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2 SOMMARIO 1. PREMESSA SITUAZIONE IMPIANTISTICA ATTUALE DELL IMPIANTO DI SELEZIONE E TRITURAZIONE DEI RIFIUTI INDIFFERENZIATI (SEZIONE B) SITUAZIONE IMPIANTISTICA IN PROGETTO PREMESSE RIPRISTINO DEL COMPARTO DI SELEZIONE/TRITURAZIONE DEI RIFIUTI INDIFFERENZIATI (SEZIONE B) ALLEGATI

3 1. Premessa Il C.I.P.N.E.S. Gallura (Consorzio Industriale Provinciale Nord Est Sardegna), Ente Pubblico ai sensi dell art. 3 della L.R. 10/2008 (sede legale in Olbia), è all attualità gestore del Complesso IPPC per il trattamento e lo smaltimento rifiuti, ubicato in loc. Spiritu Santu Olbia (OT), principalmente a servizio del sub ambito D2 individuato dalla RAS nel Piano di Gestione dei Rifiuti Urbani e autorizzato con Determinazione Dirigenziale n. 84/2014 della Provincia di Olbia Tempio (A.I.A). Il succitato sito impiantistico è attualmente composto da: I. Discarica per rifiuti non pericolosi (Denominata nell atto autorizzativo vigente come Sezione A ); II. Impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti indifferenziati (Denominato nell atto autorizzativo vigente come Sezione B e C ); III. Impianto di compostaggio di qualità (Denominato nell atto autorizzativo vigente come Sezione D ); IV. Piattaforma per la valorizzazione di rifiuti da raccolta differenziata (Denominata nell atto autorizzativo vigente come Sezione E ); V. Impianto di termovalorizzazione/termodistruzione del biogas da discarica (Denominato nell atto autorizzativo vigente come Sezione F ); VI. Piattaforma dei rifiuti ingombranti (Denominata nell atto autorizzativo vigente come Sezione G ). Nella giornata di sabato 20 Agosto 2016, intorno alle ore 17:00, si è verificato un incendio all interno della suddetta installazione IPPC consortile. Detto incendio ha interessato una porzione dell impianto di trattamento meccanico biologico (T.M.B.) dei rifiuti indifferenziati, in particolare la parte dedicata al trattamento meccanico di selezione e triturazione (Sezione B, da nomenclatura AIA), compromettendone il funzionamento e causando il fermo impianto (danneggiamento di entrambe le n. 2 linee di trattamento costituenti l impianto). Per tutto il tempo necessario al ripristino della completa funzionalità dell impianto, il CIPNES Gallura garantirà comunque la gestione dei rifiuti urbani indifferenziati (secco residuo) e dei rifiuti speciali indifferenziati (da AIA autorizzati in ingresso alla suddetta sezione B), destinandoli, senza trattamento, direttamente a smaltimento nel comparto di discarica (Sezione A), in ottemperanza a quanto disposto dall Ordinanza n. 79 del 21/08/2016 emessa dal Sindaco di Olbia e dall Ordinanza n. 2 del 22/08/2016 emessa dall Amministratore Straordinario della Provincia di Sassari Zona Omogenea di Olbia Tempio. La citata modalità di gestione straordinaria sarà adottata, in funzione della suddetta ordinanza provinciale, per un massimo di 45 giorni (tempo stimato per il ripristino di almeno n. 1 linea di trattamento). 2

4 Al fine di procedere alla rapida ricostituzione di detto impianto, il CIPNES ha intenzione di ripristinare il suddetto impianto razionalizzando in particolare l utilizzo degli spazi all interno del capannone dedicato al trattamento meccanico dell indifferenziato. I dettagli circa le modifiche previste sono spiegati nei capitoli che seguono. 3

5 2. Situazione impiantistica autorizzata dell impianto di trattamento meccanico dei rifiuti indifferenziati (sezione B) danneggiato dall incendio del 20/08/2016 La Sezione Impiantistica B (nomenclatura AIA) del Complesso IPPC consortile sito in Loc. Spiritu Santu (Olbia) è parte integrante dell impianto di trattamento meccanico-biologico (T.M.B.) dei rifiuti indifferenziati, costituendone il comparto di trattamento meccanico (il trattamento biologico viene invece svolto nella sezione identificata in AIA con la lettera C ). Detto impianto di trattamento meccanico (selezione/triturazione) dei rifiuti indifferenziati era composto, prima del suo danneggiamento, da n.2 linee di trattamento parallele (che in questa sede chiameremo Linea 1 e Linea 2) e, fatta eccezione per la sezione di pressatura finale, completamente indipendenti. Le fasi del processo nella configurazione impiantistica attuale sono le seguenti: - ricezione e stoccaggio rifiuti; - triturazione; - deferrizzazione; - vagliatura; - pressatura e confezionamento. Nel seguito si riporta una breve descrizione delle suddette fasi. Ricezione e stoccaggio rifiuti Gli automezzi (conferitori) adibiti al trasporto dei rifiuti, dopo il passaggio sulla pesa a ponte all'ingresso della piattaforma impiantistica per il rilievo del quantitativo di materiale, scaricano lo stesso nella fossa di accumulo. Quest ultima è interrata e chiusa verso l'esterno da portoni scorrevoli azionabili dalla cabina di comando. Triturazione La movimentazione del rifiuto si realizza ad opera di un carroponte traslante con benna a polipo della portata di 3 mc, che raccoglie il rifiuto e lo deposita nelle tramogge di carico dei n. 2 trituratori, ciascuno dei quali è a servizio di una delle suddette linee di trattamento. La velocità di alimentazione delle tramogge è regolata direttamente dall'operatore del carroponte. La cabina di comando, collocata in alto (in prossimità delle fosse) e dotata di apposito PLC, consente un controllo continuo da parte dell'addetto con possibilità di ripresa e allontanamento dei materiali ingombranti eventualmente presenti. 4

6 Eventuali acque di processo (percolato) presenti nelle fosse sono evacuate periodicamente mediante pompa mobile sommergibile, collocata allo scopo in apposito pozzetto, in corrispondenza della zona del trituratore e avviate a smaltimento. La funzione di triturazione dei rifiuti consiste essenzialmente nella disgregazione e conseguente riduzione di pezzatura di sacchi, borse, materiali ingombranti componenti il rifiuto solido urbano, allo scopo di rendere possibile una prima riduzione volumetrica del rifiuto stesso ed inoltre rendere agevoli le operazioni di separazione che successivamente si effettuano sui materiali. Deferrizzazione A seguito della fase di triturazione si trova la sezione dedicata alla deferrizzazione, composta da n. 2 deferrizzatori (uno per ciascuna linea), di tipo elettromagnetico a nastro. Nell ambito di tale sezione viene svolta la separazione dal rifiuto triturato dei vari materiali ferrosi in esso presenti. Vagliatura Il materiale proveniente dalla zona di separazione dei ferrosi viene convogliato, mediante nastri trasportatori, alla zona di vagliatura. Quest ultima è diversa per ciascuna delle due linee di trattamento: nella Linea 1 la vagliatura è garantita da un vaglio rotante, mentre nella Linea 2, a valle della sezione di deferrizzazione è installato un vaglio a dischi. L' operazione di vagliatura consente di separare in due flussi il materiale in ingresso: sottovaglio 0 60 mm e sopravaglio > 60 mm. Il flusso organico separato in preselezione (sottovaglio) può essere miscelato con fanghi provenienti da impianti di trattamento acque urbane, una volta verificata la qualità di questi ultimi. Dopo la miscelazione il materiale viene caricato sul nastro (sottostrada, denominato NT8) ove prosegue il suo tragitto sino al capannone adibito alla fase di biostabilizzazione (Sezione C). Pressatura e confezionamento Successivamente all operazione di vagliatura entrambe le linee, pur seguendo percorsi diversi (su nastri trasportatori dedicati), convogliano il rifiuto sul nastro a tapparelle denominato NT9, attraverso il quale il materiale viene conferito al reparto di pressatura, ubicato nella zona adiacente al vaglio rotante. Tale reparto è costituito dalla pressa imballatrice, che consente una notevole riduzione volumetrica del materiale rispetto alle dimensioni che aveva in ingresso, e il suo confezionamento in balle. 5

7 L impianto nel suo complesso tratta i rifiuti indifferenziati in ingresso (vedi prospetto riepilogativo dei codici CER autorizzati Tabella 1), e produce i seguenti rifiuti: Frazione secca presente nei rifiuti indifferenziati (codice CER ) Destinazione: impianto di smaltimento rifiuti non pericolosi (operazione D1 allegato B alla parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.); Frazione organica biostabilizzata presente nei rifiuti indifferenziati (compost fuori specifica o biostabilizzato, codice CER ) - Destinazione: impianto di smaltimento rifiuti non pericolosi (operazione D1 allegato B alla parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.); Rifiuti di ferro presenti nei rifiuti indifferenziati (codice CER ) Destinazione: piattaforma di valorizzazione rifiuti differenziati (operazione R13 allegato C alla parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.). L impianto è dotato di un sistema di aspirazione aria dagli edifici ospitanti la sezione B e sua immissione forzata al di sotto dei cumuli in fase di biostabilizzazione (sezione C). L aria esausta viene poi trattata attraverso n. 4 biofiltri, posti al di sopra del capannone dedicato alla biostabilizzazione, prima della sua immissione in atmosfera. Di seguito si riporta il prospetto riepilogativo dei rifiuti autorizzati al conferimento nell impianto di selezione e triturazione dei rifiuti indifferenziati (Sezione B vedi Tabella 1): C.E.R. Descrizione Scarti di tessuti animali (a) Segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli truciolari e piallacci diversi da quelli di cui alla voce Scarti della separazione meccanica della produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone Rifiuti da materiali compositi (fibre impregnate, elastomeri, plastomeri) Rifiuti da fibre tessili lavorate Rifiuti tessili Rifiuti urbani non differenziati Rifiuti della pulizia delle fognature vaglio Rifiuti dall eliminazione della sabbia Rifiuti solidi prodotti dai processi di filtrazione e vaglio primari (b) Rifiuti ingombranti (b) Scarti prodotti dalla cernita manuale dei rifiuti ingombranti (a) (b) Esclusi gli scarti di legno non trattato chimicamente Det. 389/14 della Provincia di Olbia Tempio Tabella 2-1: elenco rifiuti autorizzati nell impianto di selezione e triturazione dei rifiuti indifferenziati (Sezione B) La potenzialità autorizzata dell impianto è pari a t/a di rifiuti in ingresso. 6

8 3. Situazione impiantistica in progetto 3.1 Premesse Alla luce del necessario celere ripristino dell impianto in questione e dei danni subiti dallo stesso a seguito dell incendio avvenuto in data 20/08/2016, si è deciso di intervenire con il ripristino di entrambe le linee di trattamento, apportando le seguenti variazioni rispetto alla situazione impiantistica attuale: 1. dismissione dell attuale sezione di vagliatura (vaglio rotante) della Linea 1, e relativa sostituzione con un dispositivo analogo a quello già installato sulla Linea 2 (vaglio a dischi); 2. dismissione dell attuale pressa imballatrice (attualmente in disuso); 3. adeguamento del sistema di nastri trasportatori. Tali accorgimenti permetteranno di ripristinare più velocemente l impianto e di razionalizzare gli spazi a disposizione, in funzione dell esperienza maturata e dell attuale carico di lavoro dell impianto (ben inferiore rispetto alla capacità massima autorizzata). Inoltre tale nuova configurazione consentirebbe la futura collocazione, all interno del capannone in questione, di un eventuale nuovo impianto di trattamento dei rifiuti secchi da raccolta differenziata. 3.2 Ripristino del comparto di selezione/triturazione dei rifiuti indifferenziati (Sezione B) Rispetto alla configurazione preliminare all incendio (vedi Capitolo 2), il ripristino dell impianto non comporterà alcun cambiamento del ciclo di lavorazione, del processo di trattamento dei rifiuti in ingresso e della potenzialità dell impianto. Di seguito (Figura 3-1) si riporta una rappresentazione planimetrica dell attuale impianto, in cui viene indicata la porzione che nell intervento di ripristino dello stesso subirà i maggiori cambiamenti, di seguito elencati: - dismissione dell attuale sezione di vagliatura (vaglio rotante) della Linea 1, e relativa sostituzione con un dispositivo analogo a quello già installato sulla Linea 2 (vaglio a dischi), più efficiente e conforme alle M.T.D.; - dismissione dell attuale pressa imballatrice (attualmente in disuso); - spostamento del punto di scarico dei sovvalli (CER ) prodotti dall impianto (ossia del punto di carico dei mezzi per il trasferimento in discarica di detti rifiuti); - adeguamento del sistema di nastri trasportatori. 7

9 Figura 3-1: rappresentazione planimetrica dell attuale impianto, con indicazione dell area caratterizzata dai maggiori cambiamenti durante la fase di ripristino dello stesso Di seguito (Figura 3-2) si riporta una rappresentazione planimetrica della nuova configurazione prevista a seguito dell intervento di ripristino dell impianto in questione, con evidenziato il nuovo vaglio a dischi previsto nella Linea 1 (in verde) e l area recuperata (in blu). 8

10 Figura 3-2: rappresentazione planimetrica della nuova configurazione dell impianto (Sezione B) Il vaglio a dischi, come appurato negli anni di utilizzo della linea 2, risulta più efficace e, soprattutto, contempla la possibilità di intervenire sui settaggi per ottimizzare il risultato della vagliatura, adeguandolo alla variazione della composizione merceologica dei rifiuti in ingresso. Questo è possibile intervenendo sia sull interdistanza dei dischi di selezione che sulla velocita di rotazione degli stessi. La sostituzione del vaglio rotante con quello a dischi comporta inoltre una notevole semplificazione della linea nastri. Attualmente i nastri dedicati esclusivamente alla linea 1 sono quattro per uno sviluppo totale in lunghezza di oltre 40 metri. Con la nuova configurazione verrebbero ridotti a uno lungo circa 10 mt. grazie alla disposizione in linea dell uscita delle due frazioni separate (sottovaglio e sopravaglio). Il carico dei mezzi compattatori per l allontanamento dei sovvalli avverrà attraverso il nastro trasportatore NT 07 (vedi elaborato grafico Planimetria stato di progetto Ripristino TMB). 9

11 La scelta di eseguire il carico del compattatore direttamente all esterno dell edificio nasce dalla volontà di limitare al minimo le interferenze fra le operazioni di lavorazione e preparazione del carico. Inoltre così facendo non sarà più necessario aprire i portoni ad impacchettamento rapido per permettere l ingresso del mezzo all interno dell edificio, limitando notevolmente la fuoriuscita di cattivi odori. La nuova linea progettata sarà caratterizzata da una notevole semplicità operativa e manutentiva. La notevole riduzione del numero e della lunghezza complessiva dei nastri permetterà di ridurre sia le emissioni di polveri e cattivi odori, migliorando la qualità dell aria e quindi aumentando la salubrità dell ambiente di lavoro, sia le manutenzioni ordinarie e straordinarie dell impianto in parola. 10

12 4. Allegati - Allegato 1: Planimetria configurazione autorizzata della sezione B - Allegato 2: Planimetria stato di progetto - Ripristino sezione B 11

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