GLI ECOSISTEMI ACQUATICI DEL PARCO PINETA ~ Gestione e Riqualificazione delle Aree Umide ~ Laura Sartori

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1 GLI ECOSISTEMI ACQUATICI DEL PARCO PINETA ~ Gestione e Riqualificazione delle Aree Umide ~ Laura Sartori Dip. di Scienze dell Ambiente e del Territorio e di Scienze della Terra (DISAT). Università degli Studi di Milano Bicocca.

2 Il valore delle aree umide naturali e artificiali Regolazione del flusso idrico (riducono il rischio di alluvioni, esondazioni) Educazione ambientale Siti di abbeveraggio per la fauna selvatica Svago Riserva d acqua Conservazione delle specie e della biodiversità (riproduzione anfibi ed invertebrati acquatici) Riqualificazione ambientale Trattamento di reflui fognari (fitodepurazione)

3 Interventi realizzati dal Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate nella gestione degli ecosistemi acquatici Riqualificazione di aree umide e torrenti Realizzazione di impianti di fitodepurazione Conservazione delle comunità biologiche

4 Monitoraggio e Ricerca. Obiettivo: trovare il rapporto tra Biodiversità Caratteristiche degli ecosistemi acquatici (stagni e torrenti) Presenza dell uomo Impatto Riqualificazione

5 Dove nel Parco Stagni naturali Stagni artificiali Fitodepurazione Posizione delle aree umide all interno del Parco.

6 Cosa è stato fatto dal 2008 a oggi Analisi delle caratteristiche ambientali di ciascun ecosistema Analisi della qualità delle acque Indagine sulla biodiversità Pesci Macroinvertebrati (Insetti) Anfibi

7 Monitoraggio degli impianti di Fitodepurazione: Il caso di Pianbosco dal 2008 a oggi Rimozione inquinanti in Inverno Fosforo Azoto tot Ammoniacale COD E. coli 48% 62% 51% 83% 98%

8 Rimozione inquinanti in Estate Fosforo Azoto tot Ammoniacale COD E. coli 61% 57% 52% 68% 99%

9 Aree umide del Parco Pineta: riqualificazione e inserimento Trattamento reflui fognari tramite fitodepurazione Conservazione e inserimento di stagni seminaturali Creazione di nuovi ecosistemi, in zone dove c è poca disponibilità di acqua Elementi importanti della rete ecologica locale

10 Considerando la comunità di macroinvertebrati (insetti): Non ci sono differenze significative tra stagni artificiali e naturali Comunitàdiverse, ma tutti gli stagni presentano una elevata BIODIVERSITA Anche le vasche della fitodepurazione contribuiscono!

11 General conclusions La composizione delle comunitàmacroinvertebrate viene influenzata maggiormente dalle caratteristiche ambientali dell ecosistema piuttosto che dalla qualitàdelle acque. In particolare: Dimensioni dello stagno Diversità di habitat (acqua libera, presenza di flora acquatica, ombreggiamento, acque ferme/movimento, ecc.) Condizionano in modo significativo le differenze tra comunitàdi stagni anche vicini tra loro. Le condizioni ambientali, che cambiano durante le stagioni, vengono sfruttate diversamente durante l anno e influenzano la dispersione degli insetti da uno stagno all altro.

12 I risultati di questo progetto hanno messo in luce l efficacia degli interventi realizzati dal Parco Pineta nella gestione e conservazione degli ecosistemi acquatici. I dati raccolti possono essere utili per la progettazione e l inserimento di nuove aree umide nel territorio e per la gestione e conservazione di quelle esistenti. Aree umide = serbatoio di biodiversità Proverbio (Tradate) Cascina Scorpione (Tradate) San Siro (Binago) Cascina Fontana (Appiano G.) Restina (Lurago M.)

13 Informazioni utili: Gli impianti di fitodepurazione sono validi interventi per risolvere i problemi legati alla presenza di scarichi non trattati (come a Pianbosco); Le vasche degli impianti di fitodepurazione fanno da filtro, prima dello scarico di impianti di depurazione nei torrenti (come a Castelnuovo Bozzente e a Limido Comasco) e costituiscono una risorsa ecologica importante come gli stagni naturali; Nuovi stagni artificiali dovrebbero essere non troppo piccoli e sufficientemente diversificati: la presenza di diversi microambienti favorisce la biodiversità; Anche la presenza di piante acquatiche diverse influenza la composizione della comunità di insetti, e non solo; Bisognerebbe contenere la presenza di tartarughe e di pesci esotici presenti nei nostri stagni, poiché danneggiano le comunità acquatiche e riducono la biodiversità delle aree umide.

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