NODI. a cura di Claudio Luperini

Transcript

1 NODI

2 NODI I nodi sono essenziali nella pratica dell'alpinismo: legarsi in cordata, autoassicurasi, assicurare il/i compagno/i, realizzare giunzioni fra corde e cordini, collegare gli ancoraggi, fare manovre di autosoccorso... I nodi - devono essere di facile esecuzione - devono potersi sciogliere facilmente anche dopo essere stati sottoposti a forti trazioni - non devono sciogliersi spontaneamente - non devono ridurre eccessivamente il carico di rottura della corda È buona regola che il capo libero della corda uscente da un nodo debba essere almeno pari a 10 diametri della corda stessa.

3 La resistenza di una corda annodata dipende oltre che dal suo carico di rottura senza nodi anche dal tipo di nodo utilizzato (o per l'ancoraggio o per la giunzione) e dalla cura con la quale il nodo è stato eseguito. Ragionevolmente si può considerare che un nodo riduca a metà il carico di rottura. Per i cordini di nylon il calcolo del carico di rottura si può fare così: R C = d 2 : 5 dove «d» è il diametro del cordino espresso in mm ed R C è in kn. In generale (e considerando pari a 0.5 il fattore di riduzione dovuto al nodo) R anello = R c x numero di rami x 0.5 In pratica un cordino chiuso ad anello ha all'incirca lo stesso carico di rottura del singolo ramo del cordino. Ci sono anche cordini in kevlar (presenti sul mercato da 5.5 e 6 mm di diametro) che presentano una rigidità superiore e un carico di rottura elevato, circa 18 kn (> di quelli di nylon da 9 mm). Ci sono anche altri materiali come il dyneema, simili al kevlar, che come quest'ultimo risulta più resistente del nylon anche se più soggetto ai tagli.

4 Oltre ai nodi a diminuire il carico di rottura concorrono anche gli spigoli e le lame (in generale più piccolo è il raggio di curvatura di queste lame e più è grande il fattore di riduzione). Gli spigoli riducono la resistenza di un fattore variabile da 0.25 a 0.5 a seconda dello spigolo e del cordino/fettuccia utilizzati. È buona regola utilizzare un cordino di diametro piccolo con più rami che non un cordino di diametro maggiore (o fettuccia) con due rami soltanto. Anche quando infiliamo un moschettone in un cordino abbiamo un effetto "lama"...ma i moschettoni sono costruiti con un raggio di curvatura tale da non ridurre la resistenza del cordino stesso.

5 ambedue i cordini sono disposti a due rami, il loro carico di rottura è uguale a quello del cordino aperto. fettuccia sistemata in modo da avere sul moschettone 8 rami...e se si sradica l'alberino? forse la sicurezza non dipende dal numero di rami! C'è qualcosa che non va!

6 schema riassuntivo

7 Stasera vedremo e proveremo a fare: 1) Nodo a otto infilato o delle guide con frizione (per collegare la corda all'imbracatura) 2) Nodo barcaiolo (per l'autoassicurazione) 3) Nodo mezzo barcaiolo (per la sicura al compagno) 4) Asola di bloccaggio e controasola (per bloccare il mezzo barcaiolo) 5) Nodo inglese doppio e triplo (per fare anelli di cordino) 6) Nodo galleggiante (per collegare le corde per la discesa in doppia) 7) Nodo Prusik (nodo autobloccante) 8) Nodo Machard (nodo autobloccante) 9) Longe per discesa in corda doppia (cordino a Y) 10) Nodi a fine corda 11) Avvolgimento della corda per il trasporto

8 Nodo a otto infilato o delle guide con frizione (per collegare la corda all'imbracatura)

9 Nodo barcaiolo (per l'autoassicurazione o per bloccare la corda)

10 Nodo mezzo barcaiolo (per la sicura al compagno, per calare qualcuno o qualcosa...)

11 Asola di bloccaggio e controasola (per bloccare il mezzo barcaiolo, per fare il cordino da ghiacciaio...)

12 Nodo inglese doppio e triplo (per fare anelli di cordino)

13 Nodo galleggiante (collegare le corde per la discesa in doppia)

14 Nodo Prusik (nodo autobloccante, ad esempio può servire per procedere lungo una corda fissa...)

15 Nodo Machard (nodo autobloccante, ad esempio si usa per farsi l'autoassicurazione durante la discesa in corda doppia...)

16 Longe per discesa in corda doppia (cordino a Y) Per una corretta esecuzione, si consiglia di tenere molto corto il ramo che va al discensore, mentre il ramo che va al moschettone di autoassicurazione per la sosta deve essere più lungo. Quello centrale è un nodo delle guide con frizione (otto ripassato). Alle estremità dei due rami si creano poi due asole (con nodo semplice o a otto ) che ospiteranno, ciascuna, un moschettone a ghiera. usare uno spezzone di corda dinamica

17 Nodi a fine corda Possono essere fatti, ad esempio, nodi a otto o nodi semplici Possono servire per indicare che la corda è terminata...prima che si sfili dal freno! A volte sono fatti anche per ulteriore sicurezza, ad esempio sul ramo uscente da un nodo barcaiolo (soprattutto se fatto su cordini) Avvolgimento della corda per il trasporto

18 Fino ad ora abbiamo visto: 1) Nodo a otto infilato o delle guide con frizione (per collegare la corda all'imbracatura) 2) Nodo barcaiolo (per l'autoassicurazione) 3) Nodo mezzo barcaiolo (per la sicura al compagno) 4) Asola di bloccaggio e controasola (per bloccare il mezzo barcaiolo) 5) Nodo inglese doppio e triplo (per fare anelli di cordino) 6) Nodo galleggiante (per collegare le corde per la discesa in doppia) 7) Nodo Prusik (nodo autobloccante) 8) Nodo Machard (nodo autobloccante) 9) Longe per discesa in corda doppia (cordino a Y) 10) Nodi a fine corda 11) Avvolgimento della corda per il trasporto Adesso proviamo a farli!