L'EUROPA DAL 1820 AL1980
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- Ruggero Piccinini
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1 L'EUROPA DAL 1820 AL1980 Crescita in 150 anni: Popolazione: 4 volte PIL: 60 volte PIL pro capite: 13 volte Produttività del lavoro: 20 volte _ 1
2 LA CRESCITA DELL'EUROPA LE TEORIE E I MODELLI DI SVILUPPO Conseguenze del processo di sviluppo in Europa: aumento enorme del divario con i paesi meno sviluppati del mondo ricerca della "ricetta" dello sviluppo economico (numerosi studi a partire dagli anni '40) _ 2
3 SVILUPPO ECONOMICO SCHUMPETER ( ) Base di partenza: le fluttuazioni cicliche Ciclo minore o breve (Kitchin, 1923): 2-4 anni corrispondente al ciclo delle scorte Ciclo maggiore o medio (Juglar, 1860): 7-11 anni Fasi: recessione, depressione, ripresa, boom Ciclo lungo (Nikolai Kondratieff, 1922): 50 anni Fasi: ascendente, discendente Teoria di Schumpeter: la rottura dell'equilibrio è causata dalle innovazioni e determina le fluttuazioni _
4 INTERPRETAZIONI DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE TEORIA DEGLI STADI Walt Withman Rostow ( ) Stages of Economic Growth, 1960 Modello di Rostow 5 fasi: 1. Società tradizionale 2. Transizione 3. Decollo (Take-off) 4. Maturità (oltre l'industria; dopo 40 o 60 anni) 5. Consumi di massa (aumento reddito pro capite e consumo di beni durevoli e servizi) _ 4
5 TEORIA DEGLI STADI Fase 1: SOCIETÀ TRADIZIONALE Economia preindustriale dipendente dall'agricoltura caratterizzata da Riproduzione semplice (o quasi) Innovazione tecnica e sociale assenti Produttività bassa Tasso di crescita della popolazione basso _
6 TEORIA DEGLI STADI Fase 2: TRANSIZIONE Stadio in cui si formano le precondizioni nei settori culturale, politico, sociale ed economico (rivoluzione demografica, agraria, creditizia, commerciale e dei trasporti) Aumento di produzione e produttività con dirottamento delle risorse liberate verso l'industria Aumento di capitale fisso sociale, capitale umano e capitale economico con intervento dello Stato Sviluppo dei servizi e del credito Abbondanza di materie prime Esportazione di manufatti _
7 TEORIA DEGLI STADI Fase 3: TAKE-OFF Rapida trasformazione delle strutture economiche e crescita che si autoalimenta caratterizzata da: Investimenti intorno al 10% del Reddito Nazionale Politica e istituzioni capaci di adeguarsi e favorire il cambiamento Sviluppo di settori guida in grado di trainare il sistema economico Sviluppo di industrie sussidiarie Maggiore incidenza dell'industria rispetto all'agricoltura sul PIL al netto degli ammortamenti _
8 TEORIA DEGLI STADI Fase 4: MATURITÀ Diffusione delle innovazioni ad altri settori industriali Volume degli investimenti tra 10-20% del Reddito Nazionale Incremento dei redditi pro capite Trasformazione strutturale dell'economia _
9 TEORIA DEGLI STADI Fase 5: CONSUMI DI MASSA Modifiche nei processi di distribuzione del reddito grazie al progresso tecnologico Investimenti nei processi di standardizzazione dei beni di consumo Riduzione dei costi dei beni di consumo Notevole incremento della domanda di beni di consumo _
10 I LIMITI DELLA TEORIA DEGLI STADI DI ROSTOW Percorso obbligato che non tiene conto delle varianti locali Non spiega le dinamiche del mutamento I limiti di investimento non corrispondono a ciò che in realtà si è verificato In alcuni paesi si sono saltate alcune fasi e in alcuni altri è saltata l'industrializzazione_
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12 NUOVE INTERPRETAZIONI DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE I VANTAGGI DELL'ARRETRATEZZA Non esiste un unico modello di sviluppo, ma differenti modalità legate a: Differenti punti di partenza Diversi periodi storici in cui avviene lo sviluppo Nei paesi ritardatari si può osservare: ALEXANDER GERSCHENKRON Rapido sviluppo (salto degli stadi e iniziale importazione di capitale e tecniche) Gigantismo industriale, cartelli e monopoli Produzione beni strumentali Massiccio intervento Stato e istituzioni Coesistenza di grande industria e agricoltura arretrata _ 12
13 GERSCHENKRON RUOLO DI STATO E ISTITUZIONI Capacità di colmare il divario ponendosi come fattori sostitutivi alla formazione delle precondizioni _
14 I LIMITI DELLA TEORIA DI GERSCHENKRON Individuazione graduatoria dei paesi ritardatari nelle formazione dei prerequisiti (modello di riferimento: Inghilterra) Individuazione della formazione naturale o artificiale delle precondizioni _
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