L'industria europea del turismo nella Comunità allargata. Potenzialità e le opportunità dei divari esistenti
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1 L'industria europea del turismo nella Comunità allargata Potenzialità e le opportunità dei divari esistenti gennaio 2007 Direzione generale Imprese e Industria della Commissione europea
2 Sintesi La presente relazione aggiorna la prima analisi del settore turistico europeo 1 effettuata dalla Commissione e la integra considerando l'industria del turismo della Comunità allargata. Risulta da questa relazione che l'europa è una destinazione turistica molto più stabile rispetto ad altre grandi regioni del mondo. Il processo di allargamento ha contribuito a tale situazione, promuovendo il turismo internazionale non solo verso i nuovi Stati membri, ma anche tra i vecchi e i nuovi Stati membri. I divari ancora esistenti in materia di reddito la figura 1 a pagina 6 ne mostra la rapida crescita nei nuovi Stati membri e le diverse abitudini di viaggio offrono un altissimo numero di opportunità e di incentivi a migliorare la competitività. Principali conclusioni: L'allargamento aumenta la domanda turistica e crea opportunità economiche 1. Nei primi anni del ventunesimo secolo nonostante la situazione internazionale sfavorevole allo sviluppo del turismo internazionale l'europa si è confermata al primo posto come destinazione turistica mondiale. Sebbene i tassi di crescita degli arrivi internazionali in tutto il mondo abbiano registrato anche valori negativi nel 2001 e nel 2003, in Europa hanno continuato ad aumentare. Dal 2004 gli arrivi internazionali a livello mondiale hanno registrato un nuovo incremento, che si è protratto nonostante l'aumento del prezzo del petrolio. Tale maggiore indipendenza da un costo altamente instabile come quello del petrolio testimonia come l'ambiente e la sostenibilità economica siano interconnesse in modo positivo. 2. Il processo di allargamento ha contribuito a migliorare la posizione europea come destinazione turistica. La politica di adesione della Comunità e le politiche orientate al mercato nei nuovi Stati membri hanno contribuito a una crescita vertiginosa, ancora in atto, del flusso di turisti tra i vecchi e i nuovi Stati membri. I pernottamenti nei vecchi Stati membri più vicini effettuati dai tre più grandi nuovi Stati membri (Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca) sono aumentati del 56 % nel periodo dal 1997 al 2004, mentre nella direzione opposta la crescita dei pernottamenti è stata del 26 %. Il turismo intra-europeo ha pertanto acquisito una maggiore importanza con il processo di allargamento. 3. Da una parte il divario dei livelli dei prezzi tra vecchi e nuovi Stati membri aumenterà indiscutibilmente la concorrenza, dall'altra gli alti tassi di crescita del PIL nei nuovi Stati membri promuovono lo sviluppo del turismo e aprono perciò nuovi mercati offrendo opportunità alle imprese turistiche. 4. Dato il divario di reddito tra vecchi e nuovi Stati membri, il numero di pernottamenti effettuati dai residenti è significativamente più basso nei nuovi Stati membri. Per la stessa ragione nei nuovi Stati membri sono i non-residenti a usufruire principalmente della ricettività alberghiera. Dato che tale differenza nella struttura della domanda turistica tra i vecchi e i nuovi Stati membri è dovuta principalmente alla situazione economica, la rapida crescita economica dei nuovi Stati porterà a un avvicinamento, offrendo opportunità di attività economiche durante il periodo di sviluppo della domanda. 1 Commissione europea: L'industria europea del turismo - Un multi-settore con mercati dinamici, 2004, di seguito denominata "relazione del 2004".
3 5. Il processo di invecchiamento della popolazione è caratterizzato da una crescente percentuale di cittadini oltre i 65 anni di età. Secondo i dati e senza differenze significative tra i vecchi e i nuovi Stati membri, i turisti oltre i 65 anni di età continuano a viaggiare senza ridurre notevolmente le spese. Considerando che questo gruppo d'età predilige le destinazioni nazionali, il cambiamento della struttura della domanda causato dall'invecchiamento demografico aprirà nuovi mercati, in particolare per le imprese turistiche più piccole operanti sul piano regionale, a patto che soddisfino le più elevate esigenze di questo gruppo d'età in fatto di qualità del servizio e accessibilità. Con l'invecchiamento demografico aumenterà anche il numero di turisti con limiti di mobilità. Secondo le stime di uno studio recente, si tratterebbe di 260 milioni di persone corrispondenti a un potenziale fatturato di 166 miliardi di euro. Dato che attualmente la percentuale di servizi turistici in grado di soddisfare le necessità di tali gruppi è piuttosto bassa in tutti gli Stati membri, lo sviluppo del mercato in questione avvierà un aumento della qualità dei servizi che avrà come conseguenza un miglioramento della competitività nell'industria del turismo in generale. L'accelerazione dei mutamenti strutturali aumenta la concorrenza e la competitività 6. La struttura delle imprese turistiche è piuttosto simile nei vecchi e nei nuovi Stati membri: oltre il 90 % è rappresentato da microimprese in cui lavorano da 1 a 9 persone; il 95 % (di tutte le imprese turistiche) appartiene al settore alberghiero e della ristorazione, mentre gli organizzatori di viaggi ammontano al 4,2 % delle imprese turistiche (il 3,5 % nei vecchi Stati membri e il 7,9 % in quelli nuovi, pur producendo il 28 % del fatturato del settore nei vecchi Stati membri e il 19 % in quelli nuovi). 7. In risposta al rapido aumento della domanda turistica nei nuovi Stati membri, il numero di posti letto cresce a una maggiore velocità (tra il 1996 e il 2004 si è registrata una crescita del 36 % nei nuovi Stati membri e dell'11,3 % nell'europa a 15). Anche se il numero di alberghi per abitante è in media significativamente più basso nei nuovi Stati membri rispetto all'europa a 15, l'evoluzione in atto induce cambiamenti strutturali nel settore alberghiero che aumenteranno indubbiamente la qualità e ne miglioreranno la competitività. In merito alla competitività del settore turistico è importante notare che, in particolare per le "imprese immobili" del settore alberghiero e della ristorazione, la competitività della destinazione corrispondente è il fattore più importante. 8. Mentre il numero di alberghi per abitante è significativamente più basso nei nuovi Stati membri, il numero di tour operator per abitante è notevolmente sopra la media. Considerando che i maggiori mercati per i tour operator si trovano nei vecchi Stati membri, sono prevedibili cambiamenti strutturali in questo sottosettore, sottoposto a una forte pressione. Il turismo contribuisce a raggiungere gli obiettivi occupazionali della strategia di Lisbona 9. Il turismo funge da motore per l'occupazione: il numero di occupati nel settore alberghiero e della ristorazione cresce più velocemente rispetto alla forza lavoro totale. L'occupazione del settore alberghiero e della ristorazione riguarda in particolare i giovani. Il gruppo d'età tra i 15 e i 24 anni è rappresentato in misura più che doppia (22,4 %) rispetto all'insieme dei settori d'attività (10,3 %). 10. La più bassa percentuale di occupati nel turismo rispetto al totale degli occupati negli Stati membri dell'europa centrale e orientale non deve essere fraintesa. Poiché in tali Stati membri l'importanza del settore dei servizi in generale è ancora
4 significativamente inferiore rispetto all'europa a 15 fatto che indica il potenziale e la pressione dell'attuale cambiamento strutturale la percentuale di occupati nel turismo all'interno del settore dei servizi è molto più alta, così come è maggiore la sua importanza nell'attenuare gli effetti dei cambiamenti strutturali nel mercato del lavoro dei nuovi Stati membri. 11. La percentuale di impieghi part-time è significativamente più alta nel settore alberghiero e della ristorazione (in particolare nell'europa a 15) rispetto all'economia totale o al settore dei servizi. Nonostante l'alta percentuale di impieghi part-time, la durata settimanale del lavoro nel settore alberghiero e della ristorazione è in media superiore di 2,2 ore rispetto agli altri settori, con grandi differenze tra gli Stati membri in relazione all'importanza del lavoro part-time. 12. Per quanto riguarda la bassa produttività lavorativa degli occupati nel settore del turismo il quadro è il seguente: il settore della ristorazione presenta la più alta intensità di manodopera ( euro per addetto), mentre nel settore alberghiero la produttività è significativamente più alta ( euro). La produttività del lavoro nel settore dei tour operator e delle agenzie di viaggi ( di euro) è persino più alta di quella dei servizi destinabili alla vendita in generale ( di euro). Se si prendono in considerazione le variazioni di retribuzione nei sottosettori, le differenze si riducono considerevolmente. Lo stesso vale per la produttività del lavoro, al di sotto della media, registrata nei nuovi Stati membri dell'europa centrale e orientale e per il livello delle retribuzioni in tali paesi. La bassa produttività del lavoro indica che sono possibili miglioramenti in fatto di qualificazione e organizzazione e non deve essere interpretata erroneamente come il migliore indicatore della competitività. La competitività, in particolare nel lungo termine, dipende da una moltitudine di altri fattori esterni all'impresa, come le infrastrutture pubbliche e il quadro giuridico-amministrativo. Il World Economic Forum, ad esempio, classifica i nuovi Stati membri tra il ventesimo posto (Estonia) e il sessantasettesimo (Romania) e i vecchi Stati membri tra il primo posto (Finlandia) e il quarantasettesimo (Italia). Il turismo è un settore innovativo favorito dall'innovazione 13. L'innovazione riveste un'importanza cruciale per il turismo, per i suoi effetti sia sulla domanda che sull'offerta turistica: l'incremento degli arrivi internazionali di turisti del 1745 % verificatosi dal 1950 sarebbe stato impensabile senza le innovazioni tecnologiche nel settore dei trasporti che hanno reso accessibile quasi a chiunque il trasporto automobilistico e quello aereo. Le imprese turistiche stesse mirano grazie all'innovazione a diminuire i costi e a migliorare la qualità del servizio per aumentare la competitività. Questo vale anche per la costante crescita delle prenotazioni online, che non solo cambiano le abitudini dei consumatori ma facilitano anche nuove strategie di marketing nel settore dei tour operator. 14. Se si considera la percentuale di imprese che ricevono ordini via Internet, il settore del turismo è sopra la media di tutti i settori. Il divario sembra essere ancora più marcato nei nuovi Stati membri. Per quanto riguarda l'uso delle tecnologie dell informazione e delle comunicazioni (TIC) nelle relazioni tra imprese o nell'ambito della gestione, tuttavia, le imprese turistiche non raggiungono la media di tutti i settori.
5 15. Dal punto di vista dell'innovazione dei prodotti, il turismo si presenta come un settore altamente innovativo. Per soddisfare il crescente fabbisogno sono stati sviluppati numerosi nuovi prodotti (turismo ecologico, del benessere, culturale, ecc.). L'innovazione e la qualità del prodotto sono fattori importanti per evitare il declino delle destinazioni. Dato che il turista tuttavia sceglie solitamente la destinazione che offre il soddisfacimento di una pluralità di desideri (alloggio, eventi, attività), la competitività delle destinazioni potrà essere mantenuta o migliorata soltanto se tutte le parti interessate sapranno agire in cooperazione e se sarà creata un'adeguata infrastruttura pubblica.
6 Conclusioni 1. La relazione indica le opportunità di attività economiche createsi nel corso del processo di allargamento per le imprese turistiche. Alcuni cambiamenti nella domanda turistica aumenteranno certamente la concorrenza ma offriranno soprattutto opportunità di migliorare la competitività. L'industria del turismo deve essere incoraggiata a cogliere tali opportunità e a trarre vantaggio dal potenziale turistico allargato dell'europa. 2. I nuovi Stati membri hanno cominciato fin dai primi passi dell'allargamento all'inizio degli anni Novanta a ridurre il divario con gli altri paesi. Tale processo non solo ha portato all'aumento del numero di strutture turistiche, ma ha anche dato nuovi impulsi per una maggiore innovazione e per l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni. 3. Mentre la concentrazione del mercato nel settore alberghiero e della ristorazione non pregiudica la concorrenza, il cambiamento strutturale nel settore dei tour operator, in particolare in merito alle agenzie di viaggio virtuali, ha portato a un'alta concentrazione del mercato che viene monitorata dalla Commissione europea. 4. Una delle peculiarità del settore del turismo è proprio che la concorrenza non si verifica soltanto a livello di impresa, bensì anche e forse in misura ancora maggiore a livello di destinazione. Per quanto riguarda la concorrenza tra le destinazioni, tutti i soggetti interessati di una destinazione devono essere incoraggiati a cooperare per migliorare l'offerta dei prodotti e la qualità della destinazione al fine di soddisfare la domanda dei consumatori. 5. L'occupazione nel settore del turismo contribuisce al raggiungimento degli obiettivi occupazionali della strategia di Lisbona. Per poter sfruttare appieno tale potenziale, tutte le attività della Comunità riguardanti il turismo devono essere coordinate in modo efficiente, come sottolineato nella comunicazione "Una nuova politica per il turismo" ( 6. Al fine di osservare meglio gli sviluppi attuali e futuri nel settore del turismo e di essere in grado di rispondere in modo adeguato, tuttavia, le statistiche sul turismo devono essere migliorate, come auspicato nella modifica della direttiva in vigore in merito alle statistiche sul turismo 2. Le statistiche sul turismo devono essere inoltre completate dai "conti satellite del turismo" in tutti gli Stati membri e a livello comunitario. Solo un sistema completo di conti satellite del turismo permette ai responsabili decisionali di valutare in modo esatto il rendimento e i contributi dell'industria del turismo all'economia. Nel lungo termine sarebbe necessario introdurre un sistema esteso che permetta la simulazione di determinati effetti sul settore turistico, dai provvedimenti politici ai fattori esterni come attacchi terroristici o tsunami. 2 Direttiva 95/57/CE del Consiglio, del 23 novembre 1995, relativa alla raccolta di dati statistici nel settore del turismo.
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