Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale

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1 Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N Dichiarazione IMU/TASI: i nuovi casi Categoria: Imposte locali Sottocategoria: IMU A cura di Pasquale Pirone In seguito alle novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2016, in materia IMU e TASI, si prospettano nuovi casi di presentazione della relativa dichiarazione. Nuovi obblighi dichiarativi che, tuttavia, troveranno spazio solo nel modello da presentarsi entro il 30 giugno 2017 con riferimento all anno Ad ogni modo, l omessa/tardiva, presentazione del modello, non comporterà la decadenza dai benefici oggetto delle novità, ma renderà applicabili le dovute sanzioni per omessa/tardiva dichiarazione. Premessa Con le modifiche alla disciplina IMU e TASI, introdotte da quest anno dalla Legge di Stabilità 2016 (Legge n. 208/2015), si sono aggiunti dei nuovi casi in cui si rende obbligatorio presentare la dichiarazione IMU (valevole anche ai fini della TASI), al comune di ubicazione degli immobili. Si ricorda che la dichiarazione IMU, è da presentarsi entro il 30 giugno dell anno successivo a quello di riferimento. Dunque, poiché si tratta di nuove casistiche che entrano a far parte della disciplina IMU/TASI, solo dal 2016, esse troveranno spazio nella dichiarazione da presentarsi entro il 30 giugno 2017 con riferimento al periodo d imposta La disciplina generale prevede che la dichiarazione IMU/TASI, va presentata in soli due casi, ossia qualora: gli immobili oggetto dell imposta godono di riduzione d imposta; il Comune non è in possesso delle informazioni utili per verificare il corretto adempimento tributario. 1

2 Immobili in comodato Una prima novità che si ritroverà per la dichiarazione IMU/TASI da presentare nel 2017 (con riferimento, dunque, al periodo d imposta 2016) riguarderà certamente gli immobili concessi in comodato tra parenti in linea retta entro il primo grado. A decorrere dal 2016, infatti, il legislatore, con apposita disposizione contenuta nel comma 10 lett. b) Legge di Stabilità 2016, sottrae all autonomia comunale la possibilità di assimilazione ad abitazione principale dell immobile ceduto in comodato tra genitori e figli ed introduce ex lege un agevolazione consistente nell abbattimento della base imponibile IMU e TASI nella misura del 50%, la quale, tuttavia, spetta solo qualora siano rispettate determinate condizioni (soggettive ed oggettive). Comma 10 lett. b) legge n. 208/2015 Dispone l abbattimento della base imponibile IMU e TASI nella misura del 50% per le unità immobiliari, fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale, a condizione che il contratto sia registrato e che il comodante possieda un solo immobile in Italia e risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato l'immobile concesso in comodato; il beneficio si applica anche nel caso in cui il comodante oltre all'immobile concesso in comodato possieda nello stesso comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9; ai fini dell'applicazione delle disposizioni della presente lettera, il soggetto passivo attesta il possesso dei suddetti requisiti nel modello di dichiarazione di cui all'articolo 9, comma 6, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23. Dal predetto dettato normativo, ed in seguito ad opportuni chiarimenti del MEF, (Circolare n. 1/Df/2016), si evince che l agevolazione è applicabile in soli due casi: 1) Il comodante, (es. genitore) possiede in Italia un solo immobile abitativo di categoria catastale non di lusso che cede in comodato al figlio il quale lo utilizza come propria abitazione principale (non preclude l agevolazione, l eventuale possesso, oltre il predetto immobile, di altri immobili diversi dall uso abitativo come ad esempio terreni, aree edificabili e negozi). Il comodante deve risiedere 2

3 anagraficamente nello stesso comune in cui è situato l immobile ceduto in comodato; 2) Il comodante (es. genitore) oltre all immobile abitativo (non di lusso) dato in comodato, è proprietario (in Italia) di un solo altro immobile abitativo (non di lusso) il quale deve rappresentare la sua abitazione principale e deve essere altresì situato nello stesso comune in cui si trova l immobile concesso in comodato (anche il tal caso non preclude l agevolazione l eventuale possesso di altri immobili diversi dall uso abitativo come ad esempio terreni, aree edificabili e negozi). L ultima parte del comma 10 lett. b) della stessa Legge di Stabilità 2016, stabilisce poi che ai fini dell applicazione della predetta agevolazione il soggetto passivo è tenuto alla presentazione della dichiarazione IMU. Comma 10 lett. b) legge n. 208/2015 ai fini dell'applicazione delle disposizioni della presente lettera, il soggetto passivo attesta il possesso dei suddetti requisiti nel modello di dichiarazione di cui all'articolo 9, comma 6, del Decreto Legislativo 14 marzo 2011, n. 23. Quindi, ciò sta significando, che per l immobile concesso in comodato nel 2016, il comodante dovrà presentare la dichiarazione IMU/TASI entro il 30/06/2017. Nel caso in cui il comodante dovesse omettere la presentazione della dichiarazione, ciò non precluderà l applicazione del beneficio in esame, ma renderà applicabile le dovute sanzioni previste per tardiva/omessa dichiarazione. A tal proposito è utile ricordare che entro 90 giorni dalla scadenza dei termini di presentazione è possibile presentare dichiarazione tardiva effettuando un pagamento di Euro 5,00 in caso di tributo regolarmente assolto. Nel caso in cui il tributo non fosse stato assolto la sanzione è pari al 10% dell imposta dovuta con un minimo di 5,00 euro. Tuttavia, se la dichiarazione è presentata oltre il 30 giugno, ma entro i successivi 30 giorni, la sanzione che si renderà applicabile è ridotta della metà. In tal caso, pertanto, occorrerebbe effettuare un pagamento di Euro 2,50 (1/10 di 25 euro) in caso di tributo regolarmente assolto. Nel caso in cui il tributo non fosse stato assolto la sanzione è pari al 5% dell imposta dovuta con un minimo di 2,50 euro (Telefisco 2016). 3

4 Immobili locati a canone concordato La Legge n. 208/2015, ai commi 53 (per l IMU) e 54 (per la TASI) introduce uno sconto del 25% sui predetti tributi per gli immobili locati a canone concordato di cui alla legge 9 dicembre 1998, n Comma 53 Legge n. 208/2015 All'articolo 13 del Decreto-Legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214, dopo il comma 6 è inserito il seguente: «6-bis. Per gli immobili locati a canone concordato di cui alla Legge 9 dicembre 1998, n. 431, l'imposta, determinata applicando l'aliquota stabilita dal comune ai sensi del comma 6, è ridotta al 75 per cento». Comma 53 Legge n. 208/2015 Al comma 678 dell'articolo 1 della Legge 27 dicembre 2013, n. 147, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Per gli immobili locati a canone concordato di cui alla Legge 9 dicembre 1998, n. 431, l'imposta, determinata applicando l'aliquota stabilita dal comune ai sensi del comma 683, è ridotta al 75 per cento» La stessa Legge di Stabilità 2016, a differenza di quanto espressamente previsto per il comodato tra genitori e figli, nulla dispone in merito alla necessità di dover presentare la dichiarazione IMU al comune al fine di godere dello sconto in esame. A tal proposito, si è quindi reso necessario un chiarimento da parte del MEF e ciò soprattutto alla luce del fatto che alcuni Comuni hanno sostenuto che, nonostante non vi fosse alcuna espressa previsione normativa, sussiste, comunque, la necessità di presentazione della dichiarazione IMU, poiché dalle informazioni fornite all'interno della sezione "Atti del registro" del Portale PuntoFisco (Anagrafe tributaria) non è possibile fare una distinzione (e quindi individuare) tra contratti di locazione stipulati a canone concordato e quelli a canone libero. Si ricorda, infatti, che la dichiarazione IMU (valevole anche ai fini della TASI) è da presentarsi solo in die ipotesi: l immobile in questione è stato oggetto di riduzioni d imposta oppure il comune non ha tutte le informazioni disponibili ai fini della verifica del corretto adempimento tributario da parte del possessore (ad esempio, non sussiste obbligo di dichiarazione qualora il comune può reperire le informazioni direttamente dalla banca dati catastale). 4

5 Chiarimento del MEF in Telefisco 2016 La dichiarazione IMU non è da presentarsi solo per i contratti di locazione registrati precedentemente alla data del 1 luglio 2010 per i quali i relativi dati catastali non siano stati comunicati al momento della cessione, della risoluzione o della proroga del contratto, ai sensi dell art. 19 del D. L. n. 78 del Nel caso, invece, in cui il contratto di locazione sia successivo a detta data, oppure si tratti di contratti precedenti per i quali sono stati comunicati i relativi dati catastali, in considerazione del fatto che i comuni non possono verificare se i contratti sono stati stipulati ai sensi della legge n. 431 del 1998 (canone concordato), i contribuenti sono tenuti ad adempiere l obbligo dichiarativo. Ne consegue che, il proprietario dell immobile locato a canone concordato che liquida IMU e TASI 2016 applicando lo sconto del 25% previsto dalla Legge di Stabilità 2016, dovrà presentare la dichiarazione IMU (valida anche ai fini TASI) per il predetto immobile entro il 30 giugno Anche in tal caso la mancata presentazione della dichiarazione IMU/TASI, non precluderà l applicazione del beneficio in esame, ma renderà applicabile le dovute sanzioni previste per tardiva/omessa dichiarazione. Il pensionato estero iscritto all AIRE Ai sensi del comma 1 art. 9-bis D.L. n. 47/2014, a partire dall'anno 2015, è considerata direttamente adibita ad abitazione principale una ed una sola unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all'anagrafe degli Italiani Residenti all'estero (AIRE), già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza, a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata o data in comodato d'uso. Ai fini del beneficio occorre, dunque, il verificarsi di tutte le seguenti condizioni: avere la cittadinanza italiana (anche se doppia cittadinanza); iscrizione all Aire; l immobile non doveva essere locato o dato in comodato d uso; essere pensionati nei rispettivi paesi di residenza (la pensione deve essere erogata dallo Stato estero di residenza). Se ricorrono le predette condizioni, il pensionato estero può considerare abitazione principale, l immobile posseduto in Italia. 5

6 Nel caso di più immobili posseduti in Italia, egli può scegliere quale di questi considerare abitazione principale. La scelta è lasciata alla sua completa discrezionalità (Circolare n. 10/Df/2015). Dalla stessa Circolare n. 10/Df/2015, si evince, che il pensionato estero beneficiario delle predetti misure normative ha l obbligo di presentare la dichiarazione IMU (valevole anche ai fini della TASI) in cui occorre barrare il campo 15 relativo alla Esenzione e riportare nello spazio dedicato alle Annotazioni la seguente frase: l immobile possiede le caratteristiche e i requisiti richiesti dal comma 2 dell art. 13 del D. L. n. 201/2011. Essendo, il beneficio, riferito al periodo decorrente dal 2015, ne consegue che in tal caso, il pensionato, entro il prossimo 30 giugno 2016, dovrà presentare la dichiarazione IMU (riferita al 2015) al comune di ubicazione dell unità abitativa posseduta in Italia e scelta come immobile da considerare abitazione principale. Ai sensi del comma 2 art. 9-bis D.L. n. 47/2014, sul predetto immobile la TASI era versata nella misura di 1/3 dell importo complessivo (comma 2 art. 9-bis D.L. n. 47/2014). Dal 2016, per effetto dell abolizione della TASI sulle abitazioni principali non di lusso, la situazione è cambiata: se rispettati tutti i requisiti, nel 2016, l unità immobiliare posseduta dal pensionato estero in Italia, è esente sia da IMU sia da TASI (se di categoria non di lusso), mentre sconterà i predetti tributi come abitazione principale se di categoria di lusso (es. A/1). Dunque, la TASI non sarà più dovuta nella misura di 1/3 ma sarà completamente non dovuta o dovuta come abitazione principale se l immobile posseduto in Italia è di categoria di lusso. Tuttavia, nel 2017 (con riferimento al 2016) il pensionato non dovrà ripresentare la dichiarazione IMU avendola già presentata nel Gli imbullonati Un altra novità che merita attenzione è lo scorporo degli imbullonati dalla stima catastale degli immobili produttivi di categoria catastale D ed E. Ai sensi del comma 21 della Legge n. 208/2015, a decorrere dal 1 gennaio 2016, la determinazione della rendita catastale degli immobili a destinazione speciale e particolare, censibili nelle categorie catastali dei gruppi D ed E, è effettuata, tramite stima diretta, tenendo conto del suolo e delle costruzioni, nonché degli elementi ad essi strutturalmente connessi che ne accrescono la qualità e l utilità, nei limiti dell ordinario apprezzamento. Sono esclusi dalla 6

7 stessa stima diretta macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo. Il successivo comma 22 dispone, inoltre, che, per gli immobili che al 1 gennaio 2016 già risultano accatastati, e quindi la cui rendita include la valutazione degli imbullonati, è possibile presentare domanda di aggiornamento in modo da ottenerne lo scorporo. Domanda di scorporo che, se fosse stata presentata entro lo scorso 15 giugno, avrebbe avuto effetto retroattivo dal 1 gennaio 2016, con la conseguenza che IMU e TASI 2016 dell immobile, possono essere determinata già sulla base della rendita aggiornata (comma 23). Per quanto riguarda la dichiarazione IMU/TASI, in tale ipotesi è da ritenersi che non debba essere presentata, poiché le informazioni riguardanti la nuova rendita sono desumibili direttamente dal comune nella banca dati catastale. Scorporo Nessun obbligo di dichiarazione IMU/TASI Si ricorda che per le domande di scorporo presentate oltre il 15 giugno 2016, non ci sarà alcun effetto retroattivo, ma trattandosi di una variazione di rendita (e non di una rettifica da parte del possessore) la nuova rendita avrà efficacia dal 1 gennaio Pertanto, in tal caso, l IMU/TASI 2016 dovranno essere liquidate considerando la rendita non aggiornata. - Riproduzione riservata - 7