STUDIO DI SETTORE WG61B

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1 A L L E G AT O 12 NOTA TECNICA E METODOLOGICA STUDIO DI SETTORE WG61B I N T E R M E D I A R I D E L C O M M E R C I O D I M O B I L I, A R T I C O L I P E R L A C A S A E F E R R A M E N T A

2 CRITERI PER L EVOLUZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE L'applicazione dello studio di settore attribuisce ai contribuenti un ricavo potenziale. Tale ricavo viene stimato tenendo conto sia di variabili contabili sia di variabili strutturali che influenzano il risultato economico di un impresa anche con riferimento al contesto territoriale in cui la stessa opera. L'applicazione dello studio consente, inoltre, di valutare la coerenza e la normalità economica della singola impresa in relazione al settore economico di appartenenza. A tale scopo, nell ambito dello studio, vengono individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i possibili processi produttivi e i diversi modelli organizzativi impiegati nell espletamento dell attività. L evoluzione dello studio di settore è finalizzata a cogliere eventuali cambiamenti strutturali, modifiche dei modelli organizzativi e variazioni di mercato all interno del settore economico e presuppone un attività di analisi e ricerca economica, che viene condotta attingendo a fonti informative pubbliche e non pubbliche. Le fonti pubbliche sono rappresentate da elaborazioni di enti o società che svolgono ricerche di tipo economicostatistico (Istat, Banca d Italia, Infocamere, ecc.) e che forniscono dati e informazioni sull andamento economico dei mercati, sulla struttura e la dimensione dei principali settori economici. Oltre alle fonti di carattere pubblico, che forniscono informazioni più generali, vengono utilizzate fonti specifiche settoriali (riviste specializzate, partecipazione a seminari e convegni specialistici, pubblicazioni dei principali istituti di ricerca, indagini campionarie, ecc.); si tratta di fonti che illustrano: l andamento della domanda, la struttura dell offerta, sia in termini di tipologie di attività imprenditoriali presenti che di modelli organizzativi adottati dagli operatori, i canali distributivi utilizzati, il livello di avanzamento tecnologico presente nei processi produttivi, ecc.. Un supporto più diretto e operativo proviene da una rete di tecnici costituita da istituti universitari, centri di ricerca, docenti e ricercatori, che opera anche tramite l utilizzo di panel di imprese. Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello studio di settore WG61B, evoluzione dello studio VG61B. Le attività economiche oggetto dello studio di settore WG61B sono quelle relative ai seguenti codici ATECO 2007: Agenti e rappresentanti di mobili in legno, metallo e materie plastiche; Agenti e rappresentanti di articoli di ferramenta e di bricolage; Agenti e rappresentanti di articoli casalinghi, porcellane, articoli in vetro eccetera; Agenti e rappresentanti di vernici, carte da parati, stucchi e cornici decorativi; Agenti e rappresentanti di mobili e oggetti di arredamento per la casa in canna, vimini, giunco, sughero, paglia; scope, spazzole, cesti e simili; Procacciatori d'affari di mobili, articoli per la casa e ferramenta; Mediatori in mobili, articoli per la casa e ferramenta. L evoluzione dello studio di settore è stata condotta analizzando le informazioni contenute nel modello VG61B per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell applicazione degli studi di settore per il periodo d imposta 2011, trasmesso dai contribuenti quale allegato al modello UNICO I contribuenti interessati sono risultati pari a Nella prima fase di analisi 692 posizioni sono state scartate in quanto non utilizzabili nelle successive fasi dell elaborazione dello studio di settore (casi di cessazione di attività, situazioni di non normale svolgimento dell attività, contribuenti forfetari, presenza di attività secondarie con un incidenza sui ricavi complessivi superiore al 30%, ricavi dichiarati ai fini dell applicazione degli studi di settore maggiori di euro).

3 Sui dati contenuti nei modelli studi di settore della restante platea sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute. Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione del campione dello studio, lo scarto di ulteriori 294 posizioni. I motivi di scarto sono stati: quadro C (modalità di svolgimento dell'attività) non compilato; quadro D (elementi specifici dell'attività) non compilato; quadro F (elementi contabili) non compilato; comune del quadro anagrafico mancante o errato; errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia della clientela (quadro C); errata compilazione delle percentuali relative all area di esercizio dell attività (quadro C); errata compilazione delle percentuali relative ai settori merceologici prevalenti o non inerenza con lo studio in oggetto (quadro D); errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia della clientela (quadro Z); errata compilazione delle percentuali relative all area di esercizio dell attività (quadro Z); incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili. A seguito degli scarti effettuati, il numero dei modelli oggetto delle successive analisi è stato pari a IDENTIFICAZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI Per suddividere le imprese in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, è stata seguita una strategia di analisi che combina in sequenza due tecniche statistiche di tipo multivariato: un analisi fattoriale del tipo Analyse des données e nella fattispecie l Analisi in Componenti Principali; un procedimento di Cluster Analysis. L Analisi in Componenti Principali è una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie pur conservando gran parte dell informazione iniziale. A tal fine vengono identificate nuove variabili, dette componenti principali, tra loro ortogonali (linearmente indipendenti, incorrelate). Le variabili prese in esame nell Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri del modello ad eccezione delle variabili del quadro degli elementi contabili. Tale scelta nasce dall esigenza di caratterizzare i soggetti in base ai possibili modelli organizzativi, alle diverse modalità di svolgimento dell attività, ecc.; tale caratterizzazione è possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realtà economiche e produttive di una impresa. Nell applicazione dell Analisi in Componenti Principali è stata scelta la soluzione migliore in termini di significatività statistica ed economica. Pertanto, sono state scelte le componenti principali che riescono a spiegare la maggior parte della varianza iniziale e che consentono, sulla base del criterio dell interpretabilità, di rappresentare i diversi aspetti strutturali delle attività oggetto di studio. La tecnica statistica della Cluster Analysis, applicata ai risultati dell Analisi in Componenti Principali, permette di identificare gruppi omogenei di imprese (cluster); in tal modo è possibile raggruppare le imprese con caratteristiche strutturali ed organizzative simili 1. L utilizzo combinato delle due tecniche è preferibile rispetto a un applicazione diretta della Cluster Analysis poiché, riducendo con l Analisi in Componenti Principali il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione, l operazione di clustering risulta meno complessa e più precisa. I gruppi omogenei individuati sono valutati anche in termini di significatività economica per verificarne l aderenza alla concreta realtà imprenditoriale. 1 Nella fase di Cluster Analysis, al fine di garantire la massima omogeneità dei soggetti appartenenti a ciascun gruppo, vengono classificate solo le osservazioni che presentano caratteristiche strutturali simili rispetto a quelle proprie di uno specifico gruppo omogeneo. Non vengono, invece, presi in considerazione, ai fini della classificazione, i soggetti che possiedono aspetti strutturali riferibili contemporaneamente a due o più gruppi omogenei. Ugualmente non vengono classificate le osservazioni che presentano un profilo strutturale molto dissimile rispetto all insieme dei cluster individuati.

4 Nel procedimento di clustering adottato, quindi, l omogeneità dei gruppi deve essere interpretata non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate che concorrono a definire il profilo dei singoli gruppi. La descrizione dei gruppi omogenei è riportata nel Sub Allegato 12.A. DEFINIZIONE DELLA FUNZIONE DI RICAVO Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei è necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all andamento dei ricavi delle imprese appartenenti allo stesso gruppo. Per determinare tale funzione si è ricorso alla Regressione Lineare Multipla. La Regressione Lineare Multipla è una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statistico-matematico che descrive l andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti. La stima della funzione di ricavo è stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo (variabile dipendente) e i dati contabili e strutturali delle imprese (variabili indipendenti). È opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione è stata effettuata un analisi sui dati delle imprese per verificare le condizioni di coerenza dei dati nell esercizio dell attività e per scartare le imprese anomale; ciò si è reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della funzione di ricavo. A tal fine sono stati selezionati, in base alla loro capacità di individuare anomalie nella relazione tra le voci contabili esaminate, i seguenti indicatori di natura economico-contabile: Provvigioni sulle vendite 2 ; Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi 3. Le formule degli indicatori economico-contabili sono riportate nel Sub Allegato 12.C. Successivamente, ai fini della determinazione del campione di riferimento, sono state escluse le imprese che non rispettavano le condizioni di normalità economica 4 o che presentavano valori dell indicatore Provvigioni sulle vendite al di fuori dell intervallo definito dalle soglie di coerenza 5. Inoltre sono state escluse anche le imprese che presentavano la somma del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi negativa. Così definito il campione di riferimento, si è proceduto alla definizione della funzione di ricavo per ciascun gruppo omogeneo. Per la determinazione della funzione di ricavo sono state utilizzate variabili contabili, variabili strutturali e variabili territoriali. La scelta delle variabili significative è stata effettuata con il metodo stepwise 6. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della funzione di ricavo è ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l eventuale presenza di eteroschedasticità connessa alla variabilità legata ad aspetti dimensionali dell impresa. 2 L indicatore fornisce una misura delle provvigioni conseguite da un intermediario per le vendite realizzate. 3 L indicatore verifica che le voci di costo relative agli oneri diversi di gestione e alle altre componenti negative costituiscano una plausibile componente residuale di costo. 4 Vedi Analisi della Normalità Economica. Si fa presente che, ai soli fini indicati, per l indicatore Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi si fa riferimento ai ricavi dichiarati, nel denominatore della relativa formula. 5 Vedi Analisi della coerenza. 6 Il metodo stepwise unisce due tecniche statistiche per la scelta del miglior modello di stima: la regressione forward ( in avanti ) e la regressione backward ( indietro ). La regressione forward prevede di partire da un modello senza variabili e di introdurre passo dopo passo la variabile più significativa, mentre la regressione backward inizia considerando nel modello tutte le variabili disponibili e rimuovendo passo per passo quelle non significative. Con il metodo stepwise, partendo da un modello di regressione senza variabili, si procede per passi successivi alternando due fasi: nella prima fase, si introduce la variabile maggiormente significativa fra quelle considerate; nella seconda, si riesamina l insieme delle variabili introdotte per verificare se è possibile eliminarne qualcuna non più significativa. Il processo continua fino a quando non è più possibile apportare alcuna modifica all insieme delle variabili, ovvero quando nessuna variabile può essere aggiunta oppure eliminata.

5 Nella definizione della funzione di ricavo si è tenuto conto delle possibili differenze di risultati economici legate al luogo di svolgimento dell attività, in modo da individuare ulteriori differenze territoriali oltre a quelle già rilevate con la Cluster Analysis. A tale scopo sono state prese in considerazione le eventuali differenze territoriali derivanti dallo svolgimento dell attività nelle diverse aree. Nella definizione della funzione di ricavo, ciascuna area di esercizio dell attività è stata rappresentata con la variabile percentuale sul volume delle vendite relativa all area di esercizio dell attività divisa 100 ed è stata analizzata la sua interazione con le trasformate del Totale vendite al netto delle vendite realizzate tramite subagenti. Nel Sub Allegato 12.H vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della funzione di ricavo.

6 APPLICAZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE In fase di applicazione dello studio di settore sono previste le seguenti fasi: Analisi Discriminante; Analisi della Coerenza; Analisi della Normalità Economica; Analisi della Congruità. ANALISI DISCRIMINANTE Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei è necessario determinare una regola di classificazione in grado di definire l appartenenza di ciascuna impresa ai gruppi omogenei individuati nella fase di Cluster Analysis; la descrizione dei gruppi omogenei è riportata nel Sub Allegato 12.A. Al riguardo, è stata utilizzata l analisi discriminante lineare di Fisher. Si tratta di una tecnica statistica multivariata utile per identificare quelle variabili che meglio discriminano i gruppi omogenei 7. Nell analisi discriminante lineare, per ogni gruppo omogeneo viene calcolata una funzione di classificazione come combinazione lineare delle variabili discriminanti 8. Sulla base dei punteggi discriminanti, ottenuti utilizzando tale funzione, viene determinata la probabilità di appartenenza ai gruppi omogenei 9. In tal modo è possibile associare ogni singola impresa ad uno o più gruppi omogenei definendo le relative probabilità di appartenenza. Nel Sub Allegato 12.B vengono riportate le variabili risultate significative nell analisi con i rispettivi pesi discriminanti individuati per ogni gruppo omogeneo. ANALISI DELLA COERENZA L analisi della coerenza permette di valutare l impresa sulla base di specifici indicatori economico-aziendali, calcolati come rapporto tra determinate variabili contabili e/o strutturali contenute nel modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell applicazione degli studi di settore. Gli indicatori sono stati selezionati in base alla loro capacità di misurare l efficienza, la produttività e la redditività nello svolgimento dell attività economica. Con l analisi della coerenza, per ciascun soggetto, si valuta il posizionamento del valore di ogni singolo indicatore rispetto ad un intervallo, individuato come economicamente coerente sulla base dei valori soglia ammissibili. Gli indicatori utilizzati nell analisi della coerenza sono i seguenti: 7 Le variabili discriminanti vengono selezionate con il metodo stepwise partendo da quelle utilizzate nell Analisi in Componenti Principali. 8 La funzione di classificazione è definita nel seguente modo: w i = a i0 + a i1vardis 1 + a i2vardis a imvardis m dove: w i è il punteggio discriminante relativo al gruppo omogeneo i; a i0 è l intercetta; a ij sono i pesi discriminanti scelti in modo da rendere massima la separazione tra i gruppi; vardis j è la j-esima variabile discriminante. 9 La probabilità di appartenenza al gruppo omogeneo i è calcolata nel seguente modo: dove n è il numero complessivo di gruppi omogenei. w e i Prob i e n k 1 Max w1,w2,..., wn wk Max w1,w2,..., wn

7 Valore aggiunto lordo per addetto 10 ; Provvigioni sulle vendite 11 ; Margine per addetto non dipendente 12 ; Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti 13. Le formule degli indicatori utilizzati sono riportate nel Sub Allegato 12.C. Ai fini della individuazione dei valori soglia che definiscono l intervallo di coerenza economica, per ciascuno degli indicatori utilizzati sono state esaminate preliminarmente, ad eccezione dell indicatore Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti, le relative distribuzioni ventiliche 14 differenziate per gruppo omogeneo. Le distribuzioni ventiliche degli indicatori Valore aggiunto lordo per addetto e Margine per addetto non dipendente sono state esaminate anche sulla base della territorialità generale 15 a livello regionale e l appartenenza ai gruppi territoriali è stata individuata utilizzando l area di esercizio dell attività 16. Le distribuzioni ventiliche dell indicatore Provvigioni sulle vendite sono state analizzate anche sulla base del volume delle vendite. I valori delle soglie dei diversi indicatori sono stati individuati, ad eccezione dell indicatore Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti, scegliendo quelli che possono ritenersi economicamente plausibili con riferimento alle pratiche osservabili nel settore e nel cluster specifico. Per gli indicatori Valore aggiunto lordo per addetto e Margine per addetto non dipendente si è inoltre tenuto conto dell area territoriale di appartenenza; per l indicatore Provvigioni sulle vendite si è invece tenuto conto del diverso ammontare di volume totale delle vendite realizzato. Le distribuzioni ventiliche degli indicatori di coerenza economica vengono riportate nel Sub Allegato 12.D. I valori soglia di coerenza ammissibili sono riportati nel Sub Allegato 12.E. Il soggetto risulta coerente per l indicatore Valore aggiunto lordo per addetto se il valore dell indicatore si posiziona all interno dell intervallo individuato come economicamente coerente. Nel caso in cui il Numero di mesi di attività nel corso del periodo d imposta risulti pari a zero il soggetto viene definito coerente. Il soggetto risulta coerente per l indicatore Provvigioni sulle vendite se l indicatore è calcolabile e il suo valore si posiziona all interno dell intervallo individuato come economicamente coerente. Nel caso in cui l indicatore risulti indeterminato 17 il soggetto viene definito coerente. Il soggetto risulta coerente per l indicatore Margine per addetto non dipendente se il valore dell indicatore si posiziona all interno dell intervallo individuato come economicamente coerente. Nel caso in cui il Numero di mesi di attività nel corso del periodo d imposta risulti pari a zero il soggetto viene definito coerente. Nel caso in cui l indicatore risulti non calcolabile 18 con il Margine maggiore di zero o l indicatore risulti indeterminato il soggetto viene definito coerente. Nel caso in cui l indicatore risulti non calcolabile con il Margine minore di zero il soggetto viene definito non coerente. 10 L indicatore misura la creazione del valore con riferimento al contributo di ciascun addetto. Il valore aggiunto lordo rappresenta infatti il valore che un azienda aggiunge, con l impiego dei fattori produttivi, al valore dei beni e dei servizi che acquisisce: consumi di materie prime e merci (acquisti più variazioni di rimanenze) e prestazioni di servizi (energia, servizi di pulizia, ecc.). Misura, quindi, la capacità dell impresa di remunerare quei fattori che contribuiscono a generare valore, ad esempio: il lavoro (sotto forma di salari, stipendi, contributi, indennità di fine rapporto), i finanziamenti di terzi (sotto forma di interessi), i finanziamenti di capitale di rischio (sotto forma di utili), ecc.. 11 L indicatore fornisce una misura delle provvigioni conseguite da un intermediario per le vendite realizzate. 12 L indicatore misura il contributo di ciascun addetto non dipendente alla creazione del margine, ovvero rappresenta la capacità dell impresa di remunerare, al lordo del costo per godimento di beni di terzi, degli ammortamenti, degli accantonamenti e dell eventuale risultato negativo della gestione finanziaria e straordinaria, il lavoro non dipendente. 13 L indicatore misura il grado di copertura dei principali costi per l utilizzo di beni strumentali all attività dell impresa mediante il Margine al netto della remunerazione, ritenuta economicamente plausibile, degli addetti non dipendenti. 14 Nella terminologia statistica, si definisce ventilica l insieme dei valori che suddividono le osservazioni, ordinate per valori crescenti dell indicatore, in 20 gruppi di uguale numerosità. Il primo ventile è il valore al di sotto del quale si posiziona il primo 5% delle osservazioni; il secondo ventile è il valore al di sotto del quale si posiziona il primo 10% delle osservazioni, e così via. 15 I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell apposito Decreto Ministeriale. 16 L area di esercizio dell attività Estero U.E. e Estero extra U.E. è stata aggregata ai gruppi territoriali ad alto benessere (Gruppo 1 e 3 della territorialità generale a livello regionale). 17 Un indicatore si definisce indeterminato quando nel rapporto (numeratore diviso denominatore) il numeratore e il denominatore sono entrambi pari a zero. 18 Un indicatore si definisce non calcolabile quando nel rapporto (numeratore diviso denominatore) il denominatore è pari a zero e il numeratore è diverso da zero.

8 Il soggetto risulta coerente per l indicatore Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti, se il valore dell indicatore è maggiore o uguale a 1. Nel caso in cui l indicatore risulti non calcolabile con il Margine netto maggiore di zero o l indicatore risulti indeterminato il soggetto viene definito coerente. Nel caso in cui l indicatore risulti non calcolabile con il Margine netto minore di zero il soggetto viene definito non coerente. In applicazione, per ogni singolo soggetto, i valori soglia di ciascun indicatore di coerenza economica sono ottenuti come media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei valori di riferimento individuati per gruppo omogeneo. Per gli indicatori Valore aggiunto lordo per addetto e Margine per addetto non dipendente tali valori soglia vengono ponderati anche sulla base della percentuale di appartenenza alle diverse aree territoriali. ANALISI DELLA NORMALITÀ ECONOMICA L analisi della normalità economica è mirata ad individuare la correttezza dei dati dichiarati. A tal fine, per ogni singolo soggetto vengono calcolati indicatori economico-contabili da confrontare con i valori di riferimento che individuano le condizioni di normalità economica. Gli indicatori di normalità economica sono stati, pertanto, selezionati in base alla loro capacità di individuare anomalie nella relazione tra le voci contabili esaminate. L indicatore di normalità economica individuato è il seguente: Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi 19 ; La formula dell indicatore utilizzato è riportata nel Sub Allegato 12.C. Ai fini della individuazione dei valori di riferimento per l indicatore di normalità economica sono state esaminate preliminarmente le relative distribuzioni ventiliche differenziate per gruppo omogeneo. I valori delle soglie dell indicatore sono stati individuati scegliendo quelli che possono ritenersi economicamente plausibili con riferimento alle pratiche osservabili nel settore e nel cluster specifico. Le distribuzioni ventiliche dell indicatore di normalità economica vengono riportate nel Sub Allegato 12.F. I valori soglia di normalità economica sono riportati nel Sub Allegato 12.G. In applicazione, per ogni singolo soggetto, i valori soglia dell indicatore di normalità economica sono ottenuti come media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei valori di riferimento individuati per gruppo omogeneo. L indicatore può determinare maggiori ricavi che si sommano al ricavo puntuale e al ricavo minimo stimati con l analisi della congruità successivamente descritta. INCIDENZA DEI COSTI RESIDUALI DI GESTIONE SUI RICAVI Per ogni contribuente, si determina il valore massimo ammissibile per la variabile Costi residuali di gestione moltiplicando la soglia massima di normalità economica dell indicatore, divisa 100, per il Ricavo puntuale da analisi della congruità. Nel caso in cui il valore dichiarato dei Costi residuali di gestione si posizioni al di sopra di detto valore massimo ammissibile, la parte di costi eccedente tale valore costituisce parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica, calcolati moltiplicando tale parte eccedente per il relativo coefficiente. Tale coefficiente è stato individuato, distintamente per gruppo omogeneo (cluster), come rapporto tra la somma dei ricavi puntuali, calcolati applicando a tutti i soggetti del cluster la specifica funzione di ricavo con l utilizzo delle sole variabili contabili di costo, e la somma delle stesse variabili contabili di costo (vedi tabella 1). 19 L indicatore verifica che le voci di costo relative agli oneri diversi di gestione e alle altre componenti negative costituiscano una plausibile componente residuale di costo.

9 Tabella 1 Coefficienti di determinazione dei maggiori ricavi da applicarsi ai costi residuali di gestione Cluster Coefficiente 1 1, , , , , , , , , , , , , , ,7986 In applicazione, per ogni contribuente il coefficiente di determinazione dei maggiori ricavi è ottenuto come media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei coefficienti individuati per ogni gruppo omogeneo. ANALISI DELLA CONGRUITÀ Per ciascun contribuente viene calcolato, per ogni gruppo omogeneo, il ricavo puntuale di cluster come somma dei prodotti fra le variabili individuate ai fini della definizione della funzione di ricavo ed i relativi coefficienti.

10 Per tener conto della variabilità legata alla stima del ricavo puntuale del singolo contribuente viene calcolato, per ogni gruppo omogeneo, l intervallo di confidenza al livello del 99,99% 20. Il limite inferiore di tale intervallo di confidenza costituisce il ricavo minimo di cluster 21. La media ponderata con le relative probabilità di appartenenza dei ricavi puntuali di cluster, definiti per il contribuente in relazione a ciascun gruppo omogeneo, costituisce il ricavo puntuale del contribuente. La media ponderata con le relative probabilità di appartenenza dei ricavi minimi di cluster, definiti per il contribuente in relazione a ciascun gruppo omogeneo, costituisce il ricavo minimo del contribuente. Al ricavo puntuale e al ricavo minimo stimati con l analisi della congruità vengono aggiunti gli eventuali maggiori ricavi derivanti dall applicazione dell analisi della normalità economica. Nell Allegato 22 vengono riportate le modalità di applicazione del correttivo relativo agli apprendisti. Nell Allegato 23 vengono riportate le modalità di neutralizzazione delle variabili per la componente relativa all attività di vendita di beni soggetti ad aggio o ricavo fisso. Nel Sub Allegato 12.H vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti delle funzioni di ricavo. 20 Nella terminologia statistica, per intervallo di confidenza si intende un intervallo, centrato sul ricavo puntuale ŷ e delimitato da due estremi (uno inferiore e l altro superiore), che include con un livello di probabilità prefissato il valore dell effettivo ricavo del contribuente. Il livello di probabilità prefissato (o livello di fiducia) viene generalmente indicato con la notazione (1 - α)%, dove α rappresenta la probabilità che l intervallo di confidenza non contenga l effettivo ricavo del contribuente. Per un livello di fiducia pari al 99,99% il valore corrispondente di α è pari a 0,01%. 21 Indicando con ŷ il ricavo puntuale di cluster del generico contribuente, il corrispondente ricavo minimo di cluster è ottenuto attraverso la seguente formula: yˆ - 3, 92 * s dove: C è la matrice inversa della matrice data dalle somme dei quadrati e dei prodotti incrociati delle variabili indipendenti, opportunamente pesate per controllare l eventuale presenza di eteroschedasticità; s è la radice quadrata del Mean Square Error (RMSE); x è il vettore delle variabili indipendenti osservate per il generico contribuente; 3,92 è il valore di riferimento, al livello di probabilità prescelto, della t di Student che asintoticamente approssima una normale standardizzata. I valori relativi alla matrice C e al valore del RMSE, di ciascun cluster, vengono riportati nell Allegato 24. ' x C x

11 SUB ALLEGATI SUB ALLEGATO 12.A DESCRIZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI I gruppi omogenei sono stati individuati sulla base dei seguenti fattori: modalità organizzativa; categoria merceologica; dimensione. La modalità organizzativa ha permesso di individuare le seguenti figure: agenti monomandatari (cluster 1, 3, 11, 13 e 15); agenti plurimandatari (cluster, 6, 12 e 14); agenti distributori e/o con deposito (cluster 9); agenti in tentata vendita (cluster 4); subagenti (cluster 10); procacciatori d affari (cluster 7). La categoria merceologica ha consentito di individuare i seguenti comparti: ferramenta, vernici, bricolage (cluster 1 e 14); mobili per la casa e complementi d'arredo (cluster 2 e 13); mobili per alberghi, ristoranti, bar, negozi e uffici (cluster 3 e 5); casalinghi, porcellana, ceramica e vetro (cluster 12 e 15). Sono stati inoltre individuati due gruppi di imprese che intermediano prodotti in vari comparti (cluster 6 e 11). Sulla base della dimensione della struttura organizzativa sono state individuate le agenzie di rappresentanza (cluster 8). Nelle successive descrizioni dei cluster emersi dall analisi, salvo segnalazione contraria, l indicazione di valori numerici riguarda valori medi. CLUSTER 1 - AGENTI MONOMANDATARI DEL COMPARTO FERRAMENTA, VERNICI, BRICOLAGE NUMEROSITÀ: I soggetti appartenenti al cluster sono agenti monomandatari che intermediano quasi esclusivamente prodotti nel comparto ferramenta, vernici, bricolage (97% dei ricavi). La tipologia di mandante è rappresentata prevalentemente da imprese industriali (47% dei casi) e grossisti (41%). La clientela è composta principalmente da commercianti al dettaglio (80% del volume delle vendite nel 51% dei casi), imprese industriali (71% nel 32%) e grossisti (55% nel 29%). Si tratta quasi esclusivamente di ditte individuali (95% dei casi) in cui opera generalmente il solo titolare. La maggior parte dei soggetti dichiara l uso promiscuo dell abitazione. CLUSTER 2 - AGENTI PLURIMANDATARI DEL COMPARTO MOBILI PER LA CASA E COMPLEMENTI D'ARREDO NUMEROSITÀ: I soggetti appartenenti al cluster sono agenti plurimandatari (con un numero di mandanti pari a 4) che intermediano prevalentemente prodotti nel comparto mobili per la casa e complementi d'arredo (86% dei ricavi).

12 La tipologia di mandante è rappresentata principalmente da imprese industriali (97% delle provvigioni nel 76% dei casi). La clientela è composta perlopiù da commercianti al dettaglio (59% del volume delle vendite) e imprese industriali (85% del volume delle vendite nel 21% dei casi). Si tratta prevalentemente di ditte individuali (86% dei casi) in cui opera generalmente il solo titolare. La maggior parte dei soggetti dichiara l uso promiscuo dell abitazione. CLUSTER 3 - AGENTI MONOMANDATARI DEL COMPARTO MOBILI PER ALBERGHI, RISTORANTI, BAR, NEGOZI E UFFICI NUMEROSITÀ: 114 I soggetti appartenenti al cluster sono agenti monomandatari che intermediano quasi esclusivamente prodotti nel comparto mobili per alberghi, ristoranti, bar, negozi e uffici (95% dei ricavi). La tipologia di mandante è rappresentata prevalentemente da imprese industriali (61% dei casi), grossisti (14%) e aziende commerciali diverse da quelle precedenti (14%). La clientela è composta perlopiù da commercianti al dettaglio (70% del volume delle vendite nel 32% dei casi), imprese industriali (76% nel 28%) e altra clientela (62% nel 32%). Si tratta quasi esclusivamente di ditte individuali (96% dei casi) in cui opera generalmente il solo titolare. La maggior parte dei soggetti dichiara l uso promiscuo dell abitazione. CLUSTER 4 - AGENTI IN TENTATA VENDITA NUMEROSITÀ: 103 I soggetti appartenenti al cluster sono agenti in tentata vendita che intermediano prevalentemente prodotti nei comparti casalinghi, porcellana, ceramica e vetro (67% dei ricavi), mobili per la casa e complementi d'arredo (91% dei ricavi nel 20% dei casi) e ferramenta, vernici e bricolage (99% nel 13%). La tipologia di mandante è rappresentata principalmente da imprese industriali (100% delle provvigioni nel 64% dei casi) e aziende commerciali diverse dai grossisti (97% nel 14%). La clientela è composta perlopiù da consumatori privati (95% del volume delle vendite nel 54% dei casi), commercianti al dettaglio (62% nel 26%) e imprese industriali (81% nel 19%). Si tratta quasi esclusivamente di ditte individuali (96% dei casi) in cui opera generalmente il solo titolare. La maggior parte dei soggetti dichiara l uso promiscuo dell abitazione. CLUSTER 5 - AGENTI PLURIMANDATARI DEL COMPARTO MOBILI PER ALBERGHI, RISTORANTI, BAR, NEGOZI E UFFICI NUMEROSITÀ: 178 I soggetti appartenenti al cluster sono agenti plurimandatari (con un numero di mandanti pari a 3) che intermediano quasi esclusivamente prodotti nel comparto mobili per alberghi, ristoranti, bar, negozi e uffici (94% dei ricavi). La tipologia di mandante è rappresentata principalmente da imprese industriali (95% delle provvigioni nel 71% dei casi) e grossisti (67% nel 13%). La clientela è composta perlopiù da commercianti al dettaglio (71% del volume delle vendite nel 40% dei casi), imprese industriali (64% nel 35%) e grossisti (60% nel 29%). Si tratta prevalentemente di ditte individuali (85% dei casi) in cui opera generalmente il solo titolare. La maggior parte dei soggetti dichiara l uso promiscuo dell abitazione. CLUSTER 6 - AGENTI PLURIMANDATARI NON SPECIALIZZATI NUMEROSITÀ: I soggetti appartenenti al cluster sono agenti plurimandatari (con un numero di mandanti pari a 4) che intermediano prodotti in vari comparti.

13 La tipologia di mandante è rappresentata principalmente da imprese industriali (89% delle provvigioni nel 68% dei casi) e grossisti (78% nel 27%). La clientela è composta perlopiù da commercianti al dettaglio (74% del volume delle vendite nel 51% dei casi), imprese industriali (69% nel 32%) e grossisti (49% nel 39%). Si tratta prevalentemente di ditte individuali (87% dei casi) in cui opera generalmente il solo titolare. La maggior parte dei soggetti dichiara l uso promiscuo dell abitazione. CLUSTER 7 - PROCACCIATORI D AFFARI NUMEROSITÀ: 264 I soggetti appartenenti al cluster sono procacciatori d affari che intermediano prevalentemente prodotti nei comparti mobili per la casa e complementi d'arredo (96% dei ricavi nel 50% dei casi), casalinghi, porcellana, ceramica e vetro (93% nel 30%) e ferramenta, vernici e bricolage (99% nel 15%). La clientela è costituita perlopiù da consumatori privati (92% del volume delle vendite nel 31% dei casi), commercianti al dettaglio (81% nel 25%) e imprese industriali (85% nel 17%). Si tratta quasi esclusivamente di ditte individuali (93% dei casi) in cui opera generalmente il solo titolare. La maggior parte dei soggetti dichiara l uso promiscuo dell abitazione. CLUSTER 8 - AGENZIE DI RAPPRESENTANZA NUMEROSITÀ: 399 I soggetti appartenenti al cluster sono perlopiù agenti plurimandatari (88% dei casi), con un numero di mandanti pari a 7, che intermediano prevalentemente prodotti nei comparti mobili per la casa e complementi d'arredo (69% dei ricavi) e ferramenta, vernici, bricolage (71% dei ricavi nel 16% dei casi). La tipologia di mandante è rappresentata principalmente da imprese industriali (96% delle provvigioni nel 90% dei casi). La clientela è composta perlopiù da commercianti al dettaglio (49% del volume delle vendite), imprese industriali (75% del volume delle vendite nel 26% dei casi) e grossisti (45% nel 32%). Le imprese del cluster, prevalentemente società (42% di persone e 21% di capitali), occupano 2-3 addetti; nel 64% dei casi sono presenti 3 subagenti. Per lo svolgimento dell attività le imprese del cluster dispongono di 73 mq di locali destinati a ufficio. CLUSTER 9 - AGENTI DISTRIBUTORI E/O CON DEPOSITO NUMEROSITÀ: 106 I soggetti appartenenti al cluster sono agenti distributori e/o con deposito che intermediano prevalentemente prodotti nei comparti mobili per la casa e complementi d'arredo (91% dei ricavi nel 47% dei casi) e ferramenta, vernici e bricolage (89% nel 41%). La tipologia di mandante è rappresentata principalmente da imprese industriali (91% delle provvigioni nel 64% dei casi) e grossisti (87% nel 25%). La clientela è composta perlopiù da commercianti al dettaglio (74% del volume delle vendite nel 43% dei casi), imprese industriali (66% nel 31%) e grossisti (58% nel 33%). Si tratta prevalentemente di ditte individuali (77% dei casi) in cui opera generalmente il solo titolare. La maggior parte dei soggetti dichiara l uso promiscuo dell abitazione. CLUSTER 10 - SUBAGENTI NUMEROSITÀ: 457 I soggetti appartenenti al cluster sono subagenti che intermediano prevalentemente prodotti nei comparti mobili per la casa e complementi d'arredo (69% dei ricavi) e ferramenta, vernici, bricolage (83% dei ricavi nel 20% dei casi). La tipologia di mandante è rappresentata da agenti di commercio o agenzie di intermediazione.

14 La clientela è composta principalmente da commercianti al dettaglio (71% del volume delle vendite). Si tratta quasi esclusivamente di ditte individuali (94% dei casi) in cui opera generalmente il solo titolare. La maggior parte dei soggetti dichiara l uso promiscuo dell abitazione. CLUSTER 11 - AGENTI MONOMANDATARI NON SPECIALIZZATI NUMEROSITÀ: 821 I soggetti appartenenti al cluster sono agenti monomandatari che intermediano prodotti in vari comparti. La tipologia di mandante è rappresentata prevalentemente da imprese industriali (51% dei casi) e grossisti (27%). La clientela è composta principalmente da commercianti al dettaglio (77% del volume delle vendite nel 36% dei casi), imprese industriali (74% nel 35%) e grossisti (62% nel 23%). Si tratta quasi esclusivamente di ditte individuali (94% dei casi) in cui opera generalmente il solo titolare. La maggior parte dei soggetti dichiara l uso promiscuo dell abitazione. CLUSTER 12 - AGENTI PLURIMANDATARI DEL COMPARTO CASALINGHI, PORCELLANA, CERAMICA E VETRO NUMEROSITÀ: 711 I soggetti appartenenti al cluster sono agenti plurimandatari (con un numero di mandanti pari a 4) che intermediano quasi esclusivamente prodotti nel comparto casalinghi, porcellana, ceramica e vetro (90% dei ricavi). La tipologia di mandante è rappresentata principalmente da imprese industriali (89% delle provvigioni nel 66% dei casi) e grossisti (80% nel 29%). La clientela è composta perlopiù da commercianti al dettaglio (40% del volume delle vendite), grossisti (48% del volume delle vendite nel 37% dei casi) e imprese industriali (73% nel 16%). Si tratta prevalentemente di ditte individuali (87% dei casi) in cui opera generalmente il solo titolare. La maggior parte dei soggetti dichiara l uso promiscuo dell abitazione. CLUSTER 13 - AGENTI MONOMANDATARI DEL COMPARTO MOBILI PER LA CASA E COMPLEMENTI D'ARREDO NUMEROSITÀ: 682 I soggetti appartenenti al cluster sono agenti monomandatari che intermediano quasi esclusivamente prodotti nel comparto mobili per la casa e complementi d'arredo (98% dei ricavi). La tipologia di mandante è rappresentata prevalentemente da imprese industriali (55% dei casi), aziende commerciali diverse dai grossisti (16%) e grossisti (13%). La clientela è composta principalmente da commercianti al dettaglio (89% del volume delle vendite nel 45% dei casi), imprese industriali (81% nel 21%) e grossisti (71% nel 18%). Si tratta quasi esclusivamente di ditte individuali (91% dei casi) in cui opera generalmente il solo titolare. La maggior parte dei soggetti dichiara l uso promiscuo dell abitazione. CLUSTER 14 - AGENTI PLURIMANDATARI DEL COMPARTO FERRAMENTA, VERNICI, BRICOLAGE NUMEROSITÀ: I soggetti appartenenti al cluster sono agenti plurimandatari (con un numero di mandanti pari a 4) che intermediano quasi esclusivamente prodotti nel comparto ferramenta, vernici, bricolage (95% dei ricavi). La tipologia di mandante è rappresentata principalmente da imprese industriali (89% delle provvigioni nel 71% dei casi) e grossisti (79% nel 33%). La clientela è composta perlopiù da commercianti al dettaglio (45% del volume delle vendite), imprese industriali (61% del volume delle vendite nel 36% dei casi) e grossisti (45% nel 44%). Si tratta prevalentemente di ditte individuali (87% dei casi) in cui opera generalmente il solo titolare.

15 La maggior parte dei soggetti dichiara l uso promiscuo dell abitazione. CLUSTER 15 - AGENTI MONOMANDATARI DEL COMPARTO CASALINGHI, PORCELLANA, CERAMICA E VETRO NUMEROSITÀ: 898 I soggetti appartenenti al cluster sono agenti monomandatari che intermediano quasi esclusivamente prodotti nel comparto casalinghi, porcellana, ceramica e vetro (98% dei ricavi). La tipologia di mandante è rappresentata prevalentemente da imprese industriali (59% dei casi), grossisti (15%) e aziende commerciali diverse da quelle precedenti (14%). La clientela è composta perlopiù da consumatori privati (61% del volume delle vendite), commercianti al dettaglio (55% del volume delle vendite nel 23% dei casi) e imprese industriali (76% nel 13%). Si tratta quasi esclusivamente di ditte individuali (98% dei casi) in cui opera generalmente il solo titolare. La maggior parte dei soggetti dichiara l uso promiscuo dell abitazione.

16 SUB ALLEGATO 12.B - PESI DELLE FUNZIONI DISCRIMINANTI VARIABILE CLUSTER 1 CLUSTER 2 CLUSTER 3 CLUSTER 4 CLUSTER 5 Intercetta -295, , , , , Personale addetto all attività: Subagenti (Numero non dipendenti) 0, , , , , Numero addetti 9, , , , , Agente distributore e/o con deposito -0, , , , , Totale locali destinati ad ufficio -0, , , , , Agente monomandatario degli altri comparti 3, , , , , Agente monomandatario del comparto Casalinghi, porcellana, ceramica e vetro 1, , , , , Agente monomandatario del comparto Ferramenta, vernici e bricolage 5, , , , , Agente monomandatario del comparto Mobili per alberghi, ristoranti, bar, negozi e uffici Agente monomandatario del comparto Mobili per la casa e complementi d'arredo 2, , , , , , , , , , Agente plurimandatario degli altri comparti 0, , , , , Agente plurimandatario del comparto Casalinghi, porcellana, ceramica e vetro 0, , , , , Agente plurimandatario del comparto Ferramenta, vernici e bricolage 0, , , , , Agente plurimandatario del comparto Mobili per alberghi, ristoranti, bar, negozi e uffici Agente plurimandatario del comparto Mobili per la casa e complementi d'arredo 0, , , , , , , , , , Subagente 0, , , , , Agente in tentata vendita 0, , , , , Incidenza sul totale, del volume delle vendite derivante da Agenti di commercio o agenzie di intermediazione, relativa al subagente -7, , , , ,

17 VARIABILE CLUSTER 1 CLUSTER 2 CLUSTER 3 CLUSTER 4 CLUSTER 5 Totale locali destinati a magazzino/deposito, relativo ad Agente distributore e/o con deposito 0, , , , , Procacciatore d affari 0, , , , , VARIABILE CLUSTER 6 CLUSTER 7 CLUSTER 8 CLUSTER 9 CLUSTER 10 Intercetta -74, , , , , Personale addetto all attività: Subagenti (Numero non dipendenti) 0, , , , , Numero addetti 7, , , , , Agente distributore e/o con deposito 0, , , , , Totale locali destinati ad ufficio 0, , , , , Agente monomandatario degli altri comparti 0, , , , , Agente monomandatario del comparto Casalinghi, porcellana, ceramica e vetro 0, , , , , Agente monomandatario del comparto Ferramenta, vernici e bricolage 0, , , , , Agente monomandatario del comparto Mobili per alberghi, ristoranti, bar, negozi e uffici Agente monomandatario del comparto Mobili per la casa e complementi d'arredo 0, , , , , , , , , , Agente plurimandatario degli altri comparti 1, , , , , Agente plurimandatario del comparto Casalinghi, porcellana, ceramica e vetro 0, , , , , Agente plurimandatario del comparto Ferramenta, vernici e bricolage 0, , , , , Agente plurimandatario del comparto Mobili per alberghi, ristoranti, bar, negozi e uffici Agente plurimandatario del comparto Mobili per la casa e complementi d'arredo 0, , , , , , , , , , Subagente 0, , , , , Agente in tentata vendita 0, , , , ,

18 VARIABILE CLUSTER 6 CLUSTER 7 CLUSTER 8 CLUSTER 9 CLUSTER 10 Incidenza sul totale, del volume delle vendite derivante da Agenti di commercio o agenzie di intermediazione, relativa al subagente Totale locali destinati a magazzino/deposito, relativo ad Agente distributore e/o con deposito 6, , , , , , , , , , Procacciatore d affari 0, , , , , VARIABILE CLUSTER 11 CLUSTER 12 CLUSTER 13 CLUSTER 14 CLUSTER 15 Intercetta -264, , , , , Personale addetto all attività: Subagenti (Numero non dipendenti) 0, , , , , Numero addetti 9, , , , , Agente distributore e/o con deposito 0, , , , , Totale locali destinati ad ufficio -0, , , , , Agente monomandatario degli altri comparti 5, , , , , Agente monomandatario del comparto Casalinghi, porcellana, ceramica e vetro 1, , , , , Agente monomandatario del comparto Ferramenta, vernici e bricolage 3, , , , , Agente monomandatario del comparto Mobili per alberghi, ristoranti, bar, negozi e uffici Agente monomandatario del comparto Mobili per la casa e complementi d'arredo 3, , , , , , , , , , Agente plurimandatario degli altri comparti 0, , , , , Agente plurimandatario del comparto Casalinghi, porcellana, ceramica e vetro 0, , , , , Agente plurimandatario del comparto Ferramenta, vernici e bricolage 0, , , , , Agente plurimandatario del comparto Mobili per alberghi, ristoranti, bar, negozi e uffici Agente plurimandatario del comparto Mobili per la casa e complementi d'arredo 0, , , , , , , , , , Subagente 0, , , , ,

19 VARIABILE CLUSTER 11 CLUSTER 12 CLUSTER 13 CLUSTER 14 CLUSTER 15 Agente in tentata vendita 0, , , , , Incidenza sul totale, del volume delle vendite derivante da Agenti di commercio o agenzie di intermediazione, relativa al subagente Totale locali destinati a magazzino/deposito, relativo ad Agente distributore e/o con deposito -5, , , , , , , , , , Procacciatore d affari 0, , , , , Dove: Numero addetti: si veda il Sub Allegato 12.C Formule degli indicatori; Agente distributore e/o con deposito = (Percentuale sui ricavi del comparto: Mobili per la casa e complementi d'arredo + Percentuale sui ricavi del comparto: Mobili per alberghi, ristoranti, bar, negozi e uffici + Percentuale sui ricavi del comparto: Mobili per l'industria, ospedali, scuole e comunità + Percentuale sui ricavi del comparto: Casalinghi, porcellana, ceramica e vetro + Percentuale sui ricavi del comparto: Ferramenta, vernici e bricolage) se (Modalità organizzativa: Agente distributore + Modalità organizzativa: Agente con deposito) è maggiore di 0, altrimenti assume valore pari a 0; Percentuale sui ricavi del comparto: Mobili per la casa e complementi d'arredo = Settori merceologici prevalenti: Arredamento e Mobili - codice 047 Mobili in genere (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Arredamento e Mobili - codice 048 Mobili imbottiti (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Arredamento e Mobili - codice 049 Mobili per esterno (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Arredamento e Mobili - codice 050 Mobili e accessori per il bagno (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Arredamento e Mobili - codice 051 Mobili e complementi in giunco - Vimini - Rattan (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Arredamento e Mobili - codice 054 Mobili e complementi in vetro e cristallo - Specchi - Cornici (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Arredamento e Mobili - codice 055 Materassi - Cuscini - Reti (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Arredamento e Mobili - codice 056 Accessori (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Elettrotecnica ed elettronica - codice 135 Lampade ed apparecchi per illuminazione (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Varie - codice 321 Mobili antichi e antichità (percentuale sui ricavi); Percentuale sui ricavi del comparto: Mobili per alberghi, ristoranti, bar, negozi e uffici = Settori merceologici prevalenti: Arredamento e Mobili - codice 052 Mobili per alberghi, ristoranti, bar, negozi (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Varie - codice 328 Mobili per ufficio (percentuale sui ricavi); Percentuale sui ricavi del comparto: Mobili per l'industria, ospedali, scuole e comunità = Settori merceologici prevalenti: Arredamento e Mobili - codice 053 Mobili per l industria, ospedali, scuole, comunità (percentuale sui ricavi); Percentuale sui ricavi del comparto: Casalinghi, porcellana, ceramica e vetro = Settori merceologici prevalenti: Articoli Diversi - codice 061 Articoli in metallo e legno per la casa (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Articoli Diversi - codice 062 Coltelleria - Posaterie - Attrezzi per la cucina (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Articoli Diversi - codice 063 Pentole (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Articoli Diversi - codice 065 Fiori e piante artificiali (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Carta - Cancelleria - Libri - codice 081 Carte da parati (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Elettrotecnica ed elettronica - codice 138 Elettrodomestici (percentuale sui ricavi) +

20 Settori merceologici prevalenti: Materie plastiche e Gomma - codice 214 Manufatti (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Materie plastiche e Gomma - codice 220 Accessori (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Materie plastiche e Gomma - codice 221 Oggettistica varia (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Materie plastiche e Gomma - codice 222 Contenitori (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Porcellana - Ceramica Vetro - codice 253 Per uso casalingo (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Porcellana - Ceramica Vetro - codice 255 Per arredamento (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Porcellana - Ceramica Vetro - codice 257 Articoli di vetro per uso alimentare, farmac. e profum. (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Porcellana - Ceramica Vetro - codice 258 Vetri, piatti, vetrate (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Porcellana - Ceramica Vetro - codice 259 Contenitori (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Porcellana - Ceramica Vetro - codice 260 Accessori (percentuale sui ricavi); Percentuale sui ricavi del comparto: Ferramenta, vernici e bricolage = Settori merceologici prevalenti: Edilizia - codice 126 Materiali per idraulica (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Ferramenta - codice 148 Ferramenta e piccola utensileria (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Ferramenta - codice 149 Serrature (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Ferramenta - codice 150 Lucchetti Catene (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Ferramenta - codice 151 Coltelleria - Forbici ecc. (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Ferramenta - codice 152 Minuteria metallica e affini (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Ferramenta - codice 153 Utensili vari (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Ferramenta - codice 154 Accessori (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Ferramenta - codice 155 Fai da te (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Legno e Bricolage - codice 172 Legno - Compensato - Tranciato - Laminato - ecc. (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Legno e Bricolage - codice 173 Carpenteria e falegnameria (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Legno e Bricolage - codice 177 Fai da te (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Metallurgia Siderurgia - codice 227 Rubinetterie ed accessori vari per tubazioni (percentuale sui ricavi) + Settori merceologici prevalenti: Prodotti chimici - codice 265 Coloranti - Vernici e smalti (percentuale sui ricavi); Totale locali destinati ad ufficio = Somma dei locali destinati ad ufficio per tutte le unità locali destinate all esercizio dell attività; Agente monomandatario degli altri comparti = Agente di commercio monomandatario * (100- (Percentuale sui ricavi del comparto: Mobili per la casa e complementi d'arredo + Percentuale sui ricavi del comparto: Mobili per alberghi, ristoranti, bar, negozi e uffici + Percentuale sui ricavi del comparto: Casalinghi, porcellana, ceramica e vetro + Percentuale sui ricavi del comparto: Ferramenta, vernici e bricolage)); Agente di commercio monomandatario = 1 se [Modalità organizzativa: Agente di commercio è uguale a 1 e Modalità organizzativa: Tipologia di agente/rappresentante (1= monomandatario; 2 = plurimandatario) è uguale a 1] oppure se [(Modalità organizzativa: Agente di commercio + Modalità organizzativa: Agente distributore + Modalità organizzativa: Agente con deposito + Modalità organizzativa: Agente in tentata vendita + Modalità organizzativa: Agente di consorzio agrario + Modalità organizzativa: Subagente + Modalità organizzativa: Commissionario + Modalità organizzativa: Mediatore (o agente di affari in mediazione) + Modalità organizzativa: Casa d'aste + Modalità organizzativa: Agenzia d'affari (con licenza di pubblica sicurezza) + Modalità organizzativa: Procacciatore d'affari è uguale a 0) e Modalità organizzativa: Tipologia di agente/rappresentante (1= monomandatario; 2 = plurimandatario) è uguale a 1], altrimenti assume valore pari a 0; Agente monomandatario del comparto Casalinghi, porcellana, ceramica e vetro = Agente di commercio monomandatario * Percentuale sui ricavi del comparto: Casalinghi, porcellana, ceramica e vetro; Agente monomandatario del comparto Ferramenta, vernici e bricolage = Agente di commercio monomandatario * Percentuale sui ricavi del comparto: Ferramenta, vernici e bricolage; Agente monomandatario del comparto Mobili per alberghi, ristoranti, bar, negozi e uffici = Agente di commercio monomandatario * Percentuale sui ricavi del comparto: Mobili per alberghi, ristoranti, bar, negozi e uffici;

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