DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO

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1 Atto adottato dall'azienda DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO 364/CS 08 Mag Numero data Oggetto: Approvazione della Procedura Cateterismo vescicale. Esercizio Conto Centro di Costo - Sottoconto n Budget: - Assegnato Utilizzato Presente Atto Residuo DIREZIONE SANITARIA F.to Estensore: Patrizia Zorzetto Il Responsabile del procedimento Data Firma Il Direttore Ovvero schema allegato Scostamento Budget NO SI Data Firma F.to Il Direttore del Bilancio Proposta n 371 del Data.. PARERE DEL DIRETTORE SANITARIO Data PARERE DEL DIRETTORE AMMINISTRATIVO Data IL DIRETTORE SANITARIO Dott. Antonio Fortino IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO F.to Dott. Cristiano Camponi La presente deliberazione si compone di n. 34 di cui n. 29 di pagine di allegati e di una pagina attestante la pubblicazione e l esecutività, che ne formano parte integrante e sostanziale. - - Azienda Ospedaliera Complesso Ospedaliero San Giovanni Addolorata Via dell'amba Aradam 9, Roma - Tel. (06)77051 Fax C.F. e P.IVA Cod.Attività L.R. Lazio , n.18 D.G.R. lazio , n.5163

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5 Redatto CPSE CC - ICA Dr.ssa Bruno Eleonora Firma Approvato Approvato dal CC-ICA nella seduta del 12 aprile 2019 Verificato Risk Manager Dr. D Ignazio Franco Firma DATA Validato Direttore Sanitario Direttore Medico P.O. Direttore DAI Dr. Fortino Antonio Dr.ssa Masala Paola Dr.ssa Leto Antonella Firma Firma Firma 1

6 GRUPPO DI LAVORO Nome e Cognome DATA Qualifica Direttore UOC Urologia D Elia Gianluca CPSE UOC Urologia Direttore UOC Patologia Clinica Ceccarelli Rosina Gaudio Mariarosa CPSE UOC Medicina Interna ad Indirizzo Endocrino Metabolico PAUL Thresiamma CPSI UOC Medicina Interna ad indirizzo Endocrino Metabolico Volpe Pasquale CPSE UOC Geriatria CPSI UOC Geriatria Sebastian Ancykutty Landriscina Sara CPSI UOC Geriatria Piazza Santina Direttore ff. UOC Farmacia Ascani Alfredo CPSE UOC Cardiologia CPSE UOC Neurochirurgia Astorino Antonella Marseglia Maria Rita CPSE UOC Malattie Apparato Respiratorio Nacci Gianluca CPSI GOICA Diamanti Marco UOSD Sviluppo e gestione incremento delle tecnologie informatiche Biafora Gaetano 2

7 DATA INDICE Introduzione Pag. 4 Scopo/Obiettivi Pag. 4 Campo di applicazione Pag. 4 Operatori coinvolti Pag. 4 Modifiche alle versioni precedenti Pag. 4 Terminologia e abbreviazioni Pag. 4 Parole chiave Pag. 5 Standard e indicatori Pag. 5 Indicazioni per l utilizzo appropriato del catetere vescicale Pag. 5 Raccomandazioni per la corretta esecuzione del cateterismo vescicale Pag. 6 Modalità operative Pag. 7 Diagramma di Flusso Pag. 8 Matrice delle responsabilità Pag. 9 Pubblicazione e archiviazione Bibliografia Allegati nn. 1-7 (inclusa modulistica) Pag. 10 Pag. 10 Pag. 11 3

8 DATA INTRODUZIONE I cateteri vescicali (C.V.) vengono utilizzati in oltre il 25% dei pazienti ospedalizzati e nel 5-15% di quelli assistiti in strutture socio-assistenziali per monitorare la diuresi e/o garantire il drenaggio vescicale. Tuttavia, il loro utilizzo si associa a numerosi eventi avversi: lesioni traumatiche delle vie urinarie, stenosi uretrali, occlusione del sistema di drenaggio e, soprattutto, infezioni delle vie urinarie (IVU) che costituiscono il 20-40% di tutte le infezioni ospedaliere. Recenti studi confermano che la durata del cateterismo vescicale è il principale fattore di rischio per lo sviluppo di IVU in ambito ospedaliero. In un sistema di governo clinico finalizzato al miglioramento della qualità, la gestione del C.V. costituisce una priorità assistenziale rilevante per diverse ragioni: diffuso utilizzo del C.V. nei ricoverati; non uniformità dei comportamenti professionali, sia in termini di appropriate indicazioni sia di conformità delle modalità di esecuzione delle pratiche professionali. 1. SCOPO E OBIETTIVI Lo scopo di questo protocollo è di migliorare la qualità dell assistenza anche attraverso la riduzione di eventi avversi associati al C.V.: Gli obiettivi sono pertanto: aumentare l appropriatezza prescrittiva dei C.V.; limitare al tempo strettamente necessario l applicazione del C.V.; ridurre l incidenza delle infezioni correlate a C.V.; fornire istruzioni operative per l inserimento del C.V. e valutare l adesione dei professionisti alle pratiche raccomandate. 2. CAMPO DI APPLICAZIONE Il protocollo si applica a tutte le UU.OO aziendali. 3. OPERATORI COINVOLTI Dirigenti Medici, Infermieri, Ostetriche, Operatori Socio Sanitari. 4. MODIFICHE ALLA VERSIONE PRECEDENTE Sono state apportate numerose modifiche alla precedente versione: - elaborazione ed inserimento nell interno della procedura di un modulo informatizzato per la tracciabilità della prescrizione all inserimento del cv; -elaborazione ed inserimento di modulo informatizzato per la tracciabilità della gestione quotidiana del cv; -revisione della procedura per l inserimento del cv; -indicatore e standard di riferimento; -revisione del modulo per l educazione al paziente ed ai suoi famigliari a domicilio. 5. TERMINOLOGIA ED ABBREVIAZIONI C.V. Catetere vescicale IVU Infezione delle vie urinarie ICA Infezione correlata all assistenza CI Cartella informatizzata CPSI Infermiere CPSE Coordinatore infermieristico UO Unità operativa 4

9 DATA Parole chiave: Catetere vescicale, Infezione vie urinarie, Ritenzione acuta di urine. 6. STANDARD ED INDICATORI Al fine di consentire la misurazione di indicatori di appropriatezza, in fase di prima applicazione del protocollo operativo, l indicazione è di verificare l avvenuta registrazione sulla sezione Moduli della cartella informatizzata. Tale verifica verrà effettuata a campione sulla cartella clinica dei pazienti degenti portatori di catetere vescicale, la eventuale non conformità sarà registrata su modulo dedicato (allegato 3). Indicatore di processo: n. di registrazioni su sezioni moduli informatizzati/totale del campione cartelle esaminato (su pazienti portatori di catetere vescicale) Standard: 95%. 7. INDICAZIONI E DURATA PER L UTILIZZO APPROPRIATO DEL CATETERE VESCICALE I cateteri vescicali devono essere inseriti solo in presenza di una precisa indicazione clinica e devono essere rimossi nel più breve tempo possibile. Il medico ed l infermiere di riferimento devono valutare attentamente le condizioni del paziente per minimizzare il ricorso al C.V. e la durata del periodo di cateterismo. Indicazioni Ritenzione o ostruzione urinaria acuta Disfunzione neurologica della vescica (cateterismo ad intermittenza possibilmente autogestito dal paziente) Misurazione accurata dell'output urinario in pazienti critici Stato di shock o instabilità clinica Nei pazienti incontinenti quando si debba ottenere la guarigione ottimale dei tessuti con presenza di ulcere o lesioni da pressione IV^ stadio Procedure chirurgiche che richiedono la vescica vuota (possibilmente posizionato in camera operatoria, remainder giornaliero per rimozione appena cessate indicazioni) Misurazioni seriate della Pressione endovescicale Esecuzione di test per la funzionalità della vescica Accompagnamento del paziente nel fine vita Non vi sono indicazioni nei casi seguenti L incontinenza di per sé non costituisce un indicazione al posizionamento del catetere. Per il monitoraggio della diuresi in condizioni non critiche, si devono utilizzare metodi alternativi come il condom-catetere negli uomini, sistemi monouso per l eliminazione, pannoloni. 5

10 DATA Durata Ferma restando la corretta indicazione, la durata del cateterismo vescicale deve essere la più breve possibile, poiché per ogni giorno la probabilità di infezione delle vie urinarie aumenta del 3-6%. Pertanto, il catetere va rimosso appena possibile. Nella chirurgia la durata del cateterismo può variare dal 1 al 3 giorno post intervento; di solito, il catetere è rimosso in prima giornata post-operatoria, salvo diversa indicazione medica espressa in cartella. Al fine di facilitare l applicazione uniforme del principio della permanenza più breve possibile, si raccomanda che in ogni reparto (eccezion fatta per le Terapie intensive) l infermiere, trascorsi 3 giorni dal posizionamento del C.V., ricordi quotidianamente al medico la necessità o meno di mantenere il C.V. in situ (Reminder). 8. RACCOMANDAZIONI PER LA CORRETTA ESECUZIONE DEL CATETERISMO VESCICALE a. Cateterizzare solo in presenza di una precisa indicazione clinica; b. Informare e rassicurare il paziente circa la procedura che si sta per eseguire. c. Eseguire l'igiene delle mani prima della cateterizzazione e della manipolazione del sistema di drenaggio e dopo essere stati a contatto con urine o attrezzature contaminate con urine anche se si sono utilizzati i guanti; d. Inserire il C.V. con tecniche asettiche e dispositivi sterili; e. Utilizzare solo sistemi di drenaggio urinario a circuito chiuso sterile. Non scollegare mai sacca di drenaggio urinario dal C.V.; evitare il lavaggio con sconnessione del circuito per risolvere un occlusione del C.V.; f. La sacca di raccolta delle urine deve essere vuotata ogni volta che risulta piena, anche se è raccomandabile vuotarla almeno ogni 8 ore per evitare il ristagno di urine e la proliferazione di microrganismi. g. Ricordare che la sacca non dovrebbe essere riempita oltre i tre quarti della sua capienza, al fine di evitare la risalita delle urine nel tubo di drenaggio e la proliferazione dei microrganismi. h. Quindi lo svuotamento delle urine deve essere garantito anche più volte al giorno, ricordando di mantenere l asepsi al fine di ridurre il rischio di infezioni delle vie unitarie correlate all uso di catetere. i. Per lo svuotamento della sacca di raccolta delle urine utilizzare contenitore dedicato. Introdurre il contenitore usato nel lavapadelle, e effettuare il ciclo di lavaggio, per aver il materiale disponibile per la procedura successiva. j. Eseguire o far eseguire al paziente un'accurata igiene intima (lavaggio con acqua e sapone) prima dell'introduzione del C.V. in quanto l'uso dell'antisettico su mucose non precedentemente pulite è sicuramente inutile; k. Per l'inserimento del C.V. utilizzare una soluzione antisettica monodose e, se il C.V. non è autolubrificante, un lubrificante monodose o individualizzato per il singolo paziente; l. Valutare la scelta del catetere secondo le necessità e la compatibilità con un buon drenaggio urinario; m. Utilizzare cateteri di calibro più piccolo possibile: o Ch nella donna o Ch nell'uomo o Ch urine torbide o ricche di sedimento o Ch in presenza di ematuria o interventi alla vescica e alla prostata n. In caso di eventuale cateterizzazione a permanenza, a medio e lungo termine (medio termine: gg; lungo termine: oltre i 30 giorni) utilizzare cateteri in silicone; o. Fissare in modo opportuno il catetere vescicale alla coscia del paziente al fine di evitare trazioni e conseguenti lesioni della vescica e del meato uretrale; p. Nei pazienti con lesione spinale acuta o vescica neurogena utilizzare il cateterismo ad intermittenza; 6

11 DATA q. Nei pazienti incontinenti valutare l'opportunità di ricorrere a metodi alternativi al cateterismo uretrale a permanenza il condom-catetere negli uomini, sistemi monouso per l eliminazione, pannoloni). r. Durante l'introduzione del C.V. nell'uomo, se si avverte una resistenza alla progressione del catetere, ritirarlo e ripetere tutte le manovre di inserimento. Se il cateterismo risulta difficoltoso chiedere l intervento del medico di reparto ed eventualmente poi la consulenza dell urologo; s. Durante il gonfiaggio del palloncino se si avverte eccessiva resistenza e/o nel contempo il paziente lamenta dolore, sgonfiare il palloncino, spingendo il catetere leggermente verso l'interno e verificare che il C.V. sia effettivamente in vescica, schiacciando leggermente il C.V; t. Per il gonfiaggio del palloncino di ancoraggio del C.V. utilizzare sempre soluzione iniettabile e non soluzione fisiologica (nel rispetto delle quantità indicate sul dispositivo medico dal produttore). 9. MODALITA OPERATIVE 1. Il medico nel momento in cui ritiene necessario l inserimento del C.V. deve riempire l anagrafica e la Check list dedicata presente nella CIArea ModuliModulo Catetere Vescicale, Sezione A: Appropriatezza Prescrittiva; (Allegato 1-2); 2. L infermiere registra in CI Area Moduli Modulo Catetere Vescicale, Sezione B Gestione, la data di posizionamento del C.V., il tipo di catetere, il calibro dello stesso, (Allegato 1-2); 3. Durante la visita, medico ed infermiere valutano la necessità di mantenere il C.V. (o passare a sistemi alternativi). Trascorsi 3 giorni dal posizionamento, l infermiere ricorda al medico di effettuare una rivalutazione. L infermiere quindi registra fedelmente nella Sezione B- Gestione (sezione di compilazione infermieristica), l eventuale rimozione del C.V., il cambio del C.V., il Reminder giornaliero in caso di mantenimento dello stesso. (Allegato 1-2); 4. Prima del posizionamento del C.V., il paziente deve essere adeguatamente informato; 5. Il posizionamento del C.V. deve avvenire nel rispetto delle indicazioni della presente Procedura (Allegati 4 5-6) 6. Al paziente che deve autogestire il C.V. a domicilio, vengono consegnate apposite istruzioni. (Allegato 7) 7

12 10. FLOW CHART DATA !" # $%#% &! $" # #% "!&! '( )* & + Inserimento C.V. da parte del CPSI ed aggionamento in CI! " "# " # 8

13 11. MATRICE DELLE RESPONSABILITA FIGURE PROFESSIONALI ATTIVITA CC - ICA DAI DMPO ICN - CCICA CI CPSI MEDICO UOSD FORMAZIONE PERSONALE DI SUPPORTO Elaborazione procedura R C C Informazione al paziente sulla procedura C R C Prescrizione informatizzata del C.V. cartella del paziente, sezione Moduli, Modulo Catetere vescicale sezione A: indicazioni al trattamento, (firma del medico prescrittore). Scelta del materiale (C.V., tipo, calibro ecc..) C R C Preparazione materiale occorrente R C Preparazione genitali del paziente R C Posizionamento C.V. R C Registrazione della procedura in CI, sezione Moduli, Modulo Catetere vescicale sezione B: gestione C.V. (riportare data inserimento, tipo di catetere, calibro, firma dell operatore). C R R C C Reminder giornaliero sulla necessità di mantenere il C.V. o passare a sistemi alternativi, nella CI, sezione Moduli, Modulo Catetere vescicale sezione B: gestione C.V. (riportare data inserimento, tipo di catetere, calibro, firma dell operatore). Ricondizionamento ambiente e smaltimento materiali. Informazione e Controllo Formazione del personale Applicazione procedura R C C R R C C R C C C R C C C C C C C 9

14 12. PUBBLICAZIONE E ARCHIVIAZIONE La presente procedura è pubblicata nell Intranet aziendale (Sezione Documenti, Protocolli, e istruzioni operative) e inviato a tutto il personale con aziendale. Copia cartacea del protocollo è disponibile in ogni postazione infermieristica nelle diverse UO BIBLIOGRAFIA Decreto Legislativo 24 febbraio 1997, N. 46. Attuazione della direttiva 93/42/CEE concernente i dispositivi medici. Gazzetta Ufficiale 6 marzo 1997, n. 54, Supplemento ordinario n. 49/L EPIC2. Pratt RJ, Pellowe CM, Wilson JA et al. National evidence-based guidelines for preventing healthcare-associated infections in NHS hospitals in England. J Hosp Infect, 2007; 65S: S1-S64. Healthcare infection control practices advisory committee (HICPAC) - Guideline for Prevention of Catheter-associated Urinary Tract Infections Joanna Briggs Institute. Management of short term indwelling urethral catheters to prevent urinary tract infections. Best practice 2000,4:1 6. Linee Guida Società Italiana Di Urologia 2015 NHS-NICE. Infection control. Prevention of healthcare-associated infections in primary and community care NSW Health - Adult Urethral Catheterisation for Acute Care Settings (2015) Strategies to Prevent Catheter-Associated Urinary Tract Infections in Acute Care Hospitals: 2014 Update. 10

15 Allegato 1 SCHEDA INFORMATIZZATA (DA UTILIZZARE COME MODULO CARTACEO IN CASO DI MALFUNZIONAMENTO DEL SOFTWARE) 1.CARTELLA INFORMATIZZATA 2.SEZIONE MODULI 3. MODULO CATETERE VESCICALE COGNOME E NOME ETA DATA RICOVERO IN OSPEDALE UO A. INDICAZIONE AL CATETERE VESCICALE (MEDICO) Ritenzione o ostruzione urinaria acuta Disfunzione neurologica della vescica: cateterismo ad intermittenza possibilmente autogestito dal paziente Esecuzione di test per la funzionalità della vescica Minimizzare il discomfort al paziente in fin di vita Misurazione accurata dell'output urinario in pazienti critici Nei pazienti incontinenti per la guarigione ottimale dei tessuti in caso di presenza di ulcere o lesioni da pressione IV stadio Procedure chirurgiche che richiedono la vescica vuota (CV possibilmente posizionato in camera operatoria e remainder giornaliero per rimozione appena cessate indicazioni e in ogni caso dopo 4 giorni) Misurazioni seriate della Pressione endovescicale Stato di shock o instabilità clinica Nome e Cognome del Medico B. GESTIONE CATETERE VESCICALE (INFERMIERE) Catetere vescicale già presente al momento del ricovero SI NO Inserimento catetere vescicale (menu a tendina) Reminder valutazione giornaliera dell indicazione al trattamento SI NO Calibro.. Tipo di catetere.. Il catetere è stato sostituito il: Il catetere è stato rimosso il: Nome e Cognome dell CPSI/ CPSO 11

16 Allegato 2 SCHERMATA CARTELLA INFORMATIZZATA 12

17 Allegato 2.1 ' ( 13

18 Allegato 2.2 ' ( $ 14

19 Allegato 2.3 '( ' 15

20 Allegato 2.4 ",# -./#" # 16

21 Allegato 2.5 ' ( $' 17

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23 Allegato 2.7 ' ) ' 19

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26 Allegato 3 - Scheda non conformità per Autovalutazione o per Verifica a campione Verifica del (data): Unità Operativa RILEVAZIONE: NON CONFORMITÀ CI sezione Moduli Catetere Vescicale Sezione A DESCRIZIONE NON CONFORMITA Indicazione al Catetere Vescicale CI sezione Moduli Catetere Vescicale Sezione B DESCRIZIONE NON CONFORMITA Data cateterizzazione calibro Reminder Sostituzione rimozione AZIONE CORRETTIVA 22

27 Allegato 4: Tipi di catetere presenti nell AOSGA INDICAZIONE TIPO DI CATETERE CALIBRO CH Nella donna Foley 2 vie Nell'uomo Foley 2 vie Ostruzione acuta e cronica delle vie urinarie Foley 2 vie (Tiemann, Wiruthan) Disfunzione neurologica permanente della vescica (qualora non sia possibile il cateterismo ad intermittenza) Monitoraggio della diuresi nei pazienti critici Interventi chirurgici che richiedono una vescica vuota Foley in silicone silicone Foley 2 vie Foley 2 vie 8-10 Urine chiare Urine chiare Urine torbide o ricche di sedimento Foley 2 vie Trattamento di neoplasie vescicali con farmaci citotossici topici e trattamenti locali intracavitari Nelaton autolubrificato 8-10 Esecuzione di test di funzionalità vescicale, per il tempo strettamente limitato agli stessi Nelaton autolubrificato 8-10 Svuotamento della vescica prima del parto se la paziente non è in grado di urinare spontaneamente Nelaton autolubrificato 8-10 Gravi casi di macroematuria e piuria al fine di evitare il tamponamento vescicale. Lesioni da pressione sacrali 3-4 stadio Comfort paziente terminale. Silicone 100% 3 vie Punta curva negli uomini; Punta retta nelle donne. Sistemi alternativi Silicone Sistemi alternativi Sistemi per eliminazione (pappagalli, padelle, pannoloni, condom) Urine chiare Sistemi per eliminazione (pappagalli, padelle, pannoloni, condom) Silicone Urine chiare

28 Allegato 5. Presidi per Cateterismo Vescicale Dispositivi Incontinenza Urinaria $ * # + SONDA NELATON SONDA NELATON SONDA FOLEY 2 SILICONE SONDA FOLEY 2 SILICONE SONDA FOLEY 2 SILICONE SONDA FOLEY 2 SILICONE SONDA FOLEY 2 SILICONE SONDA FOLEY 2 LATTICE SILICONATO SONDA FOLEY 2 LATTICE SILICONATO SONDA FOLEY 2 LATTICE SILICONATO SONDA FOLEY 2 LATTICE SILICONATO SONDA FOLEY 2 LATTICE SILICONATO SONDA PROSTATICA 3 PVC BECCO/FLAUTO SONDA PROSTATICA 3 SILICONE BECCO/FLAUTO SONDA PROSTATICA 3 SILICONE BECCO/FLAUTO SONDA PROSTATICA 3 SILICONE BECCO/FLAUTO CURVA SONDA PROSTATICA 3 SILICONE BECCO/FLAUTO CURVA SONDA PROSTATICA 3 SILICONE BECCO/FLAUTO CURVA SONDA PROSTATICA 3 SILICONE BECCO/FLAUTO CURVA SONDA FOLEY (TIEMANN - WIRUTHAN) SILICONE 8 SONDA FOLEY (TIEMANN - WIRUTHAN) SILICONE 10 SONDA FOLEY (TIEMANN - WIRUTHAN) SILICONE SONDA FOLEY (BRILLANT TIEMANN) CATETERE SOVRAPUBICO CATETERE SOVRAPUBICO RICAMBIO rich spec 24

29 Allegato 6. Sequenza operativa per il posizionamento del C.V. AZIONE Verificare in AREAS Cartella Informatizzata Area ModuliModulo Catetere vescicale Sezione A (competenza del medico) la presenza dell indicazione al trattamento da parte del clinico. Informare il paziente Preparare il materiale occorrente per l esecuzione dell igiene intima e della procedura d inserimento del C.V. Posizionare il paravento o tendina I^ Operatrore: Eseguire il lavaggio sociale delle mani prima di eseguire l igiene intima Posizionare il paziente, eseguire l igiene intima nel paziente non autosufficiente o invitare il pz. Autosufficiente all esecuzione dell igiene intima, spiegando l importanza dell accurata pulizia dei genitali MOTIVAZIONE Garantire appropriatezza prescrittiva e rispetto PO AOSGA Ottenere la collaborazione e consenso Avere a disposizione tutto il materiale necessario per la procedura Garantire la privacy Allontanare lo0 sporco non visibile macroscopicamente Garantire un adeguata detersione dell area genitale eliminando la presenza di secrezioni abbattendo la carica microbica e favorire l azione dell antisettico Ricondizionare e smaltire il materiale utilizzato per l igiene intima I^ e II^ operatore - eseguire il lavaggio antisettico delle mani o decontaminazione alcolica delle mani Rendere l ambiente igienicamente idoneo per la prosecuzione della procedura Ridurre il rischio di trasferimento dei germi e di ICA Aprire la confezione del kit mantenendo l asepsi ed allestire il campo sterile con il primo telino I^ Operatore: Indossare il primo paio di guanti sterili e disporre il materiale necessario sul campo sterile II^ Operatore : Indossare un paio di guanti monouso non sterili e posizionare il paziente uomo: supino; donna: posizione ginecologica ed aiutare il paziente a mantenere la posizione II^ Operatore: posizionare il telino I^ telino ed ampliare il campo posizionando il secondo telino tra le cosce II^ Operatore: Distribuire parte del lubrificante su una garza sterile, versare l antisettico sui tamponi sterili. Evitare la contaminazione del materiale sterile contenuto nel Kit Agevolare la procedura d inserimento del C.V. Favorire la procedura d inserimento del C.V. Delimitare la zona dei genitali nella procedura d inserimento del C.V. mantenendo un ampio campo sterile Agevolare la procedura in asepsi 25

30 AZIONE I^ Operatore: Procedere all antisepsi del meato urinario utilizzando eventualmente la pinza sterile contenuta nel Kit: nell uomo: con la mano non dominante afferrare il pene, retraendo il prepuzio e scoprendo il glande, eseguire l antisepsi con il tampone imbevuto di antisettico procedendo con movimenti rotatori dal meato verso la base senza mai tornare indietro. Cambiare il tampone ad ogni passaggio per un totale di tre passaggi lasciando la garza adesa al meato uretrale. Nella donna: con la mano non dominante separare le grandi labbra, eseguire l antisepsi con un primo tampone parte destra, ripetere la stessa operazione per la parte sinistra. Proseguire utilizzando altri 2 tamponi sulle piccole labbra prima (parte destra e poi parte sinistra), infine lasciare sul meato uretrale l ultima garza adesa. I^ Operatore: Sfilare il primo paio di guanti, eseguire la decontaminazione alcolica delle mani e indossare il secondo paio di guanti sterili MOTIVAZIONE Eseguire una efficace antisepsi riduce la carica batterica nel punto d introduzione del catetere. Ridurre la flora microbica dalle mani dell operatore ed evitare la contaminazione dei successivi dispositivi. II^ Operatore: Aprire la confezione della sacca sterile raccolta urine e del catetere vescicale lasciandoli cadere sul campo sterile Operatore: collegare la sacca al catetere. Nell uomo: lubrificare il catetere lungo il suo percorso con il gel utilizzando delle garze sterili. Nella donna: lubrificare il cv partendo dall estremità distale fino a circa metà della sua lunghezza sempre utilizzando delle garze sterili. Allestire e garantire il circuito chiuso sterile. Facilitare l introduzione del catetere riducendo il fastidio per i pazienti e i possibili traumi della mucosa uretrale. 26

31 AZIONE I^ Operatore: nell uomo: Tenere il pene tra l indice ed il medio in posizione perpendicolare all addome leggermente in trazione e introdurre il C.V. sino a percepire una resistenza (uretra bulbare) abbassare il pene stirandolo e procedere con l introduzione del C.V. sino a percepire una seconda resistenza (zona prostatica) continuare con delicatezza sino ad avvertire un vuoto dovuto al superamento del collo vescicale sino alla prossimità della biforcazione con la valvola di riempimento del palloncino. Nel caso si presentino delle difficoltà interrompere l attività e contattare il medico dell UO ed eventualmente richiedere consulenza dell Urologo. nella donna: divaricare con una mano le grandi e piccole labbra per avere una visione del meato (dita a forbice) inserire il C.V. Nel caso si presentino delle difficoltà interrompere l attività e contattare il medico dell UO ed eventualmente richiedere consulenza dell Urologo. Operatore: Collegare la siringa pre-riempita con acqua sterile alla valvola di gonfiaggio e iniettare la soluzione nella quantità riportata sulla parte terminale del catetere; infine ritirare delicatamente verso l esterno il C.V. sino ad avvertire la resistenza del collo vescicale. Operatore: Durante lo svuotamento della vescica verificare l aspetto quali-quantitativo dell urina. Operatore: Fissare il C.V. nell uomo: sopra l addome nella donna: sopra e/o internamente la coscia Operatore: Informare il paziente sull uso corretto del C.V. e sul comportamento da adottare (vedi raccomandazioni) I^ e II^ Operatore: Eliminare il materiale monouso e ricondizionare l ambiente I^ e II^ operatore: Eseguire l igiene delle mani Trascrivere, in AREAS, CIArea Moduli Modulo Catetere Vescicale: Sezione B-Gestione (di competenza del CPSI) i dati relativi alla data di inserimento, tipo di catetere, calibro. MOTIVAZIONE Favorire l introduzione del C.V. Evitare traumatismi; Assicurare che il C.V. sia completamente in vescica Assicurare l ancoraggio del catetere al collo vescicale Segnalare la presenza di eventuali alterazioni cromatiche delle urine ed evitare lo svuotamento repentino della vescica Evitare trazioni del C.V. e decubiti nella zona genitale Evitare danno o complicanze, e prevenire comportamenti scorretti, possibili cause di infezione. Informare il paziente per ridurre al minimo il disagio relativo alla presenza in sito del C.V. Rendere l ambiente igienicamente idoneo per le successive procedure Prevenire il rischio infettivo. Tracciabilità dell avvenuta procedura rispetto di quanto raccomandato. 27

32 Allegato 7. INFORMAZIONI AL PAZIENTE PER LA GESTIONE DEL CATETERE VESCICALE Gentile Signora / Signore, Le è stato introdotto un catetere vescicale. E pertanto importante che conosca alcune informazioni sulla gestione del catetere: Il catetere vescicale è un tubicino in lattice o silicone che viene introdotto in vescica attraverso l uretra per favorire la fuoriuscita dell urina all esterno. Come è fatto il catetere vescicale? Il catetere è mantenuto in vescica da un piccolo palloncino riempito d acqua situato alla sua estremità interna. L urina si raccoglie per gravità in una sacca. La sacca di raccolta viene raccordata al catetere con un sistema ad incastro. A cosa serve il catetere vescicale? Il catetere serve a far uscire l urina automaticamente ed in maniera continua dalla vescica, in modo che questa sia sempre vuota. Talvolta potrà comunque sentire uno stimolo ad urinare nonostante il catetere sia ben funzionante: questo è dovuto proprio alla presenza del catetere che, saltuariamente, può irritare la vescica e provocare sensazioni simili a spasmi vescicali. Se l introduzione del catetere è conseguente ad un intervento chirurgico, il catetere permette di mantenere asciutta la zona ove è stato eseguito l intervento, in modo che questa possa guarire meglio e più velocemente. Se l introduzione del catetere è stata eseguita presso il Pronto Soccorso per una ritenzione urinaria, è necessario attendere alcuni giorni prima della sua rimozione: in questo modo aumentano le probabilità di un ripristino della minzione spontanea e diminuisce il rischio di una nuova ritenzione urinaria. Come va gestito il catetere vescicale? E necessario mantenerlo pulito. Lavi sempre le mani prima di toccare il catetere. E opportuno eseguire più volte al dì un lavaggio dei genitali, la presenza del catetere non interferisce con il bisogno di igiene giornaliera. Asciughi l area della cute dove il catetere entra nell orificio uretrale. E necessario evitare che il catetere sia sottoposto ad eccessive trazioni e controllare che non ci siano angolazioni o nodi nel tubo di raccordo tra catetere e sacca di raccolta. E necessaria un assunzione adeguata di liquidi durante tutto l arco della giornata, per mantenere le urine limpide ed evitare che si formino sedimenti. 28

33 Come va gestita la sacca di raccolta delle urine? La sacca di raccolta delle urine si riempirà progressivamente di urina e, di conseguenza, diventerà man mano sempre più pesante. Non la faccia riempire troppo: apra il rubinetto di svuotamento della sacca in un contenitore dedicato (dopo utilizzo lavi, e mantenga il contenitore in luogo pulito ed asciutto) ad intervalli regolari. Si lavi sempre le mani prima e dopo aver compiuto questa operazione. Cosa succede in caso di perdite di urina o di sangue dall orificio uretrale accanto al catetere? E un evenienza del tutto normale. Può verificarsi anche in occasione di spasmi vescicali (contrazioni involontarie della vescica), che si manifestano occasionalmente con improvvisi e brevi crampi in corrispondenza dell area anatomica della vescica. Se l urina o il sangue fuoriescono persistentemente accanto al catetere o se si hanno spasmi vescicali ripetuti è necessario controllare che il collegamento tra il catetere e la sacca sia funzionante e che l urina continui a raccogliersi nella sacca. Cosa bisogna fare se l urina non si raccoglie nella sacca? E necessario verificare che: La sacca di raccolta stia al di sotto del livello della vescica (ricordi che l urina scende nella sacca per forza di gravità) Non ci siano angolazioni o nodi nel tubo di raccordo della sacca di raccolta Non ci siano grossi coaguli o frammenti di tessuto presenti nel catetere Abbia bevuto liquidi a sufficienza nel corso della giornata Cosa bisogna fare in presenza di sangue nelle urine? E un evenienza normale dopo ogni cateterismo e dopo la maggior parte degli interventi urologici. Può durare alcuni giorni o, in taluni casi, anche una o due settimane. In caso si presenti dopo un intervento chirurgico, è segno che il processo di guarigione e cicatrizzazione della ferita interna è ancora in corso. Può anche essere conseguente all irritazione della parete vescicale da parte della punta del catetere, fatto del tutto normale. Potrebbe anche notare del sangue nelle urine durante l evacuazione. Non si preoccupi, a meno che non noti grossi coaguli o frammenti di tessuto che scendono nel catetere. Questi possono causare un blocco del catetere per cui sarà necessario contattare l ospedale. Quando è necessario contattare il medico di famiglia, l ospedale, il CAD, l ambulatorio infermieristico territoriale o ospedaliero? Quando le urine sono fortemente maleodoranti Quando la temperatura corporea è superiore a 38 C Quando non fuoriesce urina per più di 4-5 ore: il catetere potrebbe essersi tappato, nel qual esso dovrà essere lavato o sostituito. 29

34 DELIBERAZIONE N. 364/CS DEL 08 Mag Si attesta che la deliberazione: è stata pubblicata sull Albo Pretorio on-line in data 08 Mag è stata inviata al Collegio Sindacale in data: 08 Mag data di esecutività: 08 Mag Deliberazione originale Composta di n. 34 fogli Esecutiva il, 08 Mag Il Direttore f.f. UOC Affari Generali e gestione amministrativa ALPI (Dr.ssa Angela Antonietta Giuzio) F.to Azienda Ospedaliera Complesso Ospedaliero San Giovanni Addolorata Via dell'amba Aradam 9, Roma - Tel. (06)77051 Fax C.F. e P.IVA Cod.Attività L.R. Lazio , n.18 D.G.R. lazio , n.5163

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