LE SPECIE OBIETTIVO I CHIROTTERI

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1 S a l v a g u a r d i a d i A n f i b i, r e t t i l i e C h i r o t t e r i d e l S I C M o n t e C a l v o P i a n a d i M o n t e n e r o LE SPECIE OBIETTIVO I CHIROTTERI M o n t e C a l v o - P i a n a d i M o n t e n e r o Chi sono? I Chirotteri, comunemente chiamati pipistrelli, sono gli unici Mammiferi in grado di volare. In Italia costituiscono il gruppo di Mammiferi con piu specie, essendone presenti ben 35. Il loro nome (Chiroptera) deriva dal greco cheir (mano) e pteron (ala) e significa pertanto mano alata, perché le loro ali sono formate da una membrana tesa tra le dita della mano (il patagio). Dove vivono? Utilizzano diversi tipi di rifugi (detti roost ) per riposarsi durante il giorno e per i delicatissimi periodi della riproduzione (dalla primavera all autunno) e dell ibernazione invernale. Questi roost, talvolta con migliaia di individui, possono essere in grotte, cavità di alberi, fessure nei muri, pareti rocciose, edifici abbandonati, solai e soffitte, tutti luoghi bui e poco disturbati. Come vedono di notte? I pipistrelli non sono ciechi, ma generalmente utilizzano l udito molto sviluppato che permette loro di vedere con le orecchie attraverso un meccanismo detto ecolocalizzazione. Mentre volano infatti emettono, dal naso e dalla bocca, degli ultrasuoni che, quando incontrano un ostacolo rimbalzano, provocando un eco che fornisce al pipistrello informazioni sull ostacolo stesso (forma, dimensioni, di che materiale e fatto, se e fermo o in movimento, da che parte sta andando, la sua velocità), proprio come il sonar utilizzato dall uomo. Cosa mangiano? Tutti i Chirotteri europei si nutrono principalmente di insetti con tecniche di caccia diverse da specie a specie. Alcuni possono cacciare anche altri invertebrati, piccoli roditori, pesci, rane. Perchè sono importanti? I Chirotteri sono un elemento importante della biodiversità (cioè della varietà di esseri viventi) e contribuiscono a mantenere un corretto equilibrio ecologico. Proteggere i pipistrelli equivale a ridurre l uso di insetticidi chimici, a vantaggio della nostra salute e dell ambiente! Perche sono in pericolo? La distruzione e le modifiche degli habitat naturali hanno portato alla scomparsa dei luoghi di rifugio e dei territori di caccia, le demolizioni e ristrutturazioni di vecchi edifici fanno perdere ulteriori siti di rifugio, così come le attività di fruizione delle grotte (speleologia, turismo, etc.), possono provocare un forte impatto sulle colonie se effettuate da visitatori ignari o non rispettosi e non regolamentate. L utilizzo di insetticidi in agricoltura fa sì che i chirotteri ora trovino meno prede, a volte non della specie desiderata oppure prede contaminate. Cosa prevede il progetto LIFE+ per salvare i Chirotteri? Il progetto LIFE+ viene realizzato in uno dei luoghi più adatti ai pipistrelli per la presenza di numerose grotte, inghiottitoi, grave, (dovuti al carsismo), di numerosi ruderi di edifici rurali e di ambienti forestali. Il progetto prevede una attività preliminare di monitoraggio e tre azioni dirette di conservazione: 1. installazione di bat-box per aumentare i siti di rifugio per le specie forestali; 2. messa in sicurezza di grotte e grave per favorire le specie troglofile; 3. realizzazione di un regolamento per la corretta fruizione e la conservazione delle cavità naturali e artificiali nel Parco Nazionale del Gargano. Il progetto prevede inoltre il coinvolgimento delle diverse componenti territoriali interessate come operatori agro-silvo-pastorali e gli speleologi che possono essere o diventare tra i migliori alleati dei pipistrelli. Testi a cura di M. Gioiosa, V. Rizzi, M. Ingaramo FOTOGRAFIE: Grazioli sinkronia.it

2 S a l v a g u a r d i a d i A n f i b i, r e t t i l i e C h i r o t t e r i d e l S I C M o n t e C a l v o P i a n a d i M o n t e n e r o POSIZIONAMENTO DI BAT BOX PER LA CONSERVAZIONE DEI CHIROTTERI M o n t e C a l v o - P i a n a d i M o n t e n e r o Le bat-box sono cassette rifugio ideate per ospitare molte specie di chirotteri. Nell ambito del progetto ne sono state realizzate e posizionate in luoghi individuati e considerati più opportuni lungo le fasce boschive (soprattutto foreste degradate, boschi artificiali di conifere), utilizzando cassette-nido di cementosegatura di due diverse dimensioni. Dopo l installazione è iniziato un monitoraggio, che continuerà per tutta la durata del progetto e che permetterà di verificare l incremento della presenza, il grado di occupazione e le specie di chirotteri presenti. DOVE SONO STATE POSIZIONATE LE RAGIONI DI QUESTA AZIONE Il posizionamento di bat box nei siti di progetto serve a contrastare due fattori che minacciano la sopravvivenza dei chirotteri: 1) Scomparsa degli elementi di naturalità presenti nella matrice agricola La forte pressione antropica esercitata dall attività agricola e lo sfruttamento boschivo a regime prevalente di ceduo ha, di fatto, eliminato gli alberi vecchi con anfratti e buchi che costituivano siti idonei alla presenza dei chirotteri forestali. 2) Scomparsa degli elementi tipici dell architettura in pietra (muretti a secco e pagliai) Lo stato di degrado in cui giacciono gli elementi salienti della civiltà rurale del Gargano, ossia i muretti a secco e i pagliai, oltre ad essere una perdita culturale, rappresenta un grave danno per quelle popolazioni di chirotteri che vivono vicino all uomo (oltre a tutti gi anfibi e rettili che utilizzano il reticolo dei muretti a secco per gli spostamenti). Testi a cura di M. Gioiosa, V. Rizzi, M. Ingaramo sinkronia.it

3 S a L v a g u a r D I a D I a n F I b I, r E t t I L I E C h I r o t t E r I D E L S I C M o n t E C a L v o P I a n a D I M o n t E n E r o LE SPECIE OBIETTIVO I RETTILI: IL CERVONE E LA TESTUGGINE COMUNE Chi sono? Il Cervone e la Testuggine comune (o di Hermann) sono rettili, cioè vertebrati detti a sangue freddo in quanto non sono in grado di regolare la temperatura del corpo (come fanno invece uccelli e mammiferi) ma quest ultima dipende dalla temperatura dell ambiente circostante. Dove vivono? Il Cervone frequenta molti ambienti, dalle paludi ai boschi ombrosi, anche se preferisce le zone a macchia mediterranea. Anche la Testuggine comune predilige la macchia mediterranea, ma la si trova anche nelle foreste sempreverdi e sulle dune sabbiose. Come sono fatti? Il Cervone è il più lungo serpente italiano che può arrivare fino a 250 cm, è brunogiallastro con quattro strisce longitudinali scure. La Testuggine comune ha il corpo protetto da un guscio formato da due parti (carapace, di sopra, e piastrone, di sotto), entro cui, se si sente minacciata, può ritrarre la testa, le zampe e la coda. Il carapace è bombato di colore giallobruno, con macchie nere che, sul piastrone si dispongono ai lati. Cosa mangiano? Il Cervone si muove soprattutto a terra (anche se talvolta si arrampica su arbusti) e dove caccia mammiferi di varie dimensioni (dal minuscolo toporagno ai ratti), uccelli e uova. Non essendo velenoso, uccide le prede stritolandole. La Testuggine comune è prevalentemente vegetariana ma, soprattutto in condizioni di siccità, non disdegna piccoli invertebrati (insetti, crostacei, anellidi, chiocciole, queste ultime utili per il calcio necessario alla crescita del guscio). Come accorgersi di loro? Il Cervone è un serpente diurno e quindi potrebbe anche capitare di vederlo in una passeggiata in campagna, tuttavia è più probabile trovare le sue tracce, cioè l exuvia, la pelle che lascia sul terreno dopo la muta. Questa infatti non cresce insieme al resto del corpo, quindi man mano che l animale aumenta di dimensioni ha bisogno di una pelle nuova (come fosse un vestito) che gli cresce sotto quella vecchia. Quest ultima viene poi sfilata dal corpo come quando noi sfiliamo i calzini e la si può ritrovare sul terreno. La presenza della Testuggine comune è spesso segnalata dal fruscio dei suoi passi tra la vegetazione secca, oppure, nel periodo riproduttivo, dal rumore dei carapaci dei maschi che cozzano tra di loro durante il corteggiamento o dal sibilo che emettono durante l accoppiamento. Sulla sabbia si possono invece notare le impronte. Perché sono importanti? Il Cervone, come tutti i serpenti, svolge un ruolo importantissimo nell equilibrio degli ecosistemi, poiché una parte considerevole della sua dieta è costituita da roditori (topi e ratti) notoriamente molto prolifici. Perché sono in pericolo? La trasformazione degli habitat naturali e delle tecniche agricole ha portato alla scomparsa di siepi, muretti a secco e pagliai che venivano utilizzati dai rettili come rifugi. Inoltre anche l utilizzo di fertilizzanti e sostanze chimiche contro gli invertebrati (perché potrebbero danneggiare i raccolti), è causa di inquinamento diffuso delle acque superficiali e sotterranee e quindi dell intero ecosistema. Cosa prevede il progetto LIFE+ per salvare il Cervone e la testuggine comune? Il progetto prevede di: 1. piantare delle siepi lungo i muretti a secco (per una lunghezza totale di metri lineari!) 2. creare un Centro per la riproduzione e l allevamento della Testuggine comune. Testi a cura di M. Gioiosa, V. Rizzi, M. Ingaramo FOTOGRAFIE: V. Rizzi / M. Caldarella / Archivio Csn - Onlus sinkronia.it

4 S a L v a g u a r D I a D I a n F I b I, r E t t I L I E C h I r o t t E r I D E L S I C M o n t E C a L v o P I a n a D I M o n t E n E r o LE SPECIE OBIETTIVO GLI ANFIBI: I TRITONI E LE RAGANELLE Chi sono? I tritoni e le raganelle sono anfibi. Il nome anfibio significa doppia vita, perchè una parte del loro ciclo vitale è strettamente legato all acqua (uova e larve), mentre gli adulti possono frequentare anche la terraferma con vari gradi di adattamento. Dove vivono? Gli anfibi vivono nei pressi di zone umide. Le raganelle vivono sulle piante intorno a raccolte d acqua e stagni dove si mimetizzano sulle foglie grazie alla colorazione verde del corpo. I tritoni vivono in raccolte d acqua stagnante, naturali o artificiali, preferendo quelle senza pesci o di una certa profondità. Si possono trovare in acqua anche tutto l anno, ma nei periodi più freddi o caldi possono uscire sulla terraferma e condurre vita notturna nascondendosi in rifugi naturali sotto pietre o tronchi. Nella zona interessata dal progetto LIFE vivono sia nelle pozze naturali che si formano sul fondo delle doline che nelle raccolte d acqua piovana, detti localmente cutini e cisterne. La raganella è una piccola rana con il dorso liscio e verde brillante e una banda scura sui fianchi. Le dita hanno dei dischi adesivi sulle punte che le consentono di arrampicarsi sulle piante. Sotto la gola i maschi hanno il cosiddetto sacco vocale che permette loro di emettere dei suoni molto forti per attrarre le femmine. Le larve, chiamate girini, sono molto diverse dagli adulti. I tritoni hanno il corpo allungato, zampe molto corte e una lunga coda. La metamorfosi è più semplice di quella delle rane e rospi, e le larve sono simili agli adulti. Non possono emettere suoni. Nell area di progetto sono presenti il Tritone italico (con il dorso bruno e piccole macchie scure, il ventre gialloarancio) e il Tritone crestato italiano, (il più grande tritone d Italia che può raggiungere anche i 20 cm di lunghezza, con il dorso bruno o grigio, spesso con chiazze scure e piccole macchie bianche, e il ventre giallo-arancio con chiazze scure). Come dice il nome, nel periodo degli accoppiamenti al maschio di quest ultima specie cresce una lunga cresta sul dorso che lo fa assomigliare ad un piccolo drago. Perché sono importanti? Tritoni e raganelle rappresentano i principali predatori che regolano l equilibrio tra le specie presenti nelle zone umide temporanee dove non ci sono i pesci. Sono utili anche nelle campagne perché contribuiscono a limitare il numero di insetti dannosi alle coltivazioni agricole... Perché sono in pericolo? Molte specie di anfibi sono a rischio di estinzione a causa della distruzione e modificazione degli habitat naturali (zone umide), dell inquinamento dei corsi d acqua e dei campi con sostanze chimiche, dell introduzione di specie esotiche di pesci e, non meno importante, anche dei cambiamenti climatici e del buco nell ozono (i raggi UV del sole vengono meno schermati e gli anfibi, con la loro pelle delicata, sono i primi a risentirne). Proprio perché animali delicati, la presenza degli anfibi indica un territorio in buono stato di conservazione. Cosa prevede il progetto LIFE+ per salvare i tritoni e le raganelle? Il progetto prevede due azioni: 1.restauro di cutini, (cioè le raccolte d acqua piovana, utilizzate nel passato per abbeverare il bestiame e per irrigare i piccoli orti presenti nelle valli carsiche del Gargano) rendendo impermeabile il fondo e le sponde, creando delle rampe di risalita per gli anfibi; 2. creazione di un Centro per la riproduzione e l allevamento di queste specie presso l Oasi Lago Salso di Manfredonia (FG). Testi a cura di M. Gioiosa, V. Rizzi, M. Ingaramo FOTOGRAFIE: V. Rizzi / M. Caldarella / Archivio Csn - Onlus sinkronia.it

5 S a L v a g u a r D I a D I a n F I b I, r E t t I L I E C h I r o t t E r I D E L S I C M o n t E C a L v o P I a n a D I M o n t E n E r o CENTRO PER LA RIPRODUZIONE E L ALLEVAMENTO DI ANFIBI E RETTILI Specie obiettivo: Raganella italiana, Tritone italiano, Tritone crestato italiano, Testuggine comune Il centro di riproduzione e di al- pada UV per controllare il carico tutto il territorio del Parco. levamento, previsto nell ambito del Progetto LIFE+ Fauna di Montenero, ha lo scopo di favorire l incremento delle popolazioni di anfibi e di rettili minacciati presenti nell area di intervento. Le specie su cui si concentra l attività di allevamento sono il Tritone italico e il crestato, nonché la Raganella, unica rana arboricola presente in Italia. Nelle strutture del centro, ospitate presso l Oasi Lago Salso di Manfredonia, sono trasferite le ovature degli anfibi che si svilupperanno all interno di appositi acquari climatizzati e muniti sia di filtri che di una apposita lam- batterico presente nell acqua. Scopo di questa attività è quello di incrementare il numero di uova che si schiuderanno e di conseguenza il numero di individui che diventeranno adulti. Nel centro sono inoltre allevati, in apposite vasche, sia alghe che invertebrati che rappresentano il cibo ideale per la crescita dei girini. Una volta cresciuti i giovani anfibi sono liberati nei cutini oggetto di azioni di ripristino della loro funzionalità e in altri siti idonei. Per i rettili la specie target del progetto è la Testudo hermanni che è in forte contrazione su Gli animali riproduttori sono ospitati in appositi recinti all aperto. Le uova, una volta raccolte, vengono poste all interno di incubatrici in modo che attraverso la regolazione della temperatura sia possibile determinare il sesso dei nascituri e garantire un corretto rapporto maschi/ femmine. I giovani nati sono poi allevati in ambiente protetto in modo da favorirne l accrescimento e ridurre i rischi da predazione. Infine gli esemplari sono rilasciati nelle aree idonee presenti nel Sito d Interesse Comunitario. Testi a cura di M. Gioiosa, V. Rizzi, M. Ingaramo FOTOGRAFIE: V. Rizzi / M. Caldarella / Archivio Csn - Onlus

6 AZIONE C1 RIPRISTINO DI 10 CUTINI L azione consiste nel ripristino di cutini, ossia millenarie raccolte d acqua utilizzate nel passato per abbeverare il bestiame. Tali raccolte d acqua rappresentano, nell area progettuale, gli unici siti di presenza delle seguenti specie obiettivo di anfibi. Raganella, Tritone crestato, Tritone italico. Il ripristino dei cutini è stato realizzato con l utilizzo di materiali litici locali (pietre) e con i migliori sistemi di impermeabilizzazione del fondo e delle sponde per evitare che gli eventi naturali, come il dilavamento, riducano la loro capacità e funzionalità. Sono stati rispettati sia i criteri costruttivi che l aspetto (compatibili con la struttura originaria e l inserimento nel paesaggio). I cutini sono localizzati nell area di proprietà dell Azienda Agricola Montenero e saranno nuovamente utilizzati come raccolte d acqua per l abbeverata della fauna selvatica (tra cui i chirotteri obiettivo del Life) e degli armenti, attività del tutto compatibile con la conservazione delle specie di anfibi obiettivo del progetto ed indispensabile per il mantenimento dei cutini stessi. Il ripristino di queste raccolte d acqua piovana in un ambiente carsico e povero di acque superficiali garantirà nuovi siti di riproduzione per le popolazioni di anfibi come la Raganella, il Tritone crestato e il Tritone italico. Il territorio carsico dell area di intervento e dell intero promontorio garganico non consente la presenza di una normale idrografia superficiale tanto che non esistono, nell area interna e nel sito di intervento, corsi d acqua. Le uniche raccolte d acqua naturali presenti sono localizzate nelle depressioni carsiche delle doline ove, in alcuni casi, l apporto di sedimenti determinato dalle piogge ha comportato l impermeabilizzazione del fondo delle stesse con uno strato argilloso, consentendo la conservazione di una certa quantità d acqua. Proprio in questi siti l uomo ha cercato di adattare la situazione ambientale con strutture e manufatti in pietra (cutini e piscine) in grado di conservare l acqua attraverso opportune canalizzazioni e rivestimenti. sinkronia.it Testi a cura di M. Gioiosa, V. Rizzi, M. Ingaramo FOTOGRAFIE: V. Rizzi / M. Caldarella / Archivio Csn - Onlus

7 AZIONE C2 INTERVENTI FINALIZZATI AL POTENZIAMENTO DELLA FUNZIONALITÀ DEGLI HABITAT- PIANTUMAZIONE DI SIEPI IN PROSSIMITÀ DEI MURETTI A SECCO senze vegetali, sono previste periodiche cure colturali come irrigazioni di soccorso. Al termine del progetto le aree saranno lasciate all evoluzione naturale. Quest azione favorirà la presenza dei rettili obiettivo del progetto garantendo una maggiore funzionalità di queste fasce ecotonali che insieme alla presenza dei muretti a secco garantisce l idoneità ambientale per il Cervone e la Testuggine comune. Si tratta di un azione realizzata lungo la rete di muretti a secco esistenti all interno dell Azienda Agricola Montenero attraverso la piantumazione di specie arboree e arbustive per uno sviluppo lineare di m.. Lungo i muretti a secco la presenza di siepi è stata nel tempo notevolmente ridotta ad opera dei tagli e dal pascolamento, l attuale tendenza con quest azione viene contrastata creando dei capisaldi naturali atti a favorire la rinaturalizzazione dell area. Le specie utilizzate sono riferibili ad ecotipi locali già presenti nell area di intervento come la Roverella. la Rosa selvatica, il Prugnolo, il Biancospino. Nel corso del progetto, per favorire l attecchimento delle es- Testi a cura di M. Gioiosa, V. Rizzi, M. Ingaramo FOTOGRAFIE: M. Caldarella sinkronia.it

8 AZIONE C4 REALIZZAZIONE DI UN CENTRO TEMPORANEO PER L ALLEVAMENTO DI ANFIBI E RETTILI L intervento ha previsto la realizzazione, presso l Azienda Agricola Montenero, di 10 vasche all aperto di 3 m di lunghezza, 2 m di larghezza e di 1 m di profondità. Queste vasche, realizzate secondo criteri naturalistici ed eco-compatibi con l utilizzo di pietrame locale di rivestimento e recinzione di protezione, servono per ambientare le larve e i girini degli anfibi obiettivo del progetto (Raganella, Tritone italico e Tritone crestato). Sono stati realizzati anche 4 recinti 10X6 m con accorgimenti antipredatori per l ambientamento, prima del rilascio, della Testuggine comune. Le larve, i neometamorfosati e i giovani di Testuggine comune vengono riportati negli stessi luoghi in cui erano state prelevate le uova e in altri siti idonei come quelli ripristinati con il progetto. Gli obiettivi alla base delle attività previste sono riconducibili alla messa in atto di urgenti e opportune strategie di conservazione a favore delle specie di anfibi di interesse comunitario e della Testuggine comune. Le attività del centro di riproduzione attraverso le azioni di allevamento e ripopolamento (restocking) sono finalizzate anche a risolvere anche altri fattori negativi, ad esempio l isolamento delle popolazioni e il loro conseguente indebolimento genetico dovuto ai ripetuti incroci tra consanguinei (inbreeding). Le attività facilitano inoltre la colonizzazione dei siti ripristinati nell area progettuale. FOTOGRAFIE: M. Caldarella Testi a cura di M. Gioiosa, V. Rizzi, M. Ingaramo

9 REALIZZAZIONE AZIONE C4 DI UN CENTRO TEMPORANEO PER L ALLEVAMENTO DI ANFIBI E RETTILI: LAGO SALSO Il Centro dispone di 10 acquari di 300 litri di capacità per il per la riproduzione e l allevamento degli anfibi obiettivo (Raganella, Tritone italico e Tritone crestato) e 4 recinti di riproduzione per Testuggine comune. Le vasche opportunamente arredate sono ospitate nel Centro Visite del Parco Nazionale del Gargano presso l Oasi Lago Salso. L intervento consiste nella raccolta di ovature e larve prelevate dal loro habitat con particolare riferimento a siti a rischi di prosciugamento e quindi con elevate probabilità di fallimento riproduttivo. Nel centro le ovature e le larve si sviluppano (metamorfosi) in ambiente protetto, per poi essere trasferite al centro di ambientamento dell Azienda Agricola Montenero e quindi rilasciate nei siti idonei compresi quelli ripristinati con le azioni progettuali. Questo intervento ha lo scopo di ridurre l incidenza di fattori negativi quali la siccità che spesso produce il precoce prosciugamento di pozze in estate ed è responsabile di un totale fallimento riproduttivo per le specie che utilizzano soprattutto le piccole raccolte d acqua temporanee. Le attività del centro di riproduzione mirano a risolvere anche altri fattori negativi, ad esempio l isolamento delle popolazioni e il loro conseguente indebolimento genetico dovuto ai ripetuti incroci tra consanguinei (inbreeding). L azione favorisce anche l insediamento delle specie obiettivo nei siti ripristinati con il progetto. FOTOGRAFIE: M. Caldarella Testi a cura di M. Gioiosa, V. Rizzi, M. Ingaramo

10 MESSA AZIONE C5 IN SICUREZZA DELLE GROTTE L area di progetto, caratterizzata da un intenso fenomeno carsico, presenta numerose grave e inghiottitoi che vengono spesso chiusi abusivamente per prevenire la caduta del bestiame al pascolo o utilizzati come discarica, tali azioni provocano gravi danni alle colonie di chirotteri (pipistrelli) eventualmente presenti o ne impediscono la colonizzazione. Inoltre le cavità carsiche presenti nel sito sono oggetto di attività turistico/ scientifiche (speleologi, escursionisti) che, in assenza di regolamentazione e di strutture per una corretta fruizione, sono fonte di disturbo per i chirotteri presenti nell area progettuale. Le specie obiettivo dell intervento sono quelle presenti o potenzialmente presenti che utilizzano maggiormente cavità sotterranee e grotte come: Rinolofo mediterraneo, Rinolofo minore, Rinolofo maggiore, Serotino comune, Pipistrello di Savi, Vespertilio maggiore, Vespertilio di Capaccini, Miniottero. La messa in sicurezza delle cavità è stata realizzata con strutture semplici posizionate utilizzando metodi collaudati a livello internazionale in altre attività di conservazione dei chirotteri e consigliati da Eurobats per la loro conservazione. In particolare, negli accessi ai siti di maggiore rilevanza, sono stati installati cancelli con sbarre orizzontali (per le grotte orizzontali) o recinzioni (per grave e inghiottitoi), in modo da mettere in sicurezza/regolamentare l accesso alle cavità da parte dell uomo, consentendo il passaggio della fauna e, in particolare, ai chirotteri ed evitando ripercussioni sulla naturale circolazione dell aria. Cancello della Grotta di Montenero: prima (a sinistra) e dopo (a destra) l intervento Questa azione ha lo scopo di limitare il disturbo antropico ai siti di riproduzione ed ibernazione dei chirotteri che è una delle cause principali che determinano la diminuzione del numero di specie e di individui portando, in alcuni casi, all estinzione locale queste importanti e preziose specie di mammiferi. Messa in sicurezza della Grava di Palla Palla 2 FOTOGRAFIE: M. Gioiosa, M. Caldarella Testi a cura di M. Gioiosa, V. Rizzi, M. Ingaramo

11 IL PROGETTO M o n t E C a L v o P I a n a D I M o n t E n E r o SITO DELLA RETE NATURA 2000 INTERESSATO SIC - Monte Calvo / Piana di Montenero (IT ) BENEFICIARIO COORDINATORE Ente Parco Nazionale del Gargano BENEFICIARI ASSOCIATI Azienda agricola Montenero Centro Studi Naturalistici Onlus COFINANZIATORI Amministrazione Provinciale di Foggia ENTI COMPETENTI DI SUPPORTO AL PROGETTO Ministero dell Ambiente D.G. Conservazione della Natura Regione Puglia OBIETTIVO GENERALE Garantire uno stato di conservazione ottimale delle popolazioni di Anfibi, Rettili e Chirotteri dell area di Montenero, nel SIC IT attraverso il recupero della funzionalità degli habitat idonei per le specie. Finalità principali: Protezione e salvaguardia delle valenze faunistiche locali. Realizzazione di azioni concrete di conservazione. Creazione di nuova occupazione ed impresa a livello locale. Promozione azioni finalizzate a ridurre l impatto della pastorizia/agricoltura. Specie Obiettivo: Raganella italiana (Hyla intermedia) Tritone crestato italiano (Triturus carnifex) Tritone italiano (Triturus italicus) Cervone (Elaphe quatuorlineata) Chirotteri: Vespertilio maggiore Myotis myotis, Vespertilio minore Myotis blythii, Vespertilio di Capaccini Myotis capaccinii, Miniottero Miniopterus schreibersii, Rinolofo mediterraneo Rhinolophus euryale, Rinolofo minore Rhinolophus hipposideros, Rinolofo maggiore Rhinolophus ferrumequinum, Serotino comune, Eptesicus serotinus, Pipistrello albolimbato Pipistrellus kuhlii, Nottola comune Nyctalus noctula, Pipistrello di Savi Hypsugo savii, Molosso di Cestoni Tadarida teniotis. STRUMENTI FINANZIARI DI RIFERIMENTO Programma LIFE+ Nature & Biodiversity IMPORTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO così suddivisi: 50% Contributo dell Unione Europea 50% cofinanziamento a carico dei beneficiari e e del cofinanziatore AZIONI PREVISTE Si riporta uno schema delle attività previste per il presente progetto suddivise per temi e definite per argomenti specifici: a azioni preparatorie A 1 Completamento pratiche autorizzative e amministrative A 2 Redazione dei progetti esecutivi degli interventi A 3 Inventario scientifico A 4 Implementazione delle schede Natura 2000 b acquisto/affitto terreni e/o diritti nessuna C azioni Concrete di Conservazione C 1 Ripristino di 10 Cutini C 2 Interventi finalizzati al potenziamento della funzionalità degli habitat: piantumazione di siepi in prossimità dei muretti a secco C 3 Posizionamento di bat-box per la conservazione dei chirotteri C 4 Realizzazione di un centro temporaneo per l allevamento di Anfibi e rettili C 5 Messa in sicurezza delle grotte (per i chirotteri) D Sensibilizzazione del pubblico e divulgazione dei risultati D 1 Realizzazione di pubblicazioni divulgative sul progetto LIFE e realizzazione di pannelli informativi (noticeboards) D 2 Attivazione di un sito Internet dedicato al progetto LIFE D 3 Creazione di uno sportello informativo itinerante per agricoltori ed operatori locali e per la promozione di ulteriori iniziative di conservazione del sito D 4 Programma di educazione ambientale rivolto alle scuole D 5 Realizzazione di un documentario audiovisivo D 6 Realizzazione di una newsletter periodica sulle attività del progetto D 7 Convegno conclusivo D 8 Produzione di un rapporto finale (divulgativo) in italiano e inglese (layman s report) E gestione generale del progetto e monitoraggio E 1 Gestione tecnica del progetto E 2 Monitoraggio delle specie obiettivo degli interventi E 3 Revisione indipendente del bilancio E 4 Piano di conservazione post-life FOTOGRAFIE: M. Caldarella Testi a cura di M. Gioiosa, V. Rizzi, M. Ingaramo

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