EQUIPAGGIAMENTO MATERIALI 2

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2 CLUB ALPINO ITALIANO Sezione di SEREGNO EQUIPAGGIAMENTO MATERIALI 2 E 3 Corso di Escursionismo AVANZATO E2 Seregno 02 Maggio 2019

3 VIA FERRATA La dizione di via ferrata è stata adottata nel tempo in tutto il mondo, anche se nei paesi di lingua tedesca, nonostante sia utilizzata abitualmente anche questa definizione, la via ferrata viene chiamata Klettersteig. E con questo termine che sono anche riconosciuti i connettori (moschettoni) di sicurezza per ferrata.

4 CHE COSA SI INTENDE PER VIA FERRATA? s identifica tutto ciò che è organizzato, preparato e fissato per facilitare il percorso o più propriamente la scalata, in sicurezza, di una parete rocciosa che altrimenti dovrebbe essere salita con le tecniche di procedimento in cordata.

5 VIA FERRATA = SENTIERO ATTREZZATO? La differenza tra un sentiero attrezzato ed una via ferrata è sostanziale:

6 VIA FERRATA = SENTIERO ATTREZZATO? il sentiero attrezzato serve esclusivamente ad agevolare e rendere sicuri eventuali tratti pericolosi ed esposti presenti in un percorso escursionistico, ma non a superare tratti di parete verticale, come avviene invece nel caso di una via ferrata.

7 COME SONO FATTE LE VIE FERRATE?

8 COME SONO FATTE LE VIE FERRATE? IL CAVO FRAZIONAMENTO CAVO Elemento principale che Serve può per essere fissare una fune di acciaio od una catena, il cavo dove alla vengono roccia agganciati i moschettoni oppure come aiuto per la progressione lungo pareti verticali.

9 COME SONO FATTE LE VIE FERRATE? SCALE Utilizzate per superare tratti molto verticali e senza appigli. Generalmente affiancate da catene o cavo di assicurazione.

10 COME SONO FATTE LE VIE FERRATE? GRADINI Utilizzati per superare placche o tratti lisci. E possibile assicurarsi per riposarsi.

11 COME SONO FATTE LE VIE FERRATE? PLACCHETTE Permettono l appoggio del piede per superare un singolo passaggio

12 COME SONO FATTE LE VIE FERRATE? PONTE Sospeso tra due rocce non comporta nessuna difficoltà di superamento.

13 COME SONO FATTE LE VIE FERRATE? PONTE TIBETANO o NEPALESE Al contrario del ponte richiede calma ed equilibrio per le notevoli oscillazioni laterali.

14 CHE MATERIALE SERVE PER LE VIE FERRATE? Va posta all inizio di un sentiero di accesso ad una via ferrata o ad un sentiero attrezzato impegnativo nonché all inizio del tratto attrezzato per l invito ad usare correttamente le attrezzature fisse e ad autoassicurarsi alle stesse.

15 CHE MATERIALE SERVE PER LE VIE FERRATE? ATTREZZATURA PRINCIPALE: imbragatura, set da ferrata, casco, guanti

16 TIPI DI IMBRACATURA Imbraco da arrampicata sportiva: molto leggero, che presenta solitamente i cosciali fissi, quindi non regolabili con la fibbia. Imbraco da alpinismo: ha i cosciali regolabili e generalmente ha una imbottitura migliore e struttura più robusta del precedente. Imbraco da ferrata: che a differenza di quello da alpinismo non ha l'anello di servizio che collega i cosciali alla cintura ma ha un semianello integrato che porta ad avere il baricentro più alto. Pettorale: può essere abbinato all imbraco basso. Usato in ferrata in cui siano previsti tratti di verticalità o se è necessario procedere con zaino di un certo peso. Il pettorale va chiuso mediante un anello di cordino.

17 SET DA FERRATA Set a Y con applicazione contamporanea di entrambi I connettori per la riduzione del rischio Il tratto di corda che esce dal dissipatore deve scorrere liberamente senza impedimenti

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19 IL CASCO Protezione da caduta di pietre o urti Composta da una calotta esterna rigida (ABS, carbonio) che resiste ai colpi o urti e una parte interna più morbida (polistirene espanso) Deve rispettare la norma EN per l alpinismo Deve adattarsi bene al capo senza scivolare. Verificare che il sottogola non dia fastidio, le possibili regolazioni, l eventuale giro testa e il peso. Porta lampada

20 IL CASCO Anche se non vi dona, pensate sempre che a qualcuno ha reso un gran servizio. Non dimenticate il casco!!

21 CHE MATERIALE SERVE PER INOLTRE LE VIE FERRATE? Spezzone di corda. Corde intere e con diametro non inferiore a 8,5 mm

22 CHE MATERIALE SERVE PER INOLTRE LE VIE FERRATE? Cordini e/o fettucce, moschettoni, piastrina. NATURALMENTE... ABBIGLIAMENTO E CALZATURE ADATTE

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24 MATERIALE E CERTIFICAZIONE DPI: qualsiasi dispositivo o articolo destinato ad essere indossato o tenuto da una persona affinché essa sia protetta nei confronti di uno o più rischi che potrebbero metterne in pericolo la salute o la sicurezza Volontarie Obbligatorie Dal 1 gennaio 1995 il materiale tecnico per alpinismo rientra tra i DPI (dispositivi di protezione individuale), direttiva 89/686/CEE Decreto Legislativo del Governo n. 475 del 4 dicembre Attuazione della direttiva 89/686/CEE del Consiglio del 21 dicembre 1989, in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai dispositivi di protezione individuale. - (pubblicato sulla S.O.G.U. n. 289 del 9 dicembre 1992) Prevenzione delle cadute dall alto

25 CATENA DI SICUREZZA COS E L insieme di elementi che collegano l alpinista alla parete. SCOPO Sostenere l urto e assorbire l energia cinetica che il corpo acquista nella caduta, al fine di ridurre le sollecitazioni sull alpinista e sugli elementi della catena di sicurezza.

26 PROGRESSIONE Avanzare agganciando entrambi i moschettoni del set al cavo di sicurezza uno con la ghiera rivolta alla parete e l altro con ghiera rivolta alla persona.

27 PROGRESSIONE Utilizzare in successione i moschettoni per superare l ancoraggio di frazionamento, sganciando il secondo quando il primo è già stato agganciato oltre l ancoraggio. Fare attenzione a staccare il moschettone posto sotto il chiodo prima di ripartire nella salita, per evitare di dover ridiscendere (manovra faticosa e spesso pericolosa )

28 PROGRESSIONE Nel tratto di cavo subito dopo un infisso, è bene portare avanti i connettori con il braccio per evitare che possano impigliarsi. E' utile tenere una longe per attaccarsi al cavo su tratti orizzontali o per riposarsi rilassando le braccia dopo qualche tratto faticoso. Bisogna sempre lasciare agganciato al cavo anche il set da ferrata.

29 PROGRESSIONE E' meno faticoso arrampicare sulla roccia che tirarsi al cavo con le braccia. E meglio lavorare bene con i piedi, posizionarli su buoni appoggi, scaricare su di loro il peso e usarli per la progressione: le gambe sono molto più forti delle braccia che dovrebbero invece servire unicamente per l'equilibrio. Per quanto riguarda la direzione di percorrenza della ferrata è buona norma percorrerla sempre in salita. Controllare dopo ogni escursione l attrezzatura utilizzata, sostituirla quando è usurata o dopo una caduta.

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31 FATTORE DI CADUTA COS E E il rapporto tra la lunghezza del volo e la lunghezza della corda interessata Fc = H:L Il fattore di caduta ha importanza perché su di esso si basa di fatto la normativa di costruzione delle corde per arrampicata (viene definito con corda bloccata).

32 FATTORE DI CADUTA Nelle condizioni peggiori che si possono verificare in arrampicata, F c può assumere il valore massimo = 2 e l'energia di caduta deve essere dissipata solamente dalla corda. Una delle norme di costruzione delle corde per alpinismo prevede che in queste condizioni la forza massima generata dalla corda sia pari a 1200 dan, cioè la massima sopportabile dal corpo umano.

33 FORZA DI ARRESTO La forza di arresto è la forza massima a cui il nostro corpo viene sottoposto in caso di caduta. La massima decelerazione che il corpo umano è grado di sopportare senza danni permanenti è pari a:15g. cioè 15 volte l accellerazione di gravità Se la massa del corpo che cade è 80 kg, la forza massima sopportabile è: f a = 80x dan Tutta l'attrezzatura tecnica per l'alpinismo (corde, moschettoni, imbracature, ecc.) viene costruita per rispettare questo vincolo.

34 FATTORE DI CADUTA IN FERRATA In ferrata è assolutamente normale il verificarsi di condizioni che fanno assumere al fattore di caduta valori>di 2 (5, 6, 7 o più).

35 SCALA DI DIFFICOLTA EEA F= Facile: Sentiero attrezzato poco esposto e poco impegnativo con lunghi tratti di cammino. Tracciato molto protetto, con buone segnalazioni, dove le strutture metalliche si limitano al solo cavo o catena fissati unicamente per migliorare la sicurezza. PD= Poco Difficile: Ferrata con uno sviluppo contenuto e poco esposta. Il tracciato è di solito articolato con canali, camini e qualche breve tratto verticale, facilitato da infissi come catene, cavi, pioli o anche scale metalliche. D= Difficile: Ferrata di un certo sviluppo che richiede una buona preparazione fisica e una buona tecnica. Il tracciato è spesso verticale ed in alcuni casi supera anche qualche breve strapiombo, molto articolato, con lunghi tratti di esposizione, attrezzato con funi metalliche e/o catene, pioli e/o scale metalliche. TD= Molto Difficile: Ferrata con passaggi aerei e tecnici, che richiedono un ottima preparazione fisico atletica e una buona tecnica. Il tracciato si svolge si rocce ripide ed estremamente articolate e a volte supera direttamente strapiombi con l aiuto di pochi punti di appoggio artificiali. ED= Estremamente Difficile: La valutazione ED è da ritenersi tale quando il tracciato prevede passaggi acrobatici, a volte creati ad arte, che in questo caso sono segnalati. Per aumentare l impegno il tracciato è provvisto solo di funi o catene e i gradini artificiali sono rari. Per il superamento delle difficoltà quali pareti verticali e strapiombi bisogna essere in possesso di una discreta tecnica di arrampicata e di un ottima forza fisica.

36 PROGRESSIONE IN SICUREZZA Farsi accompagnare da un esperto nelle prime uscite, allo scopo di acquisire dimestichezza con la tipologia dei percorsi. Informarsi sulle previsioni meteo. Nel caso di temporali la ferrata funge da parafulmine scaricando l energia sulle strutture metalliche. Informarsi presso i rifugi o gli uffici guide sulle reali condizioni delle strutture metalliche e della via in generale.

37 PROGRESSIONE IN SICUREZZA Solitamente il primo tratto della ferrata è più impegnativo per dare l idea della difficoltà della via e consentire una responsabile marcia indietro. Non smuovere o lanciare sassi. La grande frequentazione su vie ferrate è spesso sinonimo di caduta sassi. Porre molta attenzione a quello che si fa, a quello che fanno gli altri e quello che accade attorno a noi. Rispettare le distanze di sicurezza (una persona lungo il frazionamento, meglio ancora lasciare un frazionamento libero tra chi precede e chi segue).

38 ATTENZIONE ALLE ATTREZZATURE DIFETTOSE O MANCANTI

39 ATTENZIONE ALLE VARIE SEGNALAZIONI

40 ATTENZIONE ALLE ALTRE PERSONE

41 NODO FETTUCCIA UTILIZZO: serve per formare anelli di fettuccia ESECUZIONE: si forma su una estremità un nodo semplice senza chiuderlo e con l altra estremità si seguono all inverso tutti i giri del nodo

42 NODO INGLESE DOPPIO O A CONTRASTO UTILIZZO: serve per formare anelli di cordino e per la giunzione di corde aventi diametri diversi ESECUZIONE:si devono seguire le figure; esercitando infine una trazione sulle due corde, i nodi si contrastano bloccandosi a vicenda

43 TIPOLOGIE DI SOSTE CORRETTA SCELTA DEGLI NCORAGGI presuppone un attenta lettura dell ambiente e della situazione

44 NODO DELLE GUIDE CON FRIZIONE O NODO A OTTO UTILIZZO per auto assicurazione ESECUZIONE l asola viene fatta ruotare su se stessa prima di bloccarla con un nodo

45 NODO DELLE GUIDE CON FRIZIONE INFILATO O NODO A OTTO INFILATO UTILIZZO Per legare il capo della corda all imbrago o per il collegamento della doppia longe all imbrago

46 DOPPIA LONGE UTILIZZO: Usata per superare in sicurezza tratti impervi su sentiero attrezzato o corda fissa

47 DOPPIA LONGE

48 NODO A BOCCA DI LUPO UTILIZZO: Usato per collegare all imbraco il set da ferrata con fettuccia di collegamento o per collegare cordini o longe all imbraco o per ancorare la corda a un punto ESECUZIONE:infilare un capo del cordino nell asola e bloccare

49 NODO BARCAIOLO E MEZZO BARCAIOLO Barcaiolo: Nodo statico per autoassicurazione, per fissare la corda a un punto di sosta. Mezzo barcaiolo: Nodo dinamico. Utilizzato per le manovre di assicurazione al compagno, funziona come freno

50 ASOLA DI BLOCCAGGIO E CONTRO - ASOLA Asola di bloccaggio e contro - asola: Utilizzata per fermare la corda nelle manovre fatte con il nodo mezzo barcaiolo in caso di necessità. Per evitarne lo scioglimento si chiude con contro asola.

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52 NODO PRUSIK UTILIZZO: ESECUZIONE: serve nella costruzione della corda fissa e nell uso della stessa si avvolge due o più volte il cordino intorno alla corda prima di stringerlo (più spire quando la differenza di diametro tra corda e cordino è minore), lasciando il nodo di giunzione in posizione intermedia. E un nodo auto-bloccante in entrambi le direzioni, ha la caratteristica di scorrere se impugnato sui i giri di cordino e di bloccarsi automaticamente se sotto posto a trazione

53 NODO MACHARD Nodo autobloccante di facile esecuzione UTILIZZO: Serve come bloccante di sicurezza nella discesa in corda doppia e nelle manovre di calata.

54 MANOVRE DI CORDA Calata assistita: Serve a fare scendere un gruppo da un punto non superabile (a causa di franamenti o eccessiva difficoltà /pericolo) oppure per calare a un punto di sicurezza (via di uscita) una persona che se pur non in grado di procedere autonomamente è in grado di collaborare

55 MANOVRE DI CORDA Paranco doppio: Questa manovra serve ad aiutare la progressione di una persona in difficoltà su di un passaggio verticale/impegnativo in ferrata

56 CHE COSA SI INTENDE PER CORDA FISSA? E una corda fissata in modo statico ad ancoraggi predisposti per agevolare il superamento delle difficoltà. Asola di bloccaggio e contro asola Prusik o barcaiolo carrucola Auto assicurazione Tratti da 3 a 5 metri Auto assicurazione Ordine di percorso

57 CHE COSA SI INTENDE PER CORDA FISSA?

58 PROGRESSIONE SU CORDA FISSA E SENTIERO ATTREZZATO ATTREZZATURA INDIVIDUALE: IMBRACO E LONGE ATTREZZATURA DI GRUPPO: SPEZZONE DI CORDA DA 30 M DIAM. 9 ASSICURARSI CON I DUE RAMI DELLA LONGE COLLEGATA ALL IMBRACO CON UN NODO AD OTTO

59 PROGRESSIONE SU NEVE RESIDUA Pendio con pendenza moderata 20-25% e neve poco consistente, va salito faccia a monte e disceso faccia a valle. Ricerca dell equilibrio Consigliato l uso dei bastoncini Appoggio dei piedi con una certa decisione In discesa si appoggia prima il tallone

60 PROGRESSIONE SU NEVE RESIDUA Attraversamento o salita con pendenza moderata su neve compatta Equilibrio sicuro Fondamentale l uso dei bastoncini Realizzare una tacca con scarpone a monte Realizzare una tacca con scarpone a valle

61 Grazie per l attenzione e BUONE FERRATE A TUTTI!

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