Guida alle piante legnose. del Parco Nazionale della Majella

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1 Guida alle piante legnose del Parco Nazionale della Majella (versione stampabile della guida interattiva) Giampiero Ciaschetti, Pier Luigi Nimis, Stefano Martellos, Luciano Di Martino, Mirella Di Cecco, Maria Peroni, Teodoro Andrisano Foto di Andrea Moro 2010

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3 Questa guida è stata creata in collaborazione con il progetto europeo KeyToNature, coordinato dal Dipartimento di Scienze della Vita dell'università di Trieste, grazie al contributo della Regione Abruzzo per la Tutela della biodiversità vegetale e la gestione dei giardini ed orti botanici (L.R. 35/97). Essa cerca di rispondere alle richieste dei visitatori del Parco Nazionale della Majella: conoscere i nomi delle piante che osservano durante le escursioni, i campeggi, i picnic, o che studiano da amatori. L identificazione delle piante è solitamente appannaggio di pochi esperti, sia perché solo essi conoscono le differenze, talora minime, tra specie simili, sia perché i caratteri che permettono di distinguere le famiglie o i generi sono spesso osservabili solo con uno stereomicroscopio. Questa chiave utilizza solo caratteri facilmente osservabili, che nella versione interattiva sono riccamente illustrati da foto e disegni creati da Andrea Moro. Può essere usata anche da chi si avvicina per la prima volta all'identificazione delle piante. E' una guida "facile", ma realizzata con rigore scientifico. Comprende tutte le specie e le sottospecie di piante legnose (alberi, arbusti e liane), presenti allo stato spontaneo o subspontaneo nel territorio del Parco Nazionale della Majella, più alcune delle più comuni piante coltivate a scopo ornamentale o negli impianti di riforestazione. Ad ogni pianta è associata una scheda che ne descrive brevemente nomenclatura (nome comune, sinonimi), morfologia, distribuzione, ecologia e l uso nella tradizione locale.

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5 1 Piante parassite attaccate a tronchi e rami di alberi o arbusti 2 1 Piante radicanti nel suolo 3 2 Foglie caduche in inverno, con nervi pennati indistinti. Fiori tutti con calice e corolla. Bacca gialla Loranthus europaeus Jacq. Morfologia: Arbusto dioico caducifoglio, lungo fino a cm, molto ramificato. Foglie opposte, lunghe fino a 25 mm e larghe fino a 10 mm, da ellittiche a oblanceolate, verdi scure e cuoiose, con una nervatura principale ed alcune secondarie. Fiori giallo-verdastri, riuniti in cime lunghe 1-3 cm. Il frutto è una bacca sferica, gialla, di 6-10 mm di diametro. Areale: Europa centro-meridionale e orientale, Asia Minore. Habitat: Specie emiparassita che vegeta sui rami di querce caducifoglie, raramente anche su castagno, faggio e olivo, fino a m. Presenza nel Parco: Piuttosto comune. 2 Foglie sempreverdi, con 5(-7) nervi paralleli. Calice assente nei fiori maschili. Bacca bianca Viscum album L. subsp. album Nome comune: Vischio comune. Morfologia: Arbusto dioico sempreverde, lungo fino a cm, molto ramificato e di aspetto globoso. Foglie opposte, lunghe 3-6 cm e larghe 1,5-3 cm, lanceolato-spatolate, coriacee, a nervature parallele. Fiori verdastri, riuniti in fascetti. Il frutto è una bacca sferica, bianco-perlacea, di 5-10 mm di diametro. Areale: Europa, Asia centro-orientale, Asia Minore e Africa nordoccidentale. Habitat: Pianta emiparassita che vegeta sui rami di vari alberi e arbusti, fino a m. Presenza nel Parco: Piuttosto comune. Note: Viene usata nelle feste natalizie come pianta augurale e propiziatrice. 3 Pianta con fusti carnosi Opuntia ficus-indica (L.) Mill. Sinonimi: Opuntia ficus-barbarica A. Berger Nome comune: Fico d India. Morfologia: Pianta succulenta alta generalmente fino a 3 m, con fusto legnoso alla base, ramosissimo; articoli (pale) obovato-ellittici, di x cm, con numerose piccole spine gialle ed isolate spine bianche lunghe fino a 1 cm. Fiori gialli, isolati, di 6-7 cm. Frutto ovoide, da giallo a porporino, commestibile. Areale: Originaria dell America tropicale, è coltivata per il frutto. Tende a spontaneizzarsi nelle zone calde dell Italia meridionale e delle isole. Note: Nel Parco è stata segnalata anche Opuntia stricta (Haw.) Haw. che differisce per le spine maggiori, gialle anziché bianche e per le areole intorno alle spine non lanate. 3 Piante con fusti legnosi 4 4 Piante senza vere e proprie foglie (foglie ridotte a 5 5

6 squame giallastre o sostituite da fusti modificati simili a foglie) 4 Piante con foglie ben evidenti 8 5 Fusti divisi in articoli, con una piccola guaina alla base di ciascun articolo, non pungenti Ephedra nebrodensis Guss. subsp. nebrodensis Sinonimi: Ephedra major Host subsp. major, E. nebrodensis Tineo Nome comune: Efedra maggiore, efedra dei Nebrodi. Morfologia: Piccolo arbusto di (20-) cm con aspetto ginestroide o giunchiforme e rami molto numerosi, contorti, striati, con corteccia roseo-bruna e desquamantesi; rami più giovani verdi. Foglie ridotte a squame membranacee chiare situate in corrispondenza dei nodi. Infiorescenze maschili subsferiche con 2-4 paia di fiori, quelle femminili uniflore. Ovuli con tegumento carnoso, di color rosso-corallo a maturità. Areale: Mediterraneo centro-occidentale. Habitat: Rupi e stazioni rocciose calcaree. Presenza nel Parco: Rara. Note: Contiene l efedrina, un alcaloide cardiotonico dall azione simile all adrenalina ma meno potente e più duratura. 5 Fusti non articolati, in parte trasformati in strutture simili a foglie (cladodi o cladofilli), spesso pungenti 6 6 Cladodi aghiformi, larghi al massimo 4 mm Asparagus acutifolius L. Nome comune: Asparago selvatico. Morfologia: Piccolo arbusto rizomatoso con numerosi fusti legnosi che si dipartono dalla base, più o meno flessuosi, cilindrici, finemente pubescenti, lunghi fino a 3 m. Rami giovani di colore verde o violaceo-scuro, afilli o con foglie lineari-lanceolate. Cladofilli lineari, angoloso-solcati, lunghi 3-10 mm, disposti in fascetti di Fiori giallo-verdastri, riuniti in gruppi di 1-4. Il frutto è una bacca sferica nera, larga 4-6 mm. Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Siepi, arbusteti, garighe, macchie e boschi termofili di caducifoglie. Presenza nel Parco: Comune alle quote più basse. Note: I turioni (getti giovani) sono molto apprezzati in cucina per varie preparazioni alimentari. 6 Cladodi appiattiti, più larghi di 4 mm 7 7 Cladodi ad apice non pungente, lunghi 5-10 cm Ruscus hypoglossum L. Nome comune: Ruscolo maggiore, bislingua, erba bonifica. Morfologia: Piccolo arbusto sempreverde alto fino a 60 cm, di colore verde scuro, con fusto poco ramificato; rami trasformati in strutture simili a foglie (cladodi o cladofilli), lunghi 5-12 cm, ellittici e non pungenti. Foglie ridotte a piccole squame inserite alla base dei cladofilli. Specie dioica, con fiori maschili e femminili su individui diversi, collocati al centro dei cladofilli. Il frutto è una bacca rossa, sferica larga mm. Areale: Europa e Asia Minore. Habitat: Boschi di latifoglie della fascia montana (faggete e cerrete) fino a 1400 m 7 Cladodi ad apice pungente, lunghi cm Ruscus aculeatus L. 6

7 Nome comune: Pungitopo. Morfologia: Piccolo arbusto sempreverde alto fino ad 80 cm, di colore verde scuro, con fusto molto ramificato; rami trasformati in strutture simili a foglie (cladofilli o cladodi), muniti all apice di una punta acuminata. Foglie ridotte a piccole squame inserite alla base dei cladofilli. Specie dioica, con fiori maschili e femminili su individui diversi, collocati al centro dei cladofilli. Il frutto è una bacca rossa, sferica, larga mm. Areale: Europa e Asia Minore. Habitat: Boschi collinari e montani fino a circa 1300 m. Presenza nel Parco: Comune. Note: Insieme all Agrifoglio è una delle piante tradizionali del Natale: la raccolta sconsiderata a fini commerciali ne ha minacciato la presenza allo stato spontaneo. Nella credenza popolare è considerata pianta augurale. I getti giovani sono commestibili e vengono consumati come gli asparagi. In alcune regioni, con i rami spinosi della pianta venivano protetti i formaggi in stagionatura contro i morsi dei topi: da ciò il nome italiano "pungitopo". 8 Foglie aghiformi o squamiformi 9 8 Foglie non aghiformi né squamiformi 33 9 Foglie squamiformi, più brevi di 8 mm, strettamente appressate ai rami 10 9 Foglie aghiformi, più lunghe di 8 mm, non appressate ai rami Piante con fiori ermafroditi muniti di petali bianchi o rosei (Angiosperme) Piante con fiori unisessuali senza petali (Gimnosperme) Foglie lanceolate. Stami 10, con filamenti fusi verso il basso Myricaria germanica (L.) Desv. Nome comune: Tamerice alpina, tamerice di torrente. Morfologia: Arbusto di 1-3 m, glabro, con fusto cilindrico eretto, arrossato. Foglie squamiformi, lanceolate, glauche, fittamente embriciate. Fiori bianco-rosei riuniti in racemi strettamente cilindrici lunghi fino a 12 cm. Frutto a capsula di forma piramidale. Areale: Aree montane dell Europa e dell Asia occidentale. Habitat: Greti ciottolosi di torrenti. Presenza nel Parco: Rara. 11 Foglie triangolari. Stami 5, con filamenti liberi Tamarix africana Poir. Nome comune: Tamerice africana, tamerice maggiore. Morfologia: Arbusto o piccolo alberello alto fino a 5 m, con corteccia scura, striata longitudinalmente. Foglie piccole, squamiformi, amplessicauli, trasparenti sul bordo. Fiori piccoli, bianchi, riuniti in racemi a forma di spiga. Frutto a capsula. Areale: Mediterraneo occidentale, Canarie. Habitat: Scarpate e pendii franosi, argini fluviali. Presenza nel Parco: Comune a quote basse. 12 Rami prostrati, raramente più alti di 1 m. Pigne carnose o cuoiose Juniperus sabina L. 7

8 Nome comune: Ginepro sabino. Morfologia: Arbusto alto fino a 1,5 m, a portamento prostrato, con forte odore sgradevole; corteccia rossastra tendente a desquamarsi in strisce longitudinali negli individui adulti. Foglie a forma di piccole squame, strettamente appressate. Specie dioica con fiori maschili in gruppi ascellari o terminali; coni femminili (galbuli) di colore verdebluastro e carnosi a maturità, ricoperti di pruina cerosa biancastra. Areale: Europa, Asia occidentale. Habitat: Ambienti rupestri, tra 700 e 1800 m. Presenza nel Parco: Raro. Note: E storicamente documentata la sua applicazione in campo veterinario per facilitare l espulsione della placenta nelle vacche partorienti. 12 Rami eretti, più alti di 1 m. Pigne legnose Pigne più lunghe che larghe. Rametti appiattiti, tendenti a disporsi sullo stesso piano Thuja orientalis L. Nome comune: Tuia orientale. Morfologia: Arbusto o alberello sempreverde con rami più o meno eretti. Foglie squamiformi appressate, opposte-decussate, lunghe 1-2 mm, disposte su rametti appiattiti tendenti a disporsi in piani verticali. Pigne più o meno ovoidi di 2-3 cm, con squame ad apice ricurvo ad uncino. Areale: Asia orientale. Habitat: Specie comunemente coltivata nei giardini e negli arredi verdi urbani, talora anche a scopo forestale; non si spontaneizza. Note: Thuja occidentalis, anch essa coltivata, si differenzia per i rametti disposti in piani orizzontali, bicolori (verde-scuro di sopra, verde-pallido di sotto) con forte profumo resinoso, e per le pigne più piccole con squame ad apice non uncinato. 13 Pigne sferiche. Rametti angolosi, disposti in tutti i sensi Foglie glauche (di color verde-azzurro) Cupressus arizonica Greene Nome comune: Cipresso dell Arizona, cipresso argentato. Morfologia: Albero sempreverde alto fino a m, con portamento colonnare o conico-piramidale; corteccia di aspetto fibroso che nelle piante mature si stacca in piccole strisce. Foglie squamiformi, di colore verde-azzurro, appressate a rametti angolosi disposti in tutti i sensi. Pianta monoica con coni maschili terminali di colore giallo, coni femminili tondeggianti con squame munite di una protuberanza centrale. Areale: Specie originaria dell Arizona e del Messico settentrionale, molto utilizzata a scopo ornamentale e negli impianti di rimboschimento. Presenza nel Parco: Coltivato presso gli abitati. 14 Foglie non glauche Chioma cilindrica, colonnare. Foglie lunghe mm, non ricurve all'apice. Pigne grigio-giallastre a maturità Cupressus sempervirens L. 8

9 Nome comune: Cipresso comune. Morfologia: Albero sempreverde alto fino a 20 m, con portamento colonnare. Foglie squamiformi, di colore verde scuro, molto piccole (circa 1 mm), appressate a rametti angolosi disposti in tutti i sensi. Pianta monoica con coni maschili terminali di colore giallo, quelli femminili tondeggianti che a maturità evolvono in pigne (galbuli) legnose di colore marrone. Areale: Specie originaria dell Asia Minore e del Mediterraneo orientale, da tempi antichissimi molto utilizzata in Italia sia a scopo ornamentale sia negli impianti di rimboschimento. Presenza nel Parco: Coltivato presso gli abitati e sporadicamente usato per rimboschimenti a quote basse. 15 Chioma prima piramidale, poi più o meno ombrelliforme. Foglie lunghe 1-2 mm, leggermente ricurve all'apice. Pigne brune a maturità Cupressus macrocarpa Hartw. Nome comune: Cipresso di Monterey. Morfologia: Albero sempreverde alto fino a 25 m, con portamento prima piramidale, poi ombrelliforme. Foglie squamiformi, di colore verde scuro, lunghe circa 2 mm, appressate a rametti angolosi disposti in tutti i sensi. Pianta monoica con coni maschili terminali di colore giallo, quelli femminili tondeggianti o più spesso un po'allungati che a maturità evolvono in pigne (galbuli) legnose di colore marrone. Areale: Specie originaria della California. Presenza nel Parco: Rara allo stato subspontaneo, di solito coltivata presso gli abitati. 16 Foglie opposte, con forte odore di rosmarino Rosmarinus officinalis L. Nome comune: Rosmarino. Morfologia: Arbusto sempreverde dall odore aromatico intenso, con fusti rigidi e contorti e rami ascendenti. Foglie più o meno lineari, sessili, revolute sul bordo, lunghe fino a 3-4 cm, scure e lucide di sopra, bianco-tomentose di sotto. Fiori di color azzurro-chiaro o violetti, raramente bianchi, bilabiati, con labbro inferiore trilobo. Frutto un tetrachenio (4 nucule disposte a croce). Areale: Bacino del Mediterraneo, tipica pianta delle garighe su substrato calcareo. Habitat: Comunemente coltivata, si spontaneizza in garighe e macchie. Presenza nel Parco: Comunemente coltivata presso gli abitati. 16 Foglie non opposte, senza odore di rosmarino Fusti verdi. Fiori con petali Asparagus acutifolius L. Nome comune: Asparago selvatico. Morfologia: Piccolo arbusto rizomatoso con numerosi fusti legnosi che si dipartono dalla base, più o meno flessuosi, cilindrici, finemente pubescenti, lunghi fino a 3 m. Rami giovani di colore verde o violaceo-scuro, afilli o con foglie lineari-lanceolate. Cladofilli lineari, angoloso-solcati, lunghi 3-10 mm, disposti in fascetti di Fiori giallo-verdastri, riuniti in gruppi di 1-4. Il frutto è una bacca sferica nera larga 4-6 mm. Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Siepi, arbusteti, garighe, macchie e boschi termofili di caducifoglie. Presenza nel Parco: Comune alle quote più basse. Note: I turioni (getti giovani) sono molto apprezzati in cucina per varie preparazioni alimentari. 9

10 17 Fusti grigi o bruni. Fiori senza petali Foglie con una o due linee chiare di sopra Foglie senza linee chiare di sopra 22 Foglie con una sola linea chiara di sopra. Frutti 19 aromatici, glauco-pruinosi, di solito più stretti di 7 20 mm Foglie con 2 linee chiare di sopra. Frutti insipidi, brunastri, più larghi di 7 mm Pianta con rami eretti. Foglie distanziate di 3-10 mm tra un verticillo e l'altro, più o 20 meno diritte Juniperus communis L. var. communis Nome comune: Ginepro comune. Morfologia: Arbusto o piccolo albero sempreverde alto fino a m, molto ramificato, con corteccia dapprima liscia e sottile, poi grigio-bruna tendente al rossiccio e desquamantesi in strisce longitudinali. Foglie aghiformi, rigide, pungenti, verticillate a tre, lunghe fino a mm, con una sola banda bianca (linea stomatifera) sulla pagina superiore. Specie dioica con fiori maschili piccoli, disposti in gruppi ascellari o terminali; coni femminili (galbuli) di colore blu-viola e carnosi a maturità, ricoperti di pruina cerosa biancastra. Areale: Europa, Asia centro-occidentale, America settentrionale. Habitat: Arbusteti, pascoli, boschi aperti. Presenza nel Parco: Molto comune. Note: Il legno duro e compatto è ricercato per lavori di ebanisteria e per la costruzione di utensili. Con i galbuli si aromatizzano le acquaviti di cereali, ottenendo il famoso gin. I galbuli possiedono anche proprietà balsamiche e sono utilizzati nelle affezioni delle vie respiratorie e urinarie. Pianta con rami appressati al suolo. Foglie dense, distanziate di 1-3 mm tra un 20 verticillo e l'altro, più o meno incurvate Juniperus communis L. var. saxatilis Pall. Sinonimi: Juniperus communis L. subsp. alpina Celak., Juniperus communis L. subsp. nana Syme in Sowerby Nome comune: Ginepro di montagna. Morfologia: Arbusto o piccolo albero sempreverde con rami prostrati, raramente più alto di 1 m, molto ramificato, con corteccia dapprima liscia e sottile, poi grigio-bruna tendente al rossiccio e desquamantesi in strisce longitudinali. Foglie aghiformi, rigide, pungenti, verticillate a tre, lunghe fino a mm, con una sola banda bianca (linea stomatifera) sulla pagina superiore. Specie dioica con fiori maschili piccoli, disposti in gruppi ascellari o terminali; coni femminili (galbuli) di colore blu-viola e carnosi a maturità, ricoperti di pruina cerosa biancastra. Areale: Europa, Asia centro-occidentale, America settentrionale. Habitat: Pascoli ed arbusteti d'altitudine. Presenza nel Parco: Ristretto alle quote più alte. Note: Il legno duro e compatto è ricercato per lavori di ebanisteria e per la costruzione di utensili. Con i galbuli si aromatizzano le acquaviti di cereali, ottenendo il famoso gin. I galbuli possiedono anche proprietà balsamiche e sono utilizzati nelle affezioni delle vie respiratorie e urinarie. Foglie larghe al massimo 2 mm. Frutto rosso-bruno, lucido, non od appena pruinoso 21 largo 7-11 mm Juniperus oxycedrus L. subsp. oxycedrus 10

11 Nome comune: Ginepro rosso. Morfologia: Specie arbustiva o arborea, sempreverde, alta fino a 5 m, molto ramificata e con chioma relativamente ampia. Corteccia dapprima liscia e sottile, poi grigio-bruna tendente al rossiccio e desquamantesi in strisce longitudinali. Foglie aghiformi, rigide, pungenti, verticillate a tre, lunghe fino a 25 mm, con due bande bianche (linee stomatifere) sulla pagina superiore. Specie dioica con fiori maschili in piccoli in gruppi ascellari o terminali; coni femminili (galbuli) di colore rosso-bruno, lucidi, non od appena pruinosi, larghi 7-11 mm. Areale: Bacino del Mediterraneo, Asia occidentale. Habitat: Dune costiere. Presenza nel Parco: Rarissimo e limitato ai confini del Parco. 21 Foglie larghe sino a 2.5 mm. Frutto bruno, pruinoso, largo 8-15 mm Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neilr. Nome comune: Ginepro rosso macrocarpo. Morfologia: Specie arbustiva o arborea, sempreverde, alta fino a 5 m, molto ramificata e con chioma relativamente ampia. Corteccia dapprima liscia e sottile, poi grigio-bruna tendente al rossiccio e desquamantesi in strisce longitudinali. Foglie aghiformi, rigide, pungenti, verticillate a tre, lunghe fino a 25 mm, con due bande bianche (linee stomatifere) sulla pagina superiore. Specie dioica con fiori maschili in piccoli in gruppi ascellari o terminali; coni femminili (galbuli) di colore bruno, pruinosi, larghi 8-15 mm. Areale: Bacino del Mediterraneo, Asia occidentale. Habitat: Dune costiere. Presenza nel Parco: Rarissimo e limitato ai confini del Parco. 22 Foglie chiaramente appiattite Foglie non appiattite Foglie disposte tutt'attorno al ramo Abies cephalonica Loudon Nome comune: Abete greco, abete della Cefalonia. Morfologia: albero alto m, con tronco colonnare a palchi regolari. Foglie aghiformi, lineari-appiattite, lunghe sino a 3 cm, solitarie, disposte radialmente, scanalate lungo la nervatura centrale e con 2 linee longitudinali bianche di sotto, ad apice acuto e pungente. Le infiorescenze maschili sono amenti riuniti in gruppi nella parte inferiore dei rami dell anno precedente, i fiori femminili sono disposti in strobili eretti che a maturità si trasformano in pigne lunghe cm. Areale: Pianta originaria della Grecia e dalle Isole Ionie. Tollera climi più aridi e secchi dell'abete bianco, con optimum su terreni calcarei. Nelle zone originarie forma sia boschi misti con castagni e querce che boschi puri. Presenza nel Parco: Pianta coltivata per rimboschimento. 23 Foglie disposte a pettine sui rami, in due ranghi più o meno opposti Foglie senza linee chiare di sotto. Con un solo seme avvolto da una coppa carnosa rossa Taxus baccata L. 11

12 Nome comune: Tasso. Morfologia: Albero alto fino a 20 m, a portamento piramidale; tronco con corteccia liscia e rossastra, desquamentesi in scaglie; foglie aghiformi, appiattite, persistenti e disposte in due serie opposte sui rami, lunghe 1-3 cm. Specie dioica con fiori maschili riuniti in coni gialli all ascella delle foglie e fiori femminili isolati di colore verde. Seme a maturità parzialmente circondato dall arillo, un involucro carnoso rosso-vivo e di sapore dolciastro che è l unica parte non velenosa della pianta. Areale: Europa meridionale, Caucaso, Nordafrica. Habitat: Faggete, soprattutto in quelle ben conservate. Note: Il Tasso è un relitto dell epoca Terziaria. La sua tossicità, nota sin dall antichità, giustifica il nome di albero della morte. La medicina popolare impiegava il decotto di semi e foglie come abortivo. Il legno era utilizzato nella costruzione di archi, gli Egiziani lo impiegavano per la costruzione di sarcofagi (l albero non cresceva in Egitto, prova delle relazioni commerciali tra Egitto e Asia Minore: a volte la Botanica aiuta la Storia!). Oggi il Tasso è usato soprattutto a scopo ornamentale, grazie alla capacità di sopportare potature anche drastiche e quindi assumere svariate sagome. 24 Foglie con due linee chiare di sotto. Con numerosi semi rinchiusi in pigne legnose Abies alba Mill. Nome comune: Abete bianco. Morfologia: Albero alto fino a m, superante facilmente i 300 anni di età. Portamento eretto con chioma piramidale in gioventù, cilindrica a maturità quando, grazie all'accrescimento ridotto dell apice rispetto ai rami laterali, il cimale assume un caratteristico aspetto a nido di cicogna. Corteccia grigio-argentea, liscia nelle piante giovani, più scura e suddivisa in placche nelle piante adulte. Foglie aghiformi, lunghe 2-3 cm, disposte a pettine sui rami, di colore verde scuro di sopra, con 2 linee stomatifere bianche e cerose di sotto, ad apice arrotondato o smarginato. Pigne cilindriche, erette, di colore rosso bruno, lunghe cm, spesso coperte di essudazioni di resina. Areale: Europa e Africa settentrionale. Habitat: Specie autoctona, ma spesso anche ampiamente utilizzata negli impianti di riforestazione e nei coniferamenti. Note: Il legno, di colore chiaro e con poca resina, è leggero, tenero ed elastico e si presta per la costruzione di travi, mobili, lavori di carpenteria, imballaggi e pannelli. In passato i tronchi colonnari erano usati per le alberature navali. Oggi il legno si usa nella produzione di pasta da cellulosa. 25 Foglie solitarie ed omogeneamente sparse sui rami Picea abies (L.) H. Karst. Sinonimi: Picea excelsa (Lam.) Link, P. vulgaris Link Nome comune: Abete rosso. Morfologia: Albero alto anche più di 35 m, con corteccia dapprima grigio-rossastra, poi grigio-bruna, desquamantesi in piccole piastre. Foglie aghiformi, appena pungenti, inserite singolarmente tutt attorno ai rami. Pigne pendule, subcilindriche, lunghe 3-4 x 8-15 cm. Areale: Specie Eurosiberiana con distribuzione boreal-montana in Europa, spontanea in Italia solo sulle Alpi e sull'appennino settentrionale. Presenza nel Parco: Non è spontanea, ma è spesso utilizzata negli impianti di rimboschimento, nel Parco difficilmente tende a spontaneizzarsi. 12

13 25 Foglie riunite alla base in fascetti di 2, oppure disposte in ciuffetti su brevi rami laterali Foglie disposte in ciuffetti su brevi rami laterali Foglie riunite alla base in fascetti di Pianta decidua. Pigne più strette di 4 cm Larix decidua Mill. Sinonimi: Larix europaea DC. Nome comune: Larice comune. Morfologia: Albero caducifoglio alto sino a 25 m, con corteccia grigio-bruna desquamantesi a piccole piastre; rami un po'penduli, con striature longitudinali. Foglie aghiformi, molli, riunite a su brevi rametti (brachiblasti). Pigne ovali, lunghe fino a 3 cm. Areale: Specie Eurosiberiana, presente in Europa settentrionale e su alcune montagne dell Europa centro-meridionale, in Italia spontanea solo sulle Alpi. Habitat: Sulle Alpi forma il limite degli alberi. Presenza nel Parco: Nel Parco - sito troppo a Sud rispetto alle Alpi - non è spontanea: i Forestali l'hanno coltivata negli impianti di rimboschimento, raramente si spontaneizza. 27 Piante sempreverdi. Pigne più larghe di 4 cm Foglie lunghe 3-5 cm. Rami giovani molli e penduli Cedrus deodara (Rosb. ex D. Don) G. Don Nome comune: Cedro dell Himalaya. Morfologia: Albero alto fino a 75 m, con rami giovani pendenti; corteccia grigio-scura. Foglie aghiformi, sempreverdi, lunghe sino a 5 cm, molli e riunite a ciuffi su brevi rametti laterali (brachiblasti). Pigne erette, che impiegano due anni per maturare. Areale: Originario della regione himalayana. Habitat: Coltivato in parchi e giardini della fascia collinare e montana in tutta Italia. Note: Ampiamente utilizzato come specie ornamentale, dal legno profumato e dolciastro si ottiene per distillazione un olio volatile ( olio di cedro ), usato in profumeria come base per numerosi preparati. Presenza nel Parco: Comunemente coltivato presso gli abitati. 28 Foglie lunghe al massimo 3 cm. Rami giovani rigidi, non penduli Cedrus atlantica (Endl.) Carrière Nome comune: Cedro dell Atlante. Morfologia: Albero alto fino a 75 m, con rami giovani rigidi e non pendenti; corteccia grigio-scura. Foglie aghiformi lunghe 1-3 cm, sempreverdi, rigide e pungenti, riunite a ciuffi su brevi rami laterali (brachiblasti). Pigne globose ed erette che impiegano due anni per maturare. Areale: Originario dell Africa del Nord (montagne dell Atlante). Habitat: coltivato in parchi e giardini della fascia collinare e montana. Note: Il cultivar 'glauca', con foglie di color verde-azzurro, è comunemente coltivato come pianta ornamentale. Presenza nel Parco: Coltivato presso gli abitati. 29 Arbusto ramificato sin dalla base, raramente più alto di 4 m Pinus mugo Turra subsp. mugo 13

14 Nome comune: Pino mugo. Morfologia: Arbusto policormico a portamento prostrato, alto 2-4 m. Foglie aghiformi lunghe fino a 4 cm, riunite in fascetti di due, robuste, un po incurvate, subpungenti, di color verde scuro. Coni maschili gialli, ovato-conici, lunghi circa 1 cm. Coni femminili dapprima verdi, poi rosso-violetti, solitari o accoppiati all apice dei rami. Pigne sessili, lunghe 2-5 cm. Areale: Montagne dell'europa centro-meridionale. Habitat: Arbusteti della fascia subalpina, con optimum oltre il limite della vegetazione arborea. Note: Dalle gemme si estrae un olio balsamico utilizzato negli stati di raffreddamento. 29 Alberi con tronco principale ben sviluppato, ramificato solo in alto Foglie mediamente più brevi di 6.5 cm (misurare almeno 10 foglie!) Foglie mediamente più lunghe di 6.5 cm Guaine avvolgenti le foglie interamente brunastre. Foglie larghe mm. Pigne lunghe 5-12 cm Pinus halepensis Mill. Nome comune: Pino d Aleppo. Morfologia: Albero alto fino a 20 m, con chioma piramidale o globosa; corteccia dapprima grigia, poi bruno-rossastra e profondamente fessurata. Foglie aghiformi, lunghe fino a 6 cm, riunite in fascetti di due, sottili e flessuose, di colore verde chiaro. Coni maschili gialli, coni femminili di color verde-violaceo. Pigne ovato-coniche, lunghe 5-12 cm, con brevi peduncoli ricurvi. Areale: Originario della regione Mediterranea, è ampiamente utilizzato sia per impianti di rimboschimento sia per l arredo urbano. Tende a spontaneizzarsi, soprattutto su suoli primitivi. Presenza nel Parco : Coltivato a quote basse. 31 Guaine brunastre nella metà inferiore, trasparenti in quella superiore. Foglie larghe mm. Pigne raramente più lunghe di 5 cm Pinus sylvestris L. Nome comune: Pino silvestre. Morfologia: Albero alto fino a 30 m, con chioma piramidale; corteccia con strati interni di colore arancio-rossastro, sfaldantesi in placche. Foglie aghiformi lunghe 4-5 cm, riunite a due, di color verde-glauco. Coni maschili giallastri. Pigne sessili, strettamente coniche, di circa 2 x 5 cm. Areale: Specie boreal-montana diffusa nell'eurasia settentrionale, in Italia spontanea solo sulle Alpi. Presenza nel Parco: Utilizzata sporadicamente per il rimboschimento. Difficilmente tende a spontaneizzarsi. 32 Tronco rossastro. Albero a forma di ombrello Pinus pinea L. 14

15 Nome comune: Pino domestico, pino da pinoli. Morfologia: Albero alto fino a 25 m, con chioma ad ombrello e corteccia rossastra desquamantesi in larghe placche. Foglie aghiformi, lunghe 7-12 cm, riunite alla base in fascetti di due. Pigne poco più lunghe che larghe, di 7-12 x 8-14 cm; semi senz ala, commestibili. Areale: Specie forse originaria dall'asia minore, in Italia coltivata da tempi antichissimi a scopo ornamentale o per la produzione dei pignoli. Presenza nel Parco: Coltivata a quote basse, difficilmente tende a spontaneizzarsi. 32 Tronco grigiastro. Albero non a forma di ombrello Pinus nigra J.F. Arnold subsp. nigra Nome comune: Pino nero. Morfologia: Albero alto fino a 30 m con chioma piramidale. Foglie aghiformi lunghe 7-11 cm, riunite alla base in fascetti di due, di color verde scuro, piuttosto pungenti. Fiori maschili giallastri, disposti in gruppi terminali ai rami. Pigne ovoidi, di 4-6 x ca. 3 cm, con squame debolmente mucronate. Areale: Specie delle montagne dell'europa Meridionale. Habitat: Ambienti rupestri. Presenza nel Parco: Raro. Note: Nel Parco sono presenti sia la var. italica Du Roi - il Pino nero di Villetta Barrea - molto rara ed endemica dell Appennino centrale, che la var. austriaca (Höss) Badoux - il Pino nero d Austria - comune in quanto ampiamente utilizzata per il rimboschimento. Le due varietà sono indistinguibili ad un esame macroscopico. 33 Foglie disposte in verticilli (più foglie originanti dallo stesso punto del fusto) Rubia peregrina L. subsp. peregrina Nome comune: Robbia selvatica. Morfologia: Pianta lianosa, sempreverde, scabra per brevi aculei rivolti verso il basso su fusti e foglie. Fusti striscianti o rampicanti, quadrangolari, con 4 ali cartilaginee. Foglie verticillate a 6, coriacee, con un solo nervo centrale ben evidente. Fiori bianchi o giallastri, disposti in pannocchie. Frutto una bacca nero-lucida a maturità. Areale: Bacino del Mediterraneo, Macaronesia. Habitat: Leccete, macchie, boschi e arbusteti termofili. Presenza nel Parco: Comune solo a quote basse. Note: Nel Parco è sporadicamente presente anche Rubia tinctoria L. - con fusti erbacei - un tempo coltivata ed oggi a volte spontanea. 33 Foglie non verticillate (opposte od alterne) Foglie opposte Foglie alterne Piante lianose, con fusti rampicanti o volubili Alberi o arbusti Foglie intere. Fiori a simmetria bilaterale. Frutto carnoso Foglie composte. Fiori a simmetria raggiata. Frutto secco, sormontato da una resta piumosa Infiorescenza chiaramente peduncolata Lonicera etrusca Santi 15

16 Nome comune: Caprifoglio etrusco, madreselva etrusca. Morfologia: Liana sempreverde con fusti rampicanti lunghi fino a 3 m. Foglie opposte a lamina ovale-ellittica, le basali picciolate, le superiori concresciute alla base. Fiori subsessili, di color biancocrema screziati di rosa, riuniti in fascetti su un peduncolo comune di 2-3 cm; i peduncoli sono a loro volta inseriti al centro di una brattea ellittica a forma di coppa. Frutti: bacche di colore rosso-lucido, concresciute tra loro in numero variabile. Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Boschi termofili di caducifoglie e loro margini, leccete, siepi. Presenza nel Parco: Comune solo a quote basse. Note: Il nome generico è dedicato al medico e botanico tedesco A. Lonitzer-Lonicerus ( ). 37 Infiorescenza sessile, inserita direttamente sopra l'ultimo paio di foglie (brattee), che sono 38 completamente unite tra loro 38 Foglie decidue, non coriacee. Lobi corollini più lunghi di 15 mm. Stilo glabro (lente!) Lonicera caprifolium L. Nome comune: Caprifoglio comune, madreselva comune. Morfologia: Liana sempreverde con fusti rampicanti, lunghi fino a 5 m. Foglie opposte, ovali-ellittiche, le inferiori spatolate e ristrette in breve picciolo, le superiori sessili e concresciute fra loro. Fiori subsessili, bianco-crema screziati di rosa, disposti in fascetti inseriti al centro di una brattea ellittica a forma di coppa, più grandi rispetto a L. implexa. I frutti sono bacche di colore rosso-arancio, lucide, concresciute tra loro in numero variabile. Areale: Bacino del Mediterraneo e Caucaso. Habitat: Boschi misti di caducifoglie e loro margini, siepi. Presenza nel Parco: Comune a quote basse. Note: Il nome generico è dedicato al medico e botanico tedesco A. Lonitzer-Lonicerus ( ). 38 Foglie sempreverdi, un po' coriacee. Lobi corollini più brevi di 12 mm. Stilo peloso Lonicera implexa Aiton subsp. implexa Nome comune: Caprifoglio mediterraneo, madreselva mediterranea. Morfologia: Liana sempreverde con fusti rampicanti lunghi fino a 6 m. Foglie opposte a lamina ovale-ellittica, le inferiori spatolate e ristrette in breve picciolo, le superiori concresciute fra loro. Fiori sessili, bianco-rosei, in fascetti inseriti al centro di una brattea ellittica a forma di coppa. I frutti sono bacche di colore rossoarancio, concresciute in numero variabile. Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Boschi termofili di Roverella, macchie. Presenza nel Parco: Poco comune, ristretta a quote basse. Note: Il nome generico è dedicato al medico e botanico tedesco A. Lonitzer-Lonicerus ( ). 39 Foglie 2-pennato-sette. Petali pelosi solo sulla faccia inferiore (lente!). Frutti con resta di 1-2 cm Clematis flammula L. 16

17 Nome comune: Clematide fiammola, fiammola, viticcio. Morfologia: Pianta lianosa con fusti volubili, tenaci, angolosi. Foglie opposte, pennato-sette, con segmenti di 2 ordine interi o appena lobati. Fiori bianchi, con petali pelosi di sotto, riuniti in pannocchie dense. Frutto un achenio con appendice piumosa. Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Leccete, macchie, garighe, siepi, boschi termofili. Presenza nel Parco: Comune solo a quote basse. 39 Foglie semplicemente pennate. Petali pelosi su entrambe le facce. Frutti con resta di 2-3 cm Clematis vitalba L. Nome comune: Clematide vitalba, vitalba, viorna. Morfologia: Pianta lianosa lunga fino a 15 m con fusti legnosi, volubili, a sezione stellata. Foglie caduche, opposte, imparipennate, con 3-7 segmenti interi o lobati. Fiori bianchi, riuniti in racemi, con tepali pelosi. Frutto un achenio con lunga appendice piumosa. Areale: Europa, Nordafrica, Asia minore. Habitat: Boschi collinari e submontani, arbusteti, siepi. Presenza nel Parco: Molto comune. 40 Foglie composte (divise in foglioline completamente separate tra loro) Foglie non composte Foglie palmate Aesculus hippocastanum L. Nome comune: Ippocastano. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 25 m. Foglie opposte, palmato-composte, con 7 segmenti oblanceolati, a margine doppiamente ed irregolarmente seghettato ed apice acuminato. Fiori a simmetria bilaterale, bianchi con una chiazza gialla o rossa al centro, disposti in racemi eretti. Il frutto, simile ad una castagna, contiene da 1 a 3 semi. Areale: Originario dell Europa orientale, introdotto in Italia intorno al 1500 ed oggi ampiamente utilizzato a scopo ornamentale. Presenza nel Parco: Coltivato presso gli abitati, non tende a spontaneizzarsi. Note: L'ippocastano è un albero ornamentale di origine balcanicoasiatica introdotto da Clusius nei giardini imperiali di Vienna nel 1576 e poi diffuso in tutta l'europa centro-meridionale. A volte è subspontaneo nei boschi termofili della fascia collinare. Le alberature sono oggi attaccate da un lepidottero (Cameraria ohridella) che causa il precoce appassimento delle foglie. I semi contengono saponine e servivano a produrre sapone in tempo di guerra. 41 Foglie pennate Foglie di odore sgradevole se sfregate tra le dita. Frutto carnoso Sambucus nigra L. 17

18 Nome comune: Sambuco nero. Morfologia: Arbusto o alberello alto fino a 5-8 m, con corteccia grigio-verde da giovane, poi brunastra con solchi profondi e rade e grosse lenticelle. Foglie opposte, composte, con 3-7 foglioline pennate, a margine seghettato. Infiorescenza corimbosa con fiori bianchi molto profumati. Il frutto è una drupa nero-violacea. Areale: Europa e Asia occidentale. Habitat: Boschi umidi, schiarite, siepi e ambienti ruderali su suoli freschi, profondi e ricchi di nutrienti. Presenza nel Parco: Comune, soprattutto a quote basse e presso gli abitati. Note: Il sambuco è una pianta con molte proprietà: con i frutti si preparano marmellate, con i fiori uno sciroppo dissetante. Ha proprietà sudorifere, purgative e diuretiche. 42 Foglie non odorose. Frutto secco Frutto rigonfio, non alato Staphylea pinnata L. Nome comune: Lacrime di Giobbe. Morfologia: Arbusto o alberello caducifoglio, alto fino a 6 m. Foglie opposte, imparipennate, con 5-7 foglioline lanceolate, a margine finemente dentellato. Fiori in grappoli ascellari pendenti, con 5 sepali caduchi e 5 petali biancastri a volte soffusi di rosa. I frutti sono capsule membranose, rigonfie, terminanti in una breve appendice ricurva, con 1-2 semi grandi quanto un pisello. Areale: Europa sudorientale sino al Mar Nero. Habitat: Boschi termofili di latifoglie, su suoli profondi. Presenza nel Parco: Rarissima. Note: La stazione della Majella è l unica conosciuta per la Regione Abruzzo. 43 Frutto non rigonfio, alato (cercate i frutti alla base dell'albero!) Frutti appaiati su un peduncolo comune Acer negundo L. Nome comune: Acero americano. Morfologia: Albero caducifoglio dioico, alto fino a 20 m. Foglie opposte, imparipennate con 3-5 (raramente 7) foglioline lanceolatoellittiche, irregolarmente dentate. Fiori piccoli, i maschili riuniti in corimbi, i femminili in amenti sboccianti prima dell emissione delle foglie. Frutto a disamara (due frutti accoppiati sullo stesso peduncolo), con ali ad angolo acuto. Areale: Originario del Nordamerica. Habitat: Specie coltivata nei giardini urbani, talora si spontaneizza, soprattutto alle basse altitudini. Presenza nel Parco: Raro. 44 Frutti non appaiati Gemme grigie o bruno chiare. Fiori bianchi, con petali Fraxinus ornus L. subsp. ornus Nome comune: Orniello, frassino da manna. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a m, con corteccia dapprima liscia e grigiastra, poi più scura, opaca e lievemente screpolata; gemme grigie o cenerine. Foglie pennate opposte, con foglioline lanceolate o ellittiche, larghe generalmente 1/3 della lunghezza, denticolate al margine. Fiori bianchi, profumati, con petali lineari. Frutto a samara. Areale: Europa meridionale, Turchia. Habitat: Boschi e boscaglie termofile e semi-mesofile, macchie. 18

19 Presenza nel Parco: Molto comune. Note: La manna, sostanza zuccherina contenente mannite, veniva estratta con incisioni praticate nella corteccia e lasciata rapprendere all aria. 45 Gemme scure (nere o bruno scure). Fiori verdastri, senza petali Foglioline con più denti che nervi secondari. Gemme nere Fraxinus excelsior L. subsp. excelsior Nome comune: Frassino maggiore, frassino comune. Morfologia: Albero alto fino a m. Gemme nere o nero-brune. Foglie opposte, imparipennate, con foglioline lanceolate, acuminate all apice, dentellate al margine con denti più numerosi dei nervi laterali. Fiori senza petali. Frutto una samara. Areale: Europa, Caucaso. Habitat: Faggete fresche e boschi di forra. Presenza nel Parco: Comune. Note: Il legno, elastico e che si lucida con molta facilità, viene utilizzato per remi, sci, racchette da tennis e mobili. 46 Foglioline con tanti denti quanti i nervi secondari. Gemme bruno scure Fraxinus angustifolia Vahl subsp. oxycarpa (Willd.) Franco & Rocha Afonso Sinonimi: Fraxinus oxycarpa Bieb., F. oxyphylla Bieb., F. angustifolia Auct. Fl. Ital., F. rostrata Guss. Nome comune: Frassino meridionale, frassino ossifillo. Morfologia: Albero alto fino a m, con corteccia grigia, fessurata fin da giovane; rami giovani glabri; gemme brune. Foglie opposte, imparipennate, con foglioline lanceolate, acuminate all apice, dentellate al margine, con denti in numero uguale rispetto ai nervi laterali. Fiori privi di perianzio. Frutto a samara. Areale: Europa sudorientale, Asia minore, Africa settentrionale. Habitat: Boschi umidi e forre nella fascia collinare. Note: Come dall orniello, anche da questa specie si estraeva la manna, una sostanza zuccherina contenente mannite, dalle proprietà debolmente lassative. 47 Foglie palmato-lobate Foglie non lobate Foglie con 3 lobi Acer monspessulanum L. subsp. monspessulanum Nome comune: Acero minore, acero di Montpellier. Morfologia: Piccolo albero o arbusto caducifoglio alto fino a m, con corteccia grigio-chiara da giovane, poi più scura. Foglie opposte, con lamina a 3 lobi a margine intero, lunga circa quanto il picciolo. Fiori piccoli, verde-giallognoli, riuniti in corimbi prima eretti, poi penduli. Frutto a disamara (due frutti accoppiati sullo stesso peduncolo), con ali quasi parallele o ad angolo molto acuto. Areale: Europa meridionale, Asia Minore e Africa Settentrionale. Habitat: Boschi di caducifoglie termofile, leccete. Presenza nel Parco: Comune a quote basse. Note: Il legno duro e compatto è utilizzato per lavori al tornio. Specie frugale e pioniera, adatta nei rimboschimenti. 48 Foglie con 5 lobi Ali del frutto formanti tra loro un angolo ottuso o perpendicolari al peduncolo (cercate i frutti sotto l'albero!) 50 19

20 49 Ali del frutto formanti tra loro un angolo acuto Foglie (senza picciolo) più brevi di 10 cm (misurare almeno 10 foglie e fare la media). Apice dei lobi ottuso o debolmente acuto Acer campestre L. Nome comune: Acero campestre. Morfologia: Albero caducifoglio di piccola taglia, raramente alto fino a m; molto ramificato e a tronco spesso contorto, con chioma larga e rotondeggiante; corteccia prima verde-bruna e liscia, poi bruno-giallastra, divisa in placche verticali. Foglie opposte, lungamente picciolate, a lamina leggermente coriacea, palmatolobata,di 5-8 x 6-10 cm, con (3-)5 lobi incisi ad apice ottuso; pagina inferiore chiara e spesso un po'pubescente. Fiori riuniti in corimbi eretti. Il frutto è una disamara ad ali opposte, formanti tra loro un angolo piano. Areale: Europa, Asia occidentale, Africa nord-occidentale. Habitat: Boschi di caducifoglie collinari e montani e loro margini, siepi. Presenza nel Parco: Molto comune. Note: Spesso è stato utilizzato dall uomo come tutore della vite. Il legno è adatto a lavori di ebanisteria e per la fabbricazione di oggetti vari di uso domestico. Per la varietà e l eleganza del fogliame e per i suoi cambiamenti cromatici, gli Aceri sono preziose piante ornamentali adatte per viali, parchi e giardini. Trovano utilissimo impiego anche nei rimboschimenti, come specie definitive per arricchire naturalisticamente le cenosi forestali, nelle pinete e abetine artificiali, nelle radure, ecc. Gli Aceri sono specie forestali nobili, in quanto il loro legno ha notevole interesse economico. 50 Foglie più lunghe di 10 cm. Apice dei lobi terminante in punta strettamente acuta Lobi fogliari a margine intero Acer cappadocicum Gled. subsp. lobelii (Ten.) Murray Sinonimi: A. lobelii Ten. Nome comune: Acero di Lobel. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 20 m con tronco liscio e slanciato. Foglie opposte, con lamina palmato-lobata a 5 lobi terminanti in punta acutissima, senza denti laterali. Fiori giallognoli, riuniti in infiorescenze corimbiformi che compaiono prima delle foglie. Frutto a disamara (due frutti accoppiati sullo stesso peduncolo), con ali divergenti ad angolo ottuso o piatto. Areale: Appennino centro-meridionale. Habitat: Faggete e boschi misti di latifoglie mesofile (tigli, aceri, olmi, frassini), su suoli profondi, sciolti, ricchi di nutrienti, da alcalini a moderatamente acidi. Presenza nel Parco: Raro. Note: La sottopecie è dedicata al medico e botanico belga Matthias de Lobel (Matthaeus Lobelius) ( ). 51 Lobi fogliari a margine dentato Acer platanoides L. 20

21 Nome comune: Acero riccio. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a 30 m con tronco dritto e slanciato con corteccia grigio-cenerina fessurantesi longitudinalmente e chioma arrotondata. Foglie opposte con lamina palmato-lobata a 5 lobi e denti acutissimi, spesso aristati e lunghi fino a 1 cm, separati da insenature a semicerchio. Fiori giallognoli, bisessuali o unisessuali, riuniti in infiorescenze corimbiformi che compaiono prima delle foglie. Frutto a disamara (due frutti accoppiati sullo stesso peduncolo), con ali divergenti ad angolo ottuso o piatto. Areale: Europa, Caucaso. Habitat: Faggete e boschi misti di latifoglie mesofile (tigli, aceri, olmi, frassini), su suoli profondi, sciolti, ricchi di nutrienti, da alcalini a moderatamente acidi. 52 Apice dei lobi fogliari acuto. Fiori e frutti disposti in racemi più lunghi che larghi Acer pseudoplatanus L. Nome comune: Acero di monte. Morfologia: Albero caducifoglio alto fino a m, con tronco robusto, colonnare e chioma espansa e rotondeggiante; la corteccia, liscia nello stadio giovanile, da adulta si fessura formando placche più o meno simili a quelle del Platano, con colorazione dal grigio al bruno rossastro. Foglie opposte, lungamente picciolate, con lamina palmato-lobata di x cm, a 5 lobi ovali con incisioni tra i lobi lunghe 1/2-2/3 della nervatura centrale; margine dentato. Fiori riuniti in racemi allungati, penduli, lunghi fino a cm. Il frutto è una disamara (due frutti accoppiati sullo stesso peduncolo), con ali divergenti di circa 90 gradi, ristrette alla base e dilatate all apice. Areale: Europa, Asia occidentale. Habitat: Boschi freschi di latifoglie submontani, montani e di forra. Note: Non ha particolari usi, tranne quelli validi per tutti gli Aceri e relativi alla facile lavorazione del loro legno. 52 Apice dei lobi fogliari ottuso. Fiori e frutti disposti in corimbi più larghi che lunghi Acer opalus Mill. subsp. obtusatum (Waldst. & Kit. ex Willd.) Gams Nome comune: Acero opalo. Morfologia: Albero alto fino a 20 m, con tronco dritto e slanciato e chioma espansa; corteccia grigio-violetta tendente a desquamarsi con l età. Foglie opposte, con lamina lunga 6-11 cm e larga 5-9 cm, a 5 lobi poco marcati il cui margine presenta una dentatura smussata, densamente pubescenti di sotto; il picciolo è lungo circa quanto la lamina. Fiori piccoli e giallastri riuniti in corimbi. Il frutto è una disamara (due frutti accoppiati sullo stesso peduncolo), con ali divergenti gradi, slargate nel mezzo e larghe 6-10 mm. Fiorisce ad aprile e matura i frutti a settembre. Areale: Europa sud-orientale. Habitat: Boschi fresco-umidi della fascia supramediterranea, come ostrieti e cerrete, spingendosi verso l alto nelle faggete termofile e, verso il basso, nelle formazioni di sclerofille sempreverdi. Presenza nel Parco: Molto comune. Note: L utilità e gli impieghi di quest acero sono volti alla lavorazione del legno, o al suo uso per rimboschimenti. 53 Piante con rami terminanti in spine Piante senza spine Foglie con picciolo più lungo di 1 cm e lamina lunga 3-5 cm Rhamnus cathartica L. 21

22 Sinonimi: Rhamnus catharticus L. Nome comune: Spinocervino. Morfologia: Arbusto o piccolo alberello alto fino a 1-6 m, con rami spinescenti all apice. Foglie opposte, con lamina ovale, verde-scura di sopra, più chiara di sotto, dentellate al margine, con nervature convergenti verso l apice. Il frutto è una drupa nera che matura in settembre-ottobre. Areale: Europa e Asia fino alla Siberia. Africa nord-occidentale. Habitat: Boschi planiziari e submontani e loro margini, arbusteti, generalmente su suoli poco profondi e detritici. Presenza nel Parco: Comune. Note: La pianta - soprattutto i frutti - è velenosa ed i frutti, come indica il nome specifico, venivano usati quale drastico purgante. Quelli acerbi erano un tempo utilizzati per colorare le stoffe. 54 Foglie con picciolo di 1-5 mm e lamina di 1-3 cm Foglie ca. 2 volte più lunghe che larghe, più lunghe di 1.5 cm, cuneate alla base. Picciolo più lungo delle stipole. Frutto con 2-4 semi Rhamnus saxatilis Jacq. subsp. saxatilis Nome comune: Ranno spinello. Morfologia: Arbusto alto cm, con corteccia bruno-rossastra e rami spinescenti all apice. Foglie ovate-lanceolate, circa 2 volte più lunghe che larghe e con base cuneata, pelose inferiormente, lunghe cm, con picciolo più lungo delle stipole. Fiori piccoli, con 4 petali verdastri o bruno-verdastri. Drupa nerastra, con 2-4 semi. Areale: Europa sud-orientale. Habitat: Rupi, macereti. Presenza nel Parco: Piuttosto comune. Foglie poco più lunghe che larghe, più brevi di 1.5 cm, arrotondate alla base. 55 Picciolo più breve delle stipole. Frutto con 2 semi Rhamnus saxatilis Jacq. subsp. infectoria (L..) P. Fourn. Nome comune: Ranno spinello. Morfologia: Arbusto alto cm, con corteccia bruno-rossastra e rami spinescenti all apice. Foglie ovate, poco più lunghe che larghe e con base arrotondata, pelose inferiormente, lunghe 6-10 mm, con picciolo più breve delle stipole. Fiori piccoli, con 4(-5) petali verdastri o bruno-verdastri. Drupa nerastra, con 2 semi. Areale: Europa sud-orientale, è la stirpe più comune sull'appennino. Habitat: Rupi, macereti. Presenza nel Parco: Piuttosto comune. 56 Foglie con forte odore di rosmarino Rosmarinus officinalis L. Nome comune: Rosmarino. Morfologia: Arbusto sempreverde dall odore aromatico intenso, con fusti rigidi e contorti e rami ascendenti. Foglie più o meno lineari, sessili, revolute sul bordo, lunghe fino a 3 cm, scure e lucide di sopra, bianco-tomentose di sotto. Fiori azzurro-chiari o violetti, raramente bianchi, bilabiati, con labbro inferiore trilobo. Frutto un tetrachenio (4 nucule disposte a croce). Areale: Bacino del Mediterraneo. Habitat: Comunemente coltivato, si spontaneizza in garighe e macchie su substrato calcareo. Presenza nel Parco: Coltivato presso gli abitati. 22

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