CENNI DI "TEORIA MUSICALE"
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- Gianmarco Genovese
- 7 anni fa
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1 CENNI DI "TEORIA MUSICALE" Questo piccolo opuscolo (gratis) sintetizza i principali elementi di Teoria Musicale. La musica richiede studio, ma anche pratica, per cui ridurre le nozioni teoriche all'essenziale è fondamentale per poter dedicarsi di più agli argomenti più significativi. In questo manuale ho accennato agli elementi principali di teoria per dare una panoramica degli elementi essenziali, il tanto che basta per passare alla pratica anche se alcuni elementi come le scale e gli accordi, richiederanno ulteriori approfondimenti. In più, la ricerca personale, la lettura di altri manuali di teoria, libri, ricerca su internet, esperienze personali, la pratica, allargheranno la conoscenza del musicista. Elementi di teoria trattati in questo manuale: 1 note nel pentagramma; 2 figure musicali, pause e loro valori; 3 Alterazioni e intervalli; 4 Tono e semitono; 5 Classificazione degli intervalli secondo la scala; 6 Concetto di scala maggiore e minore con qualche esempio; 7 Cenni sulle scale, accordi e tonalità; Una lettura di questo manuale consentirà già di passare all'approccio con la lettura musicale sia solfeggiando le note che suonandole con uno strumento. Nel mio manuale "Leggere e scrivere la musica" spiego, in maniera molto semplice, sia con gli esempi scritti che registrati (solfeggiandoli e suonandoli), come leggere la musica. Leggi la descrizione al link: Per ulteriori descrizioni su "Leggere e scrivere la musica" vai sul mio blog: copyright 2008 giuseppe garzilli
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3 Elementi teoria musicale 1 note nel pentagramma o rigo musicale Giuseppe Garzilli note nei righi: mi sol si re fa note negli spazi: fa la do mi c w nota nel rigo 5 9 La Do Fa Sol Si Re nota nello spazio rigo spazio w w w w FA SOL LA SI w w w w MI DO RE MI FA quando si vuole scrivere una nota che va fuori dal pentagramma w wsi usano i tagli addizionaliw w? 17? SOL LA SI DO chiave di basso w w w w 21? DO RE MI FA w w w w SOL LA SI DO 25? 29? w w w w Do 8 bassa taglio addizionale Re Mi Fa w w w w Sol La Si Do 2008 giuseppe garzilli
4 Figure e pause Giuseppe Garzilli c w minima 2/4 Ó Ó œ Œ œ Œ semiminima= 1/4 j œ croma= 1/8 semibreve= 4/4 pausa di croma=1/8 semicroma=1/16 J œ œ œ semicroma 1/16 œ œ œ œ œ R œ R œ R pausa di semibreve=4/4 N.B per completare una battuta di 4/4 occorre una sola semibreve perchè da sola dura 4/4 pausa minima 2/4 pausa di semiminima= 1/4 pausa per completare una battuta di 4/4 occorrono due minime o 4 semiminime o 8 crome o 16 semicrome o 32 biscrome o 64 semibiscrome crome unite * semicrome œ J j œ œ œ œ œ œ R biscrome 1/32 œ œ œ œ œ œ œ œ R Ô œ RÔ œ RÔ œ RÔ œ RÔ œ RÔ œ RÔ œ RÔ œ pause biscrome 1/32 crome divise......è la stessa cosa * semicrome unite œœœœœœœœœœœœœœœœ RÔ œ R Ô œ R Ô œ R Ô œ R Ô œ R Ô œ R Ô œ R Ô œ R Ô œ R Ô œ R Ô œ R Ô œ R Ô œ R Ô œ R Ô œ R Ô œ ÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙÙ 12 semibiscroma=1/64 4 tagli pause semibiscrome 1/64 * per la scrittura strumentale s preferisce unire le figure coi tagli, per quella vocale no, ma l'effetto è identico 14 copyright giuseppe garzilli
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8 Alterazioni e intervalli 1 giuseppe garzilli c diesis altera la nota di mezzo tono (vedi la pag. succ.) bemolle diminuisce la nota di mezzo tono # b w # n œ# œ œnœ alterata w questo segno si chiama bequadro, annulla l'alterazione e fa ritornare la nota allo stato naturale. Si usa solo se la nota si trova nella stessa battuta. naturale naturale alterata naturale # w w œ # œ nœ œ In questo caso non si mette il bequadro vicino al Do perchè sta in una nuova battuta, e l'alterazione precedente viene annullata automaticamente giuseppe garzilli
9 5 10 c q» ºº Alterazioni e intervalli 2 giuseppe garzilli L'intervallo è la distanza tra una nota e un'altra. Il più piccolo intervallo è un semitono. Due semitoni formano un tono Do diesis # b semitono cromatico: Do - Do diesis il nome della nota non cambia # b Do doppio diesis= due semitoni cioè un tono il diesis aumenta la nota di mezzo tono (semitono) il bemolle diminuisce la nota di mezzo tono ( o semitono) re bemolle semitono diatonico: anche se l'intervallo è sempre un semitono, cambia il nome doppio bemolle semitono toni 2 toni e mezzo 3 toni e mezzo 1 tono semitono tono semitono semitono 1 tono e mezzo 4 toni e mezzo semitono # 28 N.B. Tra le note Si e Do e tra le note Mi e Fa la distanza è un semitono
10 c q» º Alterazioni e intervalli 3 Gli intervalli si possono classificare anche secondo la scala si legge seconda maggiore terza maggiore 4 giusta 5 giusta giusta b b # si legge seconda minore (1 tono) (due toni) # b (un tono) # b Giuseppe Garzilli L'intervallo è la distanza tra una nota e un'altra, può essere (considerando la scala): maggiore, minore, giusto, diminuito, eccedente, di seconda, di terza, di quarta etc. 4 eccedente 5 eccedente # 5 diminuita s.c. semitono cromatico 2 + (un tono) semitono cromatico 2 - (anche semitono diatonico) (un tono) Definizione: la distanza tra Do e Re è di un tono(somma di due semitoni) e l'intervallo è una seconda maggiore (2+) intervalli # # dissonanti intervalli consonanti 8 giusta 3+ 5 giusta 6 + # # s.c. 4 eccedente 5 eccedente 6 eccedente 2008 Giuseppe Garzilli
11 7 # # 19 # # 25 # # es in c Do maggiore Cenni sulle scale e accordi 1 La scala è una successione di 7 suoni più la ripetizione del primo all'ottava superiore. Può essere maggiore e minore # # do ottava superiore Per riprodurre la stessa scala in tonalità di Re maggiore dobbiamo alterare 2 note: fa e do giuseppe garzilli Per evitare di scriverle sempre(le alterazioni) le mettiamo in chiave, cioè all'inizio del pentagramma Quindi, trovando uno spartito con 2 diesis in chiave diciamo che ci troviamo nella tonalità di Re maggiore o Si minore, una scala con le stesse alterazioni di Re maggiore. Infatti si dice che Si minore è la relativa di Re maggiore # # 31 # # 2008 giuseppe garzilli
12 5 # 9 # # 17 # 21 # 25 # 29 # # # # c n n # ascendente si altera il 7^ grado # Cenni sulle scale e accordi 2 Tre diesis in chiave= La maggiore; tonalità relativa= Fa diesis minore; Un diesis in chiave= Sol maggiore; tonalità relativa= Mi minore; (scala di sol) (scala di mi minore naturale) Una scala minore inizia sul sesto grado della scala maggiore rela tiva e continua usando le stesse note di quella maggiore. La scala minore può essere, oltre che naturale, armonica e melodica. es. di mi minore armonica ascendente e discendente discendente # # # es. di mi minore melodica nel moto discendente, il 6^ e 7^ grado ritornano naturali 6^ nel moto ascendente si altera il 6^ e 7^ grado e 7^ grado alterato giuseppe garzilli 2008 giuseppe garzilli
13 c # # b (3^) (5^) w Cenni sulle scale e accordi 3 Accordi L'accordo è l'insieme di più note suonate contemporaneamente Do magg Sol magg Re magg La magg La minore Sol min w giuseppe garzilli Fa magg Do magg L'accordo può essere di tre o più suoni, e può essere maggiore o minore con eventuali aggiunte di intervalli di 7^ di 9^ di 5+ etc. es. di accordi a 4 suoni L'accordo è costruito sui gradi della scala. Gli accordi di tre suoni, i più comuni, derivano dalla sovrapposizione dei gradi principali della scala, in particolare: il 1^ il 3^ e il 5^ (1^) Nel caso di Do maggiore le note sono: Do (1^), Mi (3^) e Sol (5^) 3 2 Do magg 1 La minore giuseppe garzilli
14 Una canzone può essere suonata in più tonalità Tonalità più usate Giuseppe Garzilli Secondo il numero di alterazioni poste in chiave, cioè all'inizio del pentagramma si può stabilire se stiamo in una tonalità o in un'altra c # DO maggiore (nessuna alterazione) 5 # # # SOL maggiore (un diesis in chiave) 9 # # # # # RE maggiore (due diesis) # # # # # # # LA maggiore (tre diesis) 17 # # # # 21 b MI maggiore (quattro diesis) FA maggiore (un bemolle) n n n nb bb 25 bb SI bemolle maggiore (due bemolle) b b b 29 bb b MI bemolle maggiore (tre bemolle)
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