SEDE CROCE ROSSA - VERGATO STUDIO DI FATTIBILITA RELATIVO ALL APPLICAZIONE DI SISTEMI PASSIVI PER IL RISPARMIO ENERGETICO

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1 SEDE CROCE ROSSA - VERGATO STUDIO DI FATTIBILITA RELATIVO ALL APPLICAZIONE DI SISTEMI PASSIVI PER IL RISPARMIO ENERGETICO

2 IPOTESI DI MASSIMA DELLA DISTRIBUZIONE INTERNA Dall analisi delle esigenze degli operatori della Croce Rossa di Vergato si sono individuati gli spazi che dovrà accogliere la nuova struttura: 1.Autorimessa per i mezzi della CRI (3 autoambulanze + 4 macchine) 2.Ufficio di gestione delle attività della CRI 3.Ufficio dell AVIS 4.Servizi igienici e spogliatoi per i volontari 5.Magazzino per il deposito delle attrezzature 6.Sala relax per gli operatori 7.Sala polivalente (conferenze corsi cene) 8.Cucina per circa 70 persone 9.Servizi igienici per sala conferenze 10.Magazzino per cucina 11.Magazzino per la sala polivalente 12.Scala per collegare i due piani L ipotesi di massima della distribuzione degli spazi interni è stata realizzata tenendo in considerazione oltre ai normali fattori, anche la possibile modulazione e la riduzione delle aree e dei volumi riscaldati in base alle diverse esigenze ed attività che si svolgeranno nella struttura

3 LE DIVERSE MODALITA DI FRUIZIONE Dall analisi è emerso che il centro potrà essere utilizzato con diverse modalità di fruizione, che sono state elaborate e sintetizzate nel seguente modo: Modalità di fruizione ORDINARIA Si intende quando la struttura viene utilizzata per le normali attività della Croce Rossa Italiana e dell AVIS. Modalità di fruizione STRAORDINARIA Si intende quando la struttura viene utilizzata per attività che non rientrano nelle normali attività della CRI o dell AVIS. Modalità di fruizione MISTA Si intende quando si svolgono contemporaneamente tutte le attività del centro In base a questa classificazione possiamo determinare quali diverse aree del centro vengono utilizzate in diversi momenti e quindi necessitano di riscaldamento nel periodo invernale.

4 INDIVIDUAZIONE DELLE AREE RISCALDATE MODALITA DI FRUIZIONE ORDINARIA DESTINAZIONE D USO RISCALDATO Autorimessa per i mezzi della CRI Ufficio di gestione delle attività della CRI Ufficio dell AVIS Servizi igienici e spogliatoi per i volontari Magazzino per il deposito delle attrezzature Sala relax per gli operatori Sala conferenze corsi cene Cucina per circa 70 persone Servizi per sala conferenze Magazzino per cucina Magazzino per la sala polivalente Scala per collegare i due piani NON RISCALDATO

5 INDIVIDUAZIONE DELLE AREE RISCALDATE MODALITA DI FRUIZIONE STRAORDINARIA DESTINAZIONE D USO RISCALDATO Autorimessa per i mezzi della CRI Ufficio di gestione delle attività della CRI Ufficio dell AVIS Servizi igienici e spogliatoi per i volontari Magazzino per il deposito delle attrezzature Sala relax per gli operatori Sala conferenze corsi cene Cucina per circa 70 persone Servizi per sala conferenze Magazzino per cucina Magazzino per la sala polivalente Scala per collegare i due piani NON RISCALDATO

6 INDIVIDUAZIONE DELLE AREE RISCALDATE MODALITA DI FRUIZIONE MISTA DESTINAZIONE D USO RISCALDATO Autorimessa per i mezzi della CRI Ufficio di gestione delle attività della CRI Ufficio dell AVIS Servizi igienici e spogliatoi per i volontari Magazzino per il deposito delle attrezzature Sala relax per gli operatori Sala conferenze corsi cene Cucina per circa 70 persone Servizi per sala conferenze Magazzino per cucina Magazzino per la sala polivalente Scala per collegare i due piani NON RISCALDATO L organizzazione distributiva basata sull ottimizzazione dei volumi riscaldati consentirà di poter modulare l accensione e lo spegnimento dell impianto di riscaldamento secondo le reali esigenze, riscaldando in questo modo solamente i volumi realmente necessari che verranno accorpati in base alle modalità di fruizione.

7 Area 1 comprende: 1.L ufficio di gestione delle attività della CRI; 2.L ufficio AVIS; 3.I servizi igienici; 4.Gli spogliatoi; 5.La sala relax per gli operatori. Questa area è collocata al piano terra e necessita di riscaldamento principalmente nella modalità di fruizione ordinaria.

8 Area 3 comprende: 1.La sala conferenze corsi cene; 2.La cucina per circa 70 persone; 3.I servizi per sala conferenze, il magazzino per la cucina; 4.Il magazzino per la sala polivalente; 5.La scala per collegare i due piani. Questa area è collocata al piano primo e necessita di riscaldamento principalmente nella modalità di fruizione straordinaria.

9 LA NORMATIVA REGIONALE SUI REQUISITI DI RENDIMENTO ENERGETICO 156/2008 Atto di indirizzo e coordinamento sui requisiti di rendimento energetico e sulle procedure di certificazione energetica degli edifici Per interventi di ristrutturazione integrale di edifici di superficie utile inferiore ai mq la normativa prevede: Prestazione energetica degli edifici La verifica che la trasmittanza termica delle chiusure opache (strutture edilizie opache che costituiscono l involucro dell'edificio) non superi i valori limite riportati nelle relative tabelle. La verifica che la trasmittanza termica delle chiusure trasparenti che delimitano l'edificio non superi i valori limite riportati nelle relative tabelle. Il valore della trasmittanza termica (U) delle strutture edilizie di separazione tra edifici o unità immobiliari confinanti nel caso di pareti divisorie verticali e orizzontali, nonché delle strutture opache, verticali, orizzontali e inclinate, che delimitano verso l ambiente esterno gli ambienti non dotati di impianto di riscaldamento, sia inferiore o uguale al limite previsto. Utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (FER) o assimilate

10 PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI TRASMITTANZA TERMICA ELEMENTO STRUTTURALE STATO DI FATTO MINIMO DI LEGGE Pareti perimetrali Solaio a Terra Murature tra ambienti riscaldati e non riscaldati Solai tra ambienti riscaldati e non riscaldati Solaio di Copertura Infissi 2.40 W/mqK 1.09 W/mqK 1.84 W/mqK 4.20 W/mqK 2.20 W/mqK 3.5 W/mqK 0.34 W/mqK 0.33 W/mqK 0.34 W/mqK 0.33 W/mqK 0.30 W/mqK 2.20 W/mqK Livello minimo da raggiungere per poter realizzare l intervento

11 Allo scopo di isolare le aree riscaldate e raggiungere i livelli di isolamento previsti dalla normativa si propongono Al piano terra gli interventi di: Isolamento delle pareti perimetrali dell edificio, Isolamento della parete divisoria interna tra l area dell autorimessa non riscaldata e l area riscaldata dedicata agli uffici ed ai servizi, Isolamento della parete divisoria interna tra l area dell autorimessa non riscaldata ed il vano scale che consente di accedere al piano primo, Isolamento del solaio a terra solamente nell area riscaldata, Isolamento del solaio tra il piano primo e il secondo. Gli interventi che riguardano il piano primo sono: L isolamento delle pareti perimetrali; L isolamento della copertura; INTERVENTI PROPOSTI L isolamento del solaio tra il piano terra ed il primo.

12 INTERVENTI PROPOSTI PIANO TERRA PIANO PRIMO FRUIZIONE ORDINARIA FRUIZIONE STRAORDINARIA SEZIONE In verde Interventi di isolamento termico

13 INTERVENTI SULLE PARETI PERIMETRALI E SULLE PARETI TRA AMBIENTI RISCALDATI E NON RISCALDATI Tale intervento comporta l applicazione di un rivestimento isolante sulla parte esterna delle pareti dell edificio, così da correggere i ponti termici. Il sistema consente di mantenere le pareti perimetrali a temperatura più elevata, evitando fenomeni di condensa e aumentando il confort abitativo. Inoltre, comportando un intervento dall esterno, esso evita disagi agli occupanti le abitazioni stesse in cui è richiesto l intervento. Nel dettaglio, la tecnica consiste nella preparazione preventiva delle superfici esterne dei manufatti, nell applicazione su di esse tramite incollaggio, dei pannelli isolanti di natura, consistenza e spessore ritenuti più idonei, nella rifinitura con intonaco rasante a due strati da applicare bagnato su bagnato o in tempi immediatamente successivi l uno dall altro, con interposta rete in fibra di vetro di vario tipo, ed infine con trattamento superficiale di finitura.

14 INTERVENTI SULLE PARETI PERIMETRALI Stato di fatto Intervento proposto Intonaco calce - cemento (spessore 1.50 cm lambda 1.00 W/mK); 2 Muratura in pietrame (spessore / cm lambda 2.30 W/mK ) 3 Intonaco calce - cemento (spessore 1.50 cm - lambda 1.00 W/mK ) 4 Pannelli di fibra di legno (spessore cm - lambda W/mK ) 5 - Rasante ed intonaco di finitura (spessore 2.00 cm - lambda 1.00 W/mK ) TRASMITTANZA TERMICA ELEMENTO Stato di fatto: 2.40 W/mK Intervento proposto: 0.32 W/mK < 0.34 W/mK Minimo di Legge:

15 INTERVENTI SULLE PARETI INTERNE TRA AMBIENTE RISCALDATO E NON Stato di fatto Intervento proposto Intonaco calce - cemento (spessore 1.50 cm lambda 1.00 W/mK); 2 Muratura in pietrame (spessore cm lambda 2.30 W/mK ) 3 Intonaco calce - cemento (spessore 1.50 cm - lambda 1.00 W/mK ) 4 Pannelli di fibra di legno (spessore cm - lambda W/mK ) 5 - Rasante ed intonaco di finitura (spessore 2.00 cm - lambda 1.00 W/mK ) TRASMITTANZA TERMICA ELEMENTO Stato di fatto: 1.84 W/mK Intervento proposto: 0.30 W/mK < 0.34 W/mK Minimo di Legge:

16 INTERVENTI SUL SOLAIO A TERRA Dal punto di vista tecnologico, l isolamento dei solai contro terra o su vespaio comporta L applicazione di uno strato isolante all estradosso del solaio. Dovendo l isolante sopportare il peso del massetto soprastante, esso dovrà avere una resistenza meccanica idonea a tale finalità. Nel dettaglio, la tecnica consiste nella preparazione preventiva della superficie, che non dovrà presentare asperità, così da essere idonea ad accogliere ventualmente un isolante in pannelli. Al di sopra di questo, dovrà essere realizzato un massetto, di preferenza armato con rete elettrosaldata, a protezione dell isolante stesso e a supporto della soprastante pavimentazione. Infine, nei solai controterra, per fronteggiare un eventuale presenza di umidità, si può porre uno strato impermeabile prima del materiale isolante. Per mantenere asciutti i vespai, è consigliata una ventilazione degli stessi.

17 INTERVENTI SUL SOLAIO A TERRA Stato di fatto Intervento proposto Solaio con travetti e blocchi in laterizio più caldana (spessore cm lambda 0.80 W/mK); 2 Vespaio in pietrame sciolto 3 Sottofondo termoisolante (spessore cm lambda 1.20 W/mK ) (spessore cm lambda 0.05 W/mK ) TRASMITTANZA TERMICA ELEMENTO Stato di fatto: 1.09 W/mK Intervento proposto: 0.30 W/mK < 0.33 W/mK Minimo di Legge:

18 INTERVENTI SUL SOLAIO TRA PIANO TERRA E PIANO PRIMO Il sistema prevede la collocazione dell isolante in corrispondenza della faccia superiore della soletta. L intervento consente la correzione dei ponti termici, garantendo al tempo stesso elevata durata dell intervento, forte resistenza agli urti accidentali, idoneo comportamento al fuoco, semplicità di posa in opera. Nel dettaglio, la tecnica consiste nella preparazione del supporto, che deve essere privato di asperità e materiali incoerenti, così da avere un adeguata planarità per ricevere il materiale isolante; nella posa in opera dello stesso e nella sua successiva rivestitura, con finalità protettive, con un massetto in cls, in preferenza leggermente armato con una rete elettrosaldata di maglia 10*10, che costituisce il piano di posa della soprastante pavimentazione. Nel caso si adoperi massetto coibente in calcestruzzo alleggerito, è necessario che l impasto posato sia omogeneo e di adeguato spessore.

19 INTERVENTI SUL SOLAIO TRA PIANO TERRA E PIANO PRIMO Stato di fatto Intervento proposto Muratura mista in mattoni e pietrame (spessore medio 80 cm lambda 0.70 W/mK) 2 Sottofondo termoisolante (spessore cm lambda 0.05 W/mK ) TRASMITTANZA TERMICA ELEMENTO Stato di fatto: 4.20 W/mK Intervento proposto: 0.31 W/mK < 0.33 W/mK Minimo di Legge:

20 INTERVENTI SUL SOLAIO DI COPERTURA L isolamento di una copertura a falda con isolante sotto il manto antimeteorico consiste nel porre in opera l isolante subito sotto le tegole, i coppi o le lastre della copertura, sostenuto dalle falde inclinate del tetto. Dal punto di vista tecnologico, nelle solette piene in c.a. o laterocemento, l isolante va posto sull estradosso della falda, tra listelli di legno posati longitudinalmente nel senso della pendenza e a distanza di 50/60 cm l uno dall altro, con spessore uguale o maggiore a quello dello strato isolante stesso. Al di sopra, deve essere poi fissata una seconda orditura di listelli in senso normale alla prima, che consente di creare una intercapedine per la ventilazione estiva. Nel dettaglio, è bene che gli isolanti siano dotati sulla faccia inferiore di un foglio con funzioni di barriera al vapore.

21 INTERVENTI SUL SOLAIO DI COPERTURA Stato di fatto Intervento proposto Solaio con travetti in cemento armato e pignatte in laterizio 2 Caldana in cemento (spessore medio cm lambda 0.80 W/mK) 3 - Pannelli di fibra di legno (spessore cm - lambda W/mK ) TRASMITTANZA TERMICA ELEMENTO Stato di fatto: 2.20 W/mK Intervento proposto: 0.28 W/mK < 0.30 W/mK Minimo di Legge:

22 EFFICIENZA TERMICA DELL EDIFICIO Considerando le due diverse modalità di fruizione dell edificio, la distribuzione planimetrica di massima e gli interventi di miglioramento delle prestazioni termiche dell edificio ipotizzati nell analisi si ottengono i seguenti risultati: Efficienza dell involucro edilizio 84 Kwh/mq anno pari a circa 8 Kwh/mc anno

23 VALUTAZIONE DELLA POTENZA TERMICA NECESSARIA E DEL FABBISOGNO DI ENERGIA PER IL RISCALDAMENTO La potenza termica ed il fabbisogno di energia per il riscaldamento dell edificio vengono considerati in relazione alle due diverse modalità di fruizione e delle caratteristiche delle diverse aree interessate dal riscaldamento nel periodo invernale. AREA 1 MODALITA DI FRUIZIONE ORDINARIA Potenza termica edificio Circa 6 Kw Fabbisogno di energia per il riscaldamento Considerando un funzionamento dell impianto nell area 1 nel periodo di riscaldamento di circa ore nel periodo di accensione del riscaldamento, il fabbisogno di energia è di circa Kwh/anno

24 VALUTAZIONE DELLA POTENZA TERMICA NECESSARIA E DEL FABBISOGNO DI ENERGIA PER IL RISCALDAMENTO AREA 2 MODALITA DI FRUIZIONE STRAORDINARIA Potenza termica edificio Circa 16 Kw Fabbisogno di energia per il riscaldamento Considerando un utilizzo dell area nel periodo di riscaldamento pari a 500 ore nel periodo di accensione del riscaldamento, il fabbisogno di energia è di Circa Kwh/anno Il fabbisogno totale di energia per il riscaldamento nel periodo invernale risulta di circa Kwh/anno, questo valore deriva dall elevato livello di isolamento termico raggiunto e dalla stima delle ore di funzionamento dell impianto.

25 VALUTAZIONE DEI BENEFICI OTTENIBILI SEGUENDO LE INDICAZIONI DELLA NORMATIVA REGIONALE Allo scopo di verificare i benefici che si trarranno dalla ristrutturazione dell edificio applicando gli interventi di miglioramento delle prestazioni termiche previsti riportiamo di seguito i valori dell efficienza dell involucro, della potenza termica e del fabbisogno di energia per il riscaldamento nell ipotesi di una ristrutturazione che non segua le indicazioni della L.R. 156/2008. Naturalmente ad oggi non è più possibile realizzare una ristrutturazione senza seguire le indicazioni della L.R. 156/2008, quindi non è pensabile realizzare l intervento senza mette in opera tutti gli interventi di miglioramento delle prestazioni termiche dell edificio individuati nella fase di analisi. Il confronto riportato è quindi solamente a titolo esemplificativo e vuole dimostrare i reali benefici ottenibili con gli interventi proposti.

26 EFFICIENZA TERMICA DELL EDIFICIO 450 Kwh/mq anno pari a circa 95 Kwh/mc anno

27 VALUTAZIONE DELLA POTENZA TERMICA NECESSARIA E DEL FABBISOGNO DI ENERGIA PER IL RISCALDAMENTO La potenza termica ed il fabbisogno di energia per il riscaldamento dell edificio vengono considerati in relazione alle due diverse modalità di fruizione e delle caratteristiche delle diverse aree interessate dal riscaldamento nel periodo invernale. AREA 1 MODALITA DI FRUIZIONE ORDINARIA Potenza termica edificio Circa 20 Kw Fabbisogno di energia per il riscaldamento Considerando un funzionamento dell impianto nell area 1 nel periodo di riscaldamento di circa ore nel periodo di accensione del riscaldamento, il fabbisogno di energia è di circa Kwh/anno

28 VALUTAZIONE DELLA POTENZA TERMICA NECESSARIA E DEL FABBISOGNO DI ENERGIA PER IL RISCALDAMENTO AREA 2 MODALITA DI FRUIZIONE STRAORDINARIA Potenza termica edificio Circa 70 Kw Fabbisogno di energia per il riscaldamento Considerando un utilizzo dell area nel periodo di riscaldamento pari a 500 ore nel periodo di accensione del riscaldamento, il fabbisogno di energia è di Circa Kwh/anno Il fabbisogno totale di energia per il riscaldamento nel periodo invernale risulta di circa Kwh/anno, questo valore deriva dall elevato livello di isolamento termico raggiunto e dalla stima delle ore di funzionamento dell impianto.

29 TABELLA RIASSUNTIVA DI CONFRONTO Efficienza involucro edilizio Potenza termica necessaria Fabbisogno di energia per il riscaldamento Interventi di isolamento termico previsti secondo la L.R. 156/ Kwh/mq anno 18 Kwh/mc anno Area 1 6 Kw Area 2 16 Kw TOTALE 22 Kw Area Kwh/anno Area Kwh/anno TOTALE Kwh/anno Interventi senza isolamento termico 450Kwh/mq anno 95 Kwh/mc anno 20 Kw 70 Kw 90 Kw Kwh/anno Kwh/anno Kwh/anno BENEFICI AMBIENTALI Produzione di CO2 Interventi di isolamento termico previsti secondo la L.R. 156/ Kg/anno Interventi senza isolamento termico Kg/anno Emissioni evitate Kg/anno

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