INDIVIDUAZIONE DELLE AREE POTENZIALMENTE CRITICHE Screening della rete stradale ANAS
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1 1 INDIVIDUAZIONE DELLE AREE POTENZIALMENTE CRITICHE Screening della rete stradale ANAS E. Cesolini, N. Corbo, P. Bellucci, F. Bianchin, P. Cartolano, D. Fernandez
2 2 Tipologia strada Quantità Estesa (km) Strade Statali ,821 Autostrade ,606 Raccordi autostradali ,867 NSA ,175 TOTALE ,469
3 3 Tipologia strada Quantità Estesa (km) Strade Statali ,821 Autostrade ,606 Raccordi autostradali ,867 NSA ,175 TOTALE ,469
4 4 Che cos è l operazione di screening? L operazione di screening della rete stradale è una procedura automatica di filtraggio, implementata in ambiente GIS, che consente di individuare le aree potenzialmente critiche e quindi di escludere dalla valutazione le aree non rispondono a certi requisiti.
5 5 Quali sono i vantaggi offerti dall operazione di screening? Consistente diminuzione dei tempi di calcolo ed in generale delle elaborazioni delle mappe Gestione più snella delle attività di mappatura e dei dati associati Cospicua riduzione dei costi di mappatura
6 6 LA PROCEDURA DI SCREENING Determinazione dell ampiezza del buffer da associare agli archi del grafo Intersezione del buffer con le aree edificate o protette Individuazione degli assi da mappare
7 7 DETERMINAZIONE DELL AMPIEZZA DEL BUFFER Distanza = Max[L den55 ;L night 50 ] * 1.5 d Lden55 > d Lnight 50
8 8 DETERMINAZIONE DELL AMPIEZZA DEL BUFFER Buffer TGM
9 9 DETERMINAZIONE DELL AMPIEZZA DEL BUFFER L ampiezza del buffer da associare agli archi del grafo individua, in prima approssimazione, l estensione trasversale delle aree potenzialmente critiche e dipende da: Caratteristiche del deflusso veicolare Caratteristiche di assorbimento del terreno Densità dell edificato Configurazione morfologica dell area - Posizione relativa di sorgente e ricettori
10 10 DETERMINAZIONE DELL AMPIEZZA DEL BUFFER 1 STEP: si effettua una valutazione di massima basata esclusivamente sulle caratteristiche stimate del flusso veicolare in campo libero e sulle caratteristiche di assorbimento del terreno interposto tra sorgente e ricettori (buffer di 1 livello); 2 STEP: si rimodula l estensione del buffer in funzione della densità dell edificato e del tipo di sezione stradale (buffer di 2 livello).
11 11 1 STEP: DETERMINAZIONE DEI PARAMETRI CARATTERISTICI DEL DEFLUSSO VEICOLARE I dati di traffico sono stimati attraverso un modello di calcolo che restituisce, arco per arco, i seguenti dati: Diurno: Traffico Giornaliero Medio (TGM) Serale: Percentuale veicoli pesanti Notturno: Classe 1(C1): 1 corsia per senso di marcia Classe 2(C2): 2 corsie per senso di marcia Classe 3(C3): 3 o più corsie per senso di marcia
12 12 DISTRIBUZIONE STATISTICA DEI FLUSSI E VELOCITA DI PROGETTO Classe Numero corsie per senso di marcia Velocità di progetto (km/h) Distribuzione del flusso veicolare (%) Diurno Serale Notturno C C C3 3/
13 13 TGM EQUIVALENTE TGM eq = TGM [ p (Eq-1)] p = percentuale veicoli pesanti Eq = fattore di equivalenza Velocità Fattore di Equivalenza (Eq)
14 14 DETERMINAZIONE DELL AMPIEZZA DEL BUFFER DI 1 LIVELLO Nota la distribuzione dei flussi di traffico, l ampiezza del buffer di 1 livello si ottiene andando a calcolare in campo libero la distanza tra l asse stradale e la isolivello di riferimento L den = 55 db(a), in specifiche condizioni standard di riferimento: Sezione stradale a raso Pavimentazione di tipo tradizionale Terreno pianeggiante Condizioni meteo favorevoli alla propagazione (50% giorno, 75% sera, 100% notte)
15 15 MATRICE DISTANZE - ISOLIVELLO Effettuando per ogni classe stradale una serie di simulazioni in campo libero, che riproducono al variare dei volumi di traffico e per diversi valori di GF compresi tra 0 (terreno completamente riflettente) e 1 (terreno completamente assorbente) i livelli di pressione sonora, si ottiene una matrice distanze-isolivello che fornisce le funzioni da implementare per individuare la distanza a cui si trova la isolivello 55 db(a) al variare di: Destinazione d uso del territorio Categoria stradale Volumi di traffico
16 16 MATRICE DISTANZE - ISOLIVELLO Distanza (m) 2500,0 2000,0 1500,0 1000,0 500,0 GF0 GF01 GF02 GF03 GF04 GF05 GF06 GF07 GF08 GF09 GF1 Distanza (m) Classe 2 Classe 3 Classe 1 0, TGMeq TGM CLASSE 2 GF = 0.5
17 17 CALCOLO DEL VALORE MEDIO DEL FATTORE DI ATTENUAZIONE G DEL TERRENO (Ground factor) La determinazione del valore medio del fattore di attenuazione G si ottiene da una media pesata dei fattori di attenuazione associati alle diverse aree intercettate all interno di una fascia di ampiezza A pari alla distanza indicata dalla matrice delle distanze-isolivello per G=0 (caso peggiore) Arco G1 G2 G3 Area 3 Area 1 Area 2
18 tot18 CALCOLO DEL VALORE MEDIO DEL FATTORE DI ATTENUAZIONE G DEL TERRENO (Ground Factor) Classificazione arco Assegnazione del buffer di ampiezza A (G=0, Ci) Assegnazione di G alle aree date dall intersezione del Corine con il buffer di ampiezza A Calcolo del valor medio di nsgig= SGi i1= G3 S3 G1 S1 G2 S2 Fascia di ampiezza A (G=0, Ci)
19 19 Tipo di superficie Classi Sotto-classi Ground Factor G Zone urbanizzate di tipo Tessuto continuo 0 residenziale Tessuto discontinuo 0.5 Zone industriali, Tutte 0 commerciali ed Superfici artificiali infrastrutturali Zone estrattive, cantieri, Tutte 0 (valore cautelativo) discariche e terreni artefatti e abbandonati Zone verdi artificiali non Tutte 1 agricole Superfici agricole Tutte Tutte 1 utilizzate Zone boscate Tutte 1 Zone caratterizzate da Tutte 1 vegetazione arbustiva Territori boscati ed e/o erbacea ambienti seminaturali Zone aperte con Tutte 0 (valore cautelativo) vegetazione rada o assente Zone umide Tutte Tutte 0 (valore cautelativo) Corpi idrici Tutte Tutte 0
20 20 INDIVIDUAZIONE ED ASSEGNAZIONE DEL BUFFER DI 1 LIVELLO Procedura operativa CLASSE 2 Classificare arco Assegnare alle aree del Corine i valori di G codificati Assegnare su ogni lato dell arco un buffer di ampiezza A(G=0; Ci) Intersecare il buffer con Corine Landocover Ampiezza buffer (m) Gsx= 0.1 Gdx= Calcolare i valori medi Gsx e Gdx su ciscun lato TGMeq
21 21 2 STEP: DETERMINAZIONE DELL AMPIEZZA DEL BUFFER DI 2 LIVELLO L ampiezza dell area da mappare può essere ulteriormente ridotta se si tengono in considerazione altri fattori che influenzano la propagazione sonora: La pendenza laterale del terreno su cui è posta l infrastruttura L effetto schermante prodotto dagli edifici Solo quando la distribuzione degli edifici è uniforme
22 22 INFLUENZA DELL EDIFICATO SULLA PROPAGAZIONE Ampiezza buffer 2 livello (m) d= 0 d= 0.12 d= 0.23 d=0,34 d= 0.4 d= TGMeq
23 ,23 STIMA DELLA DENSITA DELL EDIFICATO La densità media dell edificato può essere dedotta utilizzando le informazioni contenute nelle sezioni di censimento, attraverso l intersezione del buffer di 1 livelllo, calcolato in campo libero, con le sezioni di censimento stesse dsxdx= i= 1mSSitot i
24 24 INDIVIDUAZONE DEL BUFFER DI 1 LIVELLO Esempio applicativo CLASSE 2 G sx= 0.1 G dx= 0.5 Ampiezza buffer (m) Gsx= 0.1 Gdx= TGMeq A(G=0; Ci)= 1200 m A(G=0; Ci)= 1200 m
25 25 INDIVIDUAZONE DEL BUFFER DI 2 LIVELLO Esempio applicativo d sx= 0.6 d dx= 0.2 Ampiezza buffer 2 livello (m) d= 0 d= 0.12 d= 0.23 d=0,34 d= 0.4 d= 0.6 B(Gsx; Ci)= 1000 m B(Gdx; Ci)= 800 m TGMeq
26 26 ESTENSIONE LONGITUDINALE DEGLI ASSI DA MAPPARE Esempio applicativo L estensione degli assi da mappare è determinata attraverso una relazione di tipo ON-OFF. L arco è mappato se l intersezione del buffer ad esso associato non è vuota (ON). Al fine di evitare un eccessiva frammentazione e discontinuità della mappatura acustica, si uniscono i tratti che distano per meno di: C(d sx ; Ci)= 100 m C(d dx ; Ci)= 250 m 500 m per le strade C1 1 km per le altre strade
27 27 CONCLUSIONI In base a stime effettuate su un area campione, la riduzione dell estensione degli assi stradali da mappare dovrebbe attestarsi in un intervallo compreso tra il 50% ed il 70%; I casi relativi ai ricettori isolati saranno comunque trattati utilizzando informazioni cartografiche di minore dettaglio (scala 1:10000), senza che l accuratezza del risultato ne risenta in modo sensibile, essendo il livello di rumore su questi ricettori prevalentemente dovuto alla componente diretta del segnale.
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