell'acquisizione del parere motivato di VAS rilasciato dall autorità Competente e dell approvazione definitiva da parte del Consiglio Provinciale
16 F) PENALITA /PREMIALITA (indicare il parere sulla possibilità che la penalità/premialità sulla tariffa di smaltimento del secco residuo sia commisurata 1. Quadro BACINI DI RACCOLTA SCHEDA INFORMATIVA/CONOSCITIVA A) Unione Comuni di appartenenza (L.R. 12/05) B) Tipo di servizi associati a cui il Comune partecipa nell Unione di appartenenza C) Comuni con cui è associato per il servizio di raccolta rifiuti urbani D) Comuni con i quali sono stati avviati contatti per l espletamento del servizio associato di raccolta RU E) Indicazioni del Comune per l inserimento nei Bacini Ottimali di Raccolta nel Piano Provinciale 2. Quadro informativo/conoscitivo servizio raccolta RU nel Comune A) STRUMENTI DI SERVIZIO Il regolamento comunale è stato adeguato al servizio di raccolta domiciliare dei rifiuti? SI NO E prevista una tariffa/tarsu in funzione del n componenti nucleo familiare? SI NO E in fase di studio l attivazione di una tariffa in funzione dei quantitativi conferiti? SI NO E stata prevista la Carta della Qualità e dei Servizi per la raccolta dei rifiuti urbani? SI NO E stato attivato un numero verde a disposizione dell utenza per il servizio rifiuti urbani? SI NO E stato attivato un indirizzo mail a disposizione dell utenza per il servizio rifiuti urbani? SI NO B) ECOCENTRO (indicare se esiste e nel caso se l utenza utilizza adeguatamente la struttura / se non esiste specificare se è intenzione del Comune prevederne la realizzazione) C) SERVIZIO CONTROLLO PUNTI ABUSIVI DI SCARICO RIFIUTI (indicare se esiste e nel caso che tipologia è stata adottata e se ha fornito adeguati risultati) D) FREQUENZA DEL SERVIZIO RACCOLTA (indicare se una riduzione della frequenza settimanale del servizio di raccolta dell umido e del secco residuo può essere un utile strumento per una riduzione dei costi) E) COMPOSTAGGIO DOMESTICO (indicare se questo servizio può essere un utile strumento per sostituire il servizio di raccolta dell umido in zone peculiari quali case sparse, agglomerati rurali, )
17 SCHEDA INFORMATIVA/CONOSCITIVA 3. Quadro conoscitivo delle azioni di prevenzione produzione rifiuti A) Nel Comune sono state attivate pratiche di acquisiti verdi? SI NO (In caso affermativo precisarne le modalità) B) Il Comune ha promosso iniziative dirette alla riduzione della produzione rifiuti? (es. divieto pubblicità postale non indirizzata, vendita di prodotti alla spina, adozione circuiti cauzionati a rendere, mercato di scambio e riuso, valorizzazione acqua pubblica, pannolini ecologici, ) SI NO - In caso affermativo precisare le iniziative - 4. Quadro conoscitivo delle campagne di info/sensibilizzazione A) Indicare quali strumenti informativi vengono predisposti per il servizio raccolta RU (es. calendario opuscolo informativo manifesti sito internet -.) B) SENSIBILIZZAZIONE Vengono eseguiti incontri pubblici con la popolazione inerenti il servizio raccolta differenziata? SI NO Negli strumenti informativi sono previsti messaggi di sensibilizzazione? SI NO Il Comune o il soggetto gestore hanno attivato interventi di sensibilizzazione presso le scuole? SI NO Esiste un progetto organico del Comune o del soggetto gestore di campagna di sensibilizzazione? SI NO (in caso affermativo indicarne schematicamente i contenuti) 5. INDICAZIONI AGGIUNTIVE DEL COMUNE Il Comune è invitato a fornire le ulteriori indicazioni che ritiene opportune ai fini di una redazione partecipata del Piano Provinciale di Raccolta e Trasporto dei Rifiuti Urbani, utilizzando fogli aggiuntivi da far pervenire all Ufficio del Piano all indirizzo: Provincia di Cagliari Settore Ecologia Unità Organizzativa Gestione Rifiuti P.Min. A.M. Carla Cannas Via Cadello 9/B Cagliari anche tramite ccannas@provincia.cagliari.it
18 GRUPPO DI LAVORO PER LA REDAZIONE DEL PIANO Settore Ecologia e Polizia provinciale Dirigente del Settore Ing. Alessandro Sanna Unità Organizzativa Gestione Rifiuti e Infrastrutture Ambientali Ing. Maria Antonietta Badas (R.U.P.) tel P.Agr. Anna Pintori tel P.Min. A.M.Carla Cannas tel di riferimento: ccannas@provincia.cagliari.it Incaricato esterno della Redazione del Piano Studio di Ingegneria Dr.Ing. Roberto Serra Via Malpighi n Cagliari Tel E mail: serrarob@tiscali.it
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