Procedura utilizzo laser di potenza e check list
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- Leonardo Martinelli
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1 Procedura utilizzo laser di potenza e check list Scopo e campo di applicazione Lo scopo di questa procedura è di permettere l individuazione e il controllo del rischio associato ai sistemi laser di classe 1M, 2, 2M, 3R, 3B e 4 impiegati nei laboratori CNR e si applica a tutti i laboratori dell Istituto. I laser di classe 1 e quei laser che escludono l esposizione del personale alla radiazione ottica per mezzo di sistemi di sicurezza non scavalcabili (ad esempio le stampanti laser) non sono oggetto del presente documento. Classificazione dei laser La norma tecnica CEI EN , riguardante la sicurezza degli apparecchi laser, è stata recentemente aggiornata nella classificazione delle sorgenti; alla data del 01/07/2005 gli apparecchi nuovi che vengono immessi sul mercato devono essere necessariamente conformi alla nuova classificazione. In ogni caso la classificazione è stabilita sulla base dei LEA (Livello di Emissione Accessibile: il livello massimo permesso in una particolare classe). Vecchia classificazione La vecchia classificazione prevedeva cinque classi: 1. Classe 1 Laser che sono sicuri nelle condizioni di funzionamento ragionevolmente prevedibili 2. Classe 2 Laser che emettono radiazione visibile nell intervallo di lunghezze d onda tra nm; la protezione dell occhio è normalmente assicurata dalle reazione di difesa compreso il riflesso palpebrale 3. Classe 3A Laser che sono sicuri per la visione ad occhio nudo. Per i laser che emettono nell intervallo di lunghezza d onda tra 400 e 700 nm, la protezione dell occhio è assicurata dal riflesso palpebrale; per le altre lunghezze d onda il rischio per l occhio nudo non è superiore a quello di Classe 1. La visione diretta del fascio laser di Classe 3A con strumenti ottici (binocoli, microscopi, ecc.) può essere pericolosa 4. Classe 3B La visione diretta del fascio di questi laser è sempre pericolosa; la visione di riflessioni diffuse normalmente non è pericolosa 5. Classe 4 Laser che sono anche in grado di produrre riflessioni diffuse pericolose; possono causare lesioni alla pelle e potrebbero anche costituire un pericolo d incendio. Il loro uso richiede estrema cautela. Nuova classificazione La nuova classificazione prevede sette classi: 1. Classe 1 Laser che sono sicuri nelle condizioni di funzionamento ragionevolmente prevedibili, incluso l uso di strumenti ottici per la visione del fascio 2. Classe 1M Laser che emettono nell intervallo di lunghezza d onda tra 302,5 nm e 4000 nm e che sono sicuri nelle condizioni di funzionamento ragionevolmente prevedibili, ma possono essere pericolosi se l operatore impiega di osservazione all interno del fascio 1
2 3. Classe 2 Laser che emettono radiazione visibile nell intervallo di lunghezze d onda tra 400 e 700 nm; la protezione dell occhio è normalmente assicurata dalle reazione di difesa compreso il riflesso palpebrale. Questa reazione fornisce un adeguata protezione nelle condizioni di funzionamento ragionevolmente prevedibili, incluso l uso di strumenti ottici per la visione del fascio 4. Classe 2M Laser che emettono radiazione visibile nell intervallo di lunghezza d onda tra 400 e 700 nm; la protezione dell occhio è normalmente assicurata dalle reazione di difesa compreso il riflesso palpebrale; comunque, la visione del fascio può essere più pericolosa se l operatore impiega di osservazione all interno del fascio 5. Classe 3R Laser che emettono nell intervallo di lunghezze d onda tra 302,5 e 10 6 nm, dove la visione diretta del fascio è potenzialmente pericolosa ma il rischio è più basso dei laser di Classe 3B. Il LEA è inferiore a cinque volte il LEA di Classe 2 per l intervallo di lunghezza d onda tra 400 e 700 nm, ed è inferiore a cinque volte il LEA di Classe 1 per le altre lunghezze d onda. 6. Classe 3B Laser che sono normalmente pericolosi nel caso di esposizione diretta del fascio; la visione della radiazione diffusa normalmente non è pericolosa 7. Classe 4 Laser che sono in grado di produrre riflessioni diffuse pericolose; possono causare lesioni alla pelle e potrebbero costituire un pericolo d incendio. Il loro uso richiede estrema cautela. Modalità procedurali Compiti e responsabilità Il Responsabile del Laboratorio Laser dove sono impiegati Laser delle seguenti classi: Classe 1M e Classe 2M nuova classificazione Classe 3A vecchia classificazione Classe 3R nuova classificazione Classe 3B - nuova classificazione Classe 4 vecchia e nuova classificazione deve autorizzare i lavoratori all uso dei sistemi laser del laboratorio di cui è responsabile (si veda procedura accesso laboratori). In particolare tutti gli operatori che usano i Laser nelle classi di cui sopra, devono possedere un adeguata formazione sui sistemi laser. La progettazione e la costruzione di prototipi laser e l effettuazione delle operazioni di manutenzione, comprese le operazioni di allineamento, devono essere eseguite da operatori opportunamente individuati ed addestrati. L Operatore Laser deve: attenersi alle istruzioni ricevute dal Responsabile del Laboratorio Laser durante il periodo di formazione indossare i Dispositivi di Protezione Individuale, ove necessari non osservare il fascio laser attraverso fibre o sistemi di raccolta (microscopi, ecc.) senza autorizzazione, né osservare mai direttamente il fascio anche se indossa gli occhiali protettivi evitare di creare le condizioni per produrre riflessioni accidentali e/o non controllate verificare che le condizioni di sicurezza previste siano tutte correttamente predisposte ed attive, prima di inviare il fascio in un area che non è sotto la sua diretta visione non rimuovere né modificare i dispositivi di protezione e di interblocco, né manovre che possano compromettere il livello di sicurezza accettabile 2
3 Requisiti minimi di sicurezza dei sistemi laser e check-list di controllo Il Responsabile del Laboratorio Laser deve garantire/adottare i requisiti minimi atti a ridurre la probabilità di esposizione ad una radiazione laser di livello pericoloso ed ad altri rischi associati. Classe 1 vecchia e nuova classificazione e Classe 2 nuova classificazione Individuazione dei pericoli collaterali, valutazione dei rischi associati ed eventuali Classe 2 vecchia classificazione Classi 1M e 2M nuova classificazione Valutazione specifica circa la probabilità che avvengano riflessioni speculari accidentali Formazione ed addestramento specifico per il rischio elettrico, per le applicazioni, per le applicazioni, per le applicazioni 3
4 Sorveglianza sanitaria Classe 3 A vecchia classificazione, per le applicazioni, per le applicazioni Protezione degli occhi se vengono superati i livelli di Esposizione Massima Permessa (EMP) Formazione ed addestramento specifico Sorveglianza sanitaria Classe 3R nuova classificazione Indicatore di funzionamento che segnali opportunamente, chiaramente visibile, ridondante (se necessario) che il laser è in funzione Valutazione di possibili riflessioni speculari accidentali, per l attività di normale funzionamento e di manutenzione, per le applicazioni, per lunghezze, per lunghezze 4
5 Formazione ed addestramento specifico, per l attività di normale funzionamento e di manutenzione Sorveglianza sanitaria, per lunghezze Classi 3B e 4 vecchia e nuova classificazione Individuazione dell area controllata come la zona all interno della quale vi possa essere la possibilità, anche remota, di un errato puntamento accidentale del fascio Segnaletica di avvertimento apposta all esterno dell area controllata Connettore di blocco a distanza da porre ad una distanza inferiore a 5 metri da dove si svolge l attività sperimentale Comando a chiave per ridurre la possibilità di un uso non autorizzato Presenza di opportuno arresto di fascio o attenuatore che evita l uscita di una radiazione che superi i livelli di EMP (Esposizione Massima Permessa) Indicatore di funzionamento che segnali opportunamente, chiaramente visibile, ridondante (se necessario) che il laser è in funzione Valutazione di possibili riflessioni speculari accidentali Valutazione relativa all impiego di specifiche protezioni degli occhi, per lunghezze Formazione ed addestramento specifico, e scritte per sistemi di Classe 4 Sorveglianza sanitaria 5
6 Dispositivi di protezione individuale Tutto il personale che può essere esposto a radiazioni laser (Classi 3A, 3B, 3R e Classe 4) deve indossare protettori oculari; sono possibili eccezioni in presenza di misure tecniche e gestionali tali da eliminare ogni esposizione potenziale che superi l Esposizione Massima Permessa (EMP). Tutti gli occhiali di protezione devono essere conformi alle norma UNI EN 207 (Filtri e protettori dell occhio contro le radiazioni laser) e UNI EN 208 (Protettori dell occhio per i lavori di regolazione sui laser e sui sistemi laser). Di seguito si indicano i riferimenti per riconoscere dalla sigla, che deve essere presente permanentemente sugli occhiali, l adeguato DPI per il laser e/o i lavori di regolazione. UNI EN Filtri e protettori dell occhio contro le radiazioni laser Sui filtri o sulle montature dei protettori totali dell occhio devono essere marcati i seguenti elementi: 1. lunghezza/e d onda (in nm) in cui il filtro garantisce la protezione 2. simbolo della condizione di prova: a. D: laser ad onda continua b. I: laser ad impulsi c. R: laser ad impulsi giganti d. M: laser ad impulsi brevi in regime di mode locking (modo accoppiato) 3. valore di densità ottica di protezione (a partire da L1, protezione e stabilità al filtro minima, fino a L10, protezione e stabilità al filtro massima) per quella lunghezza d onda 4. marchio di identificazione del fabbricante e marchio CE 5. norma di riferimento per la classificazione (UNI EN 207 e/o UNI EN 208 in quanto un occhiale potrebbe essere per protezione totale e parziale) UNI EN 208 Protettori parziali per lavorazioni di regolazione sui laser Sui filtri o sulle montature dei protettori parziali dell occhio, per i lavori di regolazione dei sistemi laser, devono essere marcati i seguenti elementi: 1. potenza massima del laser in Watt ed energia di impulso in Joule 2. lunghezza/e d onda (in nm) in cui il filtro garantisce la protezione 3. valore di densità ottica di protezione (a partire da L1, protezione e stabilità al filtro minima, fino a L10, protezione e stabilità al filtro massima) per quella lunghezza d onda 4. marchio di identificazione del fabbricante e marchio CE 5. norma di riferimento per la classificazione (UNI EN 207 e/o UNI EN 208 in quanto un occhiale potrebbe essere per protezione totale e parziale) Marcatura e segnaletica Ogni apparecchio laser deve essere munito delle seguenti targhette conformi nelle forme, dimensioni e contenuti a quanto riportato nella norma CEI EN , ed in particolare: una targhetta di avvertimento (fanno eccezione gli apparecchi laser di Classe 1 e Classe 1M) una targhetta informativa sulla Classe dell apparecchio e sulle prescrizioni basilari di sicurezza per i laser di Classe 3R, 3B e 4 una targhetta di avvertimento per ogni possibile apertura attraverso la quale è emessa una radiazione laser che superi i Livelli di Emissione Accessibile (LEA) di classe 1 o di classe 2 6
7 ad eccezione dei laser di Classe 1, una targhetta informativa riportante la massima potenza della radiazione laser emessa, le lunghezze d onda emesse, la durata dell impulso (se il caso) e la norma usata per la classificazione una targhetta di avvertimento per ogni possibile accesso a radiazione laser che supera i LEA di classe 1, una volta tolto o spostato il riparo di protezione una targhetta per ogni pannello munito di blocco di sicurezza che può essere escluso e che quindi potrebbe permettere l esposizione ad una radiazione laser che supera i LEA di Classe1. Queste targhette devono avere, a seconda della lunghezza d onda di emissione, la dicitura: radiazione laser invisibile radiazione laser invisibile e visibile Area Controllata L Area Controllata deve essere ben definita, delimitata e chiaramente segnalata; da ogni possibile accesso all area devono essere ben visibili i seguenti segnali di avvertimento: segnale di pericolo laser (come da cartello precedente) divieto di accesso al personale non autorizzato (così come previsto dalla procedura accesso laboratori) per i locali ove sono presenti apparecchi di Classe 4, deve essere presente un indicatore luminoso, posto esternamente, che indichi che il laser è in funzione. Formazione ed informazione La formazione e l informazione per gli operatori dei laboratori laser deve essere effettuata dal Responsabile del Laboratorio Laser e deve riguardare in particolare: il rischio derivante dall uso del laser la familiarizzazione con le procedure di funzionamento del sistema e la conoscenza delle possibili situazioni di pericolo la necessità dell utilizzo dei DPI gli effetti biologici del laser sull occhio e sulla pelle. La formazione deve essere obbligatoriamente dimostrabile per l utilizzo dei laser di Classe 3B e 4. Si allega come parte integrante del paragrafo Formazione ed informazione l opuscolo Attenzione: raggio laser redatto da Suva (azienda autonoma di diritto pubblico, nel campo dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni). 7
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