CONTATTI: LEZIONE 1 LEZIONE 1
|
|
- Beniamino Durante
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 CRESCITA ECONOMICA, COMMERCIO INTERNAZIONALE E AMBIENTE NATURALE: DINAMICHE E INTERAZIONI Valeria Costantini CONTATTI: LEZIONE 1 LEZIONE 1 costanti@uniroma3.it 1
2 CAMBIAMENTO CLIMATICO E PROTOCOLLO DI KYOTO 1. CAMBIAMENTO CLIMATICO Il cambiamento climatico come problematica ambientale globale Risoluzione di un problema di tipo Dilemma del Prigioniero Il Protocollo di Kyoto: aspetti generali 2. MITIGAZIONE, VULNERABILITÀ E ADATTAMENTO Gli interventi di mitigazione previsti dal Protocollo Aspetti di vulnerabilità legati al cambiamento climatico Processi di adattamento 3. INTERVENTI DI MITIGAZIONE POLITICHE E MISURE Principali interventi nazionali di mitigazione Le politiche di riduzione delle emissioni di gas serra in Italia 2
3 CAMBIAMENTO CLIMATICO 1. Problema di natura globale Nel 1988 è nato per volontà dell Organizzazione Meteorologica Mondiale e dell UNEP (United Nations Environment Programme) l Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), un gruppo intergovernativo indipendente che si propone come scopo principale di informare l opinione pubblica e i politici sui progressi in atto nella ricerca sul fenomeno del cambiamento climatico e valutare la letteratura scientifica sull argomento. I principi chiave su cui basare una possibile convenzione internazionale: la necessità di sensibilizzare tutti i Paesi sul carattere globale del fenomeno; l utilizzo di un criterio di equità nello stabilire azioni di risposta; l esistenza di responsabilità comuni a tutti i Paesi, ma differenziate in relazione al grado di sviluppo economico; il principio precauzionale, secondo il quale l incertezza del fenomeno dal punto di vista scientifico non costituisce un alibi per non affrontare il problema. 3
4 CAMBIAMENTO CLIMATICO 1. Problema di natura globale La Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) è adottata il 9 maggio 1992 e presentata alla firma degli Stati membri nell ambito della Conferenza delle Nazioni Unite sull Ambiente e lo Sviluppo (UNCED), tenutasi a Rio de Janeiro nel giugno La Convenzione è entrata in vigore ufficialmente il 21 marzo 1994 con la sottoscrizione di 160 Paesi. L obiettivo ultimo dell UNFCCC è quello di stabilizzare [ ] le concentrazioni di gas ad effetto serra nell'atmosfera a un livello tale che escluda qualsiasi pericolosa interferenza delle attività umane sul sistema climatico. Tale livello deve essere raggiunto entro un periodo di tempo sufficiente per permettere agli ecosistemi di adattarsi naturalmente ai cambiamenti di clima e per garantire che la produzione alimentare non sia minacciata e lo sviluppo economico possa continuare ad un ritmo sostenibile. 4
5 CAMBIAMENTO CLIMATICO 1. Problema di natura globale La UNFCCC individua tre gruppi di Paesi con obblighi differenziati: - Allegato I: Paesi industrializzati membri nel 1992 dell OECD e Paesi con economie in transizione (Federazione Russa, Stati Baltici e Paesi dell Europa Centro-Orientale) devono adottare misure per riportare singolarmente o congiuntamente le emissioni antropogeniche di anidride carbonica ed altri gas serra ai livelli del Allegato II: i Paesi industrializzati membri nel 1992 dell OECD; essi devono destinare risorse finanziarie ai PVS affinché possano intraprendere azioni per la riduzione delle loro emissioni nell ambito della Convenzione e per aiutarli ad affrontare le conseguenze negative del cambiamento climatico; devono inoltre promuovere lo sviluppo e il trasferimento di tecnologie pulite sia ai PVS che a quelli con economia in transizione. 5
6 CAMBIAMENTO CLIMATICO 1. Problema di natura globale La UNFCCC individua tre gruppi di Paesi con obblighi differenziati: - Non Allegato: tutti i PVS non sono soggetti ad alcun obbligo di riduzione delle emissioni. All interno della categoria dei PVS sono poi evidenziati alcuni gruppi che sono caratterizzati da particolari elementi di vulnerabilità. Paesi con aree costiere low-lying e quelli soggetti a desertificazione e siccità. Altri Paesi vengono riconosciuti vulnerabili per quanto riguarda le conseguenze economiche delle misure di risposta al cambiamento climatico, come ad esempio i Paesi che dipendono soprattutto dalla produzione e commercio di combustibili fossili. A un ulteriore gruppo di 49 Paesi classificati come Least Developed Countries (LDC) secondo la definizione delle Nazioni Unite, viene data particolare considerazione per la loro limitata capacità di rispondere al cambiamento climatico e adattarsi ai suoi effetti negativi. 6
7 CAMBIAMENTO CLIMATICO 2. Dilemma del Prigioniero SUD Mantenimento emissioni Riduzione emissioni Mantenimento emissioni NORD Riduzione emissioni 0,0 2,-1-1,2 1,1 7
8 CAMBIAMENTO CLIMATICO 3. Il Protocollo di Kyoto Il Protocollo di Kyoto è stato firmato l 11 dicembre 1997 a conclusione della terza sessione plenaria della Conferenza delle parti (COP3), organo decisionale e di controllo dell applicazione della UNFCCC. È entrato ufficialmente in vigore il 16 febbraio 2005 dopo la ratifica della Russia nel settembre 2004, che ha determinato il raggiungimento del livello minimo di emissioni richiesto. Il Protocollo prevede che per divenire operativo deve essere ratificato da almeno 55 Paesi, responsabili di almeno il 55% delle emissioni al 1990 dei Paesi soggetti ad obbligo di riduzione (Paesi dell Allegato I). Con la ratifica del parlamento russo il livello totale di emissioni dei Paesi che hanno ratificato è salito a circa il 60% del totale dei Paesi soggetti ad obbligo di riduzione, rendendo pienamente operativi gli obblighi di Kyoto. Il Protocollo di Kyoto impegna i Paesi industrializzati e quelli con economia in transizione a ridurre nel periodo di adempimento complessivamente del 5,2% i livelli di emissione dei principali gas con effetto serra prodotti da attività antropiche rispetto ai valori del
9 CAMBIAMENTO CLIMATICO 3. Il Protocollo di Kyoto Il paniere di gas a effetto serra (Greenhouse Gases, GHG) considerato nel Protocollo include sei gas: anidride carbonica (CO2) metano (CH4) protossido di azoto (N2O) fluorocarburi idrati (HFC) perfluorocarburi (PFC) esafloruro di zolfo (SF6) Tutti i GHG sono convertiti in unità equivalenti di anidride carbonica (CO2e) attraverso dei fattori di conversione legati all effetto serra (o potere riscaldandante, warming power) relativo a ciascun gas. Gli obiettivi di Kyoto sono quindi riferiti al totale di GHG convertiti tutti in emissioni di CO2e. 9
10 CAMBIAMENTO CLIMATICO 3. Il Protocollo di Kyoto La riduzione complessiva del 5,2% non è uguale per tutti i Paesi e può essere raggiunta anche in modo congiunto da gruppi di Paesi. Questa modalità, nota come bolla, è stata ad esempio adottata dall UE, dove la riduzione complessiva prevista dovrà essere pari all 8%, con una ripartizione differenziata per i 15 Paesi membri. All interno dell UE, la ripartizione degli obiettivi fissati per ciascuno Stato membro è resa obbligatoria con la decisione europea 2002/358/CE (CE, 2002), che ha ufficializzato tali obiettivi con il cosiddetto Burden Sharing Agreement (Consiglio europeo dei Ministri dell Ambiente del 17 giugno 1998). I dieci nuovi Paesi membri dell UE a 25 dovranno invece mantenere gli obblighi previsti dal Protocollo senza subire modifiche in relazione al processo di allargamento. In linea di principio, l UNFCCC e il Protocollo di Kyoto prevedono che la riduzione delle emissioni si deve ottenere con il minimo costo possibile (principio dell efficienza economica). In realtà, i Paesi Allegato I hanno una struttura economica (ed energetica) molto differenziata, con costi unitari di abbattimento molto diversi. 10
11 Paesi Austria Belgio Danimarca Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda Italia Lussemburgo Paesi Bassi Portogallo Regno Unito Spagna Svezia CAMBIAMENTO CLIMATICO Obiettivi -13% -7% -21% 0% 0% -21% +25% +13% -6,5% -28% -6% +27% -12% +15% +4% 3. Il Protocollo di Kyoto Paesi UE-15 USA Canada, Giappone, Polonia, Ungheria Croazia Russia, Nuova Zelanda, Ucraina Norvegia Australia Islanda Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Monaco, Rep. Ceca, Rep. Slovacca, Romania, Slovenia, Svizzera Obiettivi -8% -7% -6% -5% 0% +1% +8% +10% -8% 11
12 MITIGAZIONE, VULNERABILITÀ E ADATTAMENTO 1. Gli interventi di mitigazione del Protocollo Gli interventi di mitigazione sono di due tipi: Politiche e Misure: interventi su scala nazionale (par. 4.3) Meccanismi Flessibili: interventi che coinvolgono la comunità internazionale (par. 4.4 e 4.5) Politiche e Misure nel Protocollo di Kyoto i) Miglioramento dell efficacia energetica in settori rilevanti dell economia nazionale ii) Protezione e miglioramento dei meccanismi di rimozione e di raccolta dei gas ad effetto serra iii) Promozione di forme di produzione agricola orientate alla sostenibilità iv) Ricerca, promozione, sviluppo e maggiore utilizzazione di forme energetiche rinnovabili, di tecnologie per la cattura e l isolamento del carbonio v) Riduzione progressiva, o eliminazione graduale, delle imperfezioni del mercato, degli incentivi fiscali, delle esenzioni tributarie e di sussidi, che siano contrari all obiettivo della Convenzione 12
13 MITIGAZIONE, VULNERABILITÀ E ADATTAMENTO 2. La vulnerabilità causata dal cambiamento climatico La vulnerabilità si riferisce allo studio di tutti i possibili effetti negativi che possono in qualche modo manifestarsi sull uomo a causa del cambiamento climatico. Il cambiamento climatico genera enormi danni per le fasce povere della popolazione soprattutto nei PVS, a causa delle condizioni climatiche e delle caratteristiche geografiche particolari che caratterizzano molti di questi Paesi, e della loro limitata capacità di adattarsi al cambiamento climatico. Le proiezioni sui possibili scenari futuri in merito all incidenza, la frequenza, l intensità, e la durata degli eventi climatici estremi (siccità, alluvioni, cicloni) prevedono una maggiore incidenza sui PVS. I cambiamenti possono essere: nelle condizioni climatiche medie (alcune regioni possono divenire più aride di altre); nella variabilità climatica (i fenomeni piovosi possono divenire meno frequenti e regolari); nella frequenza e nella magnitudo di eventi estremi (tifoni, cicloni, alluvioni). 13
14 MITIGAZIONE, VULNERABILITÀ E ADATTAMENTO 3. Processi di adattamento al cambiamento climatico L adattamento al cambiamento climatico, ovvero tutte quelle azioni di risposta alle condizioni climatiche che riducono la vulnerabilità (degli individui, delle regioni, degli Stati) dovrebbe essere considerato parte integrante delle strategie di riduzione della povertà implementate a livello nazionale e internazionale. Le possibili politiche di adattamento al cambiamento climatico possono essere raggruppate in due generali categorie: politiche di intervento che garantiscano condizioni stabili a supporto della dotazione di capitale e di fattori produttivi necessari per la sopravvivenza dei poveri (capitale sociale, naturale, fisico, umano, finanziario) pianificazione economica, aumento della capacità di resistenza delle infrastrutture e degli investimenti, miglioramento dei sistemi di gestione ambientale e della tecnologia, miglioramento dei sistemi di gestione del rischio aumentando la capacità di resistenza finanziaria dei poveri, miglioramento della capacità istituzionale e coinvolgimento della società civile 14
15 MITIGAZIONE: POLITICHE E MISURE 1. Principali interventi nazionali di mitigazione La delibera CIPE del 1998 individua una molteplicità di interventi in adempimento delle politiche previste dall art. 2 del Protocollo di Kyoto con particolare riferimento a: promozione dell efficienza energetica in tutti i settori; sviluppo delle fonti rinnovabili per la produzione di energia e delle tecnologie innovative per la riduzione delle emissioni; protezione ed estensione delle foreste per l assorbimento del carbonio; promozione dell agricoltura sostenibile; limitazione e riduzione delle emissioni di metano dalle discariche di rifiuti e dagli altri settori energetici; misure fiscali appropriate per disincentivare le emissioni di gas serra. 15
16 MITIGAZIONE: POLITICHE E MISURE 1. Principali interventi nazionali di mitigazione Azioni nazionali per la riduzione delle emissioni dei gas serra Mt CO Mt CO MtCO Aumento di efficienza nel parco termoelettrico -4/5-10/12-20/23 Riduzione dei consumi energetici nel settore dei trasporti -4/6-9/11-18/21 Produzione di energia da fonti rinnovabili -4/5-7/9-18/20 Riduzione dei consumi energetici nei settori industriale / abitativo / terziario -6/7-12/14-24/29 Riduzione delle emissioni nei settori non energetici -2-7/9-15/19 Assorbimento delle emissioni di CO 2 dalle foreste (-0,7) Totale -20/25-45/55-95/112 16
17 MITIGAZIONE: POLITICHE E MISURE 2. Le politiche di riduzione dei gas serra in Italia L Italia ha ratificato il Protocollo con legge 120/ giugno 2002 Dicembre 1998: Prima delibera CIPE per individuare azioni per raggiungere l obiettivo di riduzione delle emissioni Dicembre 2002: MATT-CIPE, Piano nazionale per la riduzione delle emissioni dei gas responsabili dell effetto serra Le emissioni al Mt CO2e Obbligo italiano: riduzione 6,5%, nel periodo potrà annualmente in media 481,1 Mt CO2e emettere Al 2000: Italia emette 546,8 Mt CO2e 17
18 MITIGAZIONE: POLITICHE E MISURE 2. Le politiche di riduzione dei gas serra in Italia Massimizzare l efficienza economica e la protezione ambientale Essere politicamente e socialmente accettabili (win-win policies) Essere gestibili da un punto di vista amministrativo Avere un effetto limitato e/o positivo su altre aree (concorrenza, occupazione,..) Settori Principali coinvolti Settore elettrico Industria Residenziale/commerciale Trasporti 28% 19% Trasporti 19% 34% En. Elettrica Industrie Trasporti Altri 18
19 Settore Elettrico MITIGAZIONE: POLITICHE E MISURE 2. Le politiche di riduzione dei gas serra in Italia Dagli anni 70 si è assistito ad una diminuzione delle emissioni per kwh prodotto nei Paesi OECD che utilizzavano combustibili fossili soprattutto per il miglioramento dell efficienza degli impianti Ulteriori riduzioni possono essere ottenute ad esempio: Andando verso combustibili a più basso contenuto di carbonio; Sostituendo impianti di produzione tradizionali con impianti a cogenerazione Industrie manifatturiere Questo settore comprende un ampia gamma di attività e processi (la siderurgia, la chimica, la meccanica, l agroalimentare, ) con grandi differenze nei potenziali di abbattimento Le emissioni per unità di prodotto sono sostanzialmente diminuite a partire dal Questo trend è generalmente rallentato o si è addirittura invertito dopo il
20 MITIGAZIONE: POLITICHE E MISURE 2. Le politiche di riduzione dei gas serra in Italia Settore Residenziale e Commerciale In questo settore si è assistito dal 1970 ad una diminuzione dell intensità energetica a seguito del miglioramento dell efficienza sia dei sistemi di condizionamento e riscaldamento degli edifici e sia degli elettrodomestici Tale miglioramento dell efficienza ha compensato l aumento sia degli spazi abitativi sia del numero e dell utilizzo degli elettrodomestici Dal 1990 il trend della diminuzione dell intensità energetica ha subito un rallentamento nella maggior parte dei Paesi OECD Trasporti Nel settore trasporti si sono osservati notevoli aumenti delle emissioni di GHG nonostante i rilevanti miglioramenti tecnologici che si sono osservati (autovetture) Principali cause: aumento generalizzato della domanda di mobilità e di trasporto merci; spostamento della domanda verso autovetture di maggiore cilindrata e dotate di maggior confort (condizionatore, ) 20
21 MITIGAZIONE: POLITICHE E MISURE 2. Le politiche di riduzione dei gas serra in Italia Strategie per la limitazione delle emissioni: Agire sulla domanda (minore richiesta di servizi energetici) Agire sull offerta: Soddisfare la domanda con una maggiore efficienza energetica Utilizzare combustibili a minore emissione di GHG per unità di energia Strumenti attuativi Meccanismi fiscali: Carbon Tax, eliminazione di sussidi che incentivano l uso di combustibili ad alto contenuto di carbonio Strumenti di regolamentazione normativi o volontari: Fissare limiti delle emissioni e contemporaneamente consentire un commercio delle emissioni Introduzione di standard di efficienza energetica Promozione tecnologica: Sussidi per sviluppare tecnologie che utilizzano sorgenti di energia a basso tenore di carbonio Misure di accompagnamento Cambiamenti nelle scelte/preferenze del consumatore (car-sharing, mobility manager ) 21
22 MITIGAZIONE: POLITICHE E MISURE 2. Le politiche di riduzione dei gas serra in Italia Strumenti attuativi per singolo settore (delibera MATT-CIPE 2002) Settore elettrico Produzione di almeno il 2% di energia elettrica da fonti rinnovabili Conversione di impianti dell ENEL a gas naturale Settore industriale Riduzione delle emissioni da impianti Settore terziario e civile Attuazione della legge 0/91 per il contenimento del consumo energetico negli edifici Attuazione del codice di autoregolamentazione per la qualità ambientale negli edifici della P.A. Settore rifiuti Attuazione delle norme vigenti per una progressiva sostituzione delle discariche con impianti di incenerimento Settore uso del territorio Realizzazione di opere infrastrutturali Gestione integrata del territorio per lo sfruttamento di energie rinnovabili (eolica e biomasse) 22
Incontro informativo. Emissions Trading: il monitoraggio delle emissioni e la nuova norma ISO Dr. Daniele Pernigotti
ISO 9001 : 2000 Certificato n. 97039 Settore Territorio Area Ambiente e Sicurezza Incontro informativo Emissions Trading: il monitoraggio delle emissioni e la nuova norma ISO 14064 Dr. Daniele Pernigotti
DettagliLezione 31 (Sanna-Randaccio) Negoziati internazionali sul clima
Lezione 31 (Sanna-Randaccio) Negoziati internazionali sul clima Nel 1988 si costituisce l Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), un gruppo intergovernativo indipendente, per informare l opinione
DettagliIntroduzione al Protocollo di Kyoto ed il recepimento italiano. Lezione n.2
Introduzione al Protocollo di Kyoto ed il recepimento italiano Lezione n.2 1 di 20 IL PROTOCOLLO DI KYOTO NEL DICEMBRE 1997 ALLA CONFERENZA UNFCCC VIENE ADOTTATO UN PROTOCOLLO SECONDO IL QUALE I PAESI
DettagliCome affrontare i cambiamenti climatici: l esito della Conferenza di Bali. e la norma ISO 14064
Come affrontare i cambiamenti climatici: l esito della Conferenza di Bali e la norma ISO 14064 Daniele Pernigotti Padova, 25 febbraio 2008 Le mie esperienze 2 1995-2000 sono stato Responsabile certificazione
DettagliProtocollo di Kyoto 1988 IPCC 1992 UN Framework Convention on Climate Change protocollo di Kyoto
Protocollo di Kyoto Nel 1988 Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) gruppo intergovernativo indipendente, informa l opinione pubblica e i politici sui progressi della ricerca sul cambiamento
DettagliEnergia e industrial compact Assemblea Assocarta 25 giugno 2015
Energia e industrial compact Assemblea Assocarta 5 giugno 015 Roma Davide Tabarelli, Nomisma Energia 1 Agenda Perché l industria la primo posto? Dinamiche internazionali sul clima Più efficienza energetica
DettagliGennaio-Luglio Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze
8 - TOT Gennaio-Luglio 2018 EXTR 531 4254 4785 28699 64246 92945 14500 21861 36361 15132 22177 37309 6362161 1906744 8268905 Paesi Bassi 003 10.082 32.995 32.839 242.049 42.921 275.044 Germania 004 22.347
DettagliGennaio-Aprile Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze
8 - TOT Gennaio-Aprile 2019 EXTR 515 4614 5129 28015 65418 93433 14127 22121 36248 14750 22812 37562 2856824 6084212 8941036 Stati Uniti d'america 400 15.670 27.336 5.293 23.715 20.963 51.051 Germania
DettagliEfficienza Energetica: A che punto siamo? «Una lettura aggiornata dello scenario e delle nuove misure di incentivazione a supporto»
Efficienza Energetica: A che punto siamo? «Una lettura aggiornata dello scenario e delle nuove misure di incentivazione a supporto» Rino Romani Unità Tecnica Efficienza Energetica -UTEE 1 Sommario Domanda
DettagliIl trasporto aereo ed il Protocollo di Kyoto
Domenico Santino Progetto Speciale Clima Globale Il trasporto aereo ed il Protocollo di Kyoto 1 Indice Perché il Protocollo di Kyoto Il trasporto aereo e gli accordi internazionali L impatto del trasporto
DettagliCONFRONTI INTERNAZIONALI
CONFRONTI INTERNAZIONALI I dati della Sezione CONFRONTI INTERNAZIONALI si riferiscono al 2014, non essendo ancora disponibili al momento della chiusura della pubblicazione i dati del 2015 di fonte ENERDATA.
DettagliAnno Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze
6 - TOT CONSISTENZA RICETTIVA E RILEVATI NEGLI ESERCIZI RICETTIVI Anno 2017 539 3552 4091 28964 60058 89022 14636 20789 35425 15262 20509 35771 9593028 18500148 28093176 Paesi Bassi 003 10.983 33.517 33.745
DettagliCosa trovate nel rapporto
1 Cosa trovate nel rapporto Politiche e tendenze internazionali Confronti con i principali paesi europei Imprese e occupazione I casi aziendali Approfondimenti sulle fonti rinnovabili Approfondimenti sul
DettagliA.P.P. VER. Apprendere Per Produrre Verde FOCUS PIEMONTE 2018
A.P.P. VER. Apprendere Per Produrre Verde FOCUS PIEMONTE 2018 1 Cosa trovate nel rapporto Politiche e tendenze internazionali Confronti con i principali paesi europei Imprese e occupazione Oltre 200 casi
DettagliLuca Alfinito, Fisico Specialista Tecnico Competente in Acustica Coordinatore Scientifico ACEER Toscana
L importanza dell edilizia sostenibile nel panorama Energetico Europeo Luca Alfinito, Fisico Specialista Tecnico Competente in Acustica Coordinatore Scientifico ACEER Toscana 1 Una definizione sostenibile
DettagliGennaio-Novembre 2018
8 - TOT CONSISTENZA RICETTIVA E RILEVATI NEGLI ESERCIZI RICETTIVI Gennaio-Novembre 2018 EXTR 528 4398 4926 28617 65025 93642 14456 22060 36516 15090 22403 37493 8785278 18138949 26924227 Paesi Bassi 003
DettagliIl ruolo del recupero di energia in una gestione sostenibile dei rifiuti. Daniele Fortini Presidente Federambiente
Il ruolo del recupero di energia in una gestione sostenibile dei rifiuti Daniele Fortini Presidente Federambiente Viterbo, 24 settembre 2008 FEDERAMBIENTE DATI TECNICI ed ECONOMICI Abitanti serviti: 37
DettagliGreenItaly - una risposta alla crisi, una sfida per il futuro ALESSANDRO RINALDI, Dirigente Studi economici e statistici, Unioncamere
GreenItaly - una risposta alla crisi, una sfida per il futuro ALESSANDRO RINALDI, Dirigente Studi economici e statistici, Unioncamere 1 GreenItaly. Rapporto 2017 2016 2 I. Il nostro sistema produttivo
DettagliUN IMPEGNO PER L ENERGIA SOSTENIBILE
Patto dei Sindaci UN IMPEGNO PER L ENERGIA SOSTENIBILE Progetto LAIKA Mid-term conference 3 Maggio 2012 Andrea Accorigi andrea.accorigi@eumayors.eu Indice Legislazione UE Il Patto dei Sindaci PAES BEI
DettagliCalcolo dell impronta carbonica di un organizzazione con Bilan Carbone
Calcolo dell impronta carbonica di un organizzazione con Bilan Carbone Sessione formativa del progetto Climfoot. SINTESI DELLE SFIDE INERENTI ENERGIA E CAMBIAMENTI CLIMATICI Cambiamenti Climatici «Il riscaldamento
DettagliGreenItaly. Rapporto 2017
1 GreenItaly. Rapporto 2017 2 Cosa trovate nel rapporto Politiche e tendenze internazionali Confronti con i principali paesi europei Imprese, investimenti green e competitività Green economy e prospettive
DettagliALESSANDRO RINALDI Dirigente Studi economici e statistici Si.Camera-Unioncamere
Innovazione, investimenti e green job: le evidenze del Rapporto GreenItaly ALESSANDRO RINALDI Dirigente Studi economici e statistici Si.Camera-Unioncamere 1 GreenItaly. Rapporto 2017 2016 2 I. Il nostro
DettagliPer approfondimenti: Movimento turistico nelle zone di Verona capoluogo, Lessinia, Altri comuni. Movimento turistico nella zona Lago
VII. Turismo Movimento turistico nelle zone di Verona capoluogo, Lessinia, Altri comuni Movimento turistico nella zona Lago Movimento turistico nella provincia di Verona per tipologia di esercizio Movimento
DettagliLunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica 1
ALBANIA-ALGERIA-ARGENTINA- ALBANIA-AUSTRALIA- AUSTRALIA-AUSTRIA-BELGIO- BOSNIA ERZEGOVINA-- BIELORUSSIA-BULGARIA-BOSNIA -IRLANDA-MACEDONIA- ERZEGOVINA-BRASILE-CANADA- MONTENEGRO- -CIPRO-COREA DEL SUD-
DettagliL Unione europea: 497 milioni di abitanti, 27 paesi
L Unione europea: 497 milioni di abitanti, 27 paesi Stati membri dell Unione europea Paesi candidati I padri fondatori Idee nuove per un lungo periodo di pace e prosperità Konrad Adenauer Alcide De Gasperi
Dettaglisegue Dati sottoposti a rettifiche e revisioni successive. Ultimo aggiornamento su Paese
2015 2016 2017 Cina 25,69% 21,42% 25,48% 23,07% 23,42% 20,81% 23,33% 23,01% 21,53% 20,08% 24,26% 18,56% Germania 5,94% 9,23% 6,41% 7,69% 6,61% 7,49% 6,37% 9,55% 9,62% 9,16% 8,36% 10,37% Romania 7,81% 8,37%
DettagliLe politiche di decarbonizzazione e la valorizzazione dell Italia efficiente
Primalefficienza Una nuova strategia energetico climatica per il 2030 Le politiche di decarbonizzazione e la valorizzazione dell Italia efficiente Natale Massimo Caminiti - ENEA Centro Congressi Palazzo
DettagliPROGRAMMA SVOLTO. Rita TRIGLIA GEOGRAFIA 1 A AFM
Docente classe PROGRAMMA SVOLTO 1 A AFM UNITA 1 Gli strumenti della geografia L orientamento, il reticolato geografico e i fusi orari Le carte geografiche Cartogrammi e metacarte I grafici Gli indicatori
DettagliIL DIRETTORE DELL AGENZIA. In base alle attribuzioni conferitegli dalle norme riportate nel seguito del presente provvedimento, Dispone:
Protocollo n. 2016/ 84383 Imposta sulle transazioni finanziarie di cui all articolo 1, comma 491, legge 24 dicembre 2012, n. 228. Stati o territori con i quali non sono in vigore accordi per lo scambio
DettagliGREENITALY A cura di Domenico Sturabotti Direttore Fondazione Symbola
GREENITALY 2018 GREENITALY A cura di Domenico Sturabotti Direttore Fondazione Symbola Cosa trovate nel rapporto Politiche e tendenze internazionali Confronti con i principali paesi europei Imprese e occupazione
DettagliJANUARY 2017 LUNEDI' MARTEDI' MERCOLEDI' GIOVEDI' VENERDI' SABATO DOMENICA 1
LUNEDI' MARTEDI' MERCOLEDI' GIOVEDI' VENERDI' SABATO DOMENICA 1 2 3 4 5 6 7 8 ALBANIA--AUSTRALIA- AUSTRIA-BELGIO-BIELORUSSIA- BULGARIA-BOSNIA ERZEGOVINA- BRASILE-CANADA--CIPRO-COREA DEL SUD-CROAZIA-DANIMARCA-
DettagliUn bilancio sulla gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna
Un bilancio sulla gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna I principi della Direttiva 2008/98/CE e la sua attuazione. - La prevenzione; - L effettivo recupero; - La progressiva riduzione dello smaltimento.
DettagliNearly Zero Energy Building Necessità - Criticità - Opportunità
Limiti e opportunità del cambiamento climatico Nearly Zero Energy Building Necessità - Criticità - Opportunità Natale Massimo Caminiti Milano 20 Marzo 2015 1 Necessità Crisi climatica Problema demografico
DettagliProgetto di ricerca: La strategia per lo sviluppo delle aree montane: una analisi dei programmi di sviluppo rurale
Progetto di ricerca: La strategia per lo sviluppo delle aree montane: una analisi dei programmi di sviluppo rurale 2014-2020 Giovanna De Fano, CNR - Istituto di Biologia Agro- Ambientale e Forestale Obiettivi
DettagliMILANO, MARTEDÌ 4 DICEMBRE
GreenItaly 2018 Presentazione Rapporto MILANO, MARTEDÌ 4 DICEMBRE 2018 ASSOLOMBARDA Sala Camerana Con il patrocinio di In collaborazione con Partner Cosa trovate nel rapporto Politiche e tendenze internazionali
DettagliADR: Accord Européen Relatif au Transport International des Marchandises Dangereuses par Route
ADR: Accord Européen Relatif au Transport International des Marchandises Dangereuses par Route (European Agreement concerning the International Carriage of Dangerous Goods by Road) L European Agreement
DettagliGreenItaly. Rapporto 2016
GreenItaly. Rapporto 2016 2 Cosa trovate nel rapporto Politiche e tendenze internazionali Eco-investimenti delle imprese Confronti con i principali paesi europei Green economy e prospettive occupazionali
DettagliA8-0321/78
17.10.2018 A8-0321/78 Emendamento 78 Keith Taylor a nome del gruppo Verts/ALE Relazione A8-0321/2018 Andrzej Grzyb Promozione di veicoli puliti e a basso consumo energetico nel trasporto su strada (COM(2017)0653
DettagliEfficienza Energetica nel settore industriale: stato dell arte e prospettive.
Efficienza Energetica nel settore industriale: stato dell arte e prospettive. Rino Romani Unità Tecnica Efficienza Energetica -UTEE 1 Domanda di energia ed efficienza energetica Strategia Energetica Nazionale
DettagliIn Italia la percentuale di persone con un lavoro regolare è in media del 60%, con un evidente gradiente nord-sud [figura 1].
Il lavoro Il lavoro e il tempo libero dovrebbero essere una fonte di salute per le persone. Il modo in cui la società organizza il lavoro dovrebbe contribuire a creare una società sana. La promozione della
DettagliNORD. Mare del Nord. Regione. germanica. Regione. Regione. italiana. Mar Mediterraneo SUD
Le Regioni europee NORD nordica OCEANO ATLANTICO OVEST britannica Mare del Nord russa EST francese germanica centro- orientale iberica italiana balcanica Mar Nero Mar Mediterraneo L Europa è formata da
DettagliPC.DEC/ Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa 24 novembre 2005 Consiglio Permanente ITALIANO Originale: INGLESE
Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa 24 novembre Consiglio Permanente ITALIANO Originale: INGLESE 581 a Seduta plenaria PC Giornale N.581, punto 2 dell ordine del giorno DECISIONE
DettagliProgramma INTERREG IV C Innovation & Environment Regions of Europe sharing solutions Programma di cooperazione interregionale
Programma INTERREG IV C 2007 2013 Innovation & Environment Regions of Europe sharing solutions Programma di cooperazione interregionale Base giuridica Oggetto (obiettivo generale) Obiettivi specifici Con
DettagliLE FONTI RINNOVABILI PER L ENERGIA ELETTRICA IN EUROPA
LE FONTI RINNOVABILI PER L ENERGIA ELETTRICA IN EUROPA Davide Tabarelli Gestore dei Servizi Elettrici Roma 5 aprile Davide Tabarelli davide.tabarelli@nomismaenergia.it 5 Aprile 2007 1 Agenda Il primato
DettagliIL PROTOCOLLO DI KYOTO
IL PROTOCOLLO DI KYOTO Dispense a cura di Valeria Costantini INDICE 1. Il cambiamento climatico e il Protocollo di Kyoto... 2 1.1. Il cambiamento climatico come problema ambientale globale... 2 1.2. Il
DettagliL 90/106 Gazzetta ufficiale dell Unione europea
L 90/106 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 28.3.2013 DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 26 marzo 2013 che determina le assegnazioni annuali di emissioni degli Stati membri per il periodo dal 2013 al
DettagliI cambiamenti climatici: COP21, Under2Mou e la Strategia regionale di adattamento
I cambiamenti climatici: COP21, Under2Mou e la Strategia regionale di adattamento Arch. Giovanni Paludi Direzione Ambiente Governo e Tutela del territorio I cambiamenti climatici I cambiamenti climatici,
DettagliRapporto Energia e Ambiente 2004 Capitolo I Il quadro internazionale
Rapporto Energia e Ambiente 2004 Capitolo I Il quadro internazionale Maria Rosa VIRDIS ENEA- Casaccia Roma, 2 dicembre 2004 Temi trattati Il contesto economico: L evoluzione dell economia mondiale L evoluzione
DettagliUNIONE EUROPEA* ALCUNI DATI SU GESTIONE RIFIUTI URBANI
UNIONE EUROPEA* ALCUNI DATI SU GESTIONE RIFIUTI URBANI Fonte: DB Eurostat al 1-1-8 Divisione Ambiente - Innovazione Servizi Ambientali * Oltre ai Paesi dell Unione Europea (attuali e candidati) sono indicati
DettagliTAVOLA MOVIMENTO CLIENTI NEGLI ESERCIZI RICETTIVI PER PAESE DI RESIDENZA, CATEGORIE E TIPOLOGIE DI ESERCIZI Anno 2015
Esercizi Alberghieri Alberghi 1 stella Alberghi 2 stelle Alberghi 3 stelle e 3 stelle sup. Alberghi 4, 4 sup. e 5 stelle Residenze Turistico Alberghiere Alberghieri ITALIA 92,2 97,8 93,1 56,7 130,8 86,5
DettagliCOMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE RELAZIONE DELLA COMMISSIONE VERSO IL CONSEGUIMENTO DELL'OBIETTIVO COMUNITARIO DI KYOTO
COMMISSIONE DELLE COMUNÀ EUROPEE Bruxelles, 20.12.2004 COM(2004) 818 definitivo RELAZIONE DELLA COMMISSIONE VERSO IL CONSEGUIMENTO DELL'OBIETTIVO COMUNARIO DI KYOTO (a norma della decisione n. 280/2004/CE
DettagliBrevetto Unitario. possibili scenari futuri in Europa e ricadute sulla piccola e media impresa italiana
Brevetto Unitario possibili scenari futuri in Europa e ricadute sulla piccola e media impresa italiana Sommario Cenni storici Scenario attuale Sviluppi futuri Storia dei brevetti in Europa Brevetto comunitario
DettagliADR: Accord Européen Relatif au Transport International des Marchandises Dangereuses par Route
ADR: Accord Européen Relatif au Transport International des Marchandises Dangereuses par Route (European Agreement concerning the International Carriage of Dangerous Goods by Road) L European Agreement
DettagliDipartimento per la Giustizia minorile e di comunità. Ministero della Giustizia. Sezione Statistica
Ministero della Giustizia Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità Sezione Statistica Analisi delle istanze pervenute, pendenti e trattate dall Ufficio delle Autorità Centrali, per Convenzione
DettagliINTEGRAZIONE EUROPEA E POLITICHE. Le tappe principali
INTEGRAZIONE EUROPEA E POLITICHE. Le tappe principali Laurea magistrale in Turismo, territorio e sviluppo locale Corso: Politiche per lo sviluppo rurale Lezione n. 1 del 2016 LE PRECONDIZIONI DELLA UE
DettagliPARTE PRIMA ISTANZE. Dati di riepilogo relativi al periodo
PARTE PRIMA ISTANZE Dati di riepilogo relativi al periodo 2000-2016 Tabella 1.1 Istanze pervenute all Autorità Centrale italiana negli anni dal 2000 al 2016, secondo la tipologia di istanza. a. Istanze
DettagliResta vivace il ciclo delle esportazioni modenesi nel 2 trimestre del 2006 I quantitativi esportati settore per settore ed i mercati di destinazione
Modena, 26 settembre 2006 Prot. 20/06 Agli Organi di informazione COMUNICATO STAMPA Resta vivace il ciclo delle esportazioni modenesi nel 2 trimestre del 2006 I quantitativi esportati settore per settore
DettagliALL. B PROGRAMMA SVOLTO
CLASSE SECONDA SEZ. A ALL. B A. S. 2017/ 18 DOCENTE CONCETTA RESTIVO DISCIPLINA GEOGRAFIA CLASSE 2 SEZ A PROGRAMMA SVOLTO a) Criteri didattici seguiti. Per i presupposti metodologici si è fatto riferimento
DettagliCambiamento climatico: Parigi e oltre. Natale Massimo Caminiti. Roma CNEL 17 Febbraio 2016
Cambiamento climatico: Parigi e oltre Natale Massimo Caminiti Roma CNEL 17 Febbraio 2016 1 L impegno istituzionale internazionale - UNFCCC Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite
DettagliTabelle internazionali
Tabelle internazionali Matematica Tabella I.1 Percentuale di studenti a ciascun livello della scala complessiva di literacy matematica Tabella I.2 Percentuali di studenti sotto il Livello 2 e al sulla
DettagliEMENDAMENTI IT Unita nella diversità IT. Parlamento europeo 2016/0231(COD)
Parlamento europeo 2014-2019 Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare 7.2.2017 2016/0231(COD) EMENDAMENTI 269-283 Progetto di relazione Gerben-Jan Gerbrandy (PE592.423v02-00)
DettagliA8-0249/139
21.10.2015 A8-0249/139 139 Jens Rohde e altri Articolo 4 paragrafo 1 1. Gli Stati membri riducono le loro emissioni annue antropogeniche di biossido di zolfo (SO 2 ), ossidi di azoto (NO x ), composti
DettagliDECISIONE N.1072 SCALE DI RIPARTIZIONE DEI CONTRIBUTI PER IL
Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa Consiglio permanente ITALIAN Original: ENGLISH 940 a Seduta plenaria Giornale PC N.940, punto 2 dell ordine del giorno DECISIONE N.1072 SCALE
DettagliAtlante Statistico dell Energia. RIE per AGI
Atlante Statistico dell Energia RIE per AGI Maggio 21 ENERGIA E AMBIENTE 23 Emissioni totali di CO2 principali nei paesi Europei (anno di riferimento199=1) 21 19 17 15 13 11 9 7 199 1991 1992 1993 1994
DettagliMiniere urbane: recuperare metalli e risparmiare CO2 (Progetto QUMEC)
La Giornata del Clima 21 Aprile - 2017 Miniere urbane: recuperare metalli e risparmiare CO2 (Progetto QUMEC) Luca Ciacci Dipartimento di Chimica Industriale Università di Bologna Perchè una Giornata del
DettagliUnijunior Ferrara. Docente: Aurelio Bruzzo (Dipartimento di Economia e Centro di Documentazione Europea dell Università di Ferrara)
Unijunior Ferrara Un breve viaggio nell Unione europea.. restando fermi a casa vostra Docente: Aurelio Bruzzo (Dipartimento di Economia e Centro di Documentazione Europea dell Università di Ferrara) Ferrara,
DettagliLaureati in agraria conduttori di aziende agricole
Laureati in agraria conduttori di aziende agricole Negli ultimi cinque anni, è cresciuta da circa il 2% dei sei anni precedenti ad oltre il 3%, la quota di studenti immatricolati ai corsi di laurea nelle
DettagliIntroduzione all Unione Europea
ISTITUTO ALTI STUDI PER LA DIFESA 65^ Sessione Ordinaria 13^ Sessione Speciale Introduzione all Unione Europea Prof. Piercarlo Valtorta Roma, 25 Gennaio 2014 CENTRO EUROPEO RISORSE UMANE L UE: 503 mil.
DettagliG - Località termali - Castel San Pietro Terme
G Località termali Castel San Pietro Terme Tabella 99 Movimento mensile negli esercizi alberghieri. Anno 2006 MESE 890 1.688 161 296 1.051 1.984 1.288 2.550 194 442 1.482 2.992 2.087 4.016 228 527 2.315
DettagliProtocollo del 30 novembre 1999
Protocollo del 30 novembre 1999 alla Convenzione sull inquinamento atmosferico transfrontaliero a grande distanza, del 1979, relativo alla riduzione dell acidificazione, dell eutrofizzazione e dell ozono
DettagliPROGRAMMAZIONE DI GEOGRAFIA CLASSE SECONDA A.S
1. L EUROPA E L UNIONE EUROPEA: la formazione dell Europa, la società europea, l unione europea (vol. I) 2. L EUROPA FISICA E POLITICA IN GENERALE (ripasso) 2. L EUROPA MEDITERRANEA: Spagna, Andorra, Principato
Dettagli7 Programma Quadro Progetti di ricerca finanziati dalla Commissione Europea Cooperazione: ICT. budget: 286.000.000 EUR
7 Programma Quadro Progetti di ricerca finanziati dalla Commissione Europea Cooperazione: ICT Codice identificativo progetto: FP7-ICT-2009-6 budget: 286.000.000 EUR L obiettivo della Commissione Europea
DettagliL ITALIA SOSTENIBILE IDEE E AZIONI PER IL FUTURO
L ITALIA SOSTENIBILE IDEE E AZIONI PER IL FUTURO BOLOGNA 20-21 MAGGIO 2016 C.N.R. AREA DELLA RICERCA DI BOLOGNA L Italia e gli obiettivi energetici ambientali al 2020 e 2030 NATALE MASSIMO CAMINITI ENEA
DettagliTrattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni
2007D0453 IT 13.08.2013 006.001 1 Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni B DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 29 giugno 2007 che fissa
DettagliProf. Claudio Roveda. Direttore Generale e Consigliere Delegato
Prof. Claudio Roveda Direttore Generale e Consigliere Delegato I Parte Il Quadro Statistico 2 (ex OECD Science, Technology and Industry Scoreboard 2013) Modello di analisi dei dati Ciclo della Conoscenza
DettagliConferenza Stampa Istat-Aci 2016
Conferenza Stampa Istat-Aci 216 Incidenti stradali Giorgio Alleva Presidente dell Istituto Nazionale di Statistica Outline Novità nella tempistica di diffusione dei dati sugli incidenti stradali Principali
DettagliArticolo 1. Articolo 2
Commissione europea Decisione 26 marzo 2013, n. 2013/162/Ue (Guue 28 marzo 2013 n. L 90) Decisione che determina le assegnazioni annuali di emissioni degli Stati membri per il periodo dal 2013 al 2020
DettagliTracciato record modello Istat MOV/C per Comune
Tracciato record modello Istat MOV/C per Comune Tipo record 6 - Capacità ricettiva - dal gennaio 2012 al dicembre 2012 - PROVINCIA DI VARESE (tutti i 141 Comuni) La consistenza è riferita al mese di dicembre
DettagliREGIONI TOTALE ITALIANI TOTALE GENERALE
AZIENDA AUTONOMA U.O.B. -STATISTICA E GESTIONE DEL PORTALE GENNAIO 2005 GENNAIO 2006 DIFFERENZA FEBBRAIO 2005 FEBBRAIO 2006 DIFFERENZA MARZO 2005 MARZO 2006 DIFFERENZA Esercizi 16 Esercizi 19 Esercizi
DettagliIMBALLAGGI E AMBIENTE Il Protocollo di Kyoto e la proposta italiana del Recycling Fund
CORSO DI Logistica Industriale Facoltà di Ingegneria IMBALLAGGI E AMBIENTE Il Protocollo di Kyoto e la proposta italiana del Recycling Fund Dott. Eugenio Bora Anno 2007-2008 CONAI 1 Il Protocollo di Kyoto
DettagliPARTE QUARTA MINORI. Dati di riepilogo relativi al periodo
PARTE QUARTA MINORI Dati di riepilogo relativi al periodo 2000-2016 Tabella 4.1- Istanze di ritorno pervenute negli anni dal 2000 al 2016, secondo il numero dei minori. Anni N. minori 1 minore 2 minori
DettagliSVILUPPO SOSTENIBILE
SVILUPPO SOSTENIBILE INTRODUZIONE INTRODUZIONE STORIA SOLUZIONI SEZIONE 4 SEZIONE 5 CHIUSURA Vivere in equilibrio con le risorse del pianeta Ovvero Sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali
DettagliCambiamenti climatici: origini, effetti e scenari futuri
Cambiamenti climatici: origini, effetti e scenari futuri Sandro Fuzzi Istituto di Scienze dell Atmosfera e del Clima Consiglio Nazionale delle Ricerche Bologna Yann Arthus-Bertrand / Altitude Il clima
DettagliECONOMIA E AGRICOLTURA
Itaconta2007 8 3-07-2007 4:5 Pagina 3 ECONOMIA E AGRICOLTURA Prodotto Interno Lordo Andamento del PIL (mio euro), dal 2000 al 2006.475.40.500.000.255.848.200.000 900.000 600.000 300.000 0 2000 200 2002
DettagliAnalisi delle istanze pervenute, pendenti e trattate dall Ufficio delle Autorità Centrali, per Convenzione e Regolamento. Dati relativi all anno 2017
Analisi delle istanze pervenute, pendenti e trattate dall Ufficio delle Autorità Centrali, per Convenzione e Regolamento Dati relativi all anno 2017 Roma, 12 febbraio 2018 Dipartimento Giustizia minorile
DettagliL Unione Europea e le sue istituzioni: un introduzione
L Unione Europea e le sue istituzioni: un introduzione un po di storia alcune informazioni di base sui paesi membri le istituzioni e gli organi dell UE EIE 06/07 I / 1 cronologia dell Unione Europea 1951
DettagliTracciato record modello Istat MOV/C per Comune
Tracciato record modello Istat MOV/C per Comune Tipo record 6 - Capacità ricettiva - dal gennaio 2012 al dicembre 2012 - LAGO MAGGIORE La consistenza è riferita al mese di dicembre 2012 Bed & Breakfast
DettagliPROSPETTIVE DI SVILUPPO NEL SETTORE DELLE ENERGIE RINNOVABILI IN ALCUNI PAESI DELL EUROPA CENTRALE E SUD-ORIENTALE
PROSPETTIVE DI SVILUPPO NEL SETTORE DELLE ENERGIE RINNOVABILI IN ALCUNI PAESI DELL EUROPA CENTRALE E SUD-ORIENTALE QUADRO DI RIFERIMENTO E LINEE GUIDA DEL PROGETTO Settembre 2009 Service and Documentation
DettagliLa 21esima Conferenza delle Parti. Natale Massimo Caminiti, Maria Velardi
La 21esima Conferenza delle Parti sui cambiamenti climatici Natale Massimo Caminiti, Maria Velardi Dipartimento Sostenibilità (SSPT STS) STS) Roma 25 novembre 2015 1 La crisi climatica L ultimo rapporto
DettagliNUOVO CONTINENTE: UN SUPPORTO ALL ITALIA DIGITALE. La situazione attuale: infrastrutture, alfabetizzazione digitale, e-commerce
NUOVO CONTINENTE: UN SUPPORTO ALL ITALIA DIGITALE La situazione attuale: infrastrutture, alfabetizzazione digitale, e-commerce LE INFRASTRUTTURE DIGITALI UNA DOTAZIONE DIFFUSA, MA CON ALCUNI LIMITI TERRITORIALI
DettagliEsportazioni di prodotti agroalimentari italiani. Periodo 2005 2007. Le esportazioni dei prodotti agroalimentari italiani Periodo 2005 2007
Esportazioni di prodotti agroalimentari italiani Periodo 2005 2007 Le esportazioni dei prodotti agroalimentari italiani Periodo 2005 2007 LE PASTE ALIMENTARI Conserve di tartufo NOTA INTRODUTTIVA Le elaborazioni
DettagliPerché il Patto dei Sindaci? Il problema del riscaldamento globale e dei combustibili fossili.
Perché il Patto dei Sindaci? Il problema del riscaldamento globale e dei combustibili fossili. Il problema: effetto serra e cambiamenti climatici Effetto serra: fenomeno naturale che consente alla superficie
DettagliCambiamenti climatici e Protocollo di Kyoto
. Cambiamenti climatici e Protocollo di Kyoto 1. Settore energetico e cambiamenti climatici 2. Lotta al cambiamento climatico e protocollo di Kyoto 3. La strategia europea integrata e gli obiettivi per
DettagliPARTE PRIMA ISTANZE. Dati di riepilogo relativi al periodo
PARTE PRIMA ISTANZE Dati di riepilogo relativi al periodo 2000-2015 Tabella 1.1 Istanze pervenute all Autorità Centrale italiana negli anni dal 2000 al 2015, secondo la tipologia di istanza. 1 a. Istanze
DettagliALLEGATO. della. relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio
COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 17.5.2017 COM(2017) 242 final ANNEX 1 ALLEGATO della relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio Riesame dell'applicazione pratica del documento di gara
DettagliNotiziario su prospettive e congiuntura dell economia italiana
Ufficio di supporto agli organi collegiali Notiziario su prospettive e congiuntura dell economia italiana L Italia in confronto con i paesi dell OCSE Ufficio di supporto agli organi collegiali Notiziario
DettagliCredito ai Consumatori in Europa a fine 2012
Credito ai Consumatori in Europa a fine 2012 Introduzione Crédit Agricole Consumer Finance ha pubblicato, per il sesto anno consecutivo, la propria ricerca annuale sul mercato del credito ai consumatori
Dettagli6 T T U U R R I I S S M M O
6 TURISMO TURISMO 6 TURISMO TURISMO Strutture Strutture ricettive ricettive Tav. 6.01 Strutture ricettive alberghiere per categoria. Serie storica dal 2003 Categorie degli alberghi Anno Attrezzature Totale
DettagliDipartimento per la Giustizia minorile e di comunità. Ministero della Giustizia. Sezione Statistica
Ministero della Giustizia Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità Sezione Statistica Analisi delle istanze pervenute, pendenti e trattate dall Ufficio delle Autorità Centrali, per Convenzione
DettagliBREVE STORIA I PAESI FONDATORI
BREVE STORIA Storicamente, le radici dell'unione Europea risalgono alla seconda guerra mondiale. L'idea dell'integrazione europea e' nata per far sì che non si verificassero mai più simili massacri e distruzioni.
Dettagli