DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

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1 COMUNE DI FUSIGNANO PROVINCIA DI RAVENNA ORIGINALE DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 14 DEL 26/01/2016 OGGETTO: APPROVAZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL'UNIONE E DEI COMUNI DELLA BASSA ROMAGNA PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA ILLEGALITA' Il giorno 26/01/2016 alle ore 14:00 nella Sede Comunale, si è riunita la Giunta Comunale, previa partecipazione dei Sigg.ri: PASI NICOLA Sindaco PIRAZZOLI LORENZA Vice Sindaco GEMIGNANI ANDREA Assessore MODENA VALENTINA Assessore MINGUZZI ANDREA Assessore Risultano assenti, al momento dell'adozione della presente deliberazione:,,,,,, Essendovi il numero legale per la validità dell'adunanza ne assume la presidenza il Sig. PASI NICOLA che dichiara aperta la seduta, alla quale assiste il SEGRETARIO Dott. MORDENTI MARCO. Il verbale e i suoi allegati sono sottoscritti dal SEGRETARIO al fine di attestare la loro corrispondenza con i documenti approvati. adotta la seguente deliberazione: LA GIUNTA COMUNALE

2 OGGETTO: APPROVAZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL'UNIONE E DEI COMUNI DELLA BASSA ROMAGNA PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA ILLEGALITA' LA GIUNTA COMUNALE Richiamata la legge 6 novembre 2012, n. 190 recante "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione. Dato atto che, in particolare, l art. 1, comma 8, della citata legge, dispone che l'organo di indirizzo politico, su proposta del responsabile individuato ai sensi del comma 7, adotta entro il 31 gennaio di ogni anno, il Piano triennale di prevenzione della corruzione contenente l analisi e valutazione dei rischi specifici di corruzione e gli interventi organizzativi volti a prevenirli. Ricordato che il Dipartimento della Funzione Pubblica ha predisposto il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), successivamente approvato dalla Commissione Indipendente per la Valutazione e l Integrità delle Amministrazioni Pubbliche (CIVIT) con delibera n. 72/2013. Il PNA individua gli obiettivi strategici per la prevenzione della corruzione quali: - ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione - aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione - creare un contesto sfavorevole alla corruzione Richiamato il Piano anticorruzione , pubblicato on line nella sezione AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE. Tale Piano rappresenta il frutto di un lavoro di gruppo coordinato dal Segretario dell'unione, con il supporto del FORMEZ nell ambito del progetto Interventi mirati al contrasto della corruzione nella pubblica amministrazione centrale e locale ; Sottolineato che il Piano è stato predisposto tenuto conto della realtà organizzativa di questo Ente, in stretto raccordo con quella degli altri enti dell Unione. Il Piano definisce anzitutto la mappatura delle attività esposte al rischio, evidenziando i rischi specifici su cui intervenire sulla base delle priorità segnalate; successivamente sono state individuate le misure da adottare nell ottica della prevenzione della corruzione, a seguito anche di numerosi colloqui di approfondimento con i responsabili delle aree ritenute più sensibili; Richiamato il successivo Piano anticorruzione , pubblicato on line nella sezione AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE; Vista la Relazione sulle attività svolte ai sensi dell art. 1, comma 14, legge 190/2012, redatta dal Segretario generale dell Ente, nonchè Responsabile della prevenzione della corruzione e

3 Responsabile per la trasparenza, e pubblicata on line nella sezione AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE; Richiamate le nuove leggi che incidono sulle materie oggetto del piano, come la legge delega 124/2015, e le determinazioni ANAC più recenti ed in particolare la determinazione n. 12/2015 ad oggetto Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione. In tale determinazione viene riportato l'esito di una indagine sui piani elaborati dalle pubbliche amministrazioni: le pubbliche amministrazioni devono migliorare l analisi del contesto, interno ed esterno, che deve orientare la definizione dei rischi da affrontare in via prioritaria; la definizione delle misure organizzative è spesso inadeguata, specie con riferimento alle aree di rischio ulteriori rispetto a quelle obbligatorie a norma dell art. 1 co. 16 della l. 190/2012; manca quasi sempre un efficace collegamento tra il Piano anticurruzione ed il Piano della performance dell Ente, per tale ragione molte delle misure programmate restano sulla carta. L ANAC sottolinea la piena coerenza che deve sussistere tra misure anticorruzione e perseguimento della funzionalità amministrativa; il livello di coinvolgimento degli attori interni ed esterni è solitamente inadeguato; Sottolineato che: l analisi dei rischi è stata condotta dall Unione e dai Comuni aderenti sulla base delle metodologie elaborate nell ambito della sperimentazione coordinata da FORMEZ nel corso del Il contesto di riferimento è costituito da un tessuto economico e sociale tendenzialmente dinamico e coeso, sorretto dalle istituzioni locali grazie ad un percorso condiviso di cooperazione intercomunale, che ha consentito finora di arginare in qualche modo gli effetti nefasti della crisi; tale analisi pare confermata dalle relazioni di questi anni sullo stato dell ordine e della sicurezza pubblica, ferma restando in ogni caso l esigenza di rafforzare gli strumenti di prevenzione e di contrasto della illegalità con riferimento alle attività più esposte (in particolare, gli appalti pubblici e l avvio di nuove attività produttive) pur in presenza di dati statistici sulla infiltrazione della criminalità organizzata meno rilevanti rispetto ad altre aree geografiche. Tale assunto è stato sostanzialmente confermato nell incontro con i responsabili anticorruzione di tutto il territorio provinciale svolto presso la Prefettura di Ravenna in data 19 gennaio 2016; grazie a tale premessa, il Piano anticorruzione predisposto dai Responsabili dell Unione e dei Comuni aderenti si è occupato di tutte le possibili aree di rischio esistenti nell ente locale e non solo di quelle obbligatorie per legge, nell ambito di una mappatura generale dei processi condotta sulla base di un analisi approfondita del contesto interno. Ed

4 infatti il documento contenuto nell Allegato A, grazie ad alcune limitate integrazioni evidenziate sul testo, comprende tutte le attività segnalate dall ANAC nel nuovo PNA: gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio (v. AREA ECONOMICO- FINANZIARIA); controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni (v. AREE SUI PROVVEDIMENTI AMPLIATIVI E SFAVOREVOLI, processi n. 28, 31, 34, 36); incarichi e nomine (v. AREA DEL PERSONALE, processo n. 3, e AREA DELLE ESTERNALIZZAZIONI, processo n. 23); "affari legali e contenzioso (v. AREA LEGALE); inoltre, sono state integrate le misure organizzative nelle aree più esposte a rischi (ad es. in materia contrattuale, nelle more del nuovo Codice, e con riferimento alle attività autorizzative nonché di controllo); a partire dal 2016 vengono avviate tutte le misure organizzative collegate ai rischi mappati dall'ente collocati in fascia gialla, oltre a quelli in fascia rossa (mantenendo attivo il monitoraggio anche dei rischi collocati nella fascia verde), così come specificato nel documento riepilogativo (Allegato D ). Occorre evidenziare come fin dalla prima edizione del Piano le misure organizzative adottate siano state inserite all interno del Piano della performance dell Ente, in modo da favorire il pieno adempimento delle misure stesse. Le misure sono individuate in termini di precisi obiettivi da raggiungere da parte di ciascuno degli uffici coinvolti anche ai fini della responsabilità dirigenziale, in un ottica orientata a contemperare il principio di legalità con gli obiettivi di efficientamento dell azione amministrativa; il piano è stato sottoposto ad un percorso articolato di confronto con gli attori interni ed esterni, che ha contribuito in modo significativo a evidenziare i correttivi eventualmente necessari; Tutto ciò premesso, visto: il DUP definito in Comitato di direzione e presentato in Giunta e poi in Consiglio, in cui sono illustrate le linee generali di programmazione in materia di legalità il report 2015 elaborato a cura del responsabile anticorruzione dell Ente e pubblicato on line le schede prodotte dai responsabili dei settori, tramite compilazione dell allegato D del Piano enti le numerose iniziative formative e informative in materia, destinate al personale degli le "Giornate della trasparenza organizzate a cura dell Unione dei Comuni, nel corso delle quali è stata promossa la raccolta di osservazioni da parte di cittadini e stakeholder anche tramite web

5 i lavori del Tavolo per la trasparenza, istituito dall'unione la collaborazione avviata in data 19 gennaio 2016 con i responsabili anticorruzione di tutto il territorio provinciale, presso la prefettura di Ravenna ( CONFERENZA PERMANENTE AGGIORNAMENTO PIANI ANTICORRUZIONE DEI COMUNI DELLA PROVINCIA ) l incontro con il nucleo di valutazione in data 25 gennaio 2016 Ritenuto di dover aggiornare il Piano triennale entro la scadenza del 31 gennaio, alla luce degli elementi sopra citati; Visto lo schema allegato di Piano triennale dell Unione e dei Comuni della Bassa Romagna per la prevenzione della corruzione e della illegalità ( ) proposto dal Segretario generale dell Ente, nonchè Responsabile della prevenzione della corruzione e Responsabile per la trasparenza, in collaborazione con gli altri segretari dell Unione dei Comuni della Bassa Romagna; Dato atto che il Piano allegato comprende il Programma triennale per la trasparenza e l integrità (art. 10 d. lgs. 33/2013) nonché il Codice di comportamento del personale predisposto dal Servizio associato contenzioso del lavoro in attuazione del Codice nazionale (art. 54, comma 5, d. lgs. 165/2001; d.p.r. 62/2013), all interno di un unico Piano generale per la legalità elaborato in modo da realizzare un sistema integrato e organico dell Unione e dei 9 Comuni aderenti, come auspicato dallo stesso Legislatore (art. 10, comma 2, d. lgs. 33/2013); Acquisito il parere favorevole di regolarità tecnica del Segretario Generale previsto dall art. 49 TUEL e dato atto che non è richiesto il parere di regolarità contabile, non avendo la presente delibera riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria né sul patrimonio dell Ente; Con votazione unanime palese DELIBERA 1) Di approvare il Piano triennale dell Unione e dei Comuni della Bassa Romagna per la prevenzione della corruzione e della illegalità ( ) che si allega alla presente quale parte integrante e sostanziale e che comprende: - il Piano triennale di prevenzione della corruzione (art. 1, comma 8, legge 190/2012) _ il Programma triennale per la trasparenza e l integrità (art. 10 d. lgs. 33/2013) _ il Codice di comportamento del personale dell Ente (art. 54, comma 5, d. lgs. 165/2001; d.p.r. 62/2013); 2) Di disporre l adempimento delle azioni previste nel Piano in osservanza della normativa in materia di trasparenza e di prevenzione della corruzione e di trasparenza, anche tramite recepimento delle stesse nell ambito del Piano della performance;

6 3) di pubblicare il Piano nella Sezione Amministrazione trasparente del sito e sulla intranet; 4) di dare atto che il Piano sarà aggiornato periodicamente, in conformità alle scadenze di legge, previa pubblicazione di apposita relazione sulle attività svolte ai sensi dell art. 1, comma 14, legge 190/2012; 5) Di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile, data l urgenza, ai sensi dell art comma - del D. lgs nr Il Presidente Il SEGRETARIO PASI NICOLA MORDENTI MARCO