MISURA Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qualità alimentare

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1 MISURA Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qualità alimentare Riferimenti normativi Articolo 32, Regolamento CE 1698/05 Articolo 22 del Regolamento CE n. 1974/2006 e Allegato II, comma Classificazione comunitaria: 132 Obiettivi e finalità della misura, collegamenti e coerenza con la strategia Obiettivo della misura è quello di favorire la partecipazione degli agricoltori a sistemi di qualità al fine di ottenere un miglioramento qualitativo delle produzioni agricole ed agroalimentari e dare garanzia al consumatore, attraverso un sostegno economico per la copertura parziale dei costi inerenti la certificazione. La partecipazione a sistemi di qualità comporta una migliore integrazione tra produzione e territorio ed è decisiva per incrementare il valore aggiunto delle produzioni e per favorire la creazione di nuove opportunità di mercato, così da migliorare la competitività delle filiere, sia sui mercati nazionali che su quelli internazionali In particolare, l incentivo alle produzioni biologiche consente di raggiungere elevati livelli di sicurezza alimentare e di tutela del consumatore, oltre che di maggiore remuneratività per il produttore. Gli obiettivi specifici che si intendono perseguire sono i seguenti: incentivare la partecipazione dei produttori di derrate alimentari destinate al consumo umano a sistemi, comunitari e nazionali, di produzione di qualità, in particolare biologica; accrescere il valore aggiunto dei prodotti agricoli e favorire nuovi sbocchi di mercato; contribuire alla sicurezza alimentare; rassicurare il consumatore sulla qualità dei prodotti; favorire nuovi schemi di certificazione. Collegamenti con altre misure I principali collegamenti con le altre misure del Programma sono: - Misura 111 formazione - Misura 114 e 115 Servizi di consulenza e avviamento d servizi di consulenza - Misura 121- Ammodernamento delle aziende agricole - Misura 123 Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali - Misura 124 cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo e in quello alimentare - Misura 214 pagamenti agroambientali - Misura 133 Sostegno alle Associazioni di produttori per le attività di promozione e informazione riguardanti i prodotti che rientrano nei sistemi di qualità alimentare. Descrizione tecnica della misura La misura intende sviluppare iniziative per la valorizzazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari di qualità destinati al consumo umano attraverso il sostegno ad agricoltori che partecipano volontariamente a sistemi di qualità riconosciuti, che garantiscono riguardo la qualificazione delle produzioni e la loro certificazione. Il sostegno è erogato sulla base dei costi realmente sostenuti dall operatore deve essere commisurato ai giustificativi di spesa che l operatore è tenuto a produrre. Sono ammissibili, oltrechè i costi di iscrizione e di contributo annuo per l adesione al sistema di qualità alimentare, le spese sostenute per l effettuazione di controlli ed analisi previste nell ambito del sistema di certificazione. REGIONE LAZIO Assessorato Agricoltura 418

2 Localizzazione degli interventi La misura si applica sull intero territorio regionale. Settori di intervento Possono beneficiare tutti i prodotti agricoli ed agroalimentari di qualità prodotti nella Regione Lazio, che fanno riferimento ai seguenti sistemi di qualità: Reg. (CEE) n. 2092/91 e successive modifiche ed integrazioni concernete le produzioni agricole ed agroalimentari ottenute con metodo biologico; Reg (CE) n. 510/2006 concernente la protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine protetta (DOP, IGP,); Reg. (CE) n. 1493/99 in materia di organizzazione comune del mercato del vino (prodotti VQRPD intesi come DOC D.O.C.G. Elenco dei prodotti inseriti in sistemi di qualità che beneficiano del sostegno Reg. (CEE) n. 2092/91 e successive mm. E ii. Tutti prodotti ottenuti e certificati secondo il metodo di produzione biologico Reg (CE) n. 510/2006 PRODOTTI DOP TIPOLOGIA PRODOTTO DATA PUBBLICAZIONE SULLA GUCE Formaggi Mozzarella di bufala Campana GUCE L. 148 del Formaggi Pecorino Romano GUCE L. 148 del Formaggi Pecorino Toscano GUCE L. 163 del Olio di oliva Canino GUCE L. 163 del Olio di oliva Sabina GUCE L. 163 del Olio di oliva Tuscia GUCE L. 259 del Carni trasformate Salamini italiani alla cacciatora GUCE L. 240 del Altri prodotti di origine animale Ricotta Romana GUCE L.122 del PRODOTTI IGP Carni Vitellone Bianco dell Appennino Centrale GUCE L. 15 del Carni trasformate Mortadella Bologna GUCE L. 202 del Ortofrutticoli e cereali Carciofo romanesco del Lazio GUCE L.218 del Ortofrutticoli e cereali Kiwi Latina GUCE L.273 del Prodotti di panetteria Pane casereccio di Genzano GUCE L.322 del Ai prodotti summenzionati possono aggiungersene altri in corso di iscrizione e di nuova proposta. La Regione Lazio, al fine di implementare l elenco di cui sopra, provvederà a comunicare l esatta denominazione dei nuovi prodotti iscritti nel registro comunitario. REGIONE LAZIO Assessorato Agricoltura 419

3 Reg.(CE) n. 1493/99 PRODOTTI D.O.C. VINO RIFERIMENTO NORMATIVO Aleatico di Gradoli (DOC) D.M. 21/06/72 (G.U. n. 217 del 22/08/72) Aprilia (DOC) D.M. 22/11/79 (G.U. n. 107 del 18/04/80) Atina (DOC) Dd 26/04/99 (G.U. n. 103 del 05/05/99) Bianco Capena (DOC) D.M. 19/05/75 (G.U. n. 292 del 05/11/75) Castelli Romani (DOC) Dd 04/11/96 (G.U. n. 266 del 13/11/96) Cerveteri (DOC) D.M. 30/10/74 (G.U. n. 64 del 07/03/75) Cesanese del Piglio (DOC) D.M. 29/05/73 (G.U. n. 216 del 22/08/73) Cesanese di Affile o Affile (DOC) D.P.R. 29/05/73 (G.U. n. 225 del 31/08/73) Cesanese di Olevano o Olevano Romano(DOC) D.M. 29/05/73 (G.U. n. 221 del 28/08/73) Circeo (DOC) Dd 14/06/96 (G.U. n. 160 del 10/07/96) Colli Albani (DOC) D.M. 06/08/70 (G.U. n. 280 del 05/11/70) Colli della Sabina (DOC) D.M. 10/09/96 (G.U. n. 222 del 22/09/96) Colli Etruschi Viterbesi (DOC) D.M. 11/09/96 (G.U. n. 222 del 22/09/96) Colli Lanugini (DOC) D.M. 08/02/71 (G.U. n. 182 del 20/07/71) Cori (DOC) D.M. 11/08/71 (G.U. n. 213 del 25/09/71) Est! Est!! Est!!! Di Montefiascone (DOC) D.M. 03/03/66 (G.U. n. 111 del 07/05/66) Frascati (DOC) D.M. 03/03/66 (G.U. n. 119 del 16/05/66) Genazzano (DOC) D.M. 26/06/92 (G.U. n. 160 del 09/07/92) Marino (DOC) D.M. 06/08/70 (G.U. n. 279 del 03/11/70) Moscato di Terracina D.M. 25/05/2007 ( G.U. n. 128 del 05/06/2007) Montecompatri Colonna (DOC) D.M. 19/10/87 (G.U. n. 104 del 05/05/88) Nettuno (DOC) D.M. 8/5/2003 (G.U. n. 110 del 14/5/2003) Orvieto (DOC) D.M. 07/08/71 (G.U. n. 219 del 31/08/71) Tarquinia (DOC) D.M. 09/08/96 (G.U. n. 201 del 28/08/96) Velletri (DOC) D.M. 31/03/72 (G.U. n. 190 del 22/07/72) Vignanello (DOC) D.M. 14/11/92 (G.U. n. 278 del 25/11/92) Zagarolo (DOC) D.M. 29/05/73 (G.U. n. 215 del 21/08/73) Autorità competenti per la supervisione degli schemi di qualità L attività di controllo dei sistemi di qualità si articola su più gradi di valutazione: - Controllo dell operatore sull attività di produzione, manipolazione, trasformazione o lavorazione del prodotto secondo quanto previsto dal relativo disciplinare produttivo; - Controllo sulla conformità del prodotto al relativo disciplinare produttivo effettuata dall Organismo di controllo autorizzato e riconosciuto dall Autorità Ufficiale competente (MIPAAF); - Vigilanza dell Autorità ufficiale competente sugli Organismi di controllo. A decorrere dal 01 gennaio 2007 la competenza, a livello nazionale, in ordine alla vigilanza sulle produzione di qualità REGIONE LAZIO Assessorato Agricoltura 420

4 certificata è stato attribuita all Istituto Controllo Qualità (ICQ ex Ufficio per la Repressione Frodi). L Autorità ufficiale preposta al coordinamento dell'attività di controllo e responsabile della vigilanza si differenzia con le seguenti modalità: Reg. (CEE) n. 2092/91 Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e forestali e le Regioni o Province autonome, per le strutture ricadenti nel territorio di propria competenza. Con il Decreto del 25 maggio 1998 e stato inoltre istituito presso il Ministero un gruppo tecnico di valutazione degli organismi di controllo privati con la finalità di verificarne la rispondenza ai requisiti indicati dalla legge e di provvedere all autorizzazione ed iscrizione all albo previsto. Il gruppo tecnico è composto da rappresentanti delle Amministrazioni nazionali e da rappresentanti regionali. Il produttore che intende introdurre il metodo di produzione biologico può assoggettare la sua azienda al sistema di qualità avendo facoltà di individuare di scegliere tra uno degli organismi privati di controllo riconosciuti ed autorizzati a livello nazionale. Gli obblighi ed i vincoli nonché gli adempimenti previsti per la certificazione sono disciplinati, oltrechè dalla normativa comunitaria, dai manuali procedurali definiti ed approvati per ciascun organismo di controllo. A livello nazionale e regionale è attivo un sistema di vigilanza sulle attività degli organismi e dei singoli operatori che, per quanto di competenza regionale, è attribuito all ARSIAL. Gli operatori biologici del Lazio sono iscritti in un apposito albo la cui responsabilità, in ordine alla gestione e tenuta, è attribuita agli uffici della Direzione Regionale Agricoltura. Reg. CE n. 510/06 Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e forestali. Con il Decreto del 25 maggio 1998 e stato inoltre istituito presso il Ministero un gruppo tecnico di valutazione degli organismi di controllo privati con la finalità di verificarne la rispondenza ai requisiti indicati dalla legge e di provvedere all autorizzazione ed iscrizione all albo previsto. Il gruppo tecnico è composto da rappresentanti delle Amministrazioni nazionali e da rappresentanti regionali. In analogia al metodo di produzione biologico, i consorzi di tutela e/o le associazioni dei produttori dei prodotti DOP ed IGP possono scegliere l organismo di controllo nell ambito degli organismi accreditati ed iscritti ad un apposito albo istituito a livello nazionale. Successivamente l Ente è tenuto alla predisposizione di un piano dei controlli, emanazione diretta del disciplinare di produzione pubblicato con Regolamento sulla GUCE. Il piano dei controlli è sottoposto all esame ed alla relativa approvazione da parte del gruppo tecnico sopra richiamato e viene formalmente adottato con decreto ministeriale, che autorizza l ente terzo a procedere alle attività di certificazione. Reg. (CEE) n. 1493/99 Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e forestali e le Regioni o Province autonome, per le strutture ricadenti nel territorio di propria competenza. Per quanto attiene alla Regione Lazio la gestione degli Albi delle vigne a Denominazione di Origine controllata e degli elenchi delle uve ad Indicazione Geografica Tipica è stata affidata, con apposita convenzione, all Unione delle Camere di Commercio Industria Artigianato Agricoltura del Lazio, in qualità di Enti Terzi Pubblici di Controllo. La vigilanza sull attività di tali enti e dei consorzi di tutela è effettuata dal sopra menzionato ICQ in coordinamento con le Regioni. Per tutte le produzioni sopra descritte la regione Lazio ha individuato nella propria agenzia ARSIAL una apposita struttura incaricata delle attività di vigilanza in coordinamento con la Direzione Regionale Agricoltura ed il Mipaaf. REGIONE LAZIO Assessorato Agricoltura 421

5 Limitazioni e vincoli Il sostegno è corrisposto unicamente per prodotti agricoli destinati al consumo umano. Non sono ammessi i sistemi di qualità volti esclusivamente a un maggior livello di controllo per il rispetto di standard obbligatori già previsti dalla normativa comunitaria o nazionale Il beneficiario dovrà aderire al sistema di qualità con il 100% del prodotto eleggibile e certificare almeno l 80% delle produzioni ottenute e certificabili. Nel caso dell agricoltura biologica, al fine di evitare un doppio finanziamento, i costi fissi riconosciuti nell ambito del sostegno concesso per la partecipazione al sistema di qualità riconosciuto non saranno considerati per il calcolo dell ammontare dell aiuto da corrispondere nel quadro delle misure agroambientali attivate a sostegno dell agricoltura biologica. Beneficiari Imprese agricole, singole od associate, che partecipano al sistema di qualità. Agevolazioni previste Tipologia di aiuto L aiuto è un contributo annuo per la copertura dei costi fissi effettivi derivanti dalla partecipazione ai sistemi di qualità e necessari per avere la certificazione del prodotto. Intensità della spesa pubblica e massimali L aiuto annuo è pari al 80% dei costi fissi connessi realmente sostenuti per la partecipazione al sistema di qualità ed è concesso fino ad un massimo di Euro/anno per un periodo non superiore 5 anni. L impresa agricola deve garantire, inoltre, la partecipazione al sistema di qualità per un periodo di almeno cinque anni Indicazione dei costi fissi I costi fissi, ai fini della corresponsione dell aiuto, sono quelli sostenuti dall impresa agricola per l adesione iniziale e per la partecipazione annuale al sistema di qualità riconosciuto inclusa, laddove necessario, la spesa sui controlli e le analisi richieste per verificarne la conformità con le specifiche del sistema. Il sostegno viene erogato in base ai costi di certificazione realmente sostenuti, ed il pagamento avviene in base ai giustificativi di spesa che attestano sia l ammontare che la natura di tali costi. Non si tratta in nessun caso di un aiuto concesso in forma forfettaria. Coerenza con il I pilastro della PAC Gli aiuti concessi con la presente misura non sono corrisposti con gli strumenti previsti nell ambito della PAC. In particolare, per quanto riguarda l articolo 69 del Reg. (CE) n. 1782/03, si conferma la compatibilità con gli aiuti previsti nella presente misura, considerato che tale strumento si pone, quale finalità, il miglioramento qualitativo delle produzioni e non il riconoscimento delle spese legate ai costi di certificazione come previsto nella presente misura. Tasso di partecipazione comunitario La partecipazione del FEASR è pari al 44% della spesa pubblica. REGIONE LAZIO Assessorato Agricoltura 422

6 Finanziamento Spesa pubblica totale ,00 di cui FEASR ,00 Criteri di priorità Sono individuati i seguenti criteri di priorità: Priorità assolute Adesione a progetti integrati di filiera Priorità relative: Produzioni biologiche; giovane agricoltore; imprenditoria femminile; Descrizione contratti in corso della precedente programmazione Non sussistono operazioni che transitano dalla precedente programmazione Indicatori comuni TIPO DI INDICATORE INDICATORE OBIETTIVO Prodotto Risultato Impatto - numero di aziende agricole partecipanti beneficiarie - valore della produzione agricola soggette a marchi /norme di qualità riconosciuti (21,2% della PLV) - crescita economica produttività del lavoro /ETP (+11,6% rispetto al 2007) REGIONE LAZIO Assessorato Agricoltura 423

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