SEZIONE 1. Ing. Cesare Giulio Vecchietti. Direttore Operations e Gestore NOME DELLA SOCIETÀ: STABILIMENTO/DEPOSITO DI:

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2 SEZIONE 1 NOME DELLA SOCIETÀ: STABILIMENTO/DEPOSITO DI: PORTAVOCE DELLA SOCIETÀ: (se diverso dal Responsabile) LA SOCIETÀ HA PRESENTATO LA NOTIFICA PRESCRITTA ALL ART. 6 DEL D.Lgs. 334/99 e s.m.i. (D.Lgs. 238/05): LA SOCIETÀ HA PRESENTATO IL RAPPORTO DI SICUREZZA PRESCRITTO DALL ART. 8 DEL D.Lgs. 334/99 e s.m.i. (D.Lgs. 238/05) RESPONSABILE DELLO STABILIMENTO QUALIFICA STOGIT Stoccaggi Gas Italia S.p.A. Stabilimento Centrale Stoccaggio Gas di SERGNANO Sito nei Comuni di: Sergnano (CR): Trattamento, Compressione, Cluster A, B, C e D, pozzi 7, 8, 11, 3, 44 e 45 Casale Cremasco-Vidolasco (CR): pozzo monitoraggio 2 Ricengo (CR): pozzo reiniezione acqua 5 Ing. Cesare Giulio Vecchietti Tel Fax SI NO SI NO Ing. Cesare Giulio Vecchietti Direttore Operations e Gestore (CR) Gennaio 2015, pag. 2 di 18

3 SEZIONE 2 Ente Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Regione Lombardia Provincia di Cremona Comune di Sergnano Comune di Casale Cremasco-Vidolasco Comune di Ricengo Prefettura di Cremona Comitato Tecnico Regionale VVF Comando Provinciale Vigili del Fuoco Cremona MSE - Dipartimento per l Energia D.G.R.M.E. Divisione II Sezione UNMIG di Bologna Indirizzo Via Cristoforo Colombo, ROMA Piazza Città di Lombardia MILANO Corso Vittorio Emanuele II, CREMONA Piazza IV Novembre, SERGNANO (CR) Via Roma, CASALE CREMASCO-VIDOLASCO (CR) Via Roma, RICENGO (CR) Corso Vittorio Emanuele II, CREMONA Via Ansperto, MILANO Via Nazario Sauro, CREMONA Via Zamboni, BOLOGNA CERTIFICAZIONI ADOTTATE IN CAMPO AMBIENTALE e SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI L organizzazione della STOCCAGGI GAS ITALIA, STOGIT ha attivo un sistema di gestione integrato (ambiente e sicurezza). La parte ambientale è certificata secondo le norme UNI-EN-ISO dall anno 2001 e la parte salute e sicurezza dei lavoratori è certificata secondo lo std OHSAS dall anno AUTORIZZAZIONI IN CAMPO AMBIENTALE Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata con Atto Dirigenziale Provinciale n. 784 del (CR) Gennaio 2015, pag. 3 di 18

4 SEZIONE 3 Descrizione delle attività svolte nella Centrale Stogit è la società del Gruppo Snam attiva nello stoccaggio del gas naturale e, con 8 giacimenti in esercizio, è il maggiore operatore italiano e uno dei principali in Europa. Lo stoccaggio di gas naturale è un processo che consente di iniettare il gas nella roccia porosa di un giacimento esaurito, che già lo conteneva riportando il giacimento, in una certa misura, al suo stato originario. Una volta immesso, il gas naturale può essere erogato secondo le richieste del mercato e utilizzato per garantire le forniture industriali e il riscaldamento nel periodo invernale. Il primo stoccaggio di gas fu realizzato negli Stati Uniti nel 1915; in Italia il primo impianto fu realizzato nel 1964 a Cortemaggiore, in Emilia, e fu tra i primissimi in Europa. Il sito di stoccaggio non è un serbatoio, né un deposito o una caverna piena di gas, ma una struttura di roccia porosa all interno della quale il gas viene conservato nella stessa condizione di sicurezza con cui la natura lo ha tenuto per milioni di anni. Nel periodo prevalentemente estivo il gas viene immagazzinato in quei giacimenti naturali che si potrebbero definire geologicamente collaudati, mentre durante l inverno il gas viene estratto e immesso nelle reti di distribuzione per soddisfare le esigenze dei consumatori finali. Le attività svolte possono essere sintetizzate in: - compressione del gas ricevuto dalla Rete nazionale e iniezione nel giacimento di stoccaggio - erogazione dalle Aree Pozzi alla Centrale dove il gas subisce un trattamento di disidratazione - invio alla Rete di distribuzione nazionale di gas naturale 1. Centrale di Compressione Lo scopo dell Impianto di Compressione è quello di comprimere il gas naturale prelevato dalla rete Snam Rete Gas (mediamente a 70 bar) per poi iniettarlo nel giacimento di stoccaggio. L Impianto di Compressione è dotato dei seguenti principali elementi: - tubazione di aspirazione e mandata compressori, che collegano i punti di prelievo dalla rete nazionale e i punti di iniezione in giacimento - n. 2 gruppi turbine a gas accoppiate a compressori centrifughi a 2 stadi - dispositivo di filtraggio gas naturale in ingresso sull aspirazione dei compressori, con la funzione di separare eventuali trascinamenti di condensa - gruppo air cooler (scambiatori aria/gas) di raffreddamento gas naturale compresso - gruppo di riduzione e preriscaldo del gas naturale utilizzato quale combustibile di alimentazione turbina (fuel gas) Gennaio 2015, pag. 4 di 18

5 SEZIONE 3 2. Centrale di Trattamento Lo scopo dell Impianto di Trattamento è quello di disidratare il gas naturale proveniente dal giacimento fino ai valori di qualità previsti dal codice di rete: mediamente la pressione di esercizio è di 70 bar. L impianto di Trattamento è composto dai seguenti principali elementi: - unità disidratazione gas e misura fiscale - unità rigenerazione glicole - varie unità di servizio 3. Area Cluster Le aree Cluster sono costituite dai seguenti elementi: - pozzi muniti di croce di erogazione - separatori di prova uscita cluster - valvola regolatrice di pressione - iniezione di liquido per prevenzione idrati - tubazioni dedicate al trasporto di gas naturale Il codice dell attività, con riferimento alla classificazione dell Allegato IV all O.M. 21 Febbraio 1985 del Ministero della Sanità è: 2 - Industrie estrattive (Comprese tutte le operazioni complementari per il trattamento e l'arricchimento dei minerali), di cui: 2.02 A - Estrazione di combustibili, solidi, liquidi, gassosi. Secondo la classificazione ATECO 2007, il codice è: Distribuzione di combustibili gassosi mediante condotte Gennaio 2015, pag. 5 di 18

6 SEZIONE 3 Lo Stabilimento Centrale stoccaggio gas di Sergnano è sito in Via Vallarsa, Sergnano (Cremona). Data la particolare disposizione sul territorio degli impianti che costituiscono lo Stabilimento, di seguito si riportano la denominazione di detti impianti e la loro ubicazione (Comune). - Centrale (Trattamento e Compressione): via Vallarsa, 18 - Sergnano - Cluster A: via Vallarsa - Sergnano - Cluster B: via Vallarsa - Sergnano - Cluster C: via Vallarsa - Sergnano - Cluster D: via Vallarsa - Sergnano - Pozzo 3: tra le centrali di trattamento e compressione - Sergnano - Pozzo 7-44: via del Binengo - Sergnano - Pozzo 8-45: Sergnano - Pozzo 11: via Vallarsa - Sergnano - Pozzo monitoraggio 2: Comune di Casale Cremasco - Vidolasco - Pozzo reiniezione acqua 5: Comune di Ricengo Gennaio 2015, pag. 6 di 18

7 SEZIONE 4 Nello Stabilimento sono presenti i quantitativi sotto indicati di sostanze pericolose (secondo l Allegato I del D.Lgs. n. 334 del 17/08/99 e s.m.i): Sostanze Gas naturale (*) Metanolo Classificazione e frasi di rischio Quantità (t) Allegato I, Parte 1 e Parte 2 Giacimento R12 (H220) Impianto 154 R11 (H225) R23 (H331) R24 (H311) R25 (H301) R39/27 R39/28 (H370) Soglia (t) per l applicazione degli art. 6-7 Colonna 2 Allegato I Soglia (t) per l applicazione dell art. 8 Colonna 3 Allegato I , Gasolio (**) R51/53 (H411) 12, (*) (**) hold-up del giacimento e degli impianti presenti nella centrale di trattamento, nella centrale di compressione e negli impianti aree cluster. Il gasolio è contenuto nei serbatoi di stoccaggio asserviti ai gruppi elettrogeni. Si precisa che il gasolio è presente in Centrale in quantità inferiore al 2% della soglia corrispondente all applicazione dell art. 6 del D.Lgs. 334/99 e smi ed è detenuto in condizioni tali da non innescare un incidente rilevante in nessuna parte del Sito. Per questo motivo non sono stati determinati i relativi scenari incidentali. Gennaio 2015, pag. 7 di 18

8 SEZIONE 5 Incidente Informazioni generali Sostanza coinvolta Rilascio di sostanza pericolosa (flash fire) Incendio (jet fire) Incendio (pool fire) Esplosione confinata Gas Naturale, Metanolo Gas Naturale Metanolo Gas Naturale Gennaio 2015, pag. 8 di 18

9 SEZIONE 6 Tipo di effetto per la popolazione e per l ambiente I possibili danni a cui potrebbero essere esposti i soggetti presenti sono quelli conseguenti a radiazioni termiche pericolose. Si sottolinea che le aree di danno individuate in fase di analisi del rischio connesso all attività della Società STOGIT Centrale di stoccaggio gas di Sergnano non vanno ad impattare significativamente sulle aree esterne lo Stabilimento e, comunque, non in aree in cui siano presenti soggetti particolarmente vulnerabili e/o sia prevista presenza significativa e/o continuativa di persone. Misure di Prevenzione e Sicurezza L attività di stoccaggio di gas naturale in Italia è iniziata nel 1964; attualmente la Società Stogit gestisce n. 8 giacimenti attivi in Italia e rappresenta il maggiore operatore italiano e una dei maggiori europei. Il processo tecnologico pertanto non è nuovo ma ampiamente collaudato nel settore. L attività svolta è quella di stoccaggio e movimentazione del gas naturale; non avvengono pertanto lavorazioni che possono comportare rischi di trasformazione chimica di tale sostanza. Nelle condizioni normali di utilizzo non sono presenti comportamenti chimici e/o fisici delle sostanze tali da originare fenomeni di instabilità. La gestione degli impianti dello Stabilimento è garantita dal controllo parallelo degli stessi tramite DCS locale e da SCADA (Sistema Computerizzato di Supervisione e Acquisizione Dati) installato nel Dispacciamento Operativo di Crema; mediante tale sistema gli operatori conoscono le condizioni del processo, lo stato dell impianto e possono intervenire per eventuali variazioni di processo e per la messa in sicurezza dello Stabilimento (Centrale e Aree Pozzi). Dal punto di vista operativo, per prevenire rischi dovuti ad errore umano in aree critiche, sono state redatte procedure operative relative all esercizio degli impianti sia nelle condizioni normali che durante le emergenze. Tali procedure e istruzioni di lavoro compongono il Manuale Operativo di Stabilimento. Laddove necessario, si attivano sistemi di protezione antincendio manuali ed automatici e la squadra di pronto intervento dello stabilimento si attiva per contrastare e mitigare le conseguenze di qualsiasi incidente, così come previsto dal Piano di Emergenza Interno. Detto Piano stabilisce: - le modalità di diffusione dell allarme - le risorse necessarie per un efficace intervento - la pianificazione delle operazioni di soccorso ed evacuazione - le modalità di informazione e allerta delle Autorità preposte, nonché la gestione congiunta di eventuali emergenze che possono interessare il territorio circostante allo Stabilimento - le azioni da svolgere per controllare e circoscrivere gli incidenti in modo da minimizzare gli effetti e limitarne i danni per l uomo, per l ambiente e per le cose - le azioni per il ripristino dell area Quanto sopra è supportato dal Sistema di Gestione della Sicurezza, redatto ai sensi dell art. 7 del D.Lgs. 334/99 e smi, che garantisce nel tempo il mantenimento delle condizioni di sicurezza della strumentazione e delle apparecchiature oltre ad un adeguato livello di formazione degli operatori e della squadra di emergenza. Gennaio 2015, pag. 9 di 18

10 SEZIONE 7 Il PEE è stato redatto dall Autorità Preposta? Sì No Mezzi di segnalazione di incidenti Le situazioni di emergenza interna sono segnalate al personale ed al sito circostante con le modalità previste nel Piano di Emergenza dello Stabilimento. Qualsiasi situazione di emergenza interna, che risulti non gestibile e controllabile con mezzi propri della Società, viene immediatamente segnalata agli Enti preposti mediante comunicazione telefonica e via fax, con le modalità previste dal Piano di Emergenza Interno. Comportamento da seguire da parte della popolazione Nell attesa che vengano definite dall Autorità di Protezione Civile, nell ambito del Piano di Emergenza Esterno, le indicazioni di comportamento che la popolazione dovrà seguire, sulla base dell esperienza aziendale e in linea con le norme desunte dal documento l informazione preventiva alla popolazione su rischio industriale, Linee Guida emesse dal Ministero dell Interno, Dipartimento della Protezione Civile, è opportuno che la popolazione interessata, in relazione alle tipologie di eventi ipotizzati: a) evitare di avvicinarsi allo Stabilimento b) non sostare a curiosare sulle sedi stradali prossime lo Stabilimento c) evitare di effettuare chiamate telefoniche allo Stabilimento d) rimanere o portarsi in ambiente chiuso e) chiudere le finestre f) spegnere gli impianti di ventilazione e condizionamento g) spegnere tutti i fuochi, non fumare, non usare il telefono In caso di ordine di evacuazione da parte del Autorità Preposta, oltre a quanto sopra indicato, si consiglia di seguire i seguenti comportamenti: h) abbandonare la zona seguendo le istruzioni delle Autorità, secondo percorsi possibilmente trasversali al vento o seguendo percorsi schermati in caso di incendio/esplosioni; i) dirigersi al Punto di Raccolta indicato dalle Autorità; j) non utilizzare le automobili per non intralciare i mezzi di soccorso. Mezzi di comunicazione previsti Per gli avvisi alla popolazione di tipo preventivo si ritiene opportuno provvedere alla diffusione di un estratto della presente scheda. In caso di emergenza è necessario procedere alla massima diffusione delle informazioni mediante radiomobili con altoparlante o megafoni, TV e radio locali. Presidi di pronto soccorso All interno della Centrale, è presente una cassetta di Pronto Soccorso contenente l attrezzatura necessaria, indicata nell Allegato 1 del D.M. n. 388 del 15/07/2003 per prestare i primi soccorsi in attesa del servizio di emergenza. Gennaio 2015, pag. 10 di 18

11 SEZIONE 8 Le sostanze pericolose, contenute nell ALLEGATO 1 Parte 1 e Parte 2 del D.Lgs 334/99 e s.m.i presenti nello stabilimento sono: Allegato I, parte I D.Lgs. 334/99 e s.m.i. (D.Lgs. 238/05) METANO Sostanza: Metano Utilizzazione: materia prima intermedio prodotto finito solvente catalizzatore altro Nome chimico: -- Nomi commerciali: Metano Identificazione Nomenclatura Chemical Abstracts: -- Numero di Registro CAS: NIOSH: Formula bruta: CH 4 Peso molecolare: Formula di struttura: -- Caratteristiche chimico - fisiche Stato fisico: Gas Colore: Incolore Odore: Inodore Solubilità in acqua: 26 mg/l Densità: 0,6 kg/m³ Peso specifico dei vapori, relativo all aria: 0,56 Punto di fusione: -183 C Punto di ebollizione -161 C Limite inferiore e superiore di infiammabilità in aria (% in volume): 5 15 Temperatura di autoaccensione: 580 C Reazioni pericolose: Sostanza infiammabile Gennaio 2015, pag. 11 di 18

12 SEZIONE 8 METANO (segue) Classificazione ed etichettatura Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo: F+ Indicazione di pericolo: Estremamente infiammabile Frasi di rischio: R 12 Estremamente infiammabile Consigli di prudenza: S 2 Conservare fuori della portata dei bambini S 9 S 16 S 33 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumare Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche Informazioni tossicologiche Vie di penetrazione Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: DL 50 via orale (4 ore): CL 50 per inalazione (4 ore): DL 50 via cutanea (4 ore): CL 50 su uomo (30 minuti): I.D.L.H.: prodotto non tossico Tossicità cronica: Effetti cronici non noti Cute Occhio Vie respiratorie Potere corrosivo: Potere irritante: Potere sensibilizzante: Non sono riportate evidenze circa sviluppo di tali effetti Cancerogenesi: Mutagenesi: Teratogenesi: Biodegradabilità: Dispersione: Persistenza: Bioaccumulo/ bioconcentrazione: Sostanza non elencata nelle liste CEE, IARC, ACGIH, NIOSH, OSHA relative ai prodotti cancerogeni o potenzialmente tali Non sono riportate evidenze circa sviluppo di tali effetti Non sono riportate evidenze circa sviluppo di tali effetti Informazioni ecotossicologiche Non sono disponibili dati di ecotossicità e di biodegradabilità a causa delle caratteristiche chimico-fisiche del prodotto, non persistendo nel mezzo acquoso, non consente di portare a termine i test. Gennaio 2015, pag. 12 di 18

13 SEZIONE 8 Allegato I, parte I D.Lgs. 334/99 e s.m.i. (D.Lgs. 238/05) GASOLIO Sostanza: Gasolio Utilizzazione: materia prima intermedio prodotto finito solvente catalizzatore altro Nome chimico: Nomi commerciali: Non applicabile Gasolio Diesel Identificazione Nomenclatura Chemical Abstracts: Non applicabile Numero di Registro CAS: NIOSH: Formula bruta: Non applicabile Peso molecolare: Non applicabile Formula di struttura: Non applicabile Caratteristiche chimico - fisiche Stato fisico: Liquido Colore: Incolore Odore: caratteristico Solubilità in acqua: Insolubile Solubilità nei principali solventi organici: N.D. Densità: kg/m 3 Peso specifico dei vapori, relativo all aria: N.D. Punto di fusione: N.D. Punto di ebollizione N.D. Punto di infiammabilità >55 C Limite inferiore e superiore di esplosività in aria (% in volume): 1-6 Temperatura di autoaccensione: >220 C Tensione di vapore: 0,4 kpa (37,8 C) Reazioni pericolose: // Gennaio 2015, pag. 13 di 18

14 SEZIONE 8 GASOLIO (segue) Classificazione ed etichettatura Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo: Indicazione di pericolo: N Pericoloso per l ambiente X n Nocivo Frasi di rischio: R40 Possibilità di effetti irreversibili R 51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l ambiente acquatico R65 Nocivo: può provocare danni ai polmoni in caso di ingestione R66 L esposizione prolungata può provocare danni ai polmoni in caso di ingestione Consigli di prudenza: S24 Evitare il contatto con la pelle S 36/37 S61 S62 Usare indumenti protettivi e guanti adatti Non disperdere nell ambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali/schede informative in materia di sicurezza In caso si ingestione non provocare il vomito: consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l etichetta. Informazioni tossicologiche Vie di penetrazione Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: -- DL 50 via orale (4 ore): superiore a 2 g/kg LC 50 per inalazione (4 ore): superiore a 5 mg/dm 3 DL 50 via cutanea (4 ore): superiore a 2 g/kg LC 50 su uomo (30 minuti): n.d. I.D.L.H.: n.d. Tossicità cronica: n.d. Cute Occhio Vie respiratorie Potere corrosivo: Potere irritante: Potere sensibilizzante: Cancerogenesi: Mutagenesi: Teratogenesi: n.d. n.d. n.d. Informazioni ecotossicologiche Aria Acqua Suolo BOD 5 COD Biodegradabilità: Dispersione: Persistenza: T ½ (m-g-h) Koc T ½ Bioaccumulo/ BCF log Pow Gennaio 2015, pag. 14 di 18

15 SEZIONE 8 Allegato I, parte I D.Lgs. 334/99 e s.m.i. (D.Lgs. 238/05) ALCOOL METILICO Sostanza: ALCOOL METILICO (Metanolo) Utilizzazione: materia prima intermedio prodotto finito solvente catalizzatore altro Identificazione Nome chimico: Nomi commerciali: Metanolo Alcool etilico Nomenclatura Chemical Abstracts: METHANOL Numero di Registro CAS: Formula bruta: C H4 O Peso molecolare: 32,04 Formula di struttura: CH3 - OH Caratteristiche chimico - fisiche Stato fisico: Liquido Colore: Incolore Odore: Alcoolico caratteristico Solubilità in acqua: Completamente solubile Solubilità nei principali solventi organici: Eteri, chetoni, benzene Densità: 0,792 g/ml Peso specifico dei vapori, relativo all aria: 1,11 (calcolato) Punto di fusione: -97,8 C Punto di ebollizione 65 C Punto di infiammabilità 11 C Limite inferiore e superiore di esplosività in aria (% in volume): Limite inferiore: 6% Limite superiore: 36,5% Temperatura di autoaccensione: 455 C Tensione di vapore: 31,7 kpa (37,8 C) Reazioni pericolose: // Gennaio 2015, pag. 15 di 18

16 SEZIONE 8 ALCOOL METILICO (segue) Classificazione ed etichettatura Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo: T F Indicazione di pericolo: Tossico Infiammabile Frasi di rischio: R11 Facilmente infiammabile R 23/24/25 Tossico per inalazione, contatto con la pelle ed ingestione R 39/23/24/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, contatto con la pelle ed ingestione Consigli di prudenza: S7 Conservare il recipiente ben chiuso S16 Conservare lontano da fiamme - Non fumare S23 Non respirare i gas/fumi/vapori (termini appropriati da precisare da parte del produttore) S33 Evitare l accumulo di cariche elettrostatiche S36/37/39 Usare indumenti protettivi e guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia. S 45 In caso di incidente o di malessere consultare il medico Informazioni tossicologiche Vie di penetrazione Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: -- DL50 via orale (4 ore): 5628 mg/kg (ratto) LC50 per inalazione ( ppm (ratto) ore): DL50 via cutanea (4 ore): mg/kg (coniglio) LC50 su uomo (30 minuti): TC Lo (uomo): 300 ppm I.D.L.H.: 6000 ppm Tossicità cronica: n.d. Cute Occhio Vie respiratorie Potere corrosivo: Potere irritante: Potere sensibilizzante: Cancerogenesi: Mutagenesi: Teratogenesi: Dato non disponibile Dato non disponibile TC Lo (inalazione ratto): ppm x 7 ore Informazioni ecotossicologiche Aria Acqua Suolo Biodegradabilità: BOD5 = 1,12 COD = 1,5 Dispersione: Persistenza: T ½ (m-g-h) Koc T ½ Bioaccumulo/ BCF log Pow Gennaio 2015, pag. 16 di 18

17 SEZIONE 9 INFORMAZIONI PER LE AUTORITÀ COMPETENTI SUGLI SCENARI INCIDENTALI CON IMPATTO ALL ESTERNO DELLO STABILIMENTO Comune di SERGNANO - TRATTAMENTO Evento Iniziale Condizioni Modello sorgente I zona (m) II zona (m) III zona (m) Incendio Incendio di recipiente (Tank fire) In fase liquida Si Incendio da pozza (Pool fire) Localizzato in aria In fase gas/vapore Getto di fuoco (Jet fire) No ad alta velocità Incendio di nube (Flash Fire) interno 46 - Esplosione Rilascio In fase gas/vapore Sfera di fuoco (Fireball) Reazione sfuggente (run-away reaction) Si Confinata Miscela gas/vapori infiammabili nr interno 34 Polveri infiammabili No Non confinata Miscela gas/vapori infiammabili (U.V.C.E.) Transizione rapida di fase Esplosione fisica Dispersioni liquido/liquido (fluidi solubili) Si Emulsioni liquido/liquido (fluidi insolubili) In acqua In fase Evaporazione da liquido (fluidi insolubili) liquida Dispersione da liquido (fluidi insolubili) Dispersione Sul suolo No Evaporazione da pozza nr interno 68 In fase gas/vapore Ad alta o bassa velocità di rilascio Distanze riferite dal centro dell evento interno allo stabilimento. nr: non raggiunto Dispersione per turbolenza (densità della nube inf. a quella dell aria) Dispersione per gravità (CR) Gennaio 2015, pag. 17 di 18

18 SEZIONE 9 INFORMAZIONI PER LE AUTORITÀ COMPETENTI SUGLI SCENARI INCIDENTALI CON IMPATTO ALL ESTERNO DELLO STABILIMENTO Comune di Sergnano - CLUSTER A, B, C, D, pozzi 7, 8 e 44 Evento Iniziale Condizioni Modello sorgente I zona (m) II zona (m) III zona (m) Incendio Incendio di recipiente (Tank fire) In fase liquida Si Incendio da pozza (Pool fire) Localizzato in aria In fase gas/vapore Getto di fuoco (Jet fire) No ad alta velocità Incendio di nube (Flash Fire) Esplosione Rilascio In fase gas/vapore Sfera di fuoco (Fireball) Reazione sfuggente (run-away reaction) Si Confinata Miscela gas/vapori infiammabili Polveri infiammabili No Non confinata Miscela gas/vapori infiammabili (U.V.C.E.) Transizione rapida di fase Esplosione fisica Si Emulsioni liquido/liquido (fluidi insolubili) In acqua In fase Evaporazione da liquido (fluidi insolubili) liquida Dispersioni liquido/liquido (fluidi solubili) Dispersione da liquido (fluidi insolubili) Dispersione Sul suolo No Evaporazione da pozza In fase gas/vapore Ad alta o bassa velocità di rilascio Distanze riferite dal centro dell evento interno allo stabilimento. Dispersione per turbolenza (densità della nube inf. a quella dell aria) Dispersione per gravità Gennaio 2015, pag. 18 di 18

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