allegato 2 ULSS 16 allegato 2 1
|
|
- Concetta Rossetti
- 4 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEI DIPARTIMENTI INTERAZIENDALI DI AREA AMMINISTRATIVA E TECNICA E DELLE STRUTTURE INTERAZIENDALI DI STAFF ALLA DIREZIONE GENERALE Art. 1 - Oggetto Il presente regolamento definisce gli aspetti organizzativi e funzionali dei dipartimenti e delle strutture in staff alle Direzioni Generali - istituiti nell ambito del modello organizzativo interaziendale dell area amministrativa e tecnica, approvato con deliberazioni n. 362/2003 e n. 1013/2005 dell Azienda ULSS 16 e n. 178/2003 e 917/2005 dell Azienda Ospedaliera (di seguito per comodità chiamate aziende) - al fine di garantire un efficiente ed efficace organizzazione degli/lle stessi/e, attraverso il coordinamento delle attività e l integrazione e condivisione delle risorse umane, strutturali e strumentali. Art. 2 Finalità del modello organizzativo interaziendale Il modello organizzativo interaziendale è finalizzato a: realizzare economie di scala attraverso l utilizzo integrato delle risorse umane, strutturali e strumentali di entrambe le aziende; favorire un metodo di lavoro interdisciplinare e multiprofessionale; favorire l efficienza e l integrazione delle attività amministrative e tecniche, attraverso la reingegnerizzazione dei processi, la semplificazione e la standardizzazione delle procedure amministrative e l uso innovativo delle tecnologie informatiche e telematiche; favorire il miglioramento continuo della qualità delle attività amministrative e tecniche di supporto ai clienti interni, dei servizi resi ai cittadini e alle imprese e della collaborazione con gli enti pubblici che intrattengono rapporti istituzionali con le aziende; valorizzare e responsabilizzare gli operatori tramite l adozione di metodiche uniformi di valutazione dei risultati e lo sviluppo e il coordinamento delle attività di formazione e aggiornamento professionale. Art. 3 - Definizione e istituzione dei dipartimenti interaziendali I dipartimenti interaziendali di area amministrativa e tecnica sono formati dall aggregazione di strutture organizzative complesse e semplici a valenza dipartimentale, appartenenti ad ognuna delle aziende, caratterizzate da omogeneità, affinità e complementarietà delle attività svolte. Le strutture costituenti i dipartimenti interaziendali sono aggregate - ove possibile anche fisicamente - secondo tipologie organizzative e gestionali in grado di favorire la gestione in comune ULSS 16 1
2 degli spazi, delle risorse umane e tecnico-strumentali, nonché di garantire risposte unitarie, tempestive ed efficaci rispetto ai compiti ed agli obiettivi assegnati, tramite l adozione di regole condivise e comportamenti organizzativi e gestionali ispirati all efficienza e alla qualità dei risultati. I provvedimenti di istituzione dei dipartimenti interaziendali, assunti d intesa da ognuno dei Direttori Generali delle aziende, oltre a individuare le strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale che vi afferiscono, definiscono l apporto di risorse umane, strutturali e strumentali di ciascuna azienda. Art. 4 Il Direttore del dipartimento interaziendale Il Direttore del dipartimento interaziendale è nominato, con provvedimento motivato, assunto d intesa da ognuno dei Direttori Generali delle aziende, tra i responsabili delle strutture complesse che afferiscono al dipartimento stesso. La durata dell incarico è al massimo di tre anni ed è rinnovabile. Per gravi, motivate e comprovate inadempienze inerenti la sua funzione, il Direttore del dipartimento interaziendale può essere rimosso dall incarico prima della scadenza, con provvedimento motivato assunto d intesa da ognuno dei Direttori Generali delle aziende. Il Direttore del dipartimento interaziendale continua a svolgere le attività di direzione della struttura complessa alla quale è preposto nell azienda di appartenenza ed eventualmente - in caso di vacanza del posto apicale e in attuazione del protocollo d intesa di cui all art. 1 - anche della speculare struttura complessa dell altra azienda. Il Direttore del dipartimento interaziendale svolge i seguenti compiti: a. assegna, sentito il Comitato di dipartimento, le risorse umane, strumentali e strutturali afferenti al Dipartimento interaziendale, a ciascuna struttura complessa e semplice a valenza dipartimentale, necessarie alla gestione efficiente ed efficace delle attività di rispettiva competenza; b. garantisce, anche attraverso l adozione di adeguati modelli organizzativi, l uso razionale ed integrato delle risorse umane, strutturali e strumentali assegnate a ciascuna delle strutture afferenti al dipartimento interaziendale; c. assicura la semplificazione e la standardizzazione dei processi e delle procedure amministrative anche attraverso un uso innovativo delle tecnologie informatiche e telematiche; d. predispone le proposte dei provvedimenti amministrativi dei Direttori Generali delle aziende, aventi ad oggetto le attività necessarie a garantire il perseguimento delle finalità di cui all art. 2; ULSS 16 2
3 e. esprime il proprio parere sulle proposte dei provvedimenti amministrativi dei dirigenti responsabili delle strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale, afferenti al dipartimento. L eventuale parere negativo deve essere adeguatamente motivato per iscritto; f. adotta, su proposta dei dirigenti responsabili delle strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale, afferenti al dipartimento, i provvedimenti amministrativi relativi a materie delegate. Qualora il Direttore del dipartimento interaziendale non ritenga di adottare la proposta, trasmette la stessa al Direttore Generale con le proprie motivazioni scritte; g. esercita il potere sostitutivo di cui all articolo 16 del D.L.vo n. 165/2001, nei confronti dei dirigenti responsabili delle strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale, afferenti al dipartimento, in caso di comprovata loro inerzia, ritardo o grave inosservanza nell adempimento dei compiti di cui all art. 7; h. persegue gli obiettivi annuali assegnati dalle Direzioni Generali al dipartimento; i. partecipa alla negoziazione degli obiettivi annuali di attività assegnati dalle Direzioni Generali alle strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale, afferenti al dipartimento, e li sottoscrive congiuntamente ai dirigenti responsabili delle singole strutture; j. garantisce la corretta gestione del budget di spesa delle strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale, afferenti al dipartimento, nel rispetto dei bilanci delle rispettive aziende; k. assicura la partecipazione delle strutture afferenti al dipartimento allo sviluppo del sistema informativo aziendale, in particolare coordinando la raccolta e la validazione dei dati e delle informazioni; l. coordina le attività di monitoraggio e di verifica periodica dello stato di raggiungimento degli obiettivi di attività, del rispetto del budget di spesa e della qualità dei servizi resi, delle strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale, afferenti al dipartimento, promuovendo l utilizzo di univoche modalità di rilevazione e le eventuali azioni correttive. m. predispone, sentito il Comitato di dipartimento, la relazione annuale sull attività svolta e sul grado di raggiungimento degli obiettivi annuali di attività, assegnati al dipartimento e alle singole strutture dipartimentali, nonché sulla gestione del budget di spesa di queste ultime; n. predispone, sentito il Comitato di dipartimento, il piano per lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse umane, comprensivo delle attività di formazione e di aggiornamento professionale; o. garantisce il buon funzionamento del Comitato di dipartimento, convoca e presiede le riunioni dello stesso, assicura il corretto svolgimento e la verbalizzazione delle sedute; ULSS 16 3
4 p. partecipa alla valutazione del personale sia di area dirigenziale che del comparto, assegnato ad ognuna delle strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale; q. valuta, nel rispetto dei vigenti accordi contrattuali e delle linee di indirizzo delle Direzioni Generali, i dirigenti responsabili delle strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale, afferenti al dipartimento; r. individua, tra i direttori delle strutture complesse afferenti al dipartimento, il proprio sostituto in caso di sua temporanea assenza o impedimento. Art. 5 - Il Comitato di dipartimento interaziendale: composizione e competenze Il Comitato di dipartimento interaziendale è composto: dal direttore del dipartimento che lo presiede; dai direttori delle strutture complesse afferenti al dipartimento; dai responsabili delle strutture semplici a valenza dipartimentale afferenti al dipartimento; da un rappresentante eletto tra gli altri dirigenti e i funzionari con posizione organizzativa, in servizio presso il dipartimento; da un rappresentante del personale tecnico-amministrativo eletto tra tutti gli operatori appartenenti all area del comparto in servizio presso il dipartimento, esclusi i funzionari con posizione organizzativa; Le sedute del Comitato sono valide quando è presente la metà più uno dei componenti. Le decisioni del Comitato sono approvate, con voto palese, con la maggioranza semplice dei presenti. In caso di parità prevale il voto del Direttore del dipartimento. Delle riunioni del Comitato viene redatto un apposito verbale. Il Comitato di dipartimento si riunisce almeno 4 volte all anno in via ordinaria ed in via straordinaria su invito del Direttore del dipartimento e qualora ne venga fatta richiesta dalla maggioranza dei componenti del comitato stesso. Il Comitato di dipartimento ha prevalentemente compiti consultivi. Art. 6 - Assemblea di dipartimento interaziendale L assemblea di dipartimento è composta da tutti gli operatori in servizio presso le strutture complesse e semplici afferenti al dipartimento stesso. E convocata dal Direttore del dipartimento interaziendale in sessione elettorale per gli adempimenti relativi all elezione dei rappresentanti nel comitato e almeno due volte all anno per la presentazione degli obiettivi e per la verifica dei risultati raggiunti. ULSS 16 4
5 Art. 7 Le strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale afferenti ai dipartimenti interaziendali Di norma all interno dei dipartimenti interaziendali, ogni struttura complessa o semplice a valenza dipartimentale è presente, in modo speculare, per ciascuna delle due aziende. In attuazione del protocollo d intesa richiamato nell art. 1, le strutture speculari possono avere il medesimo dirigente responsabile, il cui contratto di lavoro, sottoscritto con l azienda di appartenenza, contiene anche il riferimento al corrispondente incarico di direzione della struttura speculare affidato dall altra azienda. Le strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale, afferenti ai dipartimenti interaziendali, mantengono la propria autonomia, quali centri di responsabilità dirigenziale nell ambito delle competenze attribuite. Qualora i posti di responsabilità dirigenziale delle singole strutture siano vacanti, le rispettive competenze sono ricoperte ad interim dal direttore del dipartimento. Il direttore di struttura complessa e il responsabile di struttura semplice a valenza dipartimentale, afferenti ai dipartimenti interaziendali, svolgono i seguenti compiti: a. assicurano, nell ambito delle competenze attribuite e del budget di spesa assegnato, l espletamento di tutte le necessarie attività, nel rispetto dei principi di efficienza, efficacia e trasparenza dell azione amministrativa; b. garantiscono l uso corretto e razionale delle risorse assegnate alla propria struttura; c. garantiscono la corretta attuazione della normativa e delle relative regole aziendali, in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro (D.L.vo n. 81/08) e di protezione dei dati personali (D.L.vo n. 196/03); d. negoziano, con la partecipazione del Direttore del dipartimento, gli obiettivi annuali di attività e il budget di spesa della propria struttura, con le Direzioni Generali delle aziende, anche presentando proposte di rilievo strategico per l attività della struttura stessa; e. predispongono, nell ambito delle materie di competenza, le proposte dei provvedimenti amministrativi dei Direttori Generali delle aziende, in ordine alle quali è fatto obbligo di acquisire il parere del Direttore del dipartimento interaziendale; f. predispongono le proposte dei provvedimenti amministrativi del Direttore del dipartimento interaziendale, relativi a materie ad esso delegate dai Direttori Generali; g. valutano, assieme al Direttore del dipartimento interaziendale e nel rispetto dei vigenti accordi contrattuali e delle linee di indirizzo delle Direzioni Generali, i dirigenti assegnati alla propria struttura; ULSS 16 5
6 h. valutano, nel rispetto dei vigenti accordi contrattuali e delle linee di indirizzo delle Direzioni Generali, il personale del comparto assegnato alla propria struttura; i. provvedono alla reingegnerizzazione dei processi e alla semplificazione e standardizzazione delle procedure amministrative; j. concorrono alla realizzazione degli obiettivi annuali assegnati al dipartimento dalle Direzioni Generali delle aziende; k. garantiscono le attività di monitoraggio e di verifica periodica dello stato di raggiungimento degli obiettivi di attività, del rispetto del budget di spesa e della qualità dei servizi resi, con particolare attenzione alla logica del cliente/utente sia interno che esterno; l. garantiscono la raccolta e la validazione dei dati e delle informazioni per il buon funzionamento del sistema informativo aziendale; m. concorrono alla definizione dei contenuti del piano per lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse umane, comprensivo delle attività di formazione e di aggiornamento professionale. Art. 8 Le strutture interaziendali di staff alla Direzione Generale Il modello organizzativo interaziendale può essere esteso alle strutture complesse e semplici collocate, in modo speculare, in staff alla Direzione Generale di ciascuna azienda, rispetto alle quali si applicano, ove possibile, le disposizioni di cui agli artt. 4 e 7. Ai responsabili di tali strutture può essere delegata l adozione dei provvedimenti amministrativi specificamente individuati nell ambito delle materie di competenza assegnate. Art. 9 Modalità di redazione e gestione dei documenti I documenti. prodotti nell ambito delle attività di competenza delle strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale di cui all art. 7, nonché delle strutture interaziendali di staff, devono essere: redatti su carta intestata dell azienda che agisce; registrati nel protocollo dell azienda che agisce; conservati nell archivio dell azienda che agisce. I documenti interni prodotti nell ambito delle attività di competenza del Direttore del dipartimento interaziendale di cui all art. 4, devono essere: redatti su carta intestata con i loghi di entrambe le aziende; registrati, se necessario, in ognuno dei protocolli di entrambe le aziende; conservati nell archivio di ciascuna azienda. ULSS 16 6
7 allegato 3 CONFERIMENTO DI DELEGHE AI DIRETTORI DI DIPARTIMENTO/STRUTTURE IN STAFF ALLA DIREZIONE GENERALE (riferimento alla Delibera Direttore Generale n. 593 del 21/1/2009) DIRETTORE DIPARTIMENTO INTERAZIENDALE ECONOMICO PATRIMONIALE E BILANCI - Acquisizione beni e servizi in economia di valore non superiore a ,00 euro, nell ambito e nei limiti delle risorse dei progetti dotati di uno specifico finanziamento DIRETTORE DIPARTIMENTO INTERAZIENDALE INFORMATION TECHNOLOGY - Acquisizione beni e servizi in economia di valore non superiore a ,00 euro DIRETTORE DIPARTIMENTO INTERAZIENDALE AREA TECNICA - Acquisizione beni e servizi in economia di valore non superiore alla soglia comunitaria - Affidamento lavori in economia di valore non superiore a ,00 euro - Affidamento incarichi progettazione fino al valore di ,00 euro DIRETTORE DIPARTIMENTO INTERAZIENDALE ACQUISIZIONE BENI E SERVIZI E LOGISTICA - Acquisizione beni e servizi in economia di valore non superiore alla soglia comunitaria DIRETTORE DIPARTIMENTO INTERAZIENDALE AREA AMMINISTRATIVA - Acquisto polizze assicurative di valore non superiore alla soglia comunitaria - Acquisto testi e abbonamenti a riviste per aggiornamento professionale STRUTTURA COMPLESSA INTERAZIENDALE FORMAZIONE E PROGETTI INTERNAZIONALI - Acquisizione di servizi in economia di valore non superiore a ,00 euro; Le deleghe devono essere esercitate dai dirigenti delegati nel rispetto dei programmi approvati con delibera del Direttore Generale all inizio di ogni anno, contenenti oltre all oggetto degli acquisti e dei lavori, anche la spesa annua preventivata per ognuno di essi. Eventuali acquisizioni di beni e servizi o appalto di lavori di valore inferiore alla soglia comunitaria, non previsti nei programmi annuali, devono, pertanto, essere preventivamente autorizzate con delibera del Direttore Generale. ULSS 16 allegato 3 1
8 allegato 4 REGIONE DEL VENETO UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 16 PADOVA Dipartimento Interaziendale (specificare denominazione) DECRETO n. del OGGETTO: (deve contenere in forma sintetica e chiara la decisione che viene adottata) Il Direttore del Dipartimento Interaziendale (specificare denominazione) Premesso (è la formula da usare per richiamare gli elementi o le circostanze in base alle quali si delinea l esigenza di adottare l atto. In particolare nella parte introdotta da tale formula devono essere riportati gli elementi giuridici e fattuali giustificativi dell azione nello specifico ambito di intervento); Atteso (è la formula che esplicita l acquisizione di elementi conoscitivi inerenti la valutazione e la decisione per cui si adotta l atto); Dato atto/visto/richiamato (è la formula che si utilizza per attestare circostanze o elementi obiettivi, che il soggetto adottante si limita a riportare come componenti conoscitive del suo processo valutativo decisionale, o per indicare l espressione di pareri obbligatori resi in merito all adozione dell atto); Verificato/Accertato (è la formula che si utilizza qualora si vogliano riportare elementi acquisiti nel corso dell istruttoria in base a specifiche azioni di controllo, di verifica e di accertamento); Considerato/Ritenuto/Valutato (è la formula che si deve utilizzare per descrivere gli elementi costitutivi dell istruttoria e l esplicitazione della motivazione per cui si adotta l atto); Rilevato (è la formula che si utilizza per riportare le componenti economico finanziarie rilevabili nell atto. Nel caso che si tratti di una spesa è necessario, oltre che a rilevarla in termini quantitativi, anche attestare che la stessa trova copertura nello specifico conto di costo del budget finanziario assegnato); Preso atto che il dirigente responsabile della competente S.C./S.S a valenza dipartimentale (riportare la denominazione ), ha attestato la regolarità amministrativa del presente provvedimento in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione nazionale e regionale e regolamenti aziendali; In base alla delega conferita dal Direttore Generale con Deliberazione n. del DECRETA ULSS 16 allagato 4 1
9 allegato 4 1) di approvare/ autorizzare/ conferire (deve essere esplicitata l azione del soggetto che adotta l atto come diretta conseguenza logica delle valutazioni e decisioni riportate in premessa); 2) di approvare, qualora necessario, eventuali allegati quali parti contestuali ed integranti; 3) riportare, nel caso che l atto in questione preveda una spesa, gli elementi riferiti alla gestione economica specificando il conto di costo del budget assegnato dove la stessa va imputata; 4) specificare eventuali elementi relativi alle modalità di esecuzione della spesa. Il Direttore nome firma ULSS 16 allagato 4 2
10 organigramma aggiornato al delibera n. 310/2009 1
11 organigramma aggiornato al delibera n. 310/2009 2
REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEI DIPARTIMENTI DELL'ENTE OSPEDALIERO
REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEI DIPARTIMENTI DELL'ENTE OSPEDALIERO Ai sensi dell art.27, comma 4, dell Atto di Autonomia Regolamentare approvato dal Consiglio di Amministrazione dell Ente ospedaliero
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI DIPARTIMENTI DELL AZIENDA ULSS 21 Deliberazione n. 664 del
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI DIPARTIMENTI DELL AZIENDA ULSS 21 Deliberazione n. 664 del 18.12.2014 ART. 1 Principi di carattere generale Il presente regolamento disciplina, in applicazione di quanto
DettagliRegolamento di funzionamento del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale
Regolamento di funzionamento del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale PARTE I DISPOSIZIONI GENERALI... 2 Articolo 1 (Oggetto del Regolamento)... 2 Articolo 2 (Funzioni e principi del Dipartimento)...
Dettagli\ SERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA PER LA TUTELA DELLA SALUTE DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE N DEL / /
\ SERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA PER LA TUTELA DELLA SALUTE DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE N DEL / / Proposta n. 432 del 8/03/2018 STRUTTURA PROPONENTE: DIREZIONE AZIENDALE
DettagliREGOLAMENTO DI DIPARTIMENTO. Art. 1 Finalità ed obiettivi del Dipartimento:
REGOLAMENTO DI DIPARTIMENTO Art. 1 Finalità ed obiettivi del Dipartimento: Il Dipartimento realizza: 1. le attività di coordinamento e di indirizzo rivolte alle strutture ed ai servizi ad esso afferenti;
DettagliMAGNIFICA COMUNITA DI FIEMME
MAGNIFICA COMUNITA DI FIEMME C A V A L E S E ORDINAMENTO DEL PERSONALE DIRIGENZIALE DELLA MAGNIFICA COMUNITA DI FIEMME Approvato dal Comun Generale con delibera nr. 4 1/1996 assunta nella seduta del 24
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DEL COMUNE DI SASSARI
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DEL COMUNE DI SASSARI INDICE Art.1 Art.2 Art.3 Art.4 Art.5 Art.6 Art.7 Art.8 Art.9 Art.10 Art.11 Art.12 Art.13 Oggetto del Regolamento Composizione
DettagliAllegato A alla deliberazione della Giunta regionale n. 478 del 10/09/2012
Allegato A alla deliberazione della Giunta regionale n. 478 del 10/09/2012 Individuazione delle funzioni e dei compiti dei dirigenti delle strutture dirigenziali di cui al regolamento 15.11.2011, n. 12
DettagliDisciplina dei compiti e definizione dell assetto organizzativo dei DIMT (Dipartimenti Interaziendali di Medicina Trasfusionale).
REGOLAMENTO REGIONALE 6 marzo 2008, n. 2 Disciplina dei compiti e definizione dell assetto organizzativo dei DIMT (Dipartimenti Interaziendali di Medicina Trasfusionale). IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II UFFICIO SEGRETERIA DEL DIRETTORE GENERALE DR/2019/2648 del 01/07/2019 Firmatari: De Vivo Arturo
DR/2019/2648 del 01/07/2019 Firmatari: De Vivo Arturo U.S.R. IL RETTORE VISTO il vigente Statuto dell Ateneo e, in particolare, l art 35; VISTO il D.R. n. 2480 del 20.06.2003 con il quale è stato istituito
DettagliREGOLAMENTO TIPO DEGLI ISTITUTI DELLA SCUOLA SUPERIORE SANT ANNA
REGOLAMENTO TIPO DEGLI ISTITUTI DELLA SCUOLA SUPERIORE SANT ANNA Emanato con D.P. n. 218 del 23/03/2011. Art. 1 (Ambito di applicazione) 1. Il presente Regolamento tipo disciplina le competenze, la composizione
DettagliRegolamento Nucleo di Valutazione delle prestazioni
Regolamento Nucleo di Valutazione delle prestazioni (Reg. n. 47/2017) Approvato con deliberazione n. 4/C.d.A./0017 del 14 febbraio 2017 RA C.d.A 30 Regolamento Nucleo di valutazione delle prestazioni Rev.
DettagliLEGGE REGIONALE 7 febbraio 2018, n. 4 Legge di riordino dell Agenzia regionale per la tecnologia e l innovazione (ARTI)
11191 LEGGE REGIONALE 7 febbraio 2018, n. 4 Legge di riordino dell Agenzia regionale per la tecnologia e l innovazione (ARTI) IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE PROMULGA
DettagliREGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELL UFFICIO PARLAMENTARE DI BILANCIO
REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELL UFFICIO PARLAMENTARE DI BILANCIO (adottato ai sensi dell articolo 16, comma 4, della legge 24 dicembre 2012, n. 243, Disposizioni per l attuazione del
DettagliREGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELL'ASSETTO DIREZIONALE
REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELL'ASSETTO DIREZIONALE CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Funzione dirigenziale Sono attribuiti ai dirigenti tutti i compiti di attuazione degli obiettivi e dei programmi
DettagliREGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI
REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI Art. 1 Costituzione - Presidenza 1. Il Comitato Controllo e Rischi (già Comitato per il Controllo Interno) è costituito con delibera del Consiglio di Amministrazione
DettagliREGOLAMENTO DELLA SCUOLA IN MANAGEMENT ED ECONOMIA. Art. 1 (Istituzione) Art. 2 (Compiti della Scuola)
REGOLAMENTO DELLA SCUOLA IN MANAGEMENT ED ECONOMIA Art. 1 (Istituzione) 1. La Scuola di Management ed Economia è istituita ai sensi dello Statuto dell'università di Torino, art. 24 e seguenti. Ad essa
DettagliAZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA
REGIONE DEL VENETO AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE n. 556 del 23/05/2014 OGGETTO: Approvazione Regolamento Generale dei Dipartimenti Tecnico/Amministrativi e di Staff.
DettagliREGOLAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE
REGOLAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE Approvato con Deliberazione n. 6 del 10 marzo 2017 PAG. 1 REGOLAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE I N D I C E Pag. Art. 1 Oggetto 3 Art. 2 Funzioni 3 Art. 3 Attività
DettagliREGIONE DEL VENETO AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA
REGIONE DEL VENETO AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE n 444. del 29/05/2008 OGGETTO: Comitato paritetico sul fenomeno del Mobbing Area Dirigenza: presa d'atto del Regolamento.
DettagliU.S.R. IL RETTORE. VISTO lo Statuto di Ateneo ed, in particolare, l art. 35;
DR/2017/2746 del 21/07/2017 Firmatari: MANFREDI Gaetano U.S.R. IL RETTORE VISTO lo Statuto di Ateneo ed, in particolare, l art. 35; VISTO il D.R. n. 2268 del 02/07/2002 con il quale è stato istituito il
DettagliDIRIGENZA SANITARIA DELL A.S.L. TO4
DIRIGENZA SANITARIA DELL A.S.L. TO4 REGOLAMENTO IN MATERIA DI AFFIDAMENTO DEGLI INCARICHI DIRIGENZIALI I N D I C E Pag. Art. 1 Oggetto del Regolamento. 3 Art. 2 Tipologie di incarico..... 3 Art. 3 Graduazione
DettagliPIANO SOCIALE DI ZONA Ambito territoriale Modugno Bitetto Bitritto REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE
PIANO SOCIALE DI ZONA Ambito territoriale Modugno Bitetto Bitritto REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE Approvato con Delibera del Consiglio Comunale n. 14/2010 Articolo 1 DEFINIZIONE
DettagliRISORSE UMANE ORGANISMI DELL ISTITUTO
RISORSE UMANE ORGANISMI DELL ISTITUTO Gli organismi dell Istituto previsti sono i seguenti: dirigente scolastico e staff di direzione dell Istituto, collegio dei docenti, consigli di classe, dipartimenti
DettagliNUCLEO UNIFICATO REGIONALE DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI (NURV) REGOLAMENTO INTERNO
NUCLEO UNIFICATO REGIONALE DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI (NURV) REGOLAMENTO INTERNO Allegato A Sommario Art.1 - Oggetto Art.2 - Funzioni Art.3 - Attività di valutazione e monitoraggio
DettagliREGOLAMENTO DEL GRUPPO MISTO DEL SENATO DELLA REPUBBLICA XVII LEGISLATURA
REGOLAMENTO DEL GRUPPO MISTO DEL SENATO DELLA REPUBBLICA 1 XVII LEGISLATURA SOMMARIO 1. Costituzione del Gruppo Parlamentare 2. Organi del Gruppo 3. Assemblea di Gruppo 4. Convocazioni dell Assemblea,
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA :
REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA : - DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE INTERNE AI SETTORI - DELLE UNITA ORGANIZZATIVE AUTONOME - DELLE UNITA DI PROGETTO Approvato con deliberazione di Giunta Comunale
DettagliProvincia di Campobasso. Regolamento del Nucleo di Valutazione e Controllo Strategico
Provincia di Campobasso Regolamento del Nucleo di Valutazione e Controllo Strategico Approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 48 del 31/03/2014 REGOLAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE E CONTROLLO
DettagliREGOLAMENTO ORGANIZZATIVO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI. DI ENEL S.p.A.
REGOLAMENTO ORGANIZZATIVO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI ENEL S.p.A. Documento approvato dal Consiglio di Amministrazione di Enel S.p.A. nella riunione del 19 dicembre 2006 e successivamente modificato
DettagliScuola superiore della magistratura
Scuola superiore della magistratura N. 129/2012 ID SSM del 30.10.2012 Statuto della Scuola superiore della magistratura (adottato dal Comitato direttivo in data 6 febbraio 2012; modificato dal Comitato
DettagliPiazza Regina Margherita, Robilante (Cuneo)
Costituita dai Comuni di: Beinette, Boves, Chiusa di Pesio, Entracque, Limone Piemonte, Peveragno, Pianfei, Roaschia, Robilante, Roccavione, Valdieri, Vernante Piazza Regina Margherita, 27 12017 Robilante
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL ASL N. 8 CAGLIARI. Art. 1 Oggetto del Regolamento
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL ASL N. 8 CAGLIARI Art. 1 Oggetto del Regolamento 1. Il presente Regolamento disciplina l'attività del Comitato Unico di Garanzia per
DettagliSISTEMA BIBLIOTECARIO INTERCOMUNALE DEL LODIGIANO CONVENZIONE
SISTEMA BIBLIOTECARIO INTERCOMUNALE DEL LODIGIANO CONVENZIONE ART. 1 - ISTITUZIONE E FINALITA 1. La Provincia di Lodi e i Comuni di concorrono all organizzazione bibliotecaria regionale ai sensi della
DettagliCONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI DELLA LOMBARDIA REGOLAMENTO INTERNO. Articolo 1 (Principi generali)
CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI DELLA LOMBARDIA REGOLAMENTO INTERNO Articolo 1 (Principi generali) 1. Il presente regolamento disciplina, nel rispetto dello Statuto d autonomia e della legge regionale
DettagliSTATUTO DEL CENTRO STUDI DIPARTIMENTALE DIRITTO E SOCIETA PLURALE - LAW AND PLURALISM. BiLaP (BicoccaLaw and Pluralism) Art.
STATUTO DEL CENTRO STUDI DIPARTIMENTALE DIRITTO E SOCIETA PLURALE - LAW AND PLURALISM BiLaP (BicoccaLaw and Pluralism) Art. 1 Denominazione Ai sensi del Regolamento per l istituzione e il funzionamento
DettagliRegolamento di funzionamento del Comitato Controllo Interno e Rischi di Gala S.p.A.
Regolamento di funzionamento del Comitato Controllo Interno e Rischi di Gala S.p.A. Approvato dal Consiglio di Amministrazione di Gala S.p.A. in data 27/02/2014 Premessa Il presente Regolamento, approvato
DettagliSocietà Ambiente del Sud-Ovest Milanese s.r.l. Sede Sociale ed Amministrativa: Via Roma, Gaggiano (MI) Italia
Società Ambiente del Sud-Ovest Milanese s.r.l. Sede Sociale ed Amministrativa: Via Roma, 36 20083 Gaggiano (MI) Italia Tel. 02.908.99.285 Fax 02.908.99.293 www.sasom.it e-mail: segreteria@sasom.it REGOLAMENTO
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA REGOLAMENTO DEL LABORATORIO UNIVERSITARIO DI RICERCA MEDICA (LURM)
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA REGOLAMENTO DEL LABORATORIO UNIVERSITARIO DI RICERCA MEDICA (LURM) REGOLAMENTO DEL LABORATORIO UNIVERSITARIO DI RICERCA MEDICA (LURM)... 1 TITOLO I Costituzione e Finalità...
DettagliSISTEMA BIBLIOTECARIO DI ATENEO. Articolo 1. Sistema Bibliotecario di Ateneo
SISTEMA BIBLIOTECARIO DI ATENEO Con modifiche CdA 18 luglio 2012 All. a) Articolo 1 Sistema Bibliotecario di Ateneo 1. Il sistema bibliotecario di ateneo, di seguito SBA, è un sistema unitario e coordinato
DettagliCOMUNE DI FANO Provincia di Pesaro e Urbino
COMUNE DI FANO Provincia di Pesaro e Urbino REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA TAVOLA DELLA TRASPARENZA (approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 12 del 14.01.2016) 1 INDICE Art. 1 Definizione
DettagliREGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE DELL A.S.L. TO3
REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE DELL A.S.L. TO3 INDICE Articolo 1 (Oggetto)...3 Articolo 2 (Composizione del Collegio di Direzione)...3 Articolo 3 (Funzioni
DettagliCONFERENZA ISTITUZIONALE DEGLI ENTI SOCI PER IL CONTROLLO ANALOGO SULLA SOCIETÀ UMBRIA SALUTE SCARL REGOLAMENTO
CONFERENZA ISTITUZIONALE DEGLI ENTI SOCI PER IL CONTROLLO ANALOGO SULLA SOCIETÀ UMBRIA SALUTE SCARL REGOLAMENTO Art. 1 Istituzione 1. E istituita in esecuzione dell art. 22 dello Statuto Sociale di Umbria
DettagliIL PRESIDENTE. VISTO lo Statuto del Conservatorio, e in particolare l art. 13 Regolamento Generale ;
Trieste, 4 marzo 2015 Prot. n. 1113/C9 Decreto n. 60/G IL PRESIDENTE VISTO lo Statuto del Conservatorio, e in particolare l art. 13 Regolamento Generale ; VISTA la deliberazione n. 28 del Consiglio di
DettagliRegolamento del Dipartimento di Economia, Ingegneria, Società e Impresa (D.E.Im.) Art. 1 Oggetto della disciplina
Regolamento del Dipartimento di Economia, Ingegneria, Società e Impresa (D.E.Im.) Art. 1 Oggetto della disciplina Il presente Regolamento, in conformità ai principi, alle disposizioni dello Statuto e della
DettagliAllegato A alla deliberazione D.G. n 1116 del Regolamento Dipartimenti Sanitari
Regolamento Dipartimenti Sanitari 1 Indice Articolo 1 Fonti e disciplina pag. 3 Articolo 2 Definizione pag. 3 Articolo 3 Composizione pag. 4 Articolo 4 Obiettivi pag. 4 Articolo 5 Il Direttore del Dipartimento
DettagliREGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO DI ATENEO (SBA) Art. 1 Finalità del Sistema Bibliotecario di Ateneo
REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO DI ATENEO (SBA) Art. 1 Finalità del Sistema Bibliotecario di Ateneo 1. Il Sistema Bibliotecario di Ateneo (di seguito denominato Sistema) è istituzionalmente
DettagliEntrata in vigore: 22 novembre 2017
REGOLAMENTO DEI CENTRI DI ATENEO Senato Accademico 8 novembre 2017 Consiglio di Amministrazione 8 novembre 2017 Decreto Rettorale di emanazione Entrata in vigore: 22 novembre 2017 Rep. n. 1615/2017, prot.
DettagliCOMUNE DI PARMA DISCIPLINA DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE
COMUNE DI PARMA DISCIPLINA DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE (Approvata con Delibera di Giunta Comunale n 417 del 16/11/2012, modificata con Delibere di Giunta Comunale n 429 del 22/12/2014, n 124 del 20/05/2015,
DettagliREGOLAMENTO. (Emanato con D.R. n del 09 Agosto 2016) Art. 1 Costituzione
(Emanato con D.R. n. 1686 del 09 Agosto 2016) Art. 1 Costituzione È istituito presso l Università degli Studi di Messina (di seguito Università), ai sensi dell art. 41 dello Statuto e dell art. 30 del
DettagliEmanato con Decreto Rettorale n. 339/AG del 01 febbraio 2013 e modificato con Decreto Rettorale n. 475/AG del 04 febbraio 2016
Emanato con Decreto Rettorale n. 339/AG del 01 febbraio 2013 e modificato con Decreto Rettorale n. 475/AG del 04 febbraio 2016 REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E DI FUNZIONAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI FISICA
DettagliREGOLAMENTO PER IL CONTROLLO ANALOGO NELLE SOCIETA IN HOUSE 2016
SERVIZIO RAGIONERIA E PARTECIPATE REGOLAMENTO PER IL CONTROLLO ANALOGO NELLE SOCIETA IN HOUSE 2016 (ai sensi delle disposizioni dettate dal D.Lgs. 175/2016) Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale
DettagliSistema Bibliotecario di Ateneo
Sistema Bibliotecario di Ateneo REGOLAMENTO GENERALE DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO DI ATENEO Art. 1 Finalità del Sistema Bibliotecario di Ateneo Il Sistema Bibliotecario di Ateneo (di seguito denominato Sistema)
DettagliREGOLAMENTO ORGANIZZATIVO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI. DI ENEL S.p.A.
REGOLAMENTO ORGANIZZATIVO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI ENEL S.p.A. Documento approvato dal Consiglio di Amministrazione di Enel S.p.A. nella riunione del 19 dicembre 2006 e successivamente modificato
DettagliCostituzione dell Ufficio di statistica in forma associata
Schema di convenzione Costituzione dell Ufficio di statistica in forma associata Il giorno..., presso..., fra il Sig...., Sindaco pro-tempore del comune di..., il quale agisce in nome e per conto dell
DettagliStatuto dell Agenzia regionale per il lavoro
Allegato alla Delib.G.R. n. 23/13 del 25.6.2014 Statuto dell Agenzia regionale per il lavoro Il presente Statuto definisce il sistema organizzativo dell Agenzia regionale per il lavoro, ai sensi del comma
DettagliREGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI. DI POSTE ITALIANE S.p.A.
REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI POSTE ITALIANE S.p.A. Documento approvato dal Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane S.p.A. nella riunione del 22 settembre 2015 e successivamente
DettagliREGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO E LA
Pag 1 ART. 1 - Oggetto del regolamento Il regolamento contiene disposizioni concernenti le varie tipologie di incarichi conferibili al personale dirigente dell azienda nonchè i criteri e la procedura per
DettagliEmanato con D.R. n. 457 del Modificato con D.R. n. 873 del REGOLAMENTO DELLA SCUOLA DOTTORALE DI ATENEO
Emanato con D.R. n. 457 del 17.6.2011 Modificato con D.R. n. 873 del 12.10.2011 REGOLAMENTO DELLA SCUOLA DOTTORALE DI ATENEO Art. 1 - ISTITUZIONE DELLA SCUOLA DOTTORALE DI ATENEO 1.1 L Università Ca Foscari
DettagliComune di Comune di Comune di Canosa di Puglia Minervino Murge Spinazzola. Ambito Territoriale Distretto Socio-Sanitario n 3 ASL BAT
Comune di Comune di Comune di Canosa di Puglia Minervino Murge Spinazzola Ambito Territoriale Distretto Socio-Sanitario n 3 ASL BAT SCHEMA REGOLAMENTO RELATIVO AL FUNZIONAMENTO DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE-
DettagliPROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Reg. delib. n. 296 Prot. n. VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE OGGETTO: Ulteriori disposizioni attuative della legge provinciale 22 aprile 2013, n. 7 "Norme
DettagliINDICE. Allegato n. 1 Modello di Codice di comportamento dei rappresentanti del Comune di Monteriggioni nominati in società soggetta a controllo.
Allegato A alla delibera C.C. n. 35 del 16/05/2017 Regolamento per il controllo analogo nelle società in house (ai sensi del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175 Testo unico in materia di società
DettagliDIPARTIMENTO DI SCIENZE UMANISTICHE E SOCIALI REGOLAMENTO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI DIPARTIMENTO DI SCIENZE UMANISTICHE E SOCIALI REGOLAMENTO (ai sensi dell art. 2 comma 2 della legge 240/2010 e degli artt. 36 e seguenti dello Statuto dell Autonomia)
DettagliCOMUNE DI LIMONE PIEMONTE Provincia di Cuneo
COMUNE DI LIMONE PIEMONTE Provincia di Cuneo REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITÀ, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA
DettagliCOMUNE DI BONASSOLA Provincia della Spezia Via Beverino 1 cap tel fax
COMUNE DI BONASSOLA Provincia della Spezia Via Beverino 1 cap 19011 tel 0187 81381 fax 0187 813830 Regolamento per il funzionamento del Comitato Unico di Garanzia (CUG) per le pari opportunità, la valorizzazione
DettagliVISTO il vigente Statuto dell Ateneo e, in particolare, l art. 14, comma, 2 lett. b) e l art. 29, comma 6;
DR/2016/2851 del 21/09/2016 Firmatari: De Vivo Arturo U.S.R. IL RETTORE VISTO il vigente Statuto dell Ateneo e, in particolare, l art. 14, comma, 2 lett. b) e l art. 29, comma 6; VISTO il Regolamento di
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA Approvato all unanimità nella seduta del
Istituto in tecnologie avanzate e modelli assistenziali in oncologia Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Arcispedale S. Maria Nuova COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITA, LA
DettagliREGOLAMENTO INTERNO DI DISCIPLINA DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITA. Art. 1 Oggetto del Regolamento
REGOLAMENTO INTERNO DI DISCIPLINA DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITA. Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente Regolamento disciplina l'attività del Comitato Unico di Garanzia (di
DettagliSTATUTO DELL AGENZIA GOVERNATIVA REGIONALE SARDEGNA PROMOZIONE. Art. 1 Natura giuridica e sede
Allegato alla Delib.G.R. n. 4/15 del 22.1.2008 STATUTO DELL AGENZIA GOVERNATIVA REGIONALE SARDEGNA PROMOZIONE Art. 1 Natura giuridica e sede 1. Il presente Statuto disciplina l organizzazione e il funzionamento
DettagliCommissione di garanzia dell attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali
REGOLAMENTO INTERNO ART. 1 (Definizioni) 1. Nel presente regolamento: a. l espressione Commissione indica la Commissione di garanzia dell attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali;
DettagliAZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA DI SASSARI
AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA DI SASSARI REGOLAMENTO PER L AFFIDAMENTO E REVOCA DEGLI INCARICHI DIRIGENZIALI DEI DIRIGENTI DELLE PROFESSIONI SANITARIE PREMESSA *** Il presente Regolamento definisce
DettagliCODICE DI COMPORTAMENTO
CODICE DI COMPORTAMENTO Approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 7 del 28 gennaio 2015 1 INDICE Premessa... 3 1. Codice Etico... 3 2. Regolamento gare... 4 3. Gli obblighi informativi
DettagliREGIONE DEL VENETO AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA. Delibera del Direttore Generale n del 13/10/2017
Delibera del Direttore Generale n. 1283 del 13/10/2017 OGGETTO: Nomina del Collegio di Direzione dell'azienda Ospedaliera di Padova. NOTE TRASPARENZA: Con il presente provvedimento si nomina, secondo quanto
DettagliSTATUTO. dell Agenzia regionale per il lavoro NATURA, DENOMINAZIONE, SEDE. Articolo 1 (Natura, denominazione, principi e finalità)
STATUTO dell Agenzia regionale per il lavoro NATURA, DENOMINAZIONE, SEDE Articolo 1 (Natura, denominazione, principi e finalità) 1. L Agenzia regionale per il lavoro, istituita dalla legge regionale 30
DettagliREGOLAMENTO CONFERENZA ZONALE DEI SINDACI. Deliberazione CdS zonale 3 febbraio 2016 n. 1
REGOLAMENTO CONFERENZA ZONALE DEI SINDACI Deliberazione CdS zonale 3 febbraio 2016 n. 1 1 Indice Art. 1 - Oggetto Art. 2 - Composizione e quote di partecipazione decisionale Art. 3 - Presidenza: attribuzioni
DettagliArt. 1. Definizione di posizione organizzativa e di alta Professionalità
Art. 1 Definizione di posizione organizzativa e di alta Professionalità Il presente regolamento disciplina i criteri per l individuazione, il conferimento, la valutazione e la revoca degli incarichi di
DettagliRegolamento Tavolo dei Sottoscrittori
Allegato 4 Regolamento Tavolo dei Sottoscrittori Direzione Programmazione e Statistica Settore Valutazione Progetti e Atti di Programmazione Negoziata 1 REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL TAVOLO
DettagliREGOLAMENTO ORGANIZZATIVO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI. DI ENEL GREEN POWER S.p.A.
REGOLAMENTO ORGANIZZATIVO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI ENEL GREEN POWER S.p.A. Documento approvato dal Consiglio di Amministrazione di Enel Green Power S.p.A. nella riunione dell 11 giugno 2010 e
DettagliRegolamento per la disciplina del funzionamento del
AGENZIA TERRITORIALE DELL EMILIA-ROMAGNA PER I SERVIZI IDRICI E RIFIUTI Regolamento per la disciplina del funzionamento del COMITATO UNICO di GARANZIA per le PARI OPPORTUNITA, la VALORIZZAZIONE del BENESSERE
DettagliREGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO ACCADEMICO DELL ISIA FIRENZE. (artt. 14 co. 4 DPR 132/2003 e 18 co. 3 Statuto D.D. n. 112 del 11/06/2007)
REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO ACCADEMICO DELL ISIA FIRENZE (artt. 14 co. 4 DPR 132/2003 e 18 co. 3 Statuto D.D. n. 112 del 11/06/2007) ISIA Firenze, Delibera n. 41 Consiglio Accademico del
DettagliCOMUNE DI NOLA PROVINCIA DI NAPOLI AREA: SETTORE AMMINISTRATIVO FINANZIARIO
N PAP-01772-2019 Si attesta che il presente atto è stato affisso all'albo Pretorio on-line dal 27/06/2019 al 12/07/2019 L'incaricato della pubblicazione GAETANA RUGGIERO MARIA COMUNE DI NOLA PROVINCIA
DettagliREGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DELLA BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI BOLOGNA BUB
Alma Mater Studiorum-Università di Bologna NormAteneo - sito di documentazione sulla normativa di Ateneo vigente presso l Università di Bologna - REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DELLA BIBLIOTECA UNIVERSITARIA
DettagliAgenzia per i servizi pubblici locali del Comune di Torino. REGOLAMENTO INTERNO [approvato dalla Conferenza dei Capigruppo del 13 novembre 2007]
Agenzia per i servizi pubblici locali del Comune di Torino REGOLAMENTO INTERNO [approvato dalla Conferenza dei Capigruppo del 13 novembre 2007] Oggetto del regolamento 1.1. Il presente regolamento definisce
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CORTEMAGGIORE
COMUNE DI CORTEMAGGIORE Provincia di Piacenza Piazza Patrioti 8 cap 29016 Tel. (0523) 83 27 11 - Fax (0523) 83 65 98 Codice Fiscale e Partita I.V.A. n. 00232410332 E-mail: info@comune.cortemaggiore.pc.it
DettagliATTO ORGANIZZATIVO PER LA DISCIPLINA DELL AREA DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE (Artt. 8, 9 e 10 del CCNL 31/03/1999 e Art. 10 CCNL 22/01/2004)
REGIONE ABRUZZO CONSIGLIO REGIONALE ATTO ORGANIZZATIVO PER LA DISCIPLINA DELL AREA DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE (Artt. 8, 9 e 10 del CCNL 31/03/1999 e Art. 10 CCNL 22/01/2004) a) Funzioni di direzione
DettagliREGOLAMENTO DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO DI ATENEO
REGOLAMENTO DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO DI ATENEO (emanato con D.R. n. 609 2015, prot. n. 12808 I/3 del 20.05.2015) Articolo 1 Definizione 1. Il Sistema bibliotecario di Ateneo (di seguito Sistema) è un
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA (C.U.G.) PER LE PARI OPPORTUNITA, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA (C.U.G.) PER LE PARI OPPORTUNITA, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI Approvato con atto di Giunta
DettagliCENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA Osservatorio sulla criminalità organizzata. Art. 1 (Natura) Art. 2 (Finalità e scopi) Art.
CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA Osservatorio sulla criminalità organizzata Art. 1 (Natura) Il centro interdipartimentale di ricerca Osservatorio sulla criminalità organizzata (d ora in poi Centro
DettagliDecreto del Presidente della Giunta Regionale N 35 del 08 Marzo 2019
REGIONE TOSCANA Decreto del Presidente della Giunta Regionale N 35 del 08 Marzo 2019 Oggetto: Azienda Usl Toscana Sud Est. Nomina del Direttore generale. Dipartimento Proponente: DIREZIONE AFFARI LEGISLATIVI,
DettagliRegolamento di funzionamento del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche
REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE E CHIRURGICHE (emanato con D.R. n. 1083 2013, prot. n. 25735 I/3 del 22.10.2013) CAPO I NORME GENERALI Art. 1 Funzioni del Dipartimento
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL DIPARTIMENTO AMMINISTRATIVO
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL DIPARTIMENTO AMMINISTRATIVO PREMESSA L istituzione del Dipartimento Amministrativo Aziendale Gestionale è stata disposta in coerenza con le Linee Guida Regionali di
DettagliREGOLAMENTO INTERNO DELL'ISTITUTO DI ECONOMIA DELLA SCUOLA SUPERIORE SANT'ANNA
REGOLAMENTO INTERNO DELL'ISTITUTO DI ECONOMIA DELLA SCUOLA SUPERIORE SANT'ANNA Emanato con D.P. n. 696 del 26/10/2011. Art. 1 (Ambito di applicazione) 1. Il presente Regolamento disciplina le competenze,
DettagliIl Ministro dellêinterno
VISTO l articolo 1, comma 1, del decreto legislativo 19 maggio 2000, n. 139, secondo il quale la carriera prefettizia è unitaria in ragione della natura delle specifiche funzioni dirigenziali attribuite
DettagliLEGGE REGIONALE N. 14 DEL REGIONE MARCHE NORME IN MATERIA DI TUTELA DEI CONSUMATORI E DEGLI UTENTI.
LEGGE REGIONALE N. 14 DEL 23-06-2009 REGIONE MARCHE NORME IN MATERIA DI TUTELA DEI CONSUMATORI E DEGLI UTENTI. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE N. 63 del 2 luglio 2009 IL CONSIGLIO ASSEMBLEA
DettagliCOMUNE DI MAGNAGO. Provincia di Milano REGOLAMENTO
COMUNE DI MAGNAGO Provincia di Milano REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITA,LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI.
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEGLI STUDENTI
REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEGLI STUDENTI TITOLO I - FINI E PRINCIPI Articolo 1 - Funzioni ed attività 1. La Consulta degli Studenti dell Istituto Musicale Pareggiato Gaetano Braga di Teramo, è l'organo
Dettagli