1. PREMESSA NORMATIVA IMPIANTO IDRICO-SANITARIO IMPIANTI DI SMALTIMENTO ACQUE NERE... 12

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1 INDICE 1. PREMESSA NORMATIVA IMPIANTO IDRICO-SANITARIO MATERIALI E DIMENSIONAMENTO DELLE RETI DI ADDUZIONE COIBENTAZIONE DELLE TUBAZIONI IMPIANTI DI SMALTIMENTO ACQUE NERE MATERIALI E DIMENSIONAMENTO DELLE RETI DI SCARICO IMPIANTO DI ESTRAZIONE CORPI BAGNO MATERIALI E DIMENSIONAMENTO IMPIANTO DI ESTRAZIONE IMPIANTO ANTINCENDIO RETE IDRANTI ESTINTORI IMPIANTO DI SPEGNIMENTO AUTOMATICO AD AEROSOL PROCEDURA DI SCARICA

2 1. PREMESSA La presente Relazione Tecnica Specialistica Impianti Meccanici è volta alla descrizione dei criteri di progettazione e alla descrizione relativa gli Impianti Meccanici a servizio dell edificio di Via Carcani, 61, oggetto di lavori di manutenzione ed adeguamento normativo. Il corpo di fabbrica, adibito ad uffici, risulta costituito da un piano interrato destinato ad autorimessa (n 27 posti auto) ed archivio, e otto piani fuori terra ad uso uffici e servizi annessi. Nella presente relazione vengono analizzati e descritti gli impianti di seguito elencati: - Impianto Idrico-sanitario; - Impianto di estrazione corpi bagno; - Impianto Idrico Antincendio; - Impianto automatico di spegnimento automatico per i locali archivi e CED. 3

3 2. NORMATIVA Dettaglio Norme di riferimento: - Legge n. 10/91 Norme per l attuazione del Piano Energetico Nazionale in materia di uso razionale dell energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia. - D.P.R. n. 412/93 Regolamento recante norme per la progettazione, l installazione, l esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell art. 4, comma 4, legge 9 gennaio n.10 e successive modifiche ed integrazioni. - Direttiva 2002/91/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2002 sul rendimento energetico nell edilizia; - D.Lgs 19 agosto 2005, n. 192 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativo al rendimento energetico nell edilizia ; - Decreto Legislativo 29 dicembre 2006, n. 311 Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia" - Legge 27 dicembre 2006 n. 296 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato; - D.Lgs 30 maggio 2008 n. 155 Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all efficienza degli usi finali dell energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE - D.Lgs 2 aprile 2009 n. 59 Regolamento di attuazione dell art. 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia ; - D.M. 26 giugno 2009 Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici ; - D.M. n. 37/08 Nuove disposizioni in materia di installazione degli impianti all interno degli edifici. - D.P.C.M. 1 marzo 1991 Limiti massimi di esposizione al rumore nell ambiente esterno. - D.Leg. n. 277/91 Attuazione delle direttive CEE in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivati da esposizione ad agenti chimici fisici e biologici durante il lavoro. - Legge n. 447/95 Legge quadro sull inquinamento acustico. 4

4 - Decreto 11 novembre 1996 Applicazione del criterio direzionale per gli impianti a ciclo produttivo continuo. - D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. - D.P.C.M. 5 dicembre 1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici. - Decreto 16 marzo 1998 Tecniche di rilevamento e misurazione dell inquinamento acustico. - D.P.R. n. 384 del 27/04/1978 Regolamento di attuazione dell art. 27 della legge 30 marzo 1971 n. 118 a favore dei mutilati ed invalidi civili in materia di barriere architettoniche e trasporti pubblici. - D.Lgs n. 81 del 9 aprile 2008 Attuazione dell art. 1 della legge 3 agosto 2007 n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro - D.Lgs. n. 106 del 3 agosto 2009 Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 9 aprile 2008 n Direttiva Gas 90/396/CEE e Direttiva Rendimenti 92/42/CEE per la marcatura CE. - Direttiva Attrezzature in pressione 97/23/CEE per la costruzione, le verifiche e le relative certificazioni finalizzate all ottenimento della Marcatura CE (PED). - D.M. 6 febbraio 1982 Modificazione del D.M. 27 settembre 1965, concernente la determinazione delle attività soggette alla visite di prevenzione incendi. - Norme UNI 1282 Elementi di tubazione Serie dei diametri nominali. - Norme UNI 1283 Elementi di tubazione Serie delle pressioni nominali. - Norme UNI 1284 Tubazioni Pressioni di esercizio massime ammissibili per tubazioni di materiali metallici ferrosi in funzione della PN e della temperatura. - Norme UNI 1825 Calcolo della resistenza dei tubi metallici soggetti a pressione interna. - Norme UNI 2223 Flangie metalliche per tubazioni Disposizione fori e dimensioni di accoppiamento delle flangie circolari. - Norme UNI 5634 Colori distintivi delle tubazioni convoglianti fluidi liquidi o gassosi. - UNI Rivestimenti metallici protettivi dei materiali ferrosi - Determinazione massa dello strato di zincatura su materiali zincati a caldo Metodo Aupperle. - Norme UNI 6363 Tubi senza saldatura e saldati di acciaio non legati Tubi per condotte di acqua e di gas e per scarichi. 5

5 - Norma UNI 6665 Superfici coibentate - Metodi di misurazione. - Norme UNI 6884 Valvole di intercettazione e regolazione di fluidi Condizioni tecniche di fornitura e collaudo. - Norme UNI 7287 Tubi con estremità lisce senza saldatura, di acciaio non legato di base. - Norme UNI 7357, UNI 7357 FA 83-79, UNI 7357 FA 3-89, Calcolo del fabbisogno termico per il riscaldamento di edifici. - Norma UNI 8199, Misura in opera e valutazione del rumore prodotto negli ambienti dagli impianti di riscaldamento, condizionamento e ventilazione. - Norma UNI 8804 Isolanti termici - Criteri di campionamento e di accettazione dei lotti. - Norme UNI 8364, UNI FA , Impianti di riscaldamento. Controllo e - manutenzione. - Norme UNI 8728 Apparecchi per la diffusione dell aria Prova di funzionalità. - UNI 8858, Valvole a sfera di leghe di rame per impieghi in impianti di riscaldamento - Prescrizioni e prove ; - Norme UNI 8863 Tubi senza saldatura e saldati di acciaio non legato filettabili secondo UNI ISO 7/1. - UNI 9021, Valvole a saracinesca di leghe di rame per impianti di riscaldamento-requisiti e prove. - Norme UNI 10339, "Impianti aeraulici a fini di benessere. Generalità, classificazione e requisiti. Regole per la richiesta d offerta, l offerta, l ordine e la fornitura. - Norme UNI 10349, Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici. - Norme UNI Componenti edilizi e strutture edilizia Prestazioni igrometriche. - Norme UNI 10351, Materiali da costruzione. Conduttività termica e permeabilità al vapore. - Norme UNI 10355, Murature e solai. Valori della resistenza termica e metodo di calcolo. - Norme UNI 10375, Metodo di calcolo della temperatura interna estiva degli ambienti. - Norme UNI 10376, Isolamento termico degli impianti di riscaldamento e raffreddamento degli edifici. - Norme UNI 10379, Riscaldamento degli edifici. Fabbisogno energetico 6

6 convenzionale normalizzato. Metodo di calcolo e verifica. - Norme UNI 10381/1 Impianti aeraulici condotte Classificazione, progettazione, dimensionamento e posa in opera. - Norme UNI 10381/2 Impianti aeraulici componenti di condotte Classificazione, dimensionamento e caratteristiche costruttive. - Norme UNI EN 442/1 Radiatori e convettori - Specifiche tecniche e requisiti. - Norme UNI EN 442/2 Radiatori e convettori - Metodi di prova e valutazione. - Norme UNI EN 1505 Condotte metalliche a sezione rettangolare Dimensioni. - UNI-EN Lamiere e nastri di acciaio a basso tenore di carbonio, zincati a caldo in continuo, per formatura a freddo - Condizioni tecniche di fornitura. - UNI-EN Lamiere e nastri di acciaio per impieghi strutturali, zincati per immersione a caldo in continuo - Condizioni tecniche di fornitura. - Norme UNI ENV Ventilazione negli edifici rete delle condotte requisiti relativi ai componenti atti a facilitare la manutenzione delle reti delle condotte. - Norme CEI per gli impianti ed i componenti elettrici. - Legge n. 319/76 e successive modifiche ed integrazioni, contenenti norme per la tutela delle acque dall inquinamento. - Legge n. 443 del 21/12/1990 Regolamento recante disposizioni concernenti - apparecchiature per il trattamento domestico di acqua potabili. - Circ. Min. Sanità n. 13 del 01/02/62 Erogazione di acqua potabile negli edifici. - Circ. Min. Sanità n. 183 del 16/10/64 Erogazione di acqua potabile negli edifici. - Circolare del Ministero dell Interno n. 91 del 14/09/ D.M. 26 agosto 1992 e successive lettere circolari di chiarimento e deroghe per il dimensionamento delle reti idriche antincendio. - D.M. 26 giugno 1984 Classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei - materiali ai fini della prevenzione incendi. - Norme UNI 7125 Saracinesche flangiate per condotta d acqua Condizioni termiche di fornitura. - Norme UNI 7611 Tubi di polietilene ad alta densità per condotta di fluidi in pressione Tipi, dimensioni e requisiti. - Norme UNI 7612 Raccordi d polietilene ad alta densità per condotte e fluidi in pressione Tipo, dimensioni e requisiti. - Norme UNI 7613 Tubi di polietilene ad alta densità per condotte di scarico 7

7 interrate Tipi, dimensioni e requisiti. - Norme UNI 7615 Tubi di polietilene ad alta densità Metodi di prova. - Norme UNI 7443 Tubi e raccordi in policloruro di vinile (PVC) rigido (non plastificato) per condotte di scarico e ventilazione all interno di fabbricati Tipi, dimensioni e requisiti. - Norme UNI 7447 Tubi e raccordi in policloruro di vinile (PVC) rigido (non plastificato) per condotte di scarico interrate Tipi, dimensioni e requisiti. - Norme UNI 7448 Tubi in PVC rigido (non plastificato) Metodi e prova. - Norme UNI 8293 Manometri, vacuometri e manovacuometri - classi di precisione. - Norme UNI 8318 Tubi in polipropilene (PP) per condotte di fluidi in pressione Tipi, dimensioni e requisiti. - Norme UNI 8381 Tubi di polipropilene (PP) per condotte di fluidi in pressione Tipi, dimensioni e requisiti. - Norme UNI 8451 Tubi di polietilene ad alta densità (PEAD) per condotte di scarico all interno dei fabbricati Tipi, dimensioni e requisiti. - Norme UNI 8452 Raccordi in polietilene ad alta densità (PEAD) per condotte scarico all interno dei fabbricati Tipi, dimensioni e requisiti - Norme UNI 9157 Impianti idrici disconnettori a tre vie Caratteristiche e prove. - Norme UNI 9182, Edilizia Impianti di alimentazione e distribuzione di acqua fredda e calda Criteri di progettazione, collaudo e gestione. - Norme UNI 9994 Apparecchiature per estinzione incendi - estintori di incendio manutenzione. - Norme UNI EN 2 Classificazione dei fuochi. - Norme UNI EN 3/1 Estintori di incendio portatili - tenuta, prova di dielettricità, prova di costipamento. - Norme UNI EN 3/2 Estintori di incendio portatili - tenuta, prova di dielettricità, prova di costipamento, disposizioni speciali. - Norme UNI EN 3/4 Estintori d'incendio portatili - cariche, focolari minimi esigibili. - Norme UNI EN 3/5 Estintori d'incendio portatili - specifiche e prove complementari. - Norme UNI EN 329 Rubinetteria sanitaria - dispositivi di scarico per piatti doccia - specifiche tecniche generali. - Norme UNI EN 411 Rubinetteria sanitaria - dispositivi di scarico per lavelli 8

8 specifiche tecniche generali. - Norme UNI EN 816 Rubinetteria sanitaria - Rubinetti a chiusura automatica PN10. - Norme UNI EN , Sistemi di scarico funzionanti a gravità all interno degli edifici Requisiti generali e prestazioni. - Norme UNI EN , Sistemi di scarico funzionanti a gravità all interno degli edifici Impianti per acque reflue, progettazione e calcolo. - Norme UNI EN , Sistemi di scarico funzionanti a gravità all interno degli edifici Sistemi per l evacuazione delle acque meteoriche, progettazione e calcolo. - Norma UNI impianti di estinzione incendi rete idranti, progettazione, installazione ed esercizio; - Norma UNI Installazioni fisse antincendio sistemi automatici sprinkler progettazione, installazione e manutenzione - Norme CEI impianti e componenti elettrici - UNI CEN/TR 15276:2009 Installazioni fisse antincendio Sistemi estinguenti ad aerosol condensato parte 1 e 2 - N.F.P.A Aerosol Extinguishing Technology - ISO/DIS attualmente in attesa di pubblicazione - Norme CEI 64.8 per gli impianti utilizzatori - Norma UNI 9795 per gli impianti di rivelazione incendi - Norme CEI e per i cavi elettrici - DM 37/08 (ex Legge 46/90) per la Sicurezza degli Impianti - Direttiva 2001/58/EC per la composizione dell estinguente 9

9 3. IMPIANTO IDRICO-SANITARIO Il presente progetto prevede il rifacimento completo dell impianto idrico a servizio dei corpi bagni posizionati ai vari piani oltre alla predisposizione per il bar e il l appartamento del custode al piano terra. L impianto è costituito principalmente da: - Allaccio alla Rete Pubblica Comunale, collocata al piano interrato; - Una distribuzione orizzontale realizzata al piano interrato, nell autorimessa, con tubazione staffata a soffitto. - Distribuzione verticale, con colonne realizzate in appositi cavedi, per l alimentazione dei vari piani; - Distribuzione orizzontale all interno dei corpi bagni; - La produzione di acqua calda sanitaria è affidata a scalda acqua elettrici, uno per ciascun blocco bagni, posizionati all interno dei locali serviti. Per maggiori dettagli si rimanda alle tavole allegate al presente progetto: DE-ID01, DE- ID02, DE-ID Materiali e dimensionamento delle reti di adduzione La rete di distribuzione verrà realizzata principalmente a vista nel piano interrato ed in cavedi tecnici predisposti per i collegamenti verticali. Come anticipato la produzione di acqua calda sanitaria, prevista per tutti i servizi igienici sarà garantita tramite scaldabagni elettrici posti a all interno dei locali stessi. La progettazione delle reti di distribuzione ha tenuto conto delle direttive tecniche che suggeriscono una velocità di scorrimento dell acqua all interno della rete di distribuzione compresa tra 1 m/s e 2 m/s, al fine di ridurre i fenomeni di rumorosità dei fluidi in movimento all interno delle tubazioni. E prevista l installazione di valvole di intercettazione su tutti gli stacchi di alimentazione dei locali serviti dall impianto., rendendo ogni utenza indipendente, per possibili interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria, dall intero circuito. Il diametro minimo utilizzato nella distribuzione finale agli apparecchi idrico sanitari è di 1/2. La nuova linea di adduzione e la distribuzione ai piani è prevista con tubazioni, senza saldatura, in acciaio zincato, per le quali dovranno essere osservate le prescrizioni delle norme UNI EN 10255, 8863 e 5745, poste in opera entro cavedi, per le salite al piano primo ed in traccia per le distribuzioni puntuali ai piani. Le schemature all interno dei bagni dovranno essere realizzate con tubazioni e raccordi a saldare, in polipropilene copolimero ''random'' PN 20-25, per temperature di 10

10 esercizio massime pari agli 85 C. Il dimensionamento del circuito di adduzione, e di tutti i suoi componenti, si basa sulle normative vigenti, le quali individuano come: Portata Minima per gli apparecchi sanitari ed elettrodomestici, i quantitativi sotto riportati - Lavabi lt/sec Vasi con cassetta Bidet Docce Lavello 0.15 Per il dimensionamento delle reti di distribuzione dell acqua calda e fredda si è fatto riferimento alla Norma UNI 9182, Edilizia Impianti di alimentazione e distribuzione di acqua fredda e calda -Criteri di progettazione, collaudo e gestione Coibentazione delle tubazioni Le tubazioni della rete orizzontale e verticale di distribuzione dell acqua calda in acciaio dovranno seguire le indicazioni (per spessori e materiali) del DPR 412/93 relativo il contenimento dei consumi energetici. Per le schemature dei servizi igienici, che verranno realizzati in polipropilene, si prevede l utilizzo di un rivestimento in elastomero a celle chiuse dello spessore di almeno 9 mm, completato da un rivestimento esterno in lamiera di alluminio preverniciata. 11

11 4. IMPIANTI DI SMALTIMENTO ACQUE NERE Per la rete dell Impianto di Scarico delle Acque Nere, così come per la rete di adduzione idrica, è previsto il completo rifacimento. La rete di scarico, a partire dalla Fognatura Comunale, prevede una distribuzione orizzontale, staffata a soffitto del piano interrato, e colonne verticali in appositi cavedi a servizio dei vari piani. Le schemature all interno dei corpi bagno sono previste sotto traccia a parete o a pavimento secondo le esigenze architettoniche. Nei servizi igienici il sistema di scarico vede la presenza di scatole sifonate ispezionabili protette da piattine metalliche, di tipo cromate, e removibili Materiali e Dimensionamento delle Reti di Scarico Per la rete di scarico si prevede l uso di tubazioni in polietilene duro tipo Geberit, PVC o PEad. Per il tratto di conduttura di allaccio alla rete fognaria pubblica interrata si dovranno seguire le prescrizioni relative la norma UNI 7613, tipo 303. Le dimensioni minime adottate, sempre in rispetto della normativa vigente sono, per le reti di scarico sono: - Lavabi 40mm - Bidet 40mm - Docce 50mm - Vasi 110mm - Lavello 40mm Per i collettori orizzontali dovrà essere garantita una pendenza minima del 1%. 12

12 5. IMPIANTO DI ESTRAZIONE CORPI BAGNO Al fine di garantire il rinnovo di aria esterna all interno dei servizi igienici, ed evitare la fuoriuscita di cattivi odori, è previsto un impianto di estrazione dai servizi stessi. L impianto è stato dimensionato secondo la UNI con canalizzazioni in lamiera zincata per la distribuzione e valvole in polietilene nei bagni. Al fine di garantire la massima flessibilità dell impianto ed evitare l ingombro dei canali all interno del controsoffitto tramite lunghi percorsi, sono previste quattro distribuzioni principali in appositi cavedi, facenti capo ognuna ad un differente ventilatore di estrazione posizionato in copertura. Negli stacchi di ogni piano, al fine di garantire la compartimentazione antincendio, sono previste serrande taglia fuoco Materiali e Dimensionamento Impianto di Estrazione Al fine del calcolo delle dimensioni dei canali è stata considerata una velocità massima di 5 m/s; mentre per il dimensionamento delle valvole, come previsto dalla UNI punto ed appendice C in merito alla velocità dell aria all interno del volume convenzionale occupato, è stata considerata una velocità da 0,1 a 0,2 m/s. Si riporta di seguito una tabella riepilogativa dei volumi d aria estratti, per maggiori dettagli si rimanda agli elaborati grafici allegati al presente progetto (tavole DE-E01, De-E02): Descrizione VENTILATORE 1 Area Altezza Volume Ricambi Portata mq m mc vol/h mc/h WC PT 01 3,74 2, WC PT 02 3,74 2, WC PP 01 3,2 2, WC PP 02 3,7 2, WC PP 03 3,5 2, WC PS 01 3,4 2, WC PTerzo 01 3,4 2, WC PQ 01 3,4 2, WC PQuinto 01 3,4 2, WC PSesto 01 3,4 2, WC PSett. 01 3,4 2, TOTALE VENTILATORE

13 Descrizione VENTILATORE 2 Area Altezza Volume Ricambi Portata mq m mc vol/h mc/h WC PT 03 5,2 2, WC PT 04 7,5 2, WC PP 04 5,2 2, WC PP 05 7,5 2, WC PS 02 5,2 2, WC PS 03 7,5 2, WC PTerzo 02 5,2 2, WC PTerzo 03 7,5 2, WC PQ 02 5,2 2, WC PQ 03 7,5 2, WC PQuinto 02 5,2 2, WC PQuinto 03 7,5 2, WC PSesto 02 5,2 2, WC PSesto 03 7,5 2, WC PSett 02 5,2 2, WC PSett 03 7,5 2, WC PO 01 5,7 2, WC PO , TOTALE VENTILATORE VENTILATORE 3 Descrizione Area Altezza Volume Ricambi Portata mq m mc vol/h mc/h WC PT 05 5,2 2, WC PT 06 7,5 2, WC PP 06 5,2 2, WC PP 07 7,5 2, WC PS 04 5,2 2, WC PS 05 7,5 2, WC PTerzo 04 5,2 2, WC PTerzo 05 7,5 2, WC PQ 04 5,2 2, WC PQ 05 7,5 2, WC PQuinto 04 5,2 2, WC PQuinto 05 7,5 2, WC PSesto 04 5,2 2, WC PSesto 05 7,5 2, WC PSett 04 5,2 2, WC PSett 05 7,5 2,

14 WC PO 03 5,7 2, WC PO , TOTALE VENTILATORE VENTILATORE 4 Descrizione Area Altezza Volume Ricambi Portata mq m mc vol/h mc/h WC PP , WC PS , WC PTerzo , WC PQ , WC PQuinto , WC PSesto , WC PSett 06 9,5 2, TOTALE VENTILATORE

15 6. IMPIANTO ANTINCENDIO 6.1. Rete Idranti Il fabbricato, come già descritto nella premessa, è destinato ad uso uffici, il numero di addetti previsto è maggiore a 500 e minore di 1000, dunque il fabbricato, definito di tipo 4 dal Decreto Ministeriale 22/02/2006, è soggetto a rilascio di CPI da parte dei VVF in quanto attività n 89, (DM 16/02/1982). All interno del corpo di fabbrica sono inoltre presenti: - Un autorimessa al piano interrato con 27 veicoli (DM 01/02/1986) attività n 92 anche questa soggetta a CPI; - N 2 Archivi, uno al piano interrato ed uno al piano terra, con quantità di carta superiore a 50 quintali attività n 43 soggetta a CPI. Per quanto previsto dalla normativa si prevede un impianto ad idranti UNI45 dimensionato secondo la UNI con riferimento a livello di rischio 3, per la quale dovrà essere garantito il funzionamento contemporaneo di almeno 4 idranti, ai quali risulterà garantita una portata minima di 120 l/min ciascuno, con pressione di esercizio non inferiore ai 2 bar, che verrà assicurata da un impianto di pressurizzazione opportunamente dimensionato. Inoltre a garanzia del funzionamento dell impianto è prevista in sede di definitivo la realizzazione di una vasca di accumulo con volume pari a 60 mc in grado di mantenere le condizioni sopra descritte per una durata di 120 minuti. La distribuzione principale dell impianto è costituita da un anello a soffitto del piano interrato dal quale partono le montanti (poste all interno del vano scale) che alimentano le varie bocchette a servizio dei piani. Per ciascun piano sono previste bocchette in numero e posizione tale da proteggere l intero fabbricato ad eccezione dei locali con impianti automatici ad areosol, come descritto nel paragrafo successivo: Piano Interrato (autorimessa) n 4 idranti UNI 45 Piano Terra n 7 idranti UNI 45 Piano Primo n 4 idranti UNI 45 Piano Secondo n 4 idranti UNI 45 Piano Terzo n 4 idranti UNI 45 16

16 Piano Quarto n 4 idranti UNI 45 Piano Quinto n 4 idranti UNI 45 Piano Sesto n 4 idranti UNI 45 Piano Settimo n 4 idranti UNI 45 Piano Ottavo n 4 idranti UNI 45 Per un totale di 43 idranti. Inoltre è previsto il posizionamento di n 2 attacchi per motopompa dei VVF UNI 70. Le cassette e l equipaggiamento previsto seguiranno le prescrizioni della norma UNI EN Dette cassette risulteranno posate in posizioni facilmente accessibili e segnalate da cartelli a norma in metallo, posati a bandiera e/o a muro. Il sistema di distribuzione risulterà realizzato con tubazioni in acciaio zincato (se a posate a vista verniciate di colore rosso) e/o con tubazioni in polietilene seguendo le prescrizioni riportate nel DM e nelle UNI Estintori Si prevede l installazione su tutti i piani di elementi di spegnimento manuale, quali estintori, di capacità di carica massima pari a 6Kg (al fine di essere facilmente maneggiabili) con capacità estinguente secondo la destinazione d uso dei locali: - Uffici: non inferiore a 34A144B posizionati uno ogni 100 mq (Allegato V DM 10/03/1998). - Archivi di piano minori di 15mq: 1 estintore per ciascun locale in prossimità dell uscita da 6 kg del tipo 21A89B, per tali locali non dovrà esse presente un carico d incendio minore a 30kg/mq - Per tutti i locali tecnici, magazzini dovranno essere posizionati estintori 21A89B - Per l autorimessa sono previsti estintori per classe di fuoco A,B,C 21A89B, un estintore ogni 5 veicoli. Gli estintori risulteranno posizionati in punti facilmente raggiungibili, indicati con appositi cartelli in metallo posati a bandiera e/o a muro. Su entrambi i piani risulterà inoltre affissa la cartellonistica di sicurezza conforme alla normativa vigente. 17

17 7. IMPIANTO DI SPEGNIMENTO AUTOMATICO AD AEROSOL Come già accennato nei paragrafi precedenti, per alcuni locali, con presenza di materiale cartaceo ed elettronico, è previsto un impianto di spegnimento automatico ad Aerosol, in particolare sono protetti da questa tipologia di impianto: - Archivio al piano interrato; - Archivio al piano terra; - Locali CED al piano terra; - Archivi di piano. La scelta della tipologia di impianto è legata, oltre alla necessità di una tipologia di impianto che non deteriori, in caso di intervento, il materiale presente nei locali, alla mancanza di spazi esterni per il posizionamento delle bombole necessarie per lo stoccaggio del gas, in particolare per gli archivi di piano. Il sistema ad Aerosol, costituito principalmente da generatori metallici contenenti all interno carbonato di potassio allo stato solido, agisce mediante il medesimo principio degli impianti a gas, e cioè mediante l inertizzazione volumetrica degli ambienti da proteggere, senza però alcuna emissione di sostanze nocive all ozonosfera, per cui non possono subire limitazioni d uso per effetto di Leggi a tutela ambientale. I principali vantaggi legati all adozione di un agente estinguente ad aerosol sono di seguito elencati: - Assenza di parchi bombole, tubazioni, collettori ed ugelli e quindi dei relativi ingombri, pesi e necessari collaudi periodici; - Abbattimento dei costi e dei tempi di installazione, infatti, l impianto richiede solo il fissaggio dei generatori, il collegamento delle linee di segnalazione ed alimentazione elettrica con il comando di attuazione della centrale di rivelazione incendi; - Nessuna necessità di contenitori ad alta o altissima pressione; - Estinzione dell incendio in tempi molto rapidi, senza alcuna riduzione del tenore di ossigeno; - Assenza di sovrappressioni considerevoli nell ambiente di immissione e dei relativi dispositivi come serrande di sovrappressione e test quali il door fan test, in quanto eventuali perdite, causate da non perfetta ermeticità, di estinguente dal volume protetto, vengono calcolate e compensate in fase progettuale attraverso un incremento della concentrazione estinguente; 18

18 - Flessibilità dell impianto, legata alla capacità di adattamento alle mutate esigenze (variazione di compartimentazioni, di destinazione d uso dei locali e degli arredi interni); - Tempi di ripristino in caso di avvenuta scarica legati alla sola sostituzione dei generatori esauriti; - Costi di manutenzione impianto fortemente ridotti e service life del prodotto compreso tra i anni. Il posizionamento, dei generatori aerosol tiene conto, nei locali protetti, della dislocazione degli arredi oltre che al raggio di azione di ciascun generatore che dovrà essere verificata in sede di progetto esecutivo. Per ulteriori dettagli si rimanda agli elaborati grafici allegati. In merito al fissaggio dei generatori, quest ultimo è previsto a soffitto nei locali archivi, ed a soffitto e nel sottopavimento per i locali CED 7.1. Procedura di scarica Pur non presentando livelli di tossicità dannosi per l uomo e per l ambiente, l uso del sistema estinguente ad aerosol avverrà come per tutti gli estinguenti a saturazione, nel rispetto di procedure che garantiscano la massima sicurezza. In particolare, in considerazione dell effetto di opacità durante e dopo la scarica dovuta alla permanenza dell estinguente nell ambiente, saranno attuate tutte le misure di sicurezza per l evacuazione delle persone prima della scarica e per una corretta gestione del sistema di rivelazione/spegnimento. A tal proposito nei locali in cui non si prevede presenza di personale, la gestione dell impianto di rivelazione/spegnimento potrà essere automatica, mentre nei locali in cui vi potrà essere presenza costante di personale, sarà necessario, nelle ore di lavoro, gestire l impianto in modalità manuale. Procedura automatica (Caratteristiche del sistema di rivelazione incendi e gestione spegnimento) L impianto di rilevazione incendi sarà del tipo a doppio consenso, per cui l azionamento dell impianto di spegnimento sarà subordinato all intervento contemporaneo di 2 rilevatori ottici di fumo diversi presenti in ambiente. Nel dettaglio: l attivazione di un solo rivelatore provocherà uno stato di preallarme: l attivazione di un secondo rivelatore provocherà uno stato di allarme confermato e l attivazione della procedura di scarica dei generatori aerosol. 19

19 Tale procedura sarà resa possibile mediante un sistema che prevede l installazione di una centrale di rivelazione incendi generale, che gestirà ed attiverà una serie di centrali di spegnimento, ubicate nei pressi degli archivi, a seconda del numero di zone di spegnimento da realizzare. Il sistema di rivelazione e gestione spegnimento previsto sarà del tipo digitale, con componenti indirizzabili, in modo da consentire tutti i livelli di programmazione previsti dalla normativa, a garanzia della funzionalità, efficienza ed affidabilità richieste all impianto di spegnimento in questione. Stato di pre-allarme L intervento di un solo rilevatore, all interno dell ambiente protetto, determinerà la condizione di pre-allarme con conseguente attivazione dei seguenti comandi: Attivazione dei pannelli ottico/acustici, installati all interno dei locali, che segnaleranno uno stato di Allarme Incendio Evacuare il locale ; Attivazione condizione di pre-allarme del modulo di spegnimento; Chiusura delle porte tagliafuoco ; Ove prevista, trasmissione dello stato di pre-allarme al sistema di supervisione; Stato di allarme confermato (attivazione scarica) L intervento di un secondo rilevatore dovrà attivare le procedure di spegnimento. Questa condizione, sottoposta a temporizzazione, dovrà permettere l evacuazione dell eventuale personale presente in ambiente e una ricognizione del personale addetto alla sicurezza. In particolare, tale procedura prevede i seguenti step: - Attivazione dei pannelli ottico/acustici, installati all esterno dei locali, che segnaleranno uno stato di Vietato Entrare Spegnimento in Corso ; - Attivazione condizione di allarme del modulo di spegnimento; - Disattivazione del sistema di condizionamento e/o aspirazione aria; - Conferma della chiusura delle porte REI; - Chiusura di eventuali serrande tagliafuoco e/o delle aperture di ventilazione naturale dotate di comandi ad azionamento automatico; - Ritardo della scarica compreso tra i sec.; - Attivazione canale di spegnimento; - Attivazione generatori aerosol Al momento dell attivazione del canale di spegnimento da parte dell unità preposta, tale segnale verrà convogliato ai generatori attraverso un unità gestione aerosol, a microprocessore, interfaccia necessaria per l attuazione degli erogatori ad aerosol. 20

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